Bracciano, è mobilitazione generale per il Carnevale 2019

BRACCIANO (RM) – Far tornare a Bracciano il tradizionale Carnevale con le sfilate dei carri, i costumi, le maschere che richiamano ad una tradizione popolare che deve rimanere viva e continuare ad essere tramandata.

Questa è l’intenzione dell’amministrazione comunale di Bracciano che lancia un appello a tutti gli istituti scolastici del territorio e non solo: “Ci appelliamo ai giovani, alle associazioni e a tutta la cittadinanza – dice il Sindaco Armando Tondinelli – affinché partecipino a formare gruppi mascherati a tema e coreografie libere che sfilino domenica 3 marzo e martedì 5 marzo alle ore 14.30. Sono sicuro che con la collaborazione di tutti riusciremo a vivere in pieno l’atmosfera del Carnevale, quel rumore, colore e clamore che ha lo scopo di salutare l’inverno e di aprire la strada per l’arrivo della primavera”.

Riguardo l’organizzazione del Carnevale, seguiranno i dettagli sul percorso. I gruppi che intendono partecipare dovranno iscriversi inviando una email a rinaldo.bernardini@comune.bracciano.rm.it entro domenica 17 febbraio 2019, indicando il tema scelto, numero partecipanti e contatto del referente del gruppo e richiedendo eventuale assistenza per la diffusione e amplificazione di musiche di accompagnamento.

“Ogni gruppo – fa sapere il consigliere alle Attività Produttive Libera Prencipe – dovrà iniziare la sfilata con un’insegna o striscione identificativo. Non è consentito l’uso di veicoli a motore all’interno della sfilata. Aspettiamo adesioni numerose per portare nuovamente a Bracciano un Carnevale indimenticabile”.




Genzano, il ministero per i Beni Culturali ha inserito la biblioteca comunale tra le architetture del secondo 900

La Biblioteca comunale di Genzano di Roma è stata inserita tra le architetture di interesse del secondo ‘900 dal Ministero per i Beni e le Attività culturali. La Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane è l’ufficio del Ministero dedicato alla contemporaneità; il suo compito principale è di promuovere e incentivare l’arte e l’architettura contemporanee, a cui si aggiunge la “mission” di avviare processi di riqualificazione delle periferie urbane.

La Biblioteca di Genzano, attiva da oltre 30 anni, è una realtà dinamica presente e viva nel territorio, che opera non solo nel campo del libro, ma anche nella realizzazione di iniziative per sviluppare e migliorare le conoscenze formative e culturali delle persone, attraverso corsi, laboratori, incontri, mostre. La nostra struttura vanta un cospicuo patrimonio documentario, con oltre 40.000 testi a stampa, di cui almeno 6.000 per ragazzi. È dotata di una nutrita sezione di storia locale, che contiene oltre 1.400 volumi, riguardanti la storia e le tradizioni del territorio e di una sezione specializzata in nuove tecnologie.

Ricordiamo che è l’unico esempio, nei Castelli Romani, di biblioteca inserita in una struttura concepita e pensata appositamente per la fruizione dei servizi bibliotecari. La biblioteca è intitolata a Carlo Levi, scrittore, pittore e giornalista tra i più significativi del Novecento.

È possibile consultare la scheda del Mibact selezionando “cerca/aggiorna” e inserendo nel campo Regione “Lazio” e nel campo “Denominazione” Centro culturale Carlo Levi al seguente indirizzo:

http://www.architetturecontemporanee.beniculturali.it/architetture/index.php



Ciampino, vincita al SuperEnalotto

E’ di nuovo festa nel Lazio: a Ciampino, in provincia di Roma, centrato un 5 da 62mila euro nell’ultimo appuntamento del SuperEnalotto. La schedina vincente è stata convalidata alla ricevitoria Bacco e Tabacco in via Romana Lucrezia 65. Il Jackpot adesso vale 103,2 milioni di euro, è il secondo premio più alto in palio in Europa e il sesto nella storia del gioco. L’ultima sestina vincente, riporta Agipronews, è stata centrata il 23 giugno del 2018, con un sistema che ha distribuito 51,3 milioni di euro in tutta Italia, mentre nel Lazio il Jackpot manca dal 2012 quando furono realizzati ben due 6, entrambi a Roma, uno da 25,8 milioni a maggio e un altro da 18,8 milioni ad agosto.




