Roma, policlinico Tor Vergata: paziente cade dal letto e muore. Procura dispone autopsia

ROMA – La Procura di Roma ha disposto l’autopsia sul corpo di un paziente di 67 anni, ricoverato al policlinico Tor Vergata, morto nella notte tra il 2 e il 3 gennaio, dopo essere caduto dal lettino del Pronto Soccorso il 25 dicembre scorso. Sulla vicenda i pm hanno avviato un’indagine al momento contro ignoti in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo.
In una nota il Policlinico precisa che l’uomo è giunto al “Pronto Soccorso in codice rosso per complesse patologie cardiopolmonari che ne hanno reso necessario il ricovero immediato in sala Emergenze, l’area del Pronto Soccorso paragonabile a una Terapia Intensiva”. Subito approntati gli accertamenti e le terapie del caso. La notte del 25 dicembre il paziente era “su un lettino, mantenuto in posizione di sicurezza con spondine laterali alzate, si è repentinamente spostato per mettersi in piedi nonostante fosse in ventilazione assistita ma le gravi condizioni di fragilità e debolezza hanno determinato una caduta. Il personale gli ha prontamente prestato soccorso”.




Siena, ragazza minorenne confessa di aver ucciso a coltellate marocchino di 63 anni che tentava di stuprarla

SIENA – Una ragazza minorenne è stata fermata dai carabinieri, con decreto di fermo di indiziato di delitto, per l’omicidio di uomo, di 63 anni, di origini marocchine, nel Senese. È successo a Castelnuovo Scalo, dove l’uomo aveva lavorato per anni.

Il corpo della vittima è stato rinvenuto con numerose ferite di arma da taglio sul volto e sul busto in uno degli appartamenti dati in dotazione agli operai della fornace dove l’uomo, che ora sembra avesse funzioni di custode, viveva.

L’allarme è scattato nella tarda serata di ieri. Quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto per il 63enne non c’era più niente da fare.

La minorenne ha confessato l’omicidio ai carabinieri affermando proprio che il 63enne aveva tentato di stuprarla. Ora la ragazza si trova in una casa di prima accoglienza per minori nel Fiorentino




Reddito di cittadinanza, Milena Gabanelli: “Chi realmente troverà lavoro forse saranno i 4000 che verranno assunti ai centri per l’impiego.”

Milena Gabanelli è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte a partire dall’1.30.

La giornalista del Corriere della Sera ha parlato di Reddito di Cittadinanza

“Non ho la più pallida idea di come andrà, – ha detto Gabanelli – registro solo che il reddito di cittadinanza passerà e deve giustamente passare dai centri per l’impiego e i centri per l’impiego non funzionano. O almeno, quelli che funzionano sono veramente molto pochi. Bisogna mettere mano ai centri per l’impiego, uniformare le informazioni, dare la possibilità a tutte le regioni e le province di vedere la disponibilità di lavoro che c’è nelle altre regioni e nelle altre province, la possibilità di incrociare i dati, di connettersi al database del Miur, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps, in modo che colui che accoglie la persona che chiede lavoro sia in grado di sapere chi ha davanti e aiutarlo al meglio. Oggi le informazioni le fornisce il richiedente, e molto spesso non lo fa in modo completo. Ad esempio chi si accontenta di un lavoro manuale non dice se ha una laurea. Le aziende non danno le loro richieste ai centri per l’impiego perché questi, se rispondono, lo fanno dopo tanto tempo. In alcuni casi dopo 2 anni.

Bisogna riorganizzare il sistema, sono tanti i punti che vanno sistemati

La riforma dei centri per l’impiego è stata annunciata, verranno assunte persone, ma se il sistema è questo, dove oggi di fatto si emettono dei certificati di disoccupazione senza che poi venga monitorato il disoccupato, chi realmente troverà lavoro forse saranno i 4000 che verranno assunti ai centri per l’impiego. E allora è un assumificio?”

