Anguillara Sabazia, Consiglio comunale con mozione sfiducia alla sindaca. Scelto un orario “infelice”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ad Anguillara Sabazia è stato convocato il Consiglio comunale dove verrà votata la mozione di sfiducia per il sindaco Sabrina Anselmo.

La seduta consiliare è stata convocata alle ore 15 del 31 gennaio in prima convocazione e allo stesso orario il giorno dopo in seconda convocazione.
Oggi tutti i Consiglieri di Minoranza hanno presentato richiesta di spostamento del Consiglio comunale alle ore 18.

In un comunicato congiunto i consiglieri hanno reso pubblico la richiesta inviata oggi al Presidente del Consiglio dove chiedono che il consiglio del 31 gennaio venga spostato alle ore 18 e non alle 15 come da convocazione.

“Gli ordini del giorno trattati, – scrivono in una nota congiunta tutti i consiglieri di opposizione – tra cui la sfiducia alla Sindaca sono temi di interesse collettivo che non possono essere relegati in un orario non fruibile ai cittadini. Crediamo che anche il Presidente e l’ufficio di presidenza siano concordi che la convocazione vada modificata a garanzia e pubblicità come tra l’altro prevede anche il Regolamento del Consiglio.”




Ladispoli, morte Marco Vannini: 5 anni ad Antonio Ciontoli. La madre: “Vergogna Italia!”

Pene ridotte ma condannata di nuovo tutta la famiglia Ciontolidi Ladispoli per la morte di Marco Vannini, 20enne di Cerveteri, raggiunto da un colpo di pistola la sera del 17 maggio del 2015 nella villa dei genitori della sua fidanzata, in via De Gasperi a Ladispoli. 

In corte d’Assise d’appello cinque anni, rispetto ai 14 della sentenza di primo grado, per Antonio Ciontoli, capofamiglia e maresciallo della Marina: derubricato il reato da omicidio volontario con dolo eventuale  a omicidio colposo. L’uomo si è attribuito la responsabilità dello sparo.

Confermate invece le pene a tre anni per la moglie Maria Pezzillo e i figli FedericoMartina, fidanzata di Marco, accusati di omicidio colposo. Assolta  di nuovo Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli e anche lei in casa la sera della tragedia, accusata di omissione di soccorso.

“Vergogna Italia! – ha detto in lacrime Marina Conte, la madre di Marco, che ha apostrofato pesantemente i giudici già prima della fine della lettura della sentenza” – non voterò più e straccerò le tessere elettorali. Mi hanno ammazzato un figlio di 20 anni e non l’hanno soccorso in tempo: Marco poteva salvarsi ma loro non hanno fatto che inventare una bugia dopo l’altra per coprire una scena che ancora non è stata chiarita dopo quattro anni. Com’è possibile che le condanne siano state persino ridotte? Questa sentenza non è stata pronunciata nel nome del popolo italiano, non certo del mio”.




Le buche di Roma? Entrano in campo i detenuti di Rebibbia

Sono iniziati stamani a Roma, a Torre Spaccata, alla presenza della Sindaca Virginia Raggi e del Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Francesco Basentini, i primi lavori di manutenzione dei detenuti asfaltatori di Rebibbia per le strade di Roma. A loro sarà affidato anche il compito di riparare le buche della capitale.
    Muniti di appositi canal-jet e sotto il controllo degli agenti di polizia penitenziaria, 30 detenuti selezionati e formati da Autostrade per l’Italia, con tanto di attestato professionale per operare in qualità di asfaltatori e manutentori di strade.
    Si tratta del primo di dieci interventi di pubblica utilità che saranno svolti nell’ambito del protocollo d’intesa tra Roma Capitale, Dap e Società Autostrade, firmato il 7 agosto scorso.