Bracciano, scoperto covo con un chilo di esplosivo: 2 arresti

ROMA – Al termine di un servizio di osservazione e pedinamento scattato nell’ambito di un’attività antidroga, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Bracciano hanno arrestato 2 persone di origini sarde di 20 e 28 anni, entrambi con numerosi precedenti alle spalle, con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di armi, esplosivi e arnesi per lo scasso.

I militari, avuto sentore di una probabile base di spaccio in una villetta alle porte di Bracciano, hanno fatto scattare una perquisizione: all’interno, i Carabineiri hanno sorpreso due persone, un 20enne nato a Bracciano ma con origini sarde e un 28enne di Nuoro, entrambi con numerosi precedenti alle spalle, in possesso di un sacco ed alcuni secchi contenenti, complessivamente, 5 Kg di marijuana. Sul conto del 28enne, inoltre, è emerso un provvedimento di rintraccio poiché, detenuto nel carcere di Alghero dove stava scontando un cumulo pene di 19 anni per vari reati – tra cui tentato omicidio, rapina e detenzione di armi – il 23 marzo dello scorso anno, approfittando del regime di semilibertà per motivi lavorativi che gli era stato concesso, aveva fatto perdere le proprie tracce.

Nel corso delle perquisizioni scattate nel villino, i Carabinieri hanno scoperto ben altro: un covo dove nascondevano 3 fucili e 5 pistole – tutte armi con matricola abrasa – una pistola giocattolo priva di tappo rosso, centinaia di cartucce di vari calibri, 5 candelotti di esplosivo in gelatina per un peso complessivo di oltre 1 Kg, un giubbotto antiproiettile, barbe finte, passamontagna, piedi di porco e un piccolo ariete artigianale – in gergo chiamato “marmotta” – utile a scassinare e far esplodere gli sportelli bancomat.

Considerata la pericolosa natura del materiale sequestrato, sono dovuti intervenire anche i Carabinieri Artificieri del Comando Provinciale di Roma che hanno messo in sicurezza gli esplosivi trasportandoli in luogo sicuro.

Per i 2 arrestati si sono aperte le porte del carcere di Civitavecchia in attesa di processo.




Ciampino, casali del 600 all’asta per pochi soldi: l’appello al commissario prefettizio

CIAMPINO (RM) – Lanciato l’appello al commissario prefettizio affinché il Comune di Ciampino acquisti i Casali risalenti al ‘600 della Marcandreola che altrimenti andranno all’asta.

Marco Bartolucci e Giuseppe Granata riassumono la vicenda

I Casali sorgono all’interno di un area sottoposta a vincolo monumentale e paesaggistico, ricca di testimonianze storico-artistiche come i portali e alla chiesuola secenteschi e ai resti di una natatio appartenente ad una villa romana, appartenuta al Console Valerio Messalla e un uliveto secolare.

A firmare la lettera indirizzata vice prefetto Raffaela Moscarella sono i consiglieri comunali uscenti del M5S di Ciampino, Marco Bartolucci, Marilena Checchi e Daniele De Sisti, insieme al MeetUp Ciampino e Morena 5 Stelle e a Italia Nostra i quali hanno informato il commissario della prossima scadenza per poter esercitare il diritto di prelazione per il secondo lotto dei Casali per poterlo acquisire al patrimonio comunale: «La Soprintendenza – spiegano – ha ufficialmente ricevuto la denuncia di avvenuta vendita e a breve questa verrà notificata ai vari Enti per esprimere la volontà di esercizio di prelazione prevista per i beni sottoposti a tutela.

