Anguillara Sabazia, tegola “abusiva” sul consigliere Massimo Pierdomenico: pausa di riflessione?

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Indagini in corso per opere abusivamente realizzate senza alcun titolo abilitativo e taglio di alberi e piante per rifare il manto stradale per Massimo Pierdomenico, consigliere di maggioranza del Comune di Anguillara Sabazia.

La vicenda è stata denunciata da un cittadino attraverso un esposto, presentato lo scorso mese di settembre, in cui ha segnalato il disboscamento della strada di accesso al fabbricato, oltre alle opere in cemento e muratura realizzate nella proprietà del consigliere comunale.

Ma non è tutto, sembrerebbe, per stessa ammissione di un operaio comunale, che il trasporto del materiale inerte, necessario al rifacimento del manto stradale della via di ingresso all’abitazione, sia stato effettuato dallo stesso dipendente comunale. Quindi sarebbe stato utilizzato un dipendente pubblico per finalità private.

Uso della privacy a fase alterne?

Intanto, nonostante l’avvio del procedimento sia datato 31 ottobre, lo stesso non viene riportato sull’elenco abusi del mese scorso, probabilmente perché secretato. Diversamente viene invece esplicitato il nominativo della società proprietaria del Country sull’elenco abusi di ottobre.

Anguillara Sabazia, il Comune si prende la discoteca. L’avvocato del Country: “Azione persecutoria”

Le dichiarazioni sull’uso della privacy del capogruppo Pd Silvio Bianchini

In sintesi sembrerebbe un uso della privacy a fase alterne come aveva denunciato il Consigliere comunale e capogruppo Pd ad Anguillara Sabazia Silvio Bianchini durante la trasmissione Officina Stampa dello scorso 25 Ottobre e come è stato da questo giornale ben evidenziato nell’ambito del caso riguardante l’emergenza loculi dove il dirigente comunale non ha esitato a pubblicare nomi e cognomi dei destinatari di un provvedimento di requisizione temporanea dei posti cimiteriali.

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Il dilemma: dimettersi o allinearsi alla sindaca?

Pierdomenico, che al momento parrebbe in tutt’altre faccende affaccendato (love story?) sotto qualche palma o noce di cocco, dovrà raccogliere tutte le energie possibili per prendere una delicata decisione: dimettersi, in linea con i principi del movimento oppure decidere se seguire le orme della prima cittadina eletta nelle fila del M5s senza aver dichiarato di avere una condanna ad un anno di reclusione, pena patteggiata e dichiarata estinta per indulto, per aver denunciato “falsamente” lo smarrimento di tre assegni incolpando del reato di cui all’art. 648 cp (ndr ricettazione) i successivi prenditori sapendoli innocenti”.

E intanto Di Maio silura l’eroe De Falco ma prosegue a non pronunciarsi riguardo l’amministrazione sabatina. Benvenuti nell’era, è il caso di dire, di coloro che predicano bene ma razzolano male.




Fatturazione elettronica, il Garante della Privacy avverte l’Agenzia delle Entrate: “Rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali”

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avvertito l’Agenzia delle entrate che il nuovo obbligo della fatturazione elettronica, così come è stato regolato dall’Agenzia, “presenta rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali”. Il Garante ha quindi chiesto all’Agenzia di far sapere con urgenza come intenda rendere conformi al quadro normativo italiano ed europeo i trattamenti di dati che verranno effettuati ai fini della fatturazione elettronica.

Rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati

E’ la prima volta che il Garante esercita il nuovo potere correttivo di avvertimento, attribuito dal Regolamento europeo, attraverso un provvedimento adottato anche a seguito di alcuni reclami.

Il nuovo obbligo di fatturazione elettronica – esteso a partire dal 1 gennaio 2019 anche ai rapporti tra fornitori e tra fornitori e consumatori – presenta, secondo il Garante, un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati, comportando un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo ad ogni aspetto della vita quotidiana dell’intera popolazione, sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito.