Resident Evil 2, il remake di Capcom è un capolavoro

Il remake di
Resident Evil 2 è finalmente realtà. Capcom l’ha fatto davvero e ha superato di
gran lunga le aspettative dei fan lanciando, su pc, Xbox One e Ps4, un titolo
completamente rivisitato, ma che mantiene il pieno rispetto di tutto ciò che
c’era di buono nel gioco originale. Quindi non un prodotto con solo una veste
grafica del tutto nuova, ma un remake con una visuale di gioco più moderna,
enigmi migliorati, senza nessun tempo di caricamento ogni volta che si apre una
porta e con una trama più approfondita. Se a questo si aggiungono nuovi
filmati, nuove aree di gioco e un gameplay assolutamente sensazionale, viene da
sé che Resident Evil 2 in versione 2019 rende onore al prodotto originale,
regalando le stesse emozioni che si provavano 21 anni fa. Il più grande merito
dell’opera di Capcom risiede nel fatto che con la sua uscita, non solo chi ha
avuto la fortuna di giocare all’originale potrà rivivere le stesse emozioni di
un tempo, ma la nuova generazione di gamers potrà apprezzare quello che è stato
il trampolino di lancio a livello di trama per i capitoli successivi della
serie. E lo potrà fare giocando a un titolo moderno, fluido ed estremamente al
passo con i tempi. Dopo questa breve, ma doverosa introduzione passiamo
all’analisi di Resident Evil 2. Sono passati appena due mesi dall’incidente di
Villa Spencer, dal primissimo scontro col l’orrore biologico scatenato dalla
follia dell’Umbrella Corporation. Una volta avviato il gioco bastano appena 10
minuti, il tempo di assistere al primo incontro tra Leon S. Kennedy e Claire
Redfield, per cogliere i tratti della dichiarazione d’intenti di Capcom per
questo capitolo. Nella tetra penombra di una stazione di servizio appena fuori
i confini di Raccoon City, lo sviluppatore comincia sin da subito a calcare i
tratti della sua promessa: quella di dare una nuova vita a incubi vecchi di
vent’anni. Prima che un’autocisterna fuori controllo arrivi a separare Leon e
Claire, segnando l’inizio della loro discesa verso le profondità della città in
rovina, una sequenza introduttiva giocabile mette subito in chiaro quale sia
l’obiettivo di Capcom per il suo remake e, cosa apprezzabile solo da chi ha
giocato l’originale, mette in mostra le prime fantastiche differenze rispetto
al passato. Se gran parte degli eventi raccontati in Resident Evil 2 seguono la
sceneggiatura originale del gioco, le nuove esigenze narrative dell’utenza
hanno offerto alla software house una preziosa opportunità per reinterpretare,
con grande rispetto e cura, alcuni dei momenti chiave della trama. Una
revisione che si traduce in una messa in scena d’effetto, composta di cutscene
che strizzano l’occhio alla cinematografia di genere e traggono forza da una
fotografia a dir poco sensazionale volutamente cruda e avvolgente. La regia
virtuale ammalia i sensi del giocatore alternando momenti di grande dinamismo e
rimandi alle inquadrature fisse tipiche della serie, assecondando le necessità
di un copione che punta chiaramente a ridefinire i tratti dei suoi
protagonisti, con una caratterizzazione più approfondita e meno
macchiettistica. L’obiettivo, a nostro avviso centrato in pieno, è quello di
costruire un racconto più intenso e credibile. Muovere i primi passi dopo aver
varcato le soglie della stazione di polizia fa correre un brivido gelido lungo
la schiena, un brivido fatto di ricordi e sensazioni già conosciute, emozioni
che hanno fatto da sottofondo a un’avventura che ha segnato le vite dei
giocatori più attempati. La scelta di non riproporre pedissequamente i tragitti
già percorsi, senza però abbandonare i ritmi e le caratteristiche del DNA
ludico della serie, è a nostro avviso un espediente davvero ben realizzato.
Chiunque vorrà arrivare alla fine vivo e scoprire gli orrori che hanno portato
all’apocalisse di Raccoon City, proprio come accadeva 21 anni fa.

