Roma, cede la scala mobile della metro Repubblica: tifosi incastrati tra le lamiere

ROMA – La stazione Repubblica della metro di Roma è stata chiusa per il crollo di una scala mobile pare causato dai tifosi russi del Cska. Stasera all’Olimpico è in programma Roma-Cska Mosca per la Champions League. Alcuni degli stessi tifosi sarebbero rimasti incastrati fra le lamiere. Scesi in metro per raggiungere lo stadio e probabilmente ubriachi i tifosi si sono messi a saltare sulla scala mobile che alla fine è crollata. I feriti hanno lesioni principalmente alle gambe.

È di 20 feriti, di cui uno in codice rosso

il primo bilancio del cedimento della scala mobile. Il dato è stato comunicato dalla Prefettura alla Protezione Civile. Degli altri 19 feriti, quasi tutti russi, 8 sono in codice giallo e 11 verde.

Ballavano e cantavano, fino a quando la scala mobile ha ceduto. E’ quanto avrebbero raccontato diversi testimoni alle forze di polizia e ai soccorritori che stanno intervenendo nella stazione della metro di piazza della Repubblica.

Intanto un tifoso russo è rimasto accoltellato e due contusi in scontri tra le tifoserie del Cska di Mosca e della Roma nei pressi del ponte Duca d’Aosta, vicino allo stadio Olimpico. Le forze dell’ordine hanno fatto anche uso di idranti. Sarebbero quindici i tifosi romanisti fermati e identificati in seguito agli scontri al ponte Duca d’Aosta, vicino allo stadio. Altri tafferugli tra tifoserie si sono verificati a piazza Mancini dove sono stati fermati 2 russi e un romanista che si trovano ora in commissariato.

A piazza Esedra, davanti alla stazione della metro di Roma Repubblica, un giovane è stato caricato su un’ambulanza, mentre un altro è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Dalle prime ricostruzioni dei soccorritori viene la conferma che l’incidente sarebbe avvenuto sulla scala mobile della metropolitana. Nella piazza decine di mezzi di soccorso, il traffico è bloccato per metà. Sono presenti carabinieri, polizia, vigili del fuoco, vigili urbani e molte ambulanze.

Da un video dall’incidente postato su twitter da un tifoso russo, si vede che la scala mobile aveva preso una velocità eccessiva, molto maggiore di quella a fianco da dove viene ripreso il filmato. Alcuni passeggeri si gettano nella parte centrale della scala mobile per non cadere in basso, altri rallentano la caduta aggrappandosi ai corrimani. Ad un certo punto la caduta dei passeggeri si ferma, con alcuni che sono rimasti in piedi, altri schiacciati in basso.




Commissione Ue boccia la manovra, Dombrovskis: “Dall’ Italia danni per tutti”

La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles.

La ‘bocciatura’ di Bruxelles della manovra di bilancio “per come è stata presentata era largamente prevista e non ci stupisce”. E’ quanto afferma il portavoce del ministero dell’Economia commentando la richiesta di modifica della manovra italiana da parte della Commissione Ue. Il ministero valuterà ora le richieste e contemporaneamente monitorerà le reazioni dei mercati. Il confronto con l’Ue, comunque, non rallenterà l’iter di presentazione della Legge di Bilancio attesa in Parlamento per la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

Le misure previste dalla manovra “indicano un chiaro rischio di retromarcia su riforme adottate in linea con le raccomandazioni Ue”. L’abolizione della Fornero “fa retromarcia sulle riforme precedenti che puntellano la sostenibilità del debito”, il condono “può scoraggiare la già scarsa conformità al fisco, implicitamente premiando comportamenti non conformi” e “la riduzione delle tasse sulle imprese che investono sono disinnescate dall’abolizione delle agevolazioni fiscali”. Lo scrive la Ue nell”Opinione’.

“L’Italia non rispetterà il benchmark di riduzione del debito né nel 2018 né nel 2019” in base alla manovra presentata. E “la prevista riduzione del rapporto debito/Pil è soggetta a larghi rischi al ribasso, visto che si basa su proiezioni di crescita ottimistiche, privatizzazioni dello 0,3% del Pil all’anno dal 2019 al 2021 e l’attivazione delle clausole di salvaguardia nel 2020 e 2021, che sono state sterilizzate per il 2019”, si legge nella ‘Opinione’ della Commissione Ue.

“E’ con molto dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri non erano convincenti”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine della riunione dei commissari.

“I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato”. Lo ha detto, intervenendo alla 35/a assemblea nazionale dell’Anci, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”, ha sottolineato Mattarella.




