Nemi, lotti interclusi: un residente del Parco dei Lecci scrive al sindaco Bertucci

NEMI (RM) – Riceviamo e pubblichiamo una lettera che un residente della zona alta di Nemi – Parco dei Lecci – rivolge al primo cittadino Alberto Bertucci (la missiva è indirizzata oltre che al nostro giornale anche ai consiglieri di opposizione – Stefano Tersigni di “Insieme per Nemi”, Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri di “Ricomincio da Nemi” – , al Consorzio Parco dei Lecci e al Comune di Nemi nella persona del sindaco.

Il tema è la mancata fruizione pubblica di una porzione di lotto, di proprietà dell’Ente locale da circa sette anni, che di fatto non è accessibile e quindi inutilizzabile dalla collettività che però paga le spese relative allo stesso.

Di seguito la lettera del residente: 

“Egregio sindaco Alberto Bertucci chi le scrive è un suo concittadino,

mi chiamo Salvatore Scarpisi residente in via Parco dei Lecci e intendo sottoporLe una questione che riguarda la mancata fruizione di un bene pubblico da parte dei cittadini di Nemi, in particolar modo del Consorzio Parco dei Lecci. Sono circa sette anni che il Comune di Nemi è proprietario di 1/3 del lotto di proprietà […Omissis…], il quale ha potuto edificare grazie alla formula del lotto intercluso, che ad oggi risulta recintato e quindi parte integrante della proprietà dello stesso. In pratica 1/3 di quel terreno ubicato al civico […omissis…] in via degli Ontani è pubblico, dunque della collettività, ma ne usufruisce il privato.

Tant’è che i benefici sono spesso confermati da vari episodi:

Quando si è verificata la caduta dei rami in via dei Corsi lo scorso settembre, sebbene l’area d’intervento da parte dei Vigili del Fuoco fosse pubblica, gli stessi per poter accedere sono dovuti necessariamente  passare attraverso l’ingresso del privato in via degli Ontani. Proprio grazie a quell’intervento si è potuta conoscere l’esatta porzione della parte comunale, in quanto sono stati gli stessi privati a darne specifica indicazione ai Vigili del Fuoco intervenuti. Pertanto il primo beneficio è che il Comune ha messo in sicurezza delle alberature che però fanno ancora parte integrante di una proprietà privata. Il secondo beneficio è che i cittadini di Nemi pagano la quota relativa al lotto [… omissis…], come si evince dal consuntivo 2016 – preventivo 2017 del Consorzio Parco dei Lecci.

Queste spese sono imputate al Comune di Nemi per la misura di 1/3 del lotto a partire da dopo il rogito di cessione all’Ente pubblico, quindi da circa sette anni.

Tanto premesso per chiederLe di voler intervenire sulla questione di pubblico interesse e quindi di rendere fruibile alla collettività la porzione pubblica del lotto. La richiesta è maggiormente motivata dalla contingente necessità di spazi pubblici da riservare ad aree sosta, strada, così come chiaramente esplicitato dalla attuale variante al P.R.G.

Sicuro di un suo interessamento, colgo l’occasione per porgerLe i miei più distinti saluti

Salvatore Scarpisi”

 




Morta Irina Sanpiter: addio a Magda

ROMA – E’ morta oggi dopo una lunga malattia l’attrice russa Irina Sanpiter che il pubblico cinematografico ha conosciuto e amato nel ruolo di Magda, la moglie succube di Furio in Bianco Rosso e Verdone (1981). Sessant’anni si è spenta al Policlinico Umberto I dove era ricoverata da mesi. “Sono molto triste, addolorato. Ci vedevamo poco ma l’abbraccio, quando ci si incontrava, era sempre forte e pieno di dolce nostalgia”, ha scritto Carlo Verdone su Facebook sinceramente dispiaciuto.

Di quel film, ha poi detto all’Ansa, “non è rimasto più nessuno”: Mario Brega, Elena Fabrizi, Angelo Infanti, gli altri protagonisti sono scomparsi da tempo. “Me la ricorderò sempre ragazza, con gli occhioni malinconici”, ha aggiunto




Macerata, Mastropietro e Traini: quali sono i fili conduttori che incrociano i due casi?