Milena Gabanelli, poi, è tornata a parlare di quanto le sta accadendo con Facebook

“C’è qualcuno che lascia credere che alcuni articoli siano scritti da me, anche se non sono miei. C’è un soggetto a me non noto e non è possibile che io sappia chi sia che da ben sette anni utilizza il mio nome e la mia faccia per veicolare diversi blog suoi e io non posso farci niente. Trae in inganno le persone perché prende delle mie dichiarazioni, degli argomenti di cui io mi sono occupata, e li mischia con tanti altri. Me ne sono accorta perché ho ricevuto un’ondata di indignazione da parte di molti utenti che mi hanno scritto. Ho chiesto di togliere la mia foto da lì direttamente alla casa madre e non mi hanno risposto. Sono andata dal responsabile di Facebook Italia a Milano e mi ha detto che non poteva fare nulla. Ho chiesto di sapere chi fosse a scrivere certe cose e mi hanno detto che era impossibile perché c’è la privacy. Ho fatto denuncia e non ho risolto nulla perché non c’è diffamazione. Ora sto intentando una causa civile. E’ possibile che uno si appropri del volto e del nome di una persona per veicolare il proprio business? A me pare di no”.




Roma, scoperto gazebo dello spaccio a San Basilio: manette per pusher e vedette

ROMA – I continui blitz antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro, nel conosciutissimo quartiere di San Basilio, hanno spinto gli spacciatori ad ingegnarsi ancora di più. Le recenti operazioni dei Carabinieri hanno permesso infatti di arrestare in più occasioni anche le vedette, che venivano posizionate in punti strategici del quartiere per avvisare l’arrivo di eventuali forze dell’ordine.

Nel pomeriggio di ieri, seguendo i movimenti di alcuni noti consumatori di stupefacente, e dopo diversi appostamenti, nei pressi di via Corinaldo, nel quartiere San Basilio, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno effettuato l’ennesimo blitz ed hanno arrestato in flagranza di reato 3 pusher, una donna italiana di 28 anni, e due cittadini romeni di 24 e 30 anni – disoccupati e con precedenti – per spaccio di sostanze stupefacenti, inoltre hanno identificato e segnalato 3 assuntori.

I militari dopo aver individuato la piazza di spaccio hanno effettuato il blitz. Hanno bloccato le due vedette e quasi contemporaneamente il pusher che si trovava all’interno di un complesso abitativo sotto ad un gazebo con un grosso bidone in ferro con un fuoco acceso al suo interno, che è stato utilizzato per bruciare la droga al momento del blitz.

I carabinieri sono riusciti a recuperare e sequestrare le dosi che poco prima erano state cedute ai 3 acquirenti, circa 2,5 grammi di cocaina, e 350 euro, in contanti, rinvenuti nella disponibilità degli arrestati e ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Dopo l’arresto i 3 sono stati accompagnati in caserma e trattenuti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa di essere accompagnati in mattinata a piazzale Clodio per essere processati con il rito direttissimo.




Napoli città aperta all’accoglienza e alla solidarietà: oltre 400 persone senza fissa dimora al pranzo della Befana

NAPOLI – Boom di presenze per il pranzo della Befana alla mostra d’Oltremare di Napoli dello scorso 4 gennaio. All’evento hanno partecipato ben oltre 400 persone senza fissa dimora, o che hanno condizioni economiche di disagio che hanno trascorso una giornata di festa con pizza, musica e soprattutto aggregazione.

L’iniziativa è al secondo anno e si ripete a Natale e a Pasqua ed è promossa dal Comune di Napoli insieme alla Mostra d’Oltremare, nella struttura fieristica di Fuorigrotta.

I due Enti di nuovo insieme per dare vita ad un appuntamento all’insegna della convivialità, del superamento sociale e dei pregiudizi.

“Mostra d’Oltremare – ha spiegato il consigliere delegato Giuseppe Oliviero – vive mercato, ma di proprietà pubblica e vogliamo che sia intesa come un bene comune, creando comunità. Per questo organizziamo gli appuntamenti per Natale e Pasqua – prosegue Oliviero – ricordando che questo è uno spazio di tutti, cosa che facciamo ogni giorno con il nostro parco aperto alla città, presidiato e tenuto in ordine con l’impegno dello staff. Siamo una delle poche società pubbliche che ha un bilancio in attivo e questo per noi significa guardare alla città con iniziative per chi ha bisogno”.

