Torvaianica, rapinò una donna che stava rientrando in casa: identificato 19 enne già rinchiuso al carcere di Velletri

TORVAIANICA (RM) – Al termine di una complessa attività d’indagine, i Carabinieri della Stazione di Torvaianica hanno arrestato, in esecuzione di una misura cautelare della custodia in carcere, un 19enne romeno, con precedenti, che, nel mese di maggio del 2017, rapinò una 52enne del posto. All’epoca dei fatti, il malvivente aveva seguito la donna che stava rientrando in casa e, mentre questa era intenta a prendere le chiavi, l’aveva aggredita colpendola al volto per poi rapinarla della borsa contenente il suo telefono cellulare e denaro contante.

La vittima fu trasportata presso il Pronto Soccorso della “Clinica Sant’Anna” di Pomezia e successivamente dimessa con 7 giorni di prognosi per le lesioni riportate.

Visionando le telecamere di videosorveglianza installate lungo il percorso fatto dalla vittima, i Carabinieri hanno accertato che il rapinatore l’aveva seguita per un lungo tratto di strada e, analizzando i tabulati telefonici del telefono cellulare che le era stato asportato ed era stato poi nei giorni successivi utilizzato dal malvivente, sono riusciti ad identificarlo.

Al giovane, già rinchiuso nel carcere di Velletri per un’altra rapina commessa con le medesime modalità, è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Proseguono le verifiche dei Carabinieri finalizzate ad accertare la sua eventuale responsabilità in altri episodi analoghi.




Velletri, Campaniliana: gli auguri del Ministro Bonisoli per la rassegna dedicata a Campanile

VELLETRI (RM) – La “Campaniliana 2018” si arricchisce di un nuovo prestigioso e onorevole riconoscimento. È di pochi minuti fa la notizia che il MIBACT, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nella persona del Ministro Alberto Bonisoli, ha concesso con una nota indirizzata al presidente della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura il proprio patrocinio alla seconda edizione della rassegna nazionale di teatro e letteratura dedicata ad Achille Campanile.

Un giusto e sperato riconoscimento, visti i numeri dell’anno scorso, tra l’altro migliorati dal totale dei copioni pervenuti per il Premio Nazionale Teatrale 2018: sono infatti per ora ben ottantaquattro i testi inediti di genere umoristico spediti da tutta Italia alla Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura, promotrice del Premio.

Non è escluso che la cifra possa aumentare, per l’accettazione di tutti i plichi in concorso farà fede il timbro postale vista la scadenza del bando fissata per il 30 giugno appena trascorso.

Nella nota del Ministero si legge che il Ministro “ha concesso il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l’iniziativa “Campaniliana”.

Nel formulare i migliori auguri per il successo dell’evento” – si legge nella missiva – “inviamo i migliori saluti”. Un riconoscimento formale molto importante per la “Campaniliana”, che adesso è investita di una grande responsabilità: quella di non deludere le aspettative e di mantenere il passo dello scorso anno, innalzando la qualità delle proposte culturali della settimana dedicata al genio di Campanile.

In tal senso, il programma che è all’attenzione del Comitato Scientifico-Organizzativo si preannuncia molto interessante: forum didattici per gli studenti appassionati di teatro, una Mostra fotografica e documentaria a tema sul giornalismo e la critica televisiva, un convegno tematico con ospiti d’eccezione (ancora da svelare) che approfondirà dal punto di vista accademico, divulgativo e biografico il periodo della maturità dello scrittore romano.

In attesa dunque delle prossime notizie, l’estate si apre con il riconoscimento del patrocinio del Mibact: un traguardo prestigioso ma meritato per una rassegna ambiziosa che Fondazione, Associazione Memoria ‘900 e Fondo Campanile hanno avuto la capacità di portare ad alti livelli nel 2017 alla sua primissima edizione.

Rocco Della Corte




Nemi, Alessandro Biaggi: “Ciao Aldo, a nome di tutti coloro che hanno apprezzato la tua amicizia”

Si, caro direttore, ti chiedo ospitalità per offrire alla memoria del caro Aldo Pace ed all’affetto dei suoi familiari questo breve ricordo per lui che ci ha lasciato.

Forse nel cognome, Pace, era già scritto il profilo della sua identità e del suo stile di vita.

Personalmente, lo conosco sin dagli anni ’60, quelli della nostra prima adolescenza.

Lunghe passeggiate con il gruppo di amici a conoscere il territorio di Nemi, a confrontare le esperienze. Era autodidatta e soprattutto curioso, ma sempre pacato e disponibile al confronto.

Cominciò presto a lavorare. Bravo in tutto quello che era pratico, da farsi con le mani oltre che con la testa.

Come responsabile del servizio idraulico del Comune di Nemi ne conosceva tutti i segreti: dal prelievo in falda alla distribuzione nelle case.

Nella siccità estiva e nelle emergenze era puntuale ed affidabile nell’effettuare tutte le manovre necessarie.

In Comune si diceva, all’occorrenza “chiamate Aldo, nel quartiere scarseggia l’acqua!”.

Infatti da parte degli Amministratori Comunali succedutisi nel tempo, e lo posso testimoniare personalmente come tale, era stimato per la sua

capacità, la puntualità ed il senso del dovere.

Fra gli amici è stato, da sempre, e fino all’ultimo, disponibile in modo assoluto.

Nelle occasioni conviviali era sorridente e sereno, pronto alla battuta, ma sempre con educazione e misura.

Quando il male lo ha ghermito ha mantenuto il suo stile nella consapevolezza senza rassegnazione; ha lottato con forza e determinazione;

ma anche quando lo scontro è diventato impari non ha perso mai la dignità.

Testimoniano i familiari che non si è mai lamentato; non ha mai ceduto alla disperazione; ha dato la possibilità ai medici di curarlo, accettando, e contraccambiando con loro il farmaco insostituibile della speranza.

L’esistenza umana insegna che alla fine tutto quanto si fa può non bastare e, alla fine, in ogni caso, non basta.

Mi permetto questa parafrasi ormai sconsacrata dall’uso, ma per la memoria di Aldo è appropriata: non è importante soffermarsi sul suo ultimo compimento terreno, quanto lo è il ricordarlo nel percorso di vita, ispirato a quei valori che spero di aver riportato nel giusto merito.

Ciao Aldo, a nome di tutti coloro che hanno apprezzato la tua amicizia.

Alessandro Biaggi




Inchiesta sul nuovo stadio della Roma: Parnasi su Santini, Civita e Palozzi. Domani decide la Cassazione

Le dichiarazioni di Parnasi non sono utili alle indagini. Più o meno è questo il giudizio espresso dal gip Maria Paola Tomaselli in merito all’interrogatorio a cui si è sottoposto l’imprenditore romano accusato di essere a capo di un sistema costruito per aggirare impedimenti burocratici e politici per costruire in tempi stretti il nuovo stadio per la Roma.

Ad oggi, scrive la gip Maria Paola Tomaselli, Parnasi “non risulta aver preso le distanze dal collaudato sistema corruttivo evidenziato nell’ordinanza di misure cautelari”. Non è tutto. Nel riepilogare le ragioni del no alla scarcerazione, la gip finisce per descrivere un gruppo imprenditoriale che aggira il rischio d’impresa attraverso “il ricorso a pratiche illecite tramite le quali si costruisce il buon esito delle diverse operazioni imprenditoriali intraprese”. Il tema è quello della tangente impiegata come “polizza” contro eventuali ostacoli aziendali. Ma, per questa strada, si arriva alla totale illegalità: “Si assiste a una sovrapposizione dell’organizzazione criminale alla struttura societaria, stante la consapevolezza di Parnasi di agire fuori dagli schemi” è scritto nell’ordinanza.

Eppure, solo 15 giorni fa la procura sembrava soddisfatta tanto da depositare un parere favorevole per i domiciliari subito dopo l’interrogatorio durato oltre 12 ore. Il gip, invece, giovedì ha respinto la richiesta, con un provvedimento ricco di perplessità e complesso.

Il costruttore, scrive il gip, non ricorda. Addirittura le sue  lacune sono più evidenti del suo consulente Luca Caporilli, interrogato dopo l’arresto e subito scarcerato. L’impressione nella sua totalità è che abbia reso “dichiarazioni in maniera lucida e consapevole, limitandosi ad ammettere fatti inequivoci ed incontrovertibili”. Ricostruzioni insufficienti a rendere credibile che non commetta altri crimini o cerchi di alterare le prove a suo carico.

Ad esempio non regge la presunta rete di relazioni che secondo le accuse avrebbe usato per far annullare il vincolo urbanistico. Claudio Santini, ex capo segreteria del Mibact, secondo un collaboratore di Parnasi, avrebbe ricevuto 25mila euro.

Insufficienti e vaghe anche le dichiarazioni sull’ex assessore regionale Michele Civita, al quale lo stesso gip ha deciso di concedere il semplice obbligo di firma subito dopo l’interrogatorio di garanzia: “Nulla ha riferito di significativo in ordine alla sua relazione con il Civita, limitandosi ad affermare la stima nutrita nei confronti dell’uomo politico che ha dichiarato di avere sempre sostenuto con il solo voto, in assoluto contrasto con quanto riferito da Caporilli e da quanto con evidenza emerge dalle conversazioni oggetto di captazione”.

Stessa storia per i rapporti con Palozzi, l’ex sindaco di Marino, che “aveva stipulato con il gruppo Parnasi una convenzione con la quale si impegnava a mutare la destinazione urbanistica della zona in cui doveva sorgere il cosiddetto Ecovillage”. Mancano i dettagli circa il rapporto con Palozzi, su cui Parnasi non ha offerto «significativa spiegazione».

Domani la Cassazione valuterà l’intera vicenda e l’impianto accusatorio della procura, visto che gli avvocati di Parnasi hanno chiesto di annullare l’intero provvedimento cautelare. L’unica ammissione di una condotta illegittima riguarda i fondi che sarebbero stati passati al Pd, tramite la fondazione Eyu e alla Lega con “analoghe modalità”.

Intanto, il senatore Francesco Giro di Forza Italia che secondo le accuse avrebbe ricevuto alcuni finanziamenti in chiaro dall’imprenditore afferma di non essere indagato nell’inchiesta sulla costruzione dello Stadio della Roma”.




Virginia Raggi va da Di Maio: c’è un piano per scongiurare il declino a Roma

Virginia Raggi ha forse trovato una soluzione per scongiurare il declino a Roma. Ieri gli industriali di Roma e del Lazio hanno parlato del masterplan, realizzato con The European House Ambrosetti, per il rilancio della Capitale.

Piani e azioni strategiche da mettere in campo per il futuro da qui fino al 2050. Il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello ha presentato lo studio ai sindacati. Paolo Terrinoni, al vertice della Cisl romana ha accolto con favore l’iniziativa : “Il Comune deve dare subito risposte chiare sulle emergenze, invece notiamo immobilismo”.

Le emergenze a dire di Michele Azzola della Cgil sono i rifiuti e la mobilità: “L’idea degli industriali ci piace, serve un piano Marshall e adesso Salvini e Di Maio dovranno dare risposte chiare”.

Ermenegildo Rossi, dell’Ugl, ha ricordato che si rema tutti nell’unica direzione: “Sono sicuro che con questo esecutivo ritornerà la concertazione, per il bene della Capitale”.

Il piano discusso stabilisce dei macro-obiettivi da raggiungere. Dalla visione internazionale fondata sul turismo fino a quella dinamica delle imprese, passando per l’ambiente e i servizi ai cittadini. Oggi alle 12 Raggi è attesa in via Veneto per incontrare il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. E a Di Maio, che è anche vicepremier, chiederà oltre al piano «i poteri speciali per Roma».




