Roma, fumo da una scala mobile della stazione Termini

ROMA – Fumo da una delle scale mobili all’interno della stazione Termini.

Un nuovo disagio per l’utenza che arriva
dopo la chiusura di ben tre fermate del centro storico di Roma: Repubblica, Barberini
e Spagna.

E ora la paura è che venga chiusa anche la metro di Termini

L’impianto è stato infatti chiuso, per permettere ai tecnici di svolgere gli accertamenti necessari al caso e per capire cosa lo abbia provocato. Sul posto è intervenuta la polfer.

Sono ancora in corso le verifiche per chiarire cosa sia accaduto. Tra le ipotesi al momento considerate, quella che il fumo, per cause non note, sia partito dal motore.




Roma Capitale, Consiglio comunale senza De Vito: caos in aula. “Raggi dimettiti”

“Sapevo che il vecchio sistema avrebbe provato ad infiltrarsi, ma noi abbiamo anticorpi per resistere a questi attacchi e lo abbiamo dimostrato. Il M5S ha espulso Marcello De Vito”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi intervenendo in assemblea capitolina durante la prima seduta dopo l’arresto dell’ex presidente dell’Aula, Marcello De Vito. “Ogni volta che il vecchio sistema proverà a infiltrarsi e darci una spallata, noi resteremo qui. Noi vogliamo andare avanti e lo faremo come sempre a testa alta”, ha aggiunto la sindaca Raggi, che durante il suo discorso è stata interrotta dalle proteste da esponenti delle opposizioni tra il pubblico. A più riprese, durante la seduta le opposizioni hanno gridato “vergogna” e “a casa”. Sui cartelli esposti da FdI c’era scritto “Raggirati” e su quelli del Pd “Raggi dimettiti”. Attivisti dem nel pubblico hanno urlato “A casa”.




Viterbo, carcere: uccide il compagno di cella

VITERBO – Un detenuto indiano, arrestato lo scorso febbraio per tentato omicidio, ha ucciso un altro detenuto, un uomo italiano di 61 anni, suo compagno di cella nel carcere di Viterbo, dopo averlo colpito con uno sgabello. La lite sarebbe scoppiata per futili motivi.

L’episodio, avvenuto nella serata di ieri, è stato denunciato dal segretario generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci. Il decesso dell’uomo è stato dichiarato alle 3 di questa notte all’ospedale Belcolle di Viterbo.

“Questo fatto gravissimo – fa sapere Leo Beneduci – è l’ennesimo segnale che il sistema penitenziario è ormai allo sfascio e che tale situazione è sicuramente dovuta anche al lassismo e permissività da parte degli organi amministrativi penitenziari: è l’effetto delle politiche scellerate del passato che, di fatto, hanno sguarnito l’organico del Corpo di Polizia Penitenziaria, abbandonandolo a sè stesso, senza adottare i dovuti provvedimenti che, nel corso degli anni e anche di questo inizio 2019, continuiamo a chiedere invano alla parte politica e amministrativa”.

Per il leader dell’Osapp, “invece di adottare soltanto politiche di rieducazione, spesso tramutate in aggressioni ai poliziotti penitenziari e a risse anche tra gli stessi detenuti e campagne di delegittimazione del personale di polizia penitenziaria di Viterbo, è ora che si adottino anche seri provvedimenti relativi alla sicurezza del personale e delle strutture penitenziarie stesse”.




Tuscania in trasferta a Grottazzolina per chiudere bene

La Maury’s Italiana Assicurazioni Tuscania saluta la serie A2 Credem Banca in trasferta a Grottazzolina (Fm). Sia i laziali che la Videx non hanno più nulla da chiedere al girone, irraggiungibile per Tuscania Tipiesse Cisano, che domenica ha superato 3/0 in casa Pag Taviano; fuori dai play off promozione i marchigiani che una settimana fa hanno perso 3/1 in casa della Pool Libertas Cantù.