L’assessora Laura Mormorale ha sottolineato – “Questa iniziativa è diventata una consuetudine, un modo per augurare un buon anno esprimendo l’intenzione di condividere con tutti i cittadini la volontà di costruire un anno migliore, per offrire alle persone un inizio di percorso per uscire dalla marginalità.”- prosegue la Marmorale – “Si comincia anche condividendo un pasto e per questo ringraziamo Mostra d’Oltremare, sempre pronta a rispondere a queste iniziative, ma anche l’Associazione e le società di trasporto pubblico Anm e Eav che hanno dato i nostri ospiti la possibilità di viaggiare gratuitamente per raggiungere la Mostra”.

Il pranzo della Befana si è tenuto nel padiglione 1 della Mostra d’Oltremare ed è stato allestito e ben riscaldato per l’occasione.

L’evento, inoltre, è stato allietato dalla musica degli artisti che hanno partecipato a titolo gratuito coinvolgendo tutti gli ospiti con canti e nei balli.

A contribuire alla riuscita dell’evento anche gli Enti del privato sociale, le tantissime associazioni di volontariato di circa 120 persone e le tante aziende del territorio, tra cui l’Associazione “Pizzaiuoli Napoletani”, che hanno prontamente accettato di dare il proprio contributo sfornando dai forni allestiti ben circa 600 pizze tra Margherita e Marinara, il pranzo è iniziato con la rosticceria “Sire” ed è terminato con le pastiere e i panettoni della pasticceria di “Scaturchio”.

All’evento erano presenti l’assessora ai diritti di cittadinanza e alla coesione sociale del Comune di Napoli, Laura Mormorale, la delegata del Sindaco alle pari opportunità, la professoressa Simonetta Marino e l’architetto Giuseppe Oliviero, consigliere delegato della Mostra d’Oltremare.

Una sinergia tra Enti pubblici e privati per la riuscita dell’iniziativa che ha visto il contribuito di tantissime associazioni come Amici di Strada, il Servizio Civile, l’Associazione Croce Rossa Italiana, Camper, Gesco, Angeli di Strada e i Focolarini, insieme per regalare un momento di spensieratezza e mettere a disposizione del sociale le proprie competenze e la propria sensibilità.

Con questa bellissima iniziativa Napoli ha dunque consolidato, meritatamente, il proprio ruolo di città aperta all’accoglienza e alla solidarietà.

Giuseppina Ercole




Castel Gandolfo, il Sindaco Monachesi su Decreto Sicurezza: “Questione migranti è problema serio. Chiedo tavolo di confronto urgente tra il Governo e l’Anci”

CASTEL GANDOLFO (RM) – “Aderisco al gruppo dei sindaci che vuole rivedere il decreto sicurezza. Il Decreto “Sicurezza” rischia di creare maggiore insicurezza soprattutto per quanto riguarda la questione dei migranti.
In particolare mi riferisco all’articolo 13 delle legge 132 che stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’anagrafe e quindi per avere la residenza. Secondo il decreto, i Comuni non potranno più rilasciare a chi ha un permesso di soggiorno la carta d’identità e i servizi necessari, come ad esempio l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale o ai centri per l’impiego, che verranno assicurati solo nel luogo di domicilio, visto che non c’è più la residenza, come un Centro di accoglienza straordinaria o un Centro permanente per il rimpatrio.
Con questo decreto i Comuni si troveranno ad affrontare, senza avere le risorse per farlo, gli ingenti costi e i problemi sociali di tante persone vulnerabili abbandonate a loro stesse. È davvero questo che si vuole?
Rifiutarsi di affrontare un problema che esiste ed è molto serio, non lo risolve, ma lo ingigantisce. Sgombrare un palazzo è un gesto di grande effetto, ma ci siamo chiesti oggi dove sono quelle persone e cosa fanno?
Un sindaco ha il dovere di far rispettare la legge, ma ha anche il dovere di difendere i diritti umanitari che la nostra Costituzione garantisce a tutte le persone, senza distinzione di razza, sesso o religione.
Per questo ritengo urgente e necessario la costituzione di un tavolo di confronto tra il Governo e l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per rivedere la riforma del sistema SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) e limare le evidenti disposizioni che vanno in contrasto con la nostra Costituzione”. Così in una nota il Sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi




Tragedia a Setteville di Guidonia: un’auto investe tre persone. Un morto e due feriti

