Legittima difesa, Tagliente: “Tenere distinti detenzione e porto d’armi dalla legittima difesa per la quale sono necessari correttivi sul piano normativo”

Di legittima difesa ci siamo più volte occupati su queste colonne, in special modo quando l’interpretazione del giudice risultava palesemente contro il sentire comune, anche se attinente alla legge. Difendersi, o meglio, essere costretti a farlo, in casa propria o nella propria attività commerciale, da un assalto micidiale, del quale è impossibile conoscere l’esatta portata; e doverlo fare decidendo in poche frazioni di secondo, avendo da una parte l’incolumità propria e quella della propria famiglia, e dall’altra la prospettiva di veder distrutta la propria vita, e tutto ciò che si è costruito nel corso degli anni, non è un fatto degno di un Paese che si proclama civile e democratico.

Purtroppo la storia più recente ci insegna che più volte questo è accaduto. Come anche è accaduto, e ancora accade, che persone anziane, prede più facili, vengano aggredite e il più delle volte uccise per pochi spiccioli, senza avere alcuna possibilità di difesa. Magari da chi il giorno dopo è già irreperibile, e non verrà mai punito. Il grande dilemma dell’uomo onesto è quindi quello di avere o no la possibilità di proteggersi adeguatamente, senza correre il rischio di soccombere, lui vittima, di fronte ad un aggressore, notturno o diurno. E di vedersi condannare in tribunale non solo ad una pena detentiva, ma anche ad un risarcimento che nella realtà dei fatti premia oltremodo e assurdamente un’attività delinquenziale; come se lo Stato dichiarasse che il buono della situazione è il rapinatore!

In questi giorni è successo che l’Associazione Nazionale Magistrati ha contestato la proposta di legge di Forza Italia, dichiarando che la legge oggi in vigore è ‘sufficiente’, e quindi che non occorrono correttivi. Vorremmo sapere cosa ne pensano gli onesti cittadini che hanno dovuto subire per anni un calvario giudiziario, assolti dopo anni di processi e di umiliazioni, e dopo l’esaurimento di ogni risorsa economica. Purtroppo nelle dichiarazioni dell’Associazione Nazionale Magistrati abbiamo ritrovato accenti che già ben conoscevamo, e che erano, all’epoca, giustificati da una precisa posizione politica. Parlare di ‘Far West’ e di ‘giustizia fai da te’ sono stilemi propri della vecchia amministrazione, e mal s’addicono ad un organismo autonomo come quello della Magistratura, che, notoriamente non ha il compito di far politica.

Personalmente riteniamo che i punti dolenti siano essenzialmente due: eliminare l’eccesso in legittima difesa – un evidente ossimoro, una contraddizione in termini: come fa la difesa ad essere legittima se vi è un eccesso? – soprattutto nel punto in cui s’invoca una proporzionalità della difesa nei confronti dell’offesa, in un momento che dobbiamo considerare di massima concitazione, e quindi l’assenza della capacità di giudicare con equilibrio. Non si capisce oltretutto da cosa e con cosa, e secondo quali parametri tale giudizio dovrebbe essere assunto. Il secondo punto è considerare l’aggressore come quello che è, un delinquente che con il suo atto rinuncia a tutti i diritti di una persona comune, mettendosi dalla parte del torto, e affronta il rischio di perdere la vita o l’incolumità fisica, senza la possibilità di ricevere risarcimenti in sede civile, né lui né i suoi parenti. Quanto all’armarsi con facilità, questo non è mai stato chiesto. Nel proposito abbiamo, questo è evidente, leggi sufficienti e atte allo scopo di evitare abusi. Lasciando da parte ogni altra elucubrazione tirata per i capelli.

Abbiamo raccolto, nel merito, il parere autorevole del Prefetto dottor Francesco Tagliente, una persona che ha sempre dimostrato equilibrio e grande competenza e autorevolezza negli argomenti inerenti la pubblica sicurezza. Ecco quanto ci ha dichiarato.

