La gestione della guerriglia urbana. Il punto del Prefetto Tagliente

Con un articolo pubblicato oggi sul quotidiano Leggo postato anche sulla pagina dell’ex Questore di Roma Francesco Tagliente, il giornalista Franco Pasqualetti torna a parlare della gestione della guerriglia urbana nella Capitale esprimendo appezzamenti Per l’ex Questore. ” Voglio ricordare – scrive Tagliente postando l’articolo- che quel 15 ottobre, circa 3000 antagonisti incappucciati a armati di bastoni e bottiglie incendiarie, tentarono ripetutamente di sfondare lo sbarramento realizzato strategicamente con i mezzi delle forze di polizia per raggiungere le sedi istituzionali. Lungo il corteo composto da oltre 50 mila persone procurato danni a 5 esercizi commerciali ed altrettanti edifici, a 20 veicoli e cassonetti ed incendiato un edificio e un blindato dei carabinieri. Nel corso degli interventi con i reparti inquadrati riportarono ferite 105 operatori di polizia 35 manifestanti”.

Nella successiva ricostruzione fatta in Senato, il Ministro dell’Interno sottolineò che «c’era la volontà di ricreare l’incidente avvenuto a Genova ed è solo grazie alle forze dell’ordine che si era impedito che ci scappasse il morto”. Se non ci sono stati morti disse, “lo si deve proprio alle forze dell’ordine”. “Per quelle devastazioni e saccheggio – aggiunge il prefetto Tagliente- le indagini di Polizia e Carabinieri consentirono azioni mirate con arresti, perquisizioni, sequestri e denunce seguiti da procedimenti che a distanza di tempo hanno consentito pesanti condanne confermate in Cassazione. Condanne esemplari che hanno avuto il loro effetto deterrente. Per un lungo periodo infatti non abbiamo più avuto manifestazioni violente di quella portata. Segno che la cultura dell’inchiostro, cioè dell’utilizzo degli strumenti giuridici produce i suoi effetti”.

Oggi – prosegue Tagliente- confermo quindi uno dei miei punti fermi della strategia per la gestione dell’ordine pubblico che può essere riassunto nella espressione: “Meglio l’inchiostro del manganello”. “E’ chiaro – precisa- che non esiste un dispositivo unico di gestione dell’ordine pubblico universalmente valido, ma esistono le norme, i regolamenti e le buone prassi frutto di anni di lavoro nella gestione della piazza, dello stadio o del corteo.

Ciascun episodio è unico e come tale va trattato, nella cornice delineata dalle fonti normative. Ora che quelle violenze di piazza stanno tornando, manifestando tutta la loro pericolosità – conclude- voglio ricordare che per gestire la follia della guerriglia urbana delle folle servono coesione istituzionale e strumenti giuridici con effetti deterrenti come Daspo con prescrizioni, denunce e arresti differiti seguiti da condanne esemplari e misure carcerarie.

La battaglia della legalità nell’ordine pubblico si vince nel quotidiano praticando la via incondizionata, persino alla mediazione, del rispetto delle regole. Occorre che a coloro i quali hanno da sempre considerato la piazza e quindi la folla come meccanismo di deresponsabilizzazione dell’individuo protetto dalla massa, sia ribadita e resa effettiva la “paura delle conseguenze”. Questo obiettivo si consegue ogni giorno affinché la necessità di rispettare le regole divenga una consapevolezza culturale ma anche una necessità a fronte di uno Stato che non tollera impunità per i violenti e per i trasgressori delle regole poste a presidio della libertà di espressione del pensiero”

 




Bologna, coniugi uccisi nel Ferrarese: 18 anni al figlio e all’amico

BOLOGNA – Il gup del tribunale per i minorenni di Bologna ha condannato a 18 anni i due ragazzi imputati per l’omicidio premeditato di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, marito e moglie assassinati in camera da letto a colpi di accetta nella loro casa di Pontelangorino, nel Ferrarese, la notte tra il 9 e il 10 gennaio 2017. Imputati sono il figlio della coppia, all’epoca 16enne, e un amico di un anno più grande. La Procura aveva chiesto condanne a 20 anni.

