Velletri, Arma dei carabinieri: alla “Salvo D’Acquisto” celebrato il 50imo anniversario della fondazione della caserma e la chiusura del primo corso superiore di qualificazione per allievi marescialli

VELLETRI (RM) – Il 26 giugno 2019, presso la caserma “V. Brig. Salvo D’Acquisto M.O.V.M.” di Velletri, sede del 2° Reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, alla presenza del Ministero della Difesa, Dott.ssa Elisabetta Trenta, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, oltre a numerose autorità civili, militari e religiose, si è tenuta la cerimonia di celebrazione del 50° Anniversario della Fondazione della caserma e di chiusura del 1° Corso Superiore di qualificazione per Allievi Marescialli.

Nel piazzale della Bandiera è stata schierata la Fanfara appiedata del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo ed un Battaglione di formazione su tre Compagnie Allievi. Dopo l’ingresso dei labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e del gonfalone della città di Velletri, sono stati resi gli onori alla Bandiera d’Istituto della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze ed ai Caduti mediante la deposizione di una corona d’alloro da parte del Comandante del 2^ Reggimento, Colonnello Liviano Marino.

È giunto poi il Ministero della Difesa, accompagnata dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, che, dopo la resa gli onori, ha passato in rassegna lo schieramento. È stata data lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria conferita al Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, eroe dell’Arma, a cui è intitolata la caserma di Velletri, di cui si celebra il 50° Anniversario della fondazione, realizzata nel 1969 per ospitare il I Battaglione Allievi Sottufficiali dei Carabinieri trasferito dalla sede di Moncalieri.

Il Ministro della Difesa ed il Comandante Generale dell’Arma hanno quindi consegnato i gradi da maresciallo agli allievi più anziani che hanno ricoperto l’incarico di Capi Compagnia, nonché consegnato, unitamente al Comandante delle Scuole dell’Arma Generale di Divisione Ciro D’Angelo, un attestato di merito ai tre Allievi primi classificati, in rappresentanza dei 655 Allievi Marescialli, che al termine del corso hanno conseguito l’importante traguardo.

Terminata la cerimonia, a cui hanno partecipato anche i radunisti del 22° Corso Allievi Sottufficiali che per primi inaugurarono i corsi presso la sede di Velletri nel 1969, nei saloni di rappresentanza del 2° Reggimento è stata inaugurata una mostra storico-documentale sui cinquanta anni della caserma di Velletri, che resterà aperta al pubblico fino al 3 luglio p.v. Nell’occasione sono stati esposti anche automezzi storici e autovetture operative in uso all’Arma.

Nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantennale, nel pomeriggio dello scorso 19 giugno, il Comandante di Reggimento unitamente al Sindaco hanno deposto una corona al Monumento ai Caduti di tutte le guerre nella Piazza Garibaldi di Velletri, alla presenza di due Reparti in armi del Reggimento ed una formazione ridotta della Banda dell’Arma, che da Piazza Cairoli hanno sfilato lungo il Corso della Repubblica. Nella stessa serata, nel Piazzale della Bandiera della Scuola Marescialli e Brigadieri, alla presenza delle autorità locali e circa duemila cittadini, si è tenuto un memorabile concerto della Banda dell’Arma.




Città Metropolitana, una sindaca condannata nel gruppo consigliare del M5s: confusione o incapacità?

La sindaca di Anguillara Sabazia è nel gruppo consigliare del M5s della città metropolitana con delega alla protezione civile e tutela del territorio ma nel sito dei comuni a 5 stelle Anguillara continua a non figurare.

Il problema è che la sindaca si è candidata a primo cittadino nel 2016 con il M5s nonostante avesse una condanna penale passata in giudicato (condonata per indulto) e non ne avesse dato notizia ne al Movimento ne ai cittadini.

In molti si chiedono: Sabrina Anselmo è o non è ancora nel M5s?

La domanda sorge dal fatto che esattamente due anni fa è uscita fuori la notizia che Anselmo è stata condannata a un anno di reclusione, pena patteggiata e dichiarata estinta per indulto, per aver denunciato “falsamente” lo smarrimento di tre assegni incolpando del reato di cui all’art. 648 cp (Ndr. ricettazione) i successivi prenditori sapendoli innocenti”. Così è scritto nella sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Civitavecchia Giovanni Giorgianni depositata a dicembre del 2008.

