Lanuvio, fa spesa gratis all’outlet di Valmontone

VALMONTONE (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno arrestato un 31enne di Lanuvio, con precedenti per reati contro il patrimonio, con l’accusa di furto aggravato all’interno del centro commerciale di Valmontone.

Il taccheggiatore, approfittando del notevole afflusso di clienti, è entrato in azione facendo razzia in un negozio di abbigliamento e calzature sportive. Grazie ai servizi di controllo predisposti e alla proficua collaborazione con il personale di vigilanza dell’outlet, unito alla tempestiva segnalazione dei responsabili dell’esercizio commerciale, che lo avevano notato aggirarsi con fare sospetto tra gli espositori, i Carabinieri della Stazione di Valmontone lo hanno immediatamente bloccato.

Nel suo zaino e sotto i suoi indumenti, il ladro aveva occultato numerosi capi, già privi del dispositivo antitaccheggio, del valore di oltre 300 euro.

La refurtiva è stata recuperata e restituita ai responsabili del negozio.
L’arrestato, a seguito del rito direttissimo, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione in caserma. I Carabinieri della Stazione di Valmontone gli hanno anche notificato il divieto di ritorno nel Comune per 3 anni.




L’arte della scultura. Auguste Rodin, il Pigmalione del secolo

Il grande poeta Ovidio come tutti sanno, tra le varie opere ne scrisse una particolarmente significativa e ricca di motivi: le Metamorfosi dove vengono narrate e tramandate ai posteri decine di vicende amorose o altri fatti, tutti attinenti però il particolare che uno dei soggetti per volere di qualche divinità o per altre ragioni, poteva venir trasformato in un essere diverso: Apollo per esempio si invaghisce di Dafne che viene trasformata in pianta di alloro perché la dea rifiuta le sue attenzioni oppure Leda che cede alle lusinghe di Giove che si trasforma in cigno oppure Narciso che vedendo la sua immagine riflessa nello stagno se ne innamora credendola di un altro essere…. Il tema che qui ci occupa fa parte del patrimonio letterario occidentale da sempre: infinite sono le trattazioni e riadattamenti sul tema: stiamo parlando della vicenda incredibile di Pigmalione: oggi tra più noti è la splendida commedia di G.B. Shaw intitolata appunto: Pigmalione.

Chi era dunque secondo Ovidio, questo personaggio?

Uno scultore dell’antica Grecia: un giorno terminò una scultura di donna in grandezza naturale e il poeta ci tiene a menzionare il particolare: in avorio: una impresa quasi fuori del comune data la rarità del materiale anche a quell’epoca, anzi ancora di più. Finita l’opera l’artista si avvede che la scultura uscita dallo scalpello supera ogni aspettativa: è bellissima, perfino affascinante: poco a poco l’avorio agli occhi dell’artista inizia ad animarsi, ad assumere le sembianze di una donna vera, stupefacente e incantevole.

Auguste Rodin e i suoi amati modelli ciociari

Abbandoniamo Ovidio e presentiamo lo scultore considerato il massimo dell’Ottocento-Novecento europeo, Auguste Rodin e i suoi amati modelli ciociari. Far vivere la materia, dar vita vera ad un oggetto e ad un essere vivente, è il grande segreto di ogni forma d’arte, dono rarissimo, solo degli eletti: l’artista è grande e destinato ai posteri quando sa infondere vita e anima al suo soggetto. Rodin aveva questa qualità. Si osservi la ‘Donna accovacciata’, una posizione apparentemente banale eppure la si osservi: la posizione delle labbra, la conformazione del viso, l’espressione, la posizione delle due braccia, la nudità intima esposta naturalmente e semplicemente, senza infingimenti o artificio, come in una scultura dell’antica Grecia: essa è viva e palpitante davanti a noi. L’artista ne realizzò molti esemplari e in diverse dimensioni: tanto diffuso fu ed è l’innamoramento dell’osservatore, oggi come allora. La stessa emozione di Narciso che viene ammaliato dalla sua immagine riflessa, sperimentiamo al cospetto di ‘Eva’: si immagini lo scultore nel suo studio, circondato dai suoi allievi, che modella un blocco informe di creta: davanti a lui sulla pedana si leva la modella: una ragazza di circa diciotto anni, nuda, membra formose e sode, dal corpo perfetto, capigliatura corvina, piedi e mani –incredibile- di una dea classica: l’artista è ammaliato e incantato, rapito da quel fiore della natura in posa davanti a lui e le sue mani affondano avidamente e quasi con concupiscenza nella creta e comincia a dar forma: le sedute si succedono e l’ansia e l’ardore, la bramosia quasi dell’artista raggiungono momenti spasmodici: quanto esce dalle sue mani, come per Narciso, lo coinvolge e ammalia, sempre e sempre più mano a mano che la creta morta diventa viva: fino a quando dopo qualche settimana di lavoro convulso, si avvede che la modella come la Dafne di Apollo, inizia a modificare il proprio corpo: una nuova vita ha iniziato a palpitare in lei: l’artista abbandona la scultura, rinuncia perché la sua donna gli sta sfuggendo e tradendo: il corpo della sua Eva sta degenerando e pervertendosi e trasformandosi: l’opera è compiuta pur se non ultimata : la modella è incinta!

Un giorno della fine del 1870 un uomo barbuto, abiti consunti e laceri, sporco, sicuramente non profumato, bussa allo studio dello scultore, sapendo che ingaggiava modelli: a questa visione, l’artista ha un sobbalzo: ecco il mio uomo! Rodin lo assume, stabiliscono il prezzo delle sedute e inizia il rapporto. Era parecchio tempo che l’artista aveva in mente un personaggio per il quale non era riuscito ancora a trovare colui che doveva impersonarlo. Ora lo ha davanti a lui: iniziano le sedute, frenetiche, appassionate: l’artista è quasi travolto dalla sua stessa ansia nel costatare che il modello in posa davanti a lui nella sua nudità è perfino superiore alle sue aspettative fisiche, a quanto immaginava. Sotto le sue dita instancabili e magistrali la creta prende forma e visibilità: quella barba sporca e ruvida, quei capelli arruffati, assumono la perfezione di una filigrana sotto il cesello magistrale e innamorato dell’artista: il volto, quel braccio teso, quelle mani e soprattutto quelle dita parlano: è ‘San Giovanni Battista’, Pigmalione-Rodin quasi un miracolo, ha infuso vita e coscienza nella creta, ha trasformato una sostanza morta in un essere vivente! La povera e umile creatura di Gallinaro ha assunto il sembiante e la esistenza del Battista! Il Battista è la personificazione del modello! L’Ovidio dei nostri giorni ne farebbe un campione da immortalare.




Camorra, arrestato il superlatitante Marco di Lauro. Si nascondeva nel quartiere Chiaiano. Ricercato dal 2004

Catturato il superlatitante di camorra Marco Di Lauro, grazie a un’operazione congiunta di Polizia e Carabinieri: lo rende noto il titolare del Viminale Matteo Salvini che fa i complimenti alle forze dell’ordine. “Dopo l’arresto di un terrorista algerino dell’Isis – afferma – mettono a segno un’altra operazione importantissima. Nessuna tregua ai criminali”.

Marco di Lauro si nascondeva in un appartamento di via Emilio Scaglione, nel quartiere di Chiaiano, periferia nord di Napoli. Alla vista delle forze dell’ordine non ha opposto resistenza. Classe 1980, Di Lauro è latitante dal 2004: quarto figlio di Paolo di Lauro, soprannominato “Ciruzzo o’ milionario”, fondatore della famiglia camorristica napoletana di Secondigliano, figura nella lista dei 30 latitanti più pericolosi.

 Classe 1980, è latitante dal 2004: quarto figlio di Paolo di Lauro, soprannominato “Ciruzzo o’ milionario”, fondatore della famiglia camorristica napoletana di Secondigliano, figura nella lista dei 30 latitanti più pericolosi.

“Marco Di Lauro non era armato e non ha opposto resistenza”: ha detto il questore di Napoli, Antonio De Jesu, che è sceso dai suoi uffici per accogliere i suoi uomini che, insieme all’Arma dei Carabinieri, hanno condotto l’operazione. Soddisfatto anche il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, colonnello Ubaldo Del Monaco, che ha evidenziato che l’azione si è svolta sotto il coordinamento della Dda di Napoli guidata dal procuratore Melillo. “Siamo contenti”, ha aggiunto Del Monaco




Ostia, operazione fiumara: denunciate 55 persone,sequestrati 9 cantieri e 70 fabbricati

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nel corso di una complessa indagine, relativa alle occupazioni abusive di aree demaniali sullo specchio acqueo e sulle relative banchine del fiume Tevere, coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina, hanno denunciato 55 persone e posto sotto sequestro 9 cantieri e 70 fabbricati sviluppati su oltre 28 mila metri quadrati di terreno demaniale.
L’attività trae origine da un controllo fiscale, eseguito nel 2014 dal II Gruppo Roma – Lido di Ostia, nei confronti di una società romana operante come rimessaggio, attracco e sosta di natanti da diporto. L’esame della documentazione acquisita e le successive verifiche effettuate presso la Regione Lazio consentivano di rilevare che la società, di fatto, esercitava la propria attività in un’area demaniale in assenza di titolo concessorio.
Le prime risultanze sono state comunicate alla Procura delle Repubblica di Roma, che ha emesso specifici decreti di ispezione finalizzati al rinvenimento e conseguente acquisizione della documentazione e di quanto ritenuto necessario allo sviluppo delle indagini; gli esiti di tali attività hanno permesso, poi, al GIP del locale Tribunale di disporre il sequestro dell’area in argomento.
Le successive attività investigative, condotte dalle Fiamme Gialle di Ostia, sempre sotto la direzione della Procura capitolina, in relazione ad altre aree demaniali situate sulle sponde del fiume Tevere, hanno permesso di constatare come la maggior parte delle stesse fosse occupata da soggetti privati per gli usi più diversi, senza alcuna autorizzazione da parte
della Regione Lazio.
Le indagini hanno portato così a individuare complessivamente oltre 28 mila metri quadrati di aree demaniali abusivamente occupate da abitazioni, capannoni industriali, autofficine, laboratori, ricoveri per attrezzi, rimessaggi per imbarcazioni, pontili attrezzati e, addirittura,
in un caso, anche da una attività di discarica a cielo aperto.
Sono 49 i procedimenti penali avviati e 55 le persone denunciate, mentre i terreni sono stati restituiti nella disponibilità del demanio.