Ottanta euro subito, mille a cose fatte. Termini di un accordo tra ragazzi, stretto per compiere un delitto su commissione. Il più giovane dei due, 16 anni, avrebbe pagato un amico che non ne ha ancora 18 per uccidere la madre e il patrigno, sposati in seconde nozze: Salvatore Vincelli, 59 anni, e Nunzia Di Gianni, 45, massacrati nella loro villetta di Pontelangorino di Codigoro, nella bassa Ferrarese, assassinati nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2017 a colpi di ascia in testa.

 

LA VICENDA

Dopo aver provato a depistare le indagini, in meno di 24 ore i due sono crollati e hanno confessato: sono stati fermati dai Carabinieri e portati nel carcere minorile di Bologna. L’accusa è duplice omicidio aggravato anche dalla premeditazione. Il movente, come ha detto anche il procuratore di Ferrara Bruno Cherchi, non è ancora del tutto chiaro. Ma sembrerebbe legato ai forti contrasti tra la coppia e il 16enne, probabilmente dovuti anche al rendimento scolastico del giovane (che frequenta la 2/a classe all’Iti di Codigoro), che abitava da solo in una sorta di ‘dependance’ della villetta.

Ma l’avvocato smentisce: non è stato “per un brutto voto. Il motivo è molto più complesso” ha detto, facendo riferimento a “problemi adolescenziali non trattati con i dovuti modi, da parte di entrambi. Sia dai genitori, che da lui stesso e anche da parte della società”.

Era stato lo stesso ragazzo a dare l’allarme, dicendo di essere rientrato e di aver trovato morti madre e patrigno, titolari del ristorante La Greppia di San Giuseppe di Comacchio. Il corpo dell’uomo era in garage, quello di lei in cucina e agli inquirenti è stato subito chiaro che si trattava di omicidio, commesso da qualcuno che conosceva la casa. Secondo quanto emerso in seguito dai racconti dei due fermati, ad entrare inizialmente sarebbe stato solo il 17enne (studente al Centro di formazione professionale di Codigoro), mentre l’amico era altrove anche per fabbricarsi un alibi. Il giovane killer avrebbe dunque colpito i coniugi nel sonno, ma non è riuscito a portare fino in fondo il progetto che prevedeva di gettarne i cadaveri in un canale.

Dopo averli uccisi, si sarebbe accorto che da solo non era in grado di trasportarli e allora ha chiamato l’amico. Nel frattempo la notte stava finendo e i due hanno dovuto in fretta escogitare un ‘piano B’. Cioé inscenare una rapina, inquinando la scena, spostando i corpi e mettendo dei sacchi di plastica in testa forse per non lasciare tracce. Nel primo racconto agli investigatori il 16enne avrebbe fatto riferimento anche a macchine sospette avvistate vicino a casa nei giorni precedenti e ad un mazzo di chiavi sparito.

Ma i Carabinieri e il Pm Giuseppe Tittaferrante hanno presto notato contraddizioni e così hanno allertato il procuratore per i minorenni Silvia Marzocchi, che li ha raggiunti. Messi alle strette e sentiti a lungo fino a notte fonda, i giovani hanno ammesso i fatti e hanno indicato dove era finita l’arma, in un corso d’acqua a Caprile, frazione dove vive il 17enne e dove aveva abitato la famiglia Vincelli fino a poco tempo fa (il fratellastro più grande, figlio di Salvatore, vive e studia a Torino). Lì sono stati trovati anche i vestiti sporchi di sangue dei due adolescenti. Il giallo è risolto, ma le indagini proseguono per approfondire i dettagli e soprattutto il contesto familiare e tutto quello che può aver portato due minori a suggellare un patto per un omicidio così brutale.




Raggi: il Tribunale archivia il caso

ROMA – “Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica”. Lo annuncia la sindaca di Roma Virginia Raggi postando su Fb la decisione del Tribunale di Roma – sezione giudice per le indagini preliminari in cui si “dispone l’archiviazione del procedimento per infondatezza della notizia di reato”.




Albano laziale, via Trilussa: tra dissesto e maleodore regnano le transenne

ALBANO LAZIALE- A riscaldare gli animi dei cittadini di Albano Laziale, dopo la pluri-chiusura della ben nota Tangenziale Appia Bis è il dissesto del tratto stradale di via Trilussa. Difatti, la strada versa in condizioni che ricordano l’epoca in cui scriveva il famoso giornalista e poeta Trilussa (1871-1950), cui è tributata la via.

