Porto Recanati, ritrovamento ossa umane: forse di un bambino uno dei due corpi

PORTO RECANATI (MC) – Potrebbe appartenere a un bambino di 8-10 anni, non si sa se maschio o femmina, uno dei due corpi i cui resti stanno affiorando nei dintorni del grattacielo multietnico Hotel House a Porto Recanati (Macerata). E’ un ipotesi degli inquirenti dopo il ritrovamento oggi di altre 30 ossa tra cui un bacino, costole, dita e un avambraccio, di due corpi diversi a 1,5 mt dal pozzo dov’erano gli altri resti: si pensa che il punto dove sono state trovate oggi le ossa fosse il luogo di sepoltura dei due corpi e che altri resti, sempre delle stesse persone, fossero stati staccati e gettati nel pozzo. Uno dei due cadaveri potrebbe appartenere a una adolescente, forse la 15enne bengalese Cameyi Mossamet scomparsa ad Ancona nel 2010, le cui tracce portarono all’Hotel House. Le altre ossa, molto più piccole, già ispezionate da un medico legale, potrebbero essere di un bambino. I reperti verranno presto inviati alla Polizia scientifica a Roma per essere esaminati.




Bardonecchia, blitz dei gendarmi francesi in un centro migranti: scoppia un caso diplomatico

Diventa un caso diplomatico il blitz dei gendarmi francesi in un centro di migranti a Bardonecchia. Attaccano l’Ong Rainbow4Africa che ha denunciato quanto avvenuto (‘Grave ingerenza’),  FdI (‘Non siamo la toilette di macron’), il sindaco (‘Non si permettano più’), Enrico Letta (‘ennesimo errore su questione migranti’). Interviene la Farnesina: “Abbiamo chiesto spiegazioni al governo francese e all’ Ambasciata di Francia a Roma, attendiamo a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione”. Il ministero degli Esteri convoca, quindi, l’ambasciatore francese a Roma.

Scende in campo anche il leader della Lega, Matteo Salvini, secondo il quale i diplomatici francesi devono essere cacciati.

COME SONO ANDATI I FATTI – Sono piombati armati nella sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, dove opera Rainbow4Africa. E, di fronte allo stupore di medici e volontari, hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine. E’ un vero e proprio sconfinamento quello compiuto la scorsa sera da cinque agenti delle dogane francesi. A denunciarlo l’associazione che assiste i profughi che sempre più numerosi scelgono le Alpi per tentare di oltrepassare la frontiera.

Una “grave ingerenza nell’operato delle Ong e delle istituzioni italiane”, si legge in una nota diffusa a tarda sera, con cui Rainbow4Africa ricorda che “un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra”. Da alcuni mesi Bardonecchia, località sciistica della Valle di Susa, si trova al centro della rotta dei migranti che, abbandonata la via di Ventimiglia, tentano di raggiungere la Francia nonostante la neve e il gelo. E nonostante la rigidità delle autorità francesi.

E’ dei giorni scorsi la notizia della guida alpina francese indagata per avere aiutato una migrante incinta. A denunciare l’episodio sempre Rainbow4Africa, la stessa associazione che nelle scorse settimane ha assistito un’altra donna incinta e malata, respinta al confine, morta dopo un parto miracolo all’ospedale Sant’Anna di Torino.

Dallo scorso dicembre sono un migliaio i profughi, per lo più nordafricani, che hanno trovato assistenza nelle stanze della stazione di Bardonecchia dove è avvenuta l’irruzione. Gli agenti della dogana francese accompagnavano un migrante, come altre volte in passato. Solo che anziché scaricarlo davanti alla stazione, sono entrati nei locali della Ong, costringendo il profugo al test delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari dell’Asgi, l’associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione. Ad allontanare gli agenti transalpini ci ha pensato il personale del Commissariato, avvisato dalla stessa Ong di quanto stava accadendo. L’episodio rischia ora di diventare un caso diplomatico. Rainbow4Africa ricorda infatti di agire “secondo principi inviolabili di indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità.

