Riccardo Bernardini, l’arbitro picchiato a sangue. La mamma: “…a difendere mio figlio, non c’era nessuno”

ROMA – Una tragedia sfiorata quella di lunedì 12 novembre 2018. Non è la prima volta, purtroppo. Speriamo (ma allo stesso tempo temiamo non sia così) l’ultima. Un ragazzo di 24 anni, Riccardo Bernardini, è stato aggredito ieri alla fine della partita fra la Virtus Olympia e l’Atletico Torrenova, valevole per il campionato di Promozione. Uno schiaffo, il secondo, la caduta, la testa che sbatte sul cemento, una pozza di sangue. Solo la prontezza del preparatore atletico del Torrenova, Yuri Alviti, ex capo degli Irriducibili, e successivamente della fidanzata di Riccardo (infermiera) hanno evitato il peggio. Aveva perso i sensi, rischiava di morire, è stato rianimato. La sua colpa? Essere un arbitro.

INCUBO – Tutto è avvenuto in pochi minuti. Subito dopo il fischio finale di una partita che s’era accesa proprio nel finale. Due espulsi fra i padroni casa, poi quel gol nel recupero. E’ scattato il raid. I Carabinieri, accorsi subito insieme all’ambulanza, avrebbero un quadro già chiaro della dinamica, secondo le testimonianze raccolte. Ad entrare nel recinto che separa gli spogliatoi dal resto della struttura (il Francesca Gianni, quartiere San Basilio) sicuramente due uomini fra i 25 e i 35 anni. Hanno scavalcato (uno o tutti e due) il recinto ed aperto la porticina. Alla fine, secondo alcuni testimoni, erano in quattro. E’ volato uno schiaffo, poi il secondo, micidiale. Bernardini è caduto all’indietro ha battuto la nuca ed ha perso conoscenza. Il preparatore del Torrenova, Yuri Alviti (ironia della sorte: era stato allontanato dalla panchina proprio dall’arbitro) è intervenuto per rianimarlo (la lingua dell’arbitro rischiava di soffocarlo), poi è intervenuta anche la fidanzata di Riccardo. E’ arrivata l’autoambulanza, che lo ha trasportato all’Umberto Primo. Bernardini è stato sottoposto ad una prima TAC, che ha fortunatamente dato esito negativo, poi a una seconda. Tre punti di sutura. Ha passato la notte in osservazione.

Escalation di aggressioni

Il Lazio è una delle regioni che ha la percentuale più alta di aggressione ai direttori di gara. Prima, Campania, Sicilia e Calabria. Una vera e propria piaga. Che trova sempre corpo nella voce di chi fa comizi invece di pensare ad altro, ma che poi, all’atto pratico, nonostante sanzioni studiate ad hoc che poi vengono disattese o aggirate, non ha risolto nulla. Ed è inutile vestire gli arbitri della serie A con le magliette che inneggiano ai corsi arbitrali nelle sezioni per il reclutamento (in alcune regioni si fa fatica a coprire tutti i campionati, segno di una disaffezione o di un calo di vocazioni) se poi questi sono i risultati. In serata, la Virtus Olympia s’è dichiarata «estranea ai fatti accaduti», s’è detta «profondamente rammaricata per l’aggressione perpetrata ai danni del direttore di gara», precisando che gli individui erano «totalmente estranei al club». Ha poi rivolto, a nome del presidente Giovannoni, «i migliori auguri di rapida guarigione al signor Bernardini di Ciampino». Vorremmo non parlarne più…

 