Le questioni aperte risultano essere molteplici

La congiuntura sfavorevole dell’apertura della Tangenziale e della chiusura ai veicoli pesanti del ponte di Ariccia ha causato un agglomerato di traffico senza precedenti. Infatti, la tangenziale sfortunatamente passata alle cronache per lo spropositato costo al km (il triplo del tunnel della Manica) non è idonea al transito dei mezzi pesanti come anche il ponte di Ariccia che aspetta ormai da tempo una ristrutturazione.

E tra l’incudine e il martello c’è via Trilussa

Nel dettaglio la problematica relativa all’acqua deriva da molti fattori tra cui la pessima manutenzione delle caditoie stradali aggravata dal dissesto idrico sotterraneo.

Come noto i precedenti e innumerevoli lavori hanno gradualmente tappato o tolto le caditoie (ora se ne conta solamente una in prossimità della fermata degli autobus) generando flussi di acqua piovana simili a torrenti che erodono il manto stradale. Al di sotto la situazione delle tubature che secondo fonti risulterebbero dedicate alle acque nere, come peraltro testimoniato dal maleodore, non sono diverse. Vicino al civico 127, le fondamenta del marciapiede sono state erose da tale perdita maleodorante. Il Comune di Albano Laziale si è limitato a transennare la zona da più di un mese. I residenti della via spostano, come molti passanti, per non invadere la corsia dedicata alle autovetture, le transenne per circolare sull’insicuro marciapiede.

100mila euro per via Trilussa

Nella sezione Amministrazione Trasparente del sito istituzionale del Comune di Albano Laziale, risulta per l’annualità 2018 uno stanziamento di 100mila euro solamente per il tratto di via Trilussa

I cittadini auspicano quindi che tale cifra sia utilizzata in maniera efficiente. Fino ad ora, pare proprio che i plurimi lavori di manutenzione lungi dall’essere come prescritto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento, “eseguiti a regola d’arte”, abbiano rappresentato un semplice rappezzamento o lenzuolo. Per descrivere quello che apparentemente sembra essere il comportamento degli amministratori è bene rifarsi proprio a Trilussa che in Bonsenso Pratico scriveva “Sarebbe una pazzia. Io, senza dubbio, vedo ch’è un lenzolo: ma più che di’ la verità da solo, preferisco sbajamme in compagnia.”

Gianpaolo Plini




Villa Adriana calcio (I cat.), Solitario: «Potevamo fare di più, ma continuiamo a guardare in alto»

Tivoli (Rm) – La Prima categoria del Villa Adriana non è riuscita a superare il “muro” dell’Atletico San Lorenzo. La squadra di mister Diego Porcari è stata costretta ad accontentarsi del pareggio a reti bianche nel match interno di domenica scorsa contro la terz’ultima della classe. «Sono sicuramente due punti persi – dice senza mezzi termini l’attaccante classe 1982 Valentino Solitario – Non ricordo che gli avversari abbiano mai creato occasioni, mentre noi abbiamo costruito e sciupato davvero tanto. Tra l’altro in un paio di occasioni l’arbitro avrebbe potuto anche assegnarci un calcio di rigore a favore, ma ultimamente gli arbitri fanno fatica a fischiarcene qualcuno». Solitario è al suo sesto anno di Villa Adriana e dunque è uno dei giocatori con più lunga militanza. «Quest’anno è il mio 30esimo da calciatore – sorride la punta – Proprio su questo campo ho iniziato e quindi questa maglia ha un valore particolare per il sottoscritto». La stagione del Villa Adriana è stata abbastanza alterna. «Ci sono state luci ed ombre. Il valore della rosa non corrisponde all’attuale ottavo posto in classifica: meritiamo e avremmo potuto fare sicuramente di più, ma evidentemente non siamo riusciti ad esprimere tutto il nostro potenziale. La cosa principale che ci è mancata è stata una certa continuità di risultati: non siamo riusciti a fare una striscia di risultati utili che ci avrebbe dato slancio». Sei punti in meno del quarto (e quinto posto) che varrebbe un posto in Coppa Lazio, tre in più rispetto alla quint’ultima della classe che al momento sarebbe ai play out. «Ma personalmente continuo a guardare avanti, penso che sia ancora possibile arrivare nelle prime posizioni della classifica». Nel prossimo turno il calendario propone la sfida esterna con l’Albula. «E’ una sorta di derby, anche se non ha lo stesso significato “ambientale” del match con la Tivoli 1919 che arriverà la settimana successiva. In ogni caso sarà una sfida complicata e noi faremo il possibile per andarci a prendere i tre punti» conclude Solitario.