L’azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi”, insiste l’associazione, secondo cui “il comportamento adottato nei confronti dell’ospite nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani”. “Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni – commenta Paolo Narcisi, medico e presidente di Rainbow4Africa – Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare il rispetto dei diritti umani dei migranti”. “Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l’Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione – aggiunge l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente di Asgi -.Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti”.

Scoppia la polemica: “Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L’Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità. Siamo un Paese sovrano non una provincia della Francia. I campioni delle urine li prendano nei bagni francesi o ne segnalino la necessità alle nostre Forze dell’Ordine”, afferma Augusta Montaruli, deputata di Fdi. “Già scaricano sul nostro Paese tutto il peso dell’immigrazione e dell’emergenza profughi ora non vengano a far valere i loro distintivi a casa nostra – aggiunge la parlamentare -. Si tratta di una mancanza di rispetto inaudita verso l’Italia ed un precedente inammissibile. Siamo contrari a questa gestione del problema profughi da parte di un’Europa lavativa e sappiamo peraltro che dietro le richieste di asilo troppe volte c’è il tentativo di eludere la normativa sull’immigrazione clandestina ma dopo il danno di essere lasciati soli non assisteremo pure alla beffa di essere usati come la loro toilette”.

All’attacco anche il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato: “Non avevano alcun diritto di introdursi lì dentro. Non si permettano mai più”.  “Quella è una stanza gestita dal Comune con dei mediatori – aggiunge il sindaco – i volontari di Raimbow4Africa, come altre realtà, collaborano con il progetto. L’accesso alla sala è possibile solo agli operatori autorizzati. E’ uno spazio calmo, neutro, dove si incontrano i migranti, si parla con loro, si spiegano i rischi del viaggio che hanno deciso di intraprendere e si cerca di convincerli a rimanere in Italia, dove possono trovare accoglienza”.




Avellino, cessione gruppo Ipercoop: i lavoratori dicono no al “piano spezzatino”

AVELLINO – Protesta dei lavoratori della Ipercoop questa mattina ad Avellino dove fuori dei cancelli del megastore di via Vallone dei Lupi si è tenuta una manifestazione indetta in maniera unitaria dalle organizzazioni dei lavoratori, per protestare contro il piano di dismissione dei punti vendita della Campania.

Stando a quanto si apprende da fonti sindacali, infatti, gli ipermercati di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere nel casertano sarebbero già stati ceduti al gruppo Multinvest, mentre per i restanti tre sarebbe stata avviata una trattativa col gruppo calabrese AZ che fa capo all’imprenditore catanzarese Floriano Noto.

“Siamo preoccupati e palesiamo il nostro dissenso contro il piano spezzatino perseguito dalla dirigenza Ipercoop – dichiara il Segretario Regionale della Ugl Campania Gaetano Panico presente all’agitazione col segretario irpino Costantinos Vassiliadis – L’esperienza ci insegna – prosegue il Segretario – che gli smembramenti non hanno mai portato nulla di buono. Riflettori accesi dunque, sui livelli occupazionali ed anche su quelli salariali. Eventuali accordi al ribasso frutto di contrattazioni farlocche – ha concluso Panico – troveranno nella Ugl un determinato oppositore”.




Teatro in lutto: morto Luigi De Filippo

ROMA – E’ morto a Roma, all’età di 87 anni, Luigi De Filippo. Ne danno notizia fonti vicine alla famiglia. Attore, regista e commediografo, figlio di Peppino De Filippo, ultimo erede della storica dinastia, era nato a Napoli il 10 agosto 1930. Fino a metà gennaio era stato in scena, con ‘Natale in casa Cupiello’, al Teatro Parioli di Roma di cui era direttore artistico.