E sempre due anni fa appena appresa la notizia della condanna sul Blog delle Stelle a firma Movimento 5 Stelle venne riportato:

“E’ stato avviato un procedimento disciplinare ex articolo 4 del Regolamento del MoVimento 5 Stelle nei confronti della sindaca di Anguillara Sabazia. E’ stato infatti segnalato ai probiviri che la sindaca sarebbe stata condannata diversi anni fa, tale condanna non risulta nel casellario giudiziario e nei carichi pendenti presentati nel 2015, documenti che il MoVimento 5 Stelle chiede all’atto della candidatura. Se ciò fosse vero la sindaca di Anguillara Sabazia avrebbe dichiarato il falso all’atto della sottoscrizione del documento necessario per candidarsi in cui è specificato di non aver ricevuto condanne in sede penale, anche se non definitive. I probiviri decideranno sulla sanzione definitiva per la sindaca.”

Ebbene, ad oggi, dopo 2 anni, non si ha ancora notizia della decisione presa dai probiviri, il comune di Anguillara Sabazia è sparito dal sito dei comuni a 5 stelle e alla sindaca condannata vengono affidate due deleghe nella Città Metropolitana di Roma Capitale. Complimenti per la coerenza, direbbe qualcuno. Il solito caos pentastellare? O si tratta di incapacità come sostenuto pochi giorni or sono dal direttore de Il Messaggero Virman Cusenza?




La Sea Watch entra nel porto di Lampedusa: sul molo sono schierati i carabinieri

Sfida della Sea Watch che entra in acque italiane e fa rotta verso Lampedusa. La comandante della nave della ong ha annunciato l’intenzione di fare rotta verso Lampedusa viste le condizioni dei migranti a bordo. La motovedetta della Finanza partita da Lampedusa ha intimato l’alt alla Sea Watch a circa 12 miglia dalla costa. L’imbarcazione dell’Ong non si è fermata e sta continuando a navigare. La Sea Watch è ora davanti al porto di Lampedusa. Sul molo sono schierati i carabinieri.

Dovrebbe attraccare a Lampedusa dopo le 20.30, appena sarà partito il traghetto diretto a Porto Empedocle, la nave Sea Watch che, forzando il blocco della Finanza è ormai davanti all’isola. L’unico approdo possibile, viste le dimensioni dell’imbarcazione, è il molo commerciale. Non è escluso, però, che i 42 migranti a bordo vengano prima trasferiti sulle motovedette della Capitaneria e portati a terra.

“Il governo olandese – dice il vicepremier Matteo Salvini – non può far finta di nulla: una nave battente bandiera dei Paesi Bassi ha ignorato i divieti e gli altolà e sta facendo rotta a Lampedusa. È una provocazione e un atto ostile: avevo già scritto al mio omologo olandese, e ora sono soddisfatto che l’Ambasciatore d’Italia all’Aja stia facendo un passo formale presso il governo dei Paesi Bassi. L’Italia merita rispetto: ci aspettiamo che l’Olanda si faccia carico degli immigrati a bordo”.

Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”, dice la comandante della Sea Watch, Carola Rackete. In 14 giorni, lamenta la ong, “nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile,l’Europa ci ha abbandonati. La nostra Comandante non ha scelta”.  “Sappia che l’autorizzazione allo sbarco non c’è, schiero la forza pubblica, il diritto alla difesa dei nostri confini è sacra, replica Matteo Salvini annunciando che non consentirà alla Sea Watch di approdare a Lampedusa. “Se in Europa esiste qualcuno ora li dimostri, se c’è governo ad Amsterdam con un po’ di dignità lo dimostri”, ha aggiunto il ministro.  Motovedette della Guardia di finanza hanno lasciato il porto di Lampedusa per dirigersi verso la Sea Watch, che sta navigando in direzione dell’isola con 42 migranti a bordo.




L’INPS e la vigna dei coglioni a via Amba Aradam

Forse qualcuno avrebbe preferito un titolo meno aggressivo. “Il pozzo di San Patrizio” come titolo non sarebbe stato male. Bello, ma non avrebbe espresso in pieno la gravità.

Papa Clemente VII, allora fece costruire il pozzo con l’intento di tutelarsi in caso di assedio della città di Orvieto in cui si era ritirato. “Essere come il pozzo di San Patrizio” a volte si è usata come espressione per riferirsi ad una riserva misteriosa e sconfinata di ricchezza, altre volte con l’espressione si vuole intendere qualcosa in cui si sprecano risorse ed energie inutilmente, perché non si riempie mai. L’espressione lascerebbe spazio a duplici interpretazioni e per questo è stata scartata.

