Far Cry New Dawn, la saga diventa post nucleare

Far Cry New Dawn, nuovo capitolo della saga targata Ubisoft per Pc, Xbox One e Ps4, ha inizio 17 anni dopo l’apocalisse nucleare e la dittatura religiosa dello pseudo messia Joseph Seed vista in Far Cry 5 (qui la nostra recensione). In questo contesto post atomico un nuovo motivo di speranza di tornare alla vita ha bisogno di crescere tra le neonate comunità che stanno provando a ripopolare la superficie del pianeta, ma la rinascita è lenta e pericolosa. La natura ha già compiuto il suo rapido decorso dalla distruzione, per diventare rigogliosa e rifiorita. Attorno a Kim Rye e Tom Rush, la base Prosperity accoglie il punto di partenza per la rinascita, ma anche per la strenua opposizione al dominio militare delle perfide gemelle, a capo dei perfidi “Guerrieri della Strada”. Tra loro vige la legge del più forte in cui ognuno può giocare due parti: quella del piantagrane, o quella di chi risolve i problemi. Ai primi è riservata la morte, agli altri, invece, un’opportunistica sopravvivenza. Il giocatore vestirà i panni del braccio destro di Rush, a scelta uomo o donna con un minimo di personalizzazione estetica, e sarà suo compito guidare la rivincita di Prosperity e dell’intera Hope County. La storia e le avventure, svolgendosi nella stessa mappa del quinto capitolo, sono strettamente legate a personaggi e luoghi già visti nel precedente capitolo, ma mutati dal disastro nucleare. Riferimenti, in parte anche i personaggi, sono presi proprio da lì e chi l’ha giocato avrà una maggior soddisfazione nel percorrerne gli eventi. L’avventura si svolge per un totale di 22 missioni principali e circa una dozzina di ore per il completamento del titolo qualora ci si dedichi esclusivamente alla campagna. Detto ciò è bene precisare che il numero di ore che Far Cry New Dawn offre, volendo completare tutte le sfide, le sottoquest e trovando tutti i collezionabili, aumenta di molto.

Svolgere tutte queste attività ovviamente sbloccherà tutta
una serie di vantaggi che renderanno il proprio alter ego virtuale sempre più
forte e pronto ad affrontare la minaccia dei Guerrieri della Strada con maggior
possibilità di sopravvivenza. Una volta iniziata l’avventura e aver affrontato
una breve introduzione ci si troverà nella città di Prosperity. Il villaggio Diviso
in diverse aree fungerà da hub centrale dove è comodo trovare conforto dopo
ogni missione impegnativa, sia per rifocillarsi e rifornirsi di munizioni, sia
per spendere le risorse accumulate durante l’azione. Da subito quindi Far Cry New
Dawn pone il giocatore di fronte al nuovo sistema di gestione della fazione:
tutto, da Prosperity, alle armi, passando per veicoli e nemici, si divide in
quattro livelli di rarità e forza. Recuperare oggetti utili dalle macerie
dell’apocalisse, altro elemento immancabile in questo filone, servirà per
assemblare l’arsenale sempre più potente, anche se la moneta più preziosa nel
mondo Far Cry New Dawn è l’etanolo. Questo elemento è ottenibile sottraendolo
ai cattivi di turno che lo conservano negli Avamposti, marchio di fabbrica
della serie, che vanno ripuliti e riconquistati. Aperti i cancelli di
Prosperity, quello che una volta era il regno di Joseph Seed si mostra in tutta
la sua maestosità. La natura, come detto, ha preso il sopravvento e pervade
tutto il territorio di gioco in modo ancor più spettacolare che in precedenza.
Le strade sterrate che connettono i vari punti di interesse sono circondate da fitti
boschi e lunghi corsi d’acqua, portando su schermo una grossa mole di dettagli.
La mappa di gioco, che anche stavolta richiede la sola esplorazione per essere
scoperta, stupisce più per densità e qualità che per dimensioni, ma comunque
resta un territorio abbastanza vasto da scoprire e soprattutto offre tantissimi
luoghi e segreti da scoprire. In Far Cry New Dawn il crafting e la raccolta di
risorse sono i principali cambiamenti di questo capitolo, assieme
all’introduzione di alcuni elementi GdR sulla falsa riga di quanto visto negli
ultimi capitoli di Assassin’s Creed. Sotto questo aspetto l’ultimo capitolo
della saga di Ubisoft diverte e coinvolge, soprattutto grazie al bilanciamento
dei livelli armi/nemici che permettono uccisioni immediate. Di pari passo c’è
anche la progressione del personaggio, che grazie all’ottenimento di “Punti
Tratto” può sviluppare diverse abilità, alcune anche cumulabili, che concorrono
a rendere il gioco più accessibile anche nel momento in cui la difficoltà
s’impenna, soprattutto per chi si prefissa fin da subito di esplorare tutta la
mappa. Questi punti “esperienza” si ottengono principalmente completando le
sfide del gioco, ma anche correndo al salvataggio dei civili caduti nelle
grinfie dei Guerrieri della Strada e risolvendo gli enigmi legati alla scoperta
di alcuni tesori sparsi ovunque in Hope County.