Le criticità

Entrando nel merito del nuovo sistema di e-fatturazione il Garante ha rilevato una serie di criticità. In primo luogo, l’Agenzia, dopo aver recapitato le fatture in qualità di “postino” attraverso il sistema di interscambio (SDI) tra gli operatori economici e i contribuenti, archivierà e utilizzerà i dati anche a fini di controllo. Tuttavia non saranno archiviati solo i dati obbligatori a fini fiscali, ma la fattura vera e propria, che contiene di per sé informazioni di dettaglio ulteriori sui beni e servizi acquistati, come le abitudini e le tipologie di consumo, legate alla fornitura di servizi energetici e di telecomunicazioni (es. regolarità nei pagamenti, appartenenza a particolari categorie di utenti), o addirittura la descrizione delle prestazioni sanitarie o legali. Altre criticità derivano dalla scelta dell’Agenzia delle entrate di mettere a disposizione sul proprio portale, senza una richiesta dei consumatori, tutte le fatture in formato digitale, anche per chi preferirà comunque continuare a ricevere la fattura cartacea o digitale direttamente dal fornitore, come garantito dal legislatore.

Gioiscono i commercialisti:

“La posizione espressa dal Garante per la privacy – fa sapere il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani – è del tutto condivisibile: noi stessi denunciamo, da tempo, i rischi derivanti dall’accentramento nelle mani di pochi grandi operatori di un’enorme quantità di dati sensibili potenzialmente gestibili con finalità non sempre appropriate. Il problema non si risolve certo stabilendo stringenti limiti temporali alle deleghe ai commercialisti per i servizi di consultazione delle fatture, o istituendo il registro cronologico delle deleghe”. Secondo il numero uno dei commercialisti italiani, infatti, “si conferma la giustezza dei nostri reiterati allarmi sulla delicatezza del passaggio alla fatturazione elettronica previsto dal prossimo primo gennaio. Chiediamo da mesi una sua introduzione graduale o, almeno, la moratoria sulle sanzioni per tutto il 2019.

Sul fronte delle sanzioni abbiamo apprezzato le aperture delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, emerse in questi giorni, ma crediamo che la posizione espressa oggi dal Garante debba indurre tutti i soggetti in campo a fare una riflessione responsabile sull’intera questione. Noi – chiosa Miani – restiamo convinti che il sistema non sia culturalmente e praticamente pronto a gestire un’introduzione della fatturazione elettronica che non preveda ‘step’ intermedi”, termina la nota.




Crispiano: grande evento per l’apertura “verso il centenario” del Comune

CRISPIANO – Il 14 novembre, con una solenne cerimonia organizzata al Teatro Comunale, è iniziato ufficialmente l’anno che condurrà il Comune di Crispiano ai festeggiamenti per il centenario dell’autonomia di Crispiano. Fino al 14 novembre del 1919 era una frazione di Taranto.

La cerimonia è stata aperta, nel cuore di Piazzetta Casavola antistante il Teatro, sulle note del Canto degli italiani intonato dal complesso bandistico Orchestra di Fiati Città di Crispiano, diretto dal prof. Francesco Bolognino.

Tra i presenti alla cerimonia, oltre al Sindaco Luca Lopomo, anche il Prefetto di Taranto Donato Cafagna, il prefetto crispianese Francesco Tagliente, già Questore di Roma e Prefetto di Pisa, il viceprefetto Mario Volpe già Commissario prefettizio del Comune di Crispiano dopo lo scioglimento della precedente amministrazione, il consigliere regionale Renato Perrini, gli ex sindaci Egidio Ippolito, Giuseppe Laddomada, Antonio Magazzino e Giuseppe Scialpi, i comandanti della stazione dei Carabinieri Cosimo Vinciguerra e della Polizia Municipale Donato Greco, la Giunta e i Consiglieri di maggioranza e di opposizione comunali, e i rappresentanti delle Associazioni delle diverse Armi e Corpi dell’Esercito e del mondo del volontariato.

Prima di fare ingresso in Sala, il sindaco Lopomo ha scoperto il Gonfalone restaurato per la circostanza, posto alle spalle dell’Ufficio del primo Sindaco Pasquale Mancini, la cui ambientazione è stata appositamente ricreata con mobili originali in una saletta del Teatro.

Il sindaco Lopomo, prendendo la parola per il saluto istituzionale,  ha posto l’accento sui valori della comunità crispianese rappresentata in Sala anche dai 4 Sindaci: Ippolito, Laddomada, Magazzino e Scialpi.

A seguire, nella veste di rappresentante del Governo, ha preso la parola il prefetto Donato Cafagna ponendo al centro del suo intervento il valore dei Comuni.

La serata è stata moderata dal regista e autore teatrale dialettale Michele Vinci che ha declamato due suoi componimenti tematici in vernacolo.

Il primo è uno spassoso omaggio ai “soprannomi” delle famiglie crispianesi in un’immaginaria cerimonia matrimoniale. Il soprannome per tanti anni identificava l’appartenenza di ciascun crispianese ad una determinata famiglia. Affibbiati come scherno ai primi abitanti del borgo, si sono tramandati nel tempo, sostituendo di fatto i veri cognomi.

