Campi Flegrei, eccezionale scoperta di una tomba del II secolo a. C.

NAPOLI – Un nuovo tesoro è stato riportato alla luce nei Campi Flegrei nella terra ricca di miti e di storia, infatti si tratta di una tomba che risale al II secolo a. C. ed arricchirà ulteriormente il patrimonio artistico e culturale di tutta la zona. Il ritrovamento è eccezionale come assicurano i ricercatori, infatti all’interno della camera funebre sono stati ritrovati dei bellissimi dipinti parietali figurativi e raffigurano una scena di un banchetto, una nuova finestra del tempo che darà ai flegrei e agli studiosi ulteriori informazioni sulle nostre origini.

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I ricercatori considerano le pitture fonte di importanti riflessioni perché i temi rappresentati sulle pareti della tomba sono considerati poco consueti per il periodo storico di cui sono state identificate, infatti offrono nuovi ed importanti spunti di riflessioni per delineare e ricostruire l’evoluzione artistica della pittura cumana.

A fare la scoperta sono stati i ricercati del Centre Jean Bérard (CNRS – Ecole Francaise de Rome), con Priscilla Munzi ricercatrice e Jean-Pierre Brun professore del Collège de France, l’intera èquipe lavorano dal 2001 per dare alla luce i tesori della necropoli.

La citta cumana si trova all’interno del Parco archeologico dei Campi Flegrei ed è situato a 25 km a ovest della città di Napoli ed è due volte più grande del sito archeologico pompeiano.
Ha affermato la ricercatrice Priscilla Munzi a L’Osservatore d’Italia in merito alla datazione della tomba ed informazioni di quando sarà possibile poter ammirare i dipinti: “ la datazione è stata stabilita su base stratigrafica, grazie alla tipologia funeraria e attraverso gli elementi dei corredi tralasciati dagli scavatori clandestini e rinvenuti all’interno della camera funeraria”. Prosegue sempre la Munzi sul ritrovamento: “Le pitture parietali della lunetta in corrispondenza dell’ingresso alla camera funeraria sono state staccate dall’équipe del laboratorio di restauro del Museo archeologico Nazionale di Napoli, grazie all’intervento del suo direttore Paolo Giulierini che è anche il direttore per interim del Parco archeologico dei Campi Flegrei. Gli altri pochi frammenti, ancora in posto sulle pareti, sono stati messi in sicurezza. Con l’intento di ricomporre interamente la decorazione della tomba abbiamo prelevato ogni singolo frammento di intonaco caduto dalle pareti e dalla volta. Nei prossimi giorni cominceranno i restauri e al più presto verranno esposte nel Museo dei Campi Flegrei a Baia”.

“Il Parco Archeologico dei Campi Flegrei sostiene in forma sistematica la ricerca con particolare riguardo a quella internazionale – ha affermato Paolo Giulierini Direttore del museo archeologico Nazionale di Napoli (MANN) e Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei ha accolto entusiasta la scoperta – e considera il rapporto con il Centro Jean Bérard una collaborazione di altissimo profilo. La scoperta arricchirà il museo e il Parco, è in primo luogo fonte di grande progresso scientifico e storico”.

L’accesso alle tombe come è ben spiegato dai ricercatori avveniva attraverso un lungo corridoio scavato nella terra (dromos), mentre la porta della camera funeraria era chiusa da un grande blocco di pietra. I monumenti erano destinati ad accogliere inumazioni plurime, disposte in cassoni o su letti funerari. La tipologia architettonica e i corredi mostrano l’alto livello sociale conseguito dai defunti.

Le ricerche degli archeologi francesi sono da diversi anni nella zona situata immediatamente al di fuori di una delle porte principali delle fortificazioni settentrionali, e con il passar dei secoli si è sviluppata una necropoli pluristratificata.

L’acropoli dell’antica città di Cuma è considerata la più antica colonia greca d’Occidente, fondata dai greci provenienti dall’Eubea intorno alla metà dell’VIII secolo a. C.
Durante il Grand Tour nel settecento e ottocento la zona Flegrea è stata meta dei “viaggiatori” che venivano in visita per fruire le bellezze di un’epoca passata, gli intellettuali venivano in visita per poter ammirare il patrimonio artistico e paesaggistico di tutto il territorio, alcune testimonianze le troviamo nelle gouaches di Saverio della Gatta, Salvatore Luigi Gentile e Pietro Fabris e tantissime altre opere, con questa importante scoperta i Campi Flegrei si arricchiscono dal punto di vista culturale ed inoltre la scoperta dà maggiori risposte delle sue origini.
Nel giugno scorso i ricercatori francesi hanno riportato alla luce una nuova tomba riferibile alla stessa tipologia architettonica, ma dall’eccezionale decorazione figurativa: sulla lunetta in corrispondenza dell’ingresso della camera funeraria, sono tutt’ora visibili una figura maschile nuda stante che sorregge nella mano destra una brocca in argento (oinochoe) e nella sinistra un calice. Nel dipinto ai lati del personaggio sono rappresentati un tavolino (trapezia) e alcuni vasi di grandi dimensioni tra i quali un cratere a calice su supporto, una situla e un’anfora su treppiede. Sulle pareti laterali s’intravedono scene di paesaggio, la decorazioni nella parte alta del fregio floreale è delimitata. L’intradosso della volta è giallo, mentre le pareti al di sotto della cornice e i tre letti funerari sono dipinti di rosso. La qualità delle pitture è eccezionale.

Giuseppina Ercole




Il nuovo Censimento ISTAT della popolazione e delle abitazioni al nastro di partenza

Da ottobre parte il nuovo censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, che da decennale diventa annuale. Un cambiamento che fornirà informazioni utili per le istituzioni, per le politiche economiche e sociali, per sapere leggere e valutare in modo tempestivo l’evoluzione del nostro Paese e saper guardare al futuro. Il nuovo censimento, infatti, produrrà annualmente i dati di base per comprendere e intervenire più efficacemente sulla soddisfazione dei bisogni degli individui e delle famiglie nelle diverse fasi della vita e per programmare e gestire i servizi sul territorio.

Cambia il censimento e di conseguenza si evolvono l’organizzazione, il questionario, gli attori sul territorio, la rete di rilevazione e la campagna di comunicazione. Innanzitutto sarà basato sia su fonti amministrative che su rilevazioni campionarie e sfrutterà i dati disponibili in modo più efficace. Aumenteranno e miglioreranno le tempistiche del rilascio dei dati, con un sostanziale taglio dei costi della rilevazione per l’amministrazione pubblica. Il censimento annuale, inoltre, non utilizzerà più questionari cartacei: la rilevazione si svolgerà in parte direttamente sul web e in parte e sarà affidata ad un rilevatore con tablet fornito da Istat.

Il programma è stato presentato a Roma presso l’aula magna dell’ISTAT dai massimi responsabili dell’Istituto.

 I numeri del Censimento

Il nuovo Censimento permanente della popolazione interesserà ogni anno un campione di circa un milione e 400 mila famiglie, per un totale di 3,5 milioni di persone residenti in 2.852 comuni italiani. Solo in una parte dei comuni (1.143) parteciperanno ogni anno alle operazioni censuarie. La restante parte dei comuni sarà chiamata a partecipare invece una volta nell’arco di quattro anni In questo modo, entro il 2021, tutti i comuni parteciperanno, almeno una volta, alle rilevazioni censuarie. I dati ottenuti saranno di tipo censuario, quindi riferiti all’intera popolazione italiana: un risultato raggiungibile solo grazie all’integrazione statistica tra le rilevazioni campionarie e i dati di altre fonti amministrative.

“Il censimento annuale rappresenta una sfida per l’Istat che intendiamo vincere grazie alla qualità del nostro personale” afferma il Presidente facente funzioni Maurizio Franzini “L’obiettivo di questo nuovo impianto è quello di fornire in tempi rapidissimi una mappa sempre aggiornata dell’evoluzione che vive la società italiana. Per raggiungere questo traguardo sarà fondamentale una collaborazione a tutti i livelli dei vari attori – istituzionali e non – coinvolti nel processo di rilevazione dei dati. L’Istat è pronto a fare la sua parte”.

 Le domande del Censimento

I dati del censimento restituiscono informazioni sugli individui (genere, età, luogo di nascita, cittadinanza, formazione, titolo di studio, condizione professionale, tipo di lavoro svolto, mobilità) collegandole con quelle familiari (ad esempio numero di componenti, le loro caratteristiche e quelle dell’abitazione in cui vivono) e con quelle relative al territorio (luogo di residenza): dal benessere dei singoli cittadini e delle famiglie dipende il benessere sociale.

Altro importante fattore riguarda la mobilità: le informazioni sugli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro e studio permetteranno di operare per migliorare i sistemi di trasporti.

“Il carattere fortemente innovativo dei nuovi censimenti permanenti” – spiega Roberto Monducci, Direttore Dipartimento per la produzione statistica “consiste nella messa a punto di una piattaforma di raccolta dei dati che, nel caso del censimento della popolazione, sfrutta anche il patrimonio informativo su individui, famiglie e abitazioni già in possesso della pubblica amministrazione, riducendo al minimo le indagini dirette sui cittadini. Questo impianto statistico consente di dimezzare i costi tradizionalmente spesi per la realizzazione di un censimento a cadenza decennale, con risparmi di centinaia di milioni di euro»”.