La vigna dei coglioni, invece, e ci scusiamo per il francesismo, dà chiara l’immagine di quello che si intende descrivere

Una vigna, lavorata, curata, potata, irrigata e ramata, regolarmente e con passione da tanti lavoratori e datori di lavoro che versano nelle casse dell’istituto tanti contributi con l’intento di assicurarsi una degna pensione, una volta che smettono di lavorare.

L’INPS è la più grande gestione pensionistica obbligatoria all’interno dell’UE

Uno dei tre pilastri che reggono il welfare italiano: sanità, assistenza e previdenza. Quest’ultima si basa su prestazioni derivanti esclusivamente dai contributi versati durante l’attività lavorativa. In sostanza si tratta di un salario “differito”.
L’assistenza, al contrario, è ben delineata dall’art.38 della Costituzione, identificandola nel capitolo 1, tutelando i soggetti in condizioni di bisogno ed è attuata direttamente dallo Stato, Regioni ed Enti Locali con risorse derivanti da imposte.
A questo punto è chiara la natura della previdenza e quella dell’assistenza. L’una è frutto di contributi dei lavoratori e l’altra deriva da risorse provenienti da imposte a carico dell’intera collettività.

Come funziona effettivamente l’istituto INPS e la “Vigna dei coglioni” di via Amba Aradam?

Già dal lontano 1989, con la legge n. 88 del 9 marzo di quello stesso anno, il legislatore aveva cercato, inutilmente, di ristrutturare l’Istituto, tentativo fallito, di separare, all’interno del bilancio INPS la previdenza dall’assistenza. L’ultimo tentativo fu fatto nella finanziaria 1997/98, bloccando i trasferimenti generali e cancellando il pregresso debito verso l’INPS che allora era pari a 160 miliardi di euro. Dopo quella data le cose ripresero a camminare come prima ma i bilanci dell’INPS continuano a segnare sempre “rosso”. Con lo scorrere del tempo sono state trasformate molte prestazioni assistenziali in previdenziali e cioè cambiando la loro natura da imposte a carico dell’intera comunità a contributi a carico del lavoro.
La recinzione della Vigna dei Coglioni è stata abbattuta e quando “l’avente veramente diritto” ad usufruirne, gli viene lanciato l’allarme che il bilancio è in rosso e la pensione, “ salario differito” è in forse.

Alla sua vigna è toccata la sorte come quella della Vigna di Renzo, di manzoniana memoria dove:
“Una quantità di vilucchioni arrampicati e avvoltati a’ nuovi rampolli d’un gelso, gli avevan tutti ricoperti delle loro foglie ciondoloni, e spenzolavano dalla cima di quelli le lor campanelle candide e molli; là una zucca selvatica, co’ suoi chicchi vermigli, s’era avvitacchiata ai nuovi tralci d’una vite; la quale, cercato invano un più saldo sostegno, aveva attaccati a vicenda i suoi viticci a quella; e, mescolando i loro deboli steli e le loro foglie poco diverse, si tiravano giù, pure a vicenda, come accade spesso ai deboli che si prendono l’uno con l’altro per appoggio. Il rovo era per tutto; andava da una pianta all’altra, saliva, scendeva, ripiegava i rami o gli stendeva, secondo gli riuscisse; e, attraversato davanti al limitare stesso, pareva che fosse lì per contrastare il passo, anche al padrone”.

Ahinoi anche nell’INPS, la vigna dei coglioni, si arrampicano e si avviticchiano alla “previdenza” una quantità di vilucchioni come gli assegni sociali, l’integrazione al trattamento minimo delle pensioni dei coltivatori diretti e le pensioni d’invalidità ante 1982, tutte e due appartenenti alla voce assistenza che da soli superano di gran lunga i 14 miliardi di euro. Mescolando i loro steli e le loro foglie soffocando la “previdenza” le varie domande di indennità per concedo di maternità, e ora anche di paternità, concedi straordinari per assistenza figli e affidati disabili, concedi straordinari per assistenza fratelli o sorelle, indennità disoccupazione /mobilità/trattamento speciale edili, assistenza familiari disabili in situazione di gravità, sostegno al reddito, assegno per il nucleo familiare e ora viene lecito il dubbio sulla sistemazione del Reddito di cittadinanza e la Pensione di cittadinanza.