Casilina calcio (Allievi reg.), Bernardi e la super vittoria col Pro Roma: «La partita perfetta»

Roma – Un Casilina extra lusso. Gli Allievi regionali del club capitolino hanno sbancato con un rumoroso 4-0 il campo del Pro Roma (ex) capolista: un gol di Tonti e il tris di uno scatenato De Giglio hanno determinato il successo della squadra di Antonio Bernardi. «La partita perfetta come atteggiamento e disponibilità tattica – commenta l’allenatore – I ragazzi hanno dato tutti il 100% e ne è uscito un risultato eclatante. Siamo andati in vantaggio nel primo tempo, poi nella ripresa sono arrivate le altre tre marcature». Un successo che evidenzia ancor di più il cambio di passo dei ragazzi di Bernardi che nelle ultime dieci partite hanno collezionato otto vittorie e due sconfitte. «Peccato per la precedente gara con la Borghesiana in cui c’è stato qualche episodio sfavorevole, ma ultimamente il gruppo sta facendo un gran lavoro e il campo fornisce le conferme». Insomma l’attuale ottavo posto in campionato potrebbe anche stare stretto al Casilina. «Qualche rimpianto c’è, in particolare per il nostro inizio di stagione quando abbiamo fatto due punti nelle prime cinque gare – dice Bernardi – Ma questo era un gruppo nuovo e anche io dovevo conoscere a fondo le qualità dei ragazzi. A questo punto diventa difficile una rimonta sulle prime posizioni, ma il nostro obiettivo è quello di centrare un posto tra le prime cinque e toglierci altre belle soddisfazioni come quella di domenica scorsa». Nel prossimo turno gli Allievi regionali del Casilina sono attesi dal match interno contro l’Atletico Zagarolo che in questo momento ha un punto in meno rispetto ai romani. «Conosco il loro allenatore e so che sono una squadra valida – dice Bernardi – Anche loro hanno avuto un percorso simile al nostro con qualche difficoltà iniziale, ma ora l’Atletico Zagarolo sta bene e quindi sono sicuro che ne uscirà una bella partita. Noi speriamo di dare continuità alle ultime prestazioni e di conquistare altri punti preziosi per la nostra classifica».




Volley Club Frascati, Under 16 pronta per la semifinale. Giorgi: «Vogliamo arrivare in fondo»

Frascati (Rm) – Un’altra formazione del Volley Club Frascati in lotta nelle fasi finali del suo campionato. E’ l’Under 16 Elite femminile di coach Patrick Mineo che domani giocherà la gara d’andata delle semifinali sul campo delle romane dell’Alpi. «Non conosciamo bene l’avversario, ma siamo in un buon momento e vogliamo arrivare in fondo a questa fase provinciale – dice il centrale classe 2002 Letizia Giorgi – La gara d’andata è sempre molto importante perché ti può dare un vantaggio in vista del match di ritorno e ti permette di capire meglio la reale forza dell’avversario». La sfida di ritorno si giocherà la prossima settimana, mentre le finali provinciali sono in programma domenica 4 marzo. Nel turno precedente l’Under 16 Elite frascatana ha estromesso il Volleyro Casal de’ Pazzi, battuto sia all’andata (per 3-0) che al ritorno (3-1). «Nell’ultimo match giocato la settimana scorsa siamo entrate in campo forse con troppa tensione addosso – rimarca la Giorgi – Abbiamo perso il primo set e in quel caso è stato bravo coach Mineo a dirci di giocare tranquillamente. Siamo tornate in campo con un atteggiamento diverso e, una volta conquistato il set che ci serviva, abbiamo giocato la nostra solita pallavolo». E’ stato proprio Mineo a notare la Giorgi durante un raduno e a portare l’ex giocatrice dello Sport Team a Frascati. «Sono contenta della scelta che ho fatto in estate – spiega la giovane centrale – Mi trovo molto bene con tutto l’ambiente e in particolari coi miei due allenatori di riferimento Patrick Mineo e Luca Liberatoscioli». Quest’ultimo, infatti, ha inserito ormai in maniera stabile la Giorgi sia nel giro dell’Under 18 che in quello della serie C femminile. D’altronde la filosofia del Volley Club Frascati è chiarissima: “costruire” giocatori validi nel settore giovanile e prepararli al debutto in prima squadra. Chi si riesce a mettere in luce con impegno e serietà negli allenamenti e durante le partite ufficiali può guadagnarsi un posto nella categoria superiore.