Travolti da un auto mentre attraversavano la strada dopo essere scesi dall’autobus a Setteville di Guidonia per tornare a casa. Tre investiti, un morto e due ferite in via di Marco Simone. Un uomo di 64 anni è morto sul colpo e una donna di trentacinque anni e la figlia adolescente sono state trasportate all’ospedale di Tivoli in codice giallo. 
Il conducente della macchina, quarant’anni, è in ospedale sotto choc. L’incidente è avvenuto alle 20 circa. Il bus Atac dalla Tiburtina svolta per via di Marco Simone. Appena riparte il mezzo i tre vengono investiti. L’auto, un pick up Great Wall, procedeva in direzione della rotatoria della provinciale 28 bis. Sul posto sono intervenute le ambulanze. Inutile ogni tentativo di soccorso per l’uomo che è deceduto subito.

Lì non c’è adeguata illuminazione, le strisce pedonali sono sbiadite perché è una “terra di confine” tra Roma e Guidonia e c’è un continuo rimpallo di competenze tra i due Comuni. Sul posto, per i rilievi del caso sono intervenuti gli uomini della polizia municipale di Roma Capitale, prima quelli del gruppo Tiburtino e poi anche quelli di Nomentano e Torri.




Anguillara Sabazia, manifestazione antiAnselmo: Diritti Cittadinanza del Lago lascia liberi i propri iscritti di partecipare o meno

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’associazione “Diritti Cittadinanza del Lago”

“In merito alla manifestazione di domani 5 gennaio ad Anguillara Sabazia, ha deciso dopo un’attenta analisi dei fatti accaduti finora di non partecipare direttamente, ma di lasciare libertà agli iscritti e ai simpatizzanti riguardo l’opportunità di aderire o meno.

L’associazione riconosce i problemi che insistono nel territorio, primo fra tutti la situazione dell’acqua, che ritenere non soddisfacente è un eufemismo. Siamo vicini a chi, tra i manifestanti, rivendicano i disservizi subiti.

Inizialmente avremmo voluto partecipare anche noi, ma la strumentalizzazione dei partiti che hanno cavalcato la protesta solo per cercare di sfruttare la situazione in un momento di particolare debolezza della compagine al governo cittadino, ci ha fatto cambiare idea. Non vogliamo fare la testa d’ariete a chi in passato non ha risolto i problemi che abbiamo attualmente, e oggi sfrutta il lavoro delle associazioni per miseri vantaggi politici.

Chiediamo comunque all’amministrazione comunale di non trascurare le legittime istanze di chi chiede servizi migliori, una politica più attenta nella gestione dell’acqua pubblica e del consumo del suolo, che sono le principali ragioni per cui è nata questa manifestazione.

Ribadiamo ancora una volta che il problema di fondo è la gestione pubblica dell’acqua sulla quale non è possibile fare profitti. E su questo punto che dovrà rendere conto il sindaco di Anguillara Sabazia assieme alla maggioranza che la sostiene, alla cittadinanza e al Movimento Cinque Stelle , che in questi due anni e mezzo ne ha garantito la continuità politica. L’acqua è un diritto inalienabile, da sempre è stato un punto nevralgico che questa amministrazione, fin dall’inizio ha affermato di voler tutelare. Il Movimento Cinque Stelle, al quale si riconoscono i componenti della Maggioranza, ha sempre ribadito anche in sede europea che l’acqua pubblica deve essere un bene comune da non sottoporre a mercificazione.
Chiediamo entro gennaio un incontro pubblico con il primo cittadino, in particolare a Ponton dell’Elce dove la situazione dell’acqua è drammatica. Il sindaco in questo quartiere ha delle responsabilità enormi, dalle false promesse della cisterna che sarebbe dovuta arrivare a giugno, alla situazione dell’acqua che risulta ancora essere non potabile.

Siamo convinti che Anguillara, e soprattutto i suoi cittadini, meritino di più, per cui siamo disponibili a un percorso di confronto tra tutti gli attori sociali perché vengano prese decisioni condivise con la cittadinanza, pratica oggi disattesa da questa amministrazione così come era disattesa dalle precedenti. Ma non vogliamo cedere all’ipocrisia e di chi in questi anni ha adottato lo stesso comportamento della sindaca, e oggi si presenta come se fino a ieri avesse vissuto su Marte”.