MACERATA – La città di Macerata si è nuovamente svegliata sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori e l’assedio di giornalisti e telecamere a seguito della tentata strage accaduta ieri, 3 febbraio, per mano del 28enne Luca Traini. L’uomo si trova adesso nel carcere di Montacuto, accusato di aver tentato una strage di stampo razzista poiché ha  ferito a colpi d’arma da fuoco sei stranieri. Una strage avvenuta a pochi giorni dal macabro rinvenimento dei resti della giovane Pamela Mastropietro, 18enne romana uccisa, fatta a pezzi e occultata all’interno di due trolley abbandonati nelle campagne del Maceratese: è possibile che vi sia un filo conduttore, anche flebile, tra le due vicende?

Sembrerebbe infatti che la morte di Pamela Mastropietro sarebbe il fulcro della tentata strage

Luca Traini avrebbe raccontato agli inquirenti: “ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l’ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola”. Dalle indagini non è emerso nessun collegamento tra Luca Traini e Pamela Mastropietro, dagli accertamenti è stato appurato che i due non si conoscevano. La famiglia di Pamela ha precisato “non aveva mai conosciuto Traini”. Il 28enne adesso si trova rinchiuso nel carcere di Montecuto, stessa struttura in cui è rinchiuso il nigeriano Innocent Oseghale, presunto assassino della 18enne. Due vicende geograficamente vicine, accomunate dalla stessa brutalità ed efferatezza ingiustificata, ma al contempo così lontane sotto il profilo criminologico.

Quali sono i fili conduttori che incrociano i due casi?

Al di là dell’ideologia politica supportata da Traini, quali possono essere le ragioni che lo hanno indotto a compiere un gesto così folle? Interrogativi che troveranno certamente risposta nelle indagini in corso in mano agli inquirenti.

Proseguono senza sosta, e in parallelo, le indagini sulla morte di Pamela Mastropietro

Il gip ha convalidato l’arresto di Innocent Oseghale, accusato di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. E’ stata disposta la custodia in carcere, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Numerosi gli indizi a suo carico del 29enne nigeriano con alle spalle precedenti per droga: in Via Spalato, dove viveva da solo, sono stati rinvenuti i vestiti di Pamela sporchi di sangue e tracce sul balcone, si apprende inoltre che due testimoni lo avrebbero visto con la ragazza e successivamente con i due trolley.

E’ stato inoltre trovato lo scontrino di una farmacia, dove la vittima aveva comprato una siringa

Gli investigatori ritengono che probabilmente la giovane sia morta, proprio in quella casa, per overdose o uccisa. Si ritiene inoltre, che il suo corpo sia stato sezionato con strumenti meccanici o da taglio ma non elettrici, dato che nessuno avrebbe sentito rumori. Ma se il corpo fosse stato sezionato altrove? Sono soltanto ipotesi, certo, ma non bisogna escludere nulla. Numerosi sono gli interrogativi che si pongono gli inquirenti: come è avvenuto l’incontro tra la vittima e il carnefice e perché? Ci sono dei complici? Ma è possibile che tanta ferocia, brutalità e accuratezza nel sezionare il corpo e occultarlo sia opera di una sola persona? E’ possibile che vi possano essere altre persone coinvolte? Innocent nega di essere coinvolto nell’omicidio e dice “non l’ho uccisa io”, coinvolgendo altre persone che, sentite dagli inquirenti, risultano estranee ai fatti. L’uomo è un richiedente asilo con carta di soggiorno scaduta nel 2017, ha una figlia e una compagna ma non vivono con lui. All’interno del suo appartamento sono stati trovati 70 grammi di Hashish, ma non è stata trovata eroina. Come mai Pamela aveva una siringa? E se l’eroina non ce l’aveva Innocent, chi gliela doveva procurare? Forse qualcuno nel giro della droga conosce dettagli ulteriori sulla morte della giovane e preferisce tacere onde evitare ritorsioni? Dalle indagini è stato appurato che Oseghale ha chiesto ad un conoscente di accompagnarlo in campagna per abbandonare i due trolley. Il giorno dopo, a seguito del macabro ritrovamento, l’accompagnatore avrebbe ben compreso quanto accaduto.