Frascati Scherma, doppia medaglia per Giovannelli e Ottaviani ai campionati del Mediterraneo

Frascati (Rm) – Una doppia medaglia per Vally Giovannelli e Lorenzo Ottaviani. I due giovani sciabolatori del Frascati Scherma sono stati protagonisti assoluti ai campionati del Mediterraneo che sono andati in scena nello scorso fine settimana al Cairo (Egitto). La Giovannelli ha strappato prima un bronzo nella categoria Cadetti, poi in quella superiore dei Giovani è riuscita ad arrivare fino in fondo conquistando un bellissimo oro. Nel primo caso, dopo aver eliminato ai quarti di finale l’algerina Beadouda con un perentorio 15-7, la Giovannelli si è trovata di fronte la turca Cakir che l’ha sorpresa con il punteggio di 15-11 e poi si è andata a prendere pure l’oro di categoria. Dopo il bronzo nei Cadetti, però, la sciabolatrice del Frascati Scherma è scesa in pedana con ancora maggiore determinazione nella categoria Giovani dove ai quarti si è sbarazzata dell’egiziana Mohamed per 15-12, poi in semifinale l’ha spuntata nel derby azzurro con la Di Carlo (piegata per 15-11) e infine si è “vendicata” della turca Cakir in finale, imponendosi col punteggio di 15-10. Lorenzo Ottaviani è stato protagonista di una prestazione costante che gli ha consentito di riportare dall’Egitto un ottimo doppio argento. Nella categoria Cadetti, il giovane tuscolano ha eliminato ai quarti il turco Ciftci (15-11) e in semifinale l’egiziano Moataz con un netto 15-6, prima di alzare bandiera bianca nell’atto conclusivo contro il connazionale Gallo che si è imposto col punteggio di 15-8. Nella categoria Giovani, Ottaviani ha messo in fila il turco Kaya ai quarti (piegato con un faticoso 15-13) e l’egiziano Ayman in semifinale (15-11), poi nell’ultimo atto gli è mancato il guizzo decisivo e ad avere la meglio è stato l’egiziano Agamy, vittorioso per 15-13. La positiva tre giorni nella terra dei Faraoni della Giovannelli e di Ottaviani si è poi conclusa con una bella vittoria nella prova a squadre miste.
Infine buoni risultati anche dalla quarta prova Master, disputatasi a Roma: nella categoria 2 Gianluca Zanzot è arrivato ottavo nella prova di sciabola, mentre nella categoria 0 vanno segnalati il quinto posto di Greta Tamosiunaite nel fioretto e il settimo di Federica Di Matteo nella sciabola.




Tc New Country Club Frascati lancia il touch tennis: dal mini tennis dei bimbi a gioco per gli adulti

Frascati (Rm) – Il tennis in tutte le sue sfaccettature. Non solo quello “tradizionale” o il sempre più affermato padel: il Tc New Country Club Frascati non vuole farsi mancare nulla e da qualche tempo ha inaugurato un nuovo campo in erba sintetica per il touch tennis. La disciplina nasce agli inizi degli anni 2000 a Londra per merito di un papà che, per facilitare i figli col tennis classico, cominciò ad allenarli con delle palle di spugna e delle racchette più piccole. Da quel momento ideò un vero e proprio “nuovo” sport: oltre alla ristretta misurazione delle racchette (della obbligatoria grandezza di 21 pollici) e le particolarissime palline di spugna (di dimensioni maggiori rispetto a quella del tennis tradizionale) si modifica anche l’ampiezza del campo di gioco: 12 metri in lunghezza, 5 in larghezza. Per ciò che concerne il punteggio, vince chi si aggiudica due set su tre giocati sulla “breve distanza” dei quattro games (e sul 3-3 il tie break arriva a 5 punti). Nel giro di poco tempo, il touch tennis ha preso piede tanto da avere delle classifiche ufficiali molti simili a quelle dell’Atp. In Italia la disciplina è ancora poco praticata e il Tc New Country Club Frascati è di fatto il primo circolo del Lazio dove già è stata disputata qualche partita. «Vogliamo far conoscere ai nostri soci il touch tennis che è sicuramente un tipo di sport molto divertente – dice il direttore sportivo Marcello Molinari – L’obiettivo è cercare di creare un seguito di appassionati nel Lazio e di portarli magari a sfidare giocatori di altre regioni italiane, dove il touch tennis è stato promosso da personaggi come Marco Catalano (in Piemonte, ndr), Alessandro Ceccarelli (in Lombardia, ndr) e Alessandro Rossi (in Toscana, ndr)». Per tutte le informazioni e gli aggiornamenti sulle attività, intanto, è stata creata anche una pagina Facebook “Touchtennis Lazio”. La strada da percorrere è lunga, ma al Tc New Country Club Frascati non mancano passione e organizzazione: a tal proposito una prima spinta agli interessati può arrivare già domenica prossima. «Abbiamo organizzato una giornata dedicata al touch tennis proprio presso il nostro circolo – sottolinea Molinari – Faremo disputare a chi sarà presente delle partite di prova per far conoscere ancora meglio questo tipo di disciplina».




