Anguillara, bonifica a Vigna di Valle: le prescrizioni del Parco fanno “sbottare” il Vicesindaco

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Tecnici, capo area, mezzi del Comune, assessori, polizia locale, gestori, presidente dell’associazione Vigna di Valle, guardiaparco a Vigna di Valle questa mattina per iniziare i lavori di bonifica sul lungolago delle Muse.

Gli operai comunali hanno iniziato a togliere quintali di materiali da scarto lasciati lì dagli incivili: blocchi di cemento, materiali di risulta, barche rotte e altra immondizia lasciata sugli arenili.
Il Parco Regionale di Martignano a causa delle numerose prescrizioni contenute nel nulla osta concesso al comune per la bonifica ha di fatto vietato che venissero ripianati gli acquitrini ivi compreso il taglio di tutte le erbe spontanee sorte sopra. Pertanto è partita la pulizia delle spiagge, dei fossi, il taglio delle siepi ma c’è l’esigenza di mantenere “il nuovo ecosistema”.

I gestori in primis stanno ragionando sull’ipotesi più drastica di una uscita dal Parco della zona di Vigna di Valle o come miglior alternativa comunque di attuare, di concerto con il Comune, tutte le azioni possibili affinché si allentino questi vincoli così stringenti che non permettono neppure una ordinaria manutenzione delle spiagge, un ripianamento delle buche venutesi a creare con l’abbassamento del livelli del lago e di conseguenza la serenità di poter far decollare una stagione con gli arenili puliti e senza acquitrini.

Al riguardo riceviamo e pubblichiamo una nota del Vice Sindaco e assessore Sara Galea che questa mattina si trovava a Vigna di Valle

“Dalle ore 9:15 alle 13:40 sono stata a Vigna di Valle per cercare di dare un’identità alle spiagge eliminando gli acquitrini che sono diventati, ormai, un problema sanitario, oltreché un danno al turismo inquanto pieni di zanzare e ricettacolo di microbi, acqua nera e maleodorante.
Sul posto c’erano già l’assessore all’Ambiente, il capo area, i tecnici, tutti gli operai del Comune, innumerevoli mezzi, camion e i guardiaparco.

Sono arrivata già consapevole delle molteplici e rigide prescrizioni contenute nel nulla osta che si basa su un vecchio sopralluogo (risale a circa giugno quando la morfologia dell’arenile era totalmente diversa con un cordolo che separava le acque del lago da una sorta di grosso simil canale parallelo).
Ero però fiduciosa, forse ingenuamente sperzanzosa, che dimostrando in loco come sia cambiata la morfologia, si accorgessero che anche l’intervento dovesse cambiare.

Mi sono ritrovata però di fronte la spiacevole sorpresa che bisognava comunque attenersi alle “vecchie” prescrizioni contenute nel nulla osta del Parco, quindi in sostanza ho preso atto che non si sarebbero potute togliere le buche con l’acqua stagnante e le zanzare perché altrimenti avremmo compromesso il “nuovo ecosistema”, ovvero, dal mio umile ed ignorante punto di vista, quattro erbacce dentro pozze stagnanti.

Trovatami pure a dover subire l’aggressione di alcuni cittadini che risiedono di fronte le spiagge ho sentito gravare su di me tutta l’impotenza nel non poter portare a questa gente neanche un barlume di speranza. Un momento di sollievo a chi vive con il lavoro estivo, a chi contava sul Comune per veder migliorata la propria vita, ai cittadini che aspettavano un rilancio che ancora tarda ad arrivare e, come ha detto un turista, “la possibilità di vivere una vacanza in maniera decente”.
Ho dovuto anche digerire da alcune sparute cittadine una frase che mai avrei voluto sentire: “Sono venuti a prenderci per il c…”.
Ciononostante qualcosa è stato fatto! E domani continueremo a fare, nonostante tutto!
Il cambiamento è iniziato, anche se riguardo la questione degli acquitrini mi sento come se avessi tradito la fiducia dei gestori di Vigna di Valle che aspettavano, anche se in ritardo, che oggi avremmo eliminato il problema. Ma così non è stato per impedimenti che non dipendono dal Comune ma dall’Ente sovracomunale e dai numerosi vincoli ambientali presenti.
Nella mia totale ignoranza in materia ritengo che ci siano troppi vincoli stringenti ambientali su un territorio completamente antropizzato e che è destinato a diventare ad alta vocazione turistica con strutture pronte ad accogliere più visitatori possibili.
A fatica ma siamo partiti e proseguiremo fino a compimento del lavoro. Stiamo bonificando gli arenili e il lungolago delle Muse, potando le aiuole, pulendo i fossi tranne dove ci sono le “piante protette” (tipo le canne), stiamo aprendo i varchi che dovrebbero evitare il ristagno delle acque ma che, alla prima tramontana, si richiuderanno (operazione quindi per me inutile).
È in programmazione l’attuazione di un protocollo di lavoro con l’associazione Vigna di Valle e i tavoli di lavoro già iniziati sul piano di recupero, tutte le tematiche che riguardano l’intera zona.
A volte mi sento impotente come se stessi lottando contro i mulini a vento ma poi mi ritorna la grinta, la giusta motivazione (lo spirito di servizio nei confronti dei cittadini) e ricomincio a lavorare”.
Vice Sindaco e Assessore Sara Galea




Tragedia lungo la linea jonica: treno investe madre con i figli. Morti due bimbi

BRANCALEONE – Due bambini sono morti dopo essere stati investiti da un treno mentre attraversavano i binari insieme alla madre lungo la linea jonica a Brancaleone, nel reggino. La madre dei due bambini, investita anche lei dal convoglio, é rimasta ferita in modo grave ed é stata ricoverata in ospedale con prognosi riservata.

L’incidente si é verificato in contrada “San Giorgio”, tra Brancaleone e Locri. La donna ed i due figli stavano attraversando i binari per raggiungere il mare. I tre, secondo una prima ricostruzione, non si sono accorti del sopraggiungere del treno, che li ha investiti in pieno.

I due bambini, un maschio ed una femmina, avevano 12 e 6 anni. La madre, di 49 anni, é stata portata negli Ospedali riuniti di Reggio Calabria. Le sue condizioni sono molto gravi.

Secondo una prima ricostruzione, l’incidente potrebbe avere avuto origine dal fatto che la bambina sarebbe sfuggita di mano alla madre mentre insieme a lei ed al fratellino attraversavano i binari. La donna sarebbe stata costretta così ad inseguire la figlia per raggiungerla e farla allontanare dai binari insieme al figlio. In quel momento sarebbe sopraggiunto il treno regionale partito da Reggio Calabria e diretto a Catanzaro Lido che ha travolto il gruppo familiare, uccidendo sul colpo i due bambini.




Palermo, sequestrata nave da Panama con 20 tonnellate di hashish

I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, con il supporto operativo del gruppo aeronavale di Messina e la collaborazione del servizio centrale investigazione criminalità organizzata hanno sequestrato oltre 20 tonnellate di hashish, 400 mila litri di gasolio e la nave che li trasportava, ‘Remus’, battente bandiera panamense. La Gdf ha arrestato i componenti dell’equipaggio: 11 persone del Montenegro. L’operazione si è svolta col coordinamento e la direzione della Dda di Palermo. La nave, abbordata in acque internazionali, è stata scortata nel porto di Palermo per l’ispezione.

Dopo essere partita da Las Palmas in Gran Canaria, la nave aveva dichiarato di essere diretta verso Tuzla (Turchia), via Alessandria (Egitto). Seguita nel tragitto con aeromobili e pattugliatori della Gdf, durante la navigazione davanti alle coste nord africane la nave ha spento più volte il trasmettitore per nascondere la posizione.

La Gdf, dopo aver raccolto elementi che indicavano un possibile traffico internazionale di droga, ha richiesto – attraverso la Direzione centrale dei servizi antidroga del ministero dell’Interno – l’autorizzazione all’abbordaggio, in acque internazionali, alle autorità panamensi.

Successivamente, la nave è stata scortata nel porto di Palermo per l’ispezione e, dopo lo svuotamento di due serbatoi di prua, contenenti 20 mila litri di gasolio, sono stati trovati oltre 650 sacchi di iuta con 20 tonnellate di hashish di 13 diverse qualità, per un valore tra i 150 e i 200 milioni di euro.




Gsd Casilina Bccr (calcio, I cat.), mister Piccirilli: «Ecco i nuovi acquisti e il nuovo staff»

Roma – Si è rifatta totalmente il look la Prima categoria del Gsd Casilina Bccr. La prima squadra del club caro al presidente Umberto Coratti e al figlio Simone (direttore generale) ripartirà dopo la faticosa e sofferta salvezza nella stagione appena messa alle spalle. La guida tecnica è stata affidata a mister Marco Piccirilli, che oltre dieci anni fa si sedette sulla panchina del club capitolino nel campionato di Promozione e che già nella stagione da poco conclusa era rientrato nei ranghi tecnici del settore giovanile. «Stiamo costruendo una squadra quasi tutta nuova e con diversi giovani nell’organico, tra cui molti elementi classe 2000 del nostro vivaio. Del vecchio gruppo rimarranno in pochi e tra questi ci sarà il neo capitano Taglienti, ma anche Ponzo, Battistelli e il portiere Polacchi. Per quanto riguarda i nuovi arrivi, torneranno ragazzi che già sono stati qui come Caranci (l’anno scorso al Castelverde, ndr) e Iacobelli, preso dal Valle Martella da cui arriverà anche Crescenzi. Dallo Sporting Torbellamonaca abbiamo prelavato i cugini Giannantonio e Raffaele Valentino, mentre in organico ci saranno anche due giovani molto interessanti come il colored Jammeh (classe 1999, ndr) e l’ex San Lorenzo Mastrantonio, un 2000 di belle speranze». La squadra inizierà la preparazione dal prossimo 27 agosto con doppie sedute quotidiane proprio per farsi trovare subito pronta al momento dell’esordio in campionato. «L’obiettivo è di conquistare una tranquilla salvezza ed evitare le sofferenze della passata stagione» rimarca Piccirilli che conterà sull’esperienza di Giacomo Taraborelli nel ruolo di vice. Oltre alla costante presenza di Umberto e Simone Coratti, inoltre, la Prima categoria sarà seguita da vicino dal neo responsabile della prima squadra Fernando Liverotti che sarà coadiuvato e assistito dal punto di vista organizzativo da Riccardo Centonze, Fabio Pomponi, Massimiliano Ruggieri, Emiliano Cataldi e Stefano Imparato.