Roma, movida: pioggia di controlli e multe nel centro storico

ROMA – Le attività dei Carabinieri, volte a prevenire ogni tipo di reato e garantire sicurezza ai tanti turisti e frequentatori della movida, hanno permesso di arrestare due pusher, di sanzionare, per un totale di 20.000 euro, 8 locali e sequestrare decine di tavolini e sedie che occupavano abusivamente il suolo pubblico.
A Ponte Sisto, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere hanno arrestato un 19enne egiziano, senza fissa dimora e con precedenti, notato mentre cedeva alcune dosi di hashish ad un giovane. Il secondo pusher, un cittadino libico di 28 anni, senza fissa dimora e con precedenti, lo hanno arrestato poco dopo, sempre a Ponte Sisto, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro. Lo straniero è stato bloccato dopo aver ceduto una dose di hashish ad un consumatore che è stato identificato e che sarà segnalato all’Autorità competente.
Tra i vicoli dello storico quartiere, i Carabinieri della Stazione Roma Trastevere, hanno sorpreso e multato tre giovani che stavano consumando bevande alcoliche in strada, contravvenendo all’ordinanza antialcol del Comune di Roma.
Invece, in via di S. Francesco a Ripa, i Carabinieri, unitamente a personale della Polizia di Roma Capitale, hanno eseguito accertamenti in due locali pubblici, riscontrando violazioni amministrative per occupazione di suolo pubblico senza autorizzazione. Oltre alla multa sono stati sequestrati decine di tavolini e sedie.
Stessi accertamenti sono stati eseguiti dai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina presso sei attività tra via e piazza della Maddalena. Anche qui, i controlli hanno fatto emergere violazioni per occupazioni abusive di suolo pubblico con tavoli e sedie, che hanno portato alla sanzione amministrativa a carico dei titolari dei locali.




Potenza, controlli anti prostituzione dopo l’ordinanza del sindaco: multe e persone identificate

POTENZA – Non è mancato il controllo del territorio da parte della Compagnia Carabinieri di Potenza, nel corso della stagione estiva e nell’immediato rientro dalla conseguente pausa.
Difatti, fino ad oggi, costante è stato il monitoraggio dei luoghi interessati dall’annoso fenomeno della prostituzione sulla pubblica via, in relazione anche alla specifica ordinanza comunale che ne vieta l’esercizio.

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, all’esito di mirati servizi deputati proprio al controllo ed al contrasto, hanno contestato, complessivamente, nr. 9 (nove) sanzioni amministrative, per un totale ammontante ad euro 450,00 (quattrocentocinquanta/00), nei confronti di altrettanti soggetti tra prostitute e clienti, colti in atteggiamenti e comportamenti idonei ad adescare ed esercitare l’attività del meretricio nella zona industriale di Potenza.




Monte di Procida, muore di parto a soli 30 anni

MONTE DI PROCIDA – Anna Riccio è morta a trent’anni dopo il parto cesareo ed è successo tra la notte di venerdì e sabato verso le 00.30 dopo il trasferimento dall’ospedale San Paolo di Napoli a Fuorigrotta ad un altro ospedale della città il “Pellegrini” della pignasecca. L’intera comunità di Monte di Procida (Na) è scossa per la tragedia; la donna lascia il marito Pugliese Marco e un altro figlio. Dopo l’intervento è stato necessario il trasferimento della donna a causa di alcuni problemi sorti durante il parto.




Avellino, scoperto trasporto illecito di rifiuti a Partenopoli

AVELLINO – Intercettato e controllato un camion con a bordo due persone che, per le contrade del comune di Paternopoli, raccoglievano rottami ferrosi per poi smaltirli illegalmente.
L’attività rientra in una serie di servizi dei Carabinieri della Compagnia di Montella, finalizzati all’accertamento di reati connessi alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica e, in particolare, al contrasto dello smaltimento e del trasporto illecito di rifiuti e sostanze inquinanti.
Grazie all’approfondita conoscenza del territorio e delle realtà locali, i Carabinieri della Stazione di Paternopoli hanno intercettato e controllato un autocarro che trasportava rifiuti costituiti da ferraglia come pezzi di autovettura, parti di elettrodomestici non bonificati, reti di recinzione, secchi, lamiere e pezzi di ferri scarto di costruzioni edili.
I controlli dei Carabinieri hanno permesso di verificare che i due romeni, provenienti dal salernitano, stavano effettuando il trasporto senza essere in possesso di alcuna autorizzazione o iscrizione all’Albo Nazione Gestore Rifiuti, necessaria per effettuare la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti di ogni genere.
Per i due soggetti, ritenuti responsabili di raccolta e trasporto illecito di rifiuti, è dunque scattata la denuncia in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.
Immediatamente, al fine di interrompere l’illecita attività appena contestata, i Carabinieri hanno sottoposto a sequestro sia l’autocarro utilizzato che i rifiuti ferrosi trasportati e proceduto alla contestazione della sanzione amministrativa pari a circa tremila euro.
Inoltre, attesa l’illiceità della condotta posta in essere che rendeva ingiustificata la loro presenza in quel Comune, gli stessi venivano proposti per l’emissione della misura di prevenzione del Rimpatrio con Foglio di Via Obbligatorio.
Sono in corso accertamenti per individuare sia il luogo dove sono stati prelevati i rottami ferrosi che i siti dove sarebbero stati poi smaltiti.