La commistione tra previdenza e assistenza è stata da molti rilevata e le controversie sollevate hanno fino ad oggi solamente ritardato ed ostacolato una seria analisi della gestione. Fino ad oggi la confusione nel bilancio dell’INPS continua come sempre e la “vigna dei coglioni!” viene continuamente depauperata, devastata ed abbandonata agli avventurieri. Se per il caotico sviluppo della vigna di Renzo, soffocata da vilucchioni arrampicanti, per Manzoni non prospettava che la Provvidenza, per una sana gestione dell’INPS non rimane che lasciare la sola gestione della “previdenza” all’istituto, affidando le altre prestazioni di assistenza ad un altro da istituire.

E’ solamente un sogno, un desiderio. La confusione nella vigna dei coglioni, però, è realtà e facciamo gli scongiuri che alla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A non tocchi la stessa sorte.




Frascati: sabato arriva la Festa della Musica

La Festa della Musica si terrà sabato 29 giugno 2019 a Frascati. Promossa e organizzata dall’Amministrazione comunale, su ideazione e in stretta collaborazione con l’Unione Imprese Frascati (UIF), si svolgerà dalle ore 17 fino alle 24 con concerti live, eventi e negozi aperti in 16 luoghi tra piazze,
strade e vicoli della città. La festa offrirà l’occasione per passeggiare tra le caratteristiche vie e piazze del centro urbano cittadino, con concerti funk, jazz, reggae, pop, nuovo cantautorato, formazioni corali, boy band, cover band e musicisti del territorio.
«Sarà una coinvolgente e originale Notte della Musica, posticipata di una settimana in segno di rispetto per la scomparsa del Sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini, a cui dedichiamo con tutto il cuore questa edizione – dichiara il Consigliere delegato alle Attività Produttive Mattia Ambrosio -. Ringrazio per l’impegno, e per la disponibilità a far slittare di una settimana la festa, la UIF e gli altri commercianti che in autonomia si sono attivati ed è stato possibile organizzare un programma coinvolgente che abbraccia
tutte le principali piazze di Frascati».
Le piazze e le strade del centro storico coinvolte sono: P.za Marconi, P.za Roma, P.za Paolo III, P.za dell’Olmo, P.za del Mercato, P.za San Pietro, P.za delle Scuole Pie, Via Mentana, Via Farnetti, Via Cairoli, Via Bezzecca, Via del Matone, Via Ajani, L.go Pentini, P.za Monte Grappa, Via Borgo San Rocco.




Ciampino: nominata la nuova giunta

Nominata la nuova Giunta del Comune di Ciampino, il Sindaco Ballico: “Ciampino potrà contare su stimati professionisti, persone di comprovata esperienza e di grande spessore umano”

Giovedì 27 Giugno 2019, alle ore 16.30, è convocato il Consiglio comunale con dieci punti all’ordine del giorno, tra i quali la proclamazione ufficiale con il giuramento del neo sindaco di Ciampino,Daniela Ballico e la nomina dei Consiglieri comunali. 

Nelle ultime ore ha preso ufficialmente forma la nuova Giunta del Comune di Ciampino, il Sindaco Daniela Ballico ha voluto commentare così le proprie scelte: “Nella composizione della Giunta ho deciso di dare importanza al volere dei cittadini, espresso chiaramente attraverso i risultati delle elezioni, orientandomi sulla nomina di figure di comprovata esperienza e di grande spessore umano. Tutti i membri della mia Giunta sono degli stimati professionisti nei rispettivi campi e sono sicura che metteranno la loro esperienza a disposizione del bene comune. Questa città ha bisogno di un profondo rinnovamento e questo rinnovamento passa anche attraverso la squadra di governo che ho costruito. A tutti quanti loro mi sento di fare i miei migliori auguri per il tanto lavoro che li attende”

La nuova giunta sarà così composta:

Ivan Boccali, Avvocato, già consigliere comunale di Ciampino per tre mandati, è stato nominato Vice Sindaco e Assessore al Patrimonio, alla Cultura, agli Affari Sociali e alle Associazioni del Terzo Settore.

Marcello Muzi, due volte presidente del Consiglio comunale di Ciampino nonché persona di comprovata esperienza politica e lavorativa, è stato nominato Assessore all’Assetto del Territorio, al Recupero Igdo e alla Viabilità.

Anna Rita Contestabile, Avvocato, ha già ricoperto il ruolo di consigliere comunale a Ciampino e sarà il nuovo Assessore alla Pubblica Istruzione, agli Affari Generali, agli Organi Istituzionali e ai Servizi Demografici.

