Il giornalista Paolo Borrometi cittadino onorario di Bracciano, il Sindaco Armando Tondinelli: “Un esempio da seguire”

BRACCIANO (RM) – Paolo Borrometi sarà presto a Bracciano per ritirare simbolicamente un riconoscimento che gli è stato concesso dall’amministrazione di Armando Tondinelli: la cittadinanza onoraria di Bracciano.

La decisione è stata presa in quanto Borrometi “Rappresenta – si legge nel testo firmato dal Sindaco Armando Tondinelli – in un mondo sempre più dominato dall’individualismo e dall’egoismo, un esempio a cui guardare non soltanto come modello di giornalismo libero e indipendente ma anche come ad un cittadino dotato di profondo senso di giustizia”.

Il giornalista Paolo Borrometi, originario della provincia di Ragusa, vive sotto scorta dall’agosto del 2014 a causa delle continue minacce da parte di Cosa nostra. E’ finito nel mirino dei boss per le sue inchieste “scomode”.

Il Sindaco Armando Tondinelli ha voluto fortemente che Borrometi diventasse cittadino onorario di Bracciano affinché il suo esempio sia una virtuosa e positiva sollecitazione per la città di Bracciano che si ispiria ai più alti principi di legalità e giustizia: “Laddove esistono persone che come Borrometi – ha detto Tondinelli – sacrificano la loro libertà personale nel nome della legalità e dell’interesse collettivo di perseguire verità e giustizia, dev’esserci dall’altra parte una società pronta a riconoscere questo impegno civico a farne tesoro ed ispirarsi ad esso. Ecco perché ho voluto fare dono della cittadinanza onoraria al giornalista Paolo Borrometi. Ci siamo sentiti telefonicamente e presto sarà a Bracciano per condividere con la cittadinanza questo momento importante. Borrometi è un nostro concittadino adesso e gli riserveremo una calorosa accoglienza”.

Nelle motivazioni della concessione della cittadinanza si legge: “Per l’elevato senso civico dimostrato sfidando le mafie in nome della verità e della giustizia, contribuendo, con le proprie inchieste, a portare alla luce gravi reati legati alle organizzazioni mafiose e diventando così un esempio da seguire sia come giornalista che, soprattutto, come uomo e cittadino”.




Stadio della Roma, chiesto il rinvio a giudizio per Adriano Palozzi e altri 14

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per 15 persone nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. I pm hanno chiesto il processo, tra gli altri, per l’imprenditore Luca Parnasi, per l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi, per l’ex assessore regionale, Michele Civita, per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni e per il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti.
    Contestati, a seconda delle posizioni, i reati di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito.

A dicembre ad Adriano Palozzi sono stati revocati gli arresti domiciliari ed è tornato al suo posto come se nulla fosse. Arrestato lo scorso 13 giugno in seguito all’indagine della Procura di Roma in merito al progetto di stadio della As Roma, a Tor di Valle.

L’istanza presentata dall’ avvocato Francesco Scacchi, legale del consigliere regionale sospeso a seguito delle note vicende sullo Stadio della Roma, è stata accolta.

La notizia è stata annunciata da Palozzi, che su facebook ha scritto un eloquente post: “A volte nella vita tutto fila liscio e a volte accadono imprevisti, l’importante è saper reagire trasformando i problemi in opportunità. Più forti di tutto! Più forti di prima e a testa alta! Vi abbraccio forte!”.

Adriano Palozzi è “combattivo, in forma, e positivo”. Palozzi, per cui è stato disposto l’obbligo di firma, può tornare sedere in consiglio, cosa che sancisce la fine dell’esperienza di Roberta Angelilli che, in qualità di prima dei non eletti, aveva fatto il suo ingresso alla Pisana aderendo al gruppo guidato da Stefano Parisi.

Ma, oltre al ruolo di consigliere regionale, in ballo c’è quello di vice presidente del consiglio, oggi ricoperto da Pino Cangemi, su cui pende il ricorso al Tar presentato da Palozzi. 




Classifica Jacdec: è finlandese l’aerolinea più sicura al mondo

È la Finnair, compagnia aerea di bandiera finlandese, il vettore più sicuro al mondo nel 2018 secondo il centro di ricerca tedesco JACDEC, che analizza la sicurezza dei voli nel trasporto aereo.

Infatti,una classifica indica che Finnair ha il minor numero di guasti, incidenti legati alla sicurezza del volo e feriti tra le 100 maggiori compagnie aeree del mondo.

A Finnair viene assegnato un indice di rischio del 93,91%, il valore più alto che le ha permesso di primeggiare, la compagnia non ha avuto incidenti gravi dagli anni ’60 né problemi tecnici, persino durante l’addestramento o i lavori di manutenzione del personale. Fanalino di coda di questa speciale classifica è la compagnia Garuda Indonesia, con un indice di rischio del 52,11%.

La classifica JACDEC viene pubblicata dal 1973, e si basa sull’analisi delle informazioni di incidenti e problemi tecnici degli aeromobili delle 100 maggiori compagnie aeree del mondo.




Fiano Romano, arrestato rapinatore di banca

FIANO ROMANO – I Carabinieri della Stazione di Fiano Romano hanno arrestato un italiano 22enne, del posto e già noto alle forze dell’ordine, per il reato di rapina aggravata.

Il giovane, a volto scoperto e armato di coltello, dopo essersi introdotto, intorno alle ore 13.00, all’interno della filiale di banca Intesa San Paolo di via A. Moro, ha minacciato la cassiera facendosi consegnare la somma contenuta nella cassa in quel momento, ammontante a poco più di 100 euro, per poi fuggire a piedi per le vie limitrofe.

I militari a seguito dell’immediato intervento hanno riconosciuto il giovane rapinatore, poiché già in passato si è reso protagonista di reati specifici. Il giovane poco dopo è stato rintracciato presso la propria abitazione dove a seguito della perquisizione domiciliare è stata rinvenuta la somma asportata, e successivamente restituita al direttore della filiale. Nel corso delle indagini i militari hanno rinvenuto e sequestrato anche il coltello da cucina, abbandonato dal rapinatore a pochi metri dalla banca.

Dopo l’arresto il giovane è stato portato presso la casa circondariale di Rieti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Frascati, con le fototrappole l’Amministrazione avvia la lotta all’abbandono di rifiuti

L’Amministrazione comunale avvia la lotta all’abbandono di rifiuti con l’attivazione delle prime fototrappole. Acquistate tramite un finanziamento regionale, grazie ad un progetto integrato realizzato dall’Ufficio Ambiente del Comune di Frascati, le fototrappole sono state testate e installate dal Comando della Polizia Locale e serviranno per arginare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, che si verifica soprattutto nelle zone periferiche. Attraverso telecamere molto sensibili e potenti in grado di captare e registrare immagini anche nel cuore della notte, saranno monitorate le aree più a rischio del territorio, per cogliere coloro che non rispettano le regole del decoro urbano. Colti in fragranza di reato, i trasgressori saranno puniti con sanzioni severe e rischiano anche conseguenze penali per i loro gesti.
«E’ nostra intenzione tenere sotto controllo tutto il territorio comunale per impedire che tali fenomeni rechino danno al paesaggio, all’ambiente e al decoro urbano di Frascati – dichiara il Sindaco Roberto Mastrosanti -. Come Amministrazione, in collaborazione con RFI, lo scorso anno abbiamo effettuato la pulizia dei cigli delle strade ferrate comunali e individuato piccole discariche abusive e rifiuti abbandonati.
Altre sono state individuate e ripulite grazie al lavoro dell’Ufficio Ambiente. Il nostro impegno è quello di evitare sempre di più questa cattiva abitudine attraverso azioni di monitoraggio e di repressione».