“Premetto che il tema delle armi è delicato e complesso anche per gli addetti ai lavori e che bisogna tenere distinti la detenzione e porto d’armi dalla legittima difesa. Condivido la preoccupazione del presidente dell’Anm Francesco Minisci per il “rischio giustizia fai da te” e che la legge attualmente operativa “è sufficientemente chiara e copre tutte le evenienze che si possono verificare”; ma questo solo per quanto attiene al porto d’armi e alla detenzione. E’ necessario evitare il rischio di apertura alla possibilità indiscriminata di acquistare le armi. Diverso è il discorso per la legittima difesa. Condivido che bisogna garantire al cittadino che si difende in casa propria di non avere strascichi giudiziari. Bisogna far sì che chi si è difeso legittimamente non debba essere vittima due volte. Se si avverte più paura e voglia di armarsi; se siamo arrivati al punto che il 39% degli italiani, quasi uno su 4, è favorevole all’introduzione di criteri meno rigidi per il possesso di un’arma da fuoco per la difesa personale, bisogna riflettere e prendere seriamente in considerazione una diversa politica della sicurezza per tentare di prevenire il pericolo della soluzione “fai-da-te” facendo ricorso alle armi e alle ronde. La notizia di tanti italiani messi sotto indagine per aver sparato contro il bandito entrato in casa loro o nella loro azienda, potrebbe aver contribuito ad indebolire la fiducia nelle Istituzioni e alimentato la voglia di armarsi. La gente riflette sul caso di Ermes Mattielli, colto da infarto dopo essere stato condannato a 5 anni per aver sparato a due ladri e a risarcirli, come riflette sul caso dell’oste di Casaletto Lodigiano, Mario Cattaneo, a processo per eccesso di legittima difesa. Devono far riflettere le dichiarazioni di Franco Birolo, il tabaccaio che uccise un ladro entrato nel suo negozio per legittima difesa, condannato a due anni e 8 mesi e a un risarcimento, poi assolto in appello per legittima difesa. Deve far riflettere l’annuncio di quel negoziante che ha deciso di mettere in vendita la tabaccheria per fare fronte a tutte le spese subite in questi sei anni di odissea. Se non consentiamo a chi è aggredito in casa di potersi difendere e di poter reagire legittimamente all’aggressione rischiamo di trovarci nella impossibilità di gestire la rabbia con risvolti imprevedibili per la sicurezza. Io sono convinto che sia necessario intervenire sul piano normativo per garantire la certezza della legittimità nell’uso delle armi a quei cittadini che si vedono costretti a difendersi quando la loro incolumità o quella dei propri cari è in pericolo”.

Da parte nostra non possiamo far altro che essere d’accordo con il Prefetto Tagliente, che ringraziamo per la sua disponibilità. Non si può sempre considerare in malafede un cittadino, quando si devono stabilire delle regole, senza che l’organismo legiferante sia a sua volta in malafede. Ci auguriamo che questa proposta di legge trivi presto una sua via equilibrata e giusta, e che tutti possiamo, letteralmente, dormire sonni più tranquilli.

Roberto Ragone




DL terremoto è legge: Salvini ringrazia, Pirozzi critico

Il dl n.55 del 2018 sul terremoto è legge: la norma, che contiene tra l’altro misure urgenti per la popolazione interessata, ha ricevuto dalla Camera 398 voti a favore ( M5s, Lega, Pd, Leu) e 98 astensioni (FI, Fdi) diventando così legge dopo aver passato il vaglio di Palazzo Madama. Tali provvedimenti, che il Presidente del Consiglio Conte definisce “un segnale di unità e di attenzione”, erano stati caldeggiati dai presidenti delle quattro regioni colpite, dai sindaci dei Comuni del cratere e dal Commissario alla ricostruzione Paola De Micheli.

In particolare la norma prevede la proroga della struttura commissariale fino al 2021, dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018 con uno stanziamento di 300 milioni e l’inserimento dei comuni abruzzesi di Catignano, Civitella Casanova, Penne, Penne Sant’Andrea e Basciano nel cratere. Il M5s sottolinea come 80 milioni aggiuntivi siano stati destinati ai cittadini colpiti del sisma “frutto dei risparmi e dei taglia-casta della Camera dei Deputati”. La legge, inoltre, si preoccupa di inserire alcuni provvedimenti riguardanti tasse e contributi: la proroga della scadenza della cosiddetta busta paga pesante, la proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti ed i versamenti tributari e contributivi, e il posticipo del rimborso da parte dei lavoratori dipendenti e pensionati al gennaio 2019. Analoga data prevista per far ripartire il pagamento di premi assicurativi e dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico dei datori. Il canone Rai sarà sospeso sine 31 dicembre 2020, mentre si ferma al 31 dicembre di questo anno la possibilità di presentazione delle domande per la ricostruzione privata. Allo stesso modo è prevista la proroga di due mesi per l’avvio delle agevolazioni fiscali e contributive sospese per il terremoto del 2009.

Matteo Salvini ringrazia deputati e senatori per essere passati dalle parole ai fatti e ne approfitta per dirsi felice per la famosa Nonna Peppina. Infatti la legge contiene la previsione di regolarizzazione delle strutture provvisorie realizzate sui terreni di proprietà (cosiddetta norma di nonna Peppina) e la procedura di sanatoria dei piccoli abusi edilizi fino al 5%, realizzati prima del 24 agosto 2016. Importante il comma che inserisce una serie di misure atte alla tutela dei familiari delle vittime dei terremoti del 2016, 2012, 2009 con supporti economici che vanno da 5 fino a 40mila euro.

Di contrario parere è il consigliere regionale ed ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che a L’Osservatore d’Italia spiega come “il problema è l’ampliamento del cratere, il quale ora comprende 139 Comuni, e che perciò livella la normazione in maniera che non si distingue più, a livello di provvedimenti, tra comuni con danni abitativi ingenti e quelli con ricadute inferiori. Al contrario – continua Pirozzi – è indispensabile ristringere a 40 comuni con il 50% più uno di edifici inagibili il cratere.” È questo, secondo l’ex sindaco di Amatrice, il grimaldello per soddisfare specificatamente le differenti esigenze. A tal proposito Pirozzi terrà il 26 luglio a Roma una conferenza per spiegare il disegno di legge sulle aree terremotate presentato in Regione Lazio.

Gianpaolo Plini




Ss Torre Angela Acds (calcio), verso una stagione di grandi ambizioni: ecco l’organigramma completo

Roma – Il nuovo Ss Torre Angela Acds riparte con ancora maggiore slancio. La società della famiglia Ciani ha trovato un’unione di intenti a livello di prima squadra con l’Acds neopromossa nel campionato di Prima categoria (con la cavalcata trionfale che, tra l’altro, è avvenuta già l’anno passato presso il centro sportivo di via Amico Aspertini). «Un accordo che ci darà maggiore slancio a livello di prima squadra e che sicuramente avrà effetti positivi anche per il settore giovanile» sottolinea il direttore generale del club capitolino Fabrizio Ciani. Per sugellare l’intesa il Torre Angela Acds ha ideato un nuovo logo dove appaiono assieme il simbolo della torre (storica immagine che ha sempre contraddistinto il Torre Angela) e anche la tigre (che ha accompagnato le avventure della “vecchia” Acds). Ma saranno davvero numerose le novità in vista della prossima stagione con la società capitolina che coprirà tutte le categorie dell’agonistica, tornando tra l’altro a contare su due formazioni Juniores (una provinciale e l’altra “ex Primavera”, ovvero regionale C). Sempre a proposito di settore giovanile è di grande rilevanza la scelta del nuovo responsabile della Scuola calcio che sarà Giancarlo Mari (il quale ha ricoperto la medesima carica in passato nella Lazio), ma molto importante è anche l’ufficializzazione dell’affiliazione alla Coerver coaching. Il metodo eredita il nome dal suo fondatore Wiel Coerver che negli anni ‘70 e ‘80 ha studiato, ideato e creato questo programma di allenamento che si pone come obiettivo quello di istruire formare e migliorare i giovani calciatori. Una vera e propria “scuola” per gli istruttori del Torre Angela Acds con il direttore tecnico della Coerver Coaching Claudio D’Ulisse che incontrerà diverse volte i tecnici capitolini nel corso della stagione per svelare loro i dettagli del programma di lavoro. L’ultima curiosità è legata alla scelta di una nuova mascotte che spesso “girerà” all’interno del centro sportivo di via Aspertini e che indubbiamente allieterà i momenti dei più piccoli presso il campo del club capitolino. Infine ecco l’organigramma dirigenziale e tecnico ufficiale per la stagione 2018-19.

Presidente: Roberto Ciani
Vice Presidente e direttore generale: Fabrizio Ciani
Direttore sportivo Prima squadra: Davide Miscoli
Direttore sportivo settore giovanile: Fabrizio Ciani
Direttore tecnico prima squadra e sett. Giovanile agonistico: Fabio De Rossi
Segretario: Enzo Forgione e Elisa Bisti
Preparatore atletico: Marzio Di Canio
Preparatore portieri: Giuliano Villa e Enrico Cremolini

Staff tecnico agonistica

Prima squadra: Andrea Rubenni
Vice Prima squadra: Enzo Calvanese
Juniores provinciale: Vincenzo Formisano
Juniores regionale C: Daniele Polletta
Allievi provinciali 2002: Valter Dolci
Allievi prov. fascia B 2003: Saverio Filippis
Giovanissimi provinciali 2004: Davide D’Auria
Giovanissimi prov. fascia B 2005: Alessandro Nobili

Scuola calcio
Responsabile: Giancarlo Mari
Preparatore dei portieri: Giuliano Villa e Francesco Lijoi

Istruttori
Esordienti 2006: Simone Parisi
Esordienti 2007: Daniele Turchetti
Pulcini 2008: Manuel Chicca
Pulcini 2009 primo gruppo: Daniele Centra
Pulcini 2009 secondo gruppo: Marco Guercioni
Primi calci 2010-11: Stefano D’Avolio
Piccoli Amici 2012-13: Maurizio Fracassi, Stefano Ricci e Saverio Caporale




Lago di Bracciano, Badaloni (direttore Ente Parco): “La natura sta facendo il suo corso”

BRACCIANO (RM) – Il livello del lago di Bracciano si attesta oggi sui -153cm rispetto allo zero idrometrico. *Il livello di “zero idrometrico” (163,04 slm) è stato imposto dal Parco nel 2004, equivalente alla soglia dello sfioratore sul fiume Arrone, presso Castello Vici (Anguillara Sabazia). Come ampiamente previsto infatti, a partire dai primi giorni di giugno (quando il livello si attestava sui -140cm), è iniziata la naturale parabola discendente dovuta all’evaporazione estiva. Tuttavia, rispetto al 2017, la velocità di abbassamento del periodo estivo si è dimezzata e il livello attuale è di 7cm più alto del livello registrato nello stesso giorno dell’anno precedente. Ancora più evidente la differenza partendo dall’inizio dell’anno: se prendiamo in esame il periodo che va dal 1 gennaio al 18 luglio infatti, nel 2017 il livello del lago era diminuito di 58cm, al contrario, nello stesso periodo del 2018, il livello è aumentato di 31cm. Una differenza di ben 89cm in favore del 2018, nel quale sono state finora registrati 30cm di precipitazioni in più rispetto all’anno precedente. Il lago sta dimostrando di saper rispondere in modo reattivo ed efficace alle precipitazioni ed è proprio dalla pluviometria che dipenderà il tempo necessario per ritornare al livello idrometrico naturale: solo allora sarà possibile procedere ad una valutazione complessiva dell’impatto sull’ecosistema lacustre conseguente alla crisi idrica degli ultimi anni.

A tal proposito il Parco sta proseguendo ed ampliando l’attività di monitoraggio:

in collaborazione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), svolgendo il 18 luglio un nuovo sopralluogo lungo le rive per aggiornare i dati sullo stato di conservazione degli habitat presenti nella Zona Speciale di Conservazione “Lago di Bracciano”;
in collaborazione con Enea e con il Geologo Alessandro Mecali, continuando da un lato il lavoro di monitoraggio sulla portata dei fossi che alimentano il lago di Bracciano e analizzando dall’altro i primi dati provenienti della stazione per il monitoraggio di idrometria, pluviometria ed evapotraspirazione installata nei mesi scorsi sul Lago di Martignano;
infine, sempre nell’ambito della collaborazione con Enea, supportando un progetto di monitoraggio delle microplastiche: l’attività di ricerca sarà condotta sia sugli arenili che all’interno del bacino lacustre con l’obiettivo di identificare, quantificare e classificare le materie plastiche presenti, con osservazioni sulle possibili fonti di inquinamento e del loro impatto sugli ecosistemi ripariali.

Alle attività di studio e ricerca continua ovviamente ad affiancarsi anche l’attività di controllo:

venerdì scorso i tecnici del Parco hanno effettuato un nuovo sopralluogo senza preavviso presso gli impianti di captazione delle acque del lago di Bracciano in loc. Marmotta, potendo constatare che le captazioni sono attualmente interrotte e che il meccanismo automatico di recupero della leggera perdita dalle guarnizioni delle paratie di chiusura è perfettamente efficiente e funzionante.

Gli aggiornamenti degli studi e dei monitoraggi sul lago – dichiara il Direttore Badaloni – stanno confortando quanto sosteniamo da tempo: la natura sta facendo il suo corso, cercando di ristabilire, con i suoi tempi, gli equilibri che si erano persi. Appare quantomai evidente, conclude Badaloni, la necessità di mantenere fermi i prelievi, considerato che negli ultimi 11 mesi è stato possibile rinunciare all’acqua del lago senza provocare alcun disservizio alla fornitura idrica della città di Roma.

Il 25 luglio il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche si esprimerà sul ricorso presentato da Acea Ato2 Spa e confermato dalla Sindaca Raggi per la sospensione della determinazione regionale del 29 dicembre 2017 che regola e limita i prelievi di acqua potabile dal Lago di Bracciano.

 




Terni, richiedente asilo crea caos in pieno centro: arrestato dalla polizia

TERNI – E’ stato arrestato dalla Polizia di Stato il 32enne che la scorsa notte ha creato il caos in una via del centro. Ubriaco, prima ha danneggiato delle auto parcheggiate e poi è entrato in pub dove ha chiesto da bere, al rifiuto del titolare, ha iniziato a spaccare delle bottiglie e ad inveire contro i presenti.
Una pattuglia della Volante è arrivata in pochissimo tempo, ma gli agenti hanno faticato non poco a calmarlo e nell’energica azione di contenimento, uno di loro è rimasto leggermente contuso e ne avrà per 5 giorni. Cittadino gambiano, in Italia in virtù di una richiesta di asilo, è stato arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato in stato di libertà per danneggiamento, al momento si trova rinchiuso nelle celle di sicurezza della Questura in attesa della direttissima.




Roma, Primavalle: sequestra l’ex moglie e la violenta sotto la minaccia di un coltello: arrestato dai carabinieri

ROMA – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, un cittadino filippino, di 33anni, da anni domiciliato a Roma, nullafacente e già noto alle forze dell’Ordine, con l’accusa di sequestro e violenza sessuale aggravato, ai danni dell’ex moglie. La scorsa mattina, l’uomo si è recato sul posto di lavoro dell’ex coniuge, una connazionale di 34 anni, e con la scusa di trascorrere una giornata insieme ai figli, l’ha convinta a seguirlo presso l’abitazione dell’uomo, dove da un mese la donna si era allontanata con i due figli minori. Solo una volta giunti a casa, la donna ha capito le male intenzioni dell’uomo, così ha cercato di lasciare l’appartamento. L’uomo, in evidente stato di agitazione, si è opposto minacciandola con un coltello, sotto gli occhi dei figli, e dopo averla strattonata con forza, l’ha rinchiusa nella stanza da letto, lasciando i figli in cucina.

Dopo qualche ora, il 33enne, sempre sotto la continua minaccia del coltello, è entrato nella camera da letto ed ha costretto l’ex ad avere un rapporto sessuale. Successivamente, approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, la donna è riuscita a chiedere aiuto alla sorella che, nel giro di pochi minuti, l’ha raggiunta ed aiutata a scappare assieme ai nipoti.
A seguito della segnalazione giunta al 112, i Carabinieri hanno raggiunto la casa dove si era rifugiata la vittima ed hanno acquisito le informazioni utili al rintraccio dell’uomo. Solo qualche ora più tardi, i militari sono riusciti a localizzarlo e a bloccarlo, nelle immediate vicinanze della sua abitazione.
La perquisizione domiciliare, ha permesso ai militari di rinvenire e sequestrate il coltello usato dall’uomo per minacciare l’ex moglie. Dopo l’arresto è stato portato in caserma e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Regina Coeli.




Locri, truffa da 2 milioni al Servizio sanitario

 LOCRI – Una truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale per 2 milioni di euro perpetrata da una società cooperativa operante nella Locride è stata scoperta dai finanzieri del Gruppo di Locri al termine di un’indagine denominata “Mendacium”.

La struttura, accreditata dalla Regione Calabria quale residenza psichiatrica ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale, è stata autorizzata ad operare nel tempo con un massimo di 10 posti letto. Dai documenti sequestrati, confrontati con quelli acquisiti nelle diverse Aziende sanitarie calabresi, è emerso un esubero di prestazioni rese dalla struttura senza alcuna autorizzazione.

In particolare, la coop ha ospitato pazienti in sovrannumero rispetto ai posti accreditati sforando il budget assegnato di circa 2 milioni senza, tra l’altro, garantire gli standard di qualità. Lo sforamento, secondo l’accusa, è stato facilitato dall’assenza di controllo a livello regionale. La legale rappresentante è stata denunciata per truffa aggravata.




Lirfl (rugby a 13), L’Aquila è campione d’Italia. Speranza: «Finalmente questo titolo»

Roma – Erano i grandi favoriti della vigilia e hanno fatto rispettare il pronostico. L’Aquila ha vinto il titolo di campione 2018 del campionato organizzato dalla Lega Italiana Rugby Football League (Lirfl). Nella finale disputata a Cascia (in Umbria) nello scorso fine settimana, la squadra di coach Alessandro Marozzi ha coronato un “inseguimento” che durava ormai da tre anni. Troppi i titoli sfiorati dagli abruzzesi in questo periodo e così la squadra aquilana ha dominato in lungo e in largo tutte le partite di questa edizione, finale compresa. Nulla hanno potuto i Gladiators di Roma, ai quali è rimasto solamente l’onore delle armi. «Sapevamo di essere i più forti e non ci siamo fatti distrarre da nulla – dice il capitano dell’Aquila Nicolò Speranza – Volevamo fortemente questo titolo tricolore e lo abbiamo ottenuto: abbiamo avuto maggiore qualità e anche quantità rispetto ai nostri avversari. Avevamo già affrontato in precedenza i Gladiators e, anche se loro hanno inserito qualche nuovo giocatore per la finale, abbiamo dimostrato di meritare la vittoria». Un successo che ha emozionato anche un giocatore come lui che ha avuto esperienze importanti anche nel rugby a 15. «In passato ho ottenuto una promozione dalla serie A all’Eccellenza nel rugby union, ma anche questa è stata sicuramente una bella emozione» racconta il mediano di mischia classe 1994 che fa riferimento anche alla splendida cornice di pubblico vista a Cascia. «Per noi è stato come giocare in casa, c’erano diversi nostri tifosi a sostenerci e questa è stata sicuramente un’altra grande soddisfazione». Il gruppo aquilano può davvero aprire un ciclo. «La squadra è mediamente giovane, rappresenta una sintesi perfetta delle diverse anime rugbystiche della nostra città e possiamo fare bene anche nelle prossime competizioni organizzate dalla Lega Italiana Rugby Football League» assicura Speranza. Le avversarie sono avvisate: bisognerà attrezzarsi al meglio per arginare la voglia di vittoria dell’Aquila.




Asd Frascati Skating Club: Santini e Buri campioni d’Italia nel solo dance, Simoncini sesta

Frascati (Rm) – L’Asd Frascati Skating Club festeggia due nuovi campioni d’Italia. I titoli sono arrivati dalla kermesse tenutasi nei giorni scorsi a Piancavallo, cittadina in provincia di Pordenone dove si sono disputati i campionati italiani di solo dance (una delle specialità del pattinaggio a rotelle). A conquistarli sono stati Francesca Santini nella Divisione Nazionale C e Francesca Buri nella categoria degli Allievi B nazionali. Un fantastico traguardo che conferma la società del presidente Claudio Valente come una delle più accreditate in Italia nello sviluppo e nell’insegnamento di questa particolare disciplina. «Siamo molto orgogliosi del primo posto ottenuto dalle nostre due ragazze – commenta Valente – Ma in generale siamo felici del comportamento di tutte le otto atlete dell’Asd Frascati Skating Club: grazie ai loro piazzamenti per un momento siamo stati anche al secondo posto della speciale classifica per club dove alla fine ci siamo piazzati al 14esimo posto su 95 società partecipanti». Un risultato frutto del lavoro delle allenatrici Letizia Martines (presente a Piancavallo) e Galassia Brunetti: oltre alle due nuove campionesse d’Italia l’Asd Frascati Skating Club ha applaudito l’eccellente sesto posto di Alessia Simoncini nella categoria Allievi B internazionali (ottenuto in una gara con 35 partecipanti e dopo una prima parte in cui l’atleta frascatana sembrava addirittura poter aspirare al podio), ma vanno ricordati anche gli altri risultati ottenuti nelle categorie nazionali vale a dire il 18esimo posto di Matilde Cavallin nella medesima categoria della Buri che ha visto 61 atleti al via e il 20esimo di Veronica Santini (nella categoria della sorella Francesca, campionessa d’Italia), ma anche il 23esimo posto di Diana Maggese nella Divisione Nazionale B (su 44 partecipanti) e il 28esimo di Martina Belelli e il 48esimo di Giulia Sborchia nella Divisione Nazionale A (su 66 partecipanti). Il quadro del solo dance si completerà tra pochi giorni, quando Lavinia Cutrone e Alessio Coltella disputeranno i campionati italiani della categoria Junior a Folgaria (comune in provincia di Trento) dal 29 luglio al 4 agosto prossimi.




Ruby ter, spunta un video inedito di Berlusconi con le ragazze: “Mi chiedete l’impossibile”

“Io non sono presidente di niente a Mediaset, sono fuori da Mediaset da 18 anni”. E’ così che Silvio Berlusconi, ripreso di nascosto col telefonino da una delle ragazze delle serate ad Arcore e seduto su un divano di villa San Martino, risponde alla pressanti richieste, definite “impossibili” dallo stesso ex premier, di alcune giovani in casa con lui che gli chiedono un lavoro in tv. Il video, di cui l’ANSA è venuta in possesso, è stato realizzato a metà del 2011, quando l’inchiesta sul caso Ruby era già scoppiata, depositato agli atti del processo Ruby ter e finora mai diffuso. “L’isola non l’ho fatta (…) il film che dovevo fare con Massimo Boldi l’hai dato a lei”, dice una delle ragazze. E Berlusconi: “Non l’ho dato io”. E un’altra giovane, presumibilmente Marysthell Polanco che riprende, dice: “Io un contratto e basta, papi, è quello che mi serve (…) tu sei il presidente del Consiglio d’Italia, proprietario comunque di Mediaset”. E lui: “Sì hai visto cosa mi fanno? Presidente del Consiglio d’Italia…”