 Quali e quanti vantaggi

Col censimento permanente si potranno ridurre i costi di circa il 50% rispetto al precedente censimento del 2011, contenendo anche in maniera sensibile il disturbo statistico sulle famiglie. Si potrà contribuire al miglioramento sostanziale dei registri anagrafici e al rafforzamento sistematico dell’apparato statistico organizzativo dei comuni. “Diversamente da quanto avveniva in passato,  il nuovo censimento permanente della popolazione si svolgerà d’ora in poi ogni anno e coinvolgerà un grande campione di famiglie utilizzando anche informazioni di fonte amministrativa – sottolinea Vittoria Buratta, Direttore statistiche sociali e censimento della popolazione – Questa nuova modalità comporterà molti vantaggi:  avremo dati più aggiornati sui cambiamenti demografici e sociali nei comuni italiani, dati più tempestivi e quindi più utili per la conoscenza del territorio così come per le policy e la programmazione dei servizi”.

La squadra dei rilevatori

Come valore aggiunto del nuovo censimento anche la nascita di una rete permanente di rilevatori, una nuova figura professionale con uno stabile percorso di formazione che va a migliorare la qualità dei dati finali. È Saverio Gazzelloni, Direttore centrale per la raccolta dati, a spiegare che “Il Censimento della popolazione si è sempre basato sulla costituzione e sul funzionamento di una fitta rete istituzionale. Istat, Ministero dell’Interno, Regioni, Province, e soprattutto i Comuni hanno sempre interagito per assicurare la buona riuscita delle operazioni censuarie. Il nuovo Censimento permette ai Comuni di creare e gestire una rete permanente di rilevatori sempre più qualificata e di consolidare la funzione statistica nell’ambito delle singole realtà istituzionali.

Una campagna partecipata e innovativa

Tutti i cittadini verranno adeguatamente informati, attraverso una campagna di comunicazione che si articolerà su più fronti a partire da ottobre. Lo slogan “l’Italia ha bisogno di campioni” gioca sul doppio significato, quello statistico e quello propriamente sportivo. L’obiettivo è quello di trasmettere il valore del censimento permanente come fonte continua di informazioni indispensabili per leggere ed interpretare una realtà in continuo movimento come quella italiana. Tra le “forze in campo” anche dei veri e propri web-influencer come i The Jackal, star indiscusse del mondo viral, sono i protagonisti di un’importante iniziativa capace di coinvolgere il grande pubblico in tutto ciò che ancora non sapevano su loro stessi. Come spiega Patrizia Cacioli, Direttore della Comunicazione Istat, la campagna dei censimenti permanenti, on air dal 29 Settembre, sarà: “Unica, cross-mediale e digital oriented. La campagna ha valenza informativa e valoriale, sottolinea l’importanza della partecipazione, non solo come obbligo di legge, ma anche e soprattutto come contributo alla costruzione del futuro del Paese. La rappresentatività è il perno strategico intorno cui si snoda l’impianto creativo e comunicativo: le persone intervistate sono dei campioni ma le loro risposte permettono  di raccontare le caratteristiche e le evoluzioni appunto dell’Italia, giorno dopo giorno che è poi il pay off della campagna”.

Gianfranco Nitti




Roma, semaforo verde per la sesta edizione di Showrum: una domenica dedicata al distillato da canna da zucchero, con molte certezze e alcune novità

ROMA – Tutto pronto, nella cornice dell’hotel A-Roma Lifestyle, per la sesta edizione di Showrum, la manifestazione dedicata al distillato caraibico, che anno dopo anno incontra un interesse crescente nel pubblico capitolino e non solo. L’appuntamento è per domenica 30 settembre, presso il A-Roma Lifestyle Hotel, in via Giorgio Zoega, 59, presso la valle dei casali, dalle 14:00 alle 21:00.

Grandi aspettative da parte degli organizzatori

dopo le 3.500 presenze dello scorso anno, un successo che si cerca di incrementare, anche grazie al maggior numero di brand presenti, circa ottanta, raddoppiando quasi la scelta rispetto allo scorso anno. Per la presentazione dell’evento, la distilleria venezuelana Diplomatico ha presentato le bottiglie del prodotto “single vintage”, un Rum invecchiato 13 anni in botte, selezionato in base alle sue qualità, uno dei prodotti di maggiore pregio del proprio repertorio.

“Non è solo una fiera – ci dice l’organizzatore Leonardo Pinto – noi nella rassegna cerchiamo soprattutto di incrementare la conoscenza del prodotto, cerchiamo di far avere una consapevolezza maggiore alle persone che vengono”. Per questo motivo, sono previsti all’interno della manifestazione sono stati creati dei percorsi divisi per tipologia di prodotto, per consentire un migliore orientamento nella scelta del prodotto da degustare.
Durante la kermesse ci sarà, così come avvenuto negli scorsi anni, lo Showrum tasting competition, una gara che premia i migliori prodotti divisi per tipologia. L’unica competizione di questo tipo in Italia.

Silvio Rossi