Mercato internazionale dell’Audiovisivo, assegnati i premi 2018

ROMA – Sono stati assegnati i premi 2018 al MIA, il Mercato internazionale dell’Audiovisivo appena conclusosi a Roma. Il Premio Lazio Frames Cinema è stato assegnato a Bangla di Phaym Bhuiyan, prodotto da Fandango e TIMVISION Production. Il Premio ARTE Kino International nell’ambito dei film selezionati nella sezione MIA-Cinema è andato a Domina Maris di Silvia Perra, Main Producers Luca Cabriolu. Il Premio Lazio Frames Serie Tv è andato a Il nome della Rosa di Matteo Levi, prodotto da 11 Marzo Film.

Il National Geographic Award per il miglior pitch del MIA- DOC 2018 è andato a Vibrato di Jérémy Leroux, Day For Night Productions. La VII edizione del Premio Carlo Bixio promosso da APT, RTI e Rai ha assegnato i seguenti riconoscimenti: Premio Carlo Bixio messo in palio da SIAE a L’oro di Achille di Elio Penna, Giuseppe Maria Martino, Armando Francesco Serrano; il Premio Carlo Bixio assegnato da Rai per il miglior concept è andato a Redemption di Matteo Ferri e il premio migliore sceneggiatura a Bordello Chiaia di Laura Grimaldi e Pietro Seghetti. Eurimages Development Award al miglior progetto di coproduzione europea di 20.000 Euro a The Nightsiren di Tereza Nvotova, prodotto da Milos Lochman per Moloko Film.

Anche questa edizione ha riscosso un ottimo successo in tutte e tre le sezioni – cinema, TV e documentari – con oltre 1800 operatori provenienti da tutto il mondo, oltre 125 proiezioni di mercato, circa 400 acquirenti, 4 vetrine di anteprime esclusive dedicate a film, serie televisive e documentari dei prossimi anni ; 58 progetti di lancio da 21 paesi di lungometraggi, serie drammatiche e documentari ancora in fase di sviluppo, 3 sessioni di presentazione pubblica, 4 giorni di incontri B2B e circa 40 conferenze.

Gianfranco Nitti




Napoli, “Klimt Experience”: un’esperienza immersiva, definita la nuova Woodstoock

NAPOLI – Da vedere “Klimt Experience” a Napoli all’interno della monumentale Basilica dello Spirito Santo dal 20 ottobre al 2 febbraio 2019, a via Toledo in pieno centro storico. Soddisfatti sono gli organizzatori dopo l’enorme successo delle tappe di Firenze, Milano, Roma e Shanghai registrando complessivamente ben 600.000 di visitatori.

“KLIMT EXEPERIENCE” è uno spettacolo e non è una mostra

come tengono a precisare gli organizzatori, infatti non ha nessuna opera in esposizione, ma è una rappresentazione innovativa in chiave multimediale tra il reale ed il virtuale delle opere della vita dell’artista padre fondatore della secessione viennese, un incontro tra due mondi paralleli a confronto.
L’EXHIBITION è una catarsi delle maestranze, mette in mostra l’ingegno umano capace sempre di innovarsi, infatti è uno spettacolo che unisce musica, immagini digitali, oggetti fisici e realtà virtuale. La conferenza stampa di presentazione è avvenuta il giorno 19 ottobre ed è stata presentata da Alberto Matano, giornalista TG1 (Moderatore conferenza), Claudio Panadisi, CEO Time4fun (organizzatore mostra), Tommaso Mattei, Responsabile comunicazione Crossmedia Group (Produzione mostra), Stefano Formasi di Fake Factory, regista, Susi Stracchino, Presidente Associazione Culturale MedeaArt. Il percorso esperienziale ed immersiva di “KLIMT EXEPERIENCE” per i viaggiatori in visita nel complesso monumentale che risale al 1562 – fortemente voluta dal Cardinale Sepe -, è un’esperienza ricca di emozioni, infatti grazie a questa esperienza i visitatori hanno la possibilità di cogliere un dialogo tra arte antica con i nuovi linguaggi artistici fortemente tecnologici e con le opere di Klimt che oramai definite eterne.

Uno spettacolo teatrale diventato anche motore trainante per il luogo

infatti l’intera basilica era chiusa da molti anni con questa exhibition è oramai un luogo rigenerato grazie ai nuovi concept dell’arte. E’ un’esperienza innovativa ed all’avanguardia che i viaggiatori vivranno, verranno accompagnati dello stesso stupore e la meraviglia che gli spettatori ebbero alla nascita delle prime proiezioni cinematografiche di fine ‘800 di fronte ad un pubblico pagante.

E’ un’esperienza immersiva, definita la nuova Woodstoock

perché offre durante il percorso la possibilità di “dialogare” con l’artista grazie al grosso impatto di tutta la macchina scenica, ma anche di cogliere momenti fortemente meditativi. Il percorso esperenziale di “klimt Exeperience” è leggere un racconto emozionale del rapporto che il padre della secessione viennese aveva con l’universo femminile, ed è allo stesso tempo emozionante per i fruitori.

La messa in scena digitale delle opere di Klimt che oramai fanno parte nell’immaginario collettivo e della cultura popolare con “Klimt Exeperience” offrono ai fruitori ulteriori chiavi di lettura, e creano con questo spettacolo ulteriori auree alle opere come “Il Bacio”, “L’Albero della vita”, “Giuditta I” e “Danae”, insieme alle altre opere meno popolari offrono un grosso impatto emotivo pieno di sensualità.

Il percorso si apre con un’area introduttiva didattica, a questa precede la “Sala Immersiva”, qui il pubblico trova nel cuore dell’allestimento scenico un investimento continuo di flussi di musica e immagini ad altissima definizione proiettate in sincronia a 360 gradi sugli schermi giganti, ed in video mapping sulle magnifiche architetture della navata principale.
Al termine dell’esperienza immersiva il viaggiatore si trova un elemento di novità rispetto all’allestimento proposto alla Reggia di Caserta, la “Sala degli specchi”.
Ed in questa sorta di scatola magica i visitatori vedranno proiettati la propria immagine all’infinito insieme a quelle di Klimt e alle sue opere confuse nel caleidoscopio di segni e figure, un luogo per eccellenza per i selfie.

Infine nella parte conclusiva dell’itinerario, con la “Klimt VR Exeperience” il pubblico può cimentarsi con la dimensione assente nell’arte klimtiana: la profondità. Grazie ad un’app sviluppata appositamente da Orwell (Milano) per i visitatori di realtà virtuale Oculus VR, l’immersività diviene 3D e consente letteralmente di “entrare” dentro o quattro dei quadri più caratterizzanti del grande pittore austriaco. Il “viaggio” prosegue con l’esposizione di dieci abiti realizzati in scala reale di cui la textures furono realizzate da Klimt per l’atelier della sua compagna Emile Flòge.

Giuseppina Ercole




FIFA 19, sempre più grande con la Champions League

FIFA 19, disponibile su tutte le console e su Pc, è senza dubbio una delle edizioni più importanti del videogame di calcio firmato da Ea Sports. Dopo dieci anni, infatti, Electronic Arts è riuscita ad accaparrarsi anche i diritti sulla Champions League e tutto il fascino di questa competizione. E come suo solito, il colosso americano non si è accontentato di aggiungere un altro successo sulla bacheca, ma ha voluto dare ancora di più ai suoi fan ristrutturando tutte le sue modalità intorno a questa novità. Ad esempio, nella modalità “Il viaggio Campioni”, Alex Hunter e Danny Williams, per esempio, tenteranno di vincere la Coppa dalle Grandi Orecchie trascinando rispettivamente i propri team verso la finale del Wanda Metropolitano. Se per Alex il percorso sarà relativamente in discesa, dato che sarà l’erede designato di Cristiano Ronaldo al Real Madrid, per Danny la strada sarà probabilmente più impervia, dovendo sgomitare all’interno del team inglese per il quale aveva firmato la stagione precedente. La nuova Coppa dei Campioni di FIFA 19, quindi, sarà al centro della storia, essendo il palcoscenico nel quale i due calciatori si scontreranno con le più grandi star europee, con qualche fantasma del passato e magari anche tra di loro. Contemporaneamente Kim Hunter, la sorellastra del protagonista, cercherà di farsi onore nella nazionale statunitense, portandola ai campionati del Mondo. La presenza di ben tre personaggi da interpretare è la più grande novità di quest’anno della modalità Il Viaggio. Si potrà scegliere di seguire la storia seguendo le vicende di uno solo dei protagonisti o balzare da uno all’altro seguendo i suggerimenti dati dal gioco. I tre percorsi sono piuttosto simili tra di loro, quello che cambierà sono principalmente il ruolo da tenere in campo e gli obiettivi di squadra. Se Danny è un vero e proprio ariete il cui compito è superare a testa bassa e in tutti i modi i difensori avversari, Alex e Kim sono più degli attaccanti d’area veloci e letali. I due fratelli Hunter, inoltre, saranno presi sotto l’ala protettrice di alcuni senatori delle rispettive squadre, che ingaggeranno con loro un rapporto di amicizia/rivalità dagli sviluppi interessanti. Oltre alla possibilità di sfidarli, si potranno giocare le partite semplicemente controllando i mentori. In alternativa la scelta è sempre quella di impersonare il singolo giocatore o l’intera squadra. Per il resto questo terzo e ultimo capitolo della modalità “Il Viaggio” presente in FIFA 19 prosegue nel solco di quanto visto gli anni scorsi, con allenamenti e partite inframmezzati da filmati nei quali i protagonisti vengono a contatto con i più blasonati colleghi e devono prendere decisioni che incideranno sulla loro carriera.

In FIFA 19 è stata totalmente stravolta la modalità calcio d’inizio, ed è stato fatto per dare una deriva nettamente rivolta verso la competizione con gli amici: se il multiplayer online rimane l’opzione “professionale”, grazie alle regole personalizzate offerte da questa tipologia di gioco ci si può prendere una “pausa di relax” e divertirsi a segnare solo al volo e di testa, con il resto dei gol invalidati, o “sopravvivere” vedendosi espellere un giocatore per ogni gol segnato fino a un massimo di quattro, o ancora far valere doppio i gol segnati da fuori, per finire con il caos totale del “senza regole”, non solo divertente ma anche una vera sfida per chi è ormai abituato a giocare in maniera meccanica e non riesce a sfruttare l’assenza di falli e fuorigioco. Così facendo EA ha portato una ventata di aria fresca per una modalità spesso lasciata in disuso, migliorata anche dalla possibilità di creare il proprio “nome in campo”, una sorta di ID che registra le proprie prestazioni e tiene conto non solo delle partite vinte o perse ma anche di tantissimi altri dettagli legati allo stile di gioco, da qualunque console ci si connetta. Così gli amici sapranno sempre non solo che sono stati battuti dal giocatore, ma anche come sono stati sconfitti. In mezzo alle competizioni (online e offline) ed alle immancabili Stagioni (anche in co-op), in FIFA 19 fa di nuovo capolino la modalità Pro Club, nella quale creare un proprio specifico team o inserirsi nella squadra di un altro giocatore per dar battaglia in sfide fino ad un massimo di 11 contro 11, come se fosse una vera partita di calcio. A mettere la ciliegina sula torta di un parco di opzioni veramente goloso c’è anche il Campionato mondiale femminile: un piccolo specchio su una realtà poco in vista nel panorama calcistico, che testimonia a chiare lettere la voglia di EA di fornire una sorta di enciclopedia digitale di questo sport. Passando a FUT (FIFA Ultimate Team, ndr), la modalità che ha fatto la fortuna del brand negli ultimi anni, le novità di quest’anno sono racchiuse in due principali mosse. La prima è l’abbandono delle Stagioni quale modalità online principale e la seconda è legata al modo nel quale si costruirà la propria squadra. Le Stagioni sono state sostituite dalle Divisioni. In altre parole ogni settimana si potranno giocare 5 partite attraverso le quali determinare il proprio livello di abilità. Una volta stabilito questo valore ci si potrà scontrare con avversari dalla forza simile durante le FUT Champions, competizioni che assicureranno premi ancora più ricchi che in passato. In alternativa si potrà partecipare ai classici Draft, alle Sfide Creazione Rosa e alle Squad Battles.

Per quanto riguarda la costruzione della squadra EA Sports ha deciso di dare al giocatore maggiore controllo su quelle che sono le carte che si possono trovare all’inizio dell’avventura. In altre parole, saranno proposte delle alternative di pari valore e si potrà decidere quali di queste tenere, così da indirizzare la squadra nella direzione desiderata. Inoltre debuttano nuove icone, come il nostro Cannavaro o Rivaldo, e contenuti collegati alla Champions League. Per il resto la modalità principe di FIFA 19 rimane identica al passato, con nessun cambiamento per quanto riguarda l’affinità tra i calciatori e le regole per la composizione delle squadre. Dal punto di vista grafico FIFA 19, grazie al Frostbite Engine, è in grado di ricreare a meraviglia il mood di una vera partita televisiva: ogni singolo dettaglio scenico è riprodotto a regola d’arte, così come la resa degli stadi, del pubblico, degli striscioni e delle superstar più note. Entrare in campo con la musica della Champions, mentre dagli spalti le tifoserie intonano canti di acclamazione, è inoltre uno spettacolo che fa battere davvero molto forte il cuore. Rispetto allo scorso episodio, però, l’evoluzione tecnica non è immediatamente visibile: ad esempio, se alcuni volti sono stati rifiniti a dovere, altri mantengono lo stesso grado di approssimazione già visto in passato. Da svecchiare in parte è anche la telecronaca Pardo-Nava, un po’ stantia e ripetitiva, con un ossessivo ricorso al “supporto” di Matteo Barzaghi da bordo campo, contattato solamente per chiedere quanti minuti mancano alla fine dell’incontro. A livello di giocabilità, benché a prima vista le differenze con FIFA 18 appaiano minime, in realtà è facile assistere, una volta preso il pad in mano, a comportamenti ben diversificati che varieranno in base alle situazioni di gioco. Chiaramente, simile cura per il dettaglio va tutta a beneficio della somiglianza con la realtà, che restituisce un feeling più realistico al contatto con gli atleti. A tal proposito, molto gradita è anche la presenza dei cosiddetti “Scontri 50/50”, una caratteristica che riscrive i contrasti tra i giocatori, dipendentemente dai loro parametri fisici: se sulla carta sembrano promesse di routine, nella pratica la nuova aggiunta di EA funziona a dovere. Saranno dunque presenti contese molto più intense, in cui le varie parti del corpo reagiscono con maggiore credibilità, dando vita a “testa a testa” parecchio più tesi rispetto al passato. Non si tratta di modifiche esclusivamente visive: le reazioni dei giocatori, il modo in cui stoppano la palla, i capitomboli causati da un tackle, l’atterraggio dopo uno slancio aereo e le battaglie per difendere la sfera impattano sulle dinamiche che regolano il controllo dell’atleta, per un risultato decisamente appagante, capace di superare quello della scorsa edizione. Sempre allo scopo di dare all’utente totale libertà d’azione, EA ha rivisitato il meccanismo di tiro, inserendo le “finalizzazioni a tempo”. In pratica, premendo due volte il tasto adibito al calcio con il giusto tempismo, si potrà mettere a segno una conclusione estremamente precisa, da indirizzare dove meglio si vuole, così da spiazzare il portiere ed angolarla con la mira di un falco. Il rovescio della medaglia risiede nell’alta probabilità di errore: anche un singolo secondo di ritardo è la causa di tiri completamente fuori fase, con il rischio di vanificare una manovra vincente. Il “timed finishing” è quindi un’arma a doppio taglio, pensata principalmente per i pro gamer. Senza un’indicazione visuale a schermo, ossia con il trainer attivo, sarà davvero difficile riuscire a comprendere il momento esatto per agire sull’input.

Ci vorrà un bel po’ di pratica, insomma, per prendere confidenza col nuovo sistema, non senza sperimentare un pizzico di frustrazione nei momenti iniziali della pratica. In FIFA 19, nelle partite con la CPU a livelli Campione e Leggenda, inoltre, sarà abbastanza difficile cimentarsi in un tiro ben calcolato. Conviene quindi allenarsi poco alla volta partendo dai gradi di complessità più bassi, per poi dar sfoggio della propria abilità nell’azzeccare il giusto tempismo anche online. C’è di buono che, quando la finalizzazione a tempo viene eseguita alla perfezione, la “ricompensa” in termini di precisione sarà indubbiamente molto elevata, ma prima di padroneggiare questa feature, ve lo ripetiamo ancora, bisognerà lavorare davvero sodo. Per chiunque non voglia correre il pericolo di commettere qualche errore, il “timed finishing” può tranquillamente essere disattivato nel menu, in modo tale da fornire un’esperienza più tradizionale. Anche le Tattiche Dinamiche sono removibili attraverso un’apposita voce tra le opzioni prepartita: parliamo di strategie da attuare direttamente in-game, senza mettere il gioco in pausa, alla semplice pressione delle croci direzionali. Prima di ogni sfida, si ha l’opportunità di personalizzare le tattiche da effettuare nel corso del match, variandole a seconda dell’andamento della partita. È questa un’idea di notevole valore, che dà a FIFA 19 una rinnovata profondità. Proprio come le finalizzazioni a tempo, tuttavia, occorrerà utilizzarle con una certa attenzione: sfruttate in modo incauto, le Tattiche Dinamiche potrebbero causare qualche squilibrio di troppo, aprendo la porta a ripartenze fulminee e contropiedi devastanti, specialmente contro avversari di alto livello. Al pari della precedente edizione, anche FIFA 19 schiera in campo un’intelligenza artificiale molto aggressiva, che non risparmia pressing duri e giocate di livello. Alle massime difficoltà, i team più forti non si fermano un minuto: sfrecciano sulle fasce, si inseriscono tra le difese, corrono su ogni pallone con una costanza incredibile, come se fossero instancabili. Ne consegue l’obbligo dell’utente ad agire in fretta, a pensare con enorme rapidità, senza avere il tempo di costruire azioni più ragionate. Abbassando il livello di sfida, gareggiando con team meno abili o con un altro giocatore, questa mancanza viene parzialmente arginata, benché il ritmo resti comunque un po’ troppo veloce rispetto agli standard di una partita reale. Tirando le somme, EA Sports con FIFA 19 regala agli appassionati di calcio un’esperienza di gioco estremamente appagante e sempre più vicina alla realtà, un mondo dove le velleità simulative si mescolano con quelle più spettacolarizzanti per garantire un prodotto veramente straordinario. Sempre più ricco sul piano delle modalità di gioco, il videogame di calcio del colosso americano con l’aggiunta della Champions League si aggiudica un’ulteriore fetta di realismo che rendono il prodotto una vera e propria gioia per gli occhi, per le orecchie e per il cuore. FIFA 19 è la massima espressione del calcio videogiocato. Lasciarselo scappare sarebbe una vera occasione da gol mancata.

 

GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9,5
Sonoro: 9
Gameplay: 8,5
Longevità: 9,5
VOTO FINALE: 9,5

 

Francesco Pellegrino Lise




Mate 20 Pro, il nuovo top di gamma firmato Huawei

Dopo il P20 Pro lanciato nel corso della primavera passata, Huawei fa il bis nel segmento degli smartphone top di gamma. A Londra il colosso cinese ha infatti svelato il Mate 20 Pro, un dispositivo che guarda a chi lavora in mobilità. Sicurezza, potenza e durata della batteria sono le caratteristiche di spicco, in cui il nuovo smartphone è “ineguagliabile”, almeno stando alle parole del Ceo Richard Yu. Così come senza rivali, spiega l’azienda, è la fotocamera.

Obiettivo dell’azienda appare quindi evidente è quello di tenersi alle spalle Apple, superata per volumi di vendita globali, e andare all’inseguimento di Samsung, leader del settore mobile. Sul fronte della sicurezza, come l’iPhone X il Mate 20 Pro integra un sistema di riconoscimento tridimensionale del volto, ma aggiunge un lettore di impronte digitali inserito sotto lo schermo, un display Oled in vetro curvo da 6,39 pollici. Lo smartphone – che ha anche un fratello minore, il Mate 20 – integra il processore Kirin 980, primo chip a 7 nanometri al mondo che migliora le performance e riduce i consumi. Su questo fronte il Mate ha una batteria che promette di durare ben oltre una giornata, e che può persino ricaricare un altro smartphone in modalità wireless. Il processore ha a bordo l’intelligenza artificiale, che si vede nella tripla fotocamera posteriore sviluppata con la tedesca Leica.

Nei ritratti, ad esempio, all’effetto bokeh si aggiunge la possibilità di avere il soggetto a colori e lo sfondo in bianco e nero. Andando ancora più nel dettaglio, il Mate 20 pro monta sul retro una grandangolare da 40 megapixel, un’ultra-grandangolare da 20 mp e un teleobiettivo da 8 mp, che con il flash formano un nuovo design quadrato. I sensori consentono di scattare da distanza molto ravvicinata, fino a 2,5 centimetri. Migliora il riconoscimento di oggetti e scenari, e la messa a fuoco delle foto multilayer. Nel notch frontale, insieme ai sensori del 3D Face Unlock con cui accedere anche alle app, c’è invece una fotocamera da 24 megapixel.

Tra le curiosità, la possibilità di scannerizzare con la fotocamera l’immagine 3D di un oggetto, ad esempio un pupazzo di peluche, e farne una emoji tridimensionale animata. La fotocamera usa il 3D anche per calcolare le calorie nel piatto, con il riconoscimento sia del tipo di cibo, sia della quantità. La batteria è da 4.200 mAh, si ricarica al 70% in mezz’ora e ha il wireless reverse charging con cui caricare un altro smartphone a mo’ di power bank.

Diventa wireless anche il Pc projection, cioè la possibilità di trasferire lo schermo da telefono a tv. Il Mate 20 Pro arriva con 6 GB di Ram e 128 GB di memoria interna, espandibile con le nuove e più piccole schede nano SD. Il sistema operativo è Emui 9, basato su Android 9 Pie. Resistente ad acqua e polvere (IP68, può scattare foto sott’acqua), è disponibile in sei colori, tra cui il verde smeraldo e il blu mezzanotte con un nuovo pattern rigato nella scocca posteriore, cui si aggiungono nero, oro rosa, argento e twilight. Il Mate 20 si presenta invece con uno schermo Lcd da 6,53 pollici. Le fotocamere posteriori sono da 12, 16 e 8 megapixel, mentre la frontale resta da 24 mp.

Processore e sistema operativo sono gli stessi del fratello maggiore, così come la memoria interna, mentre la Ram è da 4 GB. Non mancano lo sbocco con il riconoscimento del volto e l’impronta digitale, ma con tecnologie diverse dal modello di punta. Il notch, di conseguenza, è più piccolo. Huawei Mate 20 e Mate 20 Pro sono già disponibili nei mercati europei.

Il Mate 20 ha un prezzo di 799 euro per la versione con Ram da 4GB, 849 euro per 6 GB. Il Mate 20 Pro ha un listino di 1.049 euro. L’azienda a sorpresa ha svelato a Londra anche il Mate 20 X, con schermo da 7,2 pollici (praticamente un tablet), batteria da 5mila mAh che garantisce 23 ore di riproduzione video. E’ compatibile con un pennino, dedicato a chi con il dispositivo studia o lavora. Strizza poi l’occhio ai videogiocatori, con un joypad attaccabile che trasforma lo smartphone in una console portatile. Nel corso della presentazione Huawei ha poi svelato il Mate in versione Porsche, con scocca posteriore in pelle, 8 GB di Ram e fino a 512 GB di memoria interna. In conclusione, il Huawei Watch GT: non un vero smartwatch, ma uno sportwatch pensato prevalentemente per l’attività fisica, così come la nuova smart band dell’azienda cinese, la Band 3 Pro. Il Mate 20 X sarà disponibile dal 26 ottobre a 899 euro; il Mate 20 RS Porsche Design dal 16 novembre a 1.695 euro (256 GB di memoria interna) e 2.095 euro (512 GB). Il Huawei Watch GT è venduto a 199 euro nella versione sport e a 249 euro nella versione Classic, mentre la Band 3 Pro ha un prezzo di 99 euro.

 

F.P.L.




Migranti, l’accusa del Viminale: “Avrebbe rimandato in Italia anche dei minorenni”

La Francia avrebbe tentato di rimandare in Italia anche dei minorenni. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale secondo le quali sono in corso una serie di verifiche su un episodio avvenuto il 18 ottobre scorso attorno alle 22.30. In quell’occasione, emersa nel corso della visita degli esperti inviati dal ministero a Claviere, le autorità italiane hanno bloccato la procedura.

Il sospetto del governo italiano, sempre secondo le fonti, è che le autorità francesi abbiano riportato gli stranieri in Italia in modo sbrigativo anche per eludere le procedure previste dal trattato di Dublino.

Dopo gli episodi emersi negli ultimi giorni a Claviere, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha confermato la presenza fissa di una pattuglia della polizia italiana al confine, chiedendo agli esperti inviati in Piemonte di effettuare una verifica completa per accertare cosa accaduto, e ha rinnovato l’invito a Roma al suo omologo francese.




Ostia, presi i rivali del clan Spada: 42 arresti

OSTIA – Disarticolata dai carabinieri un’organizzazione ritenuta epigona al clan Triassi e antagonista agli Spada. Quarantadue gli arresti e beni sequestrati per due milioni.

Al vertice dell’organizzazione criminale è stato individuato un anziano malvivente, già in passato considerato elemento apicale della “Banda della Marranella” e, in posizione immediatamente subordinata, due uomini in passato ritenuti vicini al clan dei Triassi. L’operazione è in corso nel Lazio, Campania, Toscana, Lombardia e Marche.

Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Gruppo di Ostia nel Lazio, Campania, Toscana, Lombardia e Marche stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti delle 42 persone considerate appartenenti ad una delle compagini criminali più strutturate e potenti della zona, ritenuta epigona del clan Triassi e storicamente contrapposta a quella della famiglia degli Spada.

Le accuse, a vario titolo, sono: associazione armata finalizzata al traffico di stupefacenti; sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi, minacce e ricettazione. Gli inquirenti hanno ricostruito di alcuni gravi episodi criminali commessi dagli appartenenti all’organizzazione ed avvenuti a Ostia e zone limitrofe negli ultimi anni




Bari, consegnavano eroina a domicilio

BARI – I Carabinieri della Stazione di Castellana Grotte (BA), nel corso di uno specifico servizio antidroga, hanno arrestato un 30enne ed una 17enne, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari, che da giorni monitoravano il centro cittadino, ove era stato segnalato un sospetto via vai di persone, ieri pomeriggio hanno sorpreso un soggetto, noto alle Forze dell’Ordine per i sui precedenti per spaccio di stupefacenti, il quale, a bordo della propria autovettura, insieme ad una ragazza minorenne, aveva appena consegnato alcune dosi di eroina ad un giovane del luogo.

Nel corso della successiva perquisizione, all’interno del veicolo sono stati rinvenuti ulteriori 35 grammi di sostanza stupefacente, un bilancino di precisione, la somma di circa 200 euro, ritenuta il provento dell’attività di spaccio e centinaia di confezioni in cellophane vuote. Dagli accertamenti eseguiti dai militari, è emerso che i due,  erano soliti ricevere le ordinazioni di eroina dai tossicodipendenti del luogo, in gran parte giovani, effettuando poi le consegne direttamente a domicilio.

Al termine delle formalità di rito, su disposizione delle competenti AA.GG., il 30enne è finito agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, mentre la minorenne è stata accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza. “Fornelli” di Bari.

 




Città di Valmontone (calcio, I cat.), il curioso incrocio tra Valente e Nati: 103 anni in due

Valmontone (Rm) – 103 anni in due e in comune una passione infinita per il calcio. Felice Valente e Fernando Nati, il primo attaccante classe 1971 del Città di Valmontone e l’altro difensore nato addirittura nel 1962 in forza al Real Rocca di Papa, si sono trovati di fronte domenica mattina presso il campo della cittadina lepina. I due giocatori, che in passato sono arrivati a calcare i campi di Eccellenza, sono amici da tempo e in particolare da quando l’attuale tecnico del Città di Valmontone Pino Di Cori li allenò in Promozione a Palestrina. E’ passato qualche anno da allora, ma non la grandissima voglia di entrambi di stare su un campo di calcio. «E’ veramente una malattia per noi, ma io al suo confronto sono un ragazzino» scherza Valente che è subentrato nel corso del match ed è risultato decisivo, guadagnando il rigore del definitivo 2-2. «Cosa ci permette di continuare a giocare? Sicuramente la passione, poi una genetica sicuramente particolare – rimarca Valente – Non abbiamo mai subito gravissimi infortuni, ma d’altronde se non sei a posto fisicamente non puoi fare un campionato di Prima categoria. Personalmente non ho pretese: vengo qui come se dovessi andare ad allenarmi in palestra, con la differenza che qui mi diverto e pratico lo sport che amo di più. Un sogno, però, ce l’avrei: sono arrivato a quota 288 gol in carriera nei vari anni di prima squadra, vorrei riuscire a raggiungere quota 300». Di appendere gli scarpini proprio non se ne parla. «Quest’anno ho dovuto aspettare il 20 settembre, non avevo squadra e poi per fortuna è arrivata la chiamata del Città di Valmontone. Ma non avevo intenzione di smettere» rimarca Valente che poi parla dello “stato d’animo” dei suoi famigliari e in particolare della moglie Loretta. «Ormai ha perso le speranze – dice con un sorriso – Ma d’altronde, avendo tre figlie femmine, non ce la farei a passare i week-end a vedere gare di ginnastica o partite di pallavolo…». La chiusura riguarda le prospettive stagionali del Città di Valmontone. «E’ un gruppo valido che sta trovando la quadratura: credo che la squadra non debba porsi limiti, poi alla fine vedremo dove saremo arrivati».




Ss Torre Angela Acds (calcio, Juniores reg. C), Ciceroni: «Questo inizio non ci farà abbattere»

Roma – La Juniores regionale C del Torre Angela Acds ha rimediato nello scorso week-end la sua prima sconfitta stagionale. I ragazzi di mister Daniele Polletta hanno perso 4-1 sul campo della Lupa Roma al termine di una gara non brillante, ma nemmeno così negativa come potrebbe suggerire il risultato finale. «Abbiamo giocato contro un avversario di valore e su un campo abbastanza difficile visto il fondo in erba naturale abbastanza “usurato” – dice il centrocampista classe 2001 Simone Ciceroni – Siamo riusciti ad andare in vantaggio grazie ad un gol di D’Orazi, poi sono venuti fuori gli avversari che hanno pareggiato prima dell’intervallo. A metà ripresa è arrivato il gol del vantaggio della Lupa Roma che poi nel finale ha ampliato il risultato. Abbiamo pagato alcune disattenzioni, ma la prestazione nel complesso non è stata totalmente da buttare». Un punto nelle prime due partite di campionato: non il migliore inizio possibile per la Juniores regionale C del Torre Angela Acds. «Ma non ci abbatteremo di certo per questi risultati – dice con sicurezza Ciceroni – Sappiamo il valore del nostro gruppo: questa è una squadra di alto livello, composta da giocatori validi. Siamo sempre assolutamente convinti di poter fare un campionato da protagonisti». Nel prossimo turno il gruppo di mister Polletta è atteso da un’altra sfida esterna. «Giocheremo sul campo del Centro Sportivo Primavera: è chiaro che scenderemo in campo con tanta voglia di riscattare l’ultimo scivolone». L’ex giocatore del Borussia conclude parlando del suo inserimento nel Torre Angela Acds. «Mi sono ambientato in maniera rapida anche perché qui ho ritrovato diversi compagni che erano con me al Borussia e poi conoscevo anche mister Polletta, un tecnico preparato e molto abile nel condurre un gruppo». Ora manca solo la prima vittoria e poi l’inizio di stagione di Ciceroni sarà decisamente positivo.