Marco Bartolucci (m5s Ciampino) Marilena Checchi (m5s Ciampino) Rodolfo Corrias (presidente Italia Nostra Ciampino e Consigliere nazionale Italia Nostra) ospiti della trasmissione Officina Stampa condotta da Chiara Rai

L’impegno di spesa è esiguo rispetto al valore storico, artistico e paesaggistico di questo bene e ancor di più diverrebbe il suo valore se si realizzasse il più ampio progetto di parco pubblico». Da qui l’appello al commissario per salvare un bene storico della comunità ciampinese. La stessa lettera è stata inviata anche al Ministero dei beni culturali e a diversi portavoce del Senato e della Regione Lazio del M5S: «Un progetto sano e bello – si legge – che farà bene ad una comunità ormai arrabbiata e scontenta, qualcosa che dia speranza di poter vivere in una città più bella e umana».

Non lontano dai casali c’è il tracciato della Via Appia Antica, con i sepolcri che la affiancano, che dal 1988 è inserito nel “Parco Regionale dell’Appia Antica”. C’è anche il percorso dell’antica Via Cavona, che costituisce un antico tracciato trasversale di transumanza, presso il quale si conserva la Mola Cavona, uno dei rari esempi di manufatto industriale di età moderna. Il Consiglio Comunale di Ciampino in passato già si è espresso si è già espresso favorevolmente all’esercizio del diritto di prelazione: «Questa area -concludono i firmatari della lettera – ricade in un contesto paesaggistico che va tutelato e messo a disposizione dei cittadini; un bene prezioso e, soprattutto, un bene collettivo che deve essere valorizzato e consegnato alla cittadinanza ciampinese, in primis, e al patrimonio artistico italiano, poi».




Gli angeli dei nostri tempi: i volontari dell’associazione Chiara per i bambini del Mondo

Come asseriva Wim Wenders “gli angeli dei nostri tempi sono tutti coloro che si interessano agli altri prima di interessarsi a sè stessi”. Forse Wenders parlava anche dei volontari dell’associazione Chiara per i bambini del Mondo. Li ho conosciuti ed ho avuto la possibilità di poterci passare alcune significative serate insieme ad assistere dei senzatetto presso la stazione di Roma Termini.

La video intervista a Luciano Biazzetti fondatore dell’associazione

La prima serata siamo partiti in nove in un furgoncino colmo di capi di abbigliamento e cibo natalizio tra cui non potevano mancare qualche cassa di champagne e prosecco per brindare. Era la notte del 25. Luciano Biazzetti è il padre dell’associazione, l’autista del furgone e soprattutto un uomo di rara gentilezza ed esperienza. Col sorriso sulle labbra ti racconta per ore le sue innumerevoli avventure tra persone indigenti e bisognose ma anche tra i bambini dell’Africa e del Brasile dove Chiara per i bambini del mondo ha tirato su con le proprie mani una scuola. Cos’ è riuscita a dare nuova vita ad una favela largamente colpita dalla povertà, dalla criminalità ma dove vive anche una grande voglia di cambiare. Quando salgo sul furgone con la telecamera, inizio a guardarmi intorno e a fare la conoscenza degli altri volontari. C’è chi segue Luciano da 4 mesi, chi da 2 anni, chi da 5 anni. Sono padri di famiglia, insegnati, ragazzi giovani che due volte a settimana decidono di dedicare il loro tempo agli altri. Arriviamo alla Piazza dei Cinquecento, lì dove fermano tutti gli autobus. Spento il motore si avvicina un clochard. Porta la sua casa tra le mani tenendo il suo piccolo guardaroba nello zaino raccattato chissà dove. Ci sorride e ci saluta, “vi stavo aspettando, auguri”. Mercoledì, 2 gennaio sono morti di freddo due senzatetto a Milano e Roma.

Ora capisco, parlando con queste persone che il freddo è uno dei loro nemici più acerrimi contro il quale nulla si può fare. In pochi minuti i volontari sistemano il tavolo e predispongono le derrate alimentari. Si avvicinano in molti: stranieri, forse immigrati e molti italiani. Mi colpisce subito una signora anziana distinta e di una cordialità antica. Chiede se può servirsi e mangiando ci racconta la sua storia. La prima di tanti vissuti personali che conoscerò con l’associazione. La signora ci spiega che è costretta a cibarsi alla mensa dei poveri dato che la sua misera pensione le permette di pagare solo un piccolo bugigattolo per dormire riparata dal freddo. Un altro signore (da 46 anni in strada) dalla capigliatura bizzarra e dalla parlantina svelta dorme in macchina a San Lorenzo e durante il giorno si dedica al volantinaggio. Un altro invece mi confessa di dormire sotto al Cnr (consiglio nazionale delle ricerche) e di sentirsi una cavia. Secondo lui il problema principale è il lavoro. Non sbaglia: molti di quelli che vengono per un caffè caldo e una fetta di panettone sono uomini di una cinquantina di anni che hanno perso il lavoro e che combattono con struggente sussiego per non barattare e perdere la loro dignità.

Mi sono domandato come si faccia in uno stato del genere. Forse travisando quelle difficoltà in un racconto mentale che ripetuto all’infinito diventa prima realtà e, poi, la loro salvezza: un signore mi ha detto che quando si sveglia la mattina si alza, fa colazione e va a prendere un po’ di sole per Roma mentre fa una passeggiata ammirando i monumenti. Quella sera del 25 dicembre ho visto persone chiedere un aiuto che mai avrei pensato avessero bisogno. Sono stato tradito dalla loro umiltà nell’avvicinarsi e nel chiedere. Mi ha sferzato il cuore, l’educazione di due bambini di forse 6 o 7 anni accompagnati dai propri genitori.

Il nostro Babbo Natale, Valerio, ha regalato loro un paio di guanti e una sciarpa. Anche mercoledì 2 gennaio, Chiara bambini per il mondo era a Roma Termini. Durante il tragitto Luciano ha raccontato di quando portavano il loro aiuto anche alle persone che dormono alla stazione Tiburtina. Lì i senzatetto si raggruppano in fazioni spesso contraddistinte dalla differente nazionalità e, sovente, la serata termina in una pericolosa rissa per tenere qualche vestito in più. Questa volta, a Roma Termini, i volontari hanno portato decine di cartoni colmi di capi di abbigliamento. Il freddo è tagliente. I clochard si ammassano come in uno sciame e terminata la raccolta non restano neanche quella decina di scatoloni, divenuti ormai mura di una casa. Tra loro spicca una ragazza di nome Chiara (fittizio) che dice di studiare ingegneria informatica all’Università nonostante siano anni che vive per strada. Al caldo del primo piano della stazione, ci intrattiene con una sinfonia al pianoforte.

Un altro signore straniero si avvicina per ringraziare e per spendere due parole con noi. Vuole raccontarci come è la vita per strada. L’uomo denuncia la mancanza di strutture che dovrebbero raccogliere quasi 10 mila persone (le strutture preposte all’accoglienza del comune di Roma possono raccogliere massimo 1533 persone), tutti hanno diritto ad un riparo. Ci spiega perché è così incessante soprattutto la richiesta di pantaloni nuovi: durante la notte con un taglierino bucano le tasche per rubare il portafogli. “Il problema più grande -confessa- non sono i soldi ma i documenti”. Una volta persi, l’iter per riacquisirli diventa eccessivo. Così si diventa degli invisibili. Il giovane è schietto e confessa di aver commesso, anche se saltuariamente, dei piccoli furti per poter sopravvivere. Ma la criminalità nelle ore più buie intorno a Termini è terribile. Gli chiediamo dove dorme. C’è chi prende sonno al caldo della stazione prima di essere buttato fuori al gelo per passare la notte, chi tra due intercapedini, chi dorme addirittura in piedi, chi su un carrello per prevenire i molti furti, chi sulla linea di autobus N7, quella notturna.

Prima di andarcene un clochard ha chiesto ad un nostro volontario: “Roberto, tornate anche lunedì?”. E facendoci gli auguri e stringendoci le mani, molti ci hanno ringraziato per la nostra amicizia, per il nostro affetto, per le nostre chiacchierate e per un po’ di normalità. A pensarci bene Wenders non aveva tutte le ragioni. Dalla in una sua canzone affermava: “Gli angeli, Sono milioni di milioni e non li vedi nei cieli ma tra gli uomini sono i più poveri e i più soli quelli presi tra le reti”.




Tensioni Italia Francia, Di Maio: “Macron è nervoso, gli sta sfuggendo il Paese”

La Francia ha richiamato a Parigi per consultazioni l’ambasciatore a Roma, Christian Masset. Lo annuncia una nota durissima del Quai d’Orsay che parla di “attacchi senza precedenti dalla fine della guerra e senza fondamento” e “dichiarazioni oltraggiose” da parte del governo italiano. “Essere in disaccordo è una cosa, strumentalizzare la relazioni a fini elettorali è un’altra”, aggiunge il ministero degli Esteri francese.
Va ristabilito immediatamente un clima di fiducia con i Paesi amici e alleati. Questo passa attraverso la considerazione dei reciproci interessi nazionali e il pieno rispetto delle dinamiche istituzionali di ciascun Paese.

Grande preoccupazione per la situazione

I consolidati e preziosi rapporti di amicizia e collaborazione con la Francia vanno difesi e preservati. E’ quanto trapela in ambienti qualificati del Quirinale sulla vicenda francese.
Non era mai successo dai tempi della Seconda guerra mondiale che Parigi richiamasse il proprio ambasciatore in Italia. L’ultima volta accadde nel 1940 quando il Regno d’Italia entrò in guerra contro la Francia, consegnando la dichiarazione all’allora ambasciatore André François-Poncet.

“Più che richiamare l’ambasciatore francese in Italia, suggerisco a Macron di richiamare in Francia i dirigenti francesi che dettano ancora legge nelle banche centrali africane”. Così Alessandro Di Battista del M5S su Fb. “Abbiamo sollevato una serie di questioni: il controllo da parte dei governi francesi delle risorse africane; il tema del Franco Cfa, moneta stampata a Lione e spedita a 14 paesi africani che toglie sovranità monetaria all’Africa; superamento di regole stupide per una nuova politica europea sull’immigrazione; consegna dei terroristi italiani ancora in Francia.

“Il mio incontro come capo politico del Movimento 5 Stelle, con esponenti dei Gilet Gialli e con alcuni candidati della lista RIC è pienamente legittimo. E rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese”. Lo dice su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo: “Così come En Marche, il partito di governo francese, è alleato in Europa con il Pd, partito d’opposizione in Italia, così il M5s incontra una forza politica di opposizione al Governo francese (Ric)”.
“Tutte le rivendicazioni dei gilet gialli sono nel contratto di Governo. Macron è nervoso, gli sta sfuggendo il Paese”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio rispondendo a Unomattina a una domanda sui “Gilet gialli” sottolineando che le rivendicazioni di questi gruppi sono “comuni” con il M5s. “Ci siamo conosciuti con alcuni esponenti – ha detto – rivendico il diritto di poter dialogare con tutte le forze politiche europee vogliamo creare un gruppo in Europa né di destra né di sinistra”.

“Al rientro a Roma del Presidente del Consiglio dalla missione all’estero, sono certo che verrà esaminata, con la massima attenzione, la decisione del Governo francese di richiamare a Parigi per consultazioni l’Ambasciatore Christian Masset. Francia e Italia sono nazioni alleate e profonda è l’amicizia fra i due Popoli. La difesa e il confronto sui rispettivi interessi e punti di vista, nonché il dibattito politico per le prossime elezioni per il Parlamento Europeo, non possono incidere e non incideranno sulle solide relazioni che ci uniscono da decenni”. Lo afferma Enzo Moavero Milanesi.