San Marco d’Alunzio: al convento Badia Grande successo per la mostra “Convivio d’Inverno”

SAN MARCO D’ALUNZIO (ME) – Il Convento Badia Grande, che fu dimora nel XVI° secolo delle monache di clausura Benedettine, ha dato lustro alla mostra “Convivio d’Inverno” nella quale erano presenti opere di pittura e scultura, presentata da rappresentanti della politica locale e del mondo della cultura, terminata con esibizioni canore di musica folkloristica siciliana e argentina.

Protagonista principale della mostra è stato il pittore italo-argentino di fama internazionale Silvio Benedetto e per l’occasione erano presenti le opere di un altro artista di rilievo, come il pittore/scultore di Sant’Agata di Militello Ettore Maria Merlino.

La mostra ha ospitato inoltre le opere de “ I Ragazzi del San Giorgio “ di La Spezia, del gruppo patagonico “ Los Silvios” e de “I Ragazzi della Chiesetta” di Casteldaccia (Pa).

Questa è l’ennesima manifestazione a dimostrazione del fermento artistico-culturale che si sta diffondendo in tutta la Sicilia.
San Marco d’Alunzio, che è entrata a buon titolo nel lungo elenco dei borghi più belli d’Italia, nonostante l’esiguo numero di abitanti (circa 1.900), sta dimostrando di saper valorizzare l’enorme patrimonio storico che custodisce. Questo paesino, arroccato su una collina a 548 mt s.l.m., vanta la sua fondazione addirittura al IV secolo A.C. ed ha visto il passaggio e l’impronta dei Greci, Romani, Arabi e Normanni.

Il paese, nella sua interezza, è un sito museale che vede la presenza di ben 22 chiese di epoca medioevale, quattro musei, quattro biblioteche e un tempio greco del IV secolo dedicato ad Ercole. In tutti gli abitanti, di questo antico borgo, è palpabile l’amore e il senso di appartenenza per il loro paese.

Abitanti giovani e meno giovani sono spesso protagonisti di iniziative culturali, di folklore e manifestazioni che rievocano le tradizioni locali. Visitando il paese si ha la concreta percezione della volontà diffusa di dare risalto e attrattiva al proprio territorio.

Non è esagerato definire San Marco d’Alunzio una delle perle dei Nebrodi, la quale riesce a suscitare l’interesse di molti visitatori (anche stranieri) amanti della storia e dell’architettura medioevale.

Nell’ultimo decennio le varie amministrazioni che si sono avvicendate, hanno avuto il comun denominatore di “Arte-Cultura”, consapevoli che la valorizzazione del territorio può dare impulso all’economia locale e creare filiere alternative ad altre speculazioni, che in passato hanno danneggiato sia il territorio che il sistema sociale.

Anche l’attuale sindaco, Dino Castrovinci, nel presentare la mostra Convivio d’Inverno, ha dato risalto a continuare questo percorso, offrendo la disponibilità ad ospitare a San Marco d’Alunzio tutte quelle iniziative che possano contribuire all’ulteriore prestigio del paese.




Sardegna elezioni: Solinas volata finale verso la vittoria. Crollano i pentastellati

Sono 933 su 1.840 le sezioni scrutinate in Sardegna per l’elezione del Consiglio regionale, il 50,7% delle sezioni complessive.

I dati sono stati diffusi dalla Regione: Christian Solinas (centrodestra) è in vantaggio con il 47,16%. Poi Massimo Zedda (Centrosinistra) al 33,71%, e Francesco Desogus (M5s) con il 11,29%. Seguono Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi) con il 3,16%, Mauro Pili (Sardi Liberi) con il 2,29%, Andrea Murgia (Autodeterminazione) con l’1,84% e Vindice Lecis (Sinistra Sarda) con lo 0,63%. Le schede bianche sono 3400, le nulle 394, mentre quelle con errori e voti nulli sono 6821. Sono 153 i Comuni hanno concluso tutte le procedure dello spoglio. Trentotto i voti contestati su quelli per il presidente e 191 sulle liste.

“Dalle politiche a oggi se c’è una cosa certa è che su sei consultazioni elettorali, la Lega vince 6 a zero sul Pd. Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l’Abruzzo i cittadini hanno scelto di far governare la Lega. E come in Abruzzo anche in Sardegna è la prima volta che ci presentiamo alle Regionali. Grazie a tutti quelli che hanno deciso di darci fiducia”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini commenta il voto in Sardegna.

Una classifica parziale che al momento dà il primato al Pd, partiva però dal 22% delle regionali del 2014 ed è in leggero ritardo anche sul risultato delle politiche del 4 marzo scorso (14,8%).

La Lega, che debutta in Sardegna per la prima volta con queste elezioni, supera il 12% ma non sfonda rispetto alle aspettative: recupera infatti solo poco più di un punto sulle politiche di marzo.

Forza Italia in netto calo: al 18% di cinque anni fa è passata al 14 delle politiche e ora si attesta sul 10%.

“Dopo questo nuovo tracollo dei Cinque Stelle mi sembra che la fine del governo si stia avvicinando”. Lo afferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, a margine di un convegno sull’Africa. “Siamo davanti a dati parziali, per cui la scaramanzia è d’obbligo, tuttavia siamo molto soddisfatti dell’ennesima vittoria del centrodestra dopo le politiche, e in particolare della crescita di Fratelli d’Italia e Lega, gli unici ad andare avanti”, aggiunge.

Tra i partiti della coalizione di centrodestra, Fdi mantiene il 4% delle politiche confermando un +2% rispetto al voto regionale del 2014.
Quanto al M5s, anche lui assente alle scorse regionali, si assiste ad un crollo sulle politiche di un anno fa: dal 42% al 9% circa di oggi. “E’ inutile che si confronti il dato delle amministrative con le politiche – dice il capo politico del Movimento, il vicepremier Luigi Di Maio – noi a livello amministrativo abbiamo sempre avuto risultati diversi da quello nazionale e anche in questo caso la Sardegna non fa eccezione”.

Sardegna, Di Maio: “Per il governo non cambia nulla”

“E’ un risultato netto e chiaro e per M5s non è quello delle aspettative, ma vorrei chiarire che non ero già convinto di perdere: sapevo già che sarebbe stata una partita molto difficile”. Sono le prima parole di Francesco Desogus, candidato governatore per il Movimento 5 stelle alle regionali della Sardegna. “Dico solo viva la democrazia: si dà il mandato per cinque anni a chi vince le elezioni e poi si rivedrà'”, così il presidente della Camera Roberto Fico rispondendo a Catania ai giornalisti che gli chiedevano del voto in Sardegna E’ un dato in controtendenza quello della città di Cagliari. Nel capoluogo guidato da Massimo Zedda come sindaco, il candidato del centrosinistra arriva al 43.07%.




Marino, l’assessore Andrea Trinca ha presentato il nuovo Piano Regolatore

MARINO LAZIALE (RM) – Lo scorso 22 febbraio si è tenuta, presso l’aula consiliare di Palazzo Colonna a Marino Laziale, la presentazione del nuovo piano regolatore dal titolo “Ambiente e strutture urbane: Linee guida per una nuova concezione pianificatoria di Marino”.

L’assessore Andrea Trinca illustra il nuovo piano

“Un dialogo costruttivo tra amministrazione e parti sociali è il miglior viatico per tutelare l’ambiente e valorizzare il territorio” così ha presentato l’incontro il coordinatore di Italia Nostra Mauro Abate. Difatti 5 associazioni di tutela ambientale e del retaggio storico-paesistico hanno partecipato ognuna con un proprio portavoce: A.D.A Argine Divino Amore, Associazione Contro la Cementificazione, Circolo “Il Riccio” di Legambiente Onlus, Comitato di Quartiere Santa Maria delle Mole e Italia Nostra Onlus.

Il progetto urbanistico molto innovativo, voluto dalla giunta pentastellata del sindaco Carlo Colizza, è stato illustrato ai cittadini dall’assessore all’urbanistica Andrea Trinca già professore universitario ed esperto in urbanistica, ingegneria naturalistica e bioarchitettura, in concerto con l’Ing. Manuel Casalboni (vice presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Roma) esperto di sviluppo sostenibile.