Massimo Grasso, Avvocato, consigliere nel vicino comune di Rocca di Papa, è stato nominato Assessore alle Infrastrutture, alla Casa, al Decoro Urbano, ai Trasporti e alla Mobilità.

Francesco Tafuro, Avvocato, è stato nominato Assessore allo Sviluppo Economico, alle Attività Produttive, ai Fondi Europei e alla Formazione Professionale.

Folco Cappello, Avvocato, è stato nominato Assessore all’Ambiente e Cimitero alla Sanità e alla Trasparenza.

Flaminia Bottacchiari, iscritta all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Roma, revisore dei conti nonché Revisore Unico dell’Ente regionale “Roma Natura”, è stata nominata Assessore alle Risorse Economiche.




Milano, omicidio in piazzale Loreto per un debito di droga: “Papito” condannato all’ergastolo

E’ stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Milano il dominicano Joel Antonio Santos Mercedes detto ‘Papito’, ancora latitante e che assieme ad un connazionale, Jeison Elias Moni Ozuna, già condannato in passato a 18 anni, uccise, il 12 novembre 2016, in piazzale Loreto a Milano, Antonio Rafael Ramirez, anche lui dominicano, per un debito di droga. L’omicidio, che avvenne nel tardo pomeriggio vicino a corso Buenos Aires, strada dello shopping milanese, e in mezzo ai passanti, scatenò all’epoca polemiche sul tema della sicurezza in città.
    I giudici oggi hanno accolto la richiesta di condanna all’ergastolo formulata dal pm Piero Basilone per il giovane dominicano, il quale dopo l’uccisione era riuscito a fuggire all’estero e che finora non è stato rintracciato. Sarebbe stato lui, secondo le indagini, a sferrare le otto coltellate che uccisero Ramirez, mentre l’altro aggressore prima gli aveva sparato contro due colpi di pistola.




Piacenza, l’incubo di una donna perseguitata dal suo ex violento: arrestato

Due anni di appostamenti, persecuzioni, messaggi. Una non vita. I carabinieri di Piacenza hanno arrestato per violenza sessuale aggravata e atti persecutori un operaio 35enne. La vittima è la sua ex, coetanea.
    Secondo quanto ricostruito, dopo essere stato lasciato al termine di una relazione di due anni l’uomo ha trasformato la vita della donna in un inferno. Prima con centinaia di sms e chiamate, seguiti da biglietti lasciati sulla sua auto. Poi ha iniziato a pedinarla sul lavoro e a farle appostamenti notturni sotto casa. In due occasioni, chiedendole un incontro chiarificatore, l’avrebbe costretta con violenza a subire atti sessuali, arrivando anche alle minacce di morte.
    Le indagini svolte dai carabinieri hanno permesso al gip del tribunale di Piacenza di emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’operaio.




Warhammer Chaosbane, è guerra fra il bene e il male

Amanti del genere Fantasy è ora di rispolverare spade, archi e libri di magia. Bigben Interactive ha infatti lanciato su pc, Xbox One e PS4, Warhammer Chaosbane, action-RPG isometrico che unisce il gameplay alla Diablo al mondo delle miniature targate Games Workshop. Il titolo è ambientato circa 500 anni prima le vicende descritte in Vermintide I e II, nel bel mezzo della grande guerra contro il Caos. I giocatori si ritrovano quindi proiettati in questo contesto ben poco felice dalla parte dei buoni, schiacciati su più fronti dalle forze del male. La storia è scritta da Mike Lee, già autore di vari romanzi legati proprio all’universo di Warhammer. Più precisamente ci si troverà nelle battute finali del conflitto che ha visto l’alleanza di umani, elfi e nani fronteggiare la minaccia delle orde guidate da Asavar Kul, il campione degli dei caotici morto per mano di Magnus il Pio durante l’assedio della città di Kislev. In seguito alla vittoria sulle forze d’invasione, ormai in rotta e pronte a rientrare nel freddo nord, Magnus e la sua scorta fanno ritorno nella città di Nuln, ma solo per cadere vittime di una controffensiva degli adoratori del Caos sferrata proprio nel cuore dell’Impero. Ed è proprio qui che inizia l’avventura. Dopo aver selezionato uno tra i quattro personaggi giocabili: il soldato Konrad Vollen, Elontir il mago, il nano Bragi e la ranger elfica Elessa, al giocatore spetta il compito di respingere i nemici dalla cittadella imperiale e salvare colui che di lì a poco sarebbe poi diventato imperatore dalla stretta mortale di una potentissima incantatrice del Caos, la quale durante la confusione successiva all’assalto è riuscita a lanciare un terribile maleficio che rischia di consumare l’essenza vitale del povero Magnus von Bildhofen. Per spezzare l’incantesimo sarà necessario affrontare orde infinite di nemici negli angoli più disparati del Vecchio Mondo: dai vicoli e le fogne di Nuln alle strade devastate della città di Praag, arrivando persino nelle glaciali rovine elfiche di Norsca, senza dimenticare una scampagnata nel reame della divinità caotica Tzeentch.