Pomezia, furia nella casa dell’ex moglie: distrugge tutti i mobili con una motosega

POMEZIA (RM) – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 67enne italiano, già conosciuto alle forze dell’ordine, con le accuse di atti persecutori e minaccia aggravata.

A seguito di una telefonata giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti nell’abitazione della ex moglie dell’uomo, 45enne romena, dove vive con un coinquilino, 47enne bulgaro, affittuario di una parte dell’appartamento.

Al loro arrivo, i Carabinieri hanno notato che l’uomo, molto alterato, aveva distrutto i mobili dell’abitazione con una motosega, che ancora imbracciava, e brandiva in direzione della dona che minacciava di morte.

Alla vista dei militari però, il 67enne ha subito desistito dal suo intento, appoggiando a terra la motosega e consegnandosi ai Carabinieri.

I successivi accertamenti hanno permesso di stabilire che non si trattava del primo episodio di violenza ai danni della ex moglie.

L’arrestato è stato portato e trattenuto in caserma in attesa di processo con rito direttissimo.




Nemi, morte 22enne dal ponte di Ariccia: gli attimi prima della tragedia

NEMI (RM) – Cercano la verità i familiari di P.D.S. il 22enne che lo scorso sabato è stato trovato esanime dopo un volo di 60 metri dal ponte di Ariccia.

Venerdì sera il giovane è uscito con tre amici in un locale e intorno alle 2:30 di notte decide di ritornare a casa anziché proseguire il giro con gli amici per un altro pub. Nella strada del ritorno però, fa un incidente con la sua Fiat Panda e finisce contro un palo vicino alla rotatoria in via Sebastiano Silvestri. L’auto s’incendia, i carabinieri intervengono sul posto per i rilievi e l’ambulanza trasporta il giovane al pronto soccorso di Albano intorno alle 2:40. Il ragazzo viene dimesso dall’ospedale intorno alle 3:45 di notte ma anziché fare ritorno a casa raggiunge a piedi il ponte di Ariccia e finisce in tragedia.

Le telecamere e lo smartphone del giovane

Importante è ricostruire quel lasso di tempo che passa dall’ospedale al momento del decesso e fondamentali al proposito saranno i filmati delle telecamere, ce ne sono circa 15 lungo il percorso che presumibilmente ha fatto il giovane, che potranno forse fornire elementi in più alla famiglia. C’è un legale che si sta occupando di inoltrare la richiesta di poter visionare filmati e conoscere i dati trovati nello smartphone del giovane. Il 22enne può aver percorso l’itinerario che parte da via Olivella e prosegue per via Appia fino al ponte di Ariccia con tempo di percorrenza a piedi di circa 40 minuti. Ma anche su questo non c’è certezza finché non si visioneranno i filmati

Intanto è da chiarire che il ragazzo non era assolutamente arrabbiato al pronto soccorso e che nessuno della famiglia ha ricevuto telefonate quella notte

C’è solo un elemento: intorno alle 2:37 di sabato il 22enne ha mandato un messaggio WhatsApp alla madre avvisandola che andava a dormire da un amico. Anche gli amici hanno provato invano a telefonare al giovane diverse volte quella notte perché avevano pensato di andare in un altro locale e volevano convincerlo a seguirli. Il ragazzo era gioioso, in gamba, amato da tutti. Una persona speciale con tanti interessi e progetti. Merita verità: “Abbiamo massima fiducia nella magistratura – dicono gli zii – ma non rimarremo ad aspettare che il tempo passi senza conoscere come sono andati i fatti”.