Berlusconi, solo io ho potuto resistere – “Le hanno tentate tutte, tutte. Soltanto io posso avere la forza di resistere in una situazione del genere”. E’ un lungo elenco quello che fa Berlusconi alle sue giovani ospiti ad Arcore sui tentativi per farlo “fuori” dal punto di vista politico, mediatico, giudiziario, patrimoniale e pure fisico. Elenco che snocciola mentre è comodamente seduto su un divano di villa San Martino senza sapere di essere ripreso da una delle ragazze che lo ‘assediano’ chiedendo in modo pressante un posto in qualche programma delle reti Mediaset. Nel video, agli atti del processo Ruby ter e di cui l’ANSA è venuta in possesso, l’ex premier ad un certo punto interrompe le ragazze: “Ho trovato tre giudici comunisti. Adesso ho scoperto che due di loro scrivevano su Lotta Continua e hanno fatto una sentenza per farmi fallire”, spiega riferendosi alla sentenza con cui la Corte d’Appello di Milano nel luglio 2011 aveva condannato Fininvest a versare 540 milioni alla Cir della famiglie De Benedetti. E poi più avanti: “Hanno tentato tutto” ma lui ha potuto “resistere” senza dare “forfait”.

Ragazze a Berlusconi, tuo figlio ci aiuti – “Fai una cosa, dì a tuo figlio a Mediaset, digli ‘fai una carità’ anche se lui ci odia (…) se lui dice domani ‘io voglio quella che faccia questo programma’…”. Così Marysthell Polanco, una delle giovani delle serate ad Arcore, portava avanti nel 2011, come si vede in un video agli atti del processo Ruby ter e di cui l’ANSA è venuta in possesso, le pressanti richieste per avere un lavoro in tv, così come le altre ‘olgettine’ sedute in una sala di Villa San Martino di fronte a Silvio Berlusconi, accasciato sul divano, nel periodo in cui era da poco scoppiato lo scandalo Ruby. L’allora premier, come emerge dal filmato, cerca di spiegare alle ragazze che certamente loro sono state danneggiate, ma “io sono stato colpito più di tutti perché dopo una vita di lavoro sono distrutto come immagine nel mondo, perché sono quello del ‘bunga-bunga’, tutto quello che ho fatto come statista, come politico, ho evitato la guerra tra la Russia e la Georgia…”.




Grottaferrata, il sindaco su Sprar: “Solo allarmismi su accoglienza migranti. Se necessario invito Salvini”

GROTTAFERRATA (RM) – Sulla tematica dell’accoglienza e in particolare su Sistema di Protezione e Accoglienza dei Rifugiati (Sprar) in fase di progettazione sul territorio comunale, si stanno leggendo numerose imprecisioni e allarmismi che continuano ad essere ingiustificati e esclusivamente figli di una strumentalizzazione politica che, a fronte di perplessità e dubbi legittimi in un regime di confronto democratico, diventa intollerabile quando inizia a basarsi su notizie false o travisate.

In particolar modo si è letto che l’Amministrazione starebbe mentendo sui costi in relazione al fatto che il Comune dovrà compartecipare con un 5% di fondi comunali ai 2 milioni 912mila 700 euro che Grottaferrata riceverà dall’Unione Europea, ovvero 145mila 635 euro.

Come è facilmente verificabile sul portale web ufficiale del progetto Sprar (www.sprar.it) il 5% della quota destinata all’attuazione del piano che il Comune era dall’inizio ovviamente ben conscio di dover mettere a bilancio con fondi propri, è anzitutto spalmato nel trennio 2019–2021 e nella somma si potrà imputare il cofinanziamento delle attività (anche preliminari) del personale dell’Ente Locale finalizzate alla gestione ed attuazione delle attività progettuali Sprar. Traduzione: questo 5% si sta già pagando con l’attività dei funzionari e dei dipendenti in forze al Comune di Grottaferrata che – è bene ricordarlo a ulteriore garanzia dei cittadini – comparteciperà in questa parte minima, proprio perché scientemente ha inteso riservarsi un ruolo di regia e controllo – evitando così la delega al gestore della realizzazione dell’intero progetto. Altresì il Comune potrebbe anche mettere a disposizione un immobile, che in tal caso sarebbe ristrutturato, ove necessario, con il finanziamento stesso dello Sprar e da non utilizzarsi a fini residenziali.