L’uomo nega di essere coinvolto nell’omicidio della giovane e avrebbe fatto i nomi di altre due persone estranee ai fatti

Ma è possibile che tanta ferocia, brutalità e accuratezza nel sezionare il corpo e occultarlo sia opera di una sola persona? E’ possibile che vi possano essere altre persone coinvolte? Tutto è possibile, gli inquirenti non escludono che possano emergere coinvolgimenti di terze persone, le indagini, quindi, sono ancora in corso. Pamela Mastropietro era ospite dal mese di ottobre presso la comunità di recupero “Pars”, dove stava lottando con la sua dipendenza dalle droghe. “Tutto passa” scriveva in calce sul suo profilo facebook, un messaggio di speranza scritto da una ragazza che amava la vita, stare con i suoi amici, con il suo ragazzo che l’amava tanto.

Una tranquillità che improvvisamente si è tramutata in angoscia e senso di vuoto quando il 29 gennaio, Pamela si era allontanata volontariamente dalla comunità, lasciando i documenti e il telefono ma portando con se soltanto un trolley: era forse lo stesso che pochi giorni dopo conteneva parti del suo corpo? Immediatamente sono scattate le ricerche ed è stato lanciato un appello dalla trasmissione “Chi l’ha visto?”. Non passava di certo inosservata Pamela, era una bella ragazza alta un metro e 65, aveva i capelli castani e occhi castani, che in passato aveva già tentato di andar via da un’altra comunità in cui era ospite. Il cadavere della giovane è stato rinvenuto mercoledì mattina da un automobilista che aveva notato i due trolley in via dell’Industria, nei pressi di una villetta. L’automobilista pensò inizialmente che all’interno dei trolley vi fosse droga o refurtiva, ma all’arrivo dei Carabinieri la macabra scoperta: il corpo della giovane era fatto a pezzi, privo di vestiti, resti perfettamente puliti e nessuna traccia ematica.

Chi ha ucciso Pamela? Perché?

Tante le ipotesi formulate in merito alla morte della giovane e tanti gli interrogativi che balenano nella mente degli investigatori. Gli inquirenti hanno acquisito i video del sistema di sorveglianza della villetta di fronte al luogo in cui sono stati abbandonati i due trolley, sono stati ascoltati i residenti  e i proprietari degli immobili. Dal modus operandi si evince che ci troviamo di fronte un killer abile, meticoloso e professionista, che non ha certamente lasciato nulla al caso. La vicenda riporta alla mente un caso analogo risalente al 4 novembre scorso. Siamo ad Alice Castello (Vercelli), località Sorti, alcuni cacciatori lombardi rinvengono una valigia chiusa e allarmati dall’odore forte decidono di aprire: al suo interno vi è un corpo in avanzato stato di decomposizione, in posizione fetale. Non vi erano scarpe né vestiti ma brandelli di tessuto. La valigia in cui è stato rinvenuto il corpo era di colore blu scuro. Non è stato possibile stabilire se si trattasse di un uomo o di una donna a causa dell’avanzato stato di decomposizione. Ma è stato realmente detto tutto sulla morte di Pamela Mastropietro? Dai primi riscontri investigativi pubblicati su “Il Tempo” sembrerebbe che la giovane, prima di essere fatta a pezzi sia stata sviscerata: sembra infatti che il suo cuore e le sue viscere sia state fatte sparire. Sembrerebbe infatti che l’assassino si sarebbe sciacquato le mani con la candeggina per far perdere le tracce del dna della giovane. Si ipotizza quindi un rito voodoo?

Angelo Barraco

 




Libero Consorzio Comunale di Trapani: rilancio aeroporto Trapani-Birgi tra gli obiettivi da raggiungere

TRAPANI – Prosegue l’impegno del dottor Raimondo Cerami nel Libero Consorzio Comunale di Trapani, dopo che il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, con il D.P. n. 521 del 30/01/2018, ha prorogato l’incarico di Commissario straordinario dell’Ente fino alla data del 30 giugno 2018.

