I Bastardi di Pizzofalcone 2: grande ritorno lunedì 8 ottobre Rai 1

In prima serata su Ra1, lunedì 8 ottobre, arriva la prima puntata della seconda stagione de I bastardi di Pizzofalcone, una fiction di grande successo che ha visto rinnovare il proprio progetto per un secondo atto proprio in virtù del gradimento del pubblico. Tra le grandi novità di questa seconda stagione ci sono il nuovo arrivo nel cast di Matteo Martari ma, soprattutto, il debutto alla regia all’interno di una serie tv di Alessandro D’Alatri, già molto apprezzato al cinema. Confermatissimi tre capisaldi del cast come Alessandro Gassmann, Carolina Crescentini e Tosca D’Aquino.

Abbiamo lasciato i nostri Bastardi con un calice di vino, discretamente tristi e felici, sul terrazzo del commissariato di Pizzofalcone, mentre brindavano all’anno nuovo. E dal terrazzo ripartiamo. Con un nuovo brindisi che però avrà un esito imprevisto. Il commissariato è ormai operativo a tutti gli effetti e nessuno, in questa nuova edizione, tenterà realmente di farlo chiudere. I Bastardi si sono rivelati una buona squadra e il successo paga. Più sul piano del lavoro che su quello privato. Perché nella vita privata, i nostri personaggi, chi più chi meno, restano ‘anime inquiete’
Lojacono vivrà la sua storia d’amore con la Piras fra mille dubbi, equivoci, incomprensioni e ostacoli. Il primo dei quali si chiama Marinella: la figlia di Lojacono vive il delicato passaggio dalla prima adolescenza all’età adulta a fianco del padre. Si trasferisce a Napoli. E, più o meno consapevolmente, lavora contro la storia d’amore fra l’ispettore e la magistrata. A questa situazione si aggiunge la cronica insicurezza sentimentale della Piras e lo smisurato orgoglio di Lojacono. Senza contare che sull’ispettore, fin dalle prime puntate, grava un forte sospetto. Un sospetto terribile che sembra condurlo alla perdizione. In più, spunta un nuovo personaggio: Buffardi. Magistrato dell’Antimafia sommamente mediatico. Uomo senza dubbio affascinante. Più per i suoi difetti (maschilista, narciso e arrogante) che per le sue virtù (è bravissimo nel suo lavoro).

Anche Alex e la Martone, in questa seconda serie, proseguono la loro storia d’amore. E anche per loro non è affatto semplice. Alex si è strappata alla famiglia, andando a vivere da sola. Ma l’ombra del padre grava su di lei, creandole mille insicurezze e problemi. Nella asimmetria dei loro vissuti e dei loro desideri, le due donne vivono tutta la fragilità del loro rapporto. La Martone, più grande e più consapevole, vorrebbe una relazione ‘matrimoniale’, mentre Alex vuole godersi la libertà appena conquistata. La gelosia della Martone induce Alex a degli eccessi che potrebbero metterla in pericolo. Da qui: gelosie, risentimenti, rotture dolorose e appassionate riconciliazioni.

E poi c’è Aragona. Personaggio che cresce puntata dopo puntata, senza mai perdere il suo lato ‘cialtrone’. Simpatico come sempre ma più ‘maturo’. Lo si vede anche nella sua relazione con Irina, la bella cameriera dell’Hotel dove l’agente scelto continua ad alloggiare a spese del padre. E Pisanelli? Finalmente si prende cura della sua malattia, ma anche dal letto di un ospedale non smette di cercare il killer dei suicidi. Questa volta arriverà alla verità, la scoperta però non riuscirà a renderlo felice. E poi c’è Ottavia. Sempre esperta di Internet, ma in questa nuova serie qualche volta lascia il computer per seguire le indagini sul campo. A questo scarto professionale ne segue un altro sul versante privato. Da tanto non sentiva il suo cuore battere così forte. Vive una dolcissima storia d’amore, ma di nascosto, senza abbandonare (e come potrebbe) figlio e marito. Fino a che sarà costretta a una scelta. Cosa sceglierà? Per saperlo bisogna aspettare.

E siamo a Francesco Romano, assistente capo. Uno dei personaggi più tormentati, dove le luci e le ombre si confondono e si sovrappongono. Lo abbiamo lasciato separato dalla moglie e prossimo al divorzio. Lo ritroviamo più o meno nella stessa situazione ma con una grossissima novità: una neonata in pericolo di vita che ritrova una mattina nel cassonetto davanti al commissariato. Lui la porta in ospedale e, da quel momento, vive per lei. Vorrebbe adottarla, ma per farlo dovrebbe rimettersi con la sua ex moglie. Lui vorrebbe ma lei è molto incerta. Troppo incerta.

