Legittima difesa: ok dalla Camera, ora passa al Senato. Venticinque M5S non votano

La Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa. Il provvedimento è passato con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti. Al voto sono scoppiati gli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Dal 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura.

La legittima difesa “è sicuramente una legge della Lega” ma “è nel contratto di governo. Io sono leale al contratto e si porta avanti e si vota. Non è che ci sia tutto questo entusiasmo nel M5s”. Lo afferma il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, a Rtl, sottolineando che allo stesso modo “non c’era tutto questo entusiasmo della Lega quando abbiamo votato la legge anticorruzione”.

Alla domanda su cosa non gli piaccia della legittima difesa, Di Maio ha indicato “il messaggio” che arriva: “Approvando questa legge si comincia a dire che si possono utilizzare di più le armi e questo non è il mio modello di Paese. Il mio obiettivo è comunque spiegare ai cittadini che la difesa personale va bene ma i cittadini devono essere difesi prima di tutto dallo Stato e dalle forze dell’ordine”.

“È un sacrosanto diritto per le persone perbene, di cui si parla da anni e che sarà legge entro questo mese”: ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, rispondendo sul disegno di legge sulla legittima difesa, a margine della presentazione delle celebrazioni per gli 80 anni dei vigili del fuoco.




Roma, a Villa Lante la conferenza su “Fatidiche Sorores”: le gemelle nell’antica Roma

Nella suggestiva Sede dell’Institutum Romanum Finlandiae (che, come noto, si dedica alla cultura classica, con particolare riferimento alla ricerca e all’insegnamento delle antichità romane) di Villa Lante al Gianicolo, la direttrice Arja Karivieri ha introdotto la professoressa Laura Chioffi (ha retto la cattedra di Storia ed Epigrafia della facoltà di Lettere e Filosofia della Seconda Università degli Studi di Napoli della quale si ricordano i forti legami ed il proficuo rapporto con l’Università di Helsinki) la quale ha svolto una lezione sulle relazioni tra le gemelle (Clodiae) e il culto gestito da sorelle, praticato ad Anzio.

Laura Chioffi ha iniziato la conferenza analizzando una nota iscrizione romana su marmo, scoperta nel 1983 ad Anzio in una necropoli, e ha esposto in dettaglio quali potrebbero essere i significati delle parole declinate gemellae (gemella) e sorori (soror) in essa contenute.

In occasione di un parto gemellare, considerato ben augurante dal mondo romano antico, se femminile, veniva imposto ad una il nome Gemella. Immediato il riferimento ai gemelli Romolo e Remo e al mito del loro fortunato salvamento. Il culto mirava a ottenere, anche attraverso parti multipli, una maggiore prolificità nella casa del praticante. Nella targa sepolcrale, del I secolo d.C., è intuibile che ad una delle due Ge, in vita (riconoscibile da una V aggiunta, incisa debolmente accanto al nome), toccò il triste compito di provvedere alla sepoltura della gemella e di predisporre la propria per il futuro.

Ha quindi evidenziato le fonti letterarie, in particolare degli storici Marziale e Svetonio, per stabilire una connessione tra le Clodiae (così chiamate in quanto liberte vissute durante la dinastia Clodia) e il culto esercitato nella città a sud di Roma da sorores, citate da Marziale. Inoltre, scrive Svetonio, la loro capacità profetica connota le sorores come Fortunae Antiatinae e che l’errata comprensione di una profezia fatta da sorores rese inaspettato l’assassinio dell’imperatore Caligola.

Anzio era sotto la protezione della Dea Fortuna. La duplicità insita nel termine Fortunae potrebbe riscontrarsi anche nella monetaria dell’imperatore Augusto dove in una, coniata per celebrare le vittorie sui Parti, è osservabile il doppio profilo della medesima Dea (uno con elmo e veste che la copre, l’altro senza elmo e con le spalle scoperte).