Trinca ha spiegato come la disciplina urbanistica presenti un limite intrinseco: il conflitto tra spazio naturale e spazio urbano. Perciò si pone il problema di far convivere ambiente e strutture urbane necessarie alla quotidianità di una cittadina. Ma quali sono i dettami legislativi a cui bisogna fare riferimento nell’ambito della tutela ambientale e culturale dei territori?

La legge Bottai del 1939 che predilige il criterio della visuale, la legge Calasso che introduce la guisa ecologica, e la legge Urbani del 2004. Ma in Italia risulta essere praticamente impossibile creare un landscape ecology dato che quasi tutto il territorio è antropotizzato.

Il comune di Marino, allora, coadiuvato da tecnici e professori universitari cercherà di rivoluzionare il territorio della cittadina che ha sofferto del primo piano regolatore datato 1979, della variante generale del 2004, della perimetrazione dei nuclei abusivi nonché delle varianti puntuali e dei programmi integrati d’intervento che hanno avuto come esito finale l’aumento delle cubature.

Quindi l’assessore Andrea Trinca ha voluto discutere con gli stakeholders e con i cittadini le linee guida che comporranno interamente il documento preliminare d’indirizzo il quale attiverà, per la prima volta, una pianificazione strategica dell’urbanistica di Marino. Questo però è solo il prologo del piano urbanistico comunale generale.

Questo cambio di passo è stato reso possibile dall’approvazione della delibera comunale n. 17 del 15 giugno 2017 che ha recepito l’innovativo Piano Territoriale Provinciale Generale. Prima del 2017, la redazione del piano urbanistico faceva riferimento al complesso normativo espresso dalla legge n. 1150 del 1942 e successive modificazioni del 1967 che divideva il territorio in zone omogenee (l’ambiente non veniva considerato). L’assetto del vecchio piano regolatore si basava su delle stime di crescita volumetrica e di espansione autropica: mai, invece, su considerazioni ambientali e sociali.




Anguillara Sabazia, auto comunale in sosta da Emmepiù: parla Pierdomenico… perché?

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Sulla vicenda della autovettura del Comune di Anguillara Sabazia immortalata lo scorso 5 febbraio in via Anguillarese 59-61, dove sarebbe rimasta in sosta nella fascia oraria compresa tra le 9:50 e le 12:30 il consigliere di maggioranza Massimo Pierdomenico ha scritto sul social facebook che la persona che ha fotografato il mezzo comunale “si assumerà le conseguenze” in quanto le foto sarebbero state scattate all’interno di una proprietà privata.

Un messaggio, quello di Pierdomenico, che lascerebbe intendere che il mezzo comunale sia stato utilizzato proprio dallo stesso consigliere comunale. Altrimenti perché replicare personalmente? Excusatio non petita, accusatio manifesta dicevano i latini.

La vicenda verrà comunque chiarita non appena l’amministrazione comunale produrrà la documentazione richiesta da Sergio Manciuria, presidente di AnguillaraSvolta, che ha fatto accesso agli atti per ottenere copia dell’ordine di servizio che dispone l’uso del mezzo comunale presso il supermercato M+ dalle ore 9,50 alle 12,30 circa il 5 febbraio 2019 ed il tipo di intervento di manutenzione o similare effettuato, nonché il personale autorizzato all’uso e sosta nell’orario indicato.

Fatto sta che in assenza di un qualsiasi ordine di servizio, riferito all’uso del mezzo comunale, si profilerebbe il reato di peculato.




Fiumicino, crollo ponte della Scafa: il sindaco Montino lancia un appello

Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, in merito ai disagi alla viabilità causati dal crollo della ringhiera al ponte della Scafa ha lanciato un nuovo appello rivolto ai pendolari: “Ho scritto una nuova lettera aperta ai datori di lavoro, dirigenti scolastici, capi del personale e operatori economici del territorio rivolgendo loro un appello.

Come già fatto a fine agosto, data l’emergenza viabilità legata al ponte della Scafa, ho chiesto un po’ di flessibilità negli orari di ingresso e uscita dal lavoro, facendo appello al senso di comunità e di solidarietà.

Ecco il testo:

Ai dirigenti scolastici degli istituti di Fiumicino e X Municipio
Agli amministratori, i dirigenti, i capi del personale
Ai datori di lavoro e agli operatori economici del territorio

Gentilissime e gentilissimi,

torno a rivolgervi un appello a seguito dei nuovi problemi di viabilità tra Fiumicino e Ostia legati al crollo della ringhiera sul Ponte della Scafa a causa del forte vento di sabato scorso.

Siamo consapevoli dei disagi che i lavoratori e le lavoratrici che si spostano da Fiumicino al X Municipio e viceversa stanno vivendo. Gli stessi disagi li vivono gli studenti che si spostano per raggiungere i propri istituti scolastici.

Per quanto nelle nostre possibilità, stiamo mettendo in campo tutte le misure per ridurre al minimo questi disagi. Tuttavia il traffico, in questi giorni, continuerà ad essere intenso a danno di tutti, sperando che tutto si concluda martedì notte e, comunque, non oltre mercoledì mattina, come garantito da Anas.

Mi rivolgo dunque a voi, come già fatto a fine agosto, per chiedere di adottare criteri di flessibilità rispetto agli orari di ingresso e di uscita al lavoro nei prossimi giorni, con l’auspicio che la situazione torni alla normalità nel più breve tempo possibile. Nel frattempo chiedo la vostra collaborazione per fronteggiare la situazione di emergenza e superare questo momento di difficoltà con lo spirito di una comunità compatta e solidale.

Vi ringrazio per la disponibilità e vi saluto cordialmente.

Il Sindaco di Fiumicino
Esterino Montino




Regionali Sardegna, exit poll: è testa a testa tra centrodestra e centrosinistra. M5s in calo anche se sempre primo partito

Riaperti alle sette i 1.840 seggi della Sardegna dove sono state avviate le operazioni per lo scrutinio delle elezioni regionali. Le urne si sono chiuse ieri alle 22 con l’affluenza che si è attestata sul 53,75% (790.347 votanti dei 1.470.401 aventi diritto), +1,5% rispetto alle precedenti consultazioni del 2014 (52,2%). In leggero aumento, dunque, ma sempre bassa: un sardo su due, in pratica, non è andato a votare.

Si profila un testa a testa tra centrodestra e centrosinistra. Il Movimento Cinque stelle sarebbe, invece, in calo ma resterebbe il primo partito. Questo secondo gli exit poll sul voto del consorzio OPINIO ITALIA per la Rai.
Negli exit poll il candidato del centrodestra Christian Solinas oscillrebbe tra il 36,5% e il 40,5% mentre Massimo Zedda del centrosinistra sarebbe tra il 35 e il 39%. Il candidato pentastellato Francesco Desogus è dato, invece, tra il 13,5 al 17,5%

Più marcato il divario fra le coalizioni se si guarda il voto di lista: il centrodestra si attesterebbe al 42-46%, il centrosinistra (28-32%). I 5S si collocherebbero sotto il 20% (14-18%).
M5S, comunque, primo partito con una forbice tra il 14,5 e il 18,5, seguita dal Pd che registra una forchetta tra il 12,5 e il 16,5% mentre la Lega si piazza terza con percentuali che vanno dal 12 al 16. Quarta Forza Italia (6-10%), infine Fratelli d’Italia (2,5-5). Sono i dati del secondo exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai su un campione del 100%.

“Dagli exit poll risultiamo prima forza politica. Attendiamo i risultati definitivi. Considerando che è la prima volta che ci presentiamo alle regionali in Sardegna siamo molto soddisfatti del fatto che entreremo nel consiglio regionale per la prima volta”. Lo si legge in una nota del Movimento 5 stelle, dopo i primi exit poll sul voto in Sardegna.

“Sono solo exit poll ma denotano comunque due tendenze. Un grande recupero di Massimo Zedda e il crollo verticale dei Cinque stelle. Aspettiamo domattina i dati reali”. Così Matteo Ricci commenta su Twitter a nome del Pd i primi exit poll sul voto per la Regione Sardegna.
“Il centrodestra unito è la formula vincente e si dovrebbe spiegare ai nostri elettori perché si persiste in un’altra formula per il governo nazionale. Questo dovrebbe portare ad una seria riflessione nella Lega ma non sono ottimista che possa avvenire prima delle elezioni europee”, dice l’azzurra Laura Ravetto commentando i dati.

“Gli italiani vogliono cambiare”. Il messaggio dei cittadini è chiaro: “chiedono una politica economica e una politica estera univoca”, dice il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani a Che tempo che fa commentando gli exit poll delle regionali in Sardegna.

Le operazioni di spoglio iniziano alle 7. La proclamazione del vincitore è attesa nella tarda mattinata, mentre ci vorrà più tempo per conoscere i nomi dei 60 consiglieri regionali eletti.




Franceschini e Astorre a Genzano per sostenere Nicola Zingaretti alla segreteria del Pd

GENZANO (RM) – Sabato scorso si sono riuniti nella sala dell’ex enoteca comunale di Genzano di Roma (ora un centro per gli anziani) tutti i vertici amministrativi legati al mondo del centrosinistra per ascoltare l’onorevole Dario Franceschini, grande sostenitore di Nicola Zingaretti per la segreteria del Partito Democratico. Vicino al leader di AreaDem, componente strategica del PD, siede il segretario generale del Lazio Bruno Astorre.

Astorre: “Incrementare la partecipazione”

Bruno Astorre auspica nella “creazione di gruppi in modo da poter incrementare la partecipazione”. Mancano pochi giorni alle primarie dem del 3 marzo e il nodo è far sapere alle persone che chiunque può votare ma soprattutto spingere le persone ai gazebo. Il segretario regionale riconosce che le modalità di elezione all’interno del partito democratico debilita l’elettorato che si ritrova spaesato dopo le convenzioni regionali e nazionali e dopo il voto al congresso regionale. Insomma serve chiarezza per raggiungere un milione di voti: obiettivo che sbaraglierebbe la strada per le europee.

Nel Lazio la lista in sostegno di Zingaretti sarà composta dalla consigliera comunale di Genzano Martina Ortolani, il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini e dal sindaco di Velletri Orlando Pocci. Dopo gli interventi della consigliera e dei due sindaci, prende la parola l’onorevole Dario Franceschini il quale si sta spendendo in tutta Italia per portare Nicola Zingaretti a capo della segreteria dem.

Per Franceschini, Zingaretti è l’unico che rappresenta il cambiamento

Franceschini ha già affermato in un’intervista al Corriere della Sera che l’idea di una lista unitaria per le Europee è positiva a patto che a guidarla sia proprio Zingaretti. E guardando anche alle prossime amministrative che porteranno al voto 3.500 comuni, Franceschini vuole che sia la mobilitazione delle primarie a motivare i suoi a livello locale. Per l’onorevole, Zingaretti è l’unico che rappresenta il cambiamento e un cambio di rotta. Ma poi si parla di un Pd aperto a tutti anche a Renzi per evitare fratture e perdite di voti. Zingaretti viene presentato come l’unico che è uscito vincitore nel generale bagno di sangue nella battaglia contro Lega e Movimento 5 Stelle, anche se a guardare le percentuali delle scorse regionali nel Lazio è chiaro che se Pirozzi (5%) fosse rimasto all’interno del centrodestra di Parisi (31%), Zingaretti sarebbe arrivato secondo col 33%.
L’onorevole Franceschini continua il suo discorso presentando questo governo come un’orda di “incompetenti, ignoranti e possiamo dirlo: fascisti”. D’altronde “quella tra M5S e Lega è un’accozzaglia”: sì, ma resa necessaria prima dal Rosatellum (scritto dal Pd e FI) essenzialmente proporzionale che rende obbligatoria una coalizione post elettorale e poi dall’abbuffata di pop corn del PD. Franceschini in un passaggio, forse non troppo chiaro, accosta questo governo ai passati esecutivi targati Berlusconi: quello che manca in entrambi i casi è la reazione forte e decisa della sinistra. Zingaretti sicuramente uscirà vincente dalle primarie anche per assenza di competizione interna ma il problema urgente del Partito Democratico resta sempre il programma.

Negli ultimi anni in cui la sinistra ha guidato il paese nessuna iniziativa legislativa è stata presa in termini di giustizia, corruzione, evasione fiscale, conflitto di interessi, ambiente e sanità. E forse volgendo lo sguardo alle passate iniziative, il governo gialloverde acquisisce un senso solo come espiazione.