Todis Lido di Ostia Futsal (A2), l’analisi di Papu: «A Ciampino un pari che ci può stare, ma…»

Roma – Il Todis Lido di Ostia Futsal non va oltre il 3-3 sul campo del Ciampino Anni Nuovi. La squadra di mister Roberto Matranga, andato sotto di due reti nel corso della prima frazione, è stata capace di rimontare i padroni di casa grazie ai sigilli di Papu, Cutrupi e Ugherani, ma nel finale si è vista sfuggire la vittoria a 43’’ dalla sirena. «Non abbiamo cominciato la partita con la mentalità giusta – dice proprio Rafael Rodelles, per tutti Papu – Il Ciampino ne ha approfittato e ha chiuso il primo tempo in vantaggio di due reti. La nostra squadra ha avuto la forza di reagire e ribaltare il risultato, ma purtroppo abbiamo subito gol nel finale in un’azione col portiere di movimento. Il pareggio a Ciampino ci può stare, anche perché loro tornavano a giocare nel palazzetto di casa dopo un anno e mezzo e su quel campo è molto complicato fare punti, ma non possiamo permetterci di allontanarci troppo dalla prima posizione se vogliamo pensare da grande squadra». A proposito del PalaTarquini, il laterale pivot classe 1986 nativo di Porto Alegre conosce bene quell’ambiente essendo il grande ex dell’incontro. «Mi sono lasciato in ottimi rapporti con la società e mi ha fatto piacere tornare lì da avversario. Quel palazzetto ti dà tanta carica e non è semplice giocarci per gli avversari dei ciampinesi». Papu spende parole importanti anche per la sua nuova società. «Mi sono da subito trovato molto bene qui al Todis Lido di Ostia Futsal. E’ una società ambiziosa, che vuol fare delle cose importanti e ci mette nelle condizioni di esprimerci al meglio». Il team lidense, che finalmente non avrà impegni infrasettimanali di Coppa, preparerà ora la delicata trasferta di Pistoia. «Le gare nelle due Coppe ci hanno sicuramente tolto qualcosa. Mercoledì scorso siamo stati in Sardegna e la trasferta non ha agevolato la nostra preparazione in vista di Ciampino. Ora, comunque, siamo già con la testa al quarto match di campionato contro il Pistoia, una squadra di cui so poco ma che ha già sei punti in classifica ed è reduce da uno squillante 6-2 sul campo della Virtus Aniene. Come detto, però, se vogliamo stare ai vertici non possiamo perdere troppi punti per strada» conclude Papu.




Grillo: “L’autismo è la malattia del secolo”. E’ polemica sulla battuta dell’ex comico

“Chi siamo? Dove siamo? Siamo pieni di malattie nevrotiche, siamo pieni di autismi. L’autismo è la malattia del secolo, signori, e l’autismo non lo riconosci”. Un’uscita infelice, questa di Beppe Grillo, che a distanza di un giorno dalla kermesse di chiusura della festa dei Cinque Stelle al Circo Massimo, ha scatenato polemiche e indignazione. Insorgono i familiari dei malati, insorgono i politici, insorgono le associazioni.

Durissima Giusy Versace, deputata di Forza Italia e membro della commissione Affari sociali con delega a Pari opportunità e Disabilità: “Ritagliati del tempo e vieni con me nei centri che si occupano di ragazzi autistici. Chiedere scusa guardando in faccia le persone offese aiuta anche quelli come te! #flydown”. Scrive in un tweet. Ma non da meno è la reazione di Matteo Renzi, che sempre su Twitter si scaglia contro il fondatore del M5s: ” Insultare un bambino autistico è peggio di insultare un Presidente. Beppe Grillo, fai schifo”. “Caro Beppe Grillo – rincara la dose Giorgia Meloni – usi sindromi rare e complesse per far ridere la folla e lo considero vergognoso”.

A scendere in campo non solo politici, ma soprattutto i malati e chi con i malati ci vive da anni. “Caro Beppe Grillo – si legge in una lettera postata sul gruppo Facebook ‘Per Noi Autistici’ – non è bello prendere in giro noi autistici, darci degli psicopatici e usarci come oggetto di scherno. Proprio tu… Dovresti sapere che chi ha un figlio autistico già deve ogni istante combattere perché il figlio non sia discriminato, non debba subire lo scherno di chi non capisce che proprio quel suo ‘non capire’ non è dovuto a cattiveria ma a un suo modo d’essere, al suo ‘cervello diverso'”. “Ancora una volta Beppe Grillo (esempio peraltro imitato) – scrive la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) – usa termini piuttosto volgari, oltre che profondamente scorretti, per stigmatizzare gli avversari politici, cadendo pure nei più bassi luoghi comuni figli del pregiudizio”.

“Non mi stupisco più – si sfoga la mamma di un bimbo autistico – ed è questa è la vera malattia nevrotica di cui dovrei preoccuparmi. Non mi stupisco che si usino persone come mio figlio, di professione autistico a basso funzionamento, per denigrare, per offendere, per denunciare un male sociale. Non mi stupisco, ma dovrei, perché le persone come Luca, che spesso non hanno gli strumenti per controbattere, sono tra quelle più vulnerabili sulla faccia della Terra”.