Ha poi proseguito citando ulteriori fonti riguardanti lo stesso collegamento interpretativo per concludere che le giovani sorelle gemelle, da liberte divenute profetesse, intermediarie tra i richiedenti l’oracolo e il volere della divinità interrogata, avrebbero potuto avere un diretto riscontro nella bellissima statua femminile, recuperata ad Anzio e conservata presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma; la cosiddetta “Fanciulla di Anzio”. La statua decorava la Villa di Nerone, in riva al mare, allora eretta nella stessa città laziale ove l’imperatore nacque.

La Fanciulla, dall’abbigliamento e dall’acconciatura particolari che suscitano alta considerazione, osserva estatica un vassoio contenente oggetti per eseguire pratiche divinatorie (rotolo per scrittura, ramo di alloro, zampette di gatto, altro), attribuibili con ogni probabilità al culto del Dio Apollo. L’alloro, nella mitologia, è legato alla metamorfosi di Dafne in albero, supplicata della ninfa, per evitare che nella fuga fosse afferrata da Apollo attratto dalla sua straordinaria bellezza (raccontato da Ovidio, il mito è rappresentato dallo stupendo gruppo scultoreo, capolavoro del Bernini, visitabile al Museo di Villa Borghese in Roma).

Ecco il testo della targa latina rinvenuta ad Anzio

Ampia partecipazione alla conferenza. Al termine, molte richieste di chiarimenti.

di Edoardo Caielli




Vaccini, Salvini scrive alla ministra Grillo e la permanenza dei bimbi a scuola fino a 6 anni

 Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto una lettera alla collega della Salute, Giulia Grillo, in cui chiede un decreto legge per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole di infanzia 0-6 anni. “L’intento del procedimento – scrive il responsabile del Viminale – è quello di garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell’infanzia”. “Evitiamo traumi ai più piccoli”, dice Salvini. 

Secondo Salvini è necessario evitare “l’allontanamento e la decadenza dalle liste scolastiche” dei bambini “essendo ormai giunti alla conclusione dell’anno”. Bisogna “evitare traumi ai più piccoli”, aggiunge il ministro e quindi è necessario “prevedere il differimento degli obblighi in scadenza al 10 marzo prossimo contenuti nella legge Lorenzin”.

Questo pomeriggio dalla Calabria, il Ministro della Salute rispondendo indirettamente a Salvini ha detto :  “L’intento comune è di superare il decreto Lorenzin sui vaccini obbligatori, una legge che noi riteniamo abbia alcune importanti lacune”. Lo ha detto il ministro della Salute Giulia Grillo a Reggio Calabria, rispondendo ad una domanda sulla lettera con la quale il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto un decreto legge per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole di infanzia fino a 6 anni. “Come e’ giusto che sia, sarà il Parlamento a superare quella legge”,  ha sottolineato.

La preoccupazione dei presidi. “Giusta la preoccupazione di non traumatizzare i bambini ma si continua a non tenere conto dei bimbi più fragili, la cui vita sarebbe a rischio se consentissimo ai non vaccinati per motivi ideologici di frequentare la stessa scuola. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. C’è un tema di salute pubblica per cui non possiamo essere d’accordo”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli interpellato dall’ANSA sulla proposta del ministro dell’Interno Salvini. “L’intervento ora con un dl farebbe ripiombare in un caos da cui si sta faticosamente uscendo”, aggiunge Giannelli.

L’ex ministro Lorenzin. “Salvini invece che evitare traumi pensi a come garantire la sicurezza dei bambini immunodepressi che non possono andare a scuola e a come verrà garantita la salute per quei bambini che i genitori non vogliono vaccinare mettendone a rischio la salute”. Così Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute e leader di civica popolare risponde al ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha scritto al ministro della Salute Giulia Grillo chiedendo un decreto legge per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole di infanzia 0-6 anni. 




Anguillara Sabazia, nuova sede Vigili del Fuoco: Il consigliere Fioroni interroga gli amministratori comunali

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – “Totale silenzio da parte del Comune di Anguillara Sabazia da Novembre 2018 ad oggi” riguardo la possibilità di apertura di un distaccamento dei Vigili del Fuoco. Questo quanto denunciato dal consigliere comunale ad Anguillara Sabazia Antonio Fioroni che ieri ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio e al segretario dell’Ente comunale sabatino nonchè al Prefetto di Roma.