Nel 1951, a 21 anni, debutta nella compagnia del padre. Negli anni sessanta appare in qualche film della commedia all’italiana, ma il teatro è il suo grande amore. Nel 1960 sposa a Roma l’attrice inglese Ann Patricia Fairhurst dalla quale poi si separa dopo qualche tempo, poi nel 1970 sposa l’attrice francese Nicole Tessier dalla quale ha nel 1972 la figlia Carolina, che lo ha reso nonno nel 2005. Rimasto vedovo, sposa nel 1997 a Roma Laura Tibaldi. Nel 1978 lascia la compagnia paterna per fondarne una propria; oltre a recitare le commedie di famiglia e le sue recita anche Gogol’, Molière, Pirandello, per citarne alcuni. Nel 1987 interpreta ne La piovra 3 il ruolo del giudice Venturi. Ha fatto svariate tournée in Francia, Germania e Svizzera. Nel 2000 incide l’album La Commedia del Re Buffone e del Buffone Re (Polosud Records – PS031) le cui tracce sono tratte dalle canzoni dello spettacolo omonimo. Nel 2001 riceve per i suoi 50 anni di attività il Premio Personalità Europea in Campidoglio. In televisione è stato interprete in Storie della camorra, sceneggiato televisivo trasmesso da Rai 1 nel 1978, diretto da Paolo Gazzara. Il 28 giugno 2011 succede a Maurizio Costanzo nella direzione artistica del “Teatro Parioli” di Roma che diventa “Teatro Parioli-Peppino De Filippo”.




Crollo palazzina nel milanese: 2 bimbi ustionati al volto

MILANO – Farebbero parte di due famiglie le nove persone coinvolte nel crollo della palazzina di Rescaldina in cui sono rimaste coinvolte nove persone. Il 118 ha spiegato che dei quattro bambini coinvolti due sono stati portati in codice verde all’ospedale di Busto Arsizio (Varese) mentre altri due, uno di 9 e uno di sei anni, ustionati al volto e intubati, sono stati portati all’ospedale di Legnano (Milano) per essere poi trasferiti rispettivamente a Torino con l’elisoccorso e al Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano.

Al Niguarda con l’elisoccorso è stato portato anche un ustionato, mentre un altro è stato portato a Monza

Un uomo con un trauma è stato trasportato all’ospedale di Varese, mentre un altro in codice verde è stato portato a Busto. In tutto sono intervenuti due elicotteri, due mezzi avanzati e altre due équipe sanitarie di supporto, 10 ambulanze.




Frascati, in manette mamma e figlio spacciatori

FRASCATI (RM) – I Carabinieri della Stazione di Frascati hanno arrestato una 47enne e un 19enne, mamma e figlio, entrambi romani e già noti alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Dopo un prolungato servizio di osservazione svolto nel centro di Frascati, in via Giovanni Fontana, i Carabinieri hanno notato da un buco presente nella porta di un pub in disuso, adibito ad abitazione, i due mentre stavano preparando e confezionando delle dosi di sostanza stupefacente.

I militari, dopo aver effettuato irruzione all’interno dell’appartamento, hanno rinvenuto e sequestrato:

· 7 gr. di “cocaina”, suddivisa in 17 dosi;

· 2 gr. di “hashish”;

· euro 1.600,00 circa, ritenuti provento dell’attività illecita;

· un bilancino di precisione;

· tutto il materiale necessario al confezionamento della droga.

Gli arrestati sono stati trattenuti nelle camera di sicurezza, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.




Incidente mortale con il pilota automatico: un’era di sangue sulle strade?

Ecco cosa succede con le macchine che hanno il pilota automatico. Le probabilità di avere un incidente mortale aumentano perché la verità che emerge è che questi sistemi non possono sostituire completamente i conducenti umani. L’autista di 38 anni che era alla guida di quest’auto è morto. Il terribile incidente è avvenuto in California. La notizia è riportata dal giornale Reuters che pubblica una approfondita inchiesta sul tema. Tesla electric suv Inc ha fatto sapere venerdì che un modello Tesla X, su cui è stato attivato il suo sistema di pilota automatico, è rimasto coinvolto in un incidente fatale in California la scorsa settimana , sollevando nuove domande sul sistema semi-autonomo che gestisce alcune attività di guida.

Tesla ha anche detto che i registri del veicolo dell’incidente non hanno mostrato alcuna azione da parte dell’autista poco prima dello schianto e che lo stesso avrebbe ricevuto degli avvertimenti precedenti di mettere le mani sul volante.

“Il conducente aveva circa cinque secondi e 150 metri di visuale libera del divisore di cemento con l’attenuatore schiacciato, ma i registri del veicolo mostrano che non è stata intrapresa alcuna azione”, ha detto Tesla. La dichiarazione non ha chiarito però perché il sistema dell’Autopilota non ha rilevato il divisore concreto.

Lo scontro fatale e il fuoco dei veicoli del Tesla vicino a Mountain View, in California, hanno coinvolto altre due auto e il traffico in ritardo per ore. L’autista di Tesla, 38 anni, è morto in un vicino ospedale poco dopo l’incidente.

L’Amministrazione nazionale per la sicurezza del traffico autostradale ha avviato un’indagine sullo schianto all’inizio di questa settimana. Anche il National Transportation Safety Board sta indagando sull’incidente mortale.

L’autopilota consente ai conducenti di togliere le mani dal volante per periodi prolungati e in determinate condizioni. Tesla richiede che gli utenti acconsentano a tenere le mani sul volante “sempre” prima che possano usare il pilota automatico, ma gli utenti solitamente dicono che possono usare il sistema per guidare a mani libere.

L’NTSB ha incolpato Tesla in un precedente incidente fatale con il pilota automatico. A settembre, il presidente dell’NTSB, Robert Sumwalt, ha dichiarato che i limiti operativi del Tesla Model S hanno svolto un ruolo chiave in un incidente del maggio 2016 che ha ucciso un autista utilizzando il pilota automatico.

Quella morte – la prima fatalità in un veicolo Tesla che funziona in modalità Pilota automatico – ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei sistemi che possono eseguire compiti di guida per lunghi tratti con un intervento umano minimo o nullo, ma che non possono sostituire completamente i conducenti umani.

L’NTSB ha dichiarato che Tesla avrebbe potuto adottare ulteriori misure per prevenire l’uso improprio del sistema e ha criticato il conducente per non aver prestato attenzione e per “eccessiva dipendenza dall’automazione dei veicoli”.

A gennaio, la NHTSA e la NTSB hanno avviato indagini su un veicolo Tesla, apparentemente in modalità semi-autonoma, che ha colpito un camion dei pompieri in California. Né l’agenzia né Tesla hanno offerto alcun aggiornamento.

Le indagini governative aumentano il rischio per Tesla e le case automobilistiche in un momento in cui l’industria sta cercando una legislazione federale che faciliti lo spiegamento di auto a guida autonoma.

Lo schianto giunge poco dopo che un veicolo Uber in Arizona in modalità di guida autonoma ha colpito e ucciso un pedone.

Tesla ha detto venerdì che “il pilota automatico non previene tutti gli incidenti – un tale standard sarebbe impossibile – ma li rende molto meno probabili. In modo inequivocabile rende il mondo più sicuro per gli occupanti del veicolo, i pedoni e i ciclisti “.

 

Tesla ha detto che negli Stati Uniti “c’è una mortalità automobilistica ogni 86 milioni di miglia su tutti i veicoli di tutti i produttori. Per Tesla, vi è una fatalità, tra cui incidenti mortali noti, ogni 320 milioni di miglia in veicoli dotati di hardware autopilota. ”

Tesla a settembre 2016 ha presentato miglioramenti al pilota automatico, aggiungendo nuovi limiti alla guida hands-off. Giovedì, Tesla ha detto che stava richiamando 123.000 berline Model S costruite prima di aprile 2016 per sostituire i bulloni nel componente del servosterzo che possono iniziare a corrodersi dopo il contatto a basse temperature con il sale stradale. Al riguardo non sono stati segnalati incidenti o lesioni.




Grottaferrata, sviluppo economico: siglato protocollo tra Comune, Unicusano e fondazione Tor Vergata

GROTTAFERRATA (RM) – Protocollo d’intesa tra il Comune di Grottaferrata, l’Università degli Studi Niccolò Cusano – Telematica Roma e la Fondazione Universitaria Inuit-Tor Vergata.

Obiettivo dell’accordo è la promozione di un legame tra innovazione, sviluppo economico e impresa

Il tutto in un Laboratorio-Incubatore per lo sviluppo imprenditoriale da creare con le risorse che i tre enti metteranno a disposizione del progetto nato sotto l’egida dell’assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Grottaferrata e inserito nel Dup (Documento Unico di Programmazione)

L’impegno dichiarato nell’atto sottoscritto è quello di favorire lo sviluppo dell’autoimprenditorialità e la nascita di nuove imprese sul territorio, sostenendo le capacità competitive delle imprese, andando a promuovere attività e servizi funzionali alla diffusione dell’innovazione, al trasferimento di tecnologia e dei risultati della ricerca applicata.

In tal senso il Comune di Grottaferrata intenderà promuovere e sostenere la realizzazione del progetto anche attraverso il coinvolgimento di altri enti e imprese interessate, reperirà spazi, strutture e valorizzerà l’intesa firmata in termini di comunicazione.

Unicusano, da parte sua, supporterà l’organizzazione della struttura e dei programmi del Laboratorio Incubatore, favorirà l’accompagnamento per l’avvio di imprese tramite la gestione di junior e senior angel per l’identificazione delle nuove idee e dei mercati, promuoverà presso la propria rete di associazioni e istituzioni le iniziative che seguiranno puntando a dar vita a proficue sinergie, quindi valorizzerà a sua volta il protocollo presso gli studenti universitari incentivando la loro partecipazione all’iniziativa.

La Fondazione quindi si si impegnerà a svolgere azioni di scouting delle idee tra i gruppi di ricerca, della domanda di innovazione del territorio, formazione alla cultura d’impresa e all’autoimprenditorialità , promozione all’interno dell’università della eventuale nascita di imprese.

Al convegno, intitolato “Sostenibilità, innovazione e imprenditorialità” hanno preso parte in rappresentanza dell’Università degli Studi Niccolò Cusano il professor Mario Risso con una relazione dal titolo: “Impresa 4.0 e processi di innovazione: prospettive per le piccole e medie imprese”, quindi il professor Stefano Paponi con una relazione incentrata su “le spin-off per l’applicazione della circular economy”.

Per l’Università di Tor Vergata sono intervenuti i professori Maurizio Talamo e Paola Paniccia che hanno parlato di start-up, innovazione e territorio.

Ha concluso i lavori, prima della firma in pubblico del protocollo d’intesa, il Magnifico Rettore dell’Università di Tor Vergata, professor Giuseppe Novelli.

Il professor Mirko DI Bernardo, assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Grottaferrata, promotore dell’iniziativa, ha coordinato i lavori e sottolineato come non casualmente l’evento è stato fatto coincidere con la Fiera di Grottaferrata che “ha come cuore centrale le attività produttive e quest’anno l’innovazione e lo sviluppo economico. Tuttavia non può esserci sviluppo economico se non ci sono innovazione e ricerca scientifica” ha detto l’assessore sottolineando il ruolo potenziale degli enti locali “come vettori di sviluppo, innovazione e ricerca scientifica” soffermandosi proprio sull’esempio di Grottaferrata che in un’altra intesa già in piedi con Tor Vergata “dà agli studenti universitari la possibilità di svolgere la loro attività di tirocinio e ricerca presso gli assessorati comunali. Occasioni in cui si sprigionano energie positive e intelligenze ed è questa la strada che la nostra Amministrazione sta intraprendendo con un occhio particolare allo sviluppo dell’imprenditorialità, motivo di questo incontro, nel quale abbiamo analizzato come questi temi e nello specifico la realizzazione di un incubatore di impresa, possano diventare centrali anche per il nostro ente e il nostro territorio. In tal senso intendo ringraziare con particolare gratitudine il vicesindaco Luciano Vergati, il consigliere delegato all’Innovazione, Alessandro Cocco e la segretaria generale, dottoressa Stefania Calcari che ha fatto in modo l’ente sviluppasse in termini pratici le potenzialità di questa ulteriore sinergia”.

Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti ha detto come la sua Amministrazione da sempre abbia considerato oltremodo importante il rapporto con il mondo universitario, che dà a tutti la o “di aprire una finestra sul mondo. Tutti insieme ci stiamo giocando una parte di credibilità e noi stiamo puntando davvero molto su iniziative come questa. Non a caso siete ospiti della Fiera che noi vogliamo far tornare ad essere un momento d’eccellenza. Sono certo che su questo e su tanti altri progetti come la raccolta differenziata dei rifiuti che sono considerati il nuovo petrolio, Grottaferrata possa lavorare al meglio insieme a una università come Tor Vergata” ha concluso il primo cittadino, ringraziando ancora una volta il professor Novelli, magnifico rettore dell’università che “di fatto è l’ateneo dei Castelli”.




Bari, casa d’appuntamento al centro benessere: arrestata la maitresse

BARI – Due giovani ragazze italiane sono state sorprese, all’interno di un “centro benessere” mentre, con indosso solo pochi capi di biancheria intima, effettuavano prestazioni sessuali a pagamento, a favore di clienti occasionali. E’ questa la scoperta fatta dai Carabinieri della Tenenza di Terlizzi, unitamente ai colleghi della Guardia di Finanza della Tenenza di Molfetta (BA), nel pomeriggio di ieri, in un appartamento di Terlizzi.

Un continuo andirivieni di uomini, tutti di mezza età, aveva destato sospetti sulla la reale attività svolta all’interno del nuovo centro benessere “Aloha”, da poco aperto a Terlizzi, in un appartamento sito al secondo piano di un palazzo.

La responsabile, una 50enne originaria di Corato (BA), aveva subito pubblicizzato il centro su diversi siti internet e nel contempo era comparsa una offerta di lavoro: richiedesi abile massaggiatrice. Il sentore che dietro l’attività di centro massaggi si nascondesse la gestione di una vera e propria “casa d’appuntamento”, veniva confermata dall’attività messa in atto dagli investigatori. Infatti, si appurava che i massaggi erano eseguiti in piena nudità, con il probabile fine del raggiungimento di un “piacere finale”. Inoltre, che, all’interno del centro, le dipendenti, senza indumenti addosso, si adoperavano per soddisfare le esigenze dei clienti, non compiendo atti sessuali completi, ma “avvalendosi delle loro capacità di massaggiatrici”. Le prestazioni sarebbero state pagate alle massaggiatrici di turno, alle quali veniva corrisposto una percentuale del 25%, dietro rilascio di regolare fattura. Un massaggio poteva arrivare a costare anche 130 euro.

L’immediato intervento di personale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che, entravano all’interno del centro, coglieva sul fatto due operatrici, con rispettivi clienti, che non potevano far altro che ammettere le loro responsabilità, raccontando quanto accadesse, in realtà, all’interno di quel così tanto richiesto beauty center. Sottoposti a sequestro macchinari e prodotti utilizzati nell’attività, il personale della Guardia di Finanza sta procedendo all’analisi delle scritture contabili per l’accertamento di ulteriori illeciti di natura fiscale. La 50enne maitresse, su disposizione dell’A.G. tranese, che dirigeva tutte le fasi delle indagini, veniva tratta in arresto e ristretta presso la propria abitazione in attesa del giudizio.




Rieti, differenziata: al via la nuova raccolta del secco residuo

RIETI – Alla luce dei risultati positivi e dell’ottima risposta avuta dai cittadini in merito alla sperimentazione che ha interessato, nei giorni scorsi, alcuni condomini a Campoloniano, Comune ed ASM hanno deciso di estendere la consegna del mastello singolo per la raccolta del secco residuo, al resto delle utenze familiari residenti nei condomini dove era presente il bidone collettivo. La modifica nel sistema di conferimento del secco interesserà quei quartieri serviti dal porta a porta prima del 2016, ovvero tutti i condomini di Campoloniano, Piazza Tevere, Regina Pacis, Villette, Villa Reatina.

A partire da martedì 3 aprile, sarà quindi possibile ritirare il mastello presso la sede Asm di via Tancia, 23 dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle ore 11 mentre la rimozione dei contenitori condominiali inizierà il 16 aprile e il servizio entrerà a regime (solo mastelli singoli) a partire dal 23 aprile.

“Si tratta di una modifica necessaria e utile ad incrementare la percentuale di raccolta differenziata porta a porta in città – fanno sapere dalla Asm – e che permetterà una più efficiente gestione del rifiuto secco residuo e un maggior decoro”.




Pavona di Albano Laziale, incendio a capannone industriale: chiesto il monitoraggio ambientale

ALBANO LAZIALE (RM) – L’incendio che si è sviluppato nel primo pomeriggio di ieri all’interno di un capannone industriale di Via Ragusa a Pavona di Albano Laziale, è sotto controllo anche se il capannone stesso è a rischio crollo.  “Grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, assistiti dalla Polizia Locale di Albano. – Ha dichiarato il consigliere comunale di Albano Laziale con delega ai rifiuti Luca Andreassi – Secondo le prime informazioni che giungono dai proprietari della struttura, il materiale che è bruciato pare non essere soggetto a particolari prescrizioni di pericolosità. Si tratterebbe, infatti, di materiale per giardinaggio e ferramenteria, mentre non sembra essere stata interessata dalle fiamme una zona di stoccaggio di lampade a led. Come amministrazione comunale abbiamo immediatamente richiesto per le vie ufficiali l’intervento di Arpa Lazio per un sollecito intervento di monitoraggio ambientale, sul posto è giunta la Asl RM6 per le verifiche del caso”.

Movimento Ecologista – Ecoitaliasolidale: “Chiediamo di comunicare con la massima trasparenza il grado di inquinamento prodotto dall’incendio”

“Ancora un incendio nell’area pometina, questa volta si è sviluppato nel primo pomeriggio di oggi – ieri Ndr. – a Pavona, nel Comune di Albano. – Così in una nota congiunta Piergiorgio Benvenuti e Fabio Ficosecco, rispettivamente Presidente Nazionale e Responsabile Romano del Movimento Ecologista – Ecoitaliasolidale. – Ad andare a fuoco è stato un capannone dell’azienda di ferramenta GB Trade Srl in via Ragusa, ma la colonna di fumo di intenso colore nero è nettamente visibile dalle abitazioni di Santa Palomba, nel Comune di Pomezia.

L’ultimo incendio si è sviluppato il 4 marzo scorso all’interno dell’impianto Irpp Pomezia Pneumatici di via Trieste, nella zona industriale, ed il fumo tossico emanato dai pneumatici in fiamme si è diffuso su un territorio estremamente vasto. Anche oggi immediati gli interventi dei Vigili del Fuoco e delle forze dell’Ordine , ma chiaramente ricordando gli effetti del devastante incendio che ha interessato lo stabilimento Eco X di Pomezia , per la lentezza dello smaltimento delle 8.413 tonnellate di rifiuti andati a fuoco e la bonifica dello stabilimento, chiediamo, oltre ad accertare le cause dell’evento che risulta l’ennesimo in un’area ristretta, si chiede di procedere alla dovuta bonifica del territorio interessato con la massima celerità senza incorrere nelle solite discussioni burocratiche su competenze fra Comune e Regione”.  “Anche per questo evento – conclude la nota -, senza alcun allarmismo, ma con determinazione chiediamo di comunicare con la massima trasparenza il grado di inquinamento prodotto dall’incendio, le zone interessate, e procedere con interventi immediati e risolutivi, al fine di garantire la salute dei cittadini, dell’ambiente e delle attività economiche della zona”.