L’altra poesia declamata da Vinci è una dichiarazione d’amore per il proprio paese, con l’esaltazione della sua bellezza.E la scelta del dialetto non è stata casuale: la lingua locale è un altro gonfalone da conservare con cura perché anch’essa rappresenta la specificità e l’identità del popolo di Crispiano.

Sono stati poi proiettati due video. Il primo molto emozionante relativo ad una intervista rilasciata a Michele Vinci dal crispianese centenario Rocco Pergolese che con una straordinaria lucidità e capacità rievocativa e comunicativa ha ricordato la figura del primo sindaco Pasquale Mancini e la vita cittadina dell’epoca citando l’evoluzione con l’avvento dei servizi citando luce, acqua, fogne e ferrovie. E’ stato poi proiettato il videomessaggio augurale dell’avvio verso il centenario fatto dal Vescovo di Trapani Fragnelli da tutti i compaesani chiamato affettuosamente don Pierino.

Sul palco si sono esibite Concetta Vitale e Vanessa Luccarelli con la tradizionale pizzica, una danza popolare detta anche pizzica pizzica.

L’attore Rino Massafra ha dato poi lettura del programma del primo sindaco Mancini.

Anche la crispianese Onorevole Alessandra Ermellino ha voluto manifestare la vicinanza alla sua comunità con un messaggio

L’evento è stato concluso con i saluti di chiusura del Sindaco Lopomo che, per rendere omaggio alla comunità, ha posato per i fotografi davanti al gonfalone restaurato insieme con gli altri sindaci che lo hanno preceduto.

Al termine, all’esterno del Teatro,  momento conviviale con sfiziose pettole fritte, tipiche della cucina pugliese, offerte dalla Pro Loco Crispiano, buon vino offerto dall’Associazione Amici da sempre e commenti, tutti positivi, sulla cerimonia con strette di mano e abbracci al Sindaco Lopomo e agli organizzatori dell’evento come Assessori, Consiglieri, e rappresentanti delle Associazioni.




Scontro sui rifiuti Lega-M5S, Salvini: “Chi dice sempre ‘no’ provoca roghi tossici”

Non accenna a placarsi lo scontro tra Lega e M5s sui termovalorizzatori. “Gli inceneritori li dovrebbero scegliere i sindaci e la regione ma tutti dicono di no. Quindi li faremo. E ‘senza ceppa’ “. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, durante la registrazione del programma ‘Nemo’ su Raidue negli studi di Cinecittà a Roma, parafrasando ironicamente un’espressione di Luigi Di Maio che ieri aveva detto che in Campania ‘La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa’. E Di Maio tenta di chiudere la polemica precisando: “A me dispiace che Salvini abbia deciso di lanciarsi in questa polemica e di creare tensioni nel governo”.

Lo ha detto Luigi Di Maio rispondendo ai giornalisti sulla vicenda degli inceneritori. “Sono dispiaciuto di questa polemica sugli inceneritori – ha aggiunto – perchè si fonda su un tema che non essendo nel contratto di governo non si pone. Abbiamo un ministro dell’ambiente che ha scoperto la Terra dei fuochi e conosce la Campania, quindi affidiamoci a lui. Lì ci vive la mia famiglia sono la persona più preoccupata”.

“Ho passato ieri la giornata a Napoli ed erano tutti preoccupati per la salute. Devi fare delle strutture; perché in Lombardia ci sono 13 impianti e in Campania uno?

Il rapporto non può essere di tredici a uno – ha detto ancora Salvini, prima della registrazione di ‘Nemo‘ -. “Non c’è nel contratto? Vallo a spiegare ai bambini che fra due mesi respirano merda. Un’emergenza? Non lo dico io, ma quando il capo dei vigili mi dice che c’è il rischio di tornare alla situazione di 10 anni fa, devo fare qualcosa”. Si inasprisce lo scontro Lega-M5s sui rifiuti con un secco botta e risposta tra il vicepremier Salvini e il presidente della Camera Roberto Fico.

Fico, altri inceneritori in Campania? Mai!”É uno schiaffo forte a questa città e a questa Regione arrivare qui e dire che ci vuole un termovalorizzatore a provincia dopo le lotte che sono state fatte e dopo l’avanzamento delle nuove tecnologie”.

