Salvini: “Guiderò personalmente la ruspa che abbatterà la villa abusiva dei Casamonica”

Nel decreto sicurezza ci sarà un emendamento per prevedere “la chiusura entro le 21 dei negozietti etnici che diventano ritrovo di spacciatori e di gente che fa casino”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini in diretta Facebook sottolineando che “non è un’iniziativa contro i negozi stranieri ma per limitare abusi di certi negozi che diventano ricettacolo di gente che fa casino”.
“E’ questione di giorni. Entro ottobre – ha detto in un altro passaggio del suo intervento dai tetti del Viminale – guiderò personalmente la ruspa che abbatterà la villa abusiva dei Casamonica a Roma. Non vedo l’ora di raderla al suolo per restituirla alla comunità”.

“Non si può fare una norma che discrimina determinati imprenditori rispetto ad altri. Chi ha un’attività commerciale ha diritti e doveri: il dovere di rispettare le regole e il diritto di restare aperti, sia che siano esercizi gestiti da stranieri, sia che siano esercizi gestiti da italiani. Lo ha detto Mauro Bussoni segretario generale della Confesercenti nazionale interpellato dall’ANSA sull’annuncio del ministro Matteo Salvini sulla chiusura entro le 21 dei negozietti etnici.




Fiumicino, morte di Maria Tanina Momilia: si costituisce l’assassino

Andrea De Filippis, il personal trainer indagato per la morte di Maria Tanina Momilia, si è costituito presso la stazione dei carabinieri di Fiumicino. L’uomo ha confessato l’omicidio. A quanto si è appreso, De Filippis, dopo essersi costituito poco prima delle 12.30 presso la caserma dei carabinieri di via Anco Marzio, è stato trasferito da Fiumicino ad Ostia, presso il Gruppo Carabinieri.

Il legale dell’indagato: verità è fatta

“Ha rivissuto la scena di cui nemmeno, al momento, si era reso conto. Come se non fosse lui in quel momento. Intanto, la cosa importante è che verità sia fatta e che lui si prenda tutte le responsabilità”. Lo ha detto a Fiumicino Cristian Milita, l’avvocato di Andrea de Filippis, mentre accompagnava l’assistito alla caserma carabinieri di via Anco Marzio dove si è costituito per la morte di Maria Tanina Momilia. Il personale trainer, felpa nero grigia, la mano a coprire parzialmente il volto, assai tirato, al suo fianco, non ha detto nulla ed è entrato poi, assieme all’avvocato, nella caserma. Ieri i carabinieri avevano sequestrato, su disposizione dell’autorità giudiziaria, la palestra, a pochi metri dalla casa della vittima, dove la donna si allenava con l’uomo e dove era andata anche domenica.

Domenica la scomparsa, lunedì il ritrovamento del corpo

Maria Tanina Momilia aveva 39 anni, un lavoro da commessa, un marito e due figli. È stato proprio il marito, domenica, a denunciarne la scomparsa: il corpo è stato ritrovato lunedì poco distante da Via della Scafa, lungo un canale di Isola Sacra, nel Comune di Fiumicino. Presentava segni di percosse non compatibili con una caduta, che hanno fatto subito pensare ad un’aggressione probabilmente subita in un luogo diverso da quello dove è stato trovato il cadavere. Non è escluso che la donna sia stata uccisa proprio nella palestra finita sotto sequestro.

Le indagini

Da lunedì, i carabinieri hanno passato al setaccio ogni dettaglio della vita della donna: abitudini, situazione economica, amicizie e frequentazioni, comprese quelle che la famiglia conosceva meno. Gli inquirenti hanno sentito diverse testimonianze, a cominciare da quelle del marito e delle persone più vicine alla donna. Ieri la svolta dopo il sopralluogo dei carabinieri del Ris nella palestra in cui lavorava l’allenatore. Secondo alcune testimonianze i due avevano un legame stretto e complicato da recenti dissidi.




Firenze , studentesse americane stuprate: 4 anni e 8 mesi per l’ex carabiniere

Condannato a 4 anni e 8 mesi: questa la sentenza emessa dal gup al processo con rito abbreviato a Marco Camuffo, uno dei due carabinieri accusati di aver violentato due studentesse americane, nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017, dopo averle riaccompagnate a casa da una discoteca fiorentina. Rinviato a giudizio Pietro Costa, l’altro militare coinvolto nell’inchiesta, che non ha scelto il giudizio abbreviato: prima udienza 10 maggio 2019.

La richiesta del rito abbreviato, da parte di Camuffo, 44 anni, ex appuntato, prevede la riduzione di un terzo della pena. L’accusa aveva chiesto 5 anni e 8 mesi. Secondo quanto ricostruito dalla magistratura, i due avrebbero agito abusando della qualità di carabiniere in servizio e avrebbero violato gli ordini impartiti dai superiori. Entrambe le ragazze salirono, sempre secondo l’accusa, “illegittimamente” a bordo della Fiat Bravo del 112. Le due studentesse risultarono alla rilevazione effettuata alle 6.51 del mattino del 7 settembre in stato di ebbrezza alcolica, con 1.68 grammi di alcol per litro una e 1.59 per l’altra.

Secondo il capo d’imputazione notificato a conclusione delle indagini, i due carabinieri, che sono stati destituiti al termine dell’indagine preliminare avviata dopo la denuncia, avrebbero violentato le due ragazze agendo in modo “repentino e inaspettato”.

I due ex militari hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con le due ragazze, ma hanno sempre affermato che le studentesse statunitensi fossero consenzienti. Versione che oggi, davanti al gup, Camuffo ha ribadito rendendo dichiarazioni spontanee, sottolineando però che non fu lui a decidere di accompagnare le ragazze dalla discoteca alla loro casa di Firenze, ma fu iniziativa del collega Pietro Costa, 32 anni. Prima che il giudice si ritirasse in camera di consiglio, gli avvocati Filippo Viggiano e Cristina Menichetti. legali di Camuffo, avevano chiesto l’assoluzione per il loro assistito. I difensori di Costa, Giorgio Carta e Andrea Gallori avevano risposto alla richiesta di rinvio a giudizio dell’ex carabiniere scelto, chiedendo il proscioglimento.




Caso Cucchi, è svolta: carabiniere accusa due colleghi

Colpo di scena a inizio udienza del processo che vede cinque carabinieri imputati per la vicenda della morte di Stefano Cucchi. Il pm Giovanni Musarò ha reso noto un’attività integrativa di indagine dopo che uno dei carabinieri imputati, Francesco Tedesco, in una denuncia ha ricostruito i fatti di quella notte e ha “chiamato in causa” due dei militari imputati per il pestaggio. “Il 20 giugno 2018 – ha detto il pm – Tedesco ha presentato una denuncia contro ignoti in cui dice che quando ha saputo della morte di Cucchi ha redatto una notazione di servizio”. In successive dichiarazioni ha poi chiamato “in causa gli altri imputati: Mandolini, da lui informato; D’Alessandro e Di Bernardo, quali autori del pestaggio; Nicolardi quando si è recato in Corte d’Assise, già sapeva tutto”. I successivi riscontri della procura hanno portato a verificare che “è stata redatta una notazione di servizio – ha detto il pm – che è stata sottratta e il comandante di stazione dell’epoca non ha saputo spiegare la mancanza”.

“Gli dissi ‘basta, che c…fate, non vi permettete”. Queste le parole che Francesco Tedesco disse ai suoi colleghi carabinieri Di Bernardo e D’Alessandro (anche loro imputati come lui di omicidio preterintenzionale, ndr) mentre uno “colpiva Cucchi con uno schiaffo violento in volto” e l’altro “gli dava un forte calcio con la punta del piede”. E’ quanto si legge nel verbale di interrogatorio di Tedesco del 9 luglio 2018. “Fu un’azione combinata, Cucchi prima iniziò a perdere l’equilibrio per il calcio di D’Alessandro poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fede perdere l’equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di avere sentito il rumore”. Così Francesco Tedesco, accusando i carabinieri D’Alessandro e Di Bernardo, descrive le fasi del pestaggio di Cucchi nel verbale. “Spinsi Di Bernardo -aggiunge Tedesco- ma D’Alessandro colpì con un calcio in faccia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra”.