L’interrogazione del consigliere comunale Antonio Fioroni presentata il 5 marzo 2019

Nell’interrogazione Fioroni ricorda che “il Ministero dell’Interno ha ravveduto la necessità di aprire una sede dei Vigili del Fuoco in Anguillara Sabazia e che la stessa è stata individuata in via Braccianense-Claudia n.766, e che l’Area Metropolitana, dopo un sopralluogo avvenuto in data 11/01/19, non avrebbe riscontrato problematiche all’interno dello stabile”.

La riunione di Novembre 2018 poi il silenzio

Il consigliere comunale fa presente il fatto che: “Nonostante le ripetute richieste dei Vigili interessati al progetto, l’unico riscontro – da parte dell’amministrazione comunale Ndr. – avuto è stata una riunione fine a se stessa”. Nel novembre del 2018 si era infatti tenuto un incontro, con la vice Sindaco Sara Galea e il consigliere comunale Alessia Pistola, finalizzato alla possibilità di aprire una nuova sede dei Vigili del Fuoco ad Anguillara Sabazia.

La sede dei Vigili del Fuoco venne chiusa nel 2010

Fino al 2010 in via Marchigiana ad Anguillara Sabazia era presente una sede dei Vigili del Fuoco che venne chiusa il 15 settembre dello stesso anno a causa di uno sfratto esecutivo. Una caserma operativa fin dal 2002 che vedeva 65 volontari. Il servizio offerto dai 65 Vigili del Fuoco volontari in questa caserma, permetteva, in coordinamento con le sedi permanenti, interventi e attività di soccorso tecnico urgente in una zona a nord di Roma che, per la ricchezza naturalistica, rappresenta un notevole e delicato patrimonio da preservare.

Un’area soggetta a numerosi e diversi incidenti

L’esigenza di un presidio ad Anguillara Sabazia, inoltre, era nata proprio dalle difficoltà delle squadre dei distaccamenti di Bracciano e Campagnano di intervenire in modo capillare e tempestivo in una zona, che specialmente in estate, è soggetta a numerosi e diversi incidenti. Si tratta di un’area densa di boschi e sterpaglie, che include due laghi, Bracciano e Martignano, ed alcuni tratti di strade che conducono a località balneari, come la via Aurelia e l’autostrada Roma-Civitavecchia.

Il Comune pagherebbe solo le utenze

Il consigliere comunale sabatino ha poi fatto espressamente presente che “i costi per il Comune di Anguillara Sabazia dovrebbero limitarsi alla sola copertura delle spese per le utenze”. Fioroni sollecita dunque l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Anselmo ad interfacciarsi con l’Area Metropolitana al fine di iniziare la procedura e “la perimetria con annessi atti consequenziali per la buona riuscita del progetto” considerando il fatto che ”avere una sede dei Vigili del Fuoco in zona, aiuterebbe a fronteggiare, qualora si presentassero, tutte le emergenze, anche quelle paventate nel Piano di Emergenza Comunale”.

Un’interrogazione importante

Soprattutto perché tratta della sicurezza, per la quale Fioroni chiede di relazionare circa “la reale volontà dell’amministrazione di favorire l’apertura di una sede così importante per il nostro territorio e di relazionare circa la possibilità di individuare una sede alternativa alla casa cantoniera Anguillara Sabazia”.




Bologna, bambino cade da un carro di carnevale: è grave

Un bambino è rimasto gravemente ferito cadendo da un carro mascherato, durante la sfilata di carnevale in corso nel centro di Bologna. L’incidente è avvenuto poco prima delle 15 in via Indipendenza. Sul posto il 118, con ambulanza e auto medica, e le forze dell’ordine. Il piccolo, portato all’ospedale Maggiore di Bologna, sarebbe grave.

Il bimbo ha due anni e mezzo e, secondo le prime ricostruzioni, era sul carro insieme alla madre, quando è scivolato. Sono state fatte manovre per rianimarlo da parte del personale sanitario intervenuto. La sfilata è stata successivamente annullata.

