Roma, baby rapinatore mascherato e con mannaia rapina 2 farmacie in poche ore: incastrato dalle telecamere di sorveglianza

ROMA – Domenica pomeriggio, aveva messo a segno una rapina e un’altra l’aveva tentata, ai danni di una farmacia e di una parafarmacia, armato di mannaia e con il volto coperto da una maschera di carnevale.

A seguito dell’attività investigativa, di iniziativa, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno fermato un ragazzo minorenne, di 16 anni, di Monterotondo, disoccupato e con precedenti, già sottoposto alla misura cautelare del collocamento in comunità, con l’accusa di rapina e tentata rapina aggravata.

Ad incastrare il 16enne sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza interne presenti in una delle due farmacie rapinate e il cellulare di una delle vittime che i militari gli hanno trovato addosso quando lo hanno arrestato. In particolare, domenica pomeriggio, verso le 17, il minorenne è entrato in una farmacia di viale Jonio, con il volto coperto dalla maschera e con la mannaia in mano, intimando alla farmacista di consegnare tutto il denaro presente in cassa ma è stato costretto a desistere per rifiuto opposto dalla vittima. Nel fuggire a piedi ha lasciato a terra la maschera, che più tardi i militari hanno recuperato. Poco dopo, verso le 19, il giovane è entrato armato di mannaia, ma questa volta a volto scoperto, in una parafarmacia di via Ugo Ojetti, e si è fatto consegnare dalla dipendente 600 euro circa in contanti e il telefono cellulare. Il giovane nel fuggire a piedi, questa volta ha lasciato a terra la mannaia che più tardi i militari hanno recuperato e repertato assieme alla maschera rinvenuta poco prima.

????????????????????????????????????

Grazie ai fotogrammi estrapolati dalle telecamere di video sorveglianza e ad accurate indagini tecniche, i militari lo hanno rintracciato, ieri pomeriggio, all’interno della comunità di recupero, dove il giovane era collocato. E’ stata la direttrice a riconoscere il giovane dalle foto mostrate dai militari. Dalle perquisizioni, personali e della stanza in uso al giovane, sono stati rinvenuti il cellulare dell’impiegata della parafarmacia e all’interno dell’armadio i vari capi d’abbigliamento compatibili con quelli utilizzati per compiere le rapine. Il denaro non è stato rinvenuto perché il giovane ha riferito di averlo speso per giocare alle slot machine, per l’acquisto di droghe e al centro commerciale. Dopo l’arresto, il 16enne è stato portato presso il centro di prima accoglienza per minorenni di Roma, Virginia Agnelli, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il cellulare è stato riconsegnato alla proprietaria.




Dolomiti, 30 domande per la gestione del rifugio Velo della Madonna

Sono in totale una trentina, molte da fuori provincia, le candidature giunte alla Commissione Rifugi per la gestione del rifugio Velo della Madonna.
Rispetto alle passate selezioni, dove in una fase preliminare venivano richieste le manifestazioni di interesse ed arrivavano moltissime lettere ed email, quest’anno la procedura è cambiata e la SAT ha chiesto la documentazione completa già al primo contatto, per verificare con maggiore rapidità l’idoneità e le credenziali richieste per la gestione.

La struttura si trova a 2.333 metri di quota si trova nel Gruppo delle Pale di S. Martino, ai piedi di Cima della Madonna, nel comune di Primiero.

Il rifugio dispone di 62 posti letto ed è aperto dal 20 giugno al 20 settembre, anche se durante gli ultimi anni, complici stagioni estive sempre più calde, il periodo di apertura veniva ampliato, soprattutto verso il periodo autunnale.

Il Velo della Madonna è l’ultimo rifugio realizzato dalla SAT, il suo nome è legato allo Spigolo Velo, definito una delle più belle ed entusiasmanti scalate tra le classiche delle Dolomiti.

Gli accessi al rifugio partono dalla strada per Malga Civertaghe (3 km) poi sentiero n. 713 (ore 2,30), oppure direttamente da San Martino di Castrozza con una strada forestale attraverso Sora Ronz (sentiero n.724) che si collega al sentiero 713.

La conduttrice precedente Anna Toffol che la SAT ringrazia per l’importante lavoro svolto ha scelto per motivi familiari di non proseguire nella prosecuzione del contratto.

La Commissione Rifugi SAT si è già riunita nel pomeriggio di ieri per una prima scrematura sulle candidature arrivate, ma per addivenire ad una rosa all’interno della quale sarà scelta la società, o il gestore prescelti, ci vorranno ancora una ventina di giorni, anche alla luce del fatto che è fatto obbligo tra le credenziali richieste al gestore un’ottima conoscenza dei luoghi e capacità alpinistiche da poter attivare in caso di necessità per operazioni di soccorso o di supporto al soccorso.




Count down per la XXII Esposizione Internazionale – Triennale di Milano

MILANO – Venerdì 1 marzo aprirà al pubblico la XXII Esposizione Internazionale – Triennale di Milano. L’architetto Ico Migliore dello studio Migliore + Servetto Architects è Curatore, insieme a Federico Bucci, Luisa Collina con Marco Bocciolone, Donatella Sciuto del Politecnico di Milano, e Direttore Artistico di Padiglione Italia.

Il progetto di Migliore+Servetto definisce il Padiglione Italia come una contemporanea biblioteca del sapere scientifico per restituire la visione dell’approccio multidisciplinare e analitico del Politecnico di
Milano, polo di alta formazione riconosciuto a livello internazionale.

Nello spazio lo sguardo si espande dal micro al macro, muovendosi lungo una sorta di libreria a tutta altezza che, rivestendo pareti e soffitto, avvolge il visitatore. Su di essa grandi libri fuori scala ed episodi di grafica offrono approfondimenti fisici e digitali su progetti e contenuti di visione del polo
didattico rispetto alla tematica “Broken Nature”. Grandi piani luminosi interattivi si animano, rispondendo alle azioni del visitatore, invitandolo ad avvicinarsi e a sfogliarne le pagine per entrare all’interno dei diversi progetti di ricerca e sperimentazione in mostra.

In dialogo con questo sistema narrativo, una quadreria dinamica, resa infinita da un insieme di riflessioni continue, costruisce sulla parete di fondo una ricca wunderkammer del Politecnico.

Da Carlo De Carli a Enrico Forlanini e Giovanni Muzio, disegni progettuali, immagini storiche, oggetti e ogni genere di memorabilia affollano lo spazio, quasi sfondandone i confini fisici e aprendo così una sorta di portale temporale per restituire una fotografia storica di quest’eccellenza italiana nel mondo.

Al centro dello spazio, piani esplosi di luce e grafica, come pagine di un libro scomposto, si susseguono in overlapping, costruendo un’installazione dinamica. Un’articolata video-installazione, che congiunge cielo e terra, e sulla quale il racconto sui quattro elementi si incrociano a contenuti
relativi al tema ambientale, restituendo una visione che dall’Italia si allarga al mondo.

Un Padiglione da sfogliare, ascoltare e misurare in cui l’esplorazione diventa esperienza memorabile. Un’occasione per scoprire i numeri, la creatività, la logica e la fertile contaminazione tra aree di pensiero diverse che caratterizzano da sempre il punto di forza del pensiero politecnico.




Roma, meglio la galera che la compagna: evade dai domiciliari, va in caserma e chiede di essere arrestato

ROMA – Questa notte, i Carabinieri della Stazione di Roma San Basilio hanno arrestato un giovane di 29 anni, disoccupato e già conosciuto ai militari, in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, con l’accusa di evasione.

Il 29enne si è presentato spontaneamente, nella tarda serata di ieri, presso la caserma dei Carabinieri di San Basilio chiedendo espressamente di essere arrestato, perché non voleva più restare nell’abitazione, dove stava scontando una pena detentiva agli arresti domiciliari per il reato di spaccio, perché litigava continuamente con la compagna.

L’uomo era ricercato dai militari perché, a seguito di un controllo fatto nella mattinata di ieri, non era stato rintracciato in casa, da dove si era allontanato senza alcuna autorizzazione dopo l’ennesima lite animata con la sua convivente.

L’evaso “disperato” è stato quindi trattenuto in caserma, fino al rito direttissimo, dove il suo arresto è stato convalidato e la sua “richiesta” è stata accontentata: ora si trova in carcere a Rebibbia.




Jump Force, i manga più noti diventano un picchiaduro

Jump Force, il nuovo titolo prodotto da Bandai Namco e sviluppato da Spike Chunsoft, è finalmente arrivato su Pc, Ps4 e Xbox One. Il gioco ha la caratteristica di unire ben 42 lottatori appartenenti alle saghe che hanno fatto la storia del fumetto giapponese e di renderli dei lottatori formidabili tutti da giocare. Tra Dragon Ball, One Piece, Ken il Guerriero, i Cavalieri dello Zodiaco, Naruto, City Hunter e molti altri, c’è davvero l’imbarazzo della scelta per chiunque sia cresciuto a pane e manga. Non a caso il videogame è uscito nell’anno del 50esimo anniversario di Weekly Shōnen Jump, conosciuta anche semplicemente come Shōnen Jump. Per chi non lo sapesse stiamo parlando di una delle più longeve testate settimanali di manga pubblicate in Giappone che vanta milioni di fan in tutto il mondo. Tale successo è dovuto al fatto che la maggior parte delle avventure che pubblica sono arrivate anche in occidente e in Italia, sia in formato cartaceo che nelle loro trasposizioni video in forma di anime. Detto ciò, veniamo alla trama dell’ultimo prodotto Bandai Namco: Jump Force ha inizio con la creazione del proprio alter ego virtuale tramite un editor di personaggi non troppo complesso. Una volta creato l’eroe che accompagnerà il giocatore lungo la “campagna”, il quale grazie a un cubo magico riceverà gli stessi poteri degli eroi dei manga, verrà chiesto di entrare a far parte di uno tra tre team: il team Dragonball, il team Naruto e il team One Piece. La scelta non è per niente tecnica o strategica, bensì legata a quali personaggi animati si è più affezionati. I guerrieri hanno infatti tutti meccaniche di combattimento simili, con le mosse speciali che però differiscono molto fra loro. Dopo un breve tutorial che serve a spiegare l’esecuzione delle combo base e delle mosse avanzate e speciali, i giocatori vengono catapultati nella base della J-Force, un mondo vivo dove si trovano tanti NPC e giocatori reali da tutto il mondo con cui interagire, negozi, punti di interesse e chioschetti dove avviare missioni e battaglie offline e online.

Benché chi si trova
dinanzi lo schermo possa muoversi abbastanza liberamente già dopo il tutorial,
e avviare ad esempio battaglie offline o con giocatori in rete, alcune sezioni
sono bloccate e richiedono l’avanzamento nella storia single-player. Quest’ultima
però è il vero e proprio punto dolente del gioco. Essa infatti è piuttosto
banale e man mano che si prosegue propone una serie di missioni troppo simili
fra loro e ripetitive in successione, intermezzate da scene con audio in
giapponese. La storia lega le battaglie l’una con l’altra ma la narrazione
appare a volte forzata e frammentaria. Alcuni scontri si affronteranno con il
proprio alter-ego e altre con uno dei personaggi degli anime, mentre altre
ancora con un team di tre lottatori. In questo modo si avverte una sensazione
di varietà che nello stesso tempo però mina alla continuità dello schema di
combattimento. Il titolo a livello d’identità può essere definito un
picchiaduro con tendenze rpg-free roaming, infatti la progressione è legata agli
eventi della storia single-player che permettono pian piano di sbloccare
lottatori e skill. Nelle pause tra ogni battaglia i giocatori sono liberi di
girare per il mondo di gioco affrontando battaglie offline e online con
matchmaking, o affrontando gli altri player che girano liberi per la base.
Inoltre, nei negozi è possibile acquistare abilità, tecniche e oggetti
cosmetici per potenziare il proprio eroe. Le skill possono essere livellate
anch’esse. A volte quindi si avverte una sensazione di smarrimento e
ridondanza, che può risultare fastidiosa per chi volesse semplicemente buttarsi
nella lotta come ci si aspetterebbe da un gioco di questo genere. Per chi non
fosse particolarmente interessato alla storia, comunque, è sempre possibile
dedicarsi alle sole battaglie in single e multiplayer, anche se il gioco perde
molto della sua appetibilità.

A livello di combat
system Jump Force è un gioco poco tecnico che si riduce molto spesso a un
button smashing sfrenato. Per capirci meglio, sulla versione Xbox da noi
testata l’attacco impeto, eseguibile con tasto X è quello “debole”, mentre
quello pesante si esegue con Y. Essi possono essere combinati tra loro o si può
premere ripetutamente il medesimo tasto per realizzare le combo, più rapide e
meno efficaci le prime, più lente e letali le seconde. Il numero di attacchi
concatenabili dipende da personaggio ma, nel complesso, si ha la sensazione
che, in tali azioni, la differenza tra i lottatori sia davvero minima, così
come per le proiezioni, attivabili premendo B, utili per danneggiare
l’avversario quando mantiene la guardia che si attiva con RB. La basilare
mappatura dei comandi permette ovviamente il salto utilizzando il tasto A, lo
scatto con LB, lo switch tra i membri del team tramite la pressione di LT e la
ricarica della barra di energia con RT che consente di eseguire le mosse
speciali combinando il grilletto destro + frontali. Il tutto non richiede
particolari predisposizioni o abilità con i picchiaduro e risulta, nel pieno
animo fan-service dell’opera, accessibile anche a chi vuole cimentarsi con Jump
Force solo per amore dei propri beniamini. I virtuosismi, in realtà, sono
permessi, quanto meno sulla carta: schivate, combinazioni tra attacchi classici
e speciali, switch durante le combo, ragionamenti sugli attacchi elementali,
etc… dovrebbero consentire anche ai più abili di sfruttare il combat system con
maggior profondità. In realtà, a causa delle ridottissime finestre temporali
per l’attivazione, ad esempio, di un contro-attacco e per via della confusione
che si viene a creare sullo schermo, si fa grande fatica a cogliere gli attimi
necessari per compiere i “virtuosismi” e si finisce ad optare per la pressione
compulsiva delle mosse più semplici. Tanto più vista l’entità importante del
danno arrecato da un comodissimo attacco impeto che va a segno nella sua combo
completa.

Per quanto concerne
il comparto tecnico, Jump Force presenta delle animazioni molto curate nelle
sequenze di lotta, ma quelle delle cut-scene e dei dialoghi sono a volta
grossolane e sembrano realizzate in fretta, con qualche problema di
sincronizzazione fra il movimento delle labbra e il parlato. Il gioco gira
abbastanza fluidamente a 30fps e per il tipo di azione che offre è più che
adeguato. Quando ci sono molti giocatori in lobby abbiamo però riscontrato
qualche problema di lag. Per quanto riguarda i dialoghi, essi sono in inglese o
giapponese, a second del gusto dell’utente. Mentre gli effetti sonori sono
assolutamente fedeli a quelli che si possono ascoltare negli anime. Uno degli
aspetti più allettanti è sicuramente la personalizzazione dei combattenti. Si
possono applicare tatuaggi, segni distintivi, costumi e accessori appartenenti
ai vari personaggi dei manga. Ovviamente, più si conoscono le differenti serie
ed i relativi personaggi, e più questo ambito acquisisce appetibilità.
All’inizio ci sarà ben poco da applicare per customizzare l’avatar ma, man mano
che si accumulano punti, si potranno acquistare nuovi oggetti e rendere il
proprio personaggio davvero unico. L’accesso giornaliero al gioco, inoltre,
premia i giocatori più assidui con ulteriori punti da spendere. Tirando le
somme, Jump Force, visto il grande potenziale e i milioni di fan del genere è
un titolo che poteva dare assolutamente di più. Lottatori bilanciati male,
meccaniche estremamente semplicistiche e un livello di sfida tarato verso il
basso da una parte, tutti i personaggi più amati dai fan dei migliori manga di
Shōnen Jump e un buon comparto grafico dall’altra, Jump Force è il tipico
esempio videoludico dell’occasione sprecata. Quello che sulla carta poteva
infatti essere il crossover definitivo finisce invece per inciampare su quelli
che sono gli elementi base di qualsiasi picchiaduro che si rispetti: la
giocabilità e il bilanciamento generale tra i lottatori. Anche l’aspetto
grafico in 3D non rende giustizia al titolo trasformando i personaggi quasi in
action figures non sempre belle da vedere e poco espressive. Magari uno stile
grafico più platform, come quello visto nel bellissimo Dragon Ball FighterZ, a
nostro avviso avrebbe reso giustizia ai tanti personaggi presenti. Detto ciò,
quindi ci sentiamo di consigliare questo Jump Force solo ed esclusivamente ai
fan più appassionati, disposti a chiudere un occhio sulle meccaniche e sulla
trama.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica 6

Sonoro: 7,5

Gameplay: 6

Longevità: 7

VOTO FINALE: 6,5

Francesco Pellegrino Lise




Nubia lancia Alpha, l’innovativo smartphone da polso

Lo smartphone dice addio alle tasche e alle borse per diventare indossabile: al polso più precisamente. Tutto questo è possibile ovviamente grazie all’utilizzo di un innovativo schermo flessibile. A crearlo è l’azienda cinese Nubia, che al Mobile World Congress di Barcellona porta un dispositivo che vuole mettere insieme le caratteristiche migliori dello smartphone e dello smartwatch. Il “wearable” si chiama Nubia Alpha ed è presentato come “il primo telefono indossabile con schermo flessibile disponibile in commercio”.

L’arrivo nei negozi europei del device è previsto fra la primavera e l’estate

Già in molti sembrano interessati per l’acquisto. Il Nubia Alpha possiede uno schermo Oled da 4 pollici ed è disponibile in due versioni: una con connettività Bluetooth e Wi-Fi, e una anche con eSim, cioè con scheda telefonica virtuale, che consente al bracciale di rimpiazzare lo smartphone. Dall’aspetto tutt’altro che minimale, è piuttosto ingombrante ed evidente, soprattutto nella versione placcata in oro a 18 carati, questo strano quanto innovativo dispositivo consente di mandare messaggi, telefonare, scattare foto e navigare in rete anche senza toccare lo schermo, perché riconosce i gesti e i comandi vocali. Dallo smartwatch, invece, il prodotto prende in prestito il rilevatore dell’attività fisica e il monitoraggio di battito cardiaco, esercizio e qualità del sonno. Insomma, sembra proprio che in Cina stiano tentando di trovare una nuova strada per controbattere lo strapotere statunitense in questa fetta di mercato. Il Nubia Alpha riuscirà a stravolgere il concetto di smartphone? O avrà un’accoglienza tiepida da parte del pubblico fruitore? Non resta altro che aspettare l’estate per vedere l’impatto che avrà sulle persone.

Francesco Pellegrino Lise




Guidonia Montecelio, Giovanna Ammaturo aderisce a FdI: una perdita importante per la Lega

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Il Consigliere Comunale a Guidonia Montecelio Giovanna Ammaturo, eletta nelle file della Lega, ha aderito a Fratelli d’Italia. Ammaturo, sempre in prima linea nel portare avanti una opposizione concreta nei confronti del governo pentastellato a guida del sindaco Michel Barbet, lo scorso mese di settembre era stata nominata dall’Onorevole Francesco Zicchieri, coordinatore della Lega per la Regione Lazio, responsabile Enti Locali per la Provincia di Roma – Valle dell’Aniene. Un riconoscimento per l’attività politica costruttiva di Ammaturo che alle scorse comunali portò per la prima volta la Lega da 40 voti del 2014 a 2800 per arrivare ad oltre 16mila voti alle ultime elezioni nazionali di marzo 2018 facendo assurgere la Lega al secondo partito della Città.

Una scelta condivisa

Giovanna Ammaturo ha dunque costituito il neo gruppo FdI nel Consiglio comunale di Guidonia Montecelio condividendo la scelta con una squadra motivata di amici e sostenitori con cui da diverso tempo “ci si interrogava – ha detto il neo consigliere di Fratelli d’Italia – non riuscendo a ritrovarsi sulle linee politiche nazionali e sul modificato profilo regionale della Lega, in cui è stata eletta nel giugno del 2017, che si è involuto in un enorme buco nero che inghiotte il consenso ed il merito altrui con esiti che alla fine determinano le ovvie conseguenze”.

Una perdita importante per il partito di Salvini

Una perdita sicuramente importante per la Lega di Salvini che per la prima volta nella terza città del Lazio grazie a Giovanna Ammaturo, riuscì a collocare nella massima assise comunale, un consigliere con l’invidiabile percentuale de 8,9%. Risultato ancora oggi imbattuto tra tutti i 121 Comuni della Provincia di Roma. E in questo periodo leghista Ammaturo ha collezionato115 interrogazioni e 3 denunce: “La sintesi di tantissime ore trascorse – ha detto Ammaturo – per rispondere ai bisogni dei cittadini e della intera Comunità. Ho ritrovato in Fratelli d’Italia – ha concluso Giovanna Ammaturo – un più autentico profilo politico, lo stesso che ha caratterizzato le priorità del mio impegno. In Fratelli d’Italia c’è entusiasmo, autonomia, equità sociale, grande tradizione e voglia di guardare al futuro con attenzione alla meritocrazia e lavoro. Elementi che si traducono con civiltà e rispetto del mandato ricevuto dai tremila elettori a cui rinnoviamo il giuramento di fede e difendere la comunità al di sopra degli interessi personali”.




Marsala, lavori al cimitero: un appalto che costa oltre 500 mila euro

Il settore Lavori Pubblici del Comune di Marsala ha pubblicato una “manifestazione di interesse” al fine di individuare Imprese interessate a partecipare alla procedura negoziata per l’appalto dei “Lavori di manutenzione straordinaria, sistemazione ed illuminazione dei viali, arredo urbano, da eseguire nel cimitero urbano”. La base d’asta è di poco superiore a 500 mila euro. Gli operatori economici individuati (max 15) – che si aggiungeranno agli altrettanti quindici già iscritti all’Albo di fiducia dell’Ente – saranno invitati direttamente dal settore diretto dall’ing. Giuseppe Frangiamore. L’Avviso Pubblico, contenente modalità e requisiti per essere ammessi alla selezione preventiva, ha fissato al prossimo 7 marzo il termine di scadenza per la presentazione delle candidature. (a.t.)




Colle Dell’Acero, l’agriturismo top ai Castelli Romani

La location conquista i pieni voti ad “Eccellenze sotto scatto”, la rinomata rubrica de L’Osservatore d’Italia

Si chiama Colle Dell’Acero, si trova a pochi passi da Roma nell’omonima strada via Colle dell’Acero, 14 (Velletri) ed è senz’altro uno dei migliori agriturismi del Lazio. I prodotti sono tutti biologici, a chilometro 0 e di prima qualità, serviti con gentilezza, il tutto in una atmosfera familiare calda e accogliente ma senza un briciolo di trascuratezza nel servizio.

Una location davvero bella a vedersi e pulita. Con un grande forno a legna che fa le pizze la sera e dove cuociono gli arrosti.

Il menù agrituristico è a costo fisso e c’è un apposito menù per i bambini. Abbondante e molto curato. Ci sono solo prodotti di stagione, infatti i piatti cambiano di settimana in settimana regalando sempre nuovi sapori.

La gestione è prevalentemente composta da persone giovani ma preparatissime. Sono “i figli” di una lunga tradizione. Si tratta della quarta generazione della famiglia Iacchelli insediatasi a Colle dell’Acero dal 1948. Il famoso nonno Elio, insieme a suo fratello, fondò La Società Agricola Iacchelli che prosegue oggi con sempre nuove idee e servizi. L’agricoltura rimane comunque il punto cardine. Nell’azienda Colle dell’Acero c’è una Fattoria Didattica dotata di Bioparco, parco giochi, attività per bambini,
area barbecue e un colorato e profumato punto vendita dove sono esposti tutti i prodotti genuini della terra. 

Senz’altro Colle dell’Acero è promosso a pieni voti dalla ormai consolidata rubrica de L’Osservatore d’Italia “Eccellenze sotto scatto”.




Castelli Romani, la Finanza di Frascati scopre grosso contrabbando di sigarette dall’Arabia

Nell’ambito della capillare attività di controllo del territorio ed in attuazione del dispositivo di contrasto ai traffici illeciti i finanzieri della Compagnia di Frascati hanno intensificato i controlli in prossimità dei maggiori scali ferroviari ed autostradali dei castelli romani. Nel corso di tali attività, eseguite in collaborazione con unità cinofile della Compagnia di Ciampino, è stato tratto in arresto un giovane italiano trovato in possesso di circa 115 grammi di hashish e di oltre 200 € in banconote di piccolo taglio, provento dell’attività di spaccio. Nei confronti del giovane incensurato – processato per direttissima – il Tribunale ha disposto l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla autorità giudizaria. I successivi accertamenti tecnici eseguiti sulla sostanza stupefacente hanno permesso di riscontrare un principio attivo pari al 21,1 %, percentuale idonea a produrre complessivamente 943 dosi medie singole. Nel corso della medesima operazione sono stati inoltre segnalati alla Prefettura di Roma 4 giovani assuntori di sostanze stupefacenti in violazione dell’art. 75 D.P.R. 309/1990. Particolarmente monitorati nei primi mesi dell’anno sono stati anche i caselli autostradali presenti sull’autostrada A1/Diramazione Roma Sud, importanti punti di snodo della periferia romana. Proprio in tale ambito, nei pressi del casello autostradale di Monte Porzio Catone, le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro 430 kg di tabacco lavorato all’estero . Trasportati a bordo di un furgone. Le sigarette contrabbandate, sprovviste del contrassegno dei monopoli, riportavano il marchio “Dubao” nonché scritte in lingua araba, verosimilmente provenienti da mercati mediorientali. L’operazione di polizia giudiziaria trova collocazione nella specifica attività di contrasto al contrabbando di tabacco estero, volta alla repressione del commercio illegale di generi di monopolio che, oltre a sottrarre preziose risorse all’erario, costituisce una delle principali forme di finanziamento delle organizzazioni criminali a carattere internazionale




Edoardo De Angelis, candidato a tre David di Donatello con il film “Il vizio della speranza”: l’intervista in esclusiva

Il regista campano Edoardo De Angelis autore del film “Mozzarella Stories”, “ Perez”, “Indivisibili” e vincitore della Festa del Cinema di Roma con “Il vizio della speranza” è candidato a ben tre David di Donatello – miglior attrice protagonista (Pina Turco), miglior attrice non protagonista (Marina Gonfalone) e miglior canzone originale (‘A speranza) di Enzo Avitabile, il noto regista ha concesso a L’Osservatore d’Italia un’intervista in merito al suo nuovo film “Il vizio della speranza” girato in Campania sul fiume Volturno. La trama del film è un focus di uno spaccato del Bel Paese, l’utero in affitto delle prostitute nigeriane come opportunità di guadagno da parte delle organizzazioni criminali. Il film offre agli spettatori un viaggio all’interno di un microcosmo di una realtà di miseria e di degrado dove l’unica certezza è l’incertezza.

L’intervista

Niccolò Machiavelli diceva: “L’uomo ha bisogno di uno stato per fermare il proprio istinto omicida, ma lo stato è formato da uomini” tu con il film “Il vizio della speranza” ricordi agli spettatori che non solo si può trovare bellezza anche in situazioni che apparentemente anche l’Altissimo Signore sembra aver perso la speranza, ma anche gli stessi personaggi della malavita come la protagonista (Maria interpretato da Pina Turco) che è al servizio di una maitresse (dal nome Zì Marì interpretato da Marina Confalone) ha un lato umano, nonostante il male che la circonda e il male di quando adolescente venne violentata nel giorno della prima comunione. Com’è nata la storia de “ Il vizio della speranza”?
Volevo raccontare una storia semplice, la storia di un bambino che nasce. In mezzo al freddo. È al gelo.

Un tempo le organizzazioni criminali non si nominavano neanche e venivano chiamate tipo: ”La mano nera”, oppure veniva attribuito a gente di malaffare “Uomo di sistema”…ecc cos’è che ti spinge a rappresentare il lato oscuro della Campania felix così chiamata nell’antichità e che attualmente in molti vorrebbero nascondere (apparentemente anche lo stato)?
Le storie che questa terra mi suggerisce e sono storie di donne ed uomini che lottano, si trascinano feriti, spesso muoiono e, qualche volta vincendo, sopravvivono.

Quando hai saputo delle candidature ai tre David di Donatello cosa hai fatto e cosa hai provato?
Pina ha fatto un lavoro straordinario, unico, che merita tutti i riconoscimenti possibili; Marina è una grande artista con il quale ho avuto l’onore di lavorare; Enzo si conferma un grande compagno di suggestioni.

Il tuo prossimo lavoro?
La storia di Salvatore Todaro, il comandante che affondava le navi nemiche e portava in salvo i naufraghi.

Le donne sono le protagoniste assolute del film ”Il vizio della speranza”, con tutte le sfaccettature, come le capacità seppur rivolte al male di Zì Marì ed anche le sue debolezze.., oppure le sue contraddizioni, ad esempio la casa strapiena di altarini religiosi, l’incapacità della mamma (Cristina Donadio) che trova rifugio dei suoi fallimenti nella droga, le capacità di reagire di Maria e di decidere di rischiare la propria vita per amore del figlio che aspetta mettendosi contro la camorra e contro le previsioni del ginecologo. In altre interviste hai parlato delle donne della tua famiglia, ad esempio la nonna, ti va di parlare di loro?. Che ruolo hanno nella tua quotidianità?
Sono stato allevato da donne e scriverne mi viene naturale, le conosco molto le capisco poco. Nel libro le racconto ampiamente.

Edoardo De Angelis è stato già ospite ad Art Garage Sala Molière nei Campi Flegrei durante la rassegna “Cinemagma” organizzato dall’attore Nando Paone e dal giornalista Giuseppe Borrone per presentare il backstage del film realizzato da Adriano Morelli e Antimo Campanile. Il regista originario di Portici e poi della provincia di Caserta ha incontrato insieme all’attrice Pina Turco il 25 di febbraio al Cinema La Perla gli spettatori del cineforum riscuotendo un notevole successo.