Il ministro dell’Interno Salvini ha invitato la sorella Illaria e i parenti di Stefano al Viminale. ‘Sorella e parenti sono i benvenuti al Viminale. Eventuali reati o errori di pochissimi uomini in divisa devono essere puniti con la massima severità, ma questo non può mettere in discussione la professionalità e l’eroismo quotidiano di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi delle forze dell’ordine” ha precisato il ministro. “Saremo lieti di andare da lui, insieme anche all’avvocato Anselmo”. Così Ilaria Cucchi, in un ‘intervista a Radio Capital, risponde all’invito del Ministro dell’Interno

“Quanto accaduto a Stefano Cucchi era inaccettabile allora e lo è ancor di più oggi, che sono emersi nuovi elementi scioccanti. Mi auguro che la giustizia faccia al più presto il suo corso e definisca le singole responsabilità. Chi si è macchiato di questo reato pagherà, ve lo assicuro. Lo voglio io, lo vuole questo governo e lo vuole tutta l’Arma dei Carabinieri, che merita rispetto. Ho la massima fiducia verso il Comando Generale e sono vicino alla famiglia di Stefano, ai suoi amici e ai suoi cari. Abbraccio tutti con grande affetto”. Così su Fb il ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

 

Processo Cucchi. Udienza odierna ore 11.21. Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano e alla famiglia Cucchi“.

E’ quanto scrive in un post su Facebook Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il detenuto di 31 anni morto all’ospedale Sandro Pertini di Roma, commentando la notizia secondo cui uno dei carabinieri imputati, Francesco Tedesco, in una denuncia ha ricostruito i fatti di quella notte e ha “chiamato in causa” due dei militari imputati per il pestaggio

 

“Oggi – ha dichiarato l’avvocato Eugenio Pini, difensore di Francesco Tedesco – c’è stato uno snodo significativo per il processo, ma anche un riscatto per il mio assistito e per l’intera Arma dei Carabinieri. Gli atti dibattimentali e le ulteriori indagini – ha aggiunto Pini – individuano nel mio assistito il carabiniere che si è lanciato contro i colleghi per allontanarli da Stefano Cucchi, che lo ha soccorso e che lo ha poi difeso. Ma soprattutto è il carabiniere che ha denunciato la condotta al suo superiore ed anche alla Procura della Repubblica, scrivendo una annotazione di servizio che però non è mai giunta in Procura, e poi costretto al silenzio contro la sua volontà. Come detto, è anche un riscatto per l’Arma dei Carabinieri perché è stato un suo appartenente a intervenire in soccorso di Stefano Cucchi, a denunciare il fatto nell’immediatezza e a aver fatto definitivamente luce nel processo”.  Alessio Cremonini, regista film su Stefano ‘Sulla mia pelle’ ha commentato: ‘ Si è aperta quella maledetta porta,  la giustizia è lenta ma arriva per tutti’. 

Immensa soddisfazione, la famiglia Cucchi ne aveva diritto. Mi è venuta la pelle d’oca nell’apprendere la notizia. Tutti i dubbi sono stati tolti. Signora Ministro io sono un vero carabiniere. L’Italia intera ora aspetta i provvedimenti che prenderà sulla base di quello che è stato detto durante l’incontro. Sempre a testa alta. Bravo Francesco, da quest’oggi ti sei ripreso la tua dignità”. Lo ha detto Riccardo Casamassimal’appuntato dei carabinieri che con la sua testimonianza fece riaprire l’inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, commentando la notizia secondo cui uno dei carabinieri imputati, Francesco Tedesco, in una denuncia ha ricostruito i fatti di quella notte e ha “chiamato in causa” due dei militari imputati per il pestaggio

 




Yara Gambirasio, oggi la Cassazione decide il futuro di Massimo Bossetti

Un delitto crudele, un’inchiesta record senza eguali in Italia e nel mondo, un processo in cui la prova scientifica è protagonista assoluta. Dopo lunghe e complesse indagine raccolte in 60 faldoni, per Massimo Bossetti condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio arriva l’ultimo grado di giudizio: la Cassazione renderà definitiva la sua condanna, la annullerà senza rinvio oppure gli permetterà di sperare con un altro processo. Venerdì 12 ottobre davanti ai giudici della prima sezione della Suprema Corte arriva un caso di cronaca che da otto anni continua a dividere l’Italia e il mondo.

