Bracciano, archiviazione Sala? Ecco i fatti (reali) dopo le fake news circolate sul web. Atti in allegato

BRACCIANO (RM) – Non è stato archiviato tutto e purtroppo girano false informazioni riguardo la notizia sull’archiviazione del procedimento relativo l’associazione per delinquere che ha visto coinvolto l’ex Sindaco di Bracciano Giuliano Sala ed altri esponenti politici ed amministrativi.

È da mettere in chiaro che non tutto è stato archiviato ma soltanto uno stralcio

Ciononostante circolano affermazioni molto gravi dettate, si
presume e si spera, dalla totale ignoranza dovuta ad una mancata lettura degli
atti o ad una errata lettura di essi a causa di manifesta incapacità. Non
vorremmo pensare che chi ha sfornato quest’altra falsità possa averlo fatto di
proposito, sotto dettatura.

Purtroppo, ormai, c’è chi annega nel fango più assoluto
propinando in giro notizie false ricucite ad hoc per compiacere i propri
“padroni”.

C’è chi è palesemente portavoce di esponenti politici e non si nasconde affatto perché invia personalmente comunicati stampa di politici pur conscio/a di dover invece, quantomeno per onestà intellettuale e per deontologia, mantenere un doveroso distacco e distinguere con ogni mezzo l’attività del giornalista da quella del produttore di fake news.

Purtroppo invece, senza la benché minima vergogna dell’attività denigratoria, becera e di bassa lega che mette in atto,  prova a denigrare il giornalismo onesto e indipendente che è attaccato soltanto da chi è rimasto deluso dal giusto dovere di cronaca che questa redazione da sempre salvaguarda.

Chi condivide le fake news mostra soltanto di essere debole
e perdente da ogni punto di vista.

Veniamo alle doverose precisazioni che riguardano l’ultima sparata senza senso di un sito degno solo di essere oscurato.

L’archiviazione del 12 dicembre 2018 disposta dal Giudice Francesco Filocamo riguarda fatti successivi all’ottobre 2014 e ciò è facilmente desumibile dal fatto che il procedimento archiviato, infatti, riporta il numero 3354/18, quale, appunto, stralcio del procedimento 3731/2014.

Da notare che nell’archiviazione del 12 dicembre, a pagina 71 e 72 mancano alcune lettere in progressione che invece sono ben presenti nel procedimento 3731/2014.

Più precisamente nel decreto di archiviazione sono assenti le lettere r) –s)- t) che invece si trovano nel 3731/2014 e che riguardano accuse rivolte a Carlo Medici, Orazio Scopetti e Stefano Ravenda (r), Orazio Scopetti e Luciano Ripanti (s), Orazio Scopetti e Marco Spinaci (t).

Decreto 3731/2014 lettere r, s, t

Peraltro il decreto archiviazione non riguarda nella maniera più assoluta fatti denunciati dal Dottor Arturo Cimaglia e dall’attuale sindaco Armando Tondinelli come invece falsamente asserito da alcuni siti e pertanto appaiono fuorvianti e prive di fondamento anche le paventate iniziative di carattere legale per il reato di calunnia che si presume siano state avanzate dall’ex amministratore.

I fatti non archiviati

L’avviso di conclusione indagini relative al fascicolo
3731/14  della Procura di Civitavecchia
del 12 settembre 2016 evidenziava ipotesi associative per la commissione di
vari reati , tra i quali “…..e quelli per i quali sono in corso procedimenti e
processi penali (innumerevoli e tra i quali si ricordano, in particolare,
quelli relativi alla gestione del settore dei lavori pubblici — ad es. impianto
antincendio della Scuola Tittoni – e di quello urbanistico edilizio – gestione
delle lottizzazioni La Lobbra, Villette del Sassone, Prato Giardino, nonchè dei
procedimenti derivanti dalla gestione delle pratiche Cimaglia e via del
Sassone)………. in Bracciano, partire dal 2008”, questa parte della vicenda non
rientra nella maniera più assoluta tra i fatti oggetto di archiviazione come al
contrario viene detto nel sito di disinformazione su Bracciano.

L’archiviazione della denuncia di Giuliano Sala nei confronti di Arturo Cimaglia

Tra l’altro è d’obbligo chiarire che l’ex sindaco Giuliano Sala ha già denunciato Arturo Cimaglia per calunnia per le denunce da lui presentate e oggetto del procedimento penale rgnr 3731/14 e che il GIP ne ha disposto l’archiviazione il 15 marzo 2017 su richiesta della Procura della Repubblica del 03 ottobre 2016.

Il sito di fake news non pubblica i documenti

Cimaglia probabilmente auspicava di veder pubblicate sul
sitarello che ha diffuso false informazioni gli atti giudiziari a sotegno delle
sue asserzioni ma non ha avuto questo piacere. Le carte che lui ha allegato
alla smentita sono state omesse perché la buona condotta da certe parti è merce
rara. Quindi meglio non pubblicare la verità dei fatti se risulta scomoda per
alcuni.

Nessuna calunnia perpetrata da Arturo Cimaglia nei confronti di Giuliano Sala

È doveroso fare presente che nel decreto di archiviazione che riguarda il Cimaglia si legge “in questa sede preme rilevare che – impregiudicata ogni questione relativa all’infondatezza di ogni ipotesi di reato per il quale è stato adottato un avviso di conclusione delle indagini preliminari – la lettura delle dichiarazioni accusatorie rende chiaro come il Cimaglia riteneva le stesse del tutto conformi alla realtà delle vicende che lo hanno riguardato e, pertanto sia certamente – aldilà del torto o della ragione – neanche lontanamente configurabile il dolo tipico del delitto di calunnia che presuppone la certezza delle falsità delle accuse”.

“Sciatteria e superficialità nella gestione amministrativa del Comune di Bracciano”

C’è da aggiungere un fatto molto rilevante di cui si può venire a conoscenza soltanto leggendo gli atti: nella richiesta di archiviazione del 3 luglio 2018 e nel decreto del GIP relativo al procedimento 3354/2018  del 12 dicembre 2018  si legge chiaramente: “Le singole condotte emerse, attribuibili ai vari soggetti indagati, non paiono integrarsi l’un l’altra e deve rimarcarsi che, come emerge dalla lettura delle comunicazioni intercettate che, rappresentano  – ed esauriscono – la gran parte del compendio probatorio, sciatteria, superficialità connotano la gestione amministrativa e politica del comune di Bracciano. Tuttavia il patrimonio probatorio acquisito se consente di dare un giudizio di riprovazione morale, non altrettanto può dirsi circa la rilevanza penale dei comportamenti in contestazione”.

Sicuramente un giudizio che non fa onore al buon nome del
Comune di Bracciano in quanto si parla espressamente di comportamenti riprovevoli
moralmente e dunque discutibili e che meritano disapprovazione ma non
perseguibili penalmente.  Una
archiviazione che ha sicuramente un certo peso e da cui certamente non si può
uscire con la piena soddisfazione.

L’archiviazione riguarda le posizioni di Giuliano Sala, Giampiero Nardelli, Remo Eufemi, Nardella Stefano e Ripanti Luciano mentre non compaiono i nomi di Biancamaria Alberi (già capo area Sviluppo economico ed altro) e Roberto Razzino (già capo area affari generali) che sono presenti invece nel procedimento 3731/2014 dove sono elencati i capi d’imputazione per fatti dal 2008 e dove i due funzionari sono stati accusati di associarsi insieme ad altri (tra cui, Di Matteo, Signore, Capparella ecc..) al fine di compiere una serie di reati contro la pubblica amministrazione. Basta consultare l’avviso di conclusione delle indagini del fascicolo 3731/14 del 12 settembre 2016

Il sito di fake news invece fa di tutta l’erba un fascio dimostrando di essere diretto da persona che oltre a non essere in grado di leggere gli atti giudiziari tantomeno è in grado di capire che c’è una consistente parte che non rientra nell’archiviazione

C’è da aggiungere inoltre che le indagini oggetto del fascicolo 37/31 sono state tutte effettuate dal Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Bracciano e non svolte dalla Guardia di Finanza come asserito sempre dal solito sito macina fake news. Tant’è. E se vi pare poco…

Tondinelli: “Menzogne di Mauro e Gentili evidenziano superficialità”

“Non voglio entrare sulle decisioni della Magistratura che voglio e devo rispettare. – dichiara il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – Ma le menzogne dette da Mauro e Gentili – prosegue il primo cittadino – evidenziano la loro superficialità in quanto dimostrano di parlare senza conoscere gli atti, considerando che avendo la possibilità di poter conoscere e comprendere pienamente gli atti di cui si parla, non vorrei che queste false parole, tese a mistificare la realtà dei fatti, stessero ad indicare che i consiglieri si facciano portavoce di qualcuno che ancora oggi, dopo aver portato Bracciano alle soglie del lastrico, – conclude Tondinelli – continua ancora a mistificare i fatti accaduti”.




L’Europa alla prova di maturità

Quella che comunemente molti chiamano
Europa unita non è altro che lo strumento per un patto tra Stati e mai, come si
vuole fare credere, un atto fondativo di qualsivoglia entità sovranazionale.

Da questa dicotomia nascono i vari punti controversi

Quel “ patto tra Stati” contempla
Competenze esclusive, Competenze concorrenti e 
Competenze di supporto.

Le prime riguardano l’Unione, le seconde
gli Stati membri e le terze sono competenze di sostegno dell’Unione verso i
vari  Stati membri.

L’adesione a questo patto non si può dire
essere stata plebiscitaria.

Segni di  rigetto da parte dei cittadini non sono mancati

Alcuni paesi hanno apertamente dichiarato il loro dissenso  tramite referendum costituzionali.

Molti hanno ratificato l’atto  con sofferte procedure  parlamentari, qualche paese ha ratificato il
patto senza consultare la cittadinanza. Se poi a tutto questo si aggiungono
l’allargamento e gli aggiornamenti vari ai regolamenti  susseguiti dal 2007 a oggi e i vari trattati
aggiuntivi, tranquillamente si può concludere che il progetto costituzionale
sognato dai padri fondatori  sia stato
stravolto e nulla rimane di quello originale.

Le modifiche al patto originario

Al patto Spinelli/De
Gasperi/Schuman/Adenauer, sono stati aggiunti tanti orpelli rendendo
l’applicazione di ogni direttiva macchinosa e difficilmente applicabile.  Il risultato di ciò è stato l’aumentata
disuguaglianza tra gli stessi Stati membri. I vari regimi fiscali, i contratti
salariali e le condizioni lavorative vigenti in ogni paese membro, tutti concorrenziali
fra di loro, sono la prova della politica fallimentare di questa Unione.

L’aggiunta di competenze

Ci sono organizzazioni che operano per
ridimensionare le competenze che nel tempo sono state  aggiunte e che causano tanto disagio e
malumore tra le popolazioni.

Una di queste organizzazioni indipendenti
che promuove idee per le riforme politiche ed economiche di questa Unione
europea,  è la Open Europe, un think tank
con uffici a Londra e Bruxelles. Uno degli scopi prefissi di questa
organizzazione è la riduzione dell’accentramento dei poteri in Unione.

Molti sono i  punti controversi che si possono riscontrare
nel patto  sottoscritto fra gli Stati.
Forti critiche al testo  arrivano da
opinioni diametralmente opposte. Ci si è preoccupati di fare una  sintesi delle diverse politiche degli Stati
membri partecipanti  senza
minimamente  prevedere  che così facendo si stava creando un
“documento debole”, troppo burocratizzato e lontano dagli interessi reali dei
cittadini.

Una controversia che si poteva evitare,
se non fosse per la forte resistenza della Francia, riguardava ogni
riferimento, in quel patto, alle radici giudaico-cristiane della coscienza
europea. Seguendo incautamente la molto discussa scelta della Francia, i
firmatari svuotavano  la comunità europea
da ogni e qualsiasi radice, rendendola senza identità alcuna.

Hanno ingenuamente scambiato “cultura” con “religione”

Essendo poi la gran parte dei paesi del nord , come la laica Francia , allergici alla sola parola “cattolicesimo”, hanno reso questo continente,  terra rasa, candidata per “un’altra cultura”.  Tutto ciò spiega la massiccia ondata di immigrazione che sta mettendo in ginocchio la tenuta dello stesso “patto europeo”. Quanto sopra spiega la forte critica che arriva da parte di tante personalità , contrari alla ratifica del Trattato Comunitario europeo. Alcuni , come i Federalisti Europei, arrivano al punto tale da bollare come inganno il solo chiamare Costituzione un documento che tale non è.

Al “patto” viene contestata, e non a
torto, l’eccessiva attenzione ai temi economici e agli interessi capitalistici.
Tutto ciò si fa  a scapito di politiche e
a danno e svantaggio  della  garanzia e la difesa dei lavoratori. Un caso
fra tanti è l’assenza del tema “welfare state” un argomento che è stato
completamente  trascurato in quel
“patto”. 

Mentre gli europeisti usano tirare fuori,
a buona ragione,  che grazie ai trattati,
l’Europa ha potuto godere questi ultimi 70 anni di pace, rimane tuttavia  inspiegabile l’assenza di riferimento al
ripudio alla guerra. Non è certo facile spiegare, anche se tanti la vogliono
fare  passare per operazione di
pace,  il fatto che gli eserciti europei
ora possono essere  intercettati in
diversi scenari di guerra in giro per il mondo.

Come se tutto quanto su esposto non bastasse a spiegare le ragioni degli euroscettici, ci sono altre  ragioni ben diverse seppure ugualmente valide.

Le modifiche apportate negli anni al
patto originale hanno così stravolto gli scopi a tale punto,  tanto da originare un  “patto europeo”ex novo , che si vuole
chiamare Costituzione. Ora c’è  il
rischio che i firmatari di questa nuova cosiddetta Costituzione, pretendendo di
disporre di  poteri sufficienti tentino   di svuotare di significato e di autorità i
singoli Stati.

Qualche lettore potrebbe giudicare tutto
ciò solo pura fantasia.

Dopo la seria minaccia all’Italia di
essere sottoposta alla procedura d’infrazione di questi giorni, dopo  il cartellino rosso da parte della
Commissione Ue, detentrice di quel patto stravolto, tanta pura fantasia non dovrebbe
essere.

Dal braccio di ferro con l’Europa, l’Italia oggi è uscita  leccandosi  le ferite

 Il 
rinnovatore “Macron” costretto a 
calare le braghe davanti alla voce del suo paese, ha costretto i
burocrati a Bruxelles  a scoprire le loro
nudità.  Sia l’Europa che l’Italia sono
state sottoposte  alla prova di maturità.
I risultati non sono facilmente prevedibili.

Le aspettiamo agli scritti, però se  tanto ci dà tanto, c’è poco da sperare.

Emanuel Galea