https://youtu.be/aYeYbqmaff4

Resident Evil 2 è
ancora un survival horror in terza persona “puro” che non sfocia mai
nell’action frenetico a discapito del ragionamento e della risoluzione degli
enigmi. Enigmi che trovano in questo remake una contestualizzazione ben più
verosimile di quella di un tempo, dimenticando statue da ricollocare e
lampadine da accendere secondo un ordine preciso. Tale approccio, nell’economia
generale di gioco, dà vita a due grandi vantaggi: da una parte impedisce che
gli esperti del capitolo originale subiscano il logoramento di un costante
“déjà vu”, e dall’altra rende più intuitiva la risoluzione dei
rompicapo, senza per questo banalizzarli. Quest’ultimo aspetto, tra l’altro,
influisce positivamente sul ritmo dell’avanzamento, limitando al minimo i tempi
morti generati dalla sensazione di smarrimento che si ha quando non si sa come
proseguire. Un’accelerazione a cui contribuisce anche, come già detto
all’inizio, la totale assenza di sequenze di caricamento tra una stanza e
l’altra con porte scricchiolanti che si aprono a interrompere il flusso
dell’azione. Nel complesso insomma, tutte le operazioni di “restauro”
del gameplay volute da Capcom sono state pensate per supportare al meglio la
“qualità della vita” dei giocatori e svecchiare le meccaniche che
avrebbero appesantito la giocabilità e annoiato i gamers odierni. Ottimo ad
esempio l’idea di inserire le zone della mappa che cambiano colore una volta
raccolti tutti gli oggetti nell’area (dinamica presente già nel Rebirth del
primo capitolo), o la spunta rossa che appare quando una chiave ha esaurito la
sua utilità e può essere tranquillamente scartata dall’inventario. Queste sono
modifiche che, all’atto pratico, non danneggiano in alcun modo le sfumature
hardcore dell’esperienza, ma si limitano a migliorarne la fruibilità generale
affiancandola agli standard dell’industria contemporanea. Così facendo l’anima
di Resident Evil 2 che mette gli utenti in bilico tra la necessità di
risparmiare risorse preziose e la snervante ostilità del mondo di gioco è
completamente intatta e la tensione resta viva proprio come 21 anni fa. In
questo nuovo remake del classico del 1998 grande attenzione è stata data al
comparto sonoro, la quasi totale assenza di accompagnamento musicale, eccezion
fatta per specifici momenti e sequenze, massimizza gli effetti ansiogeni di una
sinfonia di sinistri scricchiolii e versi gutturali, interrotta di tanto in
tanto per fare spazio al forsennato calpestio di un abominio in avvicinamento.
Non solo in Resident Evil 2 il suono è un’inesauribile fonte di sgomento, ma
gli sviluppatori sono riusciti a integrarlo con astuzia in ogni aspetto del
gameplay. Esempio culminante sono i Licker, i quali non attaccano il
protagonista se questo si muove tanto lentamente da non emettere alcun rumore
percepibile, aprendo la strada ad approcci più stealth. Ma la brillante
crudeltà del sound design fa sì che i loro versi disarticolati si facciano
improvvisamente più intensi quando il personaggio si trova nelle loro immediate
vicinanze, con l’intenzione di spingere il giocatore a calcare bruscamente il
pollice dando il via a uno scatto rivelatore. Tremendo è anche l’incedere del
possente Tyrant T-103, i cui passi si fanno ben presto una compagnia costante,
che anticipa l’arrivo di un pericolo dall’immonda crudeltà. In questo senso,
l’audio binaurale si conferma una delle armi più efficaci in mano agli uomini
di Capcom, che sono riusciti a modellare un vero e proprio inferno fatto di
atmosfere che, per la gran parte dell’avventura, lasciano con il fiato sospeso,
la bocca aperta e gli occhi sgranati. Squisito poi il doppiaggio tutto in
lingua italiana che rende l’avventura ancora più immersiva e di facile
comprensione anche per chi non conosce l’inglese.

https://youtu.be/aYeYbqmaff4

A livello di
gameplay, poi, l’ottimo sistema di shooting messo in piedi per questo remake di
Resident Evil 2 non ammette errori. La precisione delle armi, modificabili
scovando kit nascosti, è fortemente influenzata sia dal tempo speso per
inquadrare il bersaglio, sia dalla lentezza dei movimenti della levetta, e
capita spesso che una pressione istintiva si traduca in un colpo a vuoto.
Essendoci una quantità limitata di munizioni, ed essendo necessario un buon
numero di proiettili per abbattere i non morti e gli altri abomini, lo spreco
di colpi risulta essere un “danno” grave. Inutile sottolineare che, in linea
con quanto accadeva nel lontano 1998, quasi tutti i nemici hanno poi la
spiacevole tendenza a rialzarsi nel caso in cui i colpi sparati non siano
precisi in testa. Tale comportamento porta quindi a dover approfittare dei
movimenti lenti degli zombi per poter fuggire senza dover utilizzare un numero
maggiore di munizioni. Inutile dire che trovarsi dinanzi a un boss sguarnito di
colpi si traduce in morte certa. Sempre parlando di boss fight possiamo dire
che queste si attestano generalmente su buoni livelli e rappresentano un netto
passo avanti rispetto alle controparti viste nel 1998. Un complimento che si
può estendere senza fatica anche a un level design ispirato e leggibile, che
rispecchia pienamente le ambizioni di Capcom per la produzione. Questo nuovo
Resident Evil 2 infatti non solo porta su schermo una rivisitazione
interessante della capitale dell’impero Umbrella, ma lo fa assemblando un
complesso di ambientazioni di grande impatto scenico, senza mostrare mai
tentennamenti sui fronti della navigabilità e della caratterizzazione. La nuova
avventura di Capcom garantisce poi al pubblico un corposo quantitativo di
dettagli inediti, allargando l’abbraccio della narrazione per dare maggiore
consistenza ad eventi e personaggi, come il capo della polizia Irons e la
straziante vicenda del proprietario del negozio di armi. Apprezzabile anche il
modo in cui il team di sviluppo ha sintetizzato e ridefinito le sequenze di Ada
e Sherry, ora dotate di un’identità più riconoscibile. Ognuna delle due
sezioni, infatti, si apre a interessanti variazioni sul tema della
sopravvivenza horror, focalizzandosi ora sulla risoluzione degli enigmi, ora
sullo stealth puro. Quella di Sherry porta poi nell’unica location totalmente
nuova del titolo: un inquietante orfanotrofio sulla cui storia non vogliamo
rivelare nulla. Questo spettrale ricettacolo di sogni infranti ci offre un
eccellente palcoscenico per svelare che, sì, esistono effettivamente due
scenari per ciascun protagonista. E’ bene sottolineare che a differenza
dell’originale, il remake di Resident Evil 2 non contempla nessuna interazione
dinamica tra le campagne di Leon e Claire (Claire 1 e Leon 1, Claire 2 e Leon
2). Optando per un prima run in compagnia dell’audace studentessa, ad esempio,
ci si troverà a seguire un percorso che, in particolar modo all’inizio e sulle
battute conclusive, mette in scena qualche piccola ma significativa differenza
rispetto alla medesima campagna giocata in seconda battuta. Va sottolineato
che, a prescindere da quale avventura si decida di giocare e dall’ordine
scelto, le sfide proposte dal gameplay nelle diverse location saranno sempre
fondamentalmente le stesse. Questo nodo chiave, unito alla necessità di
affrontare almeno uno “scenario 2”, sbloccato dopo il primo
completamento, per accedere al vero finale, fa sì che il secondo playthrough
perda una fetta notevole della sua potenza. Come di consueto, l’arrivo dei
titoli di coda coincide con l’attribuzione di un rango, che va da E a S, alle
imprese degli utenti, che determina lo sblocco di ricompense speciali. E se
questo non bastasse a convincervi del fatto che il Resident Evil 2 ha tutto il
potenziale per essere un gioco che garantisce una longevità di alto livello,
sappiate che l’offerta ludica comprende anche diverse modalità extra, tra cui
l’iconica “The 4th Survivor”.