26 NOVEMBRE 2010. Sono le 18.40 circa quando Yara, 13 anni, esce dalla palestra di Brembate di Sopra (Bergamo) e di lei si perdono le tracce. La giovane ginnasta va nel centro sportivo di via Locatelli per consegnare uno stereo, poi il buio la ingoia lungo i 700 metri che la separano da casa. Alle 18.49 il suo cellulare nero viene spento per sempre. Le ricerche non trascurano nessuna pista: dall’allontanamento volontario al rapimento. Un operaio di un cantiere edile di Mapello dove conducono i cani molecolari usati per le ricerche, viene fermato su una nave diretta in Marocco perché sospettato. Pochi giorni dopo le accuse crollano: non è lui l’assassino di Yara.

26 FEBBRAIO 2011. Mamma Maura e papà Fulvio smettono di sperare: il corpo della loro bambina viene trovato da un appassionato di aeromodellismo in un campo abbandonato a Chignolo d’Isola, a pochi chilometri da casa. L’autopsia svela le ferite alla testa, le coltellate alla schiena, al collo e ai polsi. Nessun colpo mortale: Yara era agonizzante, incapace di chiedere aiuto, ma quando chi l’ha colpita le ha voltato le spalle lei era ancora viva. Il decesso, dopo una lunga agonia, avviene quando alle ferite si aggiunge il freddo.

9 MAGGIO 2011. Su slip e leggings della vittima viene isolata una traccia biologica da cui è possibile risalire al Dna di ‘Ignoto 1’. Dopo il confronto con centinaia di profili si può affermare che il sospettato è figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni. Viene riesumata la salma dell’autista di Gorno, la probabilità che siano padre e figlio è del 99,99999987%, ma non basta per dargli un nome. Si riparte dal Dna mitocondriale (indica la linea materna) e la comparazione tra ‘Ignoto 1’ e Ester Arzuffi (traccia nelle mani degli investigatori dal 27 luglio 2012) porta al match: la probabilità che siano madre e figlio è del 99,999%.

16 GIUGNO 2014. Il presunto assassino di Yara ha un nome: è Massimo Bossetti, 44 anni, residente a Mapello. Sarà il ministro dell’Interno Angelino Alfano ad annunciare via Twitter le manette. Sposato, padre di tre figli, il suo Dna (acquisito con un alcoltest) combacia con ‘Ignoto 1’. Per lui l’accusa è di omicidio con l’aggravante di aver adoperato sevizie e di avere agito con crudeltà. Un delitto aggravato anche dall’aver approfittato della minore difesa, data l’età della vittima. Il 3 luglio 2015 inizia il processo davanti alla Corte d’assise di Bergamo.

1 LUGLIO 2016. Dopo l’ultimo appello dell’imputato, che continua a dichiararsi innocente e a chiedere una perizia sul Dna, i giudici condannano Bossetti all’ergastolo, come chiesto dal pubblico ministero Letizia Ruggeri, e riconoscono l’aggravante della crudeltà. Viene assolto invece “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di calunnia nei confronti di un ex collega. Su di lui, detto ‘Il favola’, pesa l’inclinazione alle bugie, l’assenza di un alibi e quel Dna che è un macigno per l’accusa.

17 LUGLIO 2017. A Brescia i giudici del processo d’appello confermano la sentenza di primo grado. “Concedetemi la superperizia” sul Dna così “posso dimostrare con assoluta certezza la mia estraneità ai fatti. Cosa dovete temere?”. Anche in questo caso le parole dell’imputato non fanno breccia sulla giuria. Bossetti torna dietro le sbarre del carcere di Bergamo dove sta scontando l’ergastolo per l’uccisione di Yara.

12 OTTOBRE 2018. Ultimo atto del processo per la morte della 13enne di Brembate. I giudici della prima sezione della Cassazione dovranno decidere, dopo aver ascoltato le parti, se confermare la sentenza, annullare la condanna senza rinvio oppure accogliere le eccezioni – ben 23 – sollevate dalla difesa e riaprire un nuovo processo d’appello dove potrebbe essere concessa la perizia sul Dna invocata da sempre, a gran voce, da Bossetti.




Nemi, isola ecologica: è braccio di ferro tra Comune e Acea

NEMI (RM) – Braccio di ferro tra il Comune di Nemi e il gestore idrico Acea riguardo l’annosa questione relativa il sito dove poter realizzare l’isola ecologica e far decollare la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale.

La giunta comunale ha infatti deliberato un atto di indirizzo politico-amministrativo finalizzato a incaricare un professionista esterno (geologo) di predisporre una documentazione che verifichi la fattibilità tecnica e normativa al fine del completamento del procedimento di realizzazione dell’isola ecologica in variante allo strumento urbanistico Comunale.

Il gestore del servizio idrico Acea, infatti, ha dato parere sfavorevole alla realizzazione dell’isola ecologica in via della Radiosa in conferenza dei servizi, nonostante il Comune di Nemi avesse specificato che “l’isola ecologica sarà semplicemente un centro rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto per legge, e non ci sarà nessuna gestione del rifiuto”.

Secondo il Comune l’isola ecologica non è gestione dei rifiuti

E anche dopo una nota inviata dagli amministratori comunali di Nemi all’Acea in cui si sosteneva che l’impianto non rientra nella gestione dei rifiuti, l’Acea ha ribadito il proprio diniego lo scorso 12 luglio. E proprio su questo punto invece Acea è stata inequivocabile e perentoria perché, leggi alla mano, ha evidenziato che l’art. 183 comma 1 lettera N del D lgs 152/2006 con il termine “gestione” deve intendersi “prelievo dei rifiuti compresa la cernita preliminare alla raccolta, ivi compresa la gestione dei centri di raccolta, ai fini di un loro trasporto nei centri di trattamento”.

In pratica in via della Radiosa, nelle vicinanze del sito dove gli amministratori comunali intenderebbero realizzare l’isola ecologica, esiste un pozzo d’acqua che serve la popolazione e l’Acea ha riportato ad litteram l’articolo 94 comma 4 del D.lgs 3 aprile 2006 n°152 che stabilisce che la zona di rispetto è costituita dalla porzione di territorio circostante la zona di tutela assoluta da sottoporre a vincoli e destinazioni d’uso tali da tutelare qualitativamente e quantitativamente la risorsa idrica captata. In particolare nella zona di rispetto è vietata la gestione dei rifiuti.

Il geologo che verrà incaricato dal Comune di Nemi, dunque, dovrà cercare di dirimere una situazione che lo stesso Comune definisce complessa.




Albano Laziale, edilizia economica popolare: istituita una commissione consiliare speciale

ALBANO LAZIALE (RM) – Il Consiglio Comunale di Albano Laziale, su proposta del Sindaco Nicola Marini, ha approvato l’istituzione di una Commissione Consiliare Speciale sul Piano di Edilizia Economica e Popolare in località Cecchina, Via Madonna degli Angeli, noto anche come PEEP Cecchina 2. La Commissione esaminerà tutti gli atti amministrativi riguardanti il Piano di Edilizia Economica e Popolare PEEP Cecchina 2. La Commissione sarà composta dal Presidente del Consiglio, dal Presidente della I^ Commissione Consiliare e dai capigruppo o loro delegati.

Il Sindaco Nicola Marini ha commentato: “Durante la realizzazione degli alloggi del PEEP Cecchina 2 si sono evidenziate diverse criticità, oggetto anche di interrogazioni da parte di Consiglieri Comunali, oltre che di legittime lamentele da parte degli abitanti del quartiere. Pertanto abbiamo ritenuto necessario istituire un organo che verifichi e faccia complessivamente luce sull’interno percorso amministrativo”.

Una vicenda, quella del PEEP che si protrae da oltre un ventennio

Nel 2012 fu oggetto di una interrogazione urgente a risposta scritta presentata dall’allora capogruppo e segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio. Nell’interrogazione si riepilogavano alcuni fatti, a partire dai contributi regionali assegnati alla fine degli anni 90 alla società ACF, che nel 2004 aveva stipulato una convenzione ai sensi dell’art. 35 della legge n. 865/1971 con il comune di Albano laziale per la quale si concedeva il diritto di superficie per la realizzazione di 38 alloggi nell’ambito del piano di zona. Mentre per le case, terminate sin dal 2007, venivano consegnate dagli altri operatori nel 2008, a distanza di 8 anni, passando per numerosi contenziosi civili e amministrativi intentati strumentalmente dalla società ACF, questa aveva richiesto all’assessorato alla Casa l’approvazione del QTE (Quadro tecnico Economico) finale, atto propedeutico all’erogazione dei fondi residui, presentando un documento con discordanze macroscopiche, in eccesso, rispetto alle metrature indicate nei titoli edilizi, anche di oltre 40 metri quadrati, come rilevato dal Comune. Inoltre, nonostante nel QTE veniva indicato un “Costo totale dell’intervento” inferiore al prezzo massimo di cessione stabilito dal Comune, la società aveva preteso dagli acquirenti maggiori somme per voci di spesa che invece erano già ricomprese nel prezzo stesso, ovvero riferite a “migliorie” che non corrispondevano a lavori eseguiti.

ALBANO LAZIALE URBANISTICA: MARRUCCIO (IDV) PRESENTA INTERROGAZIONE SU EDILIZIA POPOLARE A CECCHINA2




Ss Torre Angela Acds (calcio, Juniores reg. C), Liberti: «Ottimo pre-campionato, faremo bene»

Roma – E’ entrata nella settimana dell’esordio la Juniores regionale C del Torre Angela Acds. La squadra di mister Daniele Polletta sabato ospiterà la Pescatori Ostia per il match di campionato e il gruppo capitolino sembra davvero smanioso di dimostrare le sue qualità in una partita “vera”. Nell’ultimo test di sabato scorso, il Torre Angela Acds ha battuto 2-0 il Rocca Priora grazie alla doppietta di Trincia. «E’ stata una partita tosta, molto intensa e giocata sotto una pioggia battente – commenta il centrocampista centrale classe 2000 Mattia Liberti – Siamo andati in vantaggio nel corso del primo tempo e poi abbiamo raddoppiato nel secondo: è stato un altro test positivo in un pre-campionato che sicuramente ha fatto intravedere le nostre qualità». Liberti (tra i possibili candidati a diventare il capitano del gruppo di mister Polletta) sembra molto fiducioso anche sulle prospettive stagionali della Juniores regionale C del Torre Angela Acds. «Abbiamo una bella squadra e soprattutto una rosa ampia con diversi elementi di valore: cambia poco chi gioca. Questo è sicuramente un aspetto importante per cercare di essere protagonisti fino in fondo nelle zone alte della classifica». La stagione che sta per cominciare sarà estremamente importante anche a livello personale per Liberti. «Ho subito la rottura del legamento crociato a settembre di un anno fa quando giocavo col Borussia e di fatto ho perso tutta la precedente annata. Ora fisicamente sto bene e ho messo i problemi alle spalle, anche se chiaramente devo recuperare il ritmo partita. Cercherò di arrivare nel più breve tempo possibile al massimo della condizione». Liberti, come tanti suoi neo compagni, è stato portato al Torre Angela Acds da mister Polletta. «Lo conosco da tanto tempo e quando è passato al Borussia qualche volta mi ha aggregato col gruppo di allora dei suoi 2001. E’ un tecnico molto preparato che sa gestire i vari momenti, sono convinto che può farci crescere tanto».




Volley Club Frascati (serie C/f), capitan La Rosa: «Siamo pronte per il debutto, il gruppo è unito»

Frascati (Rm) – Dopo quasi due mesi di preparazione, è arrivato il momento dell’esordio ufficiale per la serie C femminile del Volley Club Frascati. La prima squadra rosa del club del presidente Massimiliano Musetti debutterà sabato sul campo della Margutta Civitavecchia e sarà subito un test severo come conferma il neo capitano Carlotta La Rosa. «Abbiamo affrontato questa squadra già nella passata stagione anche se ci hanno detto che si sono rinforzate parecchio prendendo diverse atlete di esperienza. Certamente ci creeranno delle difficoltà, ma cercheremo di fare la nostra partita e capiremo subito qual è il valore della nostra squadra». Su un aspetto, il centrale classe 2000 non sembra avere dubbi. «Quest’anno il gruppo è decisamente più unito e questo ci aiuterà molto nei momenti difficili che dovremo affrontare. Le nuove arrivate si sono integrate bene con le ragazze del vecchio gruppo e si è creato il giusto spirito. Mentalmente la squadra sta bene e abbiamo tutte l’obiettivo di vincere e crescere individualmente, anche fisicamente abbiamo lavorato tanto e siamo in una buona condizione». La Rosa è al sesto anno nel Volley Club Frascati, è tra le più “anziane” del gruppo tuscolano e in questa stagione è stata nominata capitano. «Indubbiamente è una responsabilità importante: la società, lo staff tecnico e il gruppo hanno riposto fiducia nei miei confronti e io cercherò di essere all’altezza della situazione. Devo ascoltare le problematiche delle mie compagne che si fidano di me e cercare di essere la “voce della squadra”: sono convinta di poter essere all’altezza di questo delicato compito». Sugli obiettivi stagionali il pensiero della giovane centrale è abbastanza chiaro. «Sono convinta che possiamo fare grandi cose se riusciamo ad esprimere le nostre potenzialità» conclude La Rosa.
In contemporanea con la serie C femminile (sabato alle 19), ci sarà anche l’esordio della serie D rosa del Volley Club Frascati che ospiterà a Vermicino l’Antares Roma.




Asd Judo Frascati (hip hop), quasi tutto pronto per lo spettacolo teatrale a Capocroce del 21 ottobre

Frascati (Rm) – Il settore hip hop dell’Asd Judo Frascati sta ultimando la preparazione per mettere in scena lo spettacolo “The five elements” in programma per domenica 21 ottobre alle ore 18 presso il teatro di Capocroce. I ballerini guidati dal responsabile David Coni stanno lavorando intensamente per curare gli ultimi dettagli: «Siamo totalmente concentrati sulla preparazione di questo evento – conferma Coni – L’emozione è indescrivibile, ma non c’è e non ci deve essere alcuna forma di preoccupazione. Sarà uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti sul tema dei cinque elementi della natura con l’introduzione di un elemento a sorpresa». Il settore hip hop ha regalato un piccolo “assaggio” dello spettacolo nell’ambito del saggio di fine giugno, segno che il gruppo sta lavorando da tempo su questa esibizione. Una piccola presentazione, inoltre, è stata fatta nel corso della recente “Festa dello Sport” di fine settembre a Villa Torlonia, ma quella “ufficiale” si terrà venerdì 19 ottobre nell’ambito di un evento di sponsorizzazione a Villa Mercede. “The five elements”, come specificato da Coni, sarà uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti e per questo il responsabile del settore hip hop dell’Asd Judo Frascati ringrazia anche altre preziose figure esterne al gruppo che arricchiranno l’evento del 21 ottobre. «Ci offriranno un supporto fondamentale la coreografa internazionale Flaminia Genoese e Gianluca Fiore (realizzatore di video e foto, ndr), mentre la nostra Giorgia Lolli si è occupata dell’editing dei visual. Il corpo di ballo sarà composto da venti ragazzi e tra loro ci sarò anche io: mi auguro che la mia presenza sul palco possa contribuire a dare tranquillità e carica al gruppo» conclude Coni.
Da ricordare, infine, che i corsi di hip hop si svolgono tutti i martedì e giovedì al Tusculum Sport Center di Frascati sotto la direzione dello stesso David Coni con questi orari: dalle 16 alle 17,30 il gruppo avanzato, dalle 17,30 alle 18,30 i bambini e dalle 18,30 alle 19,30 i nuovi arrivati.




Viaggiare nell’era dei pacchetti digitali e dei servizi collegati: professionalità e trasparenza a tutela del consumatore

L’appuntamento è per giovedì 11 ottobre, ore 10.30, Padiglione A6 ingresso Hall presso la Sala Noce della Fiera di Rimini

RIMINI – Centro Europeo Consumatori Italia ha organizzato, insieme a Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo) e Adiconsum, il Convegno “L’Agente di viaggi e i viaggiatori nell’era dei pacchetti digitali e dei servizi collegati: professionalità e trasparenza a tutela del consumatore”, in occasione della 55ma edizione del TTG Travel Experience, la manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale in Italia e per la commercializzazione dell’offerta turistica italiana nel mondo.

L’evento tenta di fare un primo bilancio sull’applicazione della nuova direttiva pacchetti UE 2302/2015, divenuta operativa nel nostro Paese dal 1° luglio scorso con il D. lgs 62/2018, sentendo le voci dei vari operatori del settore. Viene, inoltre, presentato il nuovo formato contrattuale di vendita dei pacchetti di viaggio predisposto da Fiavet, d’intesa con Assoviaggi, che sarà oggetto di confronto con il Centro Europeo Consumatori Italia e con Adiconsum per ricercare condivisioni che facilitino il rapporto impresa-consumatore secondo regole di legalità, affidabilità e professionalità degli operatori.

Gianfranco Nitti