 Nella sua semplicità, questo approccio
che strizza l’occhio ai GdR funziona bene lungo corso dell’avventura, ma non
porta alcuna grande innovazione. Purtroppo infatti la sensazione generale che
si ha è quella di un qualcosa che sa di già visto e pur rinvigorendo quella
struttura comprovata da anni all’interno della serie, è molto facile
raggiungerne l’apice. In questo aiutano gli Avamposti e le Spedizioni, soggetti
a loro volta alla progressione per livelli. Entrambi hanno l’utile funzione di far
guadagnare risorse in gran quantità e ogni volta che sono completati saliranno
di grado, aumentando la difficoltà in virtù di un successivo ritorno. La
completa libertà di approccio permette al giocatore di affrontare le situazioni
come meglio preferisce e, tirando le somme, risultano essere molto più
coinvolgenti degli eventi principali. Detto ciò, è innegabile che Far Cry New
Dawn sia un buon gioco, abbastanza lungo da godere e che offre un buon livello
di sfida. Purtroppo però, se si è appassionati della serie, la sensazione che
si avverte è quella di star giocando a qualcosa di già visto. Infatti,
nonostante le novità sopracitate, il gioco risulta essere un clone migliorato
dei suoi predecessori. Discorso diverso invece va fatto se non si è mai giocato
ai titoli precedenti della serie, ma visto il successo di quest’ultima, è
davvero difficile pensare che qualcuno non abbia mai affrontato uno dei tanti
titoli del franchise. A livello narrativo il gioco si attesta su un buon
livello, però, al di là di chiudere quanto lasciato in sospeso nel quinto
capitolo e presentare un paio di momenti interessanti, la scrittura non
raggiunge gli ottimi livelli visti nel capitolo precedente. Essere il sequel di
Far Cry 5 pone New Dawn in un confronto diretto, che viene però perso su quasi
tutti i fronti. Il carisma oscuro di John Seed e dei due fratelli, motivato dai
deliri di onnipotenza, vince a mani basse rispetto alla cattiveria fine a sé
stessa delle gemelle Lou e Mickey, mosse dalla semplice volontà di comandare e
arricchirsi quanto più possibile in questo nuovo mondo, che quasi faticano a
trovare ragioni per schierarsi contro gli abitanti di Prosperity.

Ubisoft avrebbe potuto far leva sull’ottima
reinterpretazione dello scenario post-apocalittico per renderlo innovativo,
diverso da tante altre opere, ma si perde tra l’ambientazione semplicemente
rivisitata e una fazione nemica vista e rivista in tanti altri videogame del
genere “dopo bomba”. Dopo cinque capitoli principali, due spin off, e molti
DLC, si ha la sensazione che Far Cry abbia bisogno di crescere e rinnovarsi per
portarsi su un nuovo livello, proprio come ha fatto la saga di Assassin’s Creed.
A livello tecnico Far Cry New Dawn poggia le sue basi sullo stesso motore che
un anno fa ha spinto il quinto capitolo canonico della serie. Rispetto a quanto
visto in passato, la sensazione che si ha è che i programmatori abbiano
preferito sacrificare un po’ di dettaglio generale, tra modelli e texture, in
cambio di una maggiore solidità e di un lavoro sull’ambientazione di alto
livello. La rifioritura è sostenuta da una vegetazione decisamente più
rigogliosa, da filtri cromatici accattivanti e da particellari più puliti. Gli
effetti sonori sono presi in larghissima parte dal predecessore, ma un ottimo
lavoro è stato svolto sulla scelta dei brani, davvero azzeccata in molte
occasioni, con tracce famose incastrate nel momento giusto al posto giusto.
Tirando le somme, questo Far Cry New Dawn, nonostante non lasci a bocca aperta
per quanto riguarda le novità, è un titolo di tutto rispetto, ambientato in un
universo molto ben caratterizzato e che garantisce la possibilità di divertirsi
per un buon numero di ore. Il titolo è perfettamente godibile sia da chi è fan
sfegatato della serie, sia da chi si avvicina al franchise di Ubisoft per la
prima volta. La grande giocabilità, l’intuitività dei comandi e un mondo vivo e
reattivo sono le qualità che rendono il software un videogame nel complesso
solido seppur non perfetto. Alla luce di quanto detto, se si è alla ricerca di
uno shooter che sposa, anche se in minima parte, alcune meccaniche da Gdr, Far
Cry New Dawn è sicuramente un’esperienza da provare.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 7,5

Longevità: 7,5

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise




Il Cd compie 40 anni e si avvia verso la “pensione”

Nel lontano 8 marzo del 1979 la Philips presentava il primo cd. Tale supporto era destinato a rivoluzionare l’ascolto e soprattutto la memorizzazione digitale delle informazioni. Adesso il compact disc è ormai in declino per l’arrivo dei nuovi formati digitali come lo streaming e l’archiviazione dati nel cloud. Il declino di tale supporto è sancito in Italia dall’uscita del Cd dal paniere Istat, che annovera i beni e i servizi più acquistati. E negli Usa dalla chiusura nel 2018 dell’ultima fabbrica che li produceva. Di fatto la progettazione del Cd nella sua configurazione definitiva risale al 1979 e si deve ad una joint venture della Philips con l’azienda giapponese Sony, che già dal 1975 stava sperimentando in modo indipendente la tecnologia per un disco ottico digitale. Un accordo tra la casa giapponese e quella olandese portò alla definizione dello standard per il compact disc, che prevedeva dischi di 12 centimetri e una risoluzione di 16 bit, e al lancio definitivo. Parlando un po’ di storia, a sancire il successo del cd fu il direttore d’orchestra Herbert Von Karajan che con i Berliner Philharmoniker è protagonista del primo disco registrato con il nuovo formato, mentre il primo album pop pubblicato su questo supporto è 52nd Street di Billy Joel. Nel 1990 l’intero settore dei Cd supera i 33 giri. Nel 2007, quando già l’mp3 è una realtà da diversi anni, si contano 200 miliardi di compact disc venduti nel mondo. E proprio l’mp3 e piattaforme come Napster e successivamente lo streaming di Spotify saranno determinanti per il declino del Compact disc, mai amato davvero dagli appassionati di musica per la qualità del suono, con il 2015 che verrà ricordato come l’anno in cui i formati “immateriali” hanno superato quelli fisici. Anche il suo utilizzo nel settore informatico crolla per il sopravvento delle chiavette usb, capienti e meno ingombranti, o di sistemi come wetransfer che permettono il trasferimento online di dati, video e foto in maniera veloce. Ma non è detto che fra qualche anno i cd non saranno destinati a tornare, infatti attualmente i suoi predecessori, dischi in vinile e musicassette, si sono recentemente presi la loro rivincita e sono tornati ad essere richiesti. Nel 2018 hanno fatto registrare aumenti delle vendite a due cifre, come riporta l’indagine della società specializzata BuzzAngle. In ogni caso, che sia destinato a sparire o a tornare in voga fra qualche anno non possiamo che augurare buon compleanno al cd.

F.P.L.




Legittima difesa: ok dalla Camera, ora passa al Senato. Venticinque M5S non votano

La Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa. Il provvedimento è passato con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti. Al voto sono scoppiati gli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Dal 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura.

La legittima difesa “è sicuramente una legge della Lega” ma “è nel contratto di governo. Io sono leale al contratto e si porta avanti e si vota. Non è che ci sia tutto questo entusiasmo nel M5s”. Lo afferma il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, a Rtl, sottolineando che allo stesso modo “non c’era tutto questo entusiasmo della Lega quando abbiamo votato la legge anticorruzione”.

Alla domanda su cosa non gli piaccia della legittima difesa, Di Maio ha indicato “il messaggio” che arriva: “Approvando questa legge si comincia a dire che si possono utilizzare di più le armi e questo non è il mio modello di Paese. Il mio obiettivo è comunque spiegare ai cittadini che la difesa personale va bene ma i cittadini devono essere difesi prima di tutto dallo Stato e dalle forze dell’ordine”.

“È un sacrosanto diritto per le persone perbene, di cui si parla da anni e che sarà legge entro questo mese”: ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, rispondendo sul disegno di legge sulla legittima difesa, a margine della presentazione delle celebrazioni per gli 80 anni dei vigili del fuoco.




Roma, a Villa Lante la conferenza su “Fatidiche Sorores”: le gemelle nell’antica Roma

Nella suggestiva Sede dell’Institutum Romanum Finlandiae (che, come noto, si dedica alla cultura classica, con particolare riferimento alla ricerca e all’insegnamento delle antichità romane) di Villa Lante al Gianicolo, la direttrice Arja Karivieri ha introdotto la professoressa Laura Chioffi (ha retto la cattedra di Storia ed Epigrafia della facoltà di Lettere e Filosofia della Seconda Università degli Studi di Napoli della quale si ricordano i forti legami ed il proficuo rapporto con l’Università di Helsinki) la quale ha svolto una lezione sulle relazioni tra le gemelle (Clodiae) e il culto gestito da sorelle, praticato ad Anzio.

Laura Chioffi ha iniziato la conferenza analizzando una nota iscrizione romana su marmo, scoperta nel 1983 ad Anzio in una necropoli, e ha esposto in dettaglio quali potrebbero essere i significati delle parole declinate gemellae (gemella) e sorori (soror) in essa contenute.

In occasione di un parto gemellare, considerato ben augurante dal mondo romano antico, se femminile, veniva imposto ad una il nome Gemella. Immediato il riferimento ai gemelli Romolo e Remo e al mito del loro fortunato salvamento. Il culto mirava a ottenere, anche attraverso parti multipli, una maggiore prolificità nella casa del praticante. Nella targa sepolcrale, del I secolo d.C., è intuibile che ad una delle due Ge, in vita (riconoscibile da una V aggiunta, incisa debolmente accanto al nome), toccò il triste compito di provvedere alla sepoltura della gemella e di predisporre la propria per il futuro.

Ha quindi evidenziato le fonti letterarie, in particolare degli storici Marziale e Svetonio, per stabilire una connessione tra le Clodiae (così chiamate in quanto liberte vissute durante la dinastia Clodia) e il culto esercitato nella città a sud di Roma da sorores, citate da Marziale. Inoltre, scrive Svetonio, la loro capacità profetica connota le sorores come Fortunae Antiatinae e che l’errata comprensione di una profezia fatta da sorores rese inaspettato l’assassinio dell’imperatore Caligola.

Anzio era sotto la protezione della Dea Fortuna. La duplicità insita nel termine Fortunae potrebbe riscontrarsi anche nella monetaria dell’imperatore Augusto dove in una, coniata per celebrare le vittorie sui Parti, è osservabile il doppio profilo della medesima Dea (uno con elmo e veste che la copre, l’altro senza elmo e con le spalle scoperte).

Ha poi proseguito citando ulteriori fonti riguardanti lo stesso collegamento interpretativo per concludere che le giovani sorelle gemelle, da liberte divenute profetesse, intermediarie tra i richiedenti l’oracolo e il volere della divinità interrogata, avrebbero potuto avere un diretto riscontro nella bellissima statua femminile, recuperata ad Anzio e conservata presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma; la cosiddetta “Fanciulla di Anzio”. La statua decorava la Villa di Nerone, in riva al mare, allora eretta nella stessa città laziale ove l’imperatore nacque.

La Fanciulla, dall’abbigliamento e dall’acconciatura particolari che suscitano alta considerazione, osserva estatica un vassoio contenente oggetti per eseguire pratiche divinatorie (rotolo per scrittura, ramo di alloro, zampette di gatto, altro), attribuibili con ogni probabilità al culto del Dio Apollo. L’alloro, nella mitologia, è legato alla metamorfosi di Dafne in albero, supplicata della ninfa, per evitare che nella fuga fosse afferrata da Apollo attratto dalla sua straordinaria bellezza (raccontato da Ovidio, il mito è rappresentato dallo stupendo gruppo scultoreo, capolavoro del Bernini, visitabile al Museo di Villa Borghese in Roma).

Ecco il testo della targa latina rinvenuta ad Anzio

Ampia partecipazione alla conferenza. Al termine, molte richieste di chiarimenti.

di Edoardo Caielli




Vaccini, Salvini scrive alla ministra Grillo e la permanenza dei bimbi a scuola fino a 6 anni

 Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto una lettera alla collega della Salute, Giulia Grillo, in cui chiede un decreto legge per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole di infanzia 0-6 anni. “L’intento del procedimento – scrive il responsabile del Viminale – è quello di garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell’infanzia”. “Evitiamo traumi ai più piccoli”, dice Salvini. 

Secondo Salvini è necessario evitare “l’allontanamento e la decadenza dalle liste scolastiche” dei bambini “essendo ormai giunti alla conclusione dell’anno”. Bisogna “evitare traumi ai più piccoli”, aggiunge il ministro e quindi è necessario “prevedere il differimento degli obblighi in scadenza al 10 marzo prossimo contenuti nella legge Lorenzin”.

Questo pomeriggio dalla Calabria, il Ministro della Salute rispondendo indirettamente a Salvini ha detto :  “L’intento comune è di superare il decreto Lorenzin sui vaccini obbligatori, una legge che noi riteniamo abbia alcune importanti lacune”. Lo ha detto il ministro della Salute Giulia Grillo a Reggio Calabria, rispondendo ad una domanda sulla lettera con la quale il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto un decreto legge per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole di infanzia fino a 6 anni. “Come e’ giusto che sia, sarà il Parlamento a superare quella legge”,  ha sottolineato.

La preoccupazione dei presidi. “Giusta la preoccupazione di non traumatizzare i bambini ma si continua a non tenere conto dei bimbi più fragili, la cui vita sarebbe a rischio se consentissimo ai non vaccinati per motivi ideologici di frequentare la stessa scuola. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. C’è un tema di salute pubblica per cui non possiamo essere d’accordo”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli interpellato dall’ANSA sulla proposta del ministro dell’Interno Salvini. “L’intervento ora con un dl farebbe ripiombare in un caos da cui si sta faticosamente uscendo”, aggiunge Giannelli.

L’ex ministro Lorenzin. “Salvini invece che evitare traumi pensi a come garantire la sicurezza dei bambini immunodepressi che non possono andare a scuola e a come verrà garantita la salute per quei bambini che i genitori non vogliono vaccinare mettendone a rischio la salute”. Così Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute e leader di civica popolare risponde al ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha scritto al ministro della Salute Giulia Grillo chiedendo un decreto legge per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole di infanzia 0-6 anni. 




Anguillara Sabazia, nuova sede Vigili del Fuoco: Il consigliere Fioroni interroga gli amministratori comunali

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – “Totale silenzio da parte del Comune di Anguillara Sabazia da Novembre 2018 ad oggi” riguardo la possibilità di apertura di un distaccamento dei Vigili del Fuoco. Questo quanto denunciato dal consigliere comunale ad Anguillara Sabazia Antonio Fioroni che ieri ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio e al segretario dell’Ente comunale sabatino nonchè al Prefetto di Roma.

L’interrogazione del consigliere comunale Antonio Fioroni presentata il 5 marzo 2019

Nell’interrogazione Fioroni ricorda che “il Ministero dell’Interno ha ravveduto la necessità di aprire una sede dei Vigili del Fuoco in Anguillara Sabazia e che la stessa è stata individuata in via Braccianense-Claudia n.766, e che l’Area Metropolitana, dopo un sopralluogo avvenuto in data 11/01/19, non avrebbe riscontrato problematiche all’interno dello stabile”.

La riunione di Novembre 2018 poi il silenzio

Il consigliere comunale fa presente il fatto che: “Nonostante le ripetute richieste dei Vigili interessati al progetto, l’unico riscontro – da parte dell’amministrazione comunale Ndr. – avuto è stata una riunione fine a se stessa”. Nel novembre del 2018 si era infatti tenuto un incontro, con la vice Sindaco Sara Galea e il consigliere comunale Alessia Pistola, finalizzato alla possibilità di aprire una nuova sede dei Vigili del Fuoco ad Anguillara Sabazia.

La sede dei Vigili del Fuoco venne chiusa nel 2010

Fino al 2010 in via Marchigiana ad Anguillara Sabazia era presente una sede dei Vigili del Fuoco che venne chiusa il 15 settembre dello stesso anno a causa di uno sfratto esecutivo. Una caserma operativa fin dal 2002 che vedeva 65 volontari. Il servizio offerto dai 65 Vigili del Fuoco volontari in questa caserma, permetteva, in coordinamento con le sedi permanenti, interventi e attività di soccorso tecnico urgente in una zona a nord di Roma che, per la ricchezza naturalistica, rappresenta un notevole e delicato patrimonio da preservare.

Un’area soggetta a numerosi e diversi incidenti

L’esigenza di un presidio ad Anguillara Sabazia, inoltre, era nata proprio dalle difficoltà delle squadre dei distaccamenti di Bracciano e Campagnano di intervenire in modo capillare e tempestivo in una zona, che specialmente in estate, è soggetta a numerosi e diversi incidenti. Si tratta di un’area densa di boschi e sterpaglie, che include due laghi, Bracciano e Martignano, ed alcuni tratti di strade che conducono a località balneari, come la via Aurelia e l’autostrada Roma-Civitavecchia.

Il Comune pagherebbe solo le utenze

Il consigliere comunale sabatino ha poi fatto espressamente presente che “i costi per il Comune di Anguillara Sabazia dovrebbero limitarsi alla sola copertura delle spese per le utenze”. Fioroni sollecita dunque l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Anselmo ad interfacciarsi con l’Area Metropolitana al fine di iniziare la procedura e “la perimetria con annessi atti consequenziali per la buona riuscita del progetto” considerando il fatto che ”avere una sede dei Vigili del Fuoco in zona, aiuterebbe a fronteggiare, qualora si presentassero, tutte le emergenze, anche quelle paventate nel Piano di Emergenza Comunale”.

Un’interrogazione importante

Soprattutto perché tratta della sicurezza, per la quale Fioroni chiede di relazionare circa “la reale volontà dell’amministrazione di favorire l’apertura di una sede così importante per il nostro territorio e di relazionare circa la possibilità di individuare una sede alternativa alla casa cantoniera Anguillara Sabazia”.