Marsala, “Città aperta”. L’assessore Ruggieri: “I lavoratori saranno impegnati in servizi di pubblica utilità”

Sono in totale 15 i cittadini impegnati da questa settimana nel progetto “Città Aperta” promosso dal Piano di Zona del Distretto sociosanitario 52, di cui Marsala è comune capofila. “L’obiettivo, afferma l’assessore Clara Ruggieri, è quello di sostenere nuclei familiari in grave stato di disagio sociale , cui verrà erogato un contributo economico a fronte dello svolgimento di attività di pubblica utilità”. Una prestazione lavorativa per un periodo complessivo di 10 mesi e per 20 ore settimanali, con un corrispettivo mensile di 500 euro. Dei 15 cittadini ammessi, sei sono stati segnalati direttamente dai servizi territoriali; mentre gli altri nove sono stati selezionati dal Comune di Marsala (Segretariato sociale) a seguito di Avviso Pubblico in cui si riportano i requisiti richiesti: tra gli altri, situazione reddituale e stato di disoccupazione. Le attività di pubblica utilità comprendono, principalmente, la cura del verde pubblico a Villa Cavallotti, nonchè nei quartieri di Sappusi e Amabilina, in collaborazione con gli operai comunali.




Velletri, ospedale Colombo: verrà potenziato. C’è l’impegno della Regione

Dalla Regione Lazio arrivano buone notizie per l’ospedale Paolo Colombo di Velletri, l’atteso incontro tra l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, il consigliere regionale Daniele Ognibene, i sindaci di Velletri e Lariano: Orlando Pocci, Maurizio Caliciotti e il direttore generale della Asl Roma 6 Narciso Mostarda.

Sul tavolo le questioni salienti che interessano i cittadini e gli operatori: gli investimenti, il rilancio della struttura sanitaria e il potenziamento del personale sulla base delle crescenti esigenze.

Una discussione concreta che ha trovato sintesi in tre punti che sono: l’appalto per la camera calda, l’acquisto della nuova TAC e la costituzione di un tavolo tecnico tra le amministrazioni locali, la Asl e la Regione per gestire il potenziamento e il rilancio dell’ospedale di Velletri.

I lavori per la camera calda sono fondamentali per il potenziamento del pronto soccorso e per migliorare la qualità del servizio, la Regione e la Asl hanno garantito tempi certi già dalla pubblicazione della gara d’appalto prevista entro la fine del mese di febbraio.

Sono in corso le procedure per l’acquisto della nuova TAC, macchinario essenziale per evitare tempi di attesa troppo lunghi nella fase di diagnosi.

Infine, l’impegno condiviso per la creazione di un tavolo tecnico tra le amministrazioni locali di Velletri e Lariano, la Asl e la Regione Lazio che affronti, operativamente, lo sviluppo dell’ospedale Paolo Colombo con un confronto costruttivo tra territorio e azienda sanitaria.




Musei, registrato il massimo storico d’ingressi nel 2017

Con riferimento agli ultimi dati relativi al 2017, il patrimonio culturale italiano comprende 4.889 musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico.

Di questi, 4.026 sono musei, gallerie o collezioni, 293 aree e parchi archeologici e 570 monumenti e complessi monumentali.

I musei e le altre strutture espositive a carattere museale hanno registrato il massimo storico di 119 milioni di ingressi nel 2017 (+7,7% rispetto al 2015) così suddivisi: 57,8 milioni i musei, 15,5 milioni le aree archeologiche, 45,8 milioni i monumenti. L’incremento maggiore riguarda i monumenti e le aree archeologiche.

Sono 2.371, uno su tre, i Comuni italiani che ospitano almeno una struttura a carattere museale. È un patrimonio diffuso su tutto il territorio nazionale: 1,6 musei o istituti similari ogni 100 km2 e circa uno ogni 12 mila abitanti.
Le regioni con più strutture museali (29% del totale) sono Toscana (528), Emilia-Romagna (482) e Lombardia (409). Nel Mezzogiorno si concentra invece oltre la metà delle aree archeologiche (50,8%), il 30,7% si trova in Sicilia e Sardegna.

A Roma e Firenze si contano quasi 200 tra musei, aree e monumenti, ma anche i Comuni con meno di 2mila abitanti (il 27,9% del totale dei comuni) accolgono un’ampia percentuale di istituzioni museali (il 16,7%). Alcuni di questi hanno nei loro territori sino a quattro o cinque istituti.
La maggior parte dei musei presenti in Italia espone collezioni di etnografia e antropologia (12,8%), archeologia (12,7%) e arte antica (12,3%). Aumenta il numero di strutture con raccolte monotematiche di materiali (10%).

La rilevazione è stata realizzata dall’Istat anche in base alla nuova convenzione stipulata tra Istat e l’Autorità di Gestione del PON “Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020”, relativa all’attuazione del Progetto “Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020”.

La dotazione museale italiana costituisce un patrimonio di cultura unico al mondo con effetti di grande rilievo sia sull’occupazione diretta che su quella indiretta e sulla attrattività turistica dal nostro Paese.




Kingdom Hearts 3, la saga giunge al termine

Square Enix e Disney hanno finalmente lanciato Kingdom Hearts 3. Dopo ben 13 anni d’attesa dall’ultimo titolo della serie, finalmente i fan di tutto il mondo potranno accompagnare Sora, il giovane protagonista armato di keyblade , in una nuova splendida avventura. L’eroe, con l’aiuto dei suoi fedeli compagni Paperino e Pippo, ovvero degli emissari inviati da Re Topolino, si unirà ai personaggi più famosi della Disney e della Pixar per cercare di sconfiggere l’oscurità e salvare l’universo dagli spietati heartless in un lungo e meraviglioso viaggio capace di tenere letteralmente inchiodati al joypad. Con oltre un decennio trascorso dal secondo capitolo e con una narrativa frammentata in un numero indefinito di spin-off e piattaforme, l’arrivo di Kingdom Hearts III su Ps4 e Xbox One era tutto meno che scontato. Annunciato per la prima volta all’E3 del 2013, il terzo episodio numerato della saga di Tetsuya Nomura è stato difatti accolto fin dall’inizio con delirante entusiasmo, scaturito dall’immensa passione verso una serie straordinaria, abile nel coniugare linguaggi e culture diverse in unico e maestoso immaginario. Ma veniamo alla trama di quest’appassionante quanto incredibile storia: come fatto intendere nell’epilogo di “A Fragmentary Passage”, Kingdom Hearts 3 ha inizio con un Sora indebolito a seguito del tentativo di possessione da parte di Xehanort, che l’ha portato a perdere il potere del Risveglio ottenuto con Riku in precedenza. In vista della battaglia finale contro la nuova Organizzazione XIII e del prossimo raggruppamento dei sette Guardiani della Luce, di cui fanno parte Lea, Kairi, Topolino ed altri personaggi storici della saga, recuperare tale capacità risulta un imperativo, forzando Sora ad intraprendere un nuovo viaggio per chiarire la sua natura ed intraprendere legami con nuovi cuori. Il problema, se così si può definire, più grosso di Kingdom Hearts III è proprio il comparto narrativo che potrebbe effettivamente rappresentare un ostacolo per tutti quegli utenti che desiderano giocare per la prima volta assieme a Sora e amici. Kingdom Hearts III è infatti il terzo episodio di una trilogia debuttata nel 2002 su PlayStation 2 che nel corso degli anni si è ampliata con episodi “secondari”, usciti su diverse piattaforme, tra cui dispositivi mobile e console portatili. I vari giochi hanno quindi sviluppato a dismisura l’intreccio narrativo e, allo stato attuale, sono di fatto dei capitoli necessari per capire tutti i riferimenti presenti in Kingdom Hearts III. L’avventura di Sora e amici riparte dal Monte Olimpo dove Pippo e Paperino tentano di aiutare il protagonista a recuperare i poteri. Si inizierà quindi un lungo viaggio che porterà l’iconico Trio a visitare una serie di mondi Disney e Pixar, a combattere contro innumerevoli nemici, tra cui Heartless e Nameless, per prepararsi al meglio allo scontro finale mentre Riku e Topolino, in completa autonomia, raduneranno gli alleati in vista dell’ultima battaglia. A livello di gameplay, il titolo di Square Enix e Disney è davvero uno spettacolo, i combattimenti in tempo reale di Kingdom Hearts 3 sono visivamente spettacolari, un tripudio di effetti ed animazioni capaci di lasciare chiunque a bocca aperta. Questi si basano su una componente tendenzialmente “button mashing” che ha da sempre caratterizzato la serie, quindi, il sistema di controllo è assolutamente semplice ed intuitivo. I tasti utili all’azione sono pochi e per eseguire i vari “attacchi speciali” sarà sufficiente premere il pulsante predisposto per tale fine. Sui campi di battaglia, oltre a pozioni curative, elisir ed accessori, Sora potrà equipaggiare sino ad un massimo di tre Keyblade, ognuna dotata di attacchi, caratteristiche e Fusioni differenti, che potranno essere cambiate nel corso dello scontro. Tra attacchi speciali, magie, legami, evocazioni, Fusioni, attrazioni e mosse combinate con i personaggi presenti nel gruppo, ogni battaglia è quindi un tripudio di colori ed effetti semplicemente fanvolosi. L’intero sistema di combattimento poggia quindi sulle collaudate meccaniche del franchise. In basso a sinistra saranno sempre ben visibili le quattro “azioni” basilari: Attacco (Keyblade), Magia (incantesimi sia offensivi che curativi), Oggetti (utilizzare un item a patto di averlo equipaggiato) e Legami (evocazione). Accanto a questi quattro “pilastri” si innescano una serie di meccaniche più stratificate che permetteranno a Sora e compagni di innescare attacchi devastanti ed estremamente spettacolari.

Utilizzando il
Keyblade e infliggendo a lungo danni ai nemici, ad esempio, si potranno
attivare le Fusioni che potenzieranno e modificheranno l’attacco dell’arma
dando vita anche a un micidiale colpo di grazia. Discorso simile vale anche per
le magie con la possibilità di utilizzare incantesimi potenziati, a patto di
aver riempito l’apposita barra colpendo ripetutamente gli avversari. Nella
mischia sono presenti inoltre così dette “attrzioni” che si potranno attivare
dopo aver colpito i nemici contornati da un cerchio verde. Queste mosse, oltre
essere estremamente spettacolari, varieranno in base al luogo in cui si
combatte, avranno un raggio d’azione ampio, conferiranno ingenti danni ai
nemici e si potranno concludere con una sorta di colpo finale davvero
spettacolare. Per quanto riguarda il sistema di combattimento non mancano poi
gli attacchi combinati con i compagni di gruppo ed il “Fluimoto”, che permette
di coprire grandi distanze in poco tempo e che tornerà molto utile anche in
battaglia. Presente anche il colpo “Tiro” che, collegato alla barra Focus e al
Keyblade utilizzato, consentirà di agganciare e colpire più nemici in
simultanea e che sarà indispensabile anche per raggiungere luoghi altrimenti
inaccessibili. Ovviamente si potranno inoltre evocare alleati durante le
sessioni di combattimento a patto però di consumare l’intera barra dei PM che
si ricaricherà con il passare del tempo o utilizzando apposite pozioni. Da buon
gdr che si rispetti, anche in Kingdom Hearts 3 sconfiggendo nemici e boss,
Sora, Pippo e Paperino, saliranno di livello e aumenteranno le loro
statistiche. Inoltre sbloccheranno innumerevoli abilità con cui personalizzare
il set di mosse disponibili, le fasi offensive, difensive e curative. Ogni
abilità ha però un costo in punti che viene detratto da un massimale che
incrementerà salendo di livello. Nel complesso l’intera struttura che governa
le fasi di combattimento funziona e diverte rendendo gli scontri vari e
visivamente spettacolari, tuttavia il livello di sfida è davvero piuttosto
semplice, quindi il nostro consiglio è quello di giocare alla massima
difficoltà. Durante le nostre circa 50 ore di gioco, non ci è mai capitato di
trovarci in combattimenti troppo complessi o frustranti, neppure quando il
protagonista era di livello inferiore rispetto a quello richiesto dal mondo che
in quel momento stavamo esplorando.

Sempre a livello di gameplay, le meccaniche RPG di Kingdom Hearts 3 ci sono sembrate piuttosto semplici e con un sistema eccessivamente basilare. Le statistiche di Sora e compagni aumentano in modo autonomo e si potrà interagire solo con le abilità decidendo, in base ai punti a disposizione, quali attivare o disabilitare. Detto ciò, segnaliamo comunque la possibilità di abilitare alcuni malus, pensati appositamente per mettere in difficoltà il giocatore e garantire un livello di sfida superiore. Nel titolo fortunatamente è presente anche un sistema di crafting che, oltre a permettere la creazione di pozioni curative, elisir e oggetti di vario genere, consente anche di potenziare le Keyblade a patto di essere in possesso dei materiali richiesti. All’officina si accederà interagendo con il Moguri, unico personaggio di Final Fantasy presente, con cui si potrà anche commerciare. A Crepuscopoli inoltre, si avrà la possibilità di entrare al bistrot di Zio Paperone e creare, completando dei minigiochi di cucina, dei menù gourmet che conferiranno al trio bonus temporanei. Proprio come già visto in passato, Kingdom Hearts 3 non è solo combattimenti, la struttura di gioco viene infatti ampliata con una serie di attività secondarie che spaziano dalla ricerca di collezionabili, scattare foto, a boss opzionali sino ad arrivare ai 20 mini-giochi ispirati al mondo Disney degli anni 80 e ai “viaggi” nello spazio a bordo della ormai nota Gummiship. I minigiochi, rigorosamente in bianco e nero, non saranno disponibili sin da subito ma andranno sbloccati progredendo nell’avventura e trovando gli appositi scrigni sparsi nei mondi di gioco. Per accedervi, sarà necessario utilizzare il Gummifono, una sorta di smartphone inventato da Cip e Ciop che sostituisce il “diario” cartaceo del Grillo Parlante presente negli episodi precedenti. Tramite il Gummifono si potrà quindi accedere ad una sezione dove non mancheranno le schede dettagliate di alleati e nemici, il glossario e il riassunto della storia. Essendo una sorta di smartphone, con il dispositivo si potranno inoltre scattare foto e gli immancabili selfie. Per quanto riguarda le sessioni di gioco a bordo della Gummiship, l’iconico mezzo di trasporto con cui si viaggerà nello spazio per spostarsi da un mondo all’altro, il gampelay canonico è stato arricchito da qualche gustoso elemento in più. Si tratta di un gioco nel gioco considerando che l’universo stellato di Kingdom Hearts 3 è ricco di tesori ma anche di pericolosi nemici. Si affronteranno quindi battaglie spaziali, non mancheranno mini-boss e le insidie saranno dietro ad ogni angolo. Saranno presenti preziosi tesori e si potranno recuperare materiali rari, progetti esclusivi e componenti unici per la Gummiship. Oltre a poter personalizzare o modificare le “navi” esistenti, è presente anche un editor che consentirà di creare da zero la propria Gummiship, equipaggiandola con una serie di accessori, armi, bonus e facendo attenzione a equilibrare le varie statistiche: manovrabilità, punti vita, potenza, rollio, attacco.

 

Kingdom Hearts III
grazie alle prestazioni offerte dalle attuali console si libera una volta per
tutte dei limiti tecnologici imposti da una tecnologia datata prima, dalle
console portatili poi, mostrando tutto il potenziale artistico di un concept
eclettico e stravagante. La progressione nei livelli appare più
tridimensionale, sviluppandosi non solo su un piano orizzontale, ma anche e
soprattutto su quello verticale. Il level design va infatti in questo terzo
capitolo arricchendosi notevolmente, garantendo sezioni ampie e continue e
abbandonando le continue schermate di caricamento delle iterazioni passate. La
progressione nei livelli appare inoltre più tridimensionale, sviluppandosi non
solo su un piano orizzontale, ma anche e soprattutto su quello verticale,
specie grazie alla nuova capacità di Sora di sfidare la gravità e muoversi su
pareti ben evidenziate. Passando invece a considerazioni di carattere
prettamente tecnico, il lavoro fatto per questo terzo capitolo di Kingdom
Hearts ha dell’incredibile, sebbene non manchi di mostrare il fianco ad alcuni
annosi problemi. L’Unreal Engine 4 del gioco vanta un sistema di illuminazione
sorprendente, supportato da ottimi shader e particellari. A fronte di quanto
detto sopra, la riproduzione grafica delle proprietà intellettuali Disney
rasenta in alcuni punti la perfezione, rispettando sempre lo stile artistico
iniziale e riproponendolo con cura all’interno del mondo di gioco. Le
meraviglie a schermo vengono inoltre accompagnate da un sonoro come al solito
d’eccellenza, con un ottimo doppiaggio inglese degno di annoverare, oltre alle
voci storiche della saga, persino alcune delle voci originali delle pellicole
trasposte. Peccato invece per la colonna sonora, caratterizzata quasi
unicamente da bellissimi remix e riarrangiamenti delle celebri tracce dei
capitoli precedenti, lasciando dunque spazio ad un numero minimo di inediti,
tali da poter essere contati sulle dita di una singola mano. Alla luce di
quanto detto, tirando le somme, nonostante ci siano voluti ben 13 anni
d’attesa, Kingdom Hearts 3 è riuscito a mantenere le solide basi della serie
permettendo ai fan di “rivivere” quelle sensazioni ed emozioni
provate un decennio fa. Il titolo però non è un gioco per tutti e in alcuni
ambiti si poteva fare meglio. Il comparto narrativo, per i neofiti, ma anche
per chi ha saltato qualche gioco della saga, potrebbe essere un vero ostacolo.
Per capire sino in fondo tutte le dinamiche, i riferimenti, gli intrecci e le
relazioni tra i vari personaggi tirati in ballo nel corso dell’avventura,
l’Archivio della Memoria presente al menù d’inizio non è sufficiente ed è
quindi necessaria una conoscenza approfondita non solo dei due capitoli
principali ma anche degli altri episodi. Nonostante questo il videogame è
sicuramente un titolo che vale a pena di giocare in quanto rappresenta un vero
e proprio tripudio di divertimento. Siamo certi che le tante ore di gioco
passate assieme a Sora, Pippo e Paperino saranno spese davvero bene e una volta
portata a termine l’avventura avrete solo tanta voglia di continuare a
esplorare i mondi di gioco per trovare fino all’ultimo collezionabile.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8

Gameplay: 8,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise




Cassino, preso “il Colombiano”: 12 arresti per traffico di droga

con l’operazione convenzionalmente denominata “IL COLOMBIANO” i
Carabinieri della Compagnia di Cassino e la Squadra Mobile di Frosinone, sotto il coordinamento della D.D.A. di Roma, nella mattinata odierna, hanno eseguito dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere ed ai domiciliari – emesse dal GIP del Tribunale di Roma – nei confronti degli indagati, accusati a vario titolo ed in concorso fra loro, per aver costituito, organizzato e promosso, un radicato ed esteso traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana.

L’indagine, traeva spunto dalle dichiarazioni rese, in tempi diversi, a Polizia e Carabinieri, da cittadini stranieri e relativa attività informativa, che indicavano due fratelli di Sant’Elia Fiumerapido (FR) ed altri soggetti a loro vicini nella gestione di un traffico di sostanze stupefacenti.
Evidenziandosi un’associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ex art. all’art. 74 DPR n.309/90, l’attività, nata inizialmente con la Procura della Repubblica di Cassino, veniva successivamente coordinata dalla D.D.A. di Roma.

Nel corso degli ultimi mesi del 2016, grazie a sevizi di O.C.P. svolti nei pressi dell’abitazione dei citati fratelli, la P.G. operante riusciva ad ottenere riscontri investigativi sull’attività di spaccio condotta dai medesimi, utili per avviare un’attività tecnica di captazione (da febbraio a luglio 2017).

Gli elementi raccolti durante le indagini costituiti da numerosi sequestri penali e amministrativi, evidenziarono una fluente attività di spaccio, promossa, condotta ed organizzata proprio dai due fratelli di Sant’Elia Fiumerapido, i quali provvedevano, per il tramite di un soggetto di origine
campana stanziale in Sant’Apollinare (FR), che si avvaleva della preziosa ed insospettabile collaborazione del di lui fratello (Agente della Polizia di Stato tratto in arresto in Cassino nella fase investigativa poiché trasportava 12 kg di hashish ed 1 kg di cocaina) a rifornirsi dello stupefacente
dalla vicina Campania. I due germani di Sant’Elia Fiumerapido provvedevano alla commercializzazione ed allo spaccio unitamente ad altri sodali.
Nel corso dell’indagine affiorava, fin da subito, la scaltrezza delinquenziale degli indagati atta ad eludere eventuali attività investigative a loro carico. Infatti non solo ricorrevano all’utilizzo di linguaggio criptico e/o di copertura nelle conversazioni telefoniche, ma erano soliti:
 utilizzare social network, quali Facebook, istagram ed applicazioni quali WhatsApp per impedire di tracciare sia le comunicazioni tra loro che quelle con i loro clienti;
 utilizzare schede telefoniche intestate a terze persone, in modo da impedire una loro rapida identificazione,
 provvedere a cambiare schede telefoniche utilizzate ogni qual volta incappavano, sia loro stessi che i loro complici impiegati nella vendita delle sostanze stupefacenti, in controlli delle Forze di Polizia;
L’attività investigativa, durata circa 6 mesi, permetteva di arrestare in flagranza di reato 8 persone, di denunciare in stato di libertà altre 7 persone per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, di segnalare alla Prefettura di Frosinone vari assuntori di hashish/cocaina, e di sottoporre a sequestro kg 1,325 di cocaina, kg 22,650 di hashish, grammi 242,068 di marijuana, due pistole risultate rubate, vari bilancini di precisione, sostanze da taglio e materiale per confezionamento.

L’indagine, consentiva di evidenziare l’esistenza di un sodalizio criminale di stanza in S.Elia Fiumerapido (FR) con ramificazioni nell’intero cassinate, dedito al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana.




Caso Cucchi, indagato anche un generale dei carabinieri

Anche un generale dei carabinieri finisce nel mirino degli inquirenti nel caso Cucchi. Alessandro Casarsa, capo dei corazzieri al Quirinale fino a un mese fa, risulta indagato per falso in atto pubblico. Si tratterebbe di manipolazioni di relazioni di servizio sulle condizioni di salute del giovane romano arrestato il 15 ottobre 2009 e morto una settimana dopo nel reparto carcerario dell’ospedale Sandro Pertini.

Secondo il racconto del “Corriere della Sera” Casarsa, interrogato dal procuratore Giuseppe Pignatone e dal sostituto Giovanni Musarò, ha sostenuto di essere estraneo a qualsiasi manovra per ostacolare le indagini sulla verità, sia durante gli eventi sia dopo. Il generale è stato chiamato a rispondere sulle annotazioni riguardanti le condizioni di salute di Cucchi preparata dai carabinieri Gianluca Colicchio e Francesco Di Sano. Tali relazioni erano state modificate, secondo il racconto del comandante Massimiliano Colombo Labriola, dopo l’intervento del maggiore Luciano Soligo che le aveva giudicate “troppo particolareggiate” e con particolari “medico-legali che non competevano ai carabinieri”.

La telefonata e le modifiche via mail – A Colicchio e Di Sano, dopo la morte di Cucchi, fu chiesto di raccontare quello che era accaduto la notte dell’arresto. Secondo quanto riferisce Colombo Labriola, già inquisito per questo episodio, il maggiore, al telefono con un superiore che chiamava “signor colonnello”, inviò via posta elettronica le annotazioni al tenente colonnello Francesco Cavallo, all’epoca capo dell’ufficio comando del Gruppo Roma, che le rimandò indietro dopo averle modificate con la postilla “meglio così”. Non c’erano più i riferimenti a “forti dolori al capo e giramenti di testa”, ai tremori e dolori al costato di cui Cucchi si lamentava. Di Sano firmò la relazioni dopo le modifiche, Colicchio no.

Davanti ai pm, Cavallo avrebbe dichiarato di non ricordare quelle modifiche, aggiungendo che in ogni caso tutto era stato concordato con il comando del Gruppo Roma, legato a doppio filo con i comandanti di compagnia, senza quindi dover passare da lui. E avrebbe anche detto che del caso, visto il suo clamore, si era occupato anche il suo diretto superiore, Casarsa appunto.

Ma il generale nega tutto – In seguito a tali elementi nel registro degli indagati è comparso anche il nome del generale. Da parte sua però l’alto ufficiale, oltre a negare ogni addebito, avrebbe detto di aver invitato tutti i carabinieri che avevano gestito il caso Cucchi a presentare ricostruzioni precise e dettagliate.