In settimana, capitan Pierlorenzo Buzzelli e compagni hanno preparato nel migliore dei modi la partita: obiettivo congedarsi dalla serie cadetta con una vittoria.

Per quanto concerne i padroni di casa, i ragazzi di coach Ortenzi potrebbero avere già la testa agli imminenti play-off serie A2 e quindi scendere in campo non proprio concentrati al massimo.

Questa la probabile formazione della Videx: Marchiani al palleggio, Sequeira opposto, Rosales Centelles e Vecchi di banda, Cubito e Gaspari centrali, Romiti libero.

All’andata al PalaMalè a Santo Stefano finì 0/3 con i bianco azzurri che mollarono solo nel finale.

A dirigere l’incontro i signori Marta Mesiano e Antonio Capolongo.

Diretta Lega Volley Channel e aggiornamenti in tempo reale sui canali social Tuscania Volley.

Si gioca alle 18,00




Viterbo, strada provinciale Vasanello – Orte: volontari raccolgono tre camion di rifiuti

VITERBO – Si è svolta stamattina, sabato 30 marzo 2019, la pulizia di un tratto della strada provinciale 30, che collega Vasanello con Orte.

I volontari del gruppo locale di Vasanello dell’associazione ambientalista Fare Verde, aiutati da quelli della Protezione Civile e da semplici cittadini, hanno raccolto i rifiuti dal bivio per Bagnolo fino alla fonte di acqua della Breccia.

In circa 500 metri sono stati raccolti tre camion di rifiuti, composti in prevalenza da bottiglie in plastica e vetro.

“Sono molto soddisfatta di questa mattinata, siamo riusciti nel nostro intento – afferma Roberta Pieri, commissario del Gruppo Fare Verde Vasanello – quello di far capire alle persone che “insieme possiamo fare tanto”, come recita il nostro motto.

Abbiamo visto due paesi, Orte e Vasanello, uniti da un unico grande amore, quello per l’ambiente. Ringraziamo di cuore i volontari intervenuti oggi da Vasanello e da Orte, le ragazze di Radio calibro, gli amici di Fare Verde Orte, il nostro assessore all’ambiente Ilaria Tranfa e l’assessore all’ambiente del comune di Orte Ida Mariastella Fuselli, che ci hanno aiutato a raccogliere i rifiuti.

Un grazie particolare va ai ragazzi della Protezione Civile di Orte per il loro preziosissimo aiuto – conclude Roberta Pieri – dalla sicurezza che ci hanno garantito al conferimento dei rifiuti attuato con i loro automezzi. Grazie davvero a tutti voi”.




Viterbo, l’associazione italiana persone down spegne 40 candeline

VITERBO – La vita è bella è la colonna sonora di avvio dell’incontro dedicato ai quarant’anni dell’Associazione italiana persone down, un modo per sottolineare i successi dei ragazzi, che vengono mostrati, uno via l’altro, in un video che ne racconta i momenti di vita comune nel lavoro, nello sport e nell’arte.

Una festa, avviata da Stefania Fioravanti, presidente comitato Unicef Viterbo, che modera l’incontro e presenta le autorità coinvolte, dalla presidente Aipd Viterbo Anna Lupino, al sindaco Arena e all’assessore Sberna, insieme ai presidenti nazionali Paolo Grillo (Aipd), e Enzo Razzano (Fondazione verso il Futuro). In Sala Regia anche i consiglieri comunali Achilli e Insogna, presidente della Consulta del Volontariato.

L’attenzione di Stefania si sposta subito su Leda Pasquali, fondatrice convinta dell’associazione persone down, mamma di Paoletto, e Giuseppe Foti, negli stessi anni fondatore di Unicef Viterbo. “Un viaggio che ha unito una mamma e un preside dall’animo grande verso i suoi studenti – sottolinea la Fioravanti – specie quelli bisognosi di attenzioni, tra cui anche Paoletto, E’ stata Leda la prima a comprendere, in città, l’importanza dell’associazionismo, un mezzo utile per coinvolgere famiglie e risolvere i problemi. Fu lei a creare la sezione cittadina nel 1979 Aipd, che allora si chiamava Bambini down, seguita poco dopo da Foti che portò a Viterbo l’Unicef. Una scelta univoca che li ha uniti”.

Subito i saluti dal sindaco Arena: “Saluto e ringrazio tutti voi e ricordo il grande ruolo che svolge l’associazione per questa comunità. Sono un’insegnante e negli anni ho avuto come allievi tanti amici come voi – dice rivolgendosi ai ragazzi in prima fila – e con loro ho passato i momenti più belli, imparando soprattutto ad amare, partecipando con gioia ai loro successi. Se avrete bisogno del sindaco venite e sarò sempre presente”.

E’ Anna Lupino a raccontare la sezione viterbese: “Siamo 25 soci, genitori, per lo più, di ragazzi adulti, che sono coinvolti in diversi corsi. Cerchiamo di seguire con attenzione le indicazioni che ci propone il nazionale e collaboriamo con tante realtà del territorio. Siamo qui a riflettere sul lungo viaggio percorso dai nostri ragazzi, e per raccontarci meglio invitiamo tutti a visitare il camper davanti la Sala Almadiani, dove, tra l’altro, è allestita una mostra. Personalmente ricordo quando mi dissero della sindrome di Martina – confessa Anna – era appena nata e crollai nel dramma ma una cugina mi presentò l’associazione. All’inizio la rifiutai e Leda mi disse ‘fai come ti senti, sei libera, noi siamo qui’. A distanza di anni sono qui a raccontare quanto di buono si riesce a fare e per questo invito tutti i genitori, magari di bimbi piccoli, che dovessero trovarsi nella mia stessa situazione, che provano ora quello che io provai anni fa di venirci a trovare, ora sono io a dire ‘noi siamo qui’. Ho tenuto a raccontare la mia storia perché è quella di tutti” ha concluso molto emozionata.

E’ il presidente nazionale a raccontare l’importanza di Viterbo: “La prima sede dopo Roma, sono felicissimo di essere qui. Anche io sono genitore di un ragazzo come voi e oggi comprendo l’importanza del nostro lavoro, del coraggio avuto nel cambiare le cose. E’ necessario trasformare il concetto di bisogni nel concetto di diritti. Dobbiamno stimolare verso il domani – precisa il dottor Grillo – i nostri ragazzi parlano di lavoro, di relazioni sentimentali, di vita. L’associazione è nata con Roma, seguita da Viterbo e ora siamo in tutta Italia, per questo siamo in giro con il Down tour, per raggiungere ogni luogo e diffondere il nostro messaggio”.

L’assessore ai servizi sociali, Antonella Sberna, spiega come è stato giusto accogliere l’associazione nella casa comunale: “L’emozione di Anna ci ha fatto riflettere e ragionare sulla situazione di questi figli, ma voglio sottolineare come questi nostri ragazzi viterbesi sono i più medagliati tra tutti i concittadini. E’ una sezione che lavora e lo dimostra. Come amministrazione siamo pronti ad affrontare la coprogettazione e quello che ritenete importante nel Dopo di noi. Proveremo a dare risposte reali e tangibili”.

Un argomento che sta a cuore a Enzo Razzani, che saluta dicendo: “Rendo omaggio a questa sala e a questa città, dove è nata la prima sezione, all’epoca era davvero una scelta innovativa. Un primo passo che dal 1975 ha iniziato a farci pensare al futuro, con la nascita della fondazione. Siamo nati imponendo il nome sindrome di down, aiutando tante famiglie e genitori a porsi nel modo giusto verso i figli. Accolgo con piacere la presenza dell’assessore e le sue parole, una collaborazione che può portare la giusta vicinanza, difficile da ottenere nella grandi città. Infine ricordo la bravura dei nostri figli, la loro forza, creatività e i tanti successi ottenuti”.
In sala è presente anche Alessia Brunetti, presidente associazione Dopo di noi viterbese.

E’ il momento della cerimonia e un nuovo video, quello del Down tour prodotto dal Nazionale, mostra “40 anni di fatica, gioia, successi, cadute e grandi risate”. I ragazzi vogliono portare le loro testimonianze, e in rappresentanza di tutti intervengono Fabiana, che legge una poesia tratta dal suo libro “I miei occhi vedono”, un breve racconto sulle sue sensazioni e sul grande amore con cui è solita vedere, scelta tra tante poesie di cui è autrice. Poi è la volta di Jacopo, in Aipd Viterbo dall’età di 15 anni: “Sono socio dell’associazione, ho trovato un luogo dove darmi da fare, frequentare corsi, imparare ad essere autonomo, ora lavoro e sono findanzato con Giovanna”, che lo accoglie al posto con un grande abbraccio.
Sono quattro le targhe consegnate ai soci fondatori dell’Aipd Viterbo, da quella alla memoria della storica presidente, Leda Pasquali, a Mario Conti, Caterina Lucidi e Maria Grazia Savino.

Per Leda arriva il figlio Guido e con lui l’emozionante ricordo della nascita del fratello Paolo, nel 1974: “Un bambino per cui la mamma ha lottato per dargli una vita diversa, non chiusa in casa. Mamma capì subito che era necessario usare tutti i mezzi di comunicazione, scriveva sui giornali e teneva una rubrica su Radio Sole, impegnandosi contemporaneamente nella scuola, per dare risposte concrete a bisogni reali. Ringraziandovi per la targa, consegno all’associazione una foto di mamma, affinché il suo sorriso illumini il futuro”.

Le ultime parole sono di nuovo per i ragazzi, tutti hanno portato un saluto, lasciato un pensiero, raccontato la propria visione della vita, la fierezza con cui affrontano competizioni e progetti, pensieri accolti dagli applausi dei presenti.

La festa si è poi spostata agli Almadiani, dove è allestita la mostra dell’associazione e dove è parcheggiato il camper che sta facendo il giro d’Italia, per celebrare una staffetta tra il team romano che lo ha lasciato e quello viterbese che lo ha preso in carico, e che domani lo porterà fino a Perugia.

Alla mostra una sorpresa: tre studenti dell’istituto Alberghiero Farnese di Montalto di Castro hanno raccolto dei fondi a scuola, donando ben 115 euro all’Aipd Viterbo. Il Down tour vede tra i partner anche l’Associazione Italiana Chef e i ragazzi ne sono venuti a conoscenza grazie a loro, associando un gesto d’affetto per la loro collega Veronica, una studentessa down diventata la protagonista dell’istituto montaltese.




Anguillara Sabazia, Pro Loco: prendere o lasciare

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale Antonio Fioroni.

“Tra le follie avvenute nell’ultimo Consiglio comunale è passata inosservata la modifica della convenzione tra Comune e ProLoco. Pensata, scritta e portata all’attenzione dell’aula consiliare senza che l’associazione ne fosse minimamente a conoscenza. Si da per scontato che una convenzione venga stipulata in accordo tra le due parti, ma questa amministrazione è in grado di regalarci continue sorprese e il testo è stato posto in votazione senza aver interpellato la ProLoco. Solo grazie alla presenza del Presidente Moreno Delle Fratte e Daniela Giannini, in qualità di segretaria, l’assise è stata messa al corrente della reale situazione. Sono misteriosi i motivi di questa decisione unilaterale che pone l’associazione di fronte a un bivio, controfirmare un testo imposto o rifiutarsi e non sapere quali saranno le ripercussioni? L’astio di questa maggioranza è palese, dimostrato dalle parole del Vicesindaco che accusa la ProLoco di non prendersi le proprie responsabilità, arrivando persino a dire che le altre associazioni si rivolgono direttamente a loro perché non vogliono interloquire con l’associazione. Non dimentichiamo che il nuovo schema di convenzione toglie la responsabilità dell’organizzazione degli eventi alla ProLoco, inventando un poco chiaro metodo di messa a bando, contrapponendo le associazioni del territorio una contro l’altra nell’organizzazione di momenti di aggregazione che al contrario dovrebbero essere motivo di unione e folklore. Alla mia richiesta di ritiro del punto al fine di concordare un testo condiviso è seguita ovviamente una risposta negativa. I consiglieri di maggioranza hanno fatto ciò che sanno fare meglio, alzare la mano a comando senza rendersi conto delle conseguenze. Continua la distruzione del tessuto sociale di Anguillara. Associazioni, comitati di quartiere ed ora anche la ProLoco sono vittime di una maggioranza che si sta facendo terra bruciata intorno. Chi verrà chiamato ad amministrare il paese alle prossime elezioni avrà un compito molto importante, essere al fianco di queste realtà che hanno il solo scopo di fare del bene disinteressato per il paese”.




Roma, via Giolitti: 6 persone arrestate e una denunciata

ROMA – I Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante, ieri sera, hanno messo in atto una massiccia attività di controllo sui cosiddetti “ballatoi” di via Giolitti e vie limitrofe, durata fino a notte fonda.

Il bilancio delle attività, a cui hanno preso parte anche i Carabinieri della Compagnia di Intervento Operativo dell’8° Reggimento “Lazio”, è di 6 persone arrestate, una denunciata a piede libero, decine e decine di dosi di droga sequestrate e 75 persone controllate.

Proprio sui ballatoi, i Carabinieri hanno arrestato tre cittadini nordafricani di 18, 23 e 38 anni, tutti con precedenti, per detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti ai quali sono state sequestrate 20 dosi, tra eroina e marijuana, e denaro contante.

Successivamente nella rete dei controlli dei Carabinieri sono finiti due cittadini del Gambia di 23 e 29 anni e un italiano di 57 anni che, dagli accertamenti alla banca dati,  sono risultati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare e quindi arrestati. Sono tutti e tre vicini al mondo degli stupefacenti e i primi due gia destinatari del divieto di dimora nel comune di Roma.

Un 17enne romano è stato denunciato in stato di libertà, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il minore è stato pizzicato dai Carabinieri mentre cedeva un involucro di cellophane, contente 2 g di hashish ad un suo coetaneo e trovato in possesso di un’altra dose di hashish e circa 200 euro in contanti. Il giovane acquirente è stato identificato dai militari e segnalato al Prefetto come assuntore. 

I controlli dei Carabinieri hanno riguardato anche attività commerciali, in particolare un affittacamere divia Principe Amedeo, gestito da un cittadino cinese, è stato sanzionato complessivamente per un importo di circa 4500 euro, per aver ampliato la propria attività ricettiva di 5 posti letto in più rispetto a quelli autorizzati e per le scarse condizioni igienico sanitarie. Per questi motivi i militari hanno anche avanzato una proposta di chiusura all’autorità di pubblica sicurezza.

Ad un cittadino del Bangladesh, titolare di un’attività di minimarket, i militari hanno notificato un decreto di chiusura per la durata di 15 giorni, emesso dal Prefetto. Provvedimento scattato a seguito delle ripetute violazioni inerenti l’ordinanza comunale anti alcol.

Complessivamente i Carabinieri hanno anche controllato 60 veicoli, elevando sanzioni per violazioni al codice della strada per circa 23 mila euro e identificate 70 persone delle quali 32 con precedenti.




Roma, Tor Bella Monaca: 8 persone in manette in poche ore

ROMA – Sono state 48 ore di intensi controlli quelli eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Frascati nel quartiere di Tor Bella Monaca.

Il bilancio parla di 8 persone arrestate e circa 100 dosi di droga sequestrata e 9 consumatori di sostanze stupefacenti segnalati al Prefetto.

In largo Ferruccio Mengaroni, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca hanno notato un 29enne romano, aggirarsi con fare sospetto nei pressi della nota “piazza” di spaccio. Intervenuti nell’immediato, i militari hanno controllato l’uomo e lo hanno trovato in possesso di 14 dosi di cocaina e denaro contante.

Poco più tardi in via dell’Archeologia, i Carabinieri hanno fatto scattare un blitz bloccando 7 pusher, tutti romani di età compresa tra i 19 e 50 anni e già noti alle forze dell’ordine per i loro trascorsi negli ambienti della droga, mentre cedevano dosi di sostanza stupefacente a giovani acquirenti che sono stati identificati e segnalati al Prefetto quali assuntori.

La perquisizione sul posto ha permesso ai Carabinieri di sequestrare 65 dosi tra cocaina ed eroina e denaro contante, ritenuto il provento dell’illecita attività.

Tutti gli arrestati sono stati accompagnati in caserma, dove saranno trattenuti in attesa del rito direttissimo.




Catania, Squadra Mobile, operazione Wanted 3: arrestati in Germania e Francia 10 cittadini nigeriani destinatari di mandato di arresto europeo

Nelle giornate del 27 febbraio, del 6, 13, 19, 21 marzo scorsi e in data odierna, nell’ambito del progetto “Wanted 3” la Polizia di Stato, in collaborazione con le polizie tedesca e francese, ha rintracciato e tratto in arresto 10 latitanti nigeriani che avevano trovato riparo in quei paesi.

In particolare, nell’ambito dell’operazione “Norsemen”, svolta dalla Squadra Mobile di Catania e coordinata da quella Procura Distrettuale Antimafia, la Polizia tedesca ha localizzato e tratto in arresto nella città di Ratisbona i cittadini nigeriani Lucky AIGBOTSUA (cl.1992) chiamato “Ocha” e Alex COLLINS (cl.1994) detto “Papà”, mentre la Polizia francese, con il supporto di personale del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile etnea e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, ha tratto in arresto nella citta di Parigi Happy UWAYA (cl.1992) “Sisa” e Josephine EWANSIHA (cl.1992), nella città di Nancy Henry SAMSON (cl.1990) e Chioma ONUOHA (cl.1994), poi sottoposta al solo obbligo di firma, nella città di Marsiglia Joj Ayomide OKOH (cl. 1991), Godsent ADAMA (cl.1994) e Michael OKOWA (cl.1991) e nella città di Nizza Courage OMGOBIA (cl.1994).

I nigeriani sono tutti destinatari di Mandato di Arresto Europeo in relazione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa a loro carico in data 26.1.2019 dal G.I.P. del Tribunale di Catania perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo.

I predetti sono ritenuti membri di un’organizzazione criminale transnazionale nigeriana di matrice cultista denominata “Vikings” o “Supreme Vikings Confraternity” (SVC), detta anche “NORSEMEN della Nigeria”, facente parte di un più ampio sodalizio radicato in Nigeria e diffuso in diversi stati europei ed extraeuropei, caratterizzato dalla presenza di una struttura organizzativa di carattere gerarchico, di organi deputati al coordinamento dei vari gruppi diffusi nel territorio dello stato italiano e al controllo del rispetto delle regole interne, nonché dalla presenza di ruoli e cariche aventi specifici poteri all’interno della compagine associativa.

Gli indagati appartenevano tutti alla cellula denominata “CATACATA M.P. (ITALY SICILIY) – De Norsemen Kclub International”, operante a Catania e provincia, con base operativa presso il C.A.R.A. di Mineo (CT), guidata da Happy UWAYA, ritenuto il capo ed organizzatore, in qualità di “executioner”, e da Henry SAMSON, ritenuto l’organizzatore della rete associativa finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’associazione imponeva la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi cultisti rivali al fine di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti all’interno di quel centro di accoglienza, creando un forte assoggettamento omertoso.