L’appello della mamma

«Pronto? Sono la mamma di…». Comincia così la dolcissima telefonata con la mamma di Riccardo Bernardini. Appena uscita dell’ospedale, dove ha lasciato il figlio. Adrenalina e preoccupazione. Uno sfogo, dopo una giornata di tensione. Mai sopra le righe, sempre entro quei limiti di quella civiltà che invece è mancata ieri pomeriggio al Francesca Gianni. «Hanno tirato sassi, sono entrati, erano più di due, forse quattro. Ma lì, a difendere mio figlio, non c’era nessuno….». Non lancia accuse, ma non capisce perché si debba finire in ospedale per una passione. All’ospedale, con lei, il presidente della sezione di Ciampino, Samà, il presidente del Cra del Lazio, l’ex arbitro di A Palanca, e il suo vice, l’ex assistente di Serie A, Dobosz: «Persone splendide. Ma il problema va risolto, per sempre. Mi appello al presidente della Federcalcio, Gravina, e soprattutto a quello dell’AIA, Nicchi: gli arbitri devono, ripeto devono essere tutelati. E se non lo fa lui, costituirò un’associazione di tutte le mamme degli arbitri. Così è una vergogna». Solo il cuore di una mamma sa essere così forte.

Testo pubblicato sulla bacheca Facebook ufficiale del Latina Calcio 1932 Settore Giovanile e Scolastico




Potenza, venditore ambulante trasportava frutta, verdura e cocaina

POTENZA – I Carabinieri della Stazione di Tolve (PZ), nel corso di un servizio perlustrativo, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 35enne di Palazzo San Gervasio (PZ), venditore ambulante, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Al mercato con la droga

Lo stesso, lungo la Strada Provinciale 123, nel mentre viaggiava a bordo del suo autocarro, su cui trasportava frutta e verdura, per raggiungere il centro abitato di Tolve e partecipare al locale mercato settimanale, è stato sottoposto a controllo dai militari, con l’ausilio dell’unità antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Potenza.

La perquisizione

All’esito di un’approfondita perquisizione veicolare e personale, gli operanti hanno rinvenuto e sequestrato all’interno dell’abitacolo 12 grammi di cocaina, suddivisi in altrettante dosi, ben occultati dietro lo schienale di uno dei sedili.

I Carabinieri hanno poi raggiunto l’abitazione del commerciante, ove hanno eseguito ulteriori ricerche, durante le quali hanno ritrovato e sequestrato una dose di marijuana, due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Contrasto alla droga

L’arresto si inserisce nell’ambito delle attività preventive e repressive di controllo del territorio che i Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza stanno effettuando al fine di poter individuare le illecite condotte e modalità di approvvigionamento, trasporto e distribuzione che connotano il fenomeno della droga nell’area lucana, sfruttando al massimo le potenzialità dell’Istituzione che derivano principalmente dalla presenza capillare delle Stazioni Carabinieri in quasi tutti i centri della provincia.

 




Mattarella, libertà di stampa ha un grande valore. Domani il flash mob nelle piazze italiane

“Al mattino leggo i giornali: notizie e commenti, quelli che condivido e quelli che non condivido e forse questi secondi per me sono ancora più importanti. Perché è importante conoscere il parere degli altri, le loro valutazioni. Quelli che condivido sono interessanti, naturalmente e mi stanno a cuore; ma quelli che non condivido sono per me uno strumento su cui riflettere. E per questo ha un grande valore la libertà di stampa, perché, anche leggendo cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate, consente e aiuta a riflettere”. Lo ha detto Mattarella agli studenti al Quirinale.

 

Tutela fino alla fine

“C’è la Costituzione, la libertà di stampa è tutelata e sarà tutelata fino alla fine, ma negli ultimi trenta anni è mancata una cultura generale dell’indipendenza ed e’ un tema che va affrontato perché la stampa influenza la politica e i politici influenzano i giornalisti”. Cosi il presidente della Camera Roberto Fico, a margine di un appuntamento a Napoli, ha commentato la querelle che vede il vicepremier Di Maio opposto ai giornalisti definiti “infimi sciacalli” dopo l’ assoluzione del sindaco Raggi.

 

“Basta attacchi!”

