Riccione, arrestato “nonno orco” per violenza sessuale sulle nipotine

RICCIONE (RN) – Un uomo di 68 anni è stato arrestato dai carabinieri di Riccione con l’accusa di violenza sessuale sulle nipotine in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Rimini, Benedetta Vitolo, su richiesta del pubblico ministero Davide Ercolani.

Le condotte dell’uomo sarebbero state ripetute negli anni ai danni di diverse bambine, nipotine del “nonno orco” che per molto tempo avrebbe tenuto soggiogate le donne della famiglia.

Le violenze sessuali sulle nipotine, cinque cugine minorenni, sarebbero iniziate in Sudamerica, nel suo Paese d’origine, e poi continuate in Italia.

Il 68enne è stato arrestato perché due delle minori, figlie del figlio, le avrebbe violentate in Italia commettendo l’ultimo reato nel 2017. Oggi sono ragazzine di 15 e 16 anni e hanno confermato tutto agli inquirenti dopo che la cugina più grande, oggi una donna di 29 anni, si è rivolta ai carabinieri. Al momento dell’arresto l’uomo ha respinto le accuse.




Roma, ruba un pezzetto di Colosseo: turista denunciato dai carabinieri

ROMA – Ha preso un frammento di laterizio da un muro all’interno del Colosseo. Per questo un turista americano di 36 anni è stato denunciato dai carabinieri per danneggiamento aggravato e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.

L’intervento rientra nei controlli dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro, supportati dai colleghi dell’8° Reggimento “Lazio” e della Compagnia Speciale di Roma, nell’area del Colosseo e dei Fori Imperiali, per il contrasto di fenomeni di abusivismo commerciale e di degrado.

Il bilancio dei controlli è di nove persone denunciate e quindici sanzionate.
Otto cittadini del Bangladesh, denunciati perché in modo molesto e insistente vendevano abusivamente i loro prodotti ai turisti in coda per entrare al Colosseo. Altri nove cittadini del Bangladesh sono stati sanzionati per 19.000 euro perché vendevano abusivamente ombrelli, bottigliette d’acqua, aste telescopiche, cappelli da “Babbo Natale” e power bank. Trecento articoli sequestrati.




Catania, paura per scosse di terremoto: 600 sfollati ospitati in strutture turistiche

CATANIA – Feriti, crolli e danni, gente in strada e tanta paura per una scossa la scorsa notte di magnitudo 4.8 sull’Etna, la più intensa da quando il vulcano ha ripreso la sua attività eruttiva tre giorni fa. Il sisma si è verificato alle 3:19 ad una profondità di solo un chilometro. Sono seicento gli sfollati per il terremoto di magnitudo 4.8 che la notte scorsa ha colpito sei paesi etnei. E’ il dato emerso dalle richieste presentate alla Regione Siciliana che ha redatto un convenzione con Federalberghi per poterli ospitare in strutture turistiche. Altre persone che, pur non vivendo in case dichiarate inagibili, hanno paura a rientrare a casa saranno ospitate in palazzetti dello sport dove potranno trascorrere la notte.

I crolli hanno interessato circa 15 abitazioni private ed anche alcune chiese: in quella della Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono venuti giù il campanile e la statua di Sant’Emidio, protettore dei terremoti, e danni si sono registrati nella Chiesa madre di Aci Sant’Antonio. I paesi più colpiti sono Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina.

A Fleri una famiglia si è salvata “per miracolo”, ripetono, nonostante il crollo dell’abitazione. Dopo le verifiche è stato riaperto al traffico il casello di Acireale, sull’autostrada Messina-Catania mentre l’aeroporto di Catania resta pienamente operativo. Per cinque ore, dalle 3.20 -subito dopo l’evento sismico- e le 8.50, c’è stato uno stop della circolazione ferroviaria sulle linee Messina-Siracusa e Catania-Palermo.

Ventotto le persone che hanno fatto ricorso alle cure mediche: dieci soccorse dalle ambulanze, 18 si sono recati negli ospedali. Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha convocato il Comitato operativo e fatto un sopralluogo nella zona interessata dal sisma. Poi un vertice in prefettura a Catania con il sindaco e i primi cittadini dei comuni interessati.
La scossa di stamane era stata preceduta da uno sciame sismico iniziato verso mezzanotte, una sismicità che secondo il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera “non lascia tranquilli” e che ricorda “quella dell’ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea, è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa”. Privitera esclude però il collegamento con la recente attività dello Stromboli “perché appartengono a due contesti geodinamici diversi”.
Il vicepremier Luigi Di Maio, annuncia su Facebook, domani sarà “nel catanese per incontrare i cittadini e le autorità locali”. Matteo Salvini ringrazia in un tweet “gli oltre 100 pompieri che stanno lavorando da stanotte”.