Guidonia, M5s: Ammaturo (Lega) denuncia per la terza volta il sindaco Barbet

GUIDONIA (RM) – Terza denuncia per il sindaco pentastellato di Guidonia Montecelio Michel Barbet eletto alle amministrative dello scorso giugno. A presentare la denuncia alla Procura della Repubblica di Tivoli il consigliere comunale di opposizione della Lega per Salvini, Giovanna Ammaturo. “Non fa certo piacere denunciare il primo cittadino della terza Città del Lazio e 58^ in Italia perché il Sindaco dovrebbe anche essere l’espressione dell’intera popolazione. – Dichiara Ammaturo – Così si era proclamato al momento della investitura – prosegue la consigliera di Lega per Salvini – ma le bugie si sono evidenziate da subito. Il Sindaco ha ignorato sistematicamente le interrogazioni dell’opposizione, ponendo in grave crisi la dialettica consigliare che garantisce il funzionamento democratico dell’Istituzione e della Pubblica Amministrazione. Con l’aggravante che questa è la seconda di pari genere. Un abuso, ma prima ancora la mancanza di educazione verso la cittadinanza, in quanto aveva pure giurato sulla Costituzione di osservare le Leggi. Rispondere alle interrogazioni non è solo un caso politico ma è indice di trasparenza che per Barbet è opaca quanto la pece. Non rispondere alle disponibilità del conto corrente comunale e dello scoperto di conto al 30 novembre e con cadenza mensile fino a febbraio non aiuta a comprendere ai cittadini. Sono soldi di tutti e l’intera Città vorrebbe sapere, non è il forziere di Paperone. Il saldo al 31 dicembre 2017 è stato chiesto dall’intera opposizione. Sapere se nel Comune sia in atto un protocollo per il rifornimento, e quante sono le auto a disposizione, e perché la Renault Zoe elettrica pur da me scovata, comperata , assicurata RCA ed abbandonata da sei mesi all’autosalone e data poi in comodato al primo cittadino può essere interessante. Conoscere il l’adeguamento per la raccolta RSU con la Tekneko è diritto di tutti coloro che pagano la TARI, quanto sapere perché 12 piani urbanistici sono bloccati e cosa è stato risposto alla Regione Lazio. Riconoscere il pagamento di una fattura ad una ATI che curano persone disabili dopo tre anni durante la riunione con i Capi Gruppo e poi tediare l’appannaggio con la scusa che manca il DURC, sebbene ne abbiano presentati 14, sembra un po’ eccessivo, chiarire farebbe bene a chiunque. Perché l’Associazione Teatro S.Babila non è stata ancora pagata ma è stata richiesta una transazione compensativa per saldare il dovuto, prima di essere scambiato per un pizzo di Stato, dovrebbe essere ben esplicitato. Chiedere copia della cessione gratuita dell’area comunale all’autoscuola Furia di 15.000 mq a ridosso degli uffici della ASL in via dei Castani, dove i cittadini sono costretti a parcheggiare sulla rotatoria con centinaia di contravvenzioni elevate, e se mai un Consiglio Comunale ha ratificato tanta generosità è negli interessi di ogni Guidoniano. – Giovanna Ammaturo prosegue – Comprendere perché un emendamento per un debito di oltre centomila euro neanche previsto nei fuori bilancio pure depositato in Consiglio il 29 dicembre scorso ancora non è stato pagato è interessante anche per la Corte dei Conti. Conoscere quanto costa alle casse della Città rimuovere la cartellonistica abusiva, considerato che è stata soccombente in Aula di Tribunale nel merito o cosa non si è fatto per trasformare una elusione in una fonte economica è un interrogativo di un buon padre di famiglia. Lo stesso dicasi per conoscere nello specifico l’Avvocatura del Comune, gli avvocati iscritti la rotazione dei professionisti e le cause in capo a ciascuno, quelle pendenti ed i costi di tutte queste spese legali che ammontano a centinaia di migliaia di euro in una Città che si è dimostrata sempre pronta alle lite: pure troppo temerarie è cosa giusta. 12 interrogazioni compresa la mancata indicazione della sosta oraria in via Roma in Guidonia centro pure concertata con i commercianti 4 mesi prima con quasi tutti gli amministratori comunali. Il comportamento omissivo del Sindaco (nonché degli uffici competenti), viola l’art. 43 D.lvo 267/2000 . Abbiamo richiesto le conseguenze nei principi sanciti dalla Corte di Cassazione Sez. VI sentenza n. 42610/2015 , di cui all’art. 328, comma 2, c.p. incrimina non tanto l’omissione dell’atto richiesto, quanto la mancata indicazione delle ragioni del ritardo entro i trenta giorni dall’istanza di chi vi abbia interesse. Amministrare non è un gioco, comportarsi da buon padre di famiglia è necessario quanto dovuto, la trasparenza deve essere concreta quanto la verità che deve essere riferita ai Cittadini che non sono figli di un Dio minore. – Ammaturo conclude -Altrimenti si è come tutti gli altri predecessori e questo non fa bene a nessuno”.




Presidenti delle Camere, Salvini vota per Bernini anziché Romani. Berlusconi furioso: “Rotta coalizione, smascherato progetto Lega-M5S”

Arriva a metà pomeriggio la svolta nella trattativa per eleggere i presidenti delle CamereMatteo Salvini annuncia al Senato lo strappo nel centrodestra: la Lega, già nella seconda votazione a Palazzo Madama, ha votato per l’azzurra Anna Maria Bernini invece di sostenere il candidato di Forza Italia Paolo Romani e lo farà anche domani, alla terza votazione. Una decisione, spiega, presa per ‘senso di responsabilità’, con l’obiettivo di ‘uscire dal pantano’ nel quale il nuovo Parlamento è finito già alla prima seduta. La reazione del leader di Forza Italia non si è fatta attendere: “Dalla Lega arriva un atto di ostilità a freddo”, dice Silvio Berlusconi. I voti del Carroccio a Bernini – compatti alla seconda votazione conclusasi con un nulla di fatto – “rompono l’unità della coalizione del centrodestra e smascherano il progetto per un governo Lega-M5S” . Silvio Berlusconi decide dunque di convocare a Palazzo Grazioli lo stato maggiore del partito per fare il punto della situazione

E ancora fumate nere alle Camere. Arrivata la seconda per la votazione del presidente di Palazzo Madama. Questa volta oltre alle schede bianche, sempre numerose, ce ne sono state molte in cui è stata espressa la preferenza per Anna Maria Bernini, vicecapogruppo di FI nella precedente legislatura. Alcuni voti sono stati dati anche a Napolitano, che ha prontamente ringraziato, e a Emma Bonino.

E la seconda fumata nera era già arrivata nell’Aula della Camera, dove al momento è in corso la terza votazione per eleggere il presidente.

L’Aula di Palazzo Madama tornerà a riunirsi domani mattina alle 10.30 per la terza votazione per la quale è previsto che si debba raggiungere la maggioranza assoluta dei votanti (verranno conteggiate anche le schede bianche). Se anche il terzo voto dovesse andare a vuoto il regolamento del Senato prevede che si debba immediatamente andare al ballottaggio tra i due nomi più votati. Entro domani infatti si dovrà avere il nome del nuovo presidente del Senato visto che la Costituzione non prevede una “vacatio” per quanto riguarda la seconda carica dello Stato che è il supplente del presidente della Repubblica.

E intanto si spacca il centrodestra con l’annuncio di Matteo Salvini: Votiamo Bernini per senso di responsabilità verso il centrodestra ed il paese’. ‘Abbiamo dato la disponibilità di votare un esponente di Forza Italia, speriamo che anche altri abbiano lo stesso senso di responsabilità’, ha detto ancora Salvini parlando al Senato con i giornalisti. ‘Per uscire dal pantano la Lega fa un gesto di responsabilità all’interno del centrodestra, non abbiamo chiesto nulla per noi, ma qui si fa notte e quindi abbiamo scelto di votare un candidato di centrodestra, di Forza Italia. Un atto di amore verso il parlamento e verso il centrodestra: abbiamo votato Anna Maria Bernini’ in Aula ora.




Anguillara: il Parco stoppa i giochi dei bambini in viale Reginaldo Belloni

Anguillara Sabazia (RM) – C’è’ un intoppo nell’iter burocratico del posizionamento dei giochi per i bambini lungo la spiaggia di via Reginaldo Belloni ad Anguillara Sabazia. I giochi infatti sono disposti sul territorio di competenza dell’Ente Parco che al momento avrebbe stoppato l’iniziativa del Comune, almeno fino a quando tutte le carte relative le varie autorizzazioni non risultino a posto. Maggiori chiarimenti arriveranno nelle prossime ore direttamente dall’Ente Parco che ha disposto la misura.

[Foto di Marco Benigni PROFILO FACEBOOK]

 

 




Francia, Isis colpisce ancora: un uomo armato prende ostaggi

FRANCIA – L’Isis colpisce ancora dove un uomo dell’Isis ha preso degli ostaggi all’interno di un supermercato in un paese nel sud della Francia, a Trèbes, in Occitania. C’è stata una sparatoria durante la quale sarebbe rimasto ferito un poliziotto. Il sequestratore ha affermato di appartenere all’Isis, ha fatto sapere la Procura. Poco prima alcuni colpi erano stati esplosi contro due poliziotti a Carcassonne, nei Pirenei francesi, non distante da Trèbes. È da verificare se tra i due episodi ci sia un collegamento. La polizia intanto ha isolato la zona e la prefettura invita a non avvicinarsi.

Il sequestratore ha gridato “Allah Akbar” prima di entrare nel supermercato ‘Super U’ a Trebes. L’uomo, secondo il giornale locale La Depeche du Midi, avrebbe detto di voler “vendicare la Siria”. Sarebbe armato di diverse bombe a mano.
Al momento il sequestratore è rimasto all’interno soltanto con un ufficiale della gendarmeria che era presente al momento della presa di ostaggi.

In precedenza a Carcassonne, nelle vicinanze, alcuni poliziotti che stavano facendo jogging erano stati colpiti. Uno di loro è rimasto ferito ad una spalla. Si sta cercando di capire se i due episodi siano collegati.

Premier, tutto fa pensare attacco terroristico – “Tutte le informazioni di cui disponiamo allo stato attuale fanno pensare ad un atto terroristico”: lo ha detto il premier Edouard Philippe, intervistato in diretta sui fatti di Trebes.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, attualmente impegnato a Bruxelles per il vertice Ue, viene informato sulla situazione a Trèbes “minuto per minuto”: è quanto riferiscono fonti vicine al presidente.




Finlandia, Danimarca e Norvegia: con la primavera ritorna anche Be Nordic

Finlandia, Danimarca, Norvegia sono nuovamente insieme per la quinta edizione di Be Nordic, manifestazione prevista dal 23 al 25 marzo alla Microsoft House di Milano. Appassionati e visitatori potranno iniziare a Be Nordic il loro viaggio al Nord, grazie al ricco programma di laboratori, eventi, conferenze e degustazioni nordiche.

Per i cinque anni di Be Nordic VisitDenmark, Visit Norway e Visit Finland, hanno scelto Microsoft House, una sede fortemente voluta dalla organizzatori che ne condivide i valori di apertura, collaborazione, flessibilità e innovazione, da sempre elementi fondanti della cultura nordica. Il primo passo per un viaggio è di fatto virtuale, e la Microsoft House è lo spazio ideale per iniziare questo percorso combinando le tantissime esperienze previste dal programma con collegamenti live da Danimarca, Norvegia e Finlandia.
L’esplorazione del Nord passa per la scoperta della sua architettura, della gastronomia e del design. Non mancano i racconti di viaggio, le lezioni di fotografia, i mini corsi di lingua per imparare i primi rudimenti, o i laboratori creativi fai da te, una pratica molto diffusa nei paesi del Nord. Anche quest’anno particolare attenzione è rivolta al pubblico dei bambini, con un ricco calendario di eventi dedicati e laboratori tematici per più piccoli e per i loro genitori.
Alla manifestazione prevista la partecipazione di diversi professionisti del turismo a disposizione per spunti e consigli di viaggio.
Be Nordic apre ufficialmente al pubblico venerdì 23 marzo alle 10:00 (venerdì e sabato chiusura alle 21.30), con un ampio calendario di eventi che proseguiranno fino alle 20:00 di domenica 25 marzo. Microsoft Italia, 21 Viale Pasubio, 20154 Milano.

Il programma dettagliato è disponibile sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/benordic/

#benordic18

Gianfranco Nitti




Stress e patologie psicosomatiche: dagli Usa confermano gli effetti benefici dello Yoga

Modelli di vita frenetici stanno spingendo l’essere umano verso una condizione di vita estrema, rendendolo vulnerabile a qualsiasi malattia. Spesso la risposta viene data con dei farmaci, che a volte non risolvono il problema alla radice, in particolare modo quando ci si trova di fronte a problematiche legate allo stress o comunque a patologie di carattere psicosomatico.

Molte persone si rivolgono quindi allo Yoga come scienza sacra ritenendo di cambiare la loro vita. E comunque grazie a questa disciplina riescono a trarre dei benefici

Gli effetti sono vasti e si concretizzano in un miglioramento della resistenza allo stress. Sono numerosi gli studi scientifici, infatti, che confermano quanto sia benefico lo Yoga. Uno di questi è sottolineato dai ricercatori della University of Southern California (USA) in uno studio pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience. Allo studio hanno partecipato 38 individui che hanno preso parte a un corso di yoga e meditazione intensivo, della durata di tre mesi, accompagnato da un regime alimentare vegetariano.

Prima e dopo sono stati misurati diversi marcatori neurofisiologici e valutato lo stato di salute psichica dei partecipanti

Tra i parametri misurati c’erano i livelli di cortisolo nei primi 60 minuti dal risveglio, il cosiddetto “ormone dello stress” che caratterizza il coinvolgimento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene nella risposta allo stress; il BDNF, ovvero il fattore neurotrofico cerebrale, un neuro-modulatore che gioca un ruolo importante nell’apprendimento, nella memoria e nella regolazione di importanti processi come la risposta allo stress, il metabolismo, l’infiammazione, la regolazione dell’umore. Ancora, sono stati misurati i livelli di alcuni marcatori pro- e anti- infiammatori. Dopo i tre mesi di pratiche meditative e yoga è emerso un impatto positivo sulla segnalazione del BDNF, sulla risposta del cortisolo al risveglio e sui marcatori immunologici. Inoltre migliorava il benessere soggettivo dei partecipanti che avevano riferito un calo dei livelli di ansia e depressivi. Gli indicatori rivelavano così un miglioramento della resilienza, ovvero della capacità di resistere a una situazione traumatica come lo stress. “È probabile che siano dovuti alla pratica meditativa alcuni dei migliora-menti visti nel funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, nel funzionamento neuroimmunologico e nelle alterazioni delle citochine”, dice l’autore dello studio Baruch Rael Cahn. Lo yoga è un metodo di crescita spirituale interiore, nato 5000 anni fa in India: esistono moltissimi testi riguardo lo Yoga, ma solitamente la base per chi si avvicina per la prima volta a questa nobilissima disciplina, è costituita dallo Yoga Sutra, del Maestro Patanjali, vissuto in India del sud 2500 anni fa. Il termine Yoga deriva dal sanscrito ‘yug’ che significa legare insieme, unire il corpo la mente e lo spirito. Il Kundalini Yoga si differenzia per la sua completezza: si tratta di una disciplina che si basa su una sintesi equilibrata di tecniche prettamente fisiche, tecniche di controllo del respiro, uso di mantra (ripetizione di particolari fonemi in lingua sanscrita), meditazioni e rilassamenti. Il Kundalini Yoga non è una religione. Il Kundalini Yoga è una scienza sacra. E’ stata sempre tenuta segreta. Per migliaia di anni questa conoscenza yogica è stata dispensata prudentemente in forma orale da Maestro a discepolo. Non è mai stato insegnato pubblicamente fino al 1969, quando Yogi Bhajan lo portò negli USA. In Italia arrivo intorno alla fine degli anni 70. Il Kundalini Yoga è molto più di un semplice sistema di esercizi fisici. E’ uno strumento dinamico e potente volto a espandere la consapevolezza. La Kundalini viene descritta come l’energia latente che giace alla base della nostra colonna vertebra-le. Secondo questo stile di Yoga l’energia kundalini si risveglia grazie alla pratica delle asana, agli esercizi di respirazione (pranayama), alla pratica regolare della meditazione e al canto dei mantra. Il Kundalini Yoga talvolta viene chiamato anche Yoga della consapevolezza e mira a coltivare il potenziale creativo e spirituale dell’essere umano. A occuparsi dell’argomento, tra gli altri, l’insegnante Marco Staffiero (nome spirituale Ardas Sadhana Singh) è insegnante certificato di Kundalini Yoga, il suo diploma è riconosciuto a livello internazionale dal KRI (Kundalini Research Institute) e dall’IKYTA (International Kundalini Yoga Teacher Associations) e a livello nazionale dalla UISP – Area Discipline Orientali. Ha seguito il corso di formazione insegnanti con Guru Shabad De Santis, il primo insegnante di Kundalini Yoga in Italia, presso il centro Yogi Bhajan Akhara, a Roma. Attualmente insegna presso il centro sportivo “la Madonnella” a Grottaferrata. Nel corso degli ultimi anni ha rivolto grande attenzione verso le discipline olistiche e le medicine alternative, la sana alimentazione e il benessere psico-fisico. Ha una laurea in Scienze Politiche – Relazioni Internazionali e dal 2009 è iscritto all’ordine dei giornalisti del Lazio. Approfondisce come giornalista e studioso diverse tematiche, che riguardano anche i fenomeni dello stress e dell’ansia nel nostro tempo. Collabora attualmente on line con “Il Giornale dello Yoga“ . Info e contatti: marcostaffiero@yahoo.it Tel. 3398054726 www.yogacastelliromani.it




A.O.T. 2, il sequel del videogame ispirato al manga best seller

Koei Tecmo ha da poco lanciato A.O.T. 2 (Attack on Titan), il nuovo capitolo della colossale serie action per PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One e Steam. In questo sequel è possibile rivivere la caotica e frenetica azione del manga attraverso gli occhi di un cadetto creato su misura; con una nuova prospettiva del tutto nuova sugli iconici eventi della serie. I giocatori sperimenteranno la nuova e migliorata Omni-Directional Mobility Gear, che offrirà un’avanzata libertà di movimento e una precisa mira utile per contrattaccare le mosse potenziate dei Giganti. Per chi non lo sapesse “L’Attacco dei Giganti” o “Attack on Titan” è un’opera congegnata da Hajime Isayama e questa produzione ha riscosso un grosso successo negli ultimi anni grazie alla sua storia capace di tenere alta l’attenzione di tutti gli appassionati sparsi per tutto il globo. La serie videoludica di questo franchise – sviluppata dagli sviluppatori di Omega Force – è riuscita anch’essa a meravigliare gli utenti attraverso meccaniche innovative, adrenaliniche e soprattutto molto simili alla controparte su carta e trasmessa successivamente in versione anime in tv.

Per quanto riguarda la trama, il gioco, come anche il manga, è ambientato in un mondo di fantasia dove la razza umana è stata quasi decimata dalla prima apparizione di giganti, ossia colossi molto simili all’uomo per le fattezze, ma dotati di intelligenza molto limitata. La loro natura li spinge a uccidere gli uomini e non hanno particolari necessità di cibo e acqua per vivere. L’unica salvezza per il genere umano è rappresentata da tre cinta di mura gigantesche chiamate Wall Maria, Wall Rose e Wal Sina, rispettivamente dalla più esterna a quella più interna. Per garantire una maggiore protezione da eventuali attacchi, la civiltà in questione ha sviluppato un’organizzazione militare che comprende tre rami con altrettanti compiti: il Corpo di Guarnigione (responsabile della difesa delle città e della manutenzione delle mura), il Corpo di Gendarmeria (garante dell’ordine pubblico) e infine il Corpo di Ricerca (soldati ricognitori che si spingono oltre alle mura alla ricerca di nuove informazioni sui giganti per poterli finalmente annientare). Dopo molti anni di sconfitte e di morti, l’uomo ha congegnato una particolare attrezzatura, l’ Omni-Directional Mobility Gear, che permette di effettuare il cosiddetto “Movimento Tridimensionale”. Questa tecnologia consente a un semplice soldato di “volare” attraverso l’utilizzo di rampini lanciati a grande velocità e a gas ad alta pressione. La storia inizia nell’anno 845 quando appare dal nulla un gigante – denominato Gigante Colossale – capace con un solo calcio di perforare Wall Maria, nel distretto di Shiganshina. Questo avvenimento ha concesso a tanti giganti di intrufolarsi nelle mura di cinta e di conseguenza mangiare molti umili cittadini che vivevano nelle vicinanze. In questa tragedia riescono a salvarsi tre bambini – i protagonisti della saga di Attack on Titan – Eren Jaeger, Mikasa Ackermann e Armin Arelet. I tre sono accomunati dalla stessa storia e intraprendono una carriera militare per combattere l’avanzata nemica e di vendicarsi della morte dei propri cari. Fin dai primissimi minuti A.O.T.2 spiega questi avvenimenti attraverso una serie di filmati molto brevi e successivamente consente agli utenti di creare un proprio personaggio che affiancherà quelli descritti in precedenza e agli altri membri del 104esimo corpo dei cadetti. L’alter-ego viene introdotto nella narrazione come un “soldato anonimo” presente nella trama originale dell’anime e la storia viene raccontata attraverso gli occhi di quest’ultimo.

Esattamente come il suo predecessore, A.O.T. 2 offre una corposa Modalità Storia che, a dispetto dei pronostici, permette al giocatore di rivivere non solo gli eventi della seconda stagione dell’anime, ma anche di ripercorrere ancora una volta le vicende raccontate nella prima serie televisiva e nel videogioco lanciato soltanto due anni fa. Tutto ciò rappresenta un perfetto punto di partenza per chiunque non abbia provato il precedente titolo. A.O.T. 2 presenta però una fondamentale differenza rispetto al suo predecessore, ossia, come già detto qualche riga più in alto, la possibilità di creare un proprio avatar personalizzabile e di riscoprire la travagliata storia del fumetto best seller attraverso un nuovo punto di vista. Cresciuto nel piccolo distretto di Shiganshina, cosa che difatti lo rende un coetaneo di Eren Jeager, Mikasa Ackerman e Armin Arlert, il protagonista creato dal giocatore è uno dei pochi superstiti del tremendo attacco perpetrato all’inizio della vicenda dal Gigante Colossale e dal Gigante Corazzato, il quale, durante l’incidente, finisce col renderlo orfano. Salito per caso a bordo di un vascello di soccorso, il giovane si imbatte proprio nello stesso Eren, il quale compie l’ambiziosa promessa di sterminare ogni singolo titano; è proprio questo fatidico incontro a spronare anche l’avatar, rimasto ormai solo, ad unirsi al 104° Corpo Cadetti per diventare un soldato, soddisfare la propria sete di vendetta e riprendersi la città perduta. Dopo aver personalizzato l’aspetto, l’abbigliamento e persino il sesso del protagonista controllato dal giocatore, A.O.T. 2 pone i gamers subito dinanzi ad una delle più interessanti novità della modalità Storia, ossia la cosiddetta “Vita quotidiana”. Mentre la prima incarnazione della saga si limitava a proporre una lunga selezione di missioni cui prendere parte in rapida successione, il nuovo episodio intervalla le suddette spedizioni con lunghi via vai per le strade delle tantissime location esplorabili. Tra un incarico e l’altro, durante le fasi di vita quotidiana, l’avatar può quindi scoprire dei nuovi negozi e altrettanti servizi, ma soprattutto iniziare una conversazione con i personaggi originali del cast, al fine di incrementarne l’affezione, approfondirne la caratterizzazione e sbloccare nuove abilità. Ogni personaggio dispone infatti di un parametro relativo all’amicizia, il quale sale di livello attraverso una serie di azioni che spaziano dalla collaborazione sul campo di battaglia alla scelta delle giuste risposte durante i dialoghi tenuti fra i vari attori principali. Compiacendo i compagni e instaurando legami sociali sempre più saldi, l’avatar eredita di volta in volta le abilità dei commilitoni, consentendo al giocatore non solo di apprendere dei gustosi aneddoti inediti sui propri beniamini, ma persino di personalizzare il personaggio controllato per tutta la durata della campagna principale. A patto di disporre di un adeguato numero di Punti Abilità, l’avatar può invero equipaggiare tutte le capacità altrui, le quali corrispondono a nuove azioni o a poderosi incrementi in termini di statistiche, mentre altre ancora tornano utili durante le imprese di tutti i giorni. Alternando sapientemente le missioni e la vita quotidiana, la modalità storia di A.O.T. 2 vanta dunque una longevità di tutto rispetto che, nel caso in cui si decida di approfondire i legami con tutti i vari personaggi del gioco e svelare dei retroscena assenti persino nell’anime e nel manga originale, potrebbe portar via diverse decine di ore.

Tra le nuove caratteristiche di A.O.T. 2 c’è l’Azione di Squadra sul campo di battaglia; che include opzioni di supporto offerte dai membri del proprio team. Le opzioni includono Salvataggio, Recupero e la Titan Transformation; quest’ultima offre a un membro del team il potenziale per sbloccare il potere dei Giganti. Con i Giganti in grado di sfoggiare movimenti potenziati, gli Scout dovranno usare strategicamente un arsenale di nuove abilità per sopravvivere; dagli attacchi evade-style, come l’abilità dell’azionamento a gancio, agli attacchi furtivi di lunga portata, strategicamente studiati con l’aiuto del nuovo strumento monoculare. Persino il terreno di gioco, in questa seconda incarnazione del brand, assume un’importante valenza strategica. Se in passato i giocatori erano soliti sfruttare i compagni per rifornirsi di oggetti, cambiare le lame smussate del proprio equipaggiamento e fare il pieno di gas, A.O.T. 2 ha invece introdotto le basi, che spaziano da quelle estrattive, utili per recuperare materiali rari, a quelle d’artiglieria automatizzata, per sottomettere i titani a colpi di cannone. In questo caso, tuttavia, gli insediamenti alleati non saranno sempre disponibili sulla mappa, ma dovranno essere edificati sul posto attraverso l’uso degli appositi segnali di costruzione, recuperabili completando le missioni secondarie. Di conseguenza, se in passato la principale attrattiva di A.O.T. era rappresentata dagli scontri con gli Anomali – titani particolarmente ostici e dal comportamento imprevedibile, in grado di neutralizzare qualsiasi manovra evasiva – tutte le nuove meccaniche proposte dal team di sviluppo introducono un genuino livello di strategia che, ai livelli di difficoltà più elevati, saprà soddisfare anche i giocatori più “skillati”. Come nel precedente episodio, ciascuna vittoria premia con i Fondi Corpo, necessari per acquistare oggetti e costruire nuove attrezzature. Personalizzabile durante la vita quotidiana, l’armamentario ripropone il semplicissimo sistema di crafting già esaminato due anni fa, con l’unica eccezione che stavolta i giocatori avranno accesso a una gamma di armi ben più variegata. In A.O.T. 2, i giocatori potranno anche divertirsi in una delle nuove modalità online appena introdotte, ossia la modalità Annihilation; una tipologia di gioco 4v4 dove gli Scouts dovranno competere per raggiungere il punteggio più alto, sconfiggendo Giganti e catturando basi. Inoltre potranno combattere l’uno contro l’altro per ottenere il miglior punteggio e ascendere in cima alla leader board. Nella modalità storia Co-op, invece, i giocatori potranno richiedere l’aiuto dei loro amici mentre completano l’avvincente trama della storia principale. Quanto detto fino a ora però è solo l’inizio in quanto una nuova accattivante modalità online, con Giganti giocabili, sarà disponibile dopo il lancio. Dal punto di vista estetico A.O.T. 2 si rivela un titolo estremamente piacevole da vedere, tanto quanto, a suo tempo, lo era stato il predecessore. Il confronto diretto non è casuale: eesattamente come Wings of Freedom, questo seguito punta forte sulla bontà del suo cel shading, su una costruzione poligonale buona e sulla perfetta riproduzione dei modelli di tutti i personaggi principali della serie di riferimento. I filmati in computer grafica potrebbero essere tranquillamente scambiati per quelli originali, come originali sono anche le voci dei doppiatori giapponesi (con sottotitoli in italiano), che offrono grandi prove recitative, talmente buone da andare oltre la barriera linguistica e veicolare eccellentemente le emozioni dei personaggi. I passi avanti più evidenti rispetto al primo titolo sono stati fatti a livello di ambientazioni, che, pur rimanendo un gradino sotto ai modelli dei personaggi in quanto a dettaglio e pulizia, si sono dimostrate assai più varie e particolareggiate di quelle del capitolo precedente. A livello di performance, il framerate è sempre stabile, con cali minimi e mai che pesano sul gameplay, con tempi di caricamento decisamente brevi in ogni frangente. Tirando le somme, con A.O.T. 2 gli amanti della serie saranno assolutamente felici di trovarsi fra le mani un prodotto solido, bello da vedere, da giocare e da condividere assieme ai propri amici online.

 

GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8,5
Sonoro: 9
Gameplay: 8,5
Longevità: 8,5
VOTO FINALE: 8,5

 

Francesco Pellegrino Lise




#TempoDiGiocare, un video virale per spingere i genitori a giocare di più con i figli

Il gioco è un elemento fondamentale nelle fasi di crescita dei bambini, con un importante valore educativo che si esprime al suo massimo nei momenti di condivisione, tanto più se in compagnia di un genitore, un parente o meglio ancora di tutta la famiglia al completo. Ma quali sono le abitudini degli italiani in materia di gioco? Quanto tempo dedicano ad attività ludico-ricreative in compagnia dei loro cari? Sono più di mille gli adulti e i bambini coinvolti da Pepita Onlus, cooperativa sociale specializzata nel progettare e realizzare interventi educativi, che hanno risposto a queste e a tante altre domande. E il responso non è affatto confortante: durante la settimana in famiglia si gioca meno di un’ora al giorno. E per più di tre quarti del totale degli intervistati non è sufficiente. A pagarne le conseguenze i più piccoli: solo il 15% condivide momenti di gioco con mamma o papà, registrando un calo del 2% rispetto al già basso dato del 2015, mentre il 22% gioca completamente da solo. È quindi giunto il #TempoDiGiocare. O di ritornare a farlo, soprattutto perché il confronto con il passato è impietoso: quasi il 40% degli adulti confessa di trascorrere meno tempo con i figli di quanto facessero i loro genitori. Sono esattamente 507 i bambini tra i 5 e gli 11 anni (55% femmine, 45% maschi) che, insieme a 643 genitori (51% donne, 49% uomini), hanno partecipato attivamente all’indagine che Hasbro, azienda leader nell’intrattenimento per tutta la famiglia, ha commissionato a Pepita Onlus. Sono proprio i più piccoli a lanciare un grido d’allarme: il 76% vorrebbe infatti avere più tempo a disposizione per giocare. Ma non da soli, bensì in compagnia di mamma e papà, come sostiene il 78%. A maggior ragione se per il 94% dei bambini coinvolti “giocare vuol dire anche imparare”. Ed è proprio per questo che oltre il 60% chiede quotidianamente ai genitori di divertirsi con loro. Le risposte sono per lo più evasive e circostanziali, mamma e papà accontentano i figli, ma spesso lo fanno controvoglia e con scarso interesse. Nonostante ciò, il 43% dei genitori si ritiene soddisfatto della quantità di tempo dedicata a giocare con i figli, ma solo il 31% lo reputa di qualità. Eppure, il 67% è consapevole del valore relazionale del gioco e il 69% riconosce appieno il suo valore educativo. E allora perché solo il 26% ammette di giocare con propri figli? E perché appena il 28% si limita alla mera osservazione dei bambini durante i momenti di gioco? Agli esperti l’ardua sentenza… Secondo il Ludologo Andrea Ligabue, “i fattori sono molteplici, dare la colpa solo ai genitori sarebbe troppo facile e riduttivo. È la cultura del gioco in sé che necessita di un’ulteriore spinta, a cominciare dalle scuole. Agli adulti basterebbe accettare che il gioco è un momento di svago e di divertimento di qualità anche per loro. Tutti hanno diritto a giocare, l’età non conta. Il segreto quindi è imparare a ritagliarsi del tempo per giocare tutti insieme in famiglia, come se fosse un appuntamento al quale nessuno può mancare”. Per l’esperto Toy Designer Spartaco Albertarelli, invece, “è tutta una questione di giochi, basta scegliere quelli più adatti che incontrino esigenze e gusti di adulti e bambini. I giochi in scatola, ad esempio, sono una validissima alternativa proprio perché nella maggior parte dei casi accontentano tutti, nonni compresi. Oltre a essere uno dei pochi strumenti di svago che consentono di riempire di qualità il tempo trascorso con i propri figli o nipoti”.

Ispirati dai dati emersi dalla ricerca, il team creativo di Ciaopeople ha realizzato un video emozionale non a caso intitolato “Giochi spesso con mamma e papà?”. A telecamere accese, ad alcuni bambini è stato chiesto con che frequenza giocano in compagnia dei loro genitori. Tutti hanno lamentano il poco tempo passato in loro compagnia, adducendo varie giustificazioni ed esprimendo il desiderio di avere più occasioni di gioco con mamma e papà. Dietro le telecamere, nascosti, i genitori hanno ascoltato le riflessioni spontanee dei figli e sono stati messi di fronte a una loro forte carenza, dovuta per lo più dalla frenesia del tran tran quotidiano. Naturalmente, soprattutto sul finale, non mancano momenti di sorpresa che sfociano poi in una commovente dimostrazione d’affetto. A seguire, finalmente, si gioca tutti insieme appassionatamente. Vederlo è d’obbligo, soprattutto se si è genitori: aiuta anima e corpo! Con la bella stagione alle porte, il 76% dei bambini vorrebbe tanto giocare all’aperto, ma si scontra con il 52% dei genitori che di contro preferisce giocare “al chiuso”. L’unico punto che accomuna grandi e piccini sono proprio i giochi di società: nel 45% dei casi i grandi classici del divertimento in scatola mettono d’accordo tutta la famiglia, forti del fatto che per il 52% dei genitori coinvolti sono utilissimi all’apprendimento mnemonico, logico-matematico, strategico, intellettivo e non solo. Imparare a perdere o a rispettare le regole, sono la base per crescere in modo sano nella società attuale. Adulti e bambini hanno quindi una piena consapevolezza del gioco e del suo valore positivo, ma il tempo dedicato al gioco, benché ritenuto a malapena sufficiente dagli adulti, sembra non esserlo affatto per i bambini, che tendono a giocare soprattutto con i fratelli o i coetanei e molto più raramente con gli adulti. È dunque arrivato il momento di riscoprire ed esaltare la passione e la voglia di giocare in modo sano, utile e coinvolgente, per tornare a condividere momenti di vero divertimento tra genitori e figli: insomma, è #TempoDiGiocare.

 

F.P.L.




Minacce web, allerta Symantec: cryptojaking in aumento dell’8500 per cento

I criminali informatici utilizzano con sempre maggiore frequenza il cryptojacking, creando nuove, più profittevoli, fonti di reddito, man mano che il mercato del ransomware alza sempre più la posta e diventa sempre più affollato. Sono le prime indicazioni che emergono dal 23° volume dello Internet Security Threat Report (ISTR) di Symantec, pubblicato di recente. “il cryptojacking è una minaccia sempre più grave sia per la sicurezza informatica, sia per la sicurezza personale”, ha dichiarato Mike Fey, Presidente e COO di Symantec. “L’incentivo rappresentato da profitti ragguardevoli mettono persone, terminali e organizzazioni a rischio che i miner di cryptomonete possano succhiare risorse dai propri sistemi, motivando ulteriormente i criminali ad infiltrarsi dappertutto, dai PC di casa ai giganteschi datacenter”. Il report ISTR Symantec fornisce un quadro complessivo delle minacce informatiche, quadro che comprende minacce globali, tendenze del mondo dei criminali informatici e motivazioni per chi muove gli attacchi. Il report analizza i dati raccolti dal Symantec Global Intelligence Network, la più vasta rete privata al mondo che traccia oltre 700.000 avversari a livello globale, registra eventi da 126.5 milioni di sensori di attacco disseminati in tutto il mondo, e monitora le attività a rischio in oltre 157 paesi e territori. Tra i risultati più rilevanti emersi quest’anno:

 

Gli attacchi di tipo cryptojacking registrano un vero e proprio boom – Durante lo scorso anno, una crescita astronomica nel valore delle cryptomonete ha attivato una corsa all’oro del cryptojacking che ha visto i criminali informatici reiterare i tentativi di far soldi in un mercato a elevati tassi di instabilità. I rilevamenti di miner di cryptomonete su computer endpoint sono cresciuti dell’8500 per cento nel 2017. In Italia il nuovo “trend” si posiziona subito nelle posizioni alte delle classifiche, siamo al 5° posto in Europa e all’11° al mondo, con il 2.4% dei miner di cryptovaluta che operano dal nostro paese. Grazie a una barriera d’ingresso molto bassa – sono necessari solo un paio di linee di codice per poter operare – i criminali informatici sfruttano la potenza di calcolo delle CPU degli utenti comuni e delle organizzazioni per fare mining di moneta elettronica. I così detti “miner” di moneta elettronica possono rallentare i dispositivi, surriscaldare le batterie e, in alcuni casi, rendere inutilizzabili i dispositivi stessi. In ambito aziendale i miner di cryptovalute possono mettere le reti aziendali a rischio di arresto, compromettendo l’utilizzo della CPU in cloud e aumentando i costi. “Adesso ci tocca combattere per le risorse sul nostro telefono, computer o dispositivo IoT contro i criminali informatici che cercano di utilizzarli per trarre profitto”, ha detto Kevin Haley, Direttore Symantec Security Response. “È necessario ampliare le proprie difese o ci si ritroverà a pagare il prezzo per qualcun altro che utilizza i nostri dispositivi”. I dispositivi IoT confermano lo status di obiettivi maturi per lo sfruttamento. Symantec ha messo alla luce un incremento del 600% di attacchi verso dispositivi IoT nel 2017, il che significa che i criminali informatici potrebbero potenzialmente sfruttare la natura intrinseca di questi oggetti connessi per fare “estrazioni” di massa. Neanche i Mac sono immuni, Symantec ha, infatti, rilevato un incremento dell’80% in attacchi di tipo “coin mining” nei confronti di Mac OS. Sfruttando gli attacchi browser-based, i criminali non hanno più bisogno di scaricare del malware sul PC o sul Mac della vittima per hackerarli.

 

Un singolo metodo per infettare le vittime – Il numero di gruppi di attacco mirati è in crescita: Symantec tiene oggi traccia di 140 gruppi organizzati. Lo scorso anno, il 71% di tutti gli attacchi mirati ha avuto inizio con lo spear phishing – il trucco più vecchio sul manuale dell’hacker – per infettare le vittime. Mentre i gruppi di attacchi mirati continuano a utilizzare tattiche collaudate per infiltrare le imprese, l’utilizzo delle minacce di tipo zero-day pare non sia più in voga. Solo il 27% dei gruppi d’attacco mirati hanno utilizzato vulnerabilità zero-day nel recente passato. Il settore sicurezza discute da tempo il tipo di danni che gli attacchi informatici potrebbero provocare. Questa conversazione si è adesso spostata oltre il teorico e uno su dieci gruppi che effettuano attacchi mirati utilizzano malware progettato pe causare seri danni.

 

Il malware cresce del 200% – Symantec ha rilevato nel 2017 un incremento del 200% nell’impianto di malware nella catena logistica del software da parte di cybercriminali. Il dato equivale a un attacco ogni mese rispetto ai quattro attacchi dell’anno precedente. Compromettere gli aggiornamenti software fornisce ai criminali informatici un punto d’ingresso per penetrare reti anche ben sorvegliate. Petya è stato uno degli esempi più rilevanti di attacco alla catena logistica. Utilizzando del software di accounting ucraino come punto di ingresso, Petya ha successivamente sfruttato diversi metodi per diffondersi lateralmente attraverso le reti aziendali e rilasciare il carico malevolo. Bot e spam ancora molto popolari in Italia, tanto da posizionare il paese al secondo posto in Europa.

 

Il malware per mobile si espande – Le minacce informatiche nel mobile continuano a crescere di anno in anno, e cresce anche il numero di varianti di nuovo malware per mobile (+54%). Lo scorso anno, Symantec ha bloccato una media di 24.000 applicativi mobile potenzialmente dannosi. Con il perdurare della presenza sul mercato di vecchi sistemi operativi, il problema si è ulteriormente aggravato. Ad esempio, nel caso di Android, solo il 20% dei terminali monta la versione più recente del sistema operativo e solo il 2.3% sono aggiornati alle release minori più recenti. Gli utenti mobile corrono anche notevoli rischi per la propria privacy da app grayware, non sono necessariamente malevoli ma in grado di causare problemi. Symantec ha scoperto che il 63% di app grayware rendono pubblico il numero di telefono del terminale. Con un incremento del 20% nel 2017, il grayware non è un problema destinato a scomparire a breve.

 

Minaccia ransomware – Nel 2016 la profittabilità del ransomware ha finito col creare un mercato affollato. Nel 2017 il mercato ha subito degli aggiustamenti e l’importo medio del ricatto si è abbassato a 522 dollari, un segnale chiaro che il ransomware è diventata una commodity. Molti hacker hanno probabilmente cambiato focus verso il mining di cryptomonete come alternativa per incassare denaro facilmente, intanto che il valore delle cryptomonete è ancora alto. Inoltre, mentre il numero di famiglie di ransomware è diminuito, il numero delle varianti di ransomware è cresciuto del 46%, un indizio del fatto che i gruppi di criminali informatici sono meno innovativi ma sempre molto produttivi. In Italia, il ransomware conquista il podio delle minacce informatiche nel 2017: il nostro paese è quinto a livello globale e primo in Europa; il 3,7% degli attacchi ransomware a livello mondiale sono stati registrati nel nostro paese.

 

A proposito dello Internet Security Threat Report – L’Internet Security Threat Report fornisce una panoramica e un’analisi su base annua delle attività globali delle minacce informatiche. Il report si basa sui dati forniti dal Global Intelligence Network di Symantec che gli analisti dell’azienda usano per identificare, analizzare e commentare le tendenze emergenti relative ad attacchi informatici, attività con codici nocivi, phishing e spam.

 

F.P.L.




Surviving Mars, alla conquista del pianeta rosso

Paradox Interactive ha lanciato Surviving Mars, un videogioco di management strategico che permette ai giocatori di pianificare, costruire e sostenere una colonia sul pianeta rosso. Creato da Haemimont Games, Surviving Mars, sfida i giocatori a sviluppare infrastrutture sostenibili su Marte, inviando una coraggiosa squadra di coloni e aiutando la loro popolazione a sopravvivere e prosperare. Il gioco è disponibile in tutto il mondo su PlayStation 4, Xbox One, Linux, MacOS e PC, ad un prezzo di 39,99 euro. Una volta lanciato il gioco il menù offre due diverse modalità di base: la partenza normale e la partenza facilitata. La prima è la scelta dedicata ai giocatori meno esperti in questo genere di giochi, la seconda invece è dedicata a chi mangia “pane e giochi gestionali”. Optando per la partenza facilitata sarà a disposizione una partita con impostazioni di base fatte apposta per render la vita più semlice a chi gioca. Oltre a questo spicca anche la modalità “New Game” che permette di avviare una partita personalizzando tutti gli aspetti della missione, aumentando o diminuendo il livello di difficoltà. In new game è possibile personalizzare diversi aspetti: scegliere uno sponsor di missione piuttosto che un altro, ad esempio, cambia la quantità di fondi a disposizione variando anche il numero di persone che sono intenzionate a prendere parte alla missione, e così via. Altra importante personalizzazione disponibile è data dal profilo psicologico della missione (ossia il ruolo che ricopre il giocatore), qui si possono scegliere profili in grado di garantire bonus diversi che vanno a variare la difficoltà della sfida. Il politico ha sin da subito una maggiore disponibilità di fondi, mentre il “rocket scientist” ha un secondo razzo gratuito e così via. Sempre dal menù iniziale di Surviving Mars è possibile anche personalizzare il logo della missione e la tipologia delle anomalie che compariranno sul pianeta, ossia delle zone che, una volta studiate con l’attrezzatura adatta, forniscono potenziamenti, nuove tecnologie via discorrendo. Una volta scelto come impostare la propria esperienza di gioco e che tipo di partita affrontare, è il momento di personalizzare il razzo. Marte è un pianeta freddo, duro e inospitale, quindi il primo razzo che toccherà terra sarà completamente privo di equipaggio umano ed avrà il solo scopo di portare sul posto droni e attrezzatura scientifica per preparare il terreno prima dell’arrivo dei coloni. Quello che si sceglie di mettere nel primo razzo, quindi, servirà ad affrontare al meglio il primo approccio con la superficie del pianeta rosso. Una scelta obbligata è comunque quella di spedire con il primo lancio veicoli che permettono di interagire e colonizzare Marte. L’Explorer analizza il terreno marziano e le varie anomalie, il Rover invece serve a caricare i droni e ne funge da centro di comando mentre il Transport, come dice la parola stessa, serve da trasporto per le risorse che magari possono essere ricavate anche in posti molto lontani rispetto alla base. Nella dotazione iniziale del razzo si potrà anche scegliere la quantità di risorse che si deciderà di portare dalla Terra. Anche le sonde orbitali possono essere modificate: con queste è possibile scoprire e scannerizzare immediatamente nuovi quadranti del pianeta. Ovviamente una sonda scansiona un solo quadrante prima di essere distrutta. L’ultima fase da dedicare prima di arrivare su Marte è dedicata al luogo di atterraggio del razzo. Ogni sito ha la sua quantità di risorse disponibili da utilizzare, di montagne e rilievi che possono infastidire e di minacce da affrontare.

E’ possibile anche scegliere un luogo qualsiasi della superficie del pianeta, senza essere per forza legati alle zone predefinite, che però vengono scelte perché hanno già tutto ciò che serve per sviluppare la colonia. Una volta che si è ultimata la personalizzazione della partita, si può entrare nel vivo dell’azione. Prima di procedere all’atterraggio sulla superfice marziana, viene mostrata una griglia di dimensioni 10×10 con un solo esagono disponibile per far atterrare il razzo. Ovviamente se si è scelto di portare i moduli sonda, sarà possibile scannerizzare nuove zone al fine di avere più scelte sulla zona in cui posizionare la base. Sin dai primi istanti di gioco, si viene seguiti da una serie di aiuti pop-up che fungono quasi da tutorial. E’ bene cercare di far tesoro al meglio di questi consigli, perché un vero e proprio tutorial è completamente assente e i comandi sono moltissimi e a volte anche difficili da capire. In Surviving Mars fondamentale è, innanzitutto, come in ogni city-builder che si rispetti, ottenere una fonte di energia; su Marte questo vuol dire pannelli solari o pale eoliche. Inoltre, installare una bella batteria che conserva energia fa sempre bene. Fatto questo, servono piccole piattaforme di ricarica per i droni e cavi elettrici che le colleghino alle fonti di energia. Prima di proseguire alla descrizione e all’utilizzo degli altri edifici è necessario parlare delle risorse. Su Marte ci sarà bisogno di: cemento, metalli, polimeri (serve edificio che converta acqua e combustibile), pezzi di ricambio meccanici (edificio che converte metallo), carburante (edificio che converte acqua) e elementi elettronici (edificio che converte metalli rari). Di queste risorse solo il cemento è estraibile senza l’aiuto di lavoratori umani, ma tutti questi elementi sono anche trasportabili dal pianeta Terra. Oltre a queste risorse ci sono quelle legate alla vita umana: acqua (estraibile da giacimenti o sintetizzabile con macchinari che generano vapore), ossigeno (edificio che converte l’acqua) e cibo (vari edifici che utilizzano principalmente il lavoro umano). Acqua e ossigeno sono producibili anche senza l’aiuto di lavoratori umani. Ora, da questa lunga lista, all’inizio, è il caso di preoccuparsi soltanto dell’acqua, dell’ossigeno e del cemento (risorsa base per costruire qualsiasi cosa). Una volta messa in piedi una struttura in grado di produrre queste risorse-base in buone quantità si può pensare alla fase successiva: l’arrivo dei colonizzatori e il focus su produzioni più avanzate. Per permettere la vita su Marte servono i così detti “dome”, ossia enormi cupole di vetro rinforzato all’interno del quale bisogna far arrivare elettricità, acqua e ossigeno che permettano la vita e il funzionamento degli edifici che saranno costruiti al loro interno: abitazioni, coltivazioni, ristoranti, infermerie, stazioni di polizia, intrattenimenti vari, aziende, centri di ricerca e via discorrendo. In Surviving Mars i “dome” sono abbastanza ampi ma il numero di alloggi è e per ogni dome sarà necessario pianificare minuziosamente sia i tipi di lavoratori che servono, a seconda degli edifici che si costruiscono, sia i tipi di intrattenimento e servizi da installare. L’offerta di Surviving Mars non finisce qui, infatti, combinando attività terrestri con la ricerca sul pianeta Rosso si accumulano punti-ricerca che si possono usare per effettuare a numerosissime scoperte scientifiche suddivise in cinque specializzazioni (biologia, ingegneria, robotica, fisica e società). Queste scoperte sono organizzate in maniera random in ogni partita e questo vuol dire che ogni volta che si gioca ci si troverà con abilità ed edifici differenti a disposizione in momenti diversi del gioco. Da sola questa caratteristica rende Surviving Mars estremamente longevo. Gli edifici e le attività che si possono costruire ed eseguire su Marte sono moltissime e tutte molto interessanti e ben calibrate in quanto a costo di risorse e relativi benefici.

Surviving Mars premia la pianificazione e l’ordine, sia per quanto riguarda la costruzione e l’uso degli spazi, sia per quanto riguarda la gestione umana sulla colonia. Insomma, giocando a colonizzare Marte non si rischia mai di rimanere con le mani in mano. Per quanto riguarda l’audio, uno dei pregi più grandi di Surviving Mars è la colonna sonora, fattore che generalmente lasciata in secondo piano in questo genere di giochi. Invece qui ci si trova dinanzi a una varietà di brani notevole, sempre orecchiabili e mai ripetitivi, distribuiti in cinque diverse stazioni radio con generi musicali molto diversi gli uni dagli altri. Sicuramente una cosa inusuale in un titolo gestionale. Surviving Mars mostra anche il suo ottimo aspetto estetico con texture ben realizzate ed effetti speciali molto caratteristici. La polvere rossa, tipica del pianeta, è sempre presente e ricoprirà presto gli edifici indicando il livello di manutenzione necessaria, ma anche i dettagli delle strutture e dei colonizzatori sono ottimi e abbondanti. La visuale zoomabile e ruotabile, poi, rende possibile l’arrivare a osservare da vicino i colonizzatori in ogni momento della giornata per vedere che cosa stanno facendo e come procede la loro permanenza sul pianeta Rosso. Surviving Mars è un titolo che fa della longevità il suo punto di forza nonostante manchi un comparto multiplayer. Costruire una colonia di una certa rilevanza su Marte può richiedere decine di ore di gioco e l’esperienza è assolutamente rigiocabile grazie alle diverse zone, ai livelli di difficoltà, alla ricerca randomizzata, al diverso pool di colonizzatori, ai disastri e ai misteri. Ma l’esperienza non è solo longeva, è anche divertente, interessante e stimolante; le ore scorrono veloci e ci si ritrova impegnati in sessioni in cui si perde completamente il senso del tempo e l’unica cosa che ha importanza è ottenere quel flusso di risorse che tanto serve o stabilizzare quei colonizzatori problematici. Tirando le somme, Surviving Mars è un city-builder realizzato con una passione e una cura talmente evidenti che smettere di giocare per tornare alla vita quotidiana quasi dispiace. La difficoltà comunque abbastanza elevata e il tempo necessario per vedere i primi risultati concreti fanno di questo titolo un gioco non per tutti. Chi desidera azione pura e adrenalina è meglio che navighi verso altri lidi. Chi invece cerca un’esperienza rilassante, appagante e che necessita di molto tempo a disposizione da dedicare, troverà in surviving Mars un piccolo e originale capolavoro.

 

GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8
Sonoro: 8
Gameplay: 7
Longevità: 9
VOTO FINALE: 8

 

Francesco Pellegrino Lise




XIII Legislatura, Camere: al via elezione presidenti. Pd, M5s e Fi votano scheda bianca

Prende il via ufficialmente la XIII Legislatura e in vista delle prime sedute di Camera e Senato i gruppi parlamentari si riuniscono per decidere la linea da tenere nelle prime votazioni. Dopo l’ingarbugliarsi della trattativa, Pd, M5s e Pd decidono di votare scheda bianca. “Per aprire, nell’attuale scenario – ha detto Giorgio Napolitano presiedendo la seduta – nuove prospettive al Paese sono insieme essenziali il rispetto della volontà popolare e il rispetto delle prerogative del Presidente della Repubblica, al quale rivolgo a nome di voi tutti l’espressione calorosa della nostra stima e fiducia”. Il passaggio sottolineato dall’applauso dell’Aula.

La riunione dell’Aula di Palazzo Madama ora è sospesa in attesa della fine della riunione della Giunta provvisoria per le elezioni. La riunione potrebbe rallentare le votazioni.

“Il Pd voterà scheda bianca” al primo scrutinio per Camera e Senato, dice Ettore Rosato, facendo ingresso all’assemblea dei gruppi Pd alla Camera. “Spetta a M5s e centrodestra indicare una soluzione, non ci sono riusciti. Spetta a loro avanzare una proposta, siamo in attesa di capire quale”, aggiunge.  “C’è una situazione di impasse conclamata – sottolinea  determinata da M5s e centrodestra. Il metodo di lavoro usato fin qui è chiaramente insufficiente. Nessuno si assume la responsabilità piena e invece giocano sui tatticismi, così il groviglio anziché districarsi si complica. Il Pd ha fatto bene a tenere la sua posizione: vogliamo garantire figure di garanzia e di livello”.

Il capo politico del M5S, in assemblea congiunta, darà indicazione di votare scheda bianca, oggi, per le presidenze del Senato e della Camera. Di Maio, a quanto si apprende, non farà quindi alcuna proposta di candidatura del Movimento all’assemblea dei parlamentari che sta per avere inizio. “Non scendiamo a compromessi a ribasso e non accetteremo ricatti. Non riabilitiamo Silvio Berlusconi”, dice Danilo Toninelli. “Io un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il M5S a fare una cosa del genere”, dice Luigi Di Maio. “Siamo la forza del cambiamento. Sono orgoglioso – ha detto ancora – della nostra compattezza granitica sui valori. Cambieremo il Paese con l’integrità e la coerenza e questo cambiamento inizia con la presidenza della Camera”.

L’indicazione data da Forza Italia ai parlamentari resta quella di votare scheda bianca alle prime votazioni per eleggere i presidenti di camera e Senato. Lo si apprende da fonti Fi.

“Noi abbiamo fatto del nostro meglio in questi giorni per cercare una soluzione di rispetto del voto degli italiani coinvolgendo tutte le forze parlamentari, mi pare che lo stallo sia dovuto ad alcune impuntature che per certi versi trovo ancora un po’ infantili. Continueremo a lavorare per trovare una soluzione, dice la leader di FdI Giorgia Meloni.