Bracciano, ordinanze di demolizione a Montebello pendenti in CDS. Il sindaco: “Buon lavoro al commissario”

BRACCIANO (RM) – Bracciano, il Sindaco Tondinelli sul commissario ad acta a Montebello: “Contenti e curiosi di vedere come potrà dare esecuzione alle ordinanze quando ci sono ricorsi pendenti al Consiglio di Stato”

Il Presidente della Regione Lazio su proposta dell’assessore regionale all’Urbanistica ha nominato un commissario ad acta che dovrà “accertare la sussistenza dei requisiti di procedibilità” nonchè “verificare l’esistenza dei presupposti normativi” al fine di poter procedere con l’esecuzione di ordinanze di demolizione del 2009 e del 2015 relative alcuni abusi edilizi di un edificio situato in via delle Rose nel villaggio Montebello a Bracciano.

Ordinanze di demolizione per le quali esistono dei ricorsi in via di definizione al Consiglio di Stato che hanno impedito agli attuali amministratori comunali di dare esecuzione alle stesse.

“Apprendo dalla stampa che dopo anni di immobilismo relativo l’esecuzione di ordinanze di demolizione di abusi edilizi al ristorante Montebello, la Regione ha deciso in questi giorni di nominare un commissario ad acta per provvedere all’effettiva esecuzione. – Commenta attraverso una nota il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – Intanto chiariamo subito che questa è una questione che riguarda il passato – prosegue il primo cittadino – e noi non abbiamo potuto dare esecuzione alle ordinanze perché ci sono ricorsi in Consiglio di Stato ancora non andati a sentenza”.

Tondinelli: “Sempre perseguita una politica di contrasto all’abusivismo”

“Di fatto – ha puntualizzato il sindaco di Bracciano – non possiamo muoverci prima di un giudizio nonostante abbiamo sempre perseguito e attuato una politica di contrasto all’abusivismo e siamo stati sempre parte attiva instaurando con la Regione una fitta corrispondenza per affrontare al meglio il da farsi. Il problema è che dall’altra parte non abbiamo trovato un interlocutore pronto a risolvere i problemi in uno spirito di collaborazione proficua.A questo punto mi fa molto piacere e mi rasserena il fatto che su questa questione interverrà il commissario”.

Il sindaco di Bracciano, dunque, dopo aver precisato che le ordinanze in questione sono oggetto di ricorso presso la giustizia amministrativa ha inteso rasserenare la cittadinanza sul fatto che il Comune non dovrà sborsare somme avendo agito secondo la legge. “Sono molto curioso – ha detto Tondinelli – di sapere come il commissario ad acta riuscirà a dare seguito ad ordinanze impugnate al Consiglio di Stato e su cui pende dunque un giudizio. Una cosa è certa: il Comune di Bracciano non pagherà un euro perché abbiamo agito correttamente”.

Il primo cittadino ha quindi interpretato il fatto di aver appreso la notizia relativa la nomina del commissario ad acta da canali non ufficiali come una azione politica

“Questa nomina improvvisa e non annunciata – ha detto Tondinelli – la leggo come una mera azione politica tant’è che a dimostrarlo è il fatto che apprendo la notizia dal Comitato Montebello anziché per le vie ufficiali.
Infatti la Regione non ha scritto nulla a questa amministrazione, come buona prassi avrebbe voluto. Evidentemente l’assessore regionale Valeriani (promotore dell’iniziativa) ha un filo diretto con il Comitato a tal punto da informare prima i loro membri e non preoccuparsi neppure di rispondere alla ultima richiesta scritta di un incontro formulata dal Comune (lettera inviata il 7 marzo) per parlare delle questioni urbanistiche di Bracciano. Dispiace che dall’altra parte non ci sia stata volontà di instaurare alcun dialogo costruttivo. Forse si preferisce agire con stratagemmi mediatici calpestando il sacrosanto diritto dovere che hanno i cittadini ad essere correttamente informati anziché dover leggere pseudo comunicati politici che mistificano la realtà”.

Tondinelli ironizza poi su alcune dichiarazioni rilasciate sul social Fb dal M5s

“Abbiamo appreso – ha detto il primo cittadino – che il M5S ha dichiarato ufficialmente che “bisognerà vigilare, che il Commissario faccia le cose secondo legge”. Meno male che abbiamo i “commissari” spaziali che controllano l’operato di un commissario ad acta tra l’altro sollecitato anche da loro. Interessante cogliere il loro così mutevole e poliedrico spirito di adattamento. Per ogni occasione indossano un abito: prima hanno criticato la Corte dei Conti , ergendosi al di sopra della procura contabile perché ci ha dato ragione e adesso vogliono “controllare”che il commissario ad Acta agisca secondo la legge”.

L’auspicio del sindaco: “Speriamo il commissario riesca a districare questa matassa burocratica”

“Purtroppo – ha concluso il sindaco di Bracciano – il fatto che un amministrazione diversa dalle altre stia governando senza replicare vecchie dinamiche politiche da molto fastidio ma l’arrivo del commissario per noi non è altro che una buona notizia perché finalmente potrà districare forse la matassa di stallo che non abbiamo creato certo noi ma in cui è finita la questione”.




Magistratura: perchè così spesso gli sforzi delle Forze dell’Ordine vengono vanificati?

Abbiamo preso alla rinfusa dal web alcuni trafiletti recenti, pubblicati da vari giornali. Ce ne sarebbero tanti altri, ma non abbiamo voluto annoiare il lettore:

10 maggio 2019– Triggiano (BA) – Extracomunitario sorpreso dal capotreno senza biglietto aggredisce a calci e pugni lui e due agenti in borghese di rinforzo che viaggiavano sullo stesso treno delle Ferrovie del Sud Est. Fuggito.

21 aprile 2019– Torino – uno straniero gridando ‘Allah Akbar’ ha aggredito due poliziotti colpendoli con una spranga di ferro. Fermato.
8 maggio 2019– Salerno – 51enne marocchino ubriaco, già noto alle forze dell’ordine e già in possesso di decreto di espulsione, aggredisce un poliziotto durante un controllo. Arrestato.

8 maggio 2019 – Foggia – Egiziano 21enne privo di biglietto sul Frecciargento 8302 Lecce-Roma aggredisce capotreno e poliziotti. Arrestato.
21 maggio 2019 – Torino – 23enne nigeriano pregiudicato durante un controllo aggredisce i poliziotti e stacca con un morso una falange ad uno di essi. Arrestato.

31 maggio 2019 – Reggio Emilia – Straniero fermato per controllo aggredisce due agenti della Municipale, uno dei quali si difende con la poltroncina di un vicino bar, riuscendo poi ad ammanettarlo.

6 giugno 2019 – Roma – Ospedale Umberto 1^. Nigeriano picchia senza motivo un portantino e fugge. Ricercato. Precedentemente, durante un trasferimento ad un centro di espulsione per essere rimpatriato, aveva aggredito i carabinieri che lo accompagnavano. Giudicato per direttissima, il giudice non aveva emesso alcun provvedimento di custodia cautelare. Fuggito.

5 giugno 2019 – Casal di Principe (CE). Nigeriano 24enne aggredisce i carabinieri dopo aver molestato alcune minorenni. Arrestato.
18 maggio 2019 – Siracusa – detenuto straniero aggredisce ispettore della Polizia Penitenziaria nel carcere di Augusta.

6 giugno 2019 – Torino. Gabonese 35enne accusato di stupro salta dalla finestra al primo piano della polizia e fugge.

Sono solo alcuni dei casi quotidiani di cronaca che sempre più spesso si verificano da noi, da quando l’invasione scellerata e purchessia è stata approvata e incentivata da Renzi, ai tempi del suo governo. Tanti passano sotto silenzio da parte dei giornali, tanti non sono denunziati. Come tanti stupri da parte di ‘migranti’ non fanno più notizia, né le donne li denunziano, stante la situazione della nostra giustizia.

Una giustizia che fa acqua da tutte le parti, al punto di mettere in dubbio l’opportunità della tanto sbandierata autonomia della Magistratura

Dare cinque anni per l’omicidio di Marco Vannini, per esempio – stranieri a parte – è davvero contrario a tutte le regole del comune sentire. Come contrario al comune sentire è accorgersi che gli arresti e le fatiche di Polizia e Carabinieri sono vanificati da alcune risoluzioni che pur condannando l’imputato, lo rimettono in libertà. Quando addirittura lo liberano senza alcuna sanzione.

Addirittura pare che quando lo stupro è di un musulmano, o comunque di un extracomunitario, il giudizio sia più mite

Poverini, da loro si fa così, e si sa che quando si cambia nazione si ha piacere di ricordare la patria attraverso le proprie tradizioni. E poi nessuno glielo ha detto che in Italia non esiste lo stupro libero. Non ancora. Ma dai e dai, se ci impegniamo può darsi che ci arriviamo, come alla ‘maria’ venduta dal tabaccaio. Si parla tanto di percezione sbagliata della mancanza di sicurezza, ma, eccolo là, tutte queste micro-notizie ci fanno sentire meno sicuri. Soprattutto minano il nostro concetto di giustizia e di onestà. Chiedete a chiunque per strada – come fanno alcuni giornalisti tv – e vi dirà proprio quello che è sotto gli occhi di tutti: in Italia non c’è la certezza della pena.

Fra indulti, aministie, permessi premio, libertà vigilata, obbligo di soggiorno, sconti di pena e riti abbreviati, il più incallito dei delinquenti dopo pochi anni può tornare in libertà, libero, stavolta, di tornare a delinquere. Come liberi di fare ciò che gli pare sono gli ‘scuri di pelle’ africani che hanno invaso la nostra nazione, a fronte di una politica dissennata di accoglienza tout-court, nel nome di princìpi cristiani che sono solo una facciata buonista. Mettere riparo a questa situazione è oggi praticamente impossibile.

Bisognerebbe che i giudici interpretassero un po’ di meno le leggi, e guardassero un po’ di più il compito a cui sono preposti, cioè quello di tutelare il cittadino attraverso l’applicazione della legge, e non la sua interpretazione a volte ‘ideologica’.

Non si capisce perché il pensionato che infila una busta di prosciutto sotto la giacca al supemercato debba essere sanzionato, e un immigrato di colore che aggredisce, stupra, spaccia e aggredisce, invece no.

Almeno non sempre. La nostra percezione di sicurezza aumenterà quando i delinquenti saranno giudicati in proporzione al loro reato, e sconteranno per intero la pena, specialmente quelli il cui unico mestiere nella vita è violare la legge. Saremo più tranquilli quando polizia e carabinieri potranno davvero avere in mano il controllo del territorio a cui sono destinati, in modo non solo di intervenire rapidamente, ma di prevenire il verificarsi di furti e aggressioni notturne in casa.

I decreti di espulsione, per chi non l’avesse capito, sono acqua fresca. Ciascuno dei ‘già noti alle Forze dell’Ordine’ ne ha in tasca almeno uno, e non dovrebbe essere sul suolo italiano.

Con l’episodio della notte scorsa, a Ivrea, dove un tabaccaio 65enne, dopo aver subito sette tra furti e rapine dal 2014, ha sparato uccidendo un ladro moldavo (incensurato, precisa il tiggì, ma è importante? Se rubi rubi) alle tre di notte, tutta la nazione seguirà l’andamento di questo primo caso di ‘nuova’ legittima difesa.

Ci saranno, come al solito, gli schieramenti: da una parte quelli che tifano per un cittadino che legittimamente ha esercitato il suo diritto a non subire l’ennesima rapina. Dall’altra il fronte buonista contro le armi e contro chi si difende, extrema ratio, con una pistola. Tutto sta ai giudici, come al solito, i quali dovranno giudicare lo stato di ‘profondo turbamento’ dell’aggredito. Si profila una battaglia medica fra periti.

Ma visto che i togati sono propensi, in alcuni casi, a valutare la capacità o meno di giudizio in circostanze estreme, la bilancia della giustizia dovrebbe pendere a favore del tabaccaio. A meno che non intervengano altri fattori, come ad esempio il non voler creare un precedente che, secondo i soliti, potrebbe spingere a sparare anche chi non è nel diritto di farlo. E se il tabaccaio venisse assolto, si leverebbero alti lai dai banchi della solita sinistra. A questo proposito ci conforta l’episodio che si è verificato a Milano, nel quale un tale G. O., dopo essere stato già processato per reati di violenza e sequestro di persona ai danni di quattro donne, era stato rimesso in libertà dal giudice, perché giudicato ‘incapace di intendere e volere’. Il giudice, quindi, aveva valutato, a favore dell’imputato, lo stato psichico in cui lo stesso si trovava al momento del crimine. Il G. O., purtroppo, dimostrandosi poco degno di tanta fiducia, ha ripetuto ciò che lui riteneva giusto, cioè sequestrare per quattro giorni la sua fidanzata in appartamento cittadino e sottoporla a numerose e reiterate sevizie, minacciandola anche di morte. Al punto che la poverina, nuda, dopo essere stata costretta ad immergersi in una vasca piena di acqua gelata, pur di sottrarsi al torturatore, ha cercato di fuggire dalla finestra del bagno al secondo piano, cadendo e procurandosi numerose ferite e fratture. L’uomo è stato arrestato.

Vedremo se si ripeterà il teatrino. E vedremo anche se il giudice concederà al tabaccaio di Ivrea lo stato di ‘profondo turbamento’. Due pesi e due misure? Speriamo di no, e comunque, nel caso ciò si verificasse, niente paura: ci siamo abituati.




Tre malviventi assaltano una tabaccheria, il titolare ne ammazza uno: Salvini spera possa usufruire della nuova legge sulla legittima difesa

Furto con sparatoria, nella notte, a Pavone Canavese, alle porte del quartiere San Bernardo di Ivrea. Tre persone hanno tentato l’assalto ad una tabaccheria: il titolare, che abita sopra il locale, è uscito con una pistola e ha ucciso uno dei malviventi. Ascoltato in procura, nei suoi confronti non sono stati presi al momento provvedimenti.

Potrebbe beneficiare della nuova legge sulla legittima difesa

La sparatoria è avvenuta poco dopo le 3 in via Torino. Sarebbero stati sparati sette colpi. La vittima è un uomo originario della Moldavia. I due complici sono riusciti a scappare.

Il tabaccaio è stato indagato dalla procura di Ivrea per eccesso colposo di legittima difesa. Secondo una prima ricostruzione della polizia, l’uomo, che abita sopra la tabaccheria, ha sentito dei rumori ed è sceso armato. Di fronte ai tre uomini muniti di palanchino, ha fatto fuoco dalla soglia del locale colpendo al petto la vittima, un incensurato. Questa mattina è stato ascoltato in procura.

“Totale solidarietà al tabaccaio, che spero possa fruire della nuova legge che garantisce la legittima difesa a tutti”. Lo ha detto Matteo Salvini riguardo al tabaccaio che a Ivrea ha sparato e ucciso un uomo che, secondo la prima ricostruzione, cercava di rubare nel suo negozio.




L’estate 2019, temperature in continuo aumento, ma ad agosto arrivano i temporali

Con l’arrivo del mese di giugno il caldo
e l’estate stanno iniziando a mostrare i muscoli con le temperature in continuo
aumento, giorno dopo giorno.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 6/6/2019

Quella che ci attende è un’estate molto
calda con un mese di luglio che farà registrare temperature roventi e un
mese di agosto che sarà caratterizzato da violenti temporali che si
presenteranno entro ferragosto su gran parte dell’Italia.

Ci si prepara quindi ad affrontare un
mese di luglio con un caldo africano che stazionerà per diverse settimane su tutto
il nostro Paese e che toccherà punte fino a 43°C. Un’Estate 2019, quella
che ci attende, caratterizzata dalle temperature sopra la media di 2°C e
da fenomeni estremi.

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Ballottaggi domenicali, la sfida è tra centrodestra e centrosinistra

Sono 136 i comuni interessati ai ballottaggi di domenica 9 giugno, per le elezioni amministrative che si sono svolte il 26 maggio scorso.
Di questi, sono 124 i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, dei quali 15 capoluogo, e 12 quelli con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti.

Due i capoluogo di Regione al ballottaggio: Potenza e Campobasso; 13 quelli di provincia al ballottaggio: Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio nell’Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato, Rovigo. Gli elettori interessati dai ballottaggi, nei 136 comuni al voto, sono 3.648.485, su una popolazione di 4.406.443, per un totale di 4.431 sezioni elettorali.

Sono 9 i comuni che vanno al voto per motivi diversi dalla scadenza naturale. Nei capoluoghi, i Cinque Stelle si ritrovano al ballottaggio solo a Campobasso ma sono in più realtà l’ago della bilancia che determinerà la vittoria di uno o dell’altro candidato negli altri 14 ballottaggi principali di domenica prossima anche se indicazioni ufficiali di voto non ce ne sono.
Le sfide, vedranno contrapposti, per la stragrande maggioranza dei casi, candidati del centrosinistra o del centrodestra. Al primo turno delle comunali che si sono svolte quindici giorni fa, nell’election day insieme alle Europee e alle Regionali in Piemonte, il centrosinistra ha confermato la guida di Firenze e Bari tra i capoluoghi di Regione, Bergamo, Modena, Pesaro e Lecce tra quelli di Provincia; il centrodestra ha confermato invece Perugia e Vibo Valentia ed è riuscito a strappare al centrosinistra la guida di Pescara e Pavia.

Nella tornata di domenica prossima le sfide più significative appaiono quella di LIVORNO, dove il centrosinistra, con il giornalista Luca Salvetti, che al primo turno ha preso il 34,2% dei consensi, tenta di riprendere la guida della città che cinque anni fa gli fu scippata, dopo quasi 70 anni ininterrotti di potere, dai pantastellati, con Filippo Nogarin che non si è ricandidato alla guida della città e ha corso per le Europee ma non è stato eletto. Salvetti dovrà vedersela con Andrea Romiti, ispettore di polizia che al primo turno si è fermato al 26,6%.

Altra corsa interessante è quella che attende la “rossa” FERRARA dove la sinistra, con Aldo Modonesi, assessore della giunta uscente, è costretta ad inseguire il leghista Alan Fabbri, che al primo turno, con il 48,4% dei consensi, ha sfiorato la vittoria.

Ad ASCOLI PICENO, guidata per 10 anni dal sindaco uscente Guido Castelli (centrodestra), la sfida rimane tutta interna al centrodestra con Marco Fioravanti, candidato da Fdi, Lega e da otto liste Civiche di centrodestra e Piero Celani (Fi e da altre sei liste civiche di area centrodestra).
A CAMPOBASSO, la gara è tra Maria Domenica D’Alessandro (Lega) che ha sfiorato il 40% al primo turno e il candidato M5S Roberto Garavina, che la distanzia notevolmente. Importante sarà capire come voterà qui l’elettorato di centrosinistra.

Il 9 giugno il centrosinistra, infine, si riprenderà AVELLINO dove la sfida è tutta interna a questo schieramento e dove due settimane fa sono andati al ballottaggio due suoi esponenti: Luca Cipriano candidato dal Pd che si è fermato al 32,5% e Gianluca Festa (28,6) espressione di alcune liste civiche di centrosinistra. Ad Avellino, guidata prima di quest’ultima tornata elettorale dal sindaco M5S Vincenzo Ciampi, la giunta è caduta nel novembre 2018, dopo appena cinque mesi dall’insediamento.




Estate 2019, tornano i caschetti e il taglio carrè per un viso molto glam

Con l’estate 2019 tornano i caschetti
semplici e versatili che incorniciano il viso e lo rendono molto glam in tutta
semplicità. Il taglio con
carrè
è infatti un vero trend e la bob-mania sta conquistando a
grande velocità anche le star, che ne sfoggiano versioni diverse e che
diventano l’ispirazione modaiola da cui prendere spunto.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 6/6/2019

Chi lo ha detto che i
tagli corti da donna
debbano per forza essere mascolini? Il caschetto corto sdogana
questa idea dimostra che, per vincere a colpo sicuro tra le tendenze moda dei
capelli più cool, basta un
taglio di capelli a caschetto
semplice da portare e acconciare
in tanti modi diversi.