Così il presidente della Camera Roberto Fico commentando le parole di Salvini. “Ve lo assicuro, non si farà neanche un inceneritore in più ma molti più impianti di compostaggio per la frazione umida dei rifiuti solidi urbani, più differenziata e più impianti di trattamento meccanico manuale dove si ricicla il tutto”.

E sugli inceneritori anche il ministro per il Sud Barbara Lezzi ribadisce: “Non c’è nessun margine di trattativa. Non c’è assolutamente bisogno di nuovi termovalorizzatori”, dice il ministro Barbara Lezzi.

“I termovalorizzatori sono il passato, non un investimento che guarda al futuro. Sui rifiuti si è fatta tantissima ricerca e noi dobbiamo partire da lì, da una visione virtuosa dell’ambiente che possa finalmente apportare del benessere alla salute dei cittadini”. “Con la Lega dialoghiamo, ma siamo contrari” così il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli parlando degli inceneritori durante la registrazione di Petrolio sottolineando che “il tema non è nel contratto di Governo al quale siamo vincolati dobbiamo trovare sintesi”.

“Non mi piace che si arrivi qui e si dica al sindaco di Napoli di mangiarsi i rifiuti. Nessuno parla così al sindaco di Napoli, che comunque è il sindaco della Capitale del Sud Italia, capitale fondamentale del Mediterraneo. Da questo punto di vista nessuno passa”, ha detto Fico parlando a Napoli a margine della cerimonia per i 45 anni della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Federico II, in riferimento alle parole pronunciate da Salvini ieri a Napoli.

“La percentuale di raccolta differenziata in Campania è quasi 20 punti inferiore a quella di altre regioni italiane- precisa Salvini-.Nel 2016 la Campania ha esportato in Italia e in Europa 300mila tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi. In Lombardia ci sono ben tredici termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei “No” provoca roghi tossici e malattie. “Mi chiedo: qual è la soluzione per tutelare la salute dei campani, che peraltro pagano la tassa per i rifiuti?”.




Palermo, manette per 10 persone. L’accusa: estorsioni, con l’aggravante di avere favorito cosa nostra

PALERMO – Nella mattinata di oggi, il Nucleo Investigativo di Palermo ha dato esecuzione ad una misura cautelare in carcere – disposta dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo – nei confronti di 10 indagati ritenuti a vario titolo responsabili di estorsioni, con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa denominata cosa nostra.

Le acquisizioni investigative sono il risultato degli approfondimenti immediatamente successivi all’operazione TALEA che, il 5 dicembre 2017, aveva consentito di disarticolare la struttura di vertice dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo/Tommaso Natale, con l’arresto -fra gli altri- di Maria Angela DI TRAPANI, moglie di Salvino MADONIA, storico boss condannato all’ergastolo anche per l’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi.

In particolare, nel provvedimento il giudice ha contestato agli indagati tre vicende estorsive:

˗ consumate nel tempo a Palermo in danno 2 esercizi commerciali;

˗ ricostruite attraverso:

· le indagini tecniche;

· la successiva collaborazione e denuncia delle vittime;

· le propalazioni del collaboratore di Giustizia Sergio MACALUSO, già esponente della famiglia mafiosa di Resuttana.

Nel panorama di contrasto al fenomeno del racket ha avuto un importante ruolo l’associazione Addiopizzo, in un consolidato sistema di tutela e di supporto alle vittime di questo reato.

ELENCO DESTINATARI

1. NIOSI Giovanni, nato a Palermo il 24 ottobre 1954;

2. FRICANO Giuseppe, nato a Palermo il 06 giugno 1967;

3. SALSIERA Pietro, nato a Palermo l’1 settembre 1958;

4. CUMBO Antonino, nato a Palermo l’11 dicembre 1965;

5. GIANNUSA Carlo, nato a Palermo il 03 novembre 1969;

6. NAPOLI Mario, nato a Palermo il 12 settembre 1965;

7. SIRAGUSA Antonino, nato a Palermo il 03 maggio 1970;

8. TARALLO Antonino, nato a Palermo il 09 maggio 1973;

9. PILLITTERI Michele, nato a Palermo il 05 giugno 1960;

10. DI MAIO Salvatore, nato a Palermo il 08 ottobre 1972.




Regione Lazio, nuovo piano di risanamento dell’aria. Greenpeace: con il vecchio piano lo smog è aumentato

ROMA – Greenpeace ritiene che l’accordo arrivato ieri tra Ministero dell’Ambiente e Regione Lazio sulle politiche per la qualità dell’aria di Roma sia un passo positivo che, tuttavia, arriva con incredibile ritardo.