Taranto, controlli a tappeto: denunce e sequestro sostanze stupefacenti

TARANTO – 11 denunce a piede libero e 2 assuntori segnalati al competente U.T.G.- Prefettura di Taranto è il risultato di un servizio di controllo straordinario del territorio disposto negli ultimi giorni dalla Compagnia Carabinieri di Manduria e finalizzato alla prevenzione e repressione di reati in genere.
Il Nucleo Operativo Radiomobile e le Stazioni dipendenti, nel corso di tale attività, hanno denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 11 persone ritenute responsabili di diversi reati: 1 per guida in stato di ebbrezza; 1 per occupazione e innovazione abusiva del demanio marittimo; 1 per tentato furto in abitazione; 1 per tentata truffa in concorso; 2 per atti persecutori in concorso; 1 per guida senza patente poiché mai conseguita; 2 per violazione degli obblighi inerenti la Sorveglianza Speciale di P.S.; 1 persona per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e 1 per inosservanza degli ordini dell’Autorità.
Inoltre venivano segnalate 2 persone alla Prefettura di Taranto poiché trovati in possesso di sostanze stupefacenti. Complessivamente venivano sequestrati gr. 0,50 di hashish, gr. 2,50 di cocaina e gr. 1 di marijuana.




Castel Gandolfo, festa di San Sebastiano Martire: incantevole il concerto della Fanfara Città di Castel Gandolfo

CASTEL GANDOLFO (RM) – Ricco e di spessore il calendario degli eventi organizzati in occasione della festa del santo patrono San Sebastiano Martire che, come consuetudine si tiene la prima domenica del mese di settembre a Castel Gandolfo. La celebrazione religiosa è affiancata da un programma di eventi culturali.

Uno concerto da sogno quello di questa domenica mattina in piazza della Libertà dove si è esibita la Fanfara Città di Castel Gandolfo. Un ensenble composto da ottoni, percussioni e sassofoni tipico dei Paesi Bassi e del Belgio. Solo l’Olanda, infatti, ha più di duemila formazioni di questo genere.

La “Fanfara Città di Castel Gandolfo” è composta da giovani musicisti provenienti da diverse realtà bandistiche dei Castelli Romani, che hanno condiviso con entusiasmo questo progetto. L’obiettivo di questa formazione è far conoscere questo tipo di organico e il suo repertorio, unico in Italia. Creando una scuola di musica potremo garantirle un futuro e allo stesso tempo far divertire, appassionare giovani e non a un diverso approccio con la musica

La manifestazione, inserita nel programma estivo culturale della Regione Lazio “L’estate della Regione Lazio” è iniziata il giorno 31 agosto con la proiezione del film “Beata ignoranza” e si conclude domenica sera (3 settembre) con il grande spettacolo offerto dai dj di RDS Barry Colucci e Claudio Cannizzaro.

Brevi cenni storici:

Il termine fanfara, fino al XIX secolo, ha sempre indicato un tipo di composizione molto solenne, che affidava agli ottoni l’annuncio di grandi eventi che potevano essere di natura sacra, come una messa o l’annuncio del papa, o istituzionale.

Pian piano il termine fanfara migra di significato: non indica più un genere musicale ma un organico ben preciso composto inizialmente da una prevalenza di ottoni e percussioni.

Dalle sue origini fino ad oggi, la fanfara ha evoluto il suo repertorio grazie a numerosi compositori provenienti soprattutto da questi paesi, dando vita ad una vasta produzione di musica originale. Questo repertorio trova uno dei massimi momenti di sviluppo nel concorso mondiale di Kerkrade (Olanda) per bellezza e complessità tecnica.

 




Rimini, stupri: catturato alla stazione il capo branco

RIMINI – È stato preso nella notte a Rimini il quarto giovane del ‘branco’ autore degli stupri a Rimini. Si chiama Guerlin Butungu, 20 anni, congolese, rifugiato residente a Vallefoglia, nel Pesarese. Si nascondeva alla stazione di Rimini. E’ stato preso dagli agenti dello Sco e della Squadra mobile di Rimini e Pesaro. E’ considerato il ‘capobranco’. Il ventenne congolese sarebbe un richiedente asilo. E’ salito a Pesaro su un treno diretto a Milano con l’intenzione, secondo quanto riferiscono gli investigatori, di fuggire poi in Francia. Ma a Rimini é stato bloccato. Gli uomini della squadra mobile che stavano monitorando i suoi spostamenti con l’ausilio delle tecnologie, lo hanno fermato mentre il treno transitava alla stazione. Una volta bloccato il convoglio gli uomini dello Sco e della squadra mobile sono saliti e hanno trovato il ragazzo in una delle carrozze.

 

Fermato dalla squadra mobile di Rimini ieri il terzo componente del gruppo dopo che due fratelli marocchini minorenni si sono costituiti nel pomeriggio a Pesaro. “Gli ho detto di andare subito dai carabinieri. Può capitare che uno rubi un telefonino, ma non che uno violenta una donna. Se hanno fatto una cosa del genere devono pagare”, Sono le parole al Resto del Carlino del padre dei due fratelli marocchini di 15 e 17 anni residenti a Vallefoglia, nel Pesarese, che ieri si sono presentati in caserma per ammettere il loro coinvolgimento nel doppio stupro di Miramare di Rimini.

 

I due giovani avrebbero deciso di presentarsi dopo la diffusione delle immagini e a causa della pressione esercitata in questi giorni dalla polizia di Rimini. Una telecamera di sorveglianza avrebbe infatti ripreso i quattro uomini che avrebbero partecipato allo stupro sulla spiaggia del Bagno 130 di Miramare a Rimini. Ieri, un nuovo sopralluogo era stato fatto dalla polizia scientifica, a richiesta della Procura, nel punto dell’aggressione alla prostituta transessuale. L’obiettivo era ritrovare un frammento della bottiglia usata dai quattro stranieri per minacciare la peruviana. Un frammento di quella bottiglia è stato repertato dalla polizia e ora si attendono i risultati scientifici per l’esame delle impronte digitali.

 

“Se colpevoli, minorenni o no, castrazione chimica e poi a casa loro!”, commenta Matteo Salvini, segretario della Lega sulle prime ammissioni dei presunti stupratori di Rimini. “L’arresto di questa mattina è stato una doppia soddisfazione perché a mettere le manette al quarto uomo sono state due donne. Un gesto simbolico che ha reso giustizia alle vittime delle violenze”. Così il Questore Maurizio Improta ha commentato la cattura che chiude il cerchio attorno al branco autore delle brutali violenze commesse poco più di una settimana fa a Rimini. “Un risultato reso possibile da un grande lavoro di squadra. L’uomo fermato questa mattina, un nigeriano maggiorenne che risulta richiedente asilo, in un primo momento è rimasto meravigliato dalla presenza dei poliziotti e ha cercato di negare la sua identità. Ma ormai era stato inchiodato”.




Anguillara, via di Tragliatella: al peggio non c’è mai fine

di Silvio Rossi

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ne abbiamo parlato più volta su questa testata. Un articolo di quasi tre anni fa parlava di irresponsabilità e di incapacità. Da allora nulla è cambiato. La situazione di via di Tragliatella, nel tratto prospicente Ponton dell’Elce, è uno di quei casi esemplari per cui i cittadini hanno l’impressione che del problema a nessuno tra coloro che hanno la possibilità di intervenire interessa.

Ad ogni avvicendamento al palazzo baronale, la speranza di trovare qualcuno che finalmente provi a porre rimedio a questa situazione, ma basta che passi qualche mese, e ci se rende conto che i pensieri degli amministratori sono ben lontani dal tratto di strada che, puntualmente, diventa impraticabile alle prime piogge. Anche in questa fine d’estate, dopo almeno tre mesi di precipitazioni nulle, è bastata una pioggia di venti minuti, intensa ma non certo eccezionale, per vedere trasformarsi via di Tragliatella, proprio nel punto dove la mattina i ragazzi del quartiere attendono il bus Cotral per recarsi alle scuole superiori di Bracciano, in un lago, così come appare evidente nel video allegato, quasi a beffarda compensazione con il bacino che sta soffrendo una crisi idrica senza precedenti.

Una situazione che definire pericolosa è poco, infatti a pochi metri di distanza, a causa della strada sommersa dall’acqua, un’utilitaria è finita fuori strada. Eppure, la soluzione non è certamente complessa. Basterebbe realizzare un condotto di poche decine di metri per permettere lo sfogo della cunetta, fin dove la pendenza della strada consentirebbe all’acqua di defluire tranquillamente nel fosso. Una soluzione non estremamente costosa, ma serve volontà istituzionale, che a quanto pare non appartiene a questa amministrazione come non è appartenuta a nessuna delle sue predecessore. Dopo un’estate così siccitosa, attendersi un autunno piovoso è legittimo. Con quali speranze i residenti di Ponton dell’Elce e dei quartieri limitrofi, che devono percorrere via di Tragliatella, possono credere di vedere finalmente risolto un problema che francamente, avrebbe dovuto vedere la parola fine diversi anni fa.




Corea del Sud, Cina e Giappone chiedono l’isolamento totale di Pyongyang. Allerta ai massimi livelli

IL CONFLITTO – Irritata la reazione di Seul e Tokyo, alla quale è seguita la dura risposta della Cina che, attraverso il ministero degli Esteri, ha “condannato con forza” l’intemperanza di Pyongyang proprio quando il presidente Xi Jinping era impegnato ad aprire i lavori del vertice dei Paesi Brics, a Xiamen, altro momento a lungo preparato di grande visibilità internazionale dopo il G20 del 2016.

La Corea del Sud, che ha alzato l’allerta, ha intenzione di chiedere più aspre sanzioni assicurando che farà tutta la pressione possibile sul Consiglio di Sicurezza dell’Onu perché si arrivi all’isolamento “totale” di Pyongyang, in base all’esito della riunione del Consiglio di sicurezza nazionale che ha annunciato l’ipotesi di accettazione di più armi tattiche dagli Usa.

In Giappone, primo Paese a confermare il test, il premier Shinzo Abe ha definito la mossa “assolutamente inaccettabile”. I primi dati sulla detonazione sono preoccupanti: il sisma artificiale è il più potente dei sei test fatti finora. L’onda è stata pari a 5-6 volte quella generata dal quinto esperimento e 11 volte quella del quarto, entrambi nel 2016, ha riferito la Korea Meteorological Administration, l’agenzia sudcoreana che oltre al meteo ha in carico le rilevazioni sismiche.

Il sesto test ha avuto una potenza fino a 100 chilotoni, circa 5 volte più forte della bomba sganciata dagli Usa sulla città nipponica di Nagasaki nell’agosto del 1945, ha reso noto Kim Young-woo capo della commissione Difesa del parlamento di Seul, citando le stime dei militari sudcoreani. L’ordigno è stato il più potente finora provato da Pyongyang, pari a 10 volte il quinto test del 9 settembre 2016 di 10 chilotoni. Un chilotone è pari a 1.000 tonnellate di tritolo.




Marsala, violenze sessuali su pazienti sedati: l’infermiere Giuseppe Maurizio Spanò condannato a 9 anni di carcere

MARSALA (TP) – Giuseppe Maurizio Spanò, l’infermiere 54enne di Marsala, accusato di violenze sessuali su pazienti sedati per esami diagnostici effettuati nello studio medico privato di via Sanità, a Marsala, del gastroenterologo Giuseppe Milazzo è stato condannato a nove anni di carcere dal gup di Marsala Riccardo Alcamo. La richiesta del pm Silvia Facciotti era  invece di condanna a 13 anni di carcere.

La sentenza per l’infermiere di Marsala è arrivata con rito abbreviato e durante il processo i due periti nominati dal giudice hanno attestato che l’infermiere, quando agiva, “era assolutamente in grado di intendere e di volere”. Nulla da fare quindi per la difesa che puntava sulla “parziale” incapacità di intendere e volere dell’imputato, che non è stata riconosciuta dal giudice.

La vicenda che ha portato alla condanna di Spanò nasce da una prima denuncia sporta da una donna che si risvegliò dalla sedazione prima del previsto e successivamente per sei casi di abusi ripresi dalle telecamere  installate dai carabinieri.




Corea del Nord, sisma artificiale di magnitudo 6.3: pronta nuova bomba a idrogeno per missile intercontinentale

La Corea del Nord va verso l’ufficializzazione del test nucleare, il sesto, che poche ore fa ha causato un sisma artificiale di magnitudo 6.3, come ha confermato poco fa il governo giapponese.

Il governo giapponese ha appurato che la Corea del Nord ha effettuato il suo sesto test nucleare: lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Taro Kono.

Il test nucleare effettuato dalla Corea del Nord, e confermato dal Giappone, è il sesto in assoluto e il primo durante la presidenza di Donald Trump, che si è insediato alla Casa Bianca a gennaio, mentre la precedente detonazione risale a 9 settembre 2016. Il sisma di magnitudo 6.3, seguito da un altro di magnitudo 4.6, è stato confermato anche dal China Earthquake Network Center secondo cui l’ipocentro è stato misurato a “zero chilometri”, a conferma della natura artificiale dell’onda sismica.

I militari della Corea del Sud hanno confermato la natura artificiale del terremoto di magnitudo 6.3 registrato nel nordest della Corea del Nord alle 12 ora locale (le 5:30 in Italia), in base alla misurazione dell’agenzia sismologica statunitense Usgs: l’epicentro è stato individuato vicino al sito di test nucleari Punggye-ri. L’onda sismica anomala è oggetto di verifica, ha reso noto il Comando di Stato maggiore congiunto, per accertare la possibile sesta detonazione atomica da parte di Pyongyang.

La Corea del Sud ha rilevato anche una seconda scossa sismica intorno al sito nucleare nordcoreano di Punggye-ri, misurata in magnitudo 4.6: lo riferisce l’agenzia Yonhap, secondo cui sono in corso ulteriori accertamenti sulla sua natura.

Gli sforzi in corso per massimizzare la pressione sulla Corea del Nord sono stati al centro del colloquio telefonico fra Trump e Abe. Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che i due leader hanno ribadito l’importanza di una stretta collaborazione fra Usa, Corea del Sud e Giappone di fronte alla ”crescente minaccia della Corea del Nord”. Il presidente americano ha messo in evidenza che il coordinamento fra i tre paesi sara’ oggetto di incontri a margine dell’Assemblea dell’Onu.

La Corea del Nord ha messo a punto con ”successo” un’arma nucleare ”piu’ avanzata”: una testata a idrogeno in grado di essere montata sul nuovo missile intercontinentale Icbm e di esplodere anche ad altitudine elevata. L’annuncio dell’agenzia Kcna e’ una nuova sfida per la comunita’ internazionale e per gli Stati Uniti di Donald Trump. La nuova provocazione arriva pochi giorni dopo l’ennesimo lancio balistico di Pyongyang, con un missile che ha sorvolato il Giappone. La Kcna accompagna l’annuncio con foto del leader nord coreano Kim Jong-un che ispeziona un impianto nucleare e la nuova bomba a idrogeno, avvertendo il mondo sul fatto che il paese può produrre quante armi nucleari vuole. Le parole di Pyongyang rischiano di aumentare la tensione gia’ alta. Gli Usa sono al lavoro per accertare la veridicita’ delle affermazioni, dopo che la Corea del Nord ha definito il lancio che ha sorvolato il Giappone il ”preludio” di quello che succedera’ a Guam. Gli accertamenti presentano molte difficiolta’ e gli Stati Uniti si affidano soprattutto ai satelliti spia. Trump e’ stato raggiunto dall’annuncio della Kcna in Louisiana, dove e’ volato per accertare i danni causati dall’uragano Harvey. Secondo indiscrezioni, il presidente americano starebbe valutando una mossa controversa, ovvero l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di libero scambio con la Corea del Sud. Un’ipotesi sulla quale Trump incontra le resistenze di parte della sua amministrazione, convinta che un addio dall’intesa commerciale rischi di isolare Seul in un momento in cui la minaccia nord coreana aumenta. Nel gennaio 2016 la Corea del Nord aveva dichiarato di aver testato con successo una bomba a idrogeno nel suo quarto test nucleare, ma la notizia era stata accolta con scetticismo dagli esperti. Alla luce dell’intensificarsi dei lanci missilistici e dei progressi effettuati, pero’, l’annuncio della Kcna agita la comunita’ mondiale. Il presidente russo Vladimir Putin ha negli ultimi giorni denunciato la gravita della situazione, mettendo in guardia su come si sia sull’orlo di ”un conflitto su larga scala”.