Così la bellezza del caschetto mosso invita a giocare con il
multitasking e divertirsi con la tinta sfumata anche se non la si riteneva
ideale per un taglio di
capelli corti con caschetto
. Un buon modo per provare prima di
sforbiciare può essere trovato attraverso le parrucche con cui poter
sperimentare nuovi look anche alle feste. A voi la scelta!




Perizie informatiche e indagini digitali: a Firenze l’ONIF si confronta con le istituzioni

FIRENZE – Orizzonte 2020 il
titolo del convegno organizzato dall’Osservatorio
Nazionale per l’Informatica Forense (ONIF), che
si è tenuto a Firenze a palazzo Incontri lo scorso venerdì 31 maggio, ha visto alternarsi
relatori d’eccezione nel dibattere su tematiche legate ai variati aspetti che
interessano gli esperti informatici nell’attività di supporto all’Autorità
Giudiziaria, ma anche a studi legali, aziende e privati.

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Il video servizio sul convegno dell’ONIF trasmesso a Officina Stampa del 6/6/2019

Nel corso dell’evento sono stati dunque
trattati diversi argomenti relativi alle attività di perizia informatica e
indagini digitali che i consulenti informatici forensi trattano
quotidianamente. In particolare, sono stati approfondite tematiche di attualità
come la problematica della cloud forensics all’interno delle attività di mobile
forensics, il rispetto per la Legge 48/2008, il registro olandese degli esperti
NRGD, la manomissione dei messaggi su Whatsapp, l’utilità della digital
forensics nella gestione di data breach e violazione dei dati e le tecniche di
video forensics e perizia tecnica su immagini e video.

Al centro del convegno anche la revisione dell’albo dei CTU e la riscrittura dei criteri che ne regolano l’iscrizione

I rappresentanti dell’ufficio di Presidenza del Tribunale
di Firenze hanno infatti illustrato ai professionisti dell’informatica forense
e a tutti gli intervenuti i risultati ottenuti proprio grazie allo sviluppo
delle tecnologie digitali applicate all’amministrazione della macchina
giudiziaria, alla formazione mirata dei funzionari del Palazzo di Giustizia
fiorentino, e al grande impegno di questi ultimi.

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Albano Laziale, bambina aggredita da ubriaco. Federica Nobilio (FdI): “Una situazione segnalata più volte”

ALBANO LAZIALE (RM) – Momenti di paura ad Albano Laziale all’interno del parco giochi di villa Ferraioli dove lo scorso sabato tra le 21:30 e le 22:00 un uomo barcollante e visibilmente ubriaco ha puntato una bambina di 9 anni in bicicletta, l’ha strattonata e fatta cadere. Poi le si è buttato sopra bloccandola fino a che gli urli della nonna l’hanno distratto permettendo ad un gruppo di uomini e ragazzi presenti sul posto di immobilizzarlo fino all’arrivo di una volante della polizia di stato. 

La bambina ha riportato la frattura di un braccio e 30 giorni di prognosi. Villa Ferraioli è stata definita dalla consigliera comunale di Fratelli d’Italia Federica Nobilio come il “regno serale di tossici e balordi”. Nobilio ha infatti detto di aver denunciato più volte lo stato di degrado e di insicurezza in cui versa quell’area”

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Federica Nobilio capogruppo FdI al Comune di Albano Laziale interviene a Officina Stampa del 6/6/2019 sul caso
Alcuni residenti della zona, nonostante l’accaduto, ritengono che si tratti di un episodio isolato e in molti dichiarano di non aver mai avuto paura in quel parco e che si può stare tranquilli con i propri figli.

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Il video servizio con le interviste ai residenti trasmesso a Officina Stampa del 6/6/2019



Albalonga (calcio, serie D), ecco Venturi: “Arrivo in una delle migliori società del Lazio”

Albano Laziale (Rm) – L’Albalonga ha “sciolto le riserve” e ha scelto il nuovo allenatore della serie D: si tratta di Mauro Venturi, ex tecnico dell’Aprilia nella primissima parte della scorsa stagione. “Arrivo qui con tanto entusiasmo – dice l’allenatore – L’Albalonga è certamente una delle più importanti realtà dilettantistiche del calcio laziale, è un club longevo con un presidente come Bruno Camerini che da tantissima anni ne rappresenta la guida. Come l’ho trovato? Lo conoscevo già quando giocavo e devo dire che la sua carica e il suo entusiasmo sono sempre gli stessi”. Venturi e l’Albalonga hanno finalmente “consumato” un matrimonio che in passato era già stato molto vicino a realizzarsi. “E’ vero, lo scorso anno siamo stati vicini a trovare un’intesa che poi non si era realizzata per una serie di motivi. Mi ha fatto estremamente piacere che l’Albalonga abbia pensato a me anche in questa stagione e devo dire che la società e il sottoscritto hanno fatto di tutto per raggiungere l’accordo”. Venturi arriva da una stagione sfortunata con l’Aprilia. “Ma non c’è voglia di riscatto, non devo prendere rivincite. Semplicemente ho tanto entusiasmo di riassaporare il campo considerato che l’anno scorso mi sono fermato dopo quattro partite”. Sul tipo di campionato che dovrà fare l’Albalonga, ovviamente, è ancora presto per sbilanciarsi. “Da oggi faremo i nostri ragionamenti assieme al presidente Bruno Camerini e al direttore sportivo Giorgio Tomei e allestiremo un organico all’altezza della situazione. Questa società, per storia, solidità e longevità, meriterebbe di fare un ulteriore salto di qualità, poi chiaramente bisognerà vedere cosa sarà possibile fare”. La preparazione della nuova prima squadra di mister Mauro Venturi partirà entro la fine di luglio, anche se a brevissimo verranno definite con esattezza le date e le modalità.




Borgorose, viaggia a tutta velocità in pieno centro e travolge un uomo del posto: arrestato dai carabinieri

BORGOROSE (RI) – Investito in pieno centro da un’automobile che sopraggiunge a forte velocità. E’ successo la notte del 5 giugno a Corvaro una frazione di Borgorose in provincia di Rieti mentre una famiglia passeggiava lungo la via Marsicana, un veicolo arrivava a forte velocità centrando in pieno il 43enne S.F. – imprenditore di Torano, noto e stimato ristoratore – che ora a causa delle molteplici fratture riportate, è ricoverato in gravissime condizioni nel reparto rianimazione dell’ospedale di Avezzano.

L’auto condotta da un 26enne del posto D.L.G., marciava, come appurato dai primi rilievi effettuati dai carabinieri a forte velocità, in direzione del centro del paese in un tratto rettilineo comunemente frequentato da pedoni, non accorgendosi della famiglia che transitava sul lato sinistro e nello stesso senso di marcia, travolgendo in pieno l’uomo e sfiorando il resto del nucleo familiare.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri delle Stazioni di Borgorose e Pescorocchiano che hanno subito fermato il conducente del veicolo. Dai primi accertamenti, è risultato che lo stesso, poco prima si sarebbe intrattenuto con dei suoi amici in un vicino bar a bere alcolici; condotto presso l’Ospedale di Rieti per ulteriori accertamenti, lo stesso oltre ad essere risultato positivo all’alcool, risultava altresì’ aver assunto sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”.

Al termine dei rilievi stradali e ricostruita compiutamente la dinamica degli eventi, D. L. G. è stato arrestato e posto in regime di Arresti Domiciliari presso la propria abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Lo stesso dovrà rispondere del reato previsto dall’art. 590 bis del Codice Penale “Lesioni stradali gravissime” e di quelli previsti dagli artt. 186 e 187 del Codice della Strada in quanto viaggiava alla guida di autovettura dopo aver fatto uso di sostanze alcooliche e stupefacenti.