“Era sul carro insieme alla mamma, quando è caduto dalle ringhiere che lo delimitano”. Lo racconta una testimone che ha assistito alla caduta del bambino. Il bambino, dopo le manovre per provare a rianimarlo, è stato portato d’urgenza all’ospedale Maggiore. Sul posto i carabinieri che stanno sentendo alcune persone. C’è gente che piange, sotto choc per quanto successo. Il carro, a tema MasterChef, stava andando verso piazza Nettuno ed era trainato da un trattore. Ha una ringhiera gialla. La madre dunque era sul carro, il padre pare fosse a piedi, secondo quanto riferiscono i testimoni.

I carabinieri hanno posto sotto sequestro il carro a tema ‘Masterchef’ dal quale è caduto il bambino di due anni e mezzo oggi in centro a Bologna. Dalla prima ricostruzione, il piccolo sarebbe scivolato dalle braccia della madre che era con lui ed è finito a terra, dove ha battuto la testa poi è stato verosimilmente urtato dallo stesso mezzo. I Carabinieri hanno avviato accertamenti per ricostruire cause e dinamica dell’incidente: stanno ascoltando diversi testimoni e visioneranno anche i filmati di alcune telecamere di sorveglianza lungo la via, che potrebbero avere ripreso il momento della caduta.

“Ho visto che il bambino era a terra, in arresto cardiaco ed era ferito. Allora mi sono avvicinato e gli ho fatto il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Sono andato avanti non so per quanto, forse 15-20 minuti, prima che arrivasse l’ambulanza. Poi ho lasciato fare al personale del 118″. A parlare è un dipendente della Curia di Bologna, che per primo ha prestato soccorso al bimbo di due anni e mezzo che oggi pomeriggio è caduto da uno dei carri della tradizionale sfilata di Carnevale organizzata nel centro della città. Il bimbo è ora ricoverato in ospedale e le sue condizioni sono gravissime. “Quando mi sono allontanato gli operatori del 118 hanno continuato a rianimarlo – ha aggiunto il soccorritore, che stava facendo il servizio d’ordine per la sfilata – solo più tardi ho saputo che mentre lo portavano via aveva ripreso a respirare”.




Roma, cedimento scala mobile: a maggio riapre la stazione metro Repubblica

Chiusa dal 23 ottobre, quando cedette una scala mobile coinvolgendo diversi tifosi russi in trasferta a Roma, la stazione metro di Repubblica dovrebbe riaprire entro i primi giorni di maggio. E’ quanto hanno comunicato, ieri, gli assessori ai Trasporti e al Commercio di Roma, Linda Meleo e Carlo Cafarotti, durante un incontro con i commercianti della zona, che da tempo puntano il dito contro gli effetti di ‘desertificazione’ dell’area in seguito alla chiusura della stazione. La centralissima stazione Repubblica della metro A, secondo quanto si spiega, è rimasta chiusa inizialmente perché sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, poi sono state dissequestrate quattro scale mobili su sei, ma al momento resta off limits perché si è in attesa di pezzi su misura che devono essere fabbricati ex novo.




Tav, Conte: “Venerdì prenderemo la scelta migliore. Il Governo non rischia”

Per quanto riguarda la Tav, siamo in dirittura d’arrivo, nel percorso finale, quello politico. Oggi c’è stata la prima riunione politica, abbiamo iniziato l’analisi costi benefici. Domani sera alle 8,30, riunione con i tecnici a oltranza. Credo una scelta entro venerdì”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, al termine del vertice di governo. “Siccome prenderemo la scelta migliore per i cittadini, ovviamente il governo non rischia. Mi batterò perchè non sia trascurato alcun aspetto per una decisione corretta” ha ribadito il premier. Conte prova dunque a rimettere ordine nella questione dopo le diverse fughe in avanti, richiamando Lega ed M5s. “Rispetto le posizioni della Lega e del M5s ma sarò garante che queste posizioni pregiudiziali non pesino sul tavolo.Partiremo dall’analisi costi-benefici“. “Posso garantire che prenderemo una decisione per tutelare l’interesse nazionale” che ha precisato che “in questa fase non ci sarà nessuna interlocuzione con la Francia”.  La Lega affida dunque la soluzione al premier, confidando nelle sue capacità di mediazione, come aveva fatto ieri Salvini. “Stiamo lavorando per la soluzione migliore partendo da dati oggettivi. La soluzione è nelle mani del presidente Conte, le posizioni di partenza sono note. Siamo fiduciosi che si risolverà tutto per il meglio”dichiara Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, al termine del vertice di governo.