Cerami ha espresso profonda gratitudine al Presidente Musumeci per la fiducia rinnovata, che “dimostra anche apprezzamento per il lavoro fin qui svolto, – ha dichiarato il Commissario straordinario – e auspica che nel lasso di tempo che rimane fino alla formazione dei nuovi organi elettivi, si possano raggiungere alcuni obiettivi che rappresentano alcune delle sfide più importanti per il territorio della provincia di Trapani, quali la salvaguardia e il rilancio dell’aeroporto di Trapani- Birgi, una seria politica di razionalizzazione dell’uso degli edifici scolastici e non, volta alla riduzione degli affitti di immobili ad uso scolastico condotti in locazione passiva per l’Ente ovvero ad una migliore e più economica utilizzazione di immobili di proprietà , con un significativo risparmio per l’Ente. Per non parlare della necessità di assicurare una migliore viabilità di tutte le strade provinciali e una migliore fruizione collettiva delle Aree protette e delle Riserve affidate alla gestione dell’Ente. Nella convinzione della centralità del ruolo che le rinnovate Province saranno chiamate a svolgere nei prossimi anni nel panorama istituzionale regionale”.




Macerata, mezzogiorno di fuoco: è tutta colpa di Salvini?

Chi pensa di ridurre l’episodio gravissimo del giovane Traini ad un rigurgito fascista, si sbaglia di grosso. Ventotto anni, armato di ‘una pistola semiautomatica di produzione straniera’, come recita il rapporto dei Carabinieri che l’hanno arrestato, e di due caricatori, che si suppone abbia scaricato nel suo raid anti-immigrati, già candidato per la Lega alle comunali di Corridonia del 2017, nelle quali non racimolò neanche un solo voto, allontanato dalla palestra che frequentava a causa delle sue posizioni estremiste, un dente di lupo – simbolo di Terza Posizione, movimento neo fascista fondato da Roberto Fiore, attualmente leader di Forza Nuova – tatuato sul sopracciglio destro, il giovane Luca Traini ha dato luogo nella giornata di ieri ad una corsa della morte per le strade di Macerata.

Lui stesso riferisce che la scintilla è scattata quando per radio ha sentito per l’ennesima volta parlare della morte della diciottenne Pamela Mastropietro, e soprattutto dei particolari dello smembramento del corpo della ragazza, chiusa in due trolley e gettata lungo una strada di campagna a Pollenza, vicino a Macerata. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, nella mente di una persona che non aveva mai fatto mistero delle proprie idee xenofobe. A questo punto – è sempre Traini che parla – avrebbe rinunciato ad andare nella palestra in cui si stava recando, sarebbe tornato a casa, avrebbe aperto la cassaforte, preso la sua pistola, regolarmente detenuta, e sarebbe partito, prendendo di mira i luoghi dello spaccio. Alcuni colpi sono stati anche sparati contro la vetrina della sede del PD, responsabile, a sentir lui, dell’immigrazione incontrollata che l’Italia sta subendo da anni.

Si è fatto catturare dai Carabinieri, intervenuti con prontezza, a cui ha fatto il saluto romano, avvolto dalla bandiera tricolore, lasciandosi poi docilmente ammanettare. È chiaro che non si può giustificare un gesto simile, se non riconducendolo ad una mente squilibrata: tutti gli estremismi vanno condannati. Ma è altrettanto chiaro che questa reazione – perché di tale si tratta – è soltanto la punta dell’iceberg di una situazione che gli Italiani stanno subendo da troppi anni, e che ha il suo inizio dal governo Monti.