Allarme rifiuti a Roma: scempio a Laurentino e Tor Vergata. Movimenti politici per scongiurare lo sciopero

ROMA – Laurentino 38 è una “monnezza”. Una settimana fa i residenti hanno gettato i rifiuti in mezzo alla strada e bloccato il traffico in segno di protesta a causa dei ritardi nella raccolta.

A Tor Vergata, via Oxford è stata chiusa a causa della spazzatura abbandonata. Basta farsi una passeggiata e scoprire com’è ridotto il sottopasso. Via Schiavonetti è letteralmente sommersa dall’immondizia.

Ieri i componenti della nuova giunta di centrosinistra del III Municipio sono andati nell’impianto di trattamento di via Salaria di Ama, quello contestato dai cittadini dei quartieri vicini perché produce cattivo odore. Le immagini parlano da sole: c’è un grosso cumulo di spazzatura  nel tmb.

A dire del presidente del Municipio, Giovanni Caudo e dell’assessore Cristian Raimo si è di fronte ad una vera e propria discarica dentro la città “è necessario ridurre conferimenti, la promessa della giunta di Roma Capitale di chiudere l’impianto nel 2019 difficilmente sarà mantenuta”.

Sabato la situazione sarà ancora più incandescente perché i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno indetto uno sciopero di 24 ore a causa del mancato rispetto dell’impegno di sostituire i dipendenti andati in pensione preso da Roma Capitale in aprile e ancora non rispettato.

La sindaca pentastellata Virginia Raggi aveva assicurato che avrebbero modificato la delibera che impedisce le assunzioni aggiungendo che avrebbe assunto dei dirigenti. I sindacati hanno chiesto ad Ama operatori su strada i quali sono certamente più utili e indispensabili dei manager negli uffici. Nel frattempo l’assessore Pinuccia Montanari ha detto che serve il via libera del Mef per assumere ma che la soluzione è vicina. Per oggi è fissato l’incontro finalizzato ad evitare lo sciopero che servirebbe soltanto a paralizzare Roma, già ridotta a una discarica a cielo aperto.

Domani il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, incontrerà il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, per discutere della crisi dei rifiuti e di Roma. Ieri alla Camera Roberto Morassut, parlamentare del Pd, si è espresso in maniera categorica: «Finora il sistema ha tenuto, ma per l’estate a Roma si profila una vera a propria emergenza rifiuti, ambientale e sanitaria. Roma è lo specchio dell’inadeguatezza della gestione dei rifiuti da parte della giunta Raggi. Ogni giorno la Capitale ne produce 4.700 tonnellate, il corrispettivo, in termini di volume cubico, di una palazzina di 4 piani. Tremila di questi sono rifiuti indifferenziati, 1.500 sono trattati negli impianti a Roma e dintorni ma la maggior parte viene caricata e mandata fuori dalla regione”. E Stefano Vignaroli (M5S), relatore della legge ha subito replicato: “A Roma ci sono i problemi ma Morassut ha dimenticato in maniera strumentale le responsabilità nel Lazio del presidente Zingaretti e del Pd”. E i romani, intanto sono pieni di monnezza.




Frascati: bruciata anche la statua di Padre Pio. Allarme sociale

FRASCATI (RM) – Bruciata la base della statua in bronzo di Padre Pio che si trova nel giardinetto vicono la stazione di Frascati, in largo Pertini. Non è il primo simbolo religioso ad essere preso di mira. Ci sono i precedenti di due portali di un santuario e una chiesetta a Castel Gandolfo e della Madonnina a Marino. Su quest’ultimo caso indagano gli agenti del Commissariato di polizia di Frascati. E se gli episodi fossero connessi tra di loro? Di certo si tratta di gesti operati da squilibrati