«Basta attacchi ai giornalisti. Gli insulti e le minacce di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista non sono soltanto l’assalto ad una categoria di professionisti, ma rappresentano anche e soprattutto il tentativo di scardinare l’articolo 21 della Costituzione e i valori fondamentali della democrazia italiana». È quanto afferma la Federazione nazionale della stampa italiana, che martedì prossimo, 13 novembre, darà «una prima risposta pubblica agli attacchi del vicepremier Di Maio e di quanti pensano di poter ridurre al silenzio l’informazione italiana».
La Federazione nazionale della Stampa italiana promuove, dunque, il flash mob #GiùLeManiDallInformazione, «aperto non soltanto ai giornalisti, ma anche a cittadini e associazioni che considerano l’informazione un bene essenziale per la democrazia».

Un’iniziativa alla quale ha già aderito il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Il flash mob si terrà in contemporanea, dalle 12 alle 13, nelle piazze delle principali città italiane (le piazze saranno rese note nelle prossime ore).

«Ritrovarsi in piazza contemporaneamente – spiega Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi – significa respingere tutti insieme attacchi volgari e inaccettabili contro l’informazione e i giornalisti. Ormai non si tratta più di episodi isolati, ma di azioni mirate a screditare una categoria di professionisti con lo scopo di disorientare l’opinione pubblica. Una forza politica, il Movimento 5 Stelle, che teorizza il superamento del Parlamento e della democrazia liberale ha messo nel mirino i giornalisti e gli editori perché per realizzare questo progetto bisogna togliere di mezzo tutti gli organismi intermedi e impedire ai cittadini di conoscere. Soltanto un’informazione debole, docile o assente può consentire alla disinformazione di massa, veicolata attraverso gli algoritmi e le piattaforme digitali, di prendere il sopravvento e di manipolare il consenso e le coscienze dei cittadini. È un disegno al quale bisogna opporsi con forza». (giornalistitalia.it)

 




Carmignano, lei lo lascia e lui le fa vivere un incubo tra botte e minacce

CARMIGNANO – Perseguitava la ex convivente, denunciato 35enne. Un 35 enne è stato denunciato dai Carabinieri della Stazione di Carmignano alla Procura della Repubblica di Prato per il reato di atti persecutori.

Lei lo lascia

Il giovane, dopo una relazione di convivenza con una 34enne del paese, era stato lasciato perché lei lo riteneva possessivo e talvolta violento. Lui però, invece di farsene una ragione, ha iniziato a minacciarla ed in alcune circostanze l’ha picchiata.

Il coraggio di denunciare

La vittima, non più convivente con il ragazzo, ha trovato il coraggio di denunciare i fatti al Comandante della Stazione di Carmignano che professionalmente ha seguito la vicenda. Dopo aver raccolto tutti gli elementi utili alle indagini, per il convivente è scattata la denuncia a piede libero per il reato di stalking.

La perdita di autostima

Nelle storie raccontate dalle vittime di violenza domestica, si apprende che la vittima nel tempo impara a “sopportare” eventi orribili, iniziando così a soffrire di problemi psichici che la spingono alla chiusura e ad una riduzione drastica della sua personale autostima ossia ad avere un atteggiamento eccessivamente critico verso se stessa e a sentirsi costantemente insoddisfatta delle proprie qualità.

I consigli

Sul sito dei Carabinieri, nell’area internet “il cittadino”, sezione “consigli tematici” sono raccolti alcuni suggerimenti per aiutare i cittadini a conoscere meglio i propri diritti e prevenire le situazioni di violenza.




La Rustica (calcio, Prom.), Gubinelli doppietta al bacio: «Dedicata a mia moglie Martina»