Le manovre del primo governo tecnico hanno ridotto l’Italia in povertà, colpendo, fra l’altro, il mercato immobiliare, vera colonna portante dell’economia nazionale. La politica portata successivamente avanti da un Renzi troppe volte inadempiente nei confronti delle sue sue stesse promesse; il non aver dato ascolto alla voce dei cittadini, troppe volte insultati a torto con la definizione di ‘populisti’, al punto che oggi il populismo sembra essere la radice di tutti i mali; l’aver coniato un altro termine usato in senso dispregiativo, ‘sovranisti’, riferito a chi vorrebbe maggior rispetto per la propria nazione nei confronti di un’Europa mal sopportata, le cui incongruenze sono sotto gli occhi di tutti; l’immigrazione selvaggia imposta a tutta la nazione, insieme alle elargizioni nei confronti di ‘migranti’ – nuovo termine coniato ad hoc per sostituire quello più appropriato di ‘clandestini’ – troppo spesso ingrati e prepotenti: “Cibo no buono, non c’è la televisione, vogliamo più soldi”, a fronte di Italiani costretti dall’effetto deleterio delle iniziative del governo a vivere sotto i ponti; stupri, omicidi, spaccio di droga, aggressioni a Polizia, Carabinieri, controllori dei treni e dei mezzi pubblici, commessi da quei viaggiatori dei barconi che pensano di avere tutti i diritti; mezzi pubblici sui quali nessuno paga il biglietto, e non c’è chi possa costringere nessuno farlo; zone delle nostre città trasformate in ghetti di fatto, in cui la prepotenza di pochi impone la legge delle giungla; giovanotti di settanta-ottanta chili bene in salute che girano per le nostre città in gruppi, provvisti di smartphone e auricolari, a fronte di immagini desolanti – tese a raccogliere denaro – che passano in TV di bambini africani che muoiono di fame: eccetera eccetera. Tutto questo ha suscitato un sentimento di repulsione nei confronti di un viso dal colore scuro, comunque sia.

Qualcuno ha indicato Salvini e la Lega come responsabili morali di questa sparatoria

Noi diciamo che Salvini ha soltanto denunciato una situazione che sta sfuggendo di mano all’autorità costituita, rifiutando quel buonismo ipocrita che sembra essere tanto di moda specialmente nei nuovi ‘talk show’ della mutua così frequenti in RAI, costruiti per orientare l’opinione di un popolo che troppe volte s’è fatto suggestionare dalle parole di un Renzi marinaio. E che oggi ancora pontifica dai pulpiti elettorali, mentre i Tiggì della RAI gli offrono ogni volta non un piccolo servizio relativo alla notizia, ma un lungo monologo con domande concordate, in apertura, come fosse una tribuna elettorale: alla faccia della ‘par condicio’ di infelice memoria.

Non si tratta quindi soltanto di un rigurgito fascista, come ad alcuni fa comodo sentenziare, perché in esso è implicita la condanna anche penale di un periodo che per legge non può essere riesumato. Consigliamo poi a Roberto Saviano, se vuole assumere il ruolo di accusatore, di mettersi in gioco entrando in politica. Troppo comoda è la posizione di chi può attaccare chicchessia, – in questo caso Salvini – forte della sua passata reputazione di anti-camorra, posizione che ancora oggi gli porta non pochi vantaggi economici con poca fatica. L’Europa sta stretta a molti, in questo paese, ed è quella che oggi condiziona le scelte dei nostri politici, per qualsiasi motivo: ma non certo per l’interesse dei cittadini, vessati da troppe tasse – nonostante i proclami contrari: chi fa i conti tutti i giorno con la spesa lo sa bene – con troppe pensioni troppo basse, dovendo sopportare il sopruso delle pensioni d’oro e dei vitalizi intoccabili perchè ‘diritti acquisiti’, vittime di sprechi istituzionali, di aumento incontrollato e progressivo del debito pubblico, di numerose ingiustizie sociali quotidiane. Non per nulla abbiamo già scritto su queste colonne che la classe politica attuale è decisamente la peggiore, dal 1948 ad oggi, al punto da far dubitare del fatto che il nostro sia uno Stato democratico: e che ‘Democratico’ sia solo un aggettivo senza senso appiccicato al ‘Partito’ di Renzi pe confondere il prossimo. Se noi diciamo ‘prima gli Italiani’, non commettiamo un reato, né bestemmiamo: ci sembra sacrosanto pensare prima a chi è più vicino, a chi a noi è più ‘prossimo’, alla nostra famiglia, ai nostri figli. E se l’Europa, tanto decantata e desiderata anche da una riesumata Bonino, piace tanto ad alcuni, bene, che vadano fuori da un’Italia che non è dello stesso parere. La pace sociale non conquista imponendola dall’alto per convenienze che con la nazione non hanno nulla a che fare, come il bilancio delle banche che ormai comandano in Europa e nel mondo.