E’ quindi importante sottolineare che il progetto (con le singole voci di spesa) che dovrà essere valutato per ottenere il finanziamento, non è stato ancora redatto dal Comune ed è stata spostata in avanti di tre mesi la scadenza del termine di ricezione delle offerte e degli immobili (che saranno distribuiti sul territorio al fine di evitare concentrazioni) da destinare al progetto non per disinteresse da parte della cittadinanza che, anzi, sta dimostrando una partecipazione curiosa, attenta e disponibile laddove possibile a collaborare alla buona riuscita dello stesso.

Una volta ultimato il lavoro preliminare, va inoltre sottolineato – particolare che i detrattori non hanno spiegato con la stessa perizia – che i Comuni possono procedere all’assunzione di personale esterno a tempo determinato, in deroga al blocco delle assunzioni, come disposto dall’art. 16, co. 5 del decreto legge n. 91/2017, “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, convertito con modificazioni dalla L. 3 agosto 2017, n. 123, il quale prevede la facoltà, negli anni 2018 e 2019, per i comuni che accolgono richiedenti protezione internazionale, di innalzare del 10 per cento, a valere sulle risorse disponibili nei rispettivi bilanci, il limite di spesa per i rapporti di lavoro flessibile ex art. 9, comma 28 D.L. 78/2010, esclusivamente finalizzati a garantire i servizi e le attività strettamente funzionali all’accoglienza e all’integrazione dei migranti, rapporti di lavoro che saranno finanziati dal progetto stesso senza nulla togliere – anzi andando ad aggiungere competenze e risorse umane – alla macchina amministrativa comunale.

Tutto ciò senza contare che al territorio comunale, alle attività commerciali e agli stessi proprietari di immobili deriverà un indotto in termini di: canoni di affitto ai proprietari degli immobili, spesa per generi alimentari, vestiario, prodotti per l’igiene e la vita quotidiana.

“Nei giorni scorsi a seguito della lettera da me inviata al Prefetto, dottoressa Basilone, su suo successivo invito, ho avuto modo di conferire con la stessa in relazione all’incidenza che il progetto Sprar avrà su Grottaferrata e ad altre problematiche legate all’integrazione sociale, su tutte l’insediamento di via Bartolomeo Gosio, oltre all’eventualità di emettere un’ordinanza mirata a vietare in alcuni punti precisi della città l’accattonaggio molesto” aggiunge il sindaco Luciano Andreotti.

“A scanso di equivoci – aggiunge il primo cittadino – ho manifestato tutte le possibili perplessità, i timori, anche e soprattutto a seguito dello sciagurato episodio del ragazzo africano denudatosi a Squarciarelli”.

“Il Prefetto, da parte sua, ha lodato la buona volontà e la coesione che sta mostrando l’ Amministrazione comunale di Grottaferrata, decisa a procedere in un progetto che pure, in prima istanza, era stato deliberato dall’ex commissario prefettizio alla guida della città prima delle ultime elezioni e ha assicurato da parte della Prefettura la massima assistenza in termini di sicurezza e chiarimenti, tanto per l’ente quanto per i cittadini.

Da parte mia un ringraziamento intendo inviarlo all’assessora alle Politiche sociali, Francesca Rocci che sta dirigendo in maniera egregia e puntuale il lavoro in molti casi complesso degli uffici e al Consiglio comunale che su questa materia del tutto nuova per un comune come il nostro sta dimostrando grande maturità e intendo ricordare che l’attuazione del progetto Sprar, organizzato e gestito sotto la direzione dell’ente locale, è l’unico modo per evitare la collocazione a Grottaferrata di un Cas (Centro accoglienza straordinaria) che, come sta avvenendo in altri comuni, porterebbe indiscriminatamente sul territorio profughi e migranti di fatto abbandonati a loro stessi, con tutti i rischi sociali che ne conseguono”.

“Come sindaco – ha concluso Andreotti – sottolineando l’intenzione prioritaria e indifferibile per ogni amministrazione civica di indicare ai cittadini la strada del rispetto delle leggi e contribuire alla sicurezza e alla coesione di tutto il tessuto paese che va ben oltre il singolo campanile, mi sono detto assolutamente disponibile a incontrare o addirittura ricevere a Grottaferrata, se ci saranno necessità e possibilità, il ministro dell’Interno Salvini per capire più da vicino, dalle sue parole e direttamente sul nostro territorio, di fronte ai cittadini, i reali intenti del nuovo governo, a breve, medio e lungo termine, in materia di accoglienza dei rifugiati politici. Tutto ciò per fare chiarezza, sgombrare il campo da provocazioni e cattiva informazione e restituire ai cittadini messaggi di chiarezza e verità anche attorno a fenomeni globali dei quali, in piccola parte, ogni comunità deve sentirsi compartecipe”.