La Regione Lazio sta lentamente redigendo un nuovo Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria (PRQA). Greenpeace ricorda che quello oggi in vigore, in quasi dieci anni di applicazione, non ha determinato miglioramenti significativi per quanto riguarda la concentrazione di inquinanti nell’aria della capitale, che resta fortemente inquinata. Il Piano in vigore, che dovrebbe essere lo strumento principale della Regione in termini di programmazione e indirizzo per abbattere lo smog, è addirittura non più rispondente alla normativa: ovvero, fa riferimento a un quadro legislativo nel frattempo mutato da ben otto anni. Proprio per tale ragione, lo scorso febbraio, Greenpeace e ClientEarth avevano notificato una lettera di diffida alla Regione Lazio con la richiesta di adottare urgentemente un nuovo PRQA.

L’accordo tra Ministero e Regione, peraltro, demanda al PRQA in via di redazione la previsione di “una limitazione della circolazione dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro il 1° gennaio 2019, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 18,30” per i diesel euro 3. Si tratta di una misura debole, che andrebbe almeno estesa all’intero anno solare; ma, ancor più, il nuovo PRQA non sarà mai adottato prima del prossimo gennaio. Dunque ci si chiede: tale blocco sarà prossimamente operativo? Il Comune di Roma partecipa di questa scelta?

Greenpeace auspica inoltre che le misure di incentivazione all’acquisto di veicoli a basse emissioni, previste nell’accordo, non contrastino con l’esigenza di ridurre drasticamente il parco dei veicoli circolanti; e che non si incentivino in alcun modo veicoli a gas, le cui emissioni – come dimostrato da recenti studi – non risultano significativamente migliori di quelle dei tradizionali veicoli a benzina o gasolio; né veicoli ibridi.

Dall’altro lato, su Roma, c’è un governo cittadino latitante. «Virginia Raggi aveva positivamente annunciato, lo scorso febbraio, uno stop dei diesel a Roma entro il 2024. Da allora il buio», commenta Andrea Boraschi, responsabile campagna Trasporti di Greenpeace Italia. «Ci risulta che all’attenzione della sindaca vi sia, dalla fine dello scorso maggio, una roadmap di decarbonizzazione del settore trasporti nella Capitale. Questo documento, approntato dai tecnici incaricati, include ovviamente un percorso di limitazione e poi di bando alla circolazione dei diesel in città: ci risulta però che questo documento “giaccia in un cassetto”, per così dire. A quando il passaggio dalle parole ai fatti?».

Per Greenpeace, dopo questo primo passo, il ministero per l’Ambiente – anche in virtù della procedura d’infrazione Ue che interessa l’Italia in materia di qualità dell’aria, e che vede proprio Roma e la Valle del Sacco tra le aree incriminate – deve sollecitare e ottenere dai governi locali maggiore impegno. A Roma tre milioni di persone sono esposte tutti i giorni a un’aria satura di inquinanti, oltre i limiti di legge, con un costo sanitario, ambientale ed economico inaccettabile.




Roma, banda del buco: a segno tanti colpi da migliaia di euro

ROMA – A finire in manette – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma – sono stati due cittadini romeni di 25 e 37 anni, con precedenti. Il terzo destinatario del provvedimento, loro complice, è attualmente irreperibile poiché rifugiato nel suo Paese d’origine. I Carabinieri hanno richiesto l’emissione di un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti.

 

Le indagini

La complessa attività investigativa è nata a seguito delle denunce presentate da alcuni commercianti che questa estate videro svuotati i loro negozi da una banda di professionisti “del settore” che penetravano nei negozi tramite varchi aperti sulle mura perimetrali degli esercizi. Considerata l’abilità dei malviventi ad eludere i sistemi di allarme e di videosorveglianza degli obiettivi, sono stati fondamentali gli apporti venuti dalle indagini “tradizionali” e dalle accurate analisi delle poche tracce lasciate dai componenti della banda evidenziate dalla Sezione Rilievi Tecnici dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci.

Quel ciuffo di peluria…

Determinante ai fini dell’indagine è stato anche un piccolo ciuffo di peluria di colore rosso, un’esile traccia repertata dai Carabinieri all’interno di un furgone che fu noleggiato da uno dei componenti della banda, e che è risultato appartenere a una costosa pelliccia facente parte di un più ampio bottino – del valore di oltre 300.000 euro – trafugato da una boutique della zona di piazza Barberini.

 

La refurtiva

Gran parte della refurtiva, composta da capi di abbigliamento di alta moda e sportivo, tabacchi e valori bollati, fu rinvenuta dai Carabinieri già a fine giugno del 2018, momento in cui i 2 cittadini romeni arrestati furono “pizzicati” con altro materiale rubato e sottoposti a fermo di P.G. con l’accusa di ricettazione. Già in quel contesto, i Carabinieri della Stazione Roma via Vittorio Veneto sequestrarono anche dei sofisticati jammer, disturbatori di frequenze in grado di eludere i segnali elettronici di sistemi di allarme degli esercizi commerciali. I due ladri sono ora rinchiusi nel carcere di Regina Coeli.




Civitavecchia, il delizioso ristorantino “Pasta e Basta” è un’eccellenza sotto scatto!

CIVITAVECCHIA (RM) – Gli amanti della pasta non possono non fare tappa in un delizioso ristorantino a conduzione familiare “Pasta e basta”.  Accogliente e gradevole, situato proprio nel centro storico di Civitavecchia, in Piazza Fratti n. 17 (zona ghetto).

I piatti “eccellenti” sono soprattutto la carbonara e l’Amatriciana ma ottime sono anche le fettuccine allo scoglio. La pasta è rigorosamente fatta in casa e i prodotti sono di prima qualità.

Il ristorantino Pasta & Basta può essere sicuramente annoverato tra le eccellenze della cucina mediterranea. Perché non provare?

Il rapporto qualità prezzo è ottimo. Oltre ai primi ci sono appetitose bruschette e altri “sfizi del giorno”.

Chiara Rai, Ivan Galea insieme agli amici e conduttori di PREMIO CASTEL GANDOLFO Katia Domanico e Remo Bianchi, a settembre, hanno degustato gli ottimi piatti di pasta in compagnia tra risate e divertimento per concludere con un brindisi di fronte al tramonto sul mare.

Insomma, “Pasta e basta” è da provare. Degno a tutti gli effetti di far parte della rubrica de L’Osservatore d’Italia “Eccellenze sotto scatto”

 




Autisti di linea, SLM Fast-Confsal: “Non possono guidare più di sei ore consecutive senza riposo intermedio”

Sta suscitando interesse la nota della Segreteria delle Provincia di Roma del SLM Fast-Confsal, nato dalla fusione tra la Fast-Confsal Mobilità e il SUL-CT, concernente l’orario di lavoro degli autisti di linea. Che “secondo le normative attualmente in vigore”, spiegano, “non possono guidare più di sei ore consecutive senza riposo intermedio”.

La notizia, diramata da La Voce Trasporti & Diritti, organo ufficiale di informazione della Fast-Confsal, è diventata subito virale, e, sicuramente, avrà notevoli ripercussioni soprattutto in ambito di Atac. Dove, tra il Piano Industriale e gli accordi sindacali siglati nel recente passato, il tempo guida è passato dalle 6h e 20 minuti a 6 e 30, previo incentivo di 10 euro, per arrivare agli attuali 6h e 40. Quaranti minuti in più, oltre le sei ore. Non da meno si trovano i lavoratori di Roma TPL scarl, che hanno turni che, addirittura, vanno oltre le sette ore.

“Tutti i settori di attività pubblici e privati”, recita il volantino, “nell’orario di lavoro che eccede le 6 ore, hanno diritto alla pausa non inferiore a 10 minuti”. Chiare le norme a cui la Segreteria fa riferimento, che sottolineano come i conducenti “non possono lavorare più di 6 ore consecutive senza riposo intermedio”. Ciò, a conti fatti, potrebbe configurare un doppio danno erariale, qualora i dipendenti intentassero le cause contro le rispettive aziende.

“Svolgere un orario di servizio oltre le sei ore senza pause”, spiega il Segretario di Roma Giuliano Parmiani, “appesantisce il lavoro degli autisti sotto il profilo psicofisico, aumentando la stanchezza, la fatica e altri fattori che potrebbero perturbare lo svolgimento del lavoro, provocando danni a se stessi, agli utenti o a terzi. In sintesi danneggiare la loro salute a breve o a lungo temine. Occorre tener conto delle Direttive e Regolamenti Europei nonché della Costituzione Italiana che all’articolo 36 recita, testuale: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla Legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Chiusa parentesi.

Il Segretario aggiunge, inoltre, che “il Decreto Legislativo 66 del 2003 tratta esclusivamente dell’orario settimanale, comprensivo degli straordinari, ma a quel Decreto non appartengono alcune categorie, tra cui alcuni lavoratori mobili. Che sono disciplinati da tutt’altra regolamentazione, come gli uomini di mare, il personale di volo, i Vigili del Fuoco, insegnanti, la Protezione Civile, le forze dell’Ordine e altri settori. Quanto scritto nel volantino, eviterebbe agli autoferrotranvieri, ovvero ai Lavoratori Mobili, ripercussioni sulla propria salute, mi preme ribadire, e a fermare di conseguenza la fabbrica degli inidonei. A cui andrebbero eventualmente riconosciuti i danni provocati dalla mancata applicazione delle norme”.

Ma i venticinque minuti introdotti nei turni con l’accordo del 2017? “Quello che può sembrare una conquista”, risponde Parmiani, “non è altro che l’applicazione, dopo quasi cento anni, del Regio Decreto 2328/23 convertito con la Legge 473 del 17 aprile 1925 che computa, all’articolo 17 comma C, l’orario effettivo di lavoro. Pertanto, quei venticinque minuti sono un diritto degli autisti, attesi da ben cento anni e ancora non introdotti nelle aziende private del TPL che agiscono nella Provincia di Roma”.

E sull’applicazione del citato Regio Decreto, si era pronunciata l’ASSTRA – l’Associazione datoriale, nazionale, delle aziende di trasporto pubblico che annoverava anche Atac fino al 2014 – con la circolare 67 del 18 febbraio 2003, avente per oggetto: “Segnalazione giurisprudenza di merito – Tempi di cambio e lavoro effettivo”. “Si segnala alle Aziende”, si legge nel documento, “che, con sentenza n. 873/02 il Tribunale della Spezia, Sezione Lavoro, è intervenuto sulla riconducibilità dei cd ‘tempi di cambio’ alla nozione di lavoro effettivo”. Inoltre, “il Tribunale”, in conformità alla sentenza della Cassazione Sezione Lavoro n. 15821/2000 stabilisce che sono inclusi come orario lavoro effettivo, “i tempi impiegati dai conducenti di linea”, sottolineava ASSTRA, “per recarsi dal deposito di residenza di cui all’articolo 20 CCNL 1976 al luogo diverso nel quale prendono servizio, nel caso che i due punti non coincidano, nonché del tempo di lavoro per recarsi durante le interruzioni del servizio dovute a plurarità di riprese, dal luogo in cui cessa la parte di prestazione di guida al luogo in cui inizia la nuova parte di prestazione, qualora non coincidano”. “Tali tempi”, conclude la circolare, “andranno computati interamente, ai senti dell’art. 6 lettera C legge 138/58, per i servizi extraurbani, e solo per metà, ai sensi dell’art. 17 lettera C del RDL 2328/23, nell’ipotesi di trasporti pubblici in ambito urbano”.

“Abbiamo come lavoratori Europei e per di più usuranti”, chiosa infine il Segretario, “l’indiscutibilmente diritto a pause intermedie qualora si superassero le 6 ore consecutive di servizio. Abbiamo già dato mandato ai nostri legali, la prima udienza si è svolta il 4 ottobre scorso, dove il Giudice ha nominato il CTU e rinviato al 14 febbraio 2019 l’udienza”.
David Nicodemi




Tc New Country Club Frascati, la Milazzo e il settore del baby tennis: «Un gruppo numeroso»

Frascati (Rm) – E’ la scuola tennis più importante dei Castelli e non solo. E continua ad essere un fondamentale punto di riferimento per tutti gli appassionati, grandi e anche piccoli. Proprio per questi ultimi il Tc New Country Club Frascati ha pensato delle lezioni ad hoc e sta portando avanti ormai da qualche anno i corsi di mini o baby tennis dedicati ai bambini dai 3 anni in su. D’altronde è stata ormai sfatata la falsa leggenda secondo la quale il tennis è uno sport asimmetrico, anche perché ormai vengono utilizzati strumenti ad hoc per ogni fascia d’età (speciali palline e racchette), e anzi per uno studio del British Journal of Sport Medicine è addirittura lo sport che più allunga la vita, tonificando i principali gruppi muscolari (i più sollecitati sono gli addominali e i muscoli di gambe, braccia e spalle) e migliorando la coordinazione oculo-manuale e la capacità di muoversi nello spazio oltre a quella respiratoria. A coordinare il settore dei più piccoli nel club tuscolano c’è Sonia Milazzo, coadiuvata da uno staff composto da Federica Cucca, Annalisa Ricci e Niccolò Petrangeli. «Abbiamo un gruppo abbastanza numeroso di bambini: il numero è rimasto costante nel tempo anche se quest’anno c’è stato un ricambio abbastanza evidente – dice la Milazzo – Il programma per i più piccoli prevede principalmente delle lezioni di “preparazione al tennis” in cui facciamo fare ai bambini dei piccoli esercizi in cui simulano i movimenti della nostra disciplina, ma nel corso dell’ora di allenamento incominciamo anche a far prendere loro confidenza con la racchetta». Dai 7 anni in avanti, alle lezioni sulla tecnica di base del tennis viene aggiunta anche una seduta di preparazione atletica e poi per i ragazzini più portati c’è sempre la possibilità del “salto” nel gruppo agonistico. «Dipende molto dall’attitudine e dall’attenzione con cui il bambino riesce a seguire le varie lezioni» spiega la Milazzo che ormai da cinque anni collabora col Tc New Country Club Frascati. «Un ambiente dove mi trovo molto bene e si può lavorare con serenità e soddisfazione» conclude.