Roma – La Promozione del La Rustica soffre, ma riesce a piegare di misura (3-2) il Real Latina fanalino di coda. Gli ospiti erano andati sul doppio vantaggio addirittura dopo meno di un quarto d’ora, poi la riscossa capitolina è iniziata grazie al primo dei due gol di Fabio Gubinelli, attaccante esterno classe 1989 ai primi sigilli stagionali. «E’ stata una partita dura – dice l’esperto giocatore – Forse siamo entrati in campo con un’eccessiva consapevolezza di essere superiori e il Real Latina, che si è dimostrato una squadra esperta e con buoni giocatori soprattutto davanti, è andato a segno coi primi due tiri in porta. Aver realizzato il gol dell’1-2 in maniera immediata è stato molto importante e ancor più lo è stato essere andati al riposo subito dopo il gol del 2-2». Dopo la doppietta di Gubinelli, la rete che ha deciso l’incontro è stata del giovane esterno difensivo (schierato nel tridente d’attacco nel secondo tempo) De Filippo che ha permesso al La Rustica di agganciare la Luiss al secondo posto, a -1 dalla capolista Fiumicino. «Abbiamo tanta voglia di fare meglio dell’anno scorso, a partire dal sottoscritto. Ho perso la prima parte di campionato perché ho sposato la mia Martina a cui ovviamente dedico la doppietta contro il Real Latina, ma da subito mi sono sentito bene fisicamente e ora è un peccato fermarmi per una squalifica». Gubinelli, infatti, era diffidato ed è finito sul taccuino del direttore di gara anche ieri. «Cerco di darmi da fare sempre anche in fase difensiva e non tiro mai indietro la gamba. E’ un peccato non esserci domenica prossima a Frascati perché sto bene e avrei voluto sfruttare “l’onda” di questa doppietta, ma abbiamo un gruppo valido e quest’anno anche chi gioca meno riesce a farsi trovare pronto». Gubinelli non si nasconde parlando dell’obiettivo finale del La Rustica. «Vogliamo fare un campionato di vertice, la classifica attuale testimonia la nostra competitività: possiamo giocarcela alla pari con tutti».




Marino, Bibliopop Santa Maria delle mole: Roberto Di Sante presenta “Corri-Dall’inferno a Central Park”

Sabato 17 novembre, alle ore 17.00, per la prima volta a S. Maria delle Mole nel Comune di Marino verrà allestita una mostra filatelica – dal titolo: francobolli testimoni della nostra storia – . BiblioPop la ospiterà per una settimana.

Sempre sabato, dopo l’inaugurazione della mostra, ossia alle 17.30 sarà presentato il libro “Corri-Dall’inferno a Central Park” del giornalista Roberto Di Sante, Giornalista al “Messaggero”, scrittore teatrale e appassionato di musica e cinema.

L’autore racconta la storia di un riscatto dalla depressione grazie alla corsa. L’antefatto è presto detto: un uomo precipita dal quarto piano, vuole smettere di soffrire, ma il suo corpo – novello Jeeg Robot, anche la foto di copertina di Martino Pietropoli ricorda il personaggio cinematografico interpretato da Claudio Santamaria – si ferma a pochi centimetri da terra bloccato da un sogno: correre la maratona di New York. E aggrappato a questo sogno scaccia gli incubi, cade e si rialza, diventa un altro tra risate, sorprese e nuove emozioni.

A presentarlo un ospite d’eccezione, Andrea Garibaldi, fino a poco tempo fa giornalista di punta del Corriere della Sera. Vi aspettiamo col solito calore e la qualità di cui siamo capaci nelle nostre attività.




Ssd Roma VIII (calcio, Juniores prov.), Gramiccia: «Siamo forti e possiamo risalire in classifica»

Roma – Non è stata accompagnato dalla sorte l’avvio di stagione della Juniores provinciale della Roma VIII. I ragazzi di mister Massimiliano Mancuso hanno sfoderato delle buone prestazioni, talvolta senza essere premiati dal verdetto del campo. E’ il caso (anche) dell’ultimo turno, quando la prima squadra giovanile del club capitolino ha impattato 1-1 sul campo del Segni. «Un pareggio che ci sta molto stretto – dice il vice capitano Andrea Gramiccia – Abbiamo creato tante occasioni ed è davvero incredibile non aver vinto. Nel primo tempo stiamo andati in svantaggio in una delle poche occasioni degli avversari, pur creando alcune opportunità molto ghiotte. Poi nella ripresa abbiamo trovato il pareggio con Monterisi e poco dopo abbiamo sbagliato un rigore con Marrazzi che successivamente ha avuto un’altra grossa opportunità. Una partita stregata, ma non è la prima che ci capita in questa stagione». Il difensore centrale classe 2001 rimane comunque convinto delle possibilità della sua squadra. «Questo è un gruppo che vale, abbiamo le capacità per risalire la classifica. Dobbiamo solo conoscerci un po’ di più e fare gruppo, ma la squadra è totalmente nuova e quindi queste sono cose normali». L’ex giocatore della Borghesiana parla del suo approdo nella Roma VIII. «Sono arrivato qui grazie al direttore sportivo Roberto Fagotti e da subito mi sono trovato molto bene. Anche col mister Mancuso c’è un ottimo rapporto: ci siamo conosciuti solo quest’anno, ma mi ha subito dimostrato fiducia, affidandomi il ruolo di vice capitano. Ora dobbiamo solo far vedere che meritiamo più della classifica attuale». Nel prossimo turno la Juniores provinciale della Roma VIII è attesa dal match interno con l’Atletico Zagarolo. «So poco di loro – sottolinea Gramiccia – Ma al di là dell’avversario noi dovremo mettere in campo la rabbia per non aver vinto la partita di sabato scorso: stavolta vogliamo assolutamente i tre punti».
Infine non è stato un week-end fortunato nemmeno per gli Allievi provinciali di mister David Trombetti che hanno perso 0-2 in casa contro la Cavese.




Todis Lido di Ostia Futsal (A2), altra rimonta vincente. Matranga: «Complimenti alla Roma»

Roma – Un’altra vittoria col brivido per il Todis Lido di Ostia Futsal. La squadra di mister Roberto Matranga ha vinto 5-4 a Frascati, sul campo della Roma calcio a 5 che ha messo a lungo in difficoltà i lidensi. Un risultato importante (anche perché Ortona e Real Cefalù continuano a non perdere colpi), ma una prestazione che ha lasciato qualche perplessità a mister Matranga. «Non posso essere contento, soprattutto per il fatto che anche stavolta siamo andati sotto di due reti prima di trovare la reazione giusta. E’ chiaro che il carattere è certamente un aspetto positivo, ma andare sotto così tante volte in questo inizio di stagione ci ha portato uno spreco notevole di energie mentali e poi non sempre può riuscire la rimonta». La doppietta di Jorginho e i gol di Papu, Cutrupi e Schacker (decisivo a poco più di un minuto dal termine) hanno consentito ai lidensi di uscire coi tre punti dal palazzetto di Frascati. «Ma devo fare i complimenti alla Roma, una squadra di talento, giovane e molto ben organizzata. Sapevo che ci avrebbero messo in difficoltà sul piano del ritmo e così è stato. Dal punto di vista fisico noi siamo una squadra estremamente competitiva, eppure stavolta abbiamo trovato un avversario che ci ha fatto sudare molto». Nel primo tempo, dopo il gol del momentaneo 1-1 di Papu, il Todis Lido di Ostia Futsal è andato sotto 3-1. Poi nella ripresa una prima rimonta fino al 3-4 (con bellissimo gol su schema da palla inattiva finalizzato da Jorginho) e infine, dopo il gol del 4-4 subito col portiere di movimento, è arrivato il sigillo da tre punti di Schacker. «Ma sul 4-4 onestamente ho detto al mio collaboratore in panchina che avevo la sensazione di perderla – ammette Matranga – Per fortuna sbagliavo». Il Todis Lido di Ostia Futsal può aver pagato anche la stanchezza per il successo in Coppa Italia proprio sul Real Cefalù. «Questa squadra è stata pensata per giocare ogni partita con l’obiettivo di vincere e quindi sa che non può mollare nessuna competizione. Certo, questo ci toglie la possibilità di allenarci con regolarità, ma non dev’essere una scusante». Questa per i lidensi sarà una settimana “normale”: il prossimo impegno sarà sabato tra le mura amiche contro la Cioli Ariccia Valmontone. «Un’altra sfida pericolosissima. Li abbiamo affrontati in Coppa e sappiamo lo spessore del prossimo avversario».