Roma, perseguitavano i turisti a Fontana di Trevi: 6 borseggiatori in manette

ROMA – Nel corso dei quotidiani servizi mirati alla prevenzione e repressione dei reati ai danni dei tanti turisti che affollano il centro storico della Capitale, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno arrestato 6 borseggiatori in poche ore.

A Fontana di Trevi, i Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina hanno bloccato tre cittadini cileni, un uomo di 31 anni e due donne di 33 e 64 anni, che avevano derubato una turista 75enne tedesca, seduta nei pressi del monumento. Distratta dalle donne, la vittima non si è accorta dell’uomo alle spalle che le sfilava il portafogli dalla borsa. I Carabinieri però hanno notato tutta la scena e sono intervenuti. Nelle tasche della 33enne è stata trovata anche una carta di credito intestata ad una terza persona, del cui possesso non ha saputo dare spiegazioni. Oltre all’accusa di furto aggravato, con la quale è stata arrestata con i suoi complici, dovrà rispondere anche di possesso ingiustificato di carte di credito, reato per cui è stata denunciata a piede libero.

Per furto aggravato, sono finiti in manette anche un 38enne algerino, arrestato dai Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia, sorpreso a derubare dello smartphone un turista giapponese di 26 anni, che passeggiava in via Panisperna, e un 51enne tunisino, arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma Quirinale, bloccato appena dopo aver asportato lo zaino di un 20enne in via dei Fori Imperiali.

Sempre in via dei Fori Imperiali, ma a bordo del bus Atac linea 85, i Carabinieri della Stazione Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato un 64enne tunisino “pizzicato” a derubare una turista 38enne, cittadina del Marocco. Il ladro aveva appena sfilato lo smartphone dalla borsa della donna ma è stato bloccato dai militari in servizio in abiti civili. 

Gli arrestati sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza dei vari Comandi, in attesa del rito direttissimo.




Zagarolo, due romeni sorpresi dai carabinieri: a casa nascondevano droga e armi

ROMA – Due cittadini romeni di 19 e 38 anni, incensurati, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Colonna con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.

I due sono stati controllati in località Valle Martella di Zagarolo e alla vista dei militari, hanno palesato un forte nervosismo, atteggiamento che ha indotto i Carabinieri ad approfondire le verifiche sul loro conto.

Nelle loro tasche sono state trovate alcune dosi di cocaina ma la vera sorpresa i Carabinieri l’hanno avuta quando hanno spostato le operazioni nell’abitazione che condividono. Durante la perquisizione, infatti, sono spuntate 4 spade giapponesi tipo katana, 8 coltelli a serramanico, un pugnale, una pistola “a salve” modificata – ovvero con canna aperta e priva di tappo rosso – e 20 proiettili calibro 9 nascoste in un armadio. Non solo, i Carabinieri hanno recuperato altre 276 dosi di cocaina, 3.000 euro in contanti ritenuti provento della loro illecita attività di spaccio, 3 bilancini di precisione e tutto l’occorrente per confezionare le dosi di droga. L’arma modificata è stata immediatamente inviata ai laboratori di balistica del RIS di Roma. Grazie ai test si saprà se la pistola fosse effettivamente in grado di sparare o meno.

I due “pusher armaioli”, nel frattempo, sono stati ammanettati e portati nel carcere di Rebibbia




Cassazione, lavoro: chi abusa della 104 può essere licenziato

L’ordinanza della Corte di Cassazione è del 18 febbraio scorso. È la numero 4670/2019. Con questo provvedimento si conferma il rigore nei confronti di chi fa un uso improprio dei permessi per assistere i familiari disabili.

La legge 104 insomma. Il caso specifico è quello di un dipendente licenziato perché invece di impiegare le ore di permesso ai sensi di legge per assistere il familiare bisognoso, le dedica ad attività personali ledendo il vincolo fiduciario che è alla base di un rapporto di lavoro.

Né vale, per rendere illegittimo il licenziamento, il fatto che il datore di lavoro avesse ottenuto conferme dell’atteggiamento del dipendente avvalendosi di servizi di investigazione privata.

L’ordinamento permette l’intervento del detective per il controllo di condotte extralavorative che sia rilevante al fine del corretto adempimento delle obbligazioni del lavoratore.
Enrico Pellegrini




Guidonia, Giovanna Ammaturo (Fdl): “Basta rom da quasi un anno in un’area industriale simbolo di civiltà e progresso”

Viai rom dalla zona industriale Pip2 di Guidonia Montecelio che portano solo sporcizia, degrado, rifiuti. Il consigliere di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo torna a denunciare questa grave situazione d’illegalità attraverso una nota. “Dopo le vane promesse dell’Amministrazione grillina a giugno scorso sono aumentate le presenze e i cumuli di immondizia. Un sito industriale sotto scacco, al diavolo il lavoro e le leggi oltre al rispetto dovuto ai cittadini .

Nel maggio del 2018 denunciammo l’arrivo di una decina di camper e roulotte di etnia rom.
A Giugno il vice sindaco affermava : “ I camminanti sono cittadini italiani. Ammaturo alimenta odio, lavoriamo per l’integrazione. E questa amministrazione comunale ha grande senso di responsabilità cercando di offrire loro un percorso di integrazione. Stiamo lavorando per risolvere il problema rispettando le regole e le normative vigenti”. A novembre erano diventate un sessantina e i cumuli di immondizia non si contavano più. A
marzo 2019 siamo ritornati richiamati dagli imprenditori alcuni dei quali stanno costruendo nuovi opifici con le difficoltà che si possono creare mentre i mezzi di cantiere costretti a passare con enormi limitazioni tra panni stesi, roulotte, macchine e bimbi in bici.

“Basta rom da quasi un anno , tra rifiuti e degrado, in una area industriale simbolo di civiltà e progresso. E’ la denuncia di Giovanna Ammaturo de Fratelli d’Italia a Guidonia Montecelio: ” Oggi ne ho visto oltre 100 tra roulotte e camper , decine di auto e furgoncini. Bucato steso e coperte lungo le strade appena asfaltate del Pip 2, l’area industriale della Città a ridosso della Tiburtina tra la Pista d’Oro e Setteville. Lì dove sono presenti decine di aziende , che ben rappresentano il fiore all’occhiello della operosità di una
comunità che quotidianamente fa mille sacrifici, anche per pagare i tributi. Lì dove vengono in visita le delegazioni straniere e delle ambasciate per acquistare prodotti Made in Italy. Dove diversi operatori commerciali stanno costruendo i loro nuovi opifici per offrire lavoro a chi non lo conosce ancora. Dopo le vane promesse di questa amministrazione grillina è necessario intervenire per evitare che i terreni non vengano ridotti a vespasiani all’aperto o come si può constatare con centinaia di piccole discariche che poi il Comune sarà costretto a pulire al modico costo di 300 euro cadauna, secondo il prezzario Tekneko, comunque con i soldi dei contribuenti. Strade appena asfaltate lastricate da ogni genere di rifiuti. Dove si gettano masserizie che qualche povero diavolo avrà pure pagato per farle portare via, come non è difficile trovare furgoncini che scaricano ogni schifezza come abbiamo fotografato.

È urgente intervenire per evitare il diffondersi di stanziamenti che sono vietati dalle leggi e per controllare chi e perché ha scelto questa zona a ridosso di centinaia di aziende manifatturiere e di stoccaggio di merci di vario genere con le naturali apprensioni degliimprenditori e dei dipendenti. Il controllo del territorio rientra tra i compiti dell’Amministrazione Barbet il cui fine è anche di garantire la sicurezza alla Comunità”.

IL CONSIGLIERE di FRATELLI D’ITALIA Giovanna Ammaturo