Bracciano, servizi sociali associati. Tondinelli al Sindaco di Anguillara: “Non è diffondendo falsità che si ottiene il consenso della cittadinanza”

BRACCIANO (RM) – Il sindaco di Bracciano interviene con una nota dopo il comunicato diramato sul social Fb dalla prima cittadina di Anguillara Sabazia dove, tra l’altro, viene asserito che: “Grazie alla presa di posizione dell’amministrazione sabatina, nonostante l’assessorato sia stato sottoposto a gogna mediatica, ha continuato nel suo fermo per dare input e fare si che si modificasse la convenzione del Distretto 4.3 e questo ha SCONGIURATO la perdita del 40% dei fondi che la regione ha previsto per il 2019.”

Tondinelli: “Anselmo è arrivata al punto di prendersi i meriti del lavoro portato avanti dai dirigenti della Regione”

“Farsi falsa propaganda ai danni del Distretto sanitario e dei cittadini di Anguillara, Bracciano, Canale Monterano, Manziana e Trevignano – dichiara il primo cittadino di Bracciano – è davvero una caduta di stile da parte del Sindaco – di Anguillara Sabazia Ndr. – Sabrina Anselmo che è arrivata al punto di prendersi i meriti del lavoro portato avanti dai dirigenti della Regione che per oltre sei mesi hanno messo a punto il nuovo schema di convenzione appena approvato per la gestione associata dei servizi sociali nei distretti socio-sanitari.”

Tondinelli: “Una palese falsità”

“Purtroppo – prosegue Tondinelli – devo registrare che anche nel ruolo di rappresentanti di Anguillara all’interno del Distretto sociosanitario hanno dimostrato incoerenza e poca sensibilità per il comparto sociale dell’intera area. Anselmo ha avuto il coraggio di comunicare alla cittadinanza una palese falsità e cioè che grazie alla presa di posizione della sua amministrazione e dell’assessore alle Politiche Sociali Sara Galea ha ottenuto una modifica alla convenzione del Distretto 4.3 e quindi scongiurato la perdita del 40% dei fondi che la Regione ha previsto per il 2019. Non è vero nulla!”

Tra pochi giorni la riunione del comitato istituzionale

“Tutti i rappresentanti dei Comuni del nostro Distretto – ha detto il sindaco di Bracciano – sapevano che la Regione stava lavorando a un nuovo schema di convenzione. Anche un mese fa, presenti in Regione tutti i rappresentanti delle amministrazioni ci è stato detto che lo schema era in procinto di essere approvato.
Sorprende dunque questa comunicazione priva di fondamento da parte del Sindaco Sabrina Anselmo che tra l’altro arriva a pochi giorni dalla riunione del comitato istituzionale fissata per l’8 gennaio alla presenza di tutti i rappresentanti dei Comuni del nostro Distretto pronti a firmare la nuova convenzione”.

Tondinelli: “L’amministrazione di Bracciano prende le distanze da simili dinamiche”

“Decisamente le parole di Anselmo mirano a creare un clima di conflittualità tra amministratori a discapito dei cittadini del Distretto.
Finora la titubanza e le contraddizioni dell’amministrazione Anselmo hanno soltanto creato disagi per gli utenti che necessitano di assistenza Sociale e per i quali l’amministrazione Tondinelli in testa si è sempre impegnata in prima linea per implementare i servizi per tutti i Comuni, Anguillara compresa. L’amministrazione di Bracciano tutta, prende, dunque, le distanze da simili dinamiche che mostrano soltanto scarsa sensibilità e volontà di collaborazione tra amministrazioni.
Non è diffondendo falsità che si ottiene il consenso della cittadinanza”. Così ha concluso il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli.




Distretti socio-sanitari, gestione associata dei servizi sociali: la Regione Lazio approva la nuova convenzione

La Regione Lazio ha approvato il nuovo schema tipo di convenzione per la gestione associata dei servizi sociali nei distretti socio-sanitari.