E poi c’è la dottoressa Susi che ha avuto in cura la bambina e, di fatto, l’ha salvata. È una persona speciale e ha degli occhi dolcissimi. Ancora una parola sui casi di puntata. Senza averlo programmato, ci siamo ritrovati con dei gialli che hanno un filo comune molto forte: indagano il disagio della famiglia e il rapporto fra genitori e figli. Un tema vecchio come il mondo e, al tempo stesso, di strettissima attualità




Ue allarmata sui piani di bilancio italiani ma Tria rasserena l’Eurogruppo: “Il debito / Pil scenderà nel 2019”

Primo test in Europa per la manovra dopo la pubblicazione della nota di aggiornamento del Def. “Adesso cercherò di spiegare quello che sta accadendo e come è formulata la manovra”, ha detto il ministro entrando all’Eurogruppo e rispondendo alle domande dei giornalisti. Il ministro ha invitato i partner europei a stare “tranquilli”, e ha anche rassicurato sul fatto che “il debito/pil scenderà” nel 2019.

Ma il percorso per il ministro dell’Economia sembra tutt’altro che in discesa. “Aspettiamo la bozza di legge di stabilità” ma “a una prima vista” i piani di bilancio italiani “non sembrano compatibili con le regole del Patto”, dice il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis entrando all’Eurogruppo. “Ci sono regole e sono uguali per tutti perché i nostri futuri” di Paesi dell’Eurozona “sono legati” – avverte il ministro dell’economia Bruno Le Maire rispondendo a una domanda sull’Italia. “Noi riduciamo il debito, rispettiamo le regole e stiamo sotto il 3% non per soddisfare la Commissione Ue ma perché crediamo che ridurre la spesa pubblica, introdurre riforme sia buono per i francesi”, ha aggiunto.

Perplessità anche anche dal commissario agli affari economici, Pierre Moscovici: “Per il momento quello che so è che il deficit del 2,4%, non solo per l’anno prossimo ma per tre anni, rappresenta una deviazione molto, molto significativa rispetto agli impegni presi” dall’Italia.

Parole, queste di Moscovici, che mettono in allarme i mercati: lo spread vola a 282 punti e Piazza Affari chiude in calo

Tria potrebbe rientrare già stasera a Roma da Lussemburgo al termine dell’Eurogruppo in anticipo, dunque, rispetto alla consueta missione di due giorni che prevede per martedì anche la riunione Ecofin.

Al suo posto potrebbe quindi partecipare al vertice dei ministri economici dell’Unione il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera. Il ministro potrebbe rientrare per chiudere il lavoro sulla nota di aggiornamento al Def prima della trasmissione al Parlamento.

“Abbiamo gettato le basi per una manovra seria e coraggiosa, che guarda alla crescita nella stabilità dei conti pubblici”, scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte. “Una manovra che vuole offrire una risposta alla povertà dilagante, ai pensionati, alle famiglie, ai risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie, che non taglia un euro al sociale né alla sanità. Una manovra che inizia ad abbassare le tasse e che scommette sul più grande piano di investimenti della storia repubblicana. Una manovra che segna la svolta per il rilancio del Paese e lo sviluppo sociale”, aggiunge.

“I soldi ci sono basta farli girare” così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini parla a Genova delle coperture della manovra finanziaria. “Se la gente lavora, investe, spende la gente compra e paga le tasse; lo Stato incassa di più e il debito diminuisce”.

Il punto non è sforare in termini di deficit, il punto è spiegare lo sfioramento se lo sforamento comporta più crescita e più occupazione per il Paese, cosa che renderebbe sostenibile la manovra per ridurre il debito e per incrementare crescita e occupazione – dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, chiarendo a Radio Capital la sua posizione su Def e reazione dei mercati – Questo è il messaggio: se lo è spiegatelo caro Governo, se non lo è correte ai ripari e modificate la vostra linea di azione perché se fosse solo ricorso al deficit per fare i punti che sono oggetto dei fini di Governo, quindi incremento del debito pubblico, né il mercato ci farà uno sconto né l’Europa”. Il ministro Giovanni Tria “in linea teorica dice cose condivisibili bisogna però entrare nel merito dei provvedimenti. Quanto in termini di risorse questa manovra prevede per per la crescita, con quali provvedimenti? Quale è il quantum delle risorse legato allo sviluppo ed alla crescita?”




Mogadiscio, autobomba coinvolge convoglio italiano

MOGADISCIO – Un blindato Lince, appartenente ad un convoglio di cinque mezzi italiani, è stato coinvolto a Mogadiscio, alle 12.10 locali, in un’esplosione al rientro da un’attività addestrativa in favore della forze di sicurezza somale. Nessun militare italiano è rimasto ferito, mentre il mezzo, con a bordo 4 soldati, è stato lievemente danneggiato ed è rientrato in base.

