Dove sta andando la Chiesa santa, cattolica e apostolica?

Dopo il Concilio Vaticano secondo tante cose sono cambiate e ora ci si domanda: dove va la Chiesa santa, cattolica, apostolica e anche romana.

Paolo VI ben aveva visto quando nel 1972 pronunciò quella fatidica frase per cui fu bersagliato da coloro che si erano autoproclamati custodi dello spirito del Concilio: “Il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio. Si credeva che dopo il Concilio sarebbe tornato a splendere il sole per la storia della Chiesa. Sono arrivate invece le nuvole, di tempesta e di buio.

Nel Catechismo della Chiesa al  paragrafo 3,  è ben evidenziato il sacro mistero dell’unità della Chiesa: La Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica. Più avanti, il Catechismo definisce i vincoli dell’unità consistenti nella professione di una sola fede ricevuta dagli Apostoli e la celebrazione comune del culto divino, soprattutto dei sacramenti.

Un manipolo di porporati “allineati al pensiero unico” impossessatisi dello Spirito Conciliare, smarrirono il suo senso originale, riuscendo ad imprimere fuori testo, una loro liturgia trendy, strizzando l’occhio alla nouvelle vague.

Parroci offline ovverosia sconnessi dalla tradizione irrompono sul sacro proscenio

Nascono parroci di strada, altri in prima linea e fra tanta sciatteria avanza una neo chiesa. Don Fredo Olivero, parroco della chiesa di San Rocco di Torino, in occasione di una  messa di mezzanotte aveva fatto la sua brava “coming out” dichiarando a tutti i fedeli che al credo lui non ci crede.

Non è l’unica assurdità che i fedeli incontrano questi giorni. C’è stato anche don Paolo Farinella, parroco di Genova che per protestare contro il decreto Salvini aveva chiuso la chiesa, rifiutando di celebrare  la messa per Natale. Di questi episodi se ne possono raccontare a iosa. L’ultima fuga in avanti è stata quella di don Giuseppe Grampa, parroco della chiesa S. Giovanni in Laterano a Milano. Il don à la pàge, ha ospitato la pastora battista a officiare insieme  il sacro rito della Messa, contro ogni dottrina e anche tradizione.

Esodo 5 – Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro».  Poi aggiunse: “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d’Abramo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe”. Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio.

Un’altra condotta ha avuto il cardinale Crescenzio Sepe quando nella cattedrale di Napoli, ha servito pizze e panuozzi a 600 persone, seguendo la linea già battuta dal Pontefice nella basilica di San Petronio a Bologna.

Cene e pizze a Napoli nella chiesa di S. Antonio Ardia, sfilata di moda e nozze simulate con tanto di prete finto a Venezia nella chiesa consacrata dell’Ospedaletto – Santa Maria dei derelitti e tante altre profanazioni, drenando la Chiesa del sacro e smarrendo i pochi fedeli rimasti.

L’ultima profanazione che oltre l’atto blasfemo registra una preoccupante mancanza di  preparazione teologica tra gli stessi pastori, il calo della fede e la poca aderenza alle dottrine evangeliche. Herman Gletter, vescovo di Insbruck, ha messo  Gesù a testa in giù, ha fatto staccare le braccia utilizzandole come lancette dell’orologio. Per Gletter “Sarà il nuovo orologio!”.

La Chiesa è cattolica

Che cosa vuol dire “cattolica?” Il senso lo prendiamo direttamente dal Catechismo della Chiesa che al n.830 recita: La parola “cattolica” significa “universale“ nel senso di “secondo la totalità” o “secondo l’integralità”. La Chiesa è cattolica in un duplice senso. Poi il Catechismo tiene a precisare che la Chiesa è cattolica in virtù che in essa è presente Cristo e anche perché è inviata in missione da Cristo alla totalità del genere umano.

Fino ad ora abbiamo letto: unità, universale, professione di una sola fede ricevuta dagli Apostoli, celebrazione comune del culto divino. Si è certi che in tutte le parrocchie ci sia  unità e celebrazione comune della liturgia? Si è certi che su certi temi gli stessi pastori che devono pascere il gregge, uno ed indivisibile, condividono tutti lo stesso pensiero?

Sul tema della comunione ai divorziati-risposati in Germania i pastori non hanno la stessa linea del Cardinal Sarah e in Austria seguono un’altra via. Sugli omosessuali e matrimoni gay ci sono tante chiese e tante opinioni divergenti. In America non si respira la stessa aria della Polonia. I parroci del nord seguono altra linea, divergente da quella di altri della sponda mediterranea. Si può chiamare allora tutto questo un “pensiero universale, un pensiero unito, cattolico?

La fede acattolica corre sulle reti tv

Oramai si sa, l’Italia è un paese laico. Il tempo quando l’Italia e l’Europa aderivano con fede a una Chiesa santa, cattolica, apostolica e anche romana è da tempo passato. In Italia c’è una strana, non si può dire fede, diciamo religione, fai da te. Di certo è una fede acattolica e corre sulle reti tv. Poca gente va in chiesa, pochissima e quello che sa sulla fede lo apprende dai “nuovi profeti” della tv.

Da parte loro, i conduttori di questi show televisivi, senza meno tutti in buona fede, nel dare notizie su principi dottrinali, non avendo la cultura adatta, spesso con la loro informazione disorientano maggiormente i già indecisi.

A titolo esemplificativo si cita il caso portato in trasmissione su Rete 4 -Sportello di Forum – dalla signora Barbara Palombelli, lo scorso 23 marzo. Parlando di trans, Palombelli ha fatto scorrere un video clip di una sposa con annessa dichiarazione della stessa, auto dichiaratasi  trans, che si felicitava d’avere coronato il suo sogno di sposarsi con il rito religioso in chiesa. Non si vuole mettere  in alcun modo in dubbio l’autenticità di quel video, però per amore di verità  qualcuno avrebbe dovuto precisare che secondo la fede cattolica il matrimonio religioso dei trans non ha senso, non può avere validità, venendo a mancare il requisito principale, cioè per i cattolici, la procreazione, evento impossibile, fino a prova contraria, nel caso trans.

Un’altra inesattezza, sempre riferendosi alla Chiesa cattolica, si è sentita durante la trasmissione Pomeriggio Cinque condotta da Barbara D’Urso

La conduttrice avventurarsi in una delicata materia dottrinale e toccando il discorso della confessione, si è rivelata completamente digiuna in materia, dichiarando che per il perdono basterebbe pentirsi direttamente davanti a Dio, come se la presenza del sacerdote fosse superflua.  

Anche qui ci sarebbe  voluto qualcuno competente per spiegare alla signora ed agli ascoltatori, che per i fedeli cattolici la confessione è un sacramento istituito da nostro signore Gesù Cristo, quando diceva agli apostoli: ”:…. tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo”.

Ecco dove si abbeverano i fedeli post moderni!

“Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?” (Lc 18, 8) – Un capannello di fedeli uscendo dalla messa pomeridiana, radunati sul sacrario del santuario del Divino Amore, a Roma, discutevano, appunto di questi argomenti. Uno di loro, il più anziano, faceva questa considerazione.

Le conduttrici, senza meno in buona fede, a volte diffondono delle informazioni non proprio conformi alla fede cattolica. La loro buona fede si può attribuire alla loro ignoranza in materia ma per arginare  l’effetto nocivo di quelle informazioni, dovrebbe nascere un ufficio oltre Tevere per monitorare e fornire contro indicazioni,  correzioni alle dichiarazioni errate, false oppure inesatte che girano sulla rete e ahinoi, a volte anche in qualche parrocchia. Chi tace acconsente e suo malgrado.




Università del porno: Rocco Siffredi abbandona Budapest e fa rotta per le Marche

Siffredi Hard Academy”, spin off del memorabile “Casa Siffredi”, tornerà nella sua versione uncensored nel prossimo autunno. La strada scelta da Re del Porno è quella d’insegnare il mestiere a giovani leve un gruppo di ragazzi selezionati in Italia per un corso intensivo alla Siffredi’s Late Night .

Abbandonata la tenuta a Budapest, pare che la Rosso Siffredi Production abbia scelto proprio la regione Marche per questa nuova edizione del riuscitissimo reality.

Addirittura le prime indiscrezioni dicono che la produzione avrebbe proprio individuato la Riviera delle Palme e la Valle del Tronto, e i comuni collinari circostanti, come set di preferenza, trovando una grande abbondanza di set naturali; i comuni prescelti parrebbero Monteprandone, Spinetoli Offida, San Benedetto del Tronto, Acquaviva, Grottammare, Ripatransone e Cupramarittima.

Ovviamente i più curiosi stanno già buttando l’occhio sui più prestigiosi resort della zona.

Il cast di Siffredi Hard Academy sarà composto 13 ragazzi e 2 ragazze che sognano di diventare registi, attori, sceneggiatori. Sono invece aperte le selezioni per le comparse, per la quale la produzione ha lasciato per ora solo un riferimento una email dove inviare la propria candidatura.

Una carriera iniziata nel 1984

La lunga carriera di attore porno per Rocco Siffredi ebbe inizio nel 1984 prosegue ininterrottamente fino al 2004, quando Siffredi la dichiara terminata a vent’anni esatti dall’esordio. Nonostante ciò nel 2007 sono pubblicati 7 suoi film inediti e fino al 2011 continua a comparire in molti film che dirige. Come da lui stesso ha dichiarato, finora è apparso in più di 1500 pellicole.

Noto al pubblico come attore, Siffredi è anche regista e produttore di film hard. Ha creato una propria casa di produzione, la Rocco Siffredi Production.

In pochi sanno che il suo nome d’arte deriva da Roch Siffredi, il protagonista del film gangster Borsalino interpretato da Alain Delon. Coniugato dal 1993 con l’ex-collega Rózsa Tassi, incontrata lo stesso anno agli Hot d’or di Cannes dalla quale ha avuto due figli, Lorenzo e Leonardo, la famiglia vive stabilmente da oltre 15 anni a Budapest.




La Lazio espugna San Siro e si rilancia nella corsa Champions

La Lazio si rilancia nella corsa per la qualificazione alla prossima Champions League sconfiggendo l’Inter 1 – 0 nello scontro diretto a San Siro. Una vittoria che porta la formazione di Inzaghi al quinto posto, a 48 punti come l’Atalanta, ma i biancocelesti devono ancora recuperare una partita contro l’Udinese. La rete del successo porta la firma di Milinkovic-Savic, puntuale a chiudere di testa sul secondo palo un traversone perfetto di Luis Alberto al 13′. L’Inter ha provato a recuperare lo svantaggio, soprattutto nella ripresa, con un forcing asfissiante che ha prodotto un paio di opportunità da gol sventate da Strakosha, ma è stato Handanovic il portiere più impegnato nelle pericolose ripartenze degli ospiti. Nel turno infrasettimanale l’Inter farà visita al Genoa, la Lazio sarà invece impegnata ancora fuori casa, al Mazza contro la Spal.




Poker del Napoli all’Olimpico

Tutto facile per il Napoli che rifila quattro gol alla Roma acuendo la crisi in casa giallorossa. Gli uomini di Ancelotti passano in vantaggio dopo soli 2′ con una prodezza di Milik, bravo a girarsi in area. Il Napoli per tutto il tempo tiene il pallino del gioco, ma non concretizza, in particolare con Verdi a tu per tu con Olsen, e sul finire di tempo subisce il pareggio per il rigore trasformato con la solita freddezza dallo specialista Perotti. Nel secondo tempo ci si aspetta la reazione dei padroni di casa, ma arriva subito la doccia fredda del gol di Mertens che piega il morale dei giallorossi. In sequenza arriva dopo soli cinque minuti il tris di Verdi che indirizza la gara a favore degli ospiti. Nel finale un motivato Younes firma il poker che blinda il secondo posto del Napoli, ormai libero di dedicarsi al sogno Europa League. Si fa dura invece per la Roma, che viene scavalcata dall’Atalanta e non sfrutta l’occasione di avvicinarsi al Milan.




Alla Spal lo scontro salvezza

Lo scontro diretto tra Frosinone e Spal allo Stirpe se lo aggiudicano gli uomini di Semplici, che compiono un bel balzo in avanti approfittando della sconfitta dell’Empoli. In attesa del risultato del Bologna la situazione in fondo alla classifica resta molto incerta per quanto  riguarda la terzultima posizione, con molte squadre ancora in corsa. Il turno si rivela invece negativo per le ultime due, che forse in questa giornata lasciano sul terreno punti pesantissimi. Per il ChievoVerona siamo ai limiti dell’impossibile, per il Frosinone, sprecato l’odierna opportunità casalinga, si fa comunque molto dura. La squadra di Baroni è stata anche molto sfortunata con i legni colpiti da Sammarco e Ciofani. Festeggia invece quella di Semplici, che torna a casa con tre punti oro grazie al colpo di testa di Vicari su angolo al 13′.




Atalanta: passa al Tardini

Vittoria importante in casa Atalanta per continuare a inseguire il sogno Champions. I nerazzurri vanno sotto in avvio di gara a causa di una palla persa da Pasalic che lancia in porta l’imprendibile Gervinho. Causa principale del gol subito dalla sua squadra Pasalic però non si demoralizza e si procura due palle gol. Nella prima calcia male, nella seconda, al 24′, riesce a pareggiare. I padroni di casa non stanno comunque a guardare, e impegnano Gollini con una punizione di Bruno Alves. Nella ripresa la squadra di D’Aversa perde per infortunio Gervinho e si ritrova praticamente senza tutti gli attaccanti titolari a causa dell’indisponibilità anche di Biabiany e Inglese. L’Atalanta ne approfitta, prima sfiora il gol con Gomez, poi ne trova due (al 75′ e al 94′) col solito e implacabile Zapata. In classifica i bergamaschi salgono a 48 punti scavalcando la Roma e portandosi a tre sole lunghezze di distanza dal Milan.




Formia, calcio a 5 femminile: una vittoria con il sapore di una rivincita per lo Sporting Club Maranola

Lo Sporting Club Maranola raggiunge con merito la permanenza nel campionato di calcio a 5 Serie C.

Le formiane sono riuscite ad evitare anche i play out vincendo l’ultima partita di campionato, una vittoria che ha il sapore di una rivincita contro tutto e tutti, in una partita che nella fase iniziale ha visto la squadra formiana sotto di due reti.

La determinazione, la rabbia, la voglia di vincere ed un grande cuore hanno portato le ragazze dello Sporting a ribaltare il risultato andando a vincere per 4 reti a 2. Si poteva pensare che la squadra con un passivo iniziale di due reti si sarebbe demoralizzata, invece no, la reazione veemente, di forza, di coraggio e di grande determinazione delle ragazze formiane ha portato a raggiungere prima il pareggio e poi la vittoria.

Le reti di Capitan Stoto, che ha portato il risultato del primo tempo sul 2 ad 1 per le avversarie, il pareggio nella ripresa con una insidiosa conclusione di De Simone, il vantaggio su rigore di Martina Matano e la rete definitiva della rientrante Vanessa Treglia hanno sancito la vittoria delle formiane e chiuso definitivamente il capitolo permanenza in serie C.