Si tratta, come
intuibile, di una modalità sopravvivenza che spinge i giocatori a ripercorrere
tutte le principali tappe della campagna nei panni di Hunk, un agente speciale
dell’Umbrella, con risorse limitatissime da centellinare con letale efficienza
contro una quantità semplicemente fenomenale di nemici. Ecco, se già il livello
di difficoltà standard della campagna riesce a offrire un buon grado di sfida,
e quello estremo lo raddoppia senza sforzo, sappiate che si tratta di solo di
un piccolo assaggio rispetto alle prove che si celano nel menù degli extra. E’
bene sottolineare poi che al contenuto preesistente del titolo si aggiungono
sfide extra e collezionabili da individuare e distruggere, che sbloccheranno
dei contenuti bonus nella galleria di bozzetti e modelli 3D, oltre ad alcuni
costumi per i protagonisti. Menzione d’onore, poi, va fatta per la stabilità
del software, che in tutta la durata del nostro testing non ha mai subito un
crash o manifestato glitch, il tutto senza ingombranti patch day-one e con meno
di 25 GB di spazio occupato su disco. Prima di descrivere l’aspetto estetico
del titolo è bene sottolineare la particolare importanza che hanno assunto le
armi secondarie. Bombe a mano, coltelli da battaglia o flashbang non solo
potranno essere utilizzate in qualsiasi momento, ma in caso d’incontro troppo
ravvicinato con un nemico, si potrà utilizzare l’arma in possesso per creare
un’immediata via di fuga, seguendo semplicemente l’indicazione a schermo. La
gestione del menù del giocatore, altro marchio di fabbrica della saga, è stato
poi leggermente rivisto e velocizzato. Gli oggetti curativi, per esempio, non
potranno essere raccolti e consumati quasi in contemporanea, ma dovranno prima
passare dal menu dove saranno prima depositati, quindi selezionati e usati. Un
buon compromesso tra passato e presente insomma. Sono cambiati, invece, i
puzzle ambientali, snelliti nella formula, ma non nella sostanza, tra
specifiche chiavi da trovare, scaffali da spostare e combinazioni da dedurre. Il
tutto nel rispetto di un rinnovato approccio che tende a voler dare maggiore
dinamicità all’azione di gioco. A livello grafico gli ambienti di gioco
proposti nel nuovo Resident Evil 2, sono stati ovviamente ripresi da quanto già
visto nell’episodio originale, anche se le tecniche moderne riescono a dare al
tutto l’aspetto di un inedito deja vu. In generale tutti gli ambienti sono
stati arricchiti in termini di dettagli e dovranno essere esplorati a fondo per
riuscire a scovare tutti quegli elementi disseminati, utili non solo per la
soluzione dei puzzle, ma anche per riuscire a rimanere vivi. Esteticamente il
gioco ha conosciuto anche un impressionante update poligonale, che lo rende
estremamente realistico in tutte le sue componenti, anche se non mancano alcune
texture non esattamente in linea con la generale pulizia dell’immagine, ma in
generale la grafica di questo remake rappresenta un sicuro step evolutivo per
l’intera saga. Ottimo anche il bilanciamento dei colori e l’utilizzo dei
contrasti di luci e ombre. Il frame rate poi, almeno su Xbox One X Ps4 Pro e
Pc, resta sempre inchiodato sui 60 fps, anche nei momenti più concitati, quindi
anche da questo punto di vista il titolo di Capcom rappresenta una vera gioia.
Tirando le somme, possiamo senza dubbio asserire che quello che la versione
2019 di Resident Evil 2 davvero non riesce a fare è deludere. Anche i
tradizionalisti più incrollabili non potranno che sostenere che il progetto si
fonda su un’impressionante cura e competenza da parte di Capcom. Il rispetto
verso l’opera originale si sposa degnamente con le novità inserite dando al
prodotto vitale una spinta incredibile. A nostro avviso il titolo rappresenta
al momento la migliore incarnazione di quello che un remake dovrebbe essere.
Lasciarsi scappare un titolo di questa portata sarebbe veramente un grosso
errore. Credeteci, sia che lo abbiate giocato nel lontano 1998, sia che non
abbiate idea di cosa sia, Resident Evil 2 merita a tutti gli effetti di essere
giocato.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5

Sonoro: 9,5

Gameplay: 9,5

Longevità: 9

VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise




In arrivo neve al Nord ed in Sardegna

Un perturbazione atlantica porterà da domani una nuova fase di maltempo al Nord con nevicate anche a bassa quota. Lo segnala la Protezione civile che ha emesso un’allerta meteo.
Dalle prime ore di domani, indica l’avviso, ci saranno nevicate fino a quote di pianura su Lombardia, Emilia-Romagna, entroterra ligure, Toscana settentrionale e orientale, con accumuli al suolo da deboli a moderati, puntualmente abbondanti sui rilievi; sopra i 300-500 metri, sul resto della Toscana, con accumuli al suolo da deboli a moderati.
Dalla mattina di domani, si prevedono inoltre nevicate, sopra 400-600 metri, sulla Sardegna, con accumuli al suolo deboli.
Venti forti o di burrasca, dai quadranti occidentali, dapprima sulla Sardegna in estensione, dalla sera, a Sicilia e Calabria.
Mareggiate lungo le coste esposte.




Napoli, rompono la sponda del lettino nuovo: compagno della madre uccide bimbo di 7 anni e ferisce la sorellina

Avevano rotto giocando la sponda del lettino appena comprato. Sarebbe stata questa la motivazione che ha portato il 24enne di Cardito (Napoli) Tony Essoubti Badre, fermato per omicidio volontario e tentativo di omicidio, a picchiare fino a uccidere Giuseppe, il bimbo di 7 anni figlio della compagna, e a ferire gravemente la sorellina di 8.

Questa la confessione dell’uomo – di cui riferiscono vari giornali – al termine del lungo interrogatorio. I bambini sarebbero stati colpiti – ha detto – a pugni e calci ma non, come trapelato, con il manico di una scopa.

L’uomo avrebbe rotto la scopa per rabbia ma non la avrebbe usata contro i bambini. “Avevamo fatto sacrifici per comprarlo”, ha aggiunto Tony Badre riferendosi al letto nuovo per tentare di giustificare il suo gesto. Intanto, continua il lavoro degli investigatori per cercare di definire tutti gli aspetti della vicenda, a cominciare dal ruolo avuto dalla madre dei bambini e compagna dell’uomo mentre preziosa è stata la testimonianza della bimba.

Le accuse che la procura di Napoli Nord muove al 24enne  sono di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio aggravato. 

“Proclamerò il lutto cittadino nel giorno dei funerali e tutta la comunità di Cardito sarà la famiglia dei due fratellini della vittima”, ha detto il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo. 




Nuova grana in casa Apple, FaceTime ascolta prima di rispondere

FaceTime ci spia, nuova grana in casa Apple. Il colosso di Cupertino ha disabilitato momentaneamente le chat di gruppo su FaceTime, a seguito di un problema di sicurezza emerso negli scorsi giorni.

È quanto ha confermato la stessa società americana nella pagina ufficiale dedicata allo status dei suoi servizi. Al momento, non è dato sapere quando la funzionalità verrà ripristinata su iOS e macOS. Così come riferisce anche The Verge, pochi giorni fa è stato scoperto un bug nelle chiamate di gruppo di FaceTime.

Il malfunzionamento sfrutta una falla nell’inserimento di nuove persone all’interno della conversazione: se qualcuno viene aggiunto prima che uno dei mittenti abbia risposto alla chiamata, in alcuni casi il sistema potrebbe comunque cominciare a trasmettere l’audio. Un problema soprattutto in termini di privacy, con la possibilità che conversazioni private vengano ascoltate da malintenzionati, senza che l’utente ne sia consapevole. Per provvedere alla risoluzione della problematica, ed evitare conseguenze spiacevoli, dalle 4 di questa mattina (29 gennaio ndr.) il gruppo di Cupertino ha disabilitato le chiamate di gruppo su FaceTime. il bug è emerso poco dopo il tweet dell’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, in cui veniva messo l’accento sulla necessità di agire e portare avanti riforme per tutelare la privacy. Il bug consente ad alcuni utilizzatori di iPhone di effettuare chiamate di gruppo con FaceTime e ascoltare la persona chiamata prima che questa risponda al telefono e a sua insaputa.