L’episodio di Macerata, gravissimo e condannabile, ha tuttavia scoperchiato un vaso di Pandora che bisogna considerare con molta attenzione, senza relegarlo a semplice reato razzista e xenofobo. Se la situazione dovesse continuare in questo senso, la pressione sociale aumenterebbe, e gli episodi come questo troverebbero numerosi e facili emulatori. L’assassino della giovane fatta a pezzi era uno spacciatore clandestino, già condannato e scarcerato, e avrebbe dovuto stare in galera o al suo paese: vogliamo anche di questo dare la colpa a Salvini?

Roberto Ragone

 




Roma, smantellato giro di spaccio al cimitero Flaminio

ROMA – Nel corso della nottata odierna un servizio congiunto, svolto dai Carabinieri della Stazione di Roma Prima Porta e dagli agenti del Commissariato della Polizia di Stato Flaminio Nuovo, ha smantellato un giro di spaccio di sostanze stupefacenti orbitante tra il cimitero Flaminio e la stazione Montebello, complice la folta boscaglia che circonda la zona che permetteva agli spacciatori di giovarsi di una fitta copertura sia dagli avvistamenti che dagli inseguimenti.

Dopo aver circondato la zona, gli operanti hanno notato un’autovettura che si accostava ad un banco di fiori lì vicino, aperto tutta la notte, e subito dopo si dirigeva verso la stazione Montebello, dove era nascosto un uomo pronto a fornirgli la dose di cocaina. Immediatamente gli investigatori fermavano il cliente, trovandolo in possesso della dose di stupefacente appena vendutagli dal pusher che è stata sequestrata, nonostante l’assuntore abbia tentato di disfarsene gettandola dal finestrino.

Sulle tracce del pusher, dopo un estenuante inseguimento all’interno della boscaglia circostante, Polizia di Stato e Carabinieri sono riusciti ad immobilizzare lo spacciatore di origini egiziane ed arrestarlo.

Il cliente è stato invece segnalato alla Prefettura in qualità di assuntore di droghe, con tutte le conseguenze del caso. Il rito direttissimo si è svolto questa mattina, al termine del quale nei confronti dell’uomo è stata emessa una pena di sei mesi ed una multa di mille euro.

Gli sforzi congiunti di Polizia e Carabinieri continueranno al fine di estirpare tutte le attività criminose che avvengono nella zona del cimitero Flaminio e di ripulire la zona dalla microcriminalità, colpendo sia gli spacciatori che gli assuntori di sostanze stupefacenti.




Convegno Erasmus, Leoluca Orlando: Palermo, terreno fertile per il progetto, nella sua fase di “cambiamento in corso d’opera”

PALERMO – Sotto un cielo plumbeo, nel centro storico del capoluogo siciliano, nella tarda mattinata di sabato 3 febbraio si è svolto il convegno “ERASMUS: un passaporto per l’integrazione e l’istruzione universitaria”. L’European Region Action Scheme for the Mobility of University Students (Erasmus) è un programma creato nel lontano 1987 con lo scopo di offrire l’opportunità per gli studenti europei di seguire periodi di studio presso università straniere per una migliore assimilazione di diverse culture e non solo.

L’obiettivo del convegno tenutosi nella sala Joe Petrosino presso l’Hotel De France – Casa del Goliardo, a pochi passi dal Palazzo Steri in Piazza Marina, è stato quello di analizzare gli effetti di trent’anni di Erasmus sotto profili pedagogici, politici e sociologici focalizzando il significato del Programma europeo in una realtà come quella di Palermo in una fase di cambiamento storico della città. Nella sala gremita di studenti e giornalisti hanno relazionato il convegno: Sofia Corradi, meglio conosciuta come “mamma Erasmus”, docente universitaria Roma TRE; Antonio La Spina, docente universitario LUISS Roma; Giuseppina D’Addelfio, docente università di Palermo e a moderare l’incontro Salvatore La Rosa, docente UNIPA.

Dal 1987 ad oggi il progetto ha consentito ad oltre quattro milioni di studenti di poter scambiare, in quattromila università, interazioni culturali e processo di integrazione

Alla luce di questo, il progetto è stato ampliato e chiamato Erasmus Plus con uno stanziamento europeo per il settennio 2014-2020 di circa 15 miliardi di euro. Il convegno è stato impreziosito dai commenti importanti di alte personalità che hanno presenziato quali: Roberto Rizzo, commissario straordinario Ersu; Leoluca Orlando, sindaco della città di Palermo; Roberto Lagalla, assessore all’Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sicilia; Ada Floreana, docente dell’Università di Palermo; Alida Lo Coco, docente dell’Università di Palermo e Giacomo D’Arrigo, direttore dell’Agenzia Nazionale Giovani.