L’esplosione è avvenuta a 700 metri circa dalla sede del Ministero della Difesa. I militari italiani operano nell’ambito della missione europea in Somalia (Eutm), finalizzata al rafforzamento del Governo Federale di Transizione somalo (Tfg), attraverso la consulenza militare a livello strategico alle istituzioni di difesa somale e l’addestramento militare.

La missione militare dell’Ue opera in stretta collaborazione e coordinamento con gli altri attori della comunità internazionale presenti nell’area d’operazione come le Nazioni Unite, l’African Union Mission in Somalia (Amisom) e gli Usa.

Sui media circola l’informazione che “quattro bambini” sono morti per l’autobomba kamikaze. La notizia, che cita un “responsabile somalo”, viene rilanciata dal sito egiziano Mobtada.

L’attentato viene presentato come diretto a “un convoglio dell’Unione europea”. Senza porre l’annuncio in relazione con l’attentato, probabilmente perché si tratta di operazioni precedenti, il sito libanese El Nashra riferisce che l’esercito somalo ha annunciato che “cinque elementi armati del movimento terrorista Al Shabaab” sono rimasti uccisi in “scontri” con le forze armate “nel sud del Paese”. Una fonte ufficiale dell’esercito ha precisato che le forze armate hanno “liberato diverse regioni in operazioni che si sono svolte 70 km a nord di Chisimaio”, e che due soldati sono rimasti feriti.




Napoli, premio nazionale “Mario Fiore”: la cerimonia di consegna a palazzo Salerno

NAPOLI – Il prossimo venerdì 5 ottobre, alle ore 10 a palazzo Salerno, presso la sala Conferenze del Circolo Ufficiali dell’Esercito Italiano (P. del Plebiscito 38/A), si terrà la cerimonia di premiazione della IV edizione del Premio Nazionale “Mario Fiore”, a cura della Sezione ANGeT, di Napoli, l’Associazione Nazionale dei Genieri e Trasmettitori e con il Patrocinio del Parlamento Europeo, dell’Esercito, della Regione Campania, del Comune di Napoli, del Comune di Praia a Mare, dell’E.A.V e dell’Arcidiocesi di Napoli.

L’evento, organizzato dal Presidente Adriano Esposito, dedicato al Maggiore Mario Fiore, Medaglia d’Oro al Valor Militare nella battaglia del Piave del giugno 1918, assegna riconoscimenti a personalità di rilievo distintesi nei diversi campi del sapere.

Tra i premiati di quest’anno

per le Forze Armate, il Gen. C.A. Luigi Francesco De Leverano, Comando logistico Esercito Italiano, l’Amm. Sq. Eduardo Serra, Comando Logistico M.M., il Gen. B.A. Enrico Degni, Comandante dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, il Gen. C.A. Vittorio Tomasone, Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale (CC), il Gen. C.A. Carlo Ricozzi, Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della G.d.F., il Gen. B. Luigi Carpineto, Com.te ed Ispettore delle Trasmissioni E.I..

Per il giornalismo, la dott.ssa Tiziana Bianchi, (OdG Roma, L’Osservatore d’Italia) per l’operato con sguardo sempre attento a mettere in evidenza sia gli aspetti professionali che umani delle nostre Forze Armate. Alla nostra collaboratrice, la Redazione tutta esprime vivo apprezzamento per il prestigioso riconoscimento.

Per la Ricerca e Cultura, il Dott. Lucio d’Alessandro Rettore Suor Orsola Benincasa, il Dott. Marcellino Monda, Preside della Facoltà̀ di Medicina della II Università̀ degli Studi di Napoli “Vanvitelli”, il Prof. Aldo de Gioia, Storico e letterato, la Prof.ssa Simonetta M.G. Adamo. Ancora, il Dott. Francesco Pinto Direttore Centro Produzione Rai di Napoli, il Prof. Gianpiero Mangano PhD, Primo Ricercatore in Fisica Teorica Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Dott. Monelli Angelo, Tosoh Bioscience.

Per il Sociale, la Prof.ssa Elide Savarese per il “Progetto Aula Ludico Ospedale Pousillipon” per la realizzazione di uno spazio per le attività̀ pedagogiche e ricreative dei bambini ricoverati, la Dott.ssa Francesca Beneduce, Pres.te della Commissione pari opportunità della Regione Campania, il Dott. Arienzo Pasquale per lo sport.

 




Formello, focus sulla Sicurezza, con il Prefetto Francesco Tagliente e il Generale Tullio Del Sette

FORMELLO (RM) – Si sono conclusi, dopo tre giorni di impegno dal 28 al 30 settembre, specifici focus per incentivare la partecipazione alla vita pubblica. Uno spazio di condivisione delle competenze e di riflessione per contribuire alla definizione di nuove proposte programmatiche, affrontare e risolvere le criticità del nostro Paese.

Al centro del dibattito, nel prestigioso Palazzo Chigi di Formello: Sicurezza, beni confiscati alla mafia, lotta alla criminalità e all’usura; Economia sociale, sviluppo economico, start up; Cultura, spettacolo, turismo, politica dell’informazione; Sanità, welfare, servizi sociali; Famiglia, scuola, formazione; Enti locali, ambiente, territorio.

I lavori sono stati aperti con i saluti istituzionali del padrone di casa il Sindaco di Formello Gian Filippo Santi seguiti da quelli del Vice Presidente Consiglio regionale del Lazio Pino Cangemi, del Presidente della Fondazione Foedus Mario Baccini e dal Presidente Associazione Itaca 2.0 Gianni Sammarco.

Al focus sulla sicurezza, moderato dal giornalista Enrico Paoli ed introdotto da Rosario Vitarelli, sono intervenuti tra gli altri prefetto Francesco Tagliente, già questore di Roma, uno dei massimi esperti in teme di sicurezza e l’ex Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, ora presidente dell’Osservatorio Permanente sulla Sicurezza Eurispes.

Sono intervenuti anche il presidente dell’Associazione Nazionale dei Comandanti ed Ufficiali dei Corpi di Polizia Municipale Diego Porta, il Senatore componente del Copasir Claudio Fazzone e Don Antonio Coluccia, fondatore della comunità Opera Don Giustino Onlus, Beni confiscati alla Mafia.

Nel corso degli interventi è stato affrontato il tema dell’introduzione di norme finalizzate a rafforzare i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alla minaccia del terrorismo e al contrasto delle infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, nonché al miglioramento del circuito informativo tra le Forze di polizia e l’Autorità giudiziaria e alla prevenzione e al contrasto delle infiltrazioni criminali negli enti locali.

La riflessione sul tema sicurezza, approfondita anche a margine del dibattito, ha consentito di approfondire la conoscenza delle disposizioni contenute nel nuovo decreto legge, approvato in C.d.M. il 24 settembre.

Non sono mancati, infatti, i riferimenti alle misure per controllo, anche attraverso dispositivi elettronici, dell’ottemperanza al provvedimento di allontanamento dalla casa familiare; alle disposizioni in materia di esecuzione delle pene; alla estensione dell’ambito di esecuzione delle pene secondo le norme e con le modalità previste per i minorenni; alle prescrizioni in materia di contratto di noleggio di autoveicoli per finalità di prevenzione del terrorismo e a quelle in materia di accesso al CED interforze da parte del personale della polizia municipale; alla sperimentazione di armi ad impulsi elettrici da parte delle Polizie municipali; alla estensione dell’ambito di applicazione del DASPO per le manifestazioni sportive e dell’ambito di applicazione del DASPO urbano; alle disposizioni in materia di blocco stradale; alle sanzioni in materia di subappalti illeciti, al monitoraggio dei cantieri, alle disposizioni per migliorare la circolarità informativa e a quelle relative alla revoca della cittadinanza per coloro che abbiano riportato condanne definitive, per delitti commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordinamento costituzionale.




Marino, Santa Maria delle Mole: il pittore Lucignano per l’inaugurazione di BiblioPop

MARINO – In occasione della inaugurazione della nuova sede di BiblioPop, la biblioteca popolare di S. Maria delle Mole dedicata a “Giselda Rosati”, Acab è riuscita ad avere disponibile la prima personale del pittore Antonio Lucignano. Uno dei “nuovi cittadini” del territorio marinese/castellano proveniente da Roma ed originario della Campania. Ora, qui lavora e vive con la propria famiglia.
“Antonio Lucignano nasce a Napoli nel 1980, ma dal luglio del 2017 vive a Frattocchie. Si avvicina alla pittura molto tardi, interessandosi in particolare all’Espressionismo (sia figurativo che astratto), e sviluppa la tematica del “NonFinito”, interpretata in chiave sociale. In pratica, Lucignano denuncia la frenesia della modernità, fatta di traffico e corse da casa all’ufficio e ritorno.

Poco tempo da dedicare alla fruizione dell’arte e della cultura, pochissimo da dedicare alla creazione di opere e gesti d’arte. Per questo decide di lasciare i suoi quadri volutamente “non finiti”: il colore non copre mai interamente la tela, le figure sono prive di particolari
(occhi, bocca, naso, mani, ecc…), perché il capitalismo non consente alle persone di “perdere tempo” con i particolari. Bisogna correre, produrre, essere competitivi.
L’artista non può dedicarsi alla tela in maniera compiuta e il cittadino non può godere completamente di un’opera d’arte. Tutto deve essere fatto in poco tempo, impressionando ed “espressionando” con poche pennellate e pochi colori.”
Lo stesso appuntamento della inaugurazione, le ore 17.00 di sabato 6 ottobre, è quello che aprirà la mostra del “NonFinito”.




Roma, travolta da un’auto sulla Togliatti: morta una 27enne

ROMA – E’ morta la ragazza cinese di 27 anni investita da un’auto due notti fa in via Palmiro Togliatti a Roma e trasportata in ospedale in gravissime condizioni.

Lo si apprende dalla polizia locale. Alla guida della macchina un uomo che si era fermato a prestare soccorso. Sul posto per i rilievi erano intervenuti gli agenti della polizia locale del Gruppo Casilino.

Dai primi accertamenti sembrerebbe che la ragazza stesse attraversando fuori delle strisce, in compagnia di un’altra persona rimasta illesa.




Anguillara Sabazia, il Comune aderisce al progetto ANCRI decoro delle Bandiere e rinnova il Tricolore

ANGUILLARA (RM) – Si è conclusa con successo la cerimonia di consegna delle nuove bandiere al Comune di Anguillara Sabazia da parte dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica (ANCRI).

I vertici dell’Associazione dei benemeriti della Repubblica hanno espresso grande apprezzamento per la sensibilità istituzionale, da parte dell’amministrazione comunale e in particolare da parte del vice sindaco Sara Galea, a mantenere alta l’attenzione sui valori e i simboli della Repubblica richiamati nella nostra Carta Costituzionale.

Dalle ore 10.30 di venerdì 28 settembre 2018 la Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato, composta da 23 elementi e diretta dall’Ispettore Capo Silverio Mariani, si è esibita lungo un breve tratto cittadino intonando brani come Colonel Boogey, Stand by Me, La Vita è Bella, New York New York, Mamma mia, Singin’ in the Rain, Marcia Trionfale dell’Aida, Radetzky March, Giocondità e per ultimo il Canto degli Italiani.

La cerimonia, voluta fortemente dalla Giunta guidata dal Sindaco Sabrina Anselmo, è stata moderata da Viviana Normando, Assessore con deleghe alla cultura, turismo, centro storico e rapporti internazionali, diritti umani e pace.

A nome dell’Amministrazione Comunale ha quindi preso la parola per il saluto di benvenuto il vice sindaco Sara Galea, Assessore alle politiche sociali, di genere, Urp, eventi e sicurezza, la quale dopo aver salutato le autorità e le personalità intervenute, gli insegnanti e i ragazzi delle scolaresche di Anguillara e i rappresentanti della comunità locale presenti, ha rivolto un ringraziamento al rappresentante del Questore di Roma, dottoressa Tiziana Lorenzo, al primo dirigente della Polizia di Stato Mario Cardea dirigente delle Specialità da cui dipende il personale della Fanfara a cavallo, al colonnello Gennaro De Maio del Comando Artiglieria e a tutti i rappresentanti della Forze e Corpi di Polizia e a quello del mondo del volontariato presenti

“Saluto e ringrazio a nome dell’Amministrazione comunale e della comunità di Anguillara la presidenza dell’Associazione Nazionale degli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) – ha proseguito- per averci consentito oggi di organizzare questi eventi di rilievo istituzionale, sociale e formativo. Un ringraziamento speciale sento di rivolgerlo al prefetto Francesco Tagliente, al presidente dell’ANCRI Tommaso Bove, al vice presidente Domenico Garofalo e al Commissario Marco Valerio Cervellini

“Affrontare temi come “Il decoro del Tricolore” e la Tutele della sicurezza e della reputazione sui social network” alla presenza delle scolaresche – ha detto ancora Sara Galea – ci consente di offrire alle generazioni future esempi importanti e di guardare a voi Benemeriti della Repubblica, come modello di riferimento come testimoni e custodi dei valori fondanti della nostra Repubblica: l’amor di Patria, il rispetto dei simboli della Repubblica, delle istituzioni e dei diritti della persona umana. Donando al Comune di Anguillara due bandiere nuove, il Tricolore e la bandiera europea, i vertici dell’Associazione Nazionale degli Insigniti al Merito della Repubblica si confermano modelli di riferimento, custodi di questi valori, portatori sani di un’eredità valoriale e punto di riferimento della coscienza civile”.

“Il nostro sistema costituzionale – ha concluso – pone la persona al vertice della scala dei valori. Questi valori sono i pilastri su cui poggia la costruzione della democrazia e, in generale, della qualità della vita e sono da considerare anche i pilastri fondanti per il futuro dei giovani. Grazie alla sensibilità istituzionale e sociale evidenziata dal prefetto Tagliente, dal Presidente Bove e dal vice presidente Garofalo, oggi promuoviamo anche ad Anguillara l’etica del rispetto dei valori fondanti della nostra Repubblica. Raccogliendo il meglio dal vostro esempio. i nostri ragazzi possono contribuire meglio a formare la società di domani”.

Ha quindi preso la parola il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove che dopo i saluti e i ringraziamenti di rito ha sottolineato che “la condizione del Tricolore su moltissimi uffici pubblici è avvilente. In molti casi sembra un pezzo di stoffa di tre colori avvolto all’asta. Negli ultimi anni accade sempre più frequentemente di vedere il nostro Tricolore, esposto anche su edifici pubblici, in pessime condizioni d’uso, strappato, lacerato, scolorito o sporco. Non fanno eccezione neppure i palazzi Istituzionali locali o nazionali. Il Tricolore che rappresenta il Simbolo dell’unità nazionale e che dovrebbe rappresentare per tutti l’orgoglio di essere italiani, in alcuni casi viene offeso indecorosamente.

Al termine dei vari interventi il Presidente Bove e il Vice Presidente Garofalo hanno consegnato al Vice Sindaco Galea il Tricolore e la bandiera Europea.

Successivamente la delegazione si è recata presso la casa comunale dove le due bandiere e quella del Comune sono state collocate nel loggiato della sala giunta. A suggellare la cerimonia l’esecuzione dell’inno Nazionale intonato dalla Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato.

La manifestazione si è conclusa presso i Giardini del Torrione dove i ragazzi della terza media della sezione ad indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo San Francesco di Anguillara diretti dalle professoresse Alessandra Lattanzio e Monica Limongelli ha eseguito l’Inno Nazione e a seguire quello europeo

Al termine, il Commissario della Polizia di Stato in servizio presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Marco Valerio Cervellini, ha tenuto un conferenza alle scolaresche di Anguillara Sabazia sul tema “Tutela della sicurezza e della reputazione online sui social network”.

“La nostra responsabilità Come Polizia Postale e delle Comunicazioni – ha esordito il Commissario Cervellini – è quella di continuare a diffondere una cultura della sicurezza in rete e fare in modo che Internet possa essere vissuto da tutti, a partire dai banchi di scuola, come un’opportunità e non come un pericolo. Prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per consentire ai giovani di navigare con prudenza in internet aiutando, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”.

In chiusura della cerimonia il prefetto Tagliente a sottolineato che “Con questa manifestazione che fa seguito a tante altre iniziative nell’ambito del “Progetto decoro della Bandiera” primo simbolo ufficiale identificativo della Repubblica, l’Associazione Nazionale degli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) vuole contribuire a garantire la corretta esposizione e il decoro del Tricolore su tutti gli Uffici tenuti ad esporlo”.




Rogo vicino oasi a Lecce, distrutti 50 ettari

VERNOLE (LECCE) – Sono circa 50 gli ettari di vegetazione mediterranea distrutti dall’incendio, probabilmente doloso, divampato ieri sulla costa adriatica del Salento nei pressi dell’oasi naturale de ‘Le Cesine’, nel Comune di Vernole.
Il rogo ha lambito lidi, case e strutture ricettive e fino all’alba di oggi ha impegnato 13 squadre dei vigili del fuoco oltre a personale dell’Arif, Protezione civile e Forestale.
Distrutte vaste aree di pineta e bosco. Grazie all’intervento dei soccorritori si é riusciti a spaccare il fronte del fuoco evitando che arrivasse all’oasi del Wwf. La zona ha ora uno scenario lunare, presenta ancora dei focolai ed è avvolta da una coltre di fumo.
“É difficile che una tale devastazione possa avere cause naturali”, afferma Giuseppe Bennardo, comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Lecce. “Sono intervenuti quattro aerei, due fire boss e due canadair. Solo la massima capacità operativa da parte di tutti – aggiunge – ha permesso di evitare l’interessamento dell’oasi delle Cesine”.




Virtus Divino Amore (calcio, I cat.), mister Lattanzio: «A Cecchina un k.o. ingiusto»

Roma – Non è stato fortunato l’inizio di stagione della Prima categoria della Virtus Divino Amore. La squadra di mister Paolo Lattanzio ha ceduto 1-0 sul campo della Pro Calcio Cecchina al termine di una gara combattuta. «C’erano davvero tante difficoltà nella preparazione di questa sfida – commenta l’allenatore – Abbiamo cominciato in ritardo per le note questioni che hanno coinvolto la società, ma questa è l’ultima volta che mi sentirete parlare di questa cosa perché il club ora con un grande sforzo ci ha permesso di ritornare al “Millevoi” e dunque non deve esistere più questo alibi. Inoltre abbiamo affrontato un avversario già “rodato” dall’esperienza in Coppa, sicuramente valido e ben attrezzato oltre che abituato ad un campo d’erba molto sconnesso e non bello. Il caldo e gli infortuni ad Alessandro Trevisani e Simone Lattanzio oltre alle assenze di gente come Fazio e Arduini hanno aggiunto difficoltà, ma la squadra è stata in partita fino alla fine e anzi nella parte conclusiva ha spinto parecchio alla ricerca di un pareggio che avrebbe meritato. Tra l’altro abbiamo avuto in campo ben sei “under” e alcuni di questi nati nel 2000, segno del buon lavoro portato avanti l’anno scorso con la Juniores. Inoltre c’è stato un chiaro errore dell’arbitro che ci ha negato un rigore evidente per un fallo proprio sul giovane Toppi». Insomma, risultato a parte, la prima della Virtus Divino Amore ha «lasciato sensazioni positive – dice Lattanzio – Finora non avevamo “metri di giudizio” reali perché avevamo potuto disputare una sola amichevole, ma ora siamo più coscienti delle nostre possibilità. Questo gruppo ha delle qualità importanti per ottenere l’obiettivo stagionale che è quello di una tranquilla salvezza». Domenica la Virtus Divino Amore torna al “Millevoi” per il debutto casalingo contro il Real Marconi Anzio, anch’esso sconfitto ieri. «Ci teniamo molto a fare bene nel primo match sul nostro campo. Credo che il valore reale della Virtus Divino Amore lo si vedrà dopo quattro o cinque giornate, ma siamo già sulla buona strada» conclude Lattanzio.




Migranti, quando i respingimenti non irritavano le magliette rosse: si spera che a nessuno venga in mente di codificare Dambisa Moyo fra gli iscritti della Lega

Oggi si può dire che il tema immigrazione domini la politica degli Stati. Secondo uno studio dell’equipe TrueNumbers, in Europa ci sono 2,1 milioni di persone espulse. L’incapacità di rendere le espulsioni effettive di migranti irregolari, oltre che minare seriamente la già tanta precaria credibilità dell’Unione europea nella gestione dei suoi confini “rappresenta un incentivo per l’immigrazione irregolare” come lo ha candidamente dichiarato lo stesso Parlamento europeo.

Nel 2016 , citando sempre la fonte dei dati del Parlamento europeo, dai 305,365 ordini di espulsione che gli Stati avevano emesso, solo la metà, cioè 176.223 sono andati a buon fine, i rimanenti fogli di via sono rimasti carta straccia perché i migranti irregolari sono rimasti in giro per l’Europa.
Solo nel 2016 gli ordini di espulsione emessi dagli Stati sono stati 67.033 mentre i rimpatri effettivi risultano essere stati 47.181. Nei primi 4 mesi del 2017 invece, dei 64.312 ordini di espulsione, quelli effettivi sono stati 39.536. A dispetto di quello che si può addebitare a questo governo, i respingimenti, le espulsioni ed i rimpatri sono stati sempre all’ordine del giorno di ogni governo.

Quando i respingimenti non irritavano le magliette rosse

Nel lontano 2014, ne Salvini e tanto meno Di Maio possono essere chiamati in causa, le espulsioni andavano avanti senza suscitare l’ira delle magliette rosse. In quell’anno la Francia di Francois Hollande aveva espulso 84.890 emigranti. La Grecia aveva espulso 73.670 con un crescendo di circa 30.000 espulsioni in più sul 2013. Il Regno Unito si era distinto con 65.365 espulsioni, mentre l’Italia, fanalino di coda aveva firmato 25.380 fogli di via. A queste espulsioni e rimpatri c’è da aggiungere il numero di extracomunitari rifiutati all’ingresso in Europa. Citando i dati del 2014 si trovava la Spagna con 172.185 rifiuti, principalmente marocchini. Il Regno Unito seguiva con 15.906 rifiuti. Dopo veniva l’Ungheria con 13.195 rifiuti, la Francia con 11.365 rifiuti e sempre fanalino di coda l’Italia , chiudeva le porte a 7.005 extracomunitari.

L’Italia frenata nei rimpatri, nelle espulsioni e nei respingimenti, perché?

Da un’attenta lettura dei dati appena esposti ed altri, che per brevità non sono stati riportati qui, si evince che mentre gli altri Stati governavano a piacere, e pare senza alcuna interferenza dall’alto delle istituzioni, il “piccolo Stato” ai confini con il nord Africa, in parte non riusciva a governare l’emergenza per mancanza di volontà e in parte perché osteggiato da divieti che non si capisce perché non si applicano sempre ed a tutti in ugual misura. Sta di fatto, e si cita il caso a solo titolo esemplificativo, già dal 2014 esisteva questa discrepanza tra Stato e Stato. Nei primi 4 mesi di quell’anno la Francia di Hollande aveva espulso 84.890 emigranti irregolari mentre nello stesso periodo l’Italia firmò appena 25.380 ordini di espulsioni. Perché tutto questo divario? C’è chi dice che l’Italia barattava la voce “migranti” con trattative sul fiscal compact in sede europea. Argomento che ha delle fondamenta ma non è l’unico.

Non tutti i paesi d’origine degli emigranti accettano il rimpatrio dei loro connazionali. Sarà proprio vero e casomai cosa si può fare?

Quando si dice è vero, però gli accordi sono come le leggi, sono fatti per essere modificati, corretti e se necessario cambiati. Intanto è da precisare che i paesi che hanno siglato accordi con l’Europa e con l’Italia per l’accoglimento dei relativi connazionali rimpatriati sono diversi. L’Europa ne ha siglato 17 accordi con altrettanti paesi. Da citare l’accordo con il Gambia, per l’immigrazione via mare e con la Macedonia, per i flussi migratori via terra. Il 12 dicembre 2015 l’Unione Europea ha siglato un accordo con il governo del Mali per rimpatriare i migranti irregolari provenienti dal Paese. L’accordo si inseriva nel piano adottato in un vertice a La Valletta nel novembre 2015 che prevedeva un finanziamento di 1,8 miliardi di euro da parte della UE ad alcuni Paesi africani. Sono stati stanziati 145,1 milioni di euro per contrastare il traffico di esseri umani, per migliorare i controlli di frontiera e per agevolare i giovani nella ricerca di lavoro in Mali.”
Da parte dell’Europa sono tutt’ora in corso trattative con Congo, Ghana, Senegal e Bangladesh. L’Italia ne ha che funzionano bene con Tunisia, Nigeria, Egitto e Marocco. I duri da trattare rimangono Eritrea, Siria, Somalia e Nigeria ma anche per queste un rimedio ci sarebbe.

Costi e benefici nel rimpatrio degli irregolari

I conti sono subito fatti. Ogni emigrante pesa sui contribuenti italiani euro 35 al giorno. Oppure la media di euro 1.100 al mese. Tenendo questa cifra in mente si passa ad un altro calcolo. Un’indagine del EUobserver su circa 100 operazioni congiunte di rimpatrio, dopo aver considerato alcuni eventi non previsti nelle operazioni di rimpatrio, come quando alcuni rimpatriandi si danno alla fuga, oppure si danno malati, oppure presentano domanda di asilo oppure altre questioni legali emergenti, considerando che nulla accada di tutto ciò, si è stimato che in media per il rimpatrio via aerea la spesa s’aggiri intorno a euro 5.800. Seguendo il principio di costi e benefici, contro il viaggio aereo di euro 5.800 si ha il costo del mantenimento del migrante in Italia ad euro 1.100/mese per sei mesi, con un risparmio per tutti i mesi che verranno dopo il 6° mese.

L’Accordo di Cotonou tra i Paesi dell’area ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) e l’Unione Europea

Il 23 giugno 2000 tra settantanove Paesi dell’area ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) e l’Unione Europea venne firmato l’Accordo Cotonou. L’accordo è formato da disposizioni relative alla concessione di preferenze tariffarie ai prodotti ACP nel mercato comunitario, l’erogazione di aiuti finanziari e la cooperazione industriale. Inoltre i paesi ACP possono accedere agli “accordi di partenariato economico” (APE) mentre l’Unione in cambio offre differenti regimi commerciali agli Stati partner offrendogli assistenza per “un sistema multilaterale basato su regole per affrontare le sfide globali”.

Detto tutto ciò, se fra questi Stati partner, per caso ci fosse qualcuno di quelli che dovessero rifiutare di accettare il rimpatrio di qualcuno dei loro connazionali, cosa vieterebbe all’Europa di sospendere assistenza e finanziamenti finché lo stesso Stato non venisse a più miti consigli?
– Penale
– Penale dell’economia
– Processuale penale
– Penale dell’ambiente
– Penale dell’informatica
– Giurisprudenza
A volte ci si fanno tanti scrupoli inutili e il più delle volte si danneggiano quelli che invece si vorrebbero beneficiare. L’economista nata in Zambia, Dambisa Moyo, è una vita che combatte contro i fondi umanitari che finiscono nelle tasche dei dittatori. “Si comincia a capire che bisogna cofinanziare iniziative da gestire insieme” L’ultimo suo grido è stato : “Basta aiuti a pioggia: per la mia Africa servono investimenti”.

Si spera che a nessuno venga in mente di codificare Dambisa Moyo fra gli iscritti della Lega.

Emanuel Galea