Palermo, summit: Conte al lavoro per compromesso tra Sarraj e Haftar

Al summit di Palermo “mi aspetto che Haftar sia presente. La sua visione non è certamente coincidente con quella del presidente Sarraj”, ma “Mandela ha osservato che ‘il compromesso è l’arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici'”. Così il premier Giuseppe Conte in un’intervista in apertura di prima pagina della Stampa. Sulla Tav, Conte assicura che ascolterà l’opinione arrivata dalla manifestazione di Torino. “A breve si concluderà la valutazione costi-benefici. Il dossier sarà esaminato con cura come fatto su Ilva e Tap”.

Caos Libia, Haftar vuole disertare il summit di Palermo – Khalifa Haftar deciso a boicottare la conferenza sulla Libia. Voci su una visita-lampo di Giuseppe Conte a Bengasi – smentite con forza da Palazzo Chigi – per convincere il generale a ripensarci: è un thriller la vigilia del summit di Palermo, ma senza l’uomo forte della Cirenaica si rischia il naufragio ancor prima che la nave lasci il porto.

Tra le proteste delle opposizioni a Roma, che accusano il governo di una “nuova figuraccia” e chiedono chiarimenti. A 24 ore dall’inizio dei lavori, ambienti dell’autoproclamato Esercito nazionale libico hanno fatto sapere in mattinata che il loro capo diserterà il summit perché non vuole sedere al tavolo con i rappresentanti del Qatar e di una fazione, il Libyan Fighting Group, secondo Haftar “legata ad al Qaida”.

L’indiscrezione poteva essere il frutto di un bluff del generale per alzare la posta del negoziato. Più tardi, però, si è avuta la percezione che la situazione stesse realmente precipitando. Altre fonti vicine ad Haftar infatti – rilanciate dapprima dal media libico Address Journal e in seguito, tramite la France Presse, dall’autorevole sito egiziano Al Ahram e da Al Arabiya – hanno diffuso la notizia che Conte in giornata sarebbe volato a Bengasi: una visita lampo, si legge nella ricostruzione, per discutere con Haftar “gli ultimi sviluppi sulla conferenza di Palermo”. Palazzo Chigi ha smentito seccamente la notizia. Facendo trapelare che da parte del governo italiano “c’è la volontà di non interferire tra le parti libiche in una questione che è prettamente libica”. La posta in gioco è però troppo alta per passare la mano, e le trattative per un ripensamento del generale proseguono. Per settimane la diplomazia italiana, ma anche i russi e gli americani, hanno cercato di convincere Haftar ad andare al summit. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero lo ha incontrato a Bengasi, lo stesso generale è stato ricevuto a Roma dal premier Giuseppe Conte. Sembrava che la riserva fosse stata sciolta, ma poi è cominciato il balletto dei distinguo, veline fatte filtrare dall’entourage del generale sui suoi dubbi: in particolare, che il formato della conferenza fosse sbilanciato verso la componente islamista dentro e fuori la Libia, legata alla Fratellanza Musulmana, a cominciare dai rappresentanti di Tripoli. La componente dei Fratelli Musulmani è invisa anche al presidente egiziano al Sisi, principale sponsor arabo di Haftar, e questo elemento potrebbe spiegare perché dal Cairo non è stato ancora chiarito a che livello l’Egitto sarà rappresentato a Palermo. La probabile assenza di Haftar alla conferenza sulla Libia ha scatenato le proteste delle opposizioni a Roma: “vertice inutile”, “ennesima figuraccia”, è il coro unanime che arriva da Pd, Forza Italia, Fdi. Mentre Leu esprime preoccupazione per le insinuazioni del generale sulla presenza a Palermo di esponenti filo-al Qaida. In Sicilia intanto sono arrivate le prime delegazioni, come quella del parlamento di Tobruk, guidata dal presidente Aguila Saleh, ed i rappresentanti del Consiglio di Stato. Il suo leader, Khaled al Meshri, ha lanciato un nuovo appello al dialogo tra le parti come “unico mezzo per uscire dalla crisi”. Ma che dialogo possa esserci senza Haftar, il capo de facto dell’est del Paese, è tutto da verificare. Così le trattative per portarlo a Palermo vanno avanti, fino all’ultimo.




Congo, epidemia di ebola: la peggiore dal 1976

L’ultima epidemia del virus di ebola nella Repubblica democratica del Congo è la peggiore nella storia del Paese. E’ quanto afferma il ministero della Sanità del Paese, riferisce la Bbc online.
Almeno 200 persone sono morte da agosto ad oggi, secondo le autorità, con oltre 300 ulteriori casi di infezione confermati.

Il programma di vaccinazione ha finora inoculato 25mila persone

Da anni, gli sforzi per alleviare la malattia nel Paese sono stati ostacolati dagli attacchi agli operatori sanitari. “Ad oggi, sono stati registrati 319 casi e 198 decessi”, ha detto il ministro della Sanità, Oly Ilunga. Metà delle vittime sono di Beni, una città di 800mila abitanti nella regione di Kivu, afferma l’autorità sanitaria. L’attuale epidemia è la decima divampata nel Paese ed è la peggiore dal 1976, quando venne segnalato il primo focolaio.




Referendum Atac, vince il si ma non si raggiunge il quorum: Raggi esulta. Radicali annunciano ricorso al Tar

Non raggiunge il quorum del 33,3%, necessario secondo il Campidoglio per la sua validità, il referendum per la messa a gara del dei trasporti pubblici di Roma. Alla consultazione promossa dai Radicali, che ha visto vincere largamente i sì (74-75%) partecipano ‘solo’ il 16,3% degli aventi diritto. “Atac resta dei cittadini. I romani vogliono resti pubblica”, esulta la sindaca Virginia Raggi parlando della municipalizzata che oggi gestisce i trasporti in house. Ma la questione è destinata a non finire qui: i Radicali, secondo cui il quorum non serve, annunciano un ricorso al Tar. In serata, a urne chiuse, Raggi promette via Twitter: “Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, piu’ controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti”.

OFFICINA STAMPA 8/11/2018 CONFRONTO SU REFERENDUM ATAC TRA RACHELE MUSSOLINI E CLAUDIO CATALANO

Complessivamente l’affluenza alle urne è stata di circa 386.900 cittadini su 2.363.989 iscritti al voto

Il municipio dove e’ piu’ alta, al 25.25%, e’ il secondo di San Lorenzo-Parioli. Al polo opposto il sesto, quello piu’ periferico di Tor Bella Monaca (appena il 9,3%). “Il mancato raggiungimento del quorum è una sconfitta per l’amministrazione della democrazia diretta, per una sindaca che ha fatto fatica a dire una parola sul referendum – attacca il parlamentare radicale Riccardo Magi -. Nelle condizioni date siamo soddisfatti di come i romani abbiano risposto”. Proprio i Radicali nel pomeriggio avevano lanciato l’allarme sul caos ai seggi: “Ci arrivano numerose segnalazioni di fatti gravissimi che stanno impedendo a molti cittadini di esercitare regolarmente il loro diritto di voto. In particolare, molti presidenti impediscono di votare a chi e’ sprovvisto di tessera elettorale, mentre il regolamento afferma con inequivocabile chiarezza che per accedere alle urne e’ sufficiente il documento di identità”. 

Sul fronte del Campidoglio 5 Stelle (che sostiene il no al referendum) la sindaca Virginia Raggi è andata a votare nel pomeriggio, in mattinata si è recato alle urne anche il presidente della commissione Trasporti, il pentastellato Enrico Stefano che ha esortato su Fb: “Al di là di come la si pensi è importante esprimere la propria opinione nei momenti di confronto democratico”. Al voto anche Zingaretti, che non ha mai espresso però il suo orientamento, e Paolo Gentiloni. L’appuntamento di oggi ha diviso l’opinione pubblica cittadina: Pd, FI, industriali di Unindustria ad esempio si sono schierati per la liberalizzazione; M5S, Lega, LeU-SI e sindacati per il no.