Durante il convegno Sofia Corradi ha evidenziato gli aspetti importanti del programma con parole chiare:

“L’elemento essenziale dell’Erasmus è il fatto stesso che gli studenti facciano esperienza. Una volta un ragazzo descrisse l’Erasmus come un’esperienza che ‘imprime nell’animo sentimenti indelebili di fratellanza umana’. Il progetto poi, oltre a far studiare, ha la capacità di rendere lo studente meno litigioso, più attento ai particolari, facendo acquisire qualità trasversali che poi le aziende cercano nei professionisti. Non si può ignorare il fatto che l’Erasmus faccia vivere l’esperienza di essere minoranza a costi psicologici sottilissimi rispetto a quella che avranno subito i minatori italiani emigrati in altri Stati europei”.

Noi dell’Osservatore d’Italia abbiamo presenziato al convegno e intervistato il sindaco Leoluca Orlando

Il primo cittadino ha direttamente spiegato con parole sue come il progetto Erasmus riesca ad inserirsi in un terreno fertile in una città come Palermo nella sua fase di “cambiamento in corso d’opera”.
Paolino Canzoneri




Roma, rapina e sequestro di persona: manette ai polsi per tre Casamonica

CIAMPINO (RM) – Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere, emesso dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 esponenti della famiglia Casamonica, residenti nella zona Anagnina di Roma, di età compresa tra 30 ed i 41 anni, ritenuti responsabili dei reati di rapina e sequestro di persona.

L’ARRESTO DEI CASAMONICA

Il modus operandi era sempre lo stesso:

Selezionavano annunci di vendita di auto di ignari cittadini i quali, dopo essere stati contattati, dopo una serie di minacce ed intimidazioni, venivano costretti ad effettuare il passaggio di proprietà senza ricevere alcun compenso. Ad inchiodare gli esponenti della nota famiglia di origine sinti, è stata l’attività investigativa condotta dai Carabinieri della Tenenza di Ciampino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma – gruppo reati gravi contro il patrimonio – presso il Tribunale di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto dott.ssa Lucia Lotti. I fatti risalgono al mese di agosto 2016, quando i militari hanno raccolto la testimonianza di una delle vittime che, riuscendo a fuggire dai suoi aguzzini, si rifugia nella caserma dei Carabinieri di Ciampino, raccontando di essere seguito da alcune persone, poi identificate negli odierni arrestati.

Le indagini hanno messo in luce un modus operandi particolarmente efferato ed organizzato da parte dei Casamonica:

Rispondevano ad un annuncio di un veicolo in vendita da parte di privati, per poi dargli appuntamento presso la loro abitazione per i successivi accordi. Una volta che l’ignara vittima di turno, proprietario del veicolo in vendita, entrava nell’abitazione dei Casamonica, iniziava l’incubo. I tre, due uomini ed una donna, sottraevano le chiavi del veicolo minacciando il proprietario, costringendolo – spesso con la forza e sempre dietro minaccia – a recarsi presso una vicina agenzia di pratiche auto per formalizzare il passaggio di proprietà a loro favore.

Non contenti di ciò, alla legittima richiesta dei malcapitati di ottenere il proprio denaro, i Casamonica pretendevano il pagamento del “disturbo”, ovvero del tempo trascorso dentro casa loro, e costringevano le vittime ad andare insieme a loro presso un vicino bancomat per prelevare una ulteriore somma di denaro ritenuta “congrua”.

E’ proprio in uno di questi casi che una delle vittime, condotta al bancomat vicino alla Tenenza dei Carabinieri di Ciampino, è riuscita a scappare e a chiedere aiuto ai militari, che hanno iniziato le indagini, conclusesi con gli arresti di oggi.

Particolarmente significative le testimonianze raccolte, che disvelano un collaudato sistema dove i Casamonica, dietro la forza intimidatrice del proprio nome, si appropriavano illecitamente di profitti mediante condotte truffaldine e con intimidazioni ai danni di cittadini, commercianti e professionisti.