F.P.L.




Salvini, nave Diciotti: no all’autorizzazione contro di me. Imbarazzo in casa M5s

Cambio di linea per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che sul caso della nave Diciotti in una lunga lettera al ‘Corriere della sera’ spiega di aver agito ‘nell’interesse pubblico’ e perciò chiede che venga negata l’autorizzazione a procedere dalla giunta del Senato. ‘La mia vicenda giudiziaria è strettamente legata all’attività di Ministro dell’ Interno e alla ferma volontà di mantenere gli impegni della campagna elettorale’, evidenzia Salvini. ‘Sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato. Rifarei tutto. E non mollo’.

Una scelta che rischia di creare imbarazzo in casa M5s con i pentastellati che sembrano mettere in dubbio la linea finora sempre seguita del sì all’autorizzazione a procedere: “E’ evidente – dice a Radio Anch’io il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano – che Salvini abbia cambiato idea o almeno il suo avvocato… Noi M5S lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l’autorizzazione a procedere“, detto questo “Conte e Di Maio hanno detto chiaramente che sono dispostissimi a farsi processare insieme, credo che debbano essere parte del processo perchè sono scelte collegiali di tutto governo”. 

Stessa linea dal ministro Danilo Toninelli: sul caso Diciotti, “abbiamo preso insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e l’intero governo italiano del cambiamento la decisione: se processano Salvini, devono processare anche me e tutto il governo“. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, a Mattino cinque, ribadendo che “la scelta è stata di tutto il governo”.

“Io adesso – dice invece ad Agorà il parlamentare M5s Emilio Carellinon so se voteremo sì o no, perché le cose son cambiate in queste ultime ore. Ripeto, a mio parere dobbiamo aspettare quello che si diranno poi Salvini e Di Maio in queste ore”. “Penso che – aggiunge il senatore M5S – noi dobbiamo innanzitutto prendere nota di questo cambiamento di opinione. E’ giusto e anche lecito che una persona possa cambiare opinione. Quindi Salvini chiede ora di non dare l’autorizzazione a procedere. Devo ricordare che il M5S non ha mai negato in passato l’autorizzazione a procedere. Quindi c’è una prassi del Movimento. Detto questo dobbiamo ricordare che la decisione fu collegiale, non fu solo di Salvini. Quindi Conte e Di Maio si dovrebbero ricordare di essersi associati a questa decisione e chiedere a loro volta di essere processati”. 

“Salvini ha chiesto libertà di coscienza che però non è la nostra posizione – spiega la presidente della Commissione Giustizia della Camera, Giulia Sarti (M5S) -. Avete già visto quello che ha dichiarato il vicepremier Di Maio domenica sera: la nostra posizione sulle autorizzazioni a procedere credo sia risaputa”. “Poi che questo sia un caso particolare nessuno lo mette in dubbio”, “è stata una scelta condivisa anche con altri ministeri e con il governo“, aggiunge.

La presa di posizione del leader della Lega causa la reazione dell’opposizione. Il Pd con Maurizio Martina attacca via twitter: “Sequestrare persone in mare o in un porto non ha nulla a che fare con l’interesse pubblico. È contro la Costituzione. Salvini gioca allo sceriffo, si sente sopra la legge, ma poi vuole lo scudo del Senato. Si difenda nel processo e non dal processo”. 

A bordo della Diciotti, la nave della Guardia costiera con a bordo 177 persone soccorse lo scorso agosto, c’era la possibilità che ci fossero infiltrazioni terroristiche e/o criminali: a sostenerlofunzionari del Viminale davanti ai magistrati siciliani, nell’inchiesta che vede indagato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, “anche se la ricostruzione del Tribunale dei Ministri non ne ha tenuto conto”. Lo rilevano fonti del Viminale in merito alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro.