Bracciano, flop per la manifestazione contro Tondinelli. Le forze dell’ordine arrivate su segnalazione degli organizzatori

La smentita di polizia e carabinieri: “Non ci è arrivata nessuna segnalazione dal Comune”

BRACCIANO (RM) – Trentadue persone presenti, come riscontrabile dalla foto, a quella che è stata presentata dagli organizzatori come una grande manifestazione contro l’amministrazione guidata dal sindaco Armando Tondinelli attraverso cui sostanzialmente si sarebbero dovuti sollevare presunti disservizi sulle strade (viabilità) e sulla raccolta differenziata. Invece le 32 persone, tra cui alcuni provenienti da fuori e qualche anziano che già si trovava in piazza del Comune, si sono incontrate in una piazza vuota.

Un chiaro segnale da parte della cittadinanza di Bracciano

in un momento, tra l’altro, in cui il sindaco Armando Tondinelli, liberatosi dall’incubo del dissesto finanziario, ha avviato una serie numerosa di operazioni in cantiere per rilanciare Bracciano dopo un periodo animato da scandali e debiti per le casse comunali.

Come giustificare il flop della manifestazione?

E’ circolata la fuorviante voce che il “sindaco militare” abbia fatto schierare un task force di forze dell’ordine per mettere timore alle persone e disturbare quindi l’evento evitandone una partecipazione di massa.

Nulla di più falso. I redattori dell’Osservatore d’Italia hanno inteso vederci chiaro e hanno interpellato le stesse forze dell’ordine presenti sabato mattina dalle 8:00 alle 13:00 sulla piazza di fronte al Comune

Dalle forze dell’Ordine ci è stato confermato che c’erano trenta unità fra carabinieri e polizia e tutti smentiscono: “Non ci è arrivata nessuna segnalazione dal Comune”. E’ chiaro quindi il vano tentativo in extremis di screditare una amministrazione che in questo momento, tra l’altro, è impegnata nell’asfaltatura di ben 28 strade.

Poi provano a spiegare che quando ci sono le manifestazioni gli organizzatori debbono, almeno tre giorni prima, comunicare alla Questura di Roma il giorno, la data, la motivazione e il presunto numero di partecipanti alla manifestazione che si terrà.

32 il numero dei partecipanti alla manifestazione

E’ ovvio che il dispiegamento di forze dell’ordine è direttamente proporzionale al tenore della segnalazione effettuata dagli organizzatori.

Risultato? Un dispiego di unità militari e di polizia per un evento a cui hanno partecipato 32 persone e che invece sembrava volerne coinvolgere centinaia. Eppure non è stato difficile contarle.

Tradotto significa una spesa di soldi pubblici a carico dei cittadini in termini di sicurezza soltanto per presenziare ad una protesta che sostanzialmente è stata snobbata dall’intera cittadinanza eccetto i 32 presenti.

Addirittura, a seguito della segnalazione degli organizzatori, è intervenuto anche il reparto celere, il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Bracciano, il Comandante della stazione di Bracciano, Il Nucleo operativo, il dirigente del commissariato di Civitavecchia che coordinava tutto il servizio.

Epilogo della vicenda?

E’ rimasto sguarnito il commissariato di Civitavecchia per permettere a tutte quelle forze dell’ordine di stare lì dalle 8:00 alle 13:00. E neppure avrebbero potuto allontanarsi perché la segnalazione degli organizzatori prevedeva una copertura di sicurezza per l’intera mattina. E se poi fosse successo qualcosa? Ma nulla. Scarsa partecipazione.

Forse la cittadinanza ha voluto dare un segnale all’amministrazione di Armando Tondinelli che la settimana scorsa aveva lanciato l’hashtagh #braccianononmanifesta.

Tra l’altro risulta che per il “sindaco militare” ci sia un particolare gradimento proprio perché “militare” e perché come spesso da lui affermato in questi due anni e mezzo ha portato e sta continuando a portare una ventata di legalità e uguaglianza di diritti per tutti, senza favorire amici e compagni di merenda.




Roma, sfiorata tragedia: bus Atac travolto da albero

ROMA – Tragedia sfiorata a Roma in via Roberto Malatesta dove un bus Atac è stato letteralmente travolto da un albero di alto fusto caduto a causa del forte vento. Fortunatamente non si sono registrate vittime.




Orrore a Madrid: uccide la madre e se la mangia

Ha ucciso la madre dopo l’ennesimo litigio, ne ha smembrato il corpo dividendolo in piccoli pezzi che ha sparso per la casa, mangiandone un pezzetto alla volta con l’aiuto del cane.

Il momento dell’arresto da parte della polizia

L’incredibile, macabra, vicenda di cannibalismo che ha scosso l’opinione pubblica, è avvenuta a Madrid. La polizia ha rinvenuto il cadavere smembrato di Maria Soledad Gomez, 66 anni, dopo la denuncia di un’amica che non la vedeva da un mese. Allarmata, ha quindi contattato gli agenti che si sono recati nella casa in cui la donna abitava con il figlio di 26 anni, Alberto Sanchez Gomez. Il giovane è parso subito strano alla polizia che, insospettita, ha insistito per poter entrare dentro l’abitazione.

Qui, la macabra scoperta del cadavere, ormai putrefatto, e diviso in contenitori tupperware sparsi per la casa. Lo shock è stato talmente forte che uno dei poliziotti non ha retto ed è uscito dall’abitazione dando di stomaco.




Castelli Romani, forti raffiche di vento: alberi caduti e caos a Velletri, Nemi, Albano, Ariccia e Genzano

Fortissime le raffiche di vento che da ieri sera stanno interessando l’area dei Castelli Romani dove sono caduti molti alberi e dove sono stati centinaia gli interventi dei volontari per fare fronte a situazioni di soccorso di persone alle prese con disagi di luce e telefono, alberature in strada, carreggiate chiuse e viabilità in tilt. A Velletri, Nemi, Genzano, Albano, Castel Gandolfo e Ariccia ci sono stati diversi interventi perché sono volate tegole, arredi da giardino e si sono danneggiate insegne dei negozi.

Ieri notte al convento dei frati Cappuccini di Albano è crollato un pino grandissimo. A Velletri alberi caduti e strade chiuse. Hanno lavorato tutto il giorno la protezione civile comunale, vigili del fuoco e polizia locale di Velletri

Cimitero e parchi di Velletri sono stati chiusi per garantire l’incolumità di tutti i cittadini. La decisione èstata presa dagli amministratori del Comune di Velletri a causa del maltempo che potrebbe protrarsi anche oggi. La decisione è stata resa pubblica attraverso un post pubblicato su Facebook dall’Assessore Romano Favetta: “Volevo avvisare tutti i cittadini che da ora e per tutto il pomeriggio, Il cimitero e i parchi verranno chiusi per le forti raffiche di vento. All’interno di essi ci sono rami caduti e alberi pericolosi, quindi, per la nostra sicurezza, oggi pomeriggio saranno chiusi”.

In via Dei Laghi 18 a Nemi è caduto un grosso albero e sono intervenuti i vigili del fuoco di Nemi impegnati in altri 20 interventi.

Numerosi gli alberi caduti in via Spiagge del Lago a Castel Gandolfo. Numerosi gli interventi della protezione civile comunale e della polizia locale.




Velletri, Banca Popolare del Lazio: quell’operazione definita “truffaldina” (L’inchiesta 5 parte)

Prosegue l’inchiesta su Banca Popolare del Lazio e sugli affidamenti a società senza garanzie, sui conflitti d’interesse non dichiarati e sulle “doppie vesti” di alcuni componenti del consiglio di amministrazione e della stessa presidenza che si trovano a gestire casi dai quali sarebbe opportuno che si astenessero.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa lo scorso 21/02/2019

Nella scorsa puntata abbiamo parlato della società Protercave S.p.a. amministrata da G.C., una persone che in questa storia ricopre tre ruoli: amministratore della Protercave SPA, presidente della Apifidi Centro Italia che garantisce l’affidamento per la Protercave SPA (G.C. che garantisce G.C. ricordate?) e componente del cda della Banca Popolare di Spoleto dove, caso vuole, nello stesso periodo è stato assunto il figlio di Massimo Lucidi, attuale Ad della Banca Popolare del Lazio, come dirigente di una filiale in Roma Prati.

La Protercave è stata presentata proprio dall’attuale Ad Massimo Lucidi e affidata per un milione e 600 mila euro senza garanzie.

Quella lettera dell’avv. Petronio che coinvolge lo studio del notaio Capecelatro

Al termine di questa prima parte la giornalista Chiara Rai, conduttrice di Officina Stampa ha poi letto una lettera che coinvolge un’altra volta, dopo il caso della Millenium e del consigliere di maggioranza Salvatore Ladaga, l’attuale presidente della Banca Popolare del Lazio Edmondo Maria Capecelatro, storico notaio di Velletri.

La lettera è scritta dall’Avvocato Ugo Petronio il 12 giugno del 2017 e indirizzata a Alessandro Di Giacomantonio, Manolo Di Giacomantonio e Patrizia Mattacchioni con oggetto cause di usucapione davanti al Tribunale di Velletri riferite a vari procedimenti relativi Alessandro Di Giacomantonio, Elvezio Di Giacomantonio, Manolo Di Giacomantonio e Patrizia Mattacchioni. La lettera fa inoltre riferimento ad una precedente lettera datata 5 maggio 2017 indirizzata a Loris Di Giacomantonio. Per chiarezza specifichiamo che Elvezio è il padre di Loris e Patrizia Mattacchioni è la cognata di Loris).

Una situazione definita “temeraria” e “truffaldina”

Ma cosa dice la missiva? In pratica l’avvocato Petronio rimette il suo mandato nei confronti dei suoi clienti Di Giacomantonio, che gli sono stati presentati dallo studio notarile Capecelatro, perché il 5 maggio la Banca Popolare del Lazio si è costituita con un atto d’intervento rispetto una situazione definita dallo stesso Petronio “temeraria e truffaldina” di cui lo stesso Petronio dichiara di non esserne al corrente sebbene gli atti confermino invece il contrario.

La vicenda

Di che parliamo? Praticamente Loris Di Giacomantonio, cliente storico del notaio Capecelatro che con il suo gruppo portava allo studio notarile almeno 50 atti l’anno, risulta garante di un debito della società Building House Srl nei confronti della banca per oltre 1 milione di euro. Come liberare i garanti del debito dai propri beni per evitare che questi venissero presi dalla banca?

Su consiglio del Notaio Capecelatro di cui ricordiamo che sia Elvezio che Loris sono clienti storici, i signori Di Giacomantonio Alessandro (figlio di Elvezio garante) e Patrizia Mattacchioni (cognata di Loris) si “mettono contro i garanti Loris ed Elvezio” per richiede l’usucapione dei beni del padre e del cognato (si proprio quelli a garanzia del mutuo concesso dalla banca).

Un particolare molto singolare in quanto il figlio avrebbe cominciato ad usucapire quando aveva 15 anni. Rispetto a questa operazione, iniziata in sordina, non appena la Banca, ignara dei fatti descritti, ne viene a conoscenza, si mette ovviamente di traverso e Petronio sentita puzza di bruciato rimette il mandato e lo fa nero su bianco con la famosa lettera letta in studio da Chiara Rai, nella quale l’avvocato ravvede nella proposizione dei giudizi di usucapione anche un comportamento definito dallo stesso come “truffaldino” ai danni della Banca Popolare del Lazio e nella quale fa altresì presente che i clienti gli erano stati indirizzati dal “Dott. Scotti dello Studio Capecelatro di Velletri”.

Dagli atti risulta che tutti sapevano tutto

Lo studio del notaio Capecelatro affida i suoi clienti Di Giacomantonio all’avvocato Ugo Petronio tanto che il legale addirittura elegge domicilio a Velletri in Piazza Cairoli, 44 proprio presso lo studio del Notaio Capecelatro.

Il notaio che in pratica con questa operazione non fa certo gli interessi della banca si espone ancora di più. Come? Il 10 ottobre 2016 sottoscrive addirittura una relazione detta “ipocatastale” richiesta dal Giudice dell’usucapione e depositata dai Di Giacomantantonio per mezzo del loro legale Petronio, quale atto istruttorio necessario per ottenere la sentenza di usucapione.

Gli atti parlano chiaro

Allora Petronio sapeva? Gli atti parlano chiaro: nella relazione ipocatastale depositata quasi un anno prima della lettera in cui dichiarava di non sapere si certifica dell’esistenza del credito della banca.

Il notaio presidente e quell’atto che sottrae di fatto i beni immobili alla garanzia del credito della Banca Popolare del Lazio

Ma non è finita perché il notaio Capecelatro prima della procedura di usucapione poi naufragata pur sapendo che sia Loris Di Giacomantonio che Elvezio avevano già in precedenza prestato garanzie fideiussorie dal 2007 per gli affidamenti concessi dalla Banca Popolare del Lazio, stipula il 22 febbraio 2011 addirittura un contratto di Mutuo con il quale iscrive ipoteca sui beni di Di Giacomantonio Elvezio ed a favore della Banca di Credito Cooperativo di Roma, sottraendo di fatto i beni immobili alla garanzia del credito della Banca Popolare del Lazio.

Il notaio Pistilli (associato Capecelatro) e il mutuo su un immobile abusivo

Successivamente il 6 luglio 2011 il notaio Paolo Pistilli, associato dello studio notarile Capecelatro, stipula un mutuo a favore del gruppo Di Giacomantonio con garanzia reale su un appartamento ad uso ufficio a Lariano.

L’immobile in sede di espropriazione immobiliare promossa dalla Banca Popolare del Lazio nei confronti dei Di Giacomantonio Loris ed Elvezio è risultato totalmente abusivo essendo in realtà un piano PilotY come è stato accertato dal consulente tecnico nominato dal Giudice dell’esecuzione e come risultava evidente dalla lettura dell’atto di provenienza con il quale la società Elios 88 aveva venduto il detto piano piloty ai Di Giacomantonio in data 22 novembre 2004.

Quei “buoni consigli” che non hanno funzionato

Nell’ulteriore tentativo di salvare i beni dei debitori, quindi scatta poi l’idea dell’usucapione che però va male e che succede? Petronio alza le mani e i Di Giacomantonio perdono tutto. Per loro i “buoni consigli non sono funzionati” nonostante tutti i tentativi fatti per far andare in porto l’operazione “purgazione”.




Anguillara Sabazia, auto della polizia locale (?) in sosta vicino il supermercato: Manciuria presenta istanza al Comune

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Macchina che sembra della polizia locale di Anguillara Sabazia, comunque un mezzo comunale, in sosta nei pressi di un supermercato, località Prato Michele Via Anguillarese 59-61, nella fascia oraria compresa tra le 9:50 e le 12:30 dello scorso 5 febbraio.

Questo quanto è stato segnalato con tanto di documentazione fotografica a Sergio Manciuria, presidente di AnguillaraSvolta, che ha presentato istanza di accesso agli atti amministrativi, indirizzata al Segretario Comunale Dott.ssa Alessandra Giovinazzo e al Responsabile dell’Area Manutenzione Arch. Egidio Santamaria, chiedendo – “di ottenere copia semplice in formato digitale pdf dei seguenti documenti che riguardano la Città di Anguillara Sabazia:
1) Ordine di servizio che dispone l’uso del mezzo comunale presso il supermercato M+ dalle ore 9,50 alle 12,30 circa in data odierna – Ndr. 5 febbraio 2019 – ed il tipo di intervento di manutenzione o similare effettuato;
2) Il personale autorizzato all’uso e sosta nell’orario indicato”.

Un’istanza quindi di accesso agli atti possibile grazie all’accesso civico che dal 2016 è stato reso più esteso rispetto al dettato precedente – D.Lgs. 25 maggio 2016, n. 97 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 8 giugno 2016, n. 132) – perché prevede che ogni cittadino possa accedere senza alcuna motivazione ai dati in possesso della Pubblica Amministrazione e che, contestualmente, non abbia la possibilità di ricevere rifiuto alla rispettiva richiesta di informazioni se non motivato.




“I Boreali”, da Roma a Milano la cultura del nord Europa in bella mostra

Mentre a Roma furoreggia l’Equilibrio Festival, dedicato alla danza ma non solo, dei 5 paesi nordici, Milano non si fa attendere e si appresta a lanciare I Boreali, il più grande festival italiano interamente dedicato alla cultura del Nord Europa, ideato e organizzato da Iperborea con il patrocinio del Comune di Milano e in collaborazione con il Teatro Franco Parenti, dove da giovedì 21 a domenica 24 febbraio ci si immergerà nel fascino del mondo nordico.

Il festival anche per questa 5a edizione è l’occasione per un’esplorazione dei diversi ambiti artistici e culturali del Nord Europa, partendo dalla letteratura e dall’incontro con autori conosciuti e tradotti in tutto il mondo, per aprirsi ad altre aree di avanguardia come la musica, il cinema, la gastronomia.

Dopo le giornate milanesi, il festival raggiungerà anche altre città italiane nel corso del 2019: dopo Venezia, Firenze, Torino, Cagliari, Trento e Rovereto, I Boreali approderà a Bologna e Matera, e per la prima volta all’estero con un’edizione a Cernobbio/Lugano.
Giunto alla 5a edizione, il festival ha proposto nelle prime quattro rassegne più di 150 eventi in 20 sedi diverse, 80 partner e 140 ospiti, la maggior parte dei quali venuti dal nord Europa. Anche nel 2019, I Boreali si terrà nella prestigiosa sede del Teatro Franco Parenti di Milano dal 21 al 24 febbraio 2019: quattro giornate con scrittori, intellettuali, artisti, registi, musicisti, librai, professori, laboratori, letture, spettacoli, proiezioni, concerti, corsi e molto altro…

Dopo il successo della prima edizione, nel 2016 il festival ha cambiato formato e si è «allargato» anche al di fuori della realtà milanese, portando i suoi ospiti e i suoi incontri in alcune delle maggiori città italiane: Torino, Venezia, Genova, Trento, Rovereto, Firenze, Udine e Cagliari, registrando in ogni tappa grande partecipazione ed entusiasmo. Nel 2019 il festival raggiungerà nuove città e porterà il festival in altre grandi realtà italiane (e non solo), come Cernobbio/ Lugano, Bologna e Matera.
Tra gli altri ospiti internazionali, sono intervenuti Elisabeth Åsbrink, Jan Brokken, Bruxas, Stig Dalager, Jens Christian Grøndahl, Pasi Ilmari Jääskeläinen, Siri Ranva Hjelm Jacobsen, Jaakko Eino Kalevi, Khan of Finland, Jonas Hassen Khemiri, Jeppe Kjellberg, Björn Larsson, Minna Lindgren, Andri Snær Magnason, Man Duo, Mr. Silla, Hanne Ørstavik, President Bongo, Steve Sem-Sandberg, Fredrik Sjöberg, Jón Kalman Stefánsson, Sara Strindberg, Morten Strøksnes, Frank Westerman e Kjell Westö.

Tra gli ospiti italiani delle scorse edizioni, hanno partecipato al festival Marco Ardemagni, Violetta Bellocchio, Federico Bernocchi, Matteo Bordone, Matteo Caccia, Giuseppe Cederna, Massimo Cirri, Luca Crovi, Francesco Costa, Gigi Donelli, Fulvio Ferrari, Goffredo Fofi, Giorgio Fontana, Bruno Gambarotta, Alessandra Iadicicco, Natascha Lusenti, Valerio Millefoglie, Paolo Nori, Giacomo Papi, Maurizio Principato, Marco Rossari, Luca Scarlini, Adriano Sofri, Andrea Vitali e molti altri…

Il programma dettagliato di questa edizione è consultabile sul sito:
www.iboreali.it
informazioni: festival@iperborea.com, t 02.87398098




Boom di turisti nella Lapponia finlandese: Dicembre il periodo più affollato

Nella Lapponia finlandese, boom turistico grazie ai visitatori esteri nel 2018 secondo i dati resi noti qualche giorno fa dall’istituto finlandese di statistica, Tilastokeskus.

I pernottamenti degli stranieri hanno fatto registrare un aumento del 6% nel 2018 rispetto all’anno precedente, con britannici e francesi in cima alla lista, mentre i pernottamenti dei finlandesi sono rimasti gli stessi rispetto al 2017.

Il periodo più affollato è stato, come tradizione, dicembre, e l’anno scorso non ha fatto eccezione con 490.000 pernottamenti registrati, il che rappresenta un aumento del 5% sul dicembre 2017.

La maggior parte delle camere d’albergo è stata prenotata a Rovaniemi, dove il tasso di occupazione alberghiero è stato del 91% nel dicembre 2018, un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al dicembre precedente.
Anche gli hotel di Inari e Kittilä sono stati molto richiesti nel dicembre 2018 con un tasso di occupazione del 76%.

Tuttavia, le cifre effettive relative ai pernottamenti in Lapponia sono probabilmente più alte di quelle riportate dalle statistiche ufficiali, in quanto queste non calcolano nei loro totali il numero dei cottage privati in affitto o di Airbnb.

La Lapponia finlandese sta registrando, negli ultimi anni, un notevole boom nell’interesse turistico, il che si sta traducendo in incremento di visitatori, di nuove strutture ricettive e per gli sport invernali, di nuovi collegamenti aerei, di nuovi investimenti anche dall’estero, in particolare dalla Cina.
Ma anche l’interesse degli italiani non accenna a diminuire: oltre alle tradizionali attrattive delle esperienze nella natura ancora incontaminata, o la curiosità di vistare il complesso dedicato alla vera residenza di Babbo Natale a Rovaniemi, capoluogo della regione, o i safari fotografici con slitte trainate da renne o cani husky, negli anni recenti ha preso piede anche il tipo di turismo legato alla possibilità di ammirare i ‘revontuli’ ovvero la suggestiva aurora boreale tipica delle notte invernali ma di cui non è possibile prevedere il verificarsi.

Sanna Kärkkäinen, direttrice di Visit Rovaniemi, durante l’ultima edizione della Fiera Internazionale del Turismo MATKA, la più importante del Nord Europa, ha colto l’occasione per illustrare le prospettive economiche e turistiche della città e provincia.

Nel 2017 i pernottamenti complessivi di italiani nelle strutture ricettive in Lapponia sono ammontati a 42296, 7358 in più sul 2016, il numero più alto finora registrato dal 1995 in poi, poiché negli anni precedenti non superava di molto le 30.000 unità.

I pernottamenti di italiani a Rovaniemi nell’anno in questione ammontavano a 21.000, il 16,7% in più sul 2016. Stante il picco raggiunto nel 2017, nel 2018 dovrebbe registrarsi un assestamento con un ritorno a circa 30.000 ma i dati usciranno a febbraio.

Il boom è peraltro favorito dal potenziamento della rete aeroportuale della regione, i cui tre aeroporti di Rovaniemi, Kittilä ed Ivalo, della società Finavia, godono di un investimento complessivo di 55 milioni di euro.
“Il turismo nell’area si è sviluppato senza intoppi e l’intera stagione invernale del 2018-2019 sta crescendo all’incirca allo stesso tasso della stessa stagione nel 2017 “, afferma Sanna Kärkkäinen, aggiungendo che uno dei motivi principali per una tale espansione del turismo qui è la grande connettività che Rovaniemi e la Lapponia possono offrire: “Il marketing digitale ed i social media influenzano anche le visite in Lapponia, promuovendo in gran parte la visibilità di Rovaniemi.” Kärkkäinen ricorda che la primavera e l’estate sono ancora qualcosa su cui concentrarsi per facilitare e accelerare l’ulteriore sviluppo del turismo nel Nord. Infatti “Abbiamo bisogno di sviluppare il turismo durante tutto l’anno al fine di ottenere più ritorni dal settore e di realizzare un incremento della forza lavoro più grande e permanente nella zona”.

Kärkkäinen sottolinea come anche i collegamenti aerei diretti costituiscano un vantaggio fondamentale per lo sviluppo del turismo internazionale nell’area. Tali collegamenti sono considerati uno strumento di marketing diretto e, insieme al marketing digitale, creano una combinazione ottimale per un efficace marketing di destinazione e collegamenti diretti per l’acquisto dei servizi.
Nel gennaio 2018, l’aeroporto di Rovaniemi ha ricevuto un totale di 33.600 passeggeri, il 21,5% dei quali è arrivato con voli diretti dall’estero e il 78,5% con voli nazionali. I viaggiatori stranieri arrivano anche a Rovaniemi con voli nazionali attraverso l’aeroporto di Helsinki. In totale, il numero di arrivi nel primo mese di quest’anno è aumentato del 12% su base annua, secondo Statistics Finland, Global Blue e Finavia che gestisce gli aeroporti del paese.

In tutto la Finlandia, Lapponia compresa, nel 2018 le prenotazioni di pernottamenti sono aumentate dell’1,4 % rispetto al 2017, raggiungendo un totale di 22 milioni, mentre per quanto riguarda i visitatori italiani, gli arrivi in tutte le strutture ricettive nel 2019 ammontavano a 74,952 per 159,791 pernottamenti, pari al 2,7% in più 2017.




Ferrovia Roma-Viterbo, le RSU all’Atac: “Rispettate le disposizioni del Ministero?”

ROMA – Hanno chiesto di “essere convocati d’urgenza” i rappresentanti sindacali della Cgil e Cisl della ferrovia regionale Roma-Viterbo in gestione all’Atac, all’indomani del deragliamento verificatosi l’8 febbraio scorso presso stazione di Acqua Acetosa, che ha provocato la momentanea sospensione dell’esercizio e scatenato l’ira – legittima – dei pendolari. L’obiettivo è di avere “chiarimenti” sull’applicazione della D.O. 298 del 07.12.2016, che recepisce, per ciò che riguarda le ferrovie concesse, le “disposizioni contenute nella Circolare della DG STIF TPL n°7922 del 02/12/2016”.

Quel
fatidico venerdì un convoglio, intorno alle ore 15, sviava, durante le
operazioni di manovra, sul deviatoio contraddistinto sulla piantina aziendale col
numero 5, che mette in relazione i binari dell’attiguo deposito con quelli
destinati al servizio. È l’inizio di un lungo calvario per gli utenti della
RomaNord, la tratta urbana resta interrotta per tre ore circa, il tempo richiesto
dai tecnici aziendali per liberare dal treno il binario di circolazione pari
(direzione Montebello, Civita e Viterbo) e i relativi circuiti elettrici di blocco di cui la sede è
dotata.  

Alle ore 17.30, mentre il caos raggiungeva il
culmine, partiva dalla stazione di testa di Piazzale Flaminio un convoglio scortato dal capotreno per
effettuare il treno 134 (GrottarossaMontebello). Ma non potendo utilizzare il binario pari, ancora occupato, riceveva dalla DCT (Dirigenza Centrale Traffico) di Acqua Acetosa l’autorizzazione
a svolgere “servizio su binario
unico
percorrendo Il binario dei dispari da Flaminio a Grottarossa per
trasferimento materiale
”.

Decisione questa che,
stando ai rumors, sarebbe risultata
indigesta ai rappresentanti sindacali, al punto da chiedere all’Atac, col fonogramma 8 del 13 febbraio, di “essere convocati con urgenza per chiarimenti
in merito all’applicazione della Disposizione Operativa a firma del Direttore
di Esercizio, che recepisce quanto disposto dalla Direzione Generale per i
Sistemi di Trasporto e Impianti Fissi TPL n. 7922 del 02.12.2016
”.

Ma perché? Cosa
sarebbe successo di grave? Una risposta potrebbe emergere leggendo con la
dovuta attenzione la stessa Circolare ministeriale, cui l’Azienda capitolina fa
riferimento nella richiamata D.O. 298 del 07.12.2016. Che, infatti, al punto 3 chiarisce: “La
circolazione treni in senso opposto rispetto a quello per cui il binario è attrezzato
non
è ammessa
se non in caso di interruzione accidentale del binario attrezzato,
al
solo fine di consentire ai treni già in circolazione di superare il
tratto interessato dall’anormalità
, garantendo le necessarie condizioni
di sicurezza”.

In altre parole, solo
i “treni già in circolazione” possono
essere instradati “in senso opposto
rispetto a quello per cui il binario è attrezzato
”.  Il che, facendo un raffronto, potrebbe
stridere con quanto accaduto quel venerdì a Flaminio e giustificare così le
reazioni delle RSU. A questo punto vien da chiedersi: chi ha suggerito al DCT
di prendere quella decisione?  




Amatrice, dopo 3 anni dal sisma è ancora emergenza. Palombini: “Tempi biblici per le procedure”

AMATRICE (RI) – A distanza di due anni e mezzo dal sisma dell’agosto 2016, L’Osservatore d’Italia è tornato ad Amatrice.

Sulla strada si riconoscono ancora le rovine di decine di ristoranti ed hotel costretti alla chiusura

Il video servizio su Amatrice trasmesso a Officina Stampa del 21/02/2019

La giornata è soleggiata e gli abitanti ne traggono nuova energia per affrontare un altro giorno di attesa per una ricostruzione che non è ancora partita. Solo pochi giorni fa, Amatrice e le 69 frazioni sono state colpite da esose nevicate che hanno costretto la popolazione ad avvicinarsi a Roma.

L’intervista a Maria storica commerciante di Amatrice

L’intervista di Gianpaolo Plini per L’Osservatore d’Italia

La proprietaria di “Maria Sport”, un negozio di abbigliamento che sorge all’interno del Centro Commerciale il Triangolo, racconta come “le scorse settimane le temperature sono scese sotto i -20 c° distruggendoci fisicamente e mentalmente: si blocca tutto, dalle attività commerciali allo smistamento delle macerie: ci si sente soli”.

L’intervista a Filippo Palombini sindaco di Amatrice

L’intervista di Gianpaolo Plini per L’Osservatore d’Italia

Il sindaco Palombini, ingegnere sismico, spiega che il problema sono i detriti e le macerie che bloccano la ricostruzione. La Regione è deputata allo smistamento delle macerie mentre il comune si occupa solo delle ordinanze per quegli immobili pericolosi che vanno abbattuti. Mentre la rimozione dei detriti è bloccata al centro storico, dove hanno perso la vita molte persone, per disposto della procura. Idem per le 103 chiese dell’area, le quali sono sotto osservazione da parte del MIBAC.

Il secondo passaggio sarà quello della microzonazione sismica che i tecnici svolgeranno verso gli inizi di giugno. Ad oggi i cittadini che detenevano la residenza in una casa dichiarata modulo E vivono all’interno delle SAE (soluzioni abitative di emergenza) che sono 1900 nel cratere e 500 ad Amatrice. Si è discusso spesso della loro efficienza e, a due anni e mezzo dal sisma, si può affermare tranquillamente che non risultano essere adatte. Dalle testimonianze istituzionali e non che siamo stati in grado di raccogliere, è evidente che le SAE non rappresentano una sicurezza per i cittadini delle aree terremotate. Sono più che soventi i problemi legati all’umidità che alza i pavimenti o fora i soffitti non avendo i tetti a spiovente. La domanda è come mai vengono utilizzate a quelle latitudini? Le soluzioni abitative sono state acquistate prima del terremoto non tenendo conto che le strutture vanno adattate all’ambiente circostante (una casa al mare non può essere identica ad una casa in montagna). In molti ora risiedono entro i confini della zona franca urbana e perciò sono esentati dal pagamento delle imposte. In realtà la condizione è più complessa e presenta dei risvolti che suscitano molti interrogativi. L’emolumento dell’Enel, per esempio, è sospeso (lo paga il comune) fino al termine del 2019 quando i cittadini aretini dovranno pagare anche gli arretrati che, nel frattempo, si saranno cumulati in 2 o 3 mila euro. Una proposta più consona sarebbe stata quella di rimborsare interamente e senza nulla pretendere le tariffe delle bollette calcolando il consumo medio. Qualora qualcuno oltrepassasse la media indicata, allora paga l’ammontare in eccedenza.

Una questione urgente è il popolamento delle zone colpite dal sisma

È preoccupante analizzare il numero di abitanti rimasti e la loro età media. I giovani non hanno scelta: o partecipano alla rimozione delle macerie con tutti i danni psicologici che ne derivano oppure fanno i bagagli e vanno via. Bisogna ripartire dalle case modulo B, quelle con danni non troppo ingenti, che dalla prossima primavera dovrebbero cominciare ad essere ristrutturate. L’ex sindaco di Amatrice, il consigliere regionale Pirozzi è riuscito a far approvare una legge sul terremoto e la prevenzione che, con rischi di incostituzionalità, permette “ai proprietari delle seconde case dichiarate inagibili di installare, anche sul terreno non di proprietà, fino alla completa ristrutturazione dell’immobile, una o più strutture abitative temporanee e amovibili”.

Il sindaco Palombini utilizza parole forti nei confronti del terzo commissario alla ricostruzione Farabollini, professore all’università di Camerino, che “non ha capito dove sta, sbagliando totalmente approccio e quindi: o questo ruolo non è giusto per lui oppure non l’ha capito”.
Il 14 gennaio scorso, il primo cittadino ha accolto il sottosegretario alle aree terremotate Vito Crimi. Sono tre i punti principali dell’analisi del tavolo tecnico. Il primo riguarda lo sblocco dei finanziamenti, 2,3 miliardi nel 2017 fino a un miliardo e mezzo nel 2019, che però non sono spendibili a causa delle procedure bibliche, farraginose e non adatte ad una situazione di estrema emergenza. Il secondo, quello del rinnovo dei contratti a termine dei dipendenti comunali è stato licenziato in ritardo dalla Finanziaria mentre ancora nessuna notizia per i contratti dei segretari. Il terzo punto riguarda il PASS (Presidio assistenza Socio-Sanitaria): il sindaco ha ottenuto un’automedica e un’ambulanza con la permanenza stabile di un medico. Ma il ruolo che svolgono è solamente quello di trasferimento del malato all’ospedale di Rieti. Per lo storico ospedale Grifoni si stanno ancora svolgendo le gare per gli appalti.

È pleonastico che il grimaldello per la rinascita delle aree colpite dall’ondata sismica è lo sviluppo del turismo. Bisogna ricostruire gli alberghi, ristrutturare le seconde case per combattere l’abbandono del territorio soprattutto da parte dei giovani e dare, così, impulso al commercio che ora sembra quasi al limite della sopravvivenza.




Genzano, bambina picchiata dal compagno della madre: parla la donna che conosce Sara fin da piccola: “Tante bugie”

GENZANO DI ROMA (RM) – Sarà sentita in audizione protetta la figlia più grande di Sara, la mamma della bambina di 22 mesi massacrata di botte da Federico Zeoli lo scorso 13 febbraio a Genzano di Roma.

VIDEO – Nel corso della trasmissione Officina Stampa dello scorso 21 febbraio Chiara Rai ha parlato del caso insieme agli ospiti l’Avv. Gabriele Sepio e l’opinionista Azzurra Marinelli

Sciolta la prognosi riservata per la bambina di 22 mesi

Sciolta, nel frattempo, la prognosi riservata per la bambina che si trova ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La piccola è stata trasferita dall’area intensiva ad un reparto di degenza ordinaria e le sue condizioni di salute sono stabili. Proseguono le cure del caso e l’osservazione clinica dello stato generale e neurologico.

L’uomo che l’ha ridotta in fin di vita, un 26enne di Campobasso con precedenti per lesioni, stalking e furto

Zeoli si trova ora recluso nel carcere di Velletri con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Zeoli durante l’interrogatorio di garanzia ha confermato di aver malmenato la bambina e di averla presa a morsi perché “piangeva troppo forte”.

Le indagini della Procura

La più grande delle figlie di Sara, verrà sentita dagli specialisti incaricati dalla Procura di Velletri per verificare il comportamento dell’uomo durante i due mesi di convivenza famigliare. Questo anche perché sul corpo della piccola i medici avrebbero rilevato altre ferite non riconducibili al grave episodio avvenuto la notte del 13 febbraio.
Sara, la 23enne madre delle tre bambine, intanto è stata trasferita in una struttura protetta e tenuta a distanza dalle figlie. Questo fino a quando i magistrati non avranno chiaro l’intero quadro.

La testimonianza chock della donna che accudisce il padre di Sara

VIDEO – L’intervista di Chiara Rai con la donna che accudisce il padre di Sara e che la conosce fin da piccola

Sara è residente ad Albano nella frazione di Pavona dove vive suo padre malato con problemi di carattere psichiatrico. La ragazza mercoledì era uscita per portare a suo padre le medicine lasciando le due gemelline e la bimba di 5 anni a casa col nuovo compagno che, a detta di Sara, avrebbe sposato nel mese di aprile. Il padre ha 43 anni e da qualche anno soffre di problemi di schizofrenia. La signora Marisa che vive al piano di sotto lo va a trovare più volte al giorno e spesso gli fa la spesa: “Valery – così la signora chiama Sara – non gli porta spesso da mangiare e allora gli compro qualcosa io e lo vado a trovare per vedere se sta bene. Se non prende le medicine purtroppo diventa pericoloso per se stesso. Non è violento ma è malato”.

Sara è in carico ai servizi sociali di Albano

L’avvocato Gabriele Sepio, consigliere delegato ai Servizi Sociali del Comune di Albano conferma che il padre della giovane è seguito dai servizi sociali: “Avendo problematiche di carattere sanitario – spiega Sepio – è principalmente seguito dal dipartimento di Salute Mentale”.
Sara invece risulta in carico ai servizi sociali di Albano: “La ragazza – aggiunge Gabriele Sepio – in carico dal 2015 riceve un sostegno socioeconomico e interventi educativi. Spesso non si faceva vedere per dei periodi e poi ricompariva. Da quattro mesi non si presentava ai colloqui sebbene ricevesse sussidi economici anche straordinari. Inoltre, era anche segnalata come nucleo problematico all’interno di un progetto denominato “Pippi”, arrivato alla settima edizione e che rappresenta un aiuto concreto per tante famiglie. L’ultima convocazione dell’assistita risale all’8 febbraio ma i vigili urbani non l’hanno trovata perché di fatto era domiciliata a Genzano”.

Le contraddizioni di Sara

Intanto anche in televisione si è parlato delle contraddizioni di Sara: La prima intervista alla ragazza è stata fatta da Chiara Rai il 14 febbraio, la mattina dopo la notte dell’orrore: “Io penso che lui queste cose non le fa con cattiveria, perché le vuole fare. Gli partono quei momenti, vogliamo chiamarli di schizofrenia? Io ho mio padre che sta così, lo posso capire. Secondo me quando sta in quella condizione non si rende conto. Quando gli partono quei 5 minuti lui non si rende conto di quello che fa. Dopo si rende conto e si pente. Io penso che lui non lo ha fatto con cattiveria. Lui sta in carcere a Velletri io lo voglio vedere a tutti i costi, io devo parlarci, non lo voglio abbandonare, lo voglio aiutare… è difficile ma penso di farcela”. Queste le parole pronunciate da Sara all’indomani di una nottata orribile in cui proprio il suo compagno, l’uomo di cui parla e che vuole incontrare, si è scatenato come una furia massacrando la piccola di 22 mesi. L’indomani la ragazza madre cambia versione durante la trasmissione Pomeriggio Cinque condotta da Barbara D’Urso dove ha condannato il gesto dell’uomo dicendo di non poter perdonare un’azione simile ed è giusto che lui paghi: “Non lo perdonerò mai. Non è vero quello che è scritto sui giornali io lo odio, io lo odio”, ha ripetuto.