Asd Judo Frascati, una grande festa e tanti podi per la prima tappa del trofeo “Quattro stagioni”

Frascati (Rm) – La consueta grande festa e il pieno di podi per l’Asd Judo Frascati e i suoi piccoli atleti che domenica scorsa hanno partecipato in massa alla prima tappa del trofeo “Quattro stagioni”. Tra l’altro la gara promozionale organizzata dalla Federazione si è svolta proprio presso il complesso sportivo della “Banca d’Italia” a Vermicino e dunque gli atleti tuscolani hanno gareggiato da padroni di casa. Ben 57 i tesserati dell’Asd Judo Frascati (nati tra il 2006 e il 2014) presenti all’appuntamento, per una kermesse che ha visto oltre 700 mini judoka ai nastri di partenza. «I bambini sono stati divisi, oltre che per età e peso, anche per abilità attraverso i colori del semaforo: verdi per i principianti, giallo e rosso per i più esperti – spiega il presidente e maestro Nicola Moraci – Solo i 2006 hanno fatto una vera e propria gara con un podio e i nostri ragazzi hanno ottenuto due primi posti (con Matteo Karol Cusano ed Emanuele Cialei) e un secondo (con Alessandro Pastizzo). Per le altre fasce d’età non c’era una classifica, tutti gli atleti partecipanti sono stati premiati, anche se bisogna dire che tutti i nostri judoka si sono distinti per la loro ottima preparazione. Da segnalare, in particolare, le belle prestazioni di Emanuele De Sanctis (2009, ndr) Edoardo De Fusco (2011, ndr), Riccardo Capo (2008, ndr) e Giacomo Viti (2010, ndr)». Questo l’elenco dei judoka dell’Asd Judo Frascati che hanno preso parte alla gara di domenica scorsa: per il gruppo Esordienti A anno 2006 c’erano Matteo Karol Cusano, Alessandro Pastizzo ed Emanuele Cialei, mentre nelle altre fasce d’età c’erano i 2007 Simone Antonelli, Niccolò Perotti, Tommaso Fioranelli e Augusto Cicogna, i 2008 Charlotte Amy Simbi, Sara Alivernini, Leonardo Marino, Alessio Pannunzi, Flavio Gallozzi, Elisa Dal Brollo, Riccardo Capo, Romina Ghircosias, Andrea Paciotti, Lara Zago e Federico Giustini, i 2009 Emanuele De Sanctis, Matteo Yerel Dori, Giovanni Camilli, Emiliano Pannunzi, Filippo Maron e Ylber Iseni, i 2010 Giacomo Violetti, Giacomo Viti, Edoardo Teodorescu, Giovanni Battista Maliziola, Mattia Mrozek, Oscar Valerio Celentano, Cristian Zappalà, Mattia Moscatelli e Alessandro Mastrantonio, i 2011 Edoardo De Fusco, Marco Ghircoias, Luca Mercuri, Massimiliano Ardito, Marco Cusano, Federico Fontana, Leonardo Moscatelli e Lorenzo Iudica Mannarino, i 2012 David Ciravolo, Rocco Murè, Lorenzo Zappitelli, Sofia Ferraro, Emanuele Mangone, Marco Monaco, Stefano Sodano, Dario De Santis e Giuliano Voli, i piccoli 2013 Gabriele Tamburrano, Sante Angeli, Lorenzo Passanisi e Santiago D’Amico e infine i mini atleti del 2014 Leonardo Zappitelli e Leonardo Carinci.