Marsala, tutti al mare… (in sicurezza): con berretti, fischietti, pinne e occhialini arrivano i bagnini

MARSALA (TP) – A Marsala si inizia a pensare alla prossima stagione balneare. L’amministrazione comunale ha appena approvato, infatti, un progetto per affidare il servizio di vigilanza e salvataggio nelle spiagge libere cittadine per la stagione 2018. Un servizio, finanziato con fondi comunali, regionali e provinciali, che sarà predisposto per due mesi, luglio e agosto, da affidare con gara negoziata, con il criterio dell’offerta più bassa, partendo da una base d’asta di 53.037,90 euro di cui 48.546,00 euro soggetti a ribasso di costo della mano d’opera. In pratica l’amministrazione comunale inviterà a partecipare alla negoziazione delle ditte scelte sulla base di un’indagine preliminare per la selezione degli operatori economici in possesso dei necessari requisiti.

Sessantadue giorni di sicurezza, quelli che vanno dal 1 luglio al 31 agosto, in cui i bagnanti che sceglieranno le spiagge libere di Marsala potranno contare, nella fascia oraria che va dalle 9 alle 19, su due assistenti che saranno in servizio sulle torrette di avvistamento con il pattino di salvataggio pronto all’uso e con le tipiche magliette, berretto, fischietto, pinne e occhialino.




Macerata: l’ex candidato della Lega Luca Traini semina il panico e spara a quattro stranieri. Poi fa il saluto fascista

MACERATA – A Macerata spari e paura nella mattinata di oggi: una serie di colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da un’auto in corsa in città provocando il ferimento di sei persone, tutti stranieri. Un uomo è stato fermato dai carabinieri e portato in caserma: si chiama Luca Traini, 28 anni, ha la testa rasata, è incensurato e originario delle Marche. Quando è stato bloccato ha fatto il saluto fascista.

Luca Traini era stato candidato alle elezioni amministrative del 2017 a Corridonia, nelle Marche, con la Lega Nord. In un manifesto elettorale, Traini appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma, anche il “controllo degli extracomunitari”.

Al di là della candidatura della Lega, Traini ha posizioni di estrema destra. Sulla tempia destra ha un tatuaggio con il simbolo di Terza posizione, movimento neofascista eversivo fondato negli anni 70 da Roberto Fiore, oggi leader di Forza Nuova. Il simbolo ha origine da un simbolo tedesco e fu adottata come emblema dalla pnzer division “Das Reich” delle Ss naziste

Intanto perquisizioni nella casa di Luca Traini. Gli investigatori stanno cercando elementi utili alle indagini.

I colpi di pistola sono partiti da un’Alfa Romeo 147 nera – a bordo della quale era Traini – che si spostava per le vie della città, sparando e terrorizzando i cittadini. L’uomo, una volta bloccato, è sceso dall’auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Si è poi girato verso la piazza, ha fatto il saluto fascista. Poi sono arrivati i carabinieri, ha ammesso le proprie responsabilità e non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto la pistola, una tuta mimetica, piume bianche.




Marsala: il carnevale entra nel vivo con la 2 edizione della sfilata di carri allegorici

MARSALA (TP) – Tutto pronto per la 2 edizione della sfilata di carri allegorici a Marsala in occasione del carnevale 2018. Domenica 11 e Martedì 13 febbraio dalle 16,00 alle 21,30 l’Associazione Culturale “Viva Marsala”, con il patrocinio dell’amministrazione comunale ha infatti organizzato la kermesse carnascialesca nel centro cittadino. Il percorso prevede la partenza dalla zona Stadio, con prosecuzione per via G. Amendola, via Mazzini con svolta a sinistra, piazza F. Pizzo, viale Fazio, via Roma, via Mario Nuccio, via Mazzini, con svolta a destra, piazza del Popolo, via Vespri, piazza Porta Garibaldi, via S. L’Africano, Monumento ai Mille e rientro al punto di partenza.

Una seconda edizione che si propone di animare il centro di Marsala nel periodo carnevalesco attraverso la sfilata di carri allegorici che al momento sono due e gruppi a piedi in maschera, accompagnati da musica varia, divenendo quindi occasione di animazione e intrattenimento per cittadini e turisti presenti nel territorio.