Viene stabilito quindi che i Comuni compresi nei distretti socio-sanitari già individuati dalla deliberazione della Giunta regionale del 17 ottobre 2017, n. 660, prevedano nelle convenzioni che adotteranno sulla base del nuovo schema, tempistiche attuative volte ad addivenire all’associazione integrale dell’esercizio delle funzioni amministrative comunali in materia sociale entro un periodo non superiore a cinque anni dalla loro entrata in vigore;

Il termine del 1 Luglio 2019

E’ stato poi definito come termine per l’entrata in vigore delle convenzioni per la gestione associata dei servizi sociali nei distretti socio-sanitari, redatte in coerenza con il nuovo schema, il 1 luglio 2019.
La delibera regionale ha inoltre stabilito che in via transitoria restano valide ed efficaci, fino a tale data, le convenzioni già oggetto di rinnovo anteriormente al 31 dicembre 2018, sulla base del previgente schema approvato dalla deliberazione della Giunta regionale del 24 giugno 2014, n. 395.
La delibera specifica poi che il termine del 1 luglio 2019 non si applica nei casi in cui entro la medesima data i Comuni compresi nei distretti socio-sanitari abbiano già provveduto alla costituzione di un consorzio ai sensi dell’art. 31 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché a Roma Capitale e al distretto monocomunale di Fiumicino. La Regione ha anche stabilito che a decorrere dal 1 luglio 2019 i distretti che non si saranno dotati quanto meno della forma associativa di una convenzione adottata secondo il nuovo schema saranno tenuti a garantire i servizi socio-sanitari essenziali attraverso l’impiego di risorse proprie, mentre non saranno destinatari di quelle regionali, se non in misura limitata all’eventuale intervento per le finalità sussidiarie e perequative previste dall’art. 64 della legge regionale 10 agosto 2016, n. 11;
Prorogato, infine, al 30 settembre 2020 il termine previsto dalla deliberazione della Giunta regionale del 2 marzo 2018, n. 149, per la stipula della convenzione tra distretti socio-sanitari e Aziende Sanitarie Locali per l’organizzazione e la gestione delle attività di integrazione sociosanitaria.




Roma, bilancio Ama. Rachele Mussolini (Con Giorgia): “Tempo scaduto. Dovere governo e’ tutelare cittadini, non Raggi”

ROMA – Il collegio sindacale dell’Ama ha ‘bocciato’ il bilancio 2017 dell’azienda, che attende l’approvazione da parte dell’assemblea dei soci (il Campidoglio) dando un parere negativo.

Il bilancio era passato una prima volta in Cda a fine marzo 2018, poi era stato riapprovato dallo stesso cda a dicembre con una nota integrativa.

Ora è arrivato lo stop del collegio sindacale ma dai vertici dell’azienda si fa notare che “il collegio dei revisori aveva solo pochi mesi fa approvato il bilancio dell’azienda, che nella sostanza è identico.

Dunque il nuovo parere è giudicato “quantomeno singolare”. Ama sottolinea che “la società di revisione Ernst & Young, che è la società di valutazione tecnica, ha promosso i conti dell’azienda sia prima sia dopo l’ultima integrazione” al bilancio “da parte del Cda. Questa è la cosa più importante.

Infatti, come previsto dalle norme, il collegio sindacale effettua un controllo sintetico mentre la verifica della rispondenza dei dati contabili spetta all’ incaricato della revisione legale”

Rachele Mussolini: “Al peggio non c’è mai fine”

«Con 600 tonnellate di spazzatura costantemente presenti su strada, una raccolta differenziata che fa acqua da tutte le parti, l’assenza di impianti adeguati, la chiusura del Tmb di via Salaria e i continui roghi tossici pensavamo di aver toccato il fondo. E invece no. A confermarci che al peggio non c’è mai fine è arrivata ieri la bocciatura del bilancio di Ama dovuta alle carenze organizzative nei sistemi di controllo interno, alla mancata trasparenza su questioni fondamentali del bilancio, alla scarsa prudenza nella valutazione dei crediti e dell’effetto delle controversie legali in corso. L’ennesima tegola che si abbatte sulla testa dei romani, i quali già da settimane convivono con lo spettro dell’emergenza ambientale e sanitaria. Il tempo a disposizione di questa giunta, che procede per proclami ma è incapace di governare la città, è scaduto: Ama va commissariata al più presto. E a farlo deve essere il Governo. Mi aspetto, perciò, che si individui in tempi rapidi un Commissario straordinario a cui affidare l’arduo compito di riportare Roma alla normalità. Luigi Di Maio e i suoi alleati la smettano di tutelare la Sindaca Raggi, difendendola a spada tratta, e pensino, almeno una volta, alla cittadinanza, costretta ancora a pagare per l’inadeguatezza di chi governa».

Così Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale.