Gendarmeria francese “scarica” migranti al confine con l’Italia. Salvini: “Pretendiamo chiarezza!”

Un furgone della gendarmeria francese è stato avvistato dalla polizia italiana a Claviere (Torino), al confine, mentre faceva scendere un paio di uomini – presumibilmente migranti di origine africana – in una zona boschiva. L’episodio è accaduto venerdì scorso. Il mezzo è poi tornato oltreconfine: è stata annotata la targa e sono in corso delle indagini, si apprende da fonti del Viminale.

“Sono in attesa di sviluppi: non voglio credere che la Francia di Macron utilizzi la propria polizia per scaricare di nascosto gli immigrati in Italia. Ma se qualcuno pensa davvero di usarci come il campo profughi d’Europa, violando leggi, confini e accordi, si sbaglia di grosso. Pretendiamo chiarezza, soprattutto da chi ci fa la predica ogni giorno, e non guarderemo in faccia a nessuno!”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, concludendo: “Invito il collega Moavero a chiedere chiarimenti all’ambasciatore”.

La procura di Torino ha aperto un fascicolo sul caso. Al momento non ci sono ipotesi di reato. I magistrati hanno ricevuto dalla Digos un’informativa.

E in un’intervista di Matteo Salvini, che verrà pubblicata il 18 ottobre sulla rivista ‘Politique Internationale’, Macron “ha il diritto di proteggere i suoi confini, ma non venga a darmi lezioni o farmi la morale”. “Da quando sono al governo – ricorda Salvini – Macron, i suoi e il suo partito non hanno smesso di attaccarmi, di dire che sono ‘egoista’, che faccio ‘vomitare’. Non ho l’abitudine di impicciarmi dei fatti di un altro Paese, ma al terzo insulto mi sono fatto comunicare i dati sui respingimenti a Ventimiglia: sono 48.000 da gennaio scorso!”.




Cucchi: mercoledì Ilaria incontra il ministro della Difesa Trenta e il comandante dei carabinieri Nistri

Mercoledì 17 ottobre è previsto un incontro tra il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, Ilaria Cucchi e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri. “L’incontro è stato fortemente voluto dal ministro Trenta e si svolgerà in sede al ministero”, fanno sapere dalla Difesa.

Ieri la sorella di Stefano Cucchi, parlando a Domenica In, ha sottlineato che sulla vicenda: ‘Nessuno mette sotto accusa l’Arma dei carabinieri ma singole persone‘.

“Ci sono persone che sentono l’esigenza di difendere l’Arma dei carabinieri ma qui nessuno ha messo sotto accusa l’Arma ma singole persone“. Così Ilaria Cucchi in un’intervista a Mara Venier a Domenica In.

“Però abbiamo un problema serio quando i carabinieri che vengono a testimoniare hanno paura a dire la verità, anche perchè vediamo il trattamento riservato a Riccardo Casamassima, il carabiniere che con le sue dichiarazioni ha permesso la riapertura delle indagini e il nuovo processo -ha aggiunto Ilaria Cucchi- So perfettamente che la maggioranza di chi indossa la divisa sono persone perbene che compiono il loro dovere e lo fanno per noi”. Sull’invito rivoltole dal Ministro Salvini, Cucchi ha ribadito che “anche se molte dichiarazioni di questi giorni sono significative io credo che la mia famiglia per prima cosa meriti delle scuse perchè oggi sappiamo verità e noi in questi anni siamo stati lasciati soli: noi non abbiamo mai mollato, Stefano era ultimo ed è morto da ultimo ma i diritti non sono mai sacrificabili”.

Quella avvenuta al processo Cucchi è una svolta “importantissima” e la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria “è stata bravissima a tenere la balla dritta nonostante le molte pressioni, anche da parte di politici e gli insulti”.

A parlare così, è Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi – il 18enne ucciso a Ferrara nel 2005 durante un controllo di Polizia – in una intervista all’edizione bolognese de ‘la Repubblica’.

Intervista in cui la donna che racconta di di avere “avuto uno scambio di messaggi con lei”, riferendosi a Ilaria Cucchi, ricorda come dopo le condanne passate in giudicato a chiedere scusa, nel caso della morte di suo figlio, sia stato “soltanto l’ex capo della Polizia, Antonio Manganelli. Nessun altro”.

Nella vicenda, sottolinea in un altro passaggio del colloquio, ci sono state “solo illusioni e speranze” e, conclude, “le uniche azioni sono arrivate dall’autorità giudiziaria e da quella di sorveglianza. Dalla Polizia, cioè dallo Stato, nulla”.




Canosa di Puglia, convegno ANCRI: Tagliente simboleggia con la maniglia, la sedia e la lampadina, i servizi da erogare ai cittadini

CANOSA DI PUGLIA – Grande successo di partecipazione al Convegno “Sicurezza nelle città a base della democrazia”, promosso ed organizzato dall’Associazione Nazionale degli Insigniti dell’Ordine al Merito delle Repubblica Italiana –Delegazione ANCRI Puglia – Sezione Territoriale BAT “Canusium”, che ha avuto luogo nell’accogliente Auditorium di Palazzo Mariano a Canosa di Puglia(BT).

Uno spazio di condivisione delle competenze per riflettere insieme sulle politiche della sicurezza come garanzia di democrazia, nell’ambito di un progetto ANCRI, “Viaggio tra i valori e i simboli della repubblica”, nato dalla esigenza di promuovere ogni possibile iniziativa ritenuta idonea per contribuire a far conoscere e tenere alti i valori e i simboli della Repubblica (come la persona, la libertà, il lavoro, la salute, la sicurezza) che sono i pilastri su cui poggia la costruzione della democrazia e, in generale, della qualità della vita. Un grande evento su un argomento suggestivo e anche di grande valore culturale e sociale, che ha visto la partecipazione di relatori di altissimo profilo professionale e portatori di esperienze straordinarie sul campo e un uditorio numeroso qualificato e attento.

Tanti giovani studenti, rappresentanti delle istituzioni civili, militari religiose nonché avvocati del Consiglio dell’Ordine e della Camera Penale di Trani. Presenti anche altri vertici dell’ANCRI tra cui i vice presidenti Domenico Garofalo, Francesco Avena e Franco Graziano, il tesoriere nazionale Luigi Vergaro, il delegato regionale Puglia Aurelio Vieri e tutti i quadri direttivi pugliesi.

Molto apprezzati gli interventi d’apertura dei lavori che sono andati oltre i rituali saluti. Il tema peraltro è risultato di particolare attualità alla luce del decreto legge Salvini sulla sicurezza e immigrazione approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 settembre ed entrato in vigore il 5 ottobre Particolarmente interessanti e ricchi di spunti di riflessione, ripresi poi dai relatori, gli interventi introduttivi del Cavaliere Cosimo Sciannamea organizzatore dell’evento, del Sindaco di Canosa avvocato Roberto Morra, del presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove, del Vescovo della Diocesi di Andria Mons. Luigi Mansi e del Prefetto di Barletta Andria Trani Emilio Dario Sensi.

Le relazioni che hanno fatto seguito ai saluti-interventi istituzionali hanno riscosso un grandissimo interesse per i temi trattati, per l’autorevolezza dei relatori e per l’abilità e la padronanza degli argomenti moderati dal giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Paolo Pinnelli.

Dopo l’intervento del Presidente Tribunale Trani Antonio De Luce e del Procuratore della Repubblica Trani Antonino Di Maio ha preso la parola comandante Regionale Puglia della Guardia di Finanza Generale di Divisione Vito Augelli.

Il moderatore ha dato poi la parola alla senatrice Angela Bruna Piarulli, già Dirigente penitenziario da più di vent’anni, membro della 2ª Commissione permanente Giustizia.

Il Convegno è stato chiuso dall’ intervento del prefetto Francesco Tagliente, delegato nazionale ai rapporti istituzionali dell’ANCRI, una vita dedicata al servizio dei cittadini peraltro come direttore dell’Ufficio ordine e sicurezza pubblica del Ministero dell’Interno, Questore di Firenze e di Roma e Prefetto di Pisa, tenendo come filo conduttore i valori fondanti della Repubblica.

Il presidente dell’Ancri, Tommaso Bove, nel suo indirizzo di saluto ha voluto sottolineare che “Il concetto di sicurezza è richiamato più volte nella Costituzione, molte volte, però, questo diritto viene limitato per l’insorgere di fenomeni riconducibili alla criminalità e a situazioni di forte degrado, che provocano una rilevante percezione d’insicurezza da parte della comunità e dà origine ad una forma di isolamento dovuto principalmente alla paura, che impoverisce la qualità della vita perché spinge la gente a rinchiudersi nel proprio spazio privato”. Credo sia preliminarmente necessario – ha aggiunto il presidente Bove – attribuire al termine sicurezza un significato più ampio di quello che la parola comunemente porta con sé. Essa, oggi, non può essere più intesa solo ed esclusivamente come una mera azione di repressione del fenomeno della criminalità: l’operato delle Forze dell’Ordine, invero, deve essere sempre più coordinato con gli interventi di prevenzione sociale, recupero del degrado e riqualificazione del territorio urbano, che solo il governo locale può garantire”.

“La Puglia – ha dichiarato il generale Vito Augelli – dispone oggi di uomini rappresentanti delle forze dell’ordine e magistrati di altissimo valore professionale. Lavoriamo per gli operatori economici, per la sicurezza economico finanziaria affinché possano svolgere la propria attività e dare occupazione, lavoriamo per la tutela delle entrate e per il corretto impiego delle risorse, contrastiamo la criminalità economico finanziaria. In Puglia lo Stato c’è. – ha sottolineato – La Puglia è una terra di grandi opportunità. Occorre tuttavia fare squadra, è una battaglia quella per la legalità che si vince tutti insieme, dobbiamo essere gelosi dei nostri diritti e della nostra libertà e consapevoli dei nostri doveri ed avere fiducia negli uomini delle forze dell’ordine. Lo Stato vince – ha detto ancora- abbiate fiducia”. Il prefetto Francesco Tagliente, invitato dal moderatore Paolo Pinnelli a prendere la parola, ha ripreso i temi della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione su mafia, trattati dai relatori che lo avevano preceduto, ha parlato di “desk antimafia, anticorruzione e antiusura” attivato nel mese di ottobre del 2011 da Questore di Roma e nel mese di giugno del 2012 da Prefetto di Pisa; ha parlato di “sfogatoi” della rabbia nell’ambito di tavoli territoriali “partenariato sociale ”; ha parlato di “sartorie istituzionali e sociali. Ha concluso il suo intervento simboleggiando con la maniglia, la sedia e la lampadina, i servizi da erogare ai cittadini.

La maniglia per significare l’esigenza di garantire la pronta accessibilità ai servizi di polizia nell’arco delle 24 ore; la sedia o poltrona per significare la necessità di creare le migliori condizioni di comunicazione e di ascolto facendo ricorso agli elementi della psicologia della testimonianza e della comunicazione; “la lampadina sul comodino” per significare l’esigenza di far sentire le istituzioni e le amministrazioni, a distanza di gomito. Creare le condizioni affinché chi dovesse trovarsi in una condizione di pericolo o di bisogno senta lo Stato vicini, accessibile e disponibile ad erogare un servizio il più rispondente possibile alle aspettative.




Genzano, circolazione paralizzata: in piazza Buttaroni vietata la sosta fino a dicembre. Abbatini resta molto grave

GENZANO (RM) – Restano molto gravi le condizioni di Alessandro Abbatini rimasto ustionato a causa dell’esplosione della palazzina al civico 17 che affaccia su piazza Buttaroni nel centro storico di Genzano. Abbatini è in prognosi riservata, ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Sant’Eugenio con gravi ustioni di secondo grado su tutto il corpo e diversi traumi. La compagna è ricoverata all’ospedale di Albano Laziale ma non è in pericolo di vita sebbene abbia riportato diverse contusioni ed ustioni su tutto il corpo. A causare lo scoppio è stata una fuga di gas avvenuta nell’appartamento al primo piano dove viveva l’allenatore di calcio di 47 anni, figlio dell’ex calciatore degli anni sessanta Bruno, detto “Schiccherò”, morto lo scorso anno e al quale è stato intitolato lo stadio della città. Con lui c’era la compagna, di 41 anni di Roma che è stata vista volare fuori dalla finestra dell’edificio al momento dello scoppio.

Abbatini invece, si è visto crollare il solaio ed è precipitato nel negozio sottostante che fa angolo.

VIGILI DEL FUOCO E POLIZIA SCIENTIFICA ENTRANO NELLO STABILE

Le cause

Dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che i due avessero il camino acceso e uno di loro avesse cambiato bombola del gas. Una piccola fuga avrebbe dunque provocato l’esplosione ma le cause dovranno essere accertate dagli inquirenti.  Le bombole sono state sequestrate.

Viabilità compromessa nel centro storico

La viabilità a Genzano è compromessa nel centro storico e già da questa mattina ci sono stati diversi rallentamenti nella circolazione fortemente congestionata sul corso principale del Paese.

I negozi intorno alla palazzina sono tutti posti sotto sequestro

Inoltre la zona è interdetta al traffico per dei lavori di rifacimento alla condotta idrica che dureranno fino al 7 dicembre prossimo. Si arriverà, dunque sotto Natale con una viabilità fortemente compromessa. Intanto gli sfollati, circa 100, hanno trovato sistemazione in delle strutture che si sono offerte di ospitarli come Villa Robinia, l’agriturismo le due Torri, il ristorante Le Carceri e anche i Salesiani.

Purtroppo chissà quanto tempo dovrà passare prima che possano fare rientro nelle loro abitazioni e per qualcuno quel “ritorno” non potrà neppure esserci perché le condizioni della palazzina sono precarie, basta una piccola oscillazione e rischia di crollare metà stabile.




Città di Valmontone (calcio, I cat.), il messaggio di Bacchi: «Per i vertici ci siamo anche noi»

Valmontone (Rm) – Una grossa impresa per la Prima categoria del Città di Valmontone. La formazione di mister Pino Di Cori, reduce da due pareggi in altrettante partite di questo inizio stagione, ha sbancato con un pesante 4-2 il campo del Valle Martella, fino a ieri a punteggio pieno. «Una vittoria molto importante contro un avversario che molti addetti ai lavori davano per favorito» sottolinea l’attaccante classe 1995 Daniel Bacchi, autore di una doppietta a cui si sono aggiunti i sigilli di Coculo e Avallone. «Nella prima parte abbiamo avuto qualche difficoltà e siamo andati sotto, poi il mister ci ha fatto passare al 4-4-2 e le cose sono andate decisamente meglio – prosegue la punta – Il Valle Martella è rimasto in dieci dopo il nostro gol del pari e prima dell’intervallo siamo andati in vantaggio, poi nella ripresa abbiamo allungato fino al 4-1 subendo poi la seconda rete avversaria nel finale. Forse avremmo potuto gestire meglio il secondo tempo quando il Valle Martella ha spinto nonostante l’inferiorità numerica, ma noi siamo un gruppo rinnovato e c’è bisogno di tempo per creare la giusta sintonia. Eravamo partiti con il primario obiettivo di salvarsi, ma la vittoria di ieri ha lanciato un messaggio chiaro: c’è anche il Città di Valmontone per la lotta al vertice». D’altronde l’attaccante sa come si vince un campionato di Prima categoria avendo trionfato con la maglia dell’Alberone nella stagione appena messa alle spalle. «Come mi sto trovando qui? Decisamente bene: avevo iniziato la stagione in Promozione col Passo Corese, ma poi non abbiamo trovato l’accordo. Sono arrivato a Valmontone grazie al preparatore dei portieri Marco Lauri e sono stato accolto alla grande». E’ stata particolare la sua esultanza alla Ibrahimovic in occasione della doppietta. «Quando segno, la prima dedica è sempre per la mia bisnonna Nicolina a cui mando sempre un bacio guardando al cielo. Mi è venuto istintivo esultare come Ibra, è stato come un voler sottolineare che su questa partita c’era anche la mia firma. Avevo segnato una rete già in precedenza, ma questa doppietta è molto pesante e mi riempie di soddisfazione» chiosa Bacchi.




Ssd Roma VIII (calcio), l’Under 17 inizia in goleada. Trombetti: «Aspettiamo altri esami»

Roma – Un esordio decisamente promettente. L’Under 17 provinciale della Roma VIII (ex Allievi A), una novità assoluta rispetto alla scorsa stagione, ha travolto con un netto 7-1 la Semprevisa nel primo match del suo campionato. Ieri mattina i ragazzi di mister David Trombetti hanno manifestato tutta la loro superiorità andando a bersaglio con Massimiliano La Rosa, Picciotti, Saccoia, Alessandro Trombetti, Habaki, Romani (su rigore) e con un’autorete. «Una partita senza storia, già il primo tempo lo avevamo chiuso in vantaggio per 4-0 e avevamo dei dati impressionanti – commenta mister Trombetti – Nel corso della prima frazione, infatti, abbiamo calciato 14 corner ed effettuato 28 tiri in porta, ma sicuramente in questo ha contribuito anche la difficoltà della squadra avversaria oltre alla nostra ottima prestazione. Comunque sono contento per l’esordio anche perché di fatto questa era la nostra seconda partita stagionale considerando l’unica amichevole disputata e inoltre avevamo pure qualche assente perché il gruppo è in formazione e in via di completamento». Il tecnico è troppo esperto per esaltarsi dopo una sola vittoria, seppur così larga. «C’è bisogno di aspettare nuovi esami. Qualche settimana fa avevo detto che la mia squadra doveva fare un campionato senza pressioni, ma dovremo valutare il livello del girone perché se dovessimo continuare con questi ritmi i discorsi cambierebbero…». Nel prossimo match l’Under 17 provinciale della Roma VIII sarà ospite dell’Atletico Morena. «Non li conosco, ma sono convinto che sarà un test molto diverso. Quella è una società organizzata che ha una prima squadra in Promozione e quindi credo che il livello dell’avversario sarà decisamente più alto».

Non è stato fortunato, invece, l’esordio della Juniores provinciale di mister Massimiliano Mancuso che sabato ha ceduto in casa per 2-1 contro il Castelverde: a nulla è valsa la rete di Marrazzi.




Todis Lido di Ostia Futsal (A2), capitan Barra: «Vorrei imitare De Santis e Fred vincendo un campionato»

Roma – Il Todis Lido di Ostia Futsal bissa. Dopo il successo all’esordio sulla Mirafin, la squadra di mister Roberto Matranga raddoppia e piega per 6-2 in casa la Virtus Aniene 3Z grazie ai gol di Federico Barra, Yamada, Schacker, Gattarelli, Ugherani e Papù. «Siamo partiti subito forte e siamo andati all’intervallo in vantaggio di tre reti – racconta Barra – Siamo riusciti ad annullare i rifornimenti per un giocatore pericoloso come Sanna e siamo riusciti a limitare altri giocatori importanti come Caetano e Batata. Il risultato non è mai stato in bilico nemmeno nel secondo tempo, siamo stati molto bravi a tenere a bada un avversario di livello come la Virtus Aniene 3Z: indubbiamente un passo in avanti rispetto alla prima partita con la Mirafin. Tra l’altro, dopo le sfide con la squadra pometina e con la Cioli Ariccia Valmontone in Coppa, stavolta siamo riusciti ad andare in vantaggio e anche la gestione del match è stata più semplice». Sei marcatori diversi hanno caratterizzato il tabellino lidense. «Significa che c’è tanta qualità e che questa squadra porta al tiro diversi giocatori. E’ un segnale abbastanza eloquente» dice Barra che quest’anno ha l’onere e l’onore di portare al braccio la fascia di capitano. «E’ il mio quarto anno al Todis Lido di Ostia Futsal – rimarca il laterale classe 1994 – Mi hanno preso da ragazzino e mi continuano a far crescere tuttora. Ho ereditato la fascia da due uomini importanti come De Santis e Fred che tra l’altro hanno vinto rispettivamente un campionato di serie C1 e uno di B da capitani. Ecco, io vorrei imitarli facendo il salto più grande…». Il Todis Lido di Ostia Futsal è primo a punteggio pieno dopo due partite. «Siamo assieme all’Ortona, esattamente come indicato da diversi addetti ai lavori prima del campionato. Ma siamo appena alla seconda giornata e dunque fare discorsi di questo tipo è veramente inutile. Ci sono tante partite davanti e sono diverse le squadre di questo girone in grado di togliere punti anche alle big». Il gruppo lidense tornerà in campo già mercoledì per affrontare la trasferta in Sardegna con il Leonardo Cagliari, compagine di serie A2 del girone A. In ballo c’è l’accesso al terzo turno di Coppa della Divisione. «Una competizione importante come tutte quelle ufficiali – spiega Barra – La trasferta in mezzo alla settimana non è delle più comode, ma questa Coppa serve anche per dare spazio a chi ha giocato di meno finora e quindi ci teniamo a dimostrare che il nostro è un gruppo forte nel suo complesso».