 Parlando delle
dinamiche di gestione del personaggio Warhammer Chaosbane è davvero ben fatto,
infatti è bene sottolineare che Il titolo si basa su un’interessante meccanica
per la gestione delle abilità. Ogni personaggio può portarne con sé 6 attive e
varie passive, ma il tutto dipende da una somma matematica. Di fatto ogni
abilità ha associato un certo punteggio, e la somma dei punteggi di tutte le
abilità utilizzate non deve superare un determinato totale. Quando si crea la build
del proprio personaggio si deve quindi tenere conto di vari fattori. Ogni
abilità ha una sua forma base e due varianti potenziate. A seconda della loro
utilità si potrà decidere se utilizzare quindi le loro forme potenziate, che
ovviamente, tra i vantaggi, comportano un maggior danno, o se usare forme
depotenziate meno costose che magari hanno effetti situazionali, come
allontanare i nemici o teletrasportarsi via dall’azione. Oltre alle abilità
classiche c’è un altro albero da gestire, quello delle abilità divine.
Raggiunto un determinato livello si potranno convertire dei particolari
frammenti scovati in battaglia in punti da distribuire su questo albero che, segue
dei percorsi ben delimitati. Da qui, oltre a potenziare salute, danni e altre
caratteristiche con snodi “semplici”, si potranno a sbloccare anche le abilità
divine. Si tratta di poteri caratterizzati solitamente da tempi di recupero
molto alti, da utilizzare quindi in situazioni particolarmente concitate. Il
bello di Warhammer Chaosbane però è che può essere giocato anche in multiplayer
per un massimo di 4 giocatori online e in locale. Ci sono alcune abilità, sia
attive che passive, che danno il loro meglio se utilizzate in combinazione con
altri giocatori. Ad esempio il mago quando consuma energia può curare sé stesso
e i compagni vicini. Quindi sì, ci sono delle sinergie da sfruttare in
multigiocatore. Le build poi come già detto ci sono e grazie alla loro formazione
si possono realizzare anche combinazioni piuttosto interessanti quando si gioca
insieme ad altri players. Chiunque avesse giocato al citato Diablo, non potrà
fare a meno di notare che il menu inventario e abilità personaggio di
Warhammer: Chaosbane è molto simile, e data la sua funzionalità la cosa non è
negativa. Qui sarà possibile visionare l’aspetto del personaggio e selezionare
gli slot attraverso i quali equipaggiarlo con le armi ed armature rinvenute sui
campi di battaglia, selezionandole in base ai loro diversi valori di
attacco/difesa.

In realtà tutta la produzione ricalca molto da vicino il
capolavoro Blizzard: menu di gioco molto simile, ambientazione fantasy, un mare
di nemici da affrontare ed una struttura di livelli suddivisa in capitoli, 4
nel caso specifico. Da un certo punti di vista la cosa non è negativa; emulare
il primo della classe può portare a buoni risultati, e nel complesso l’esperienza
di gioco è infatti molto buona. Altro aspetto importantissimo di questo
Warhammer Chaosbane è il loot system. Quindi per tutto ciò che concerne l’equipaggiamento
col quale potenziare e personalizzare il proprio alter ego, i singoli
componenti vengono suddivisi in categorie in base alla loro rarità, questi
oggetti possono venire reperiti nei classici scrigni sparsi per le mappe di
gioco, o “droppati” dai nemici più coriacei. Manca purtroppo una modalità di
crafting attraverso la quale forgiare i propri strumenti di distruzione, ma per
contro nel corso del gioco si accede alla possibilità di benedire quelle in possesso,
rendendole più potenti attraverso l’uso di speciali cristalli. La trama del
titolo di Bigben Interactive si dipana in diversi atti che portano il
protagonista in varie location. Dobbiamo ammettere in tal senso che i dungeon e
in generale le ambientazioni sono talvolta ripetitive. Ci sono varie tipologie
di luoghi in cui si dovranno affrontare le missioni, non si dovrà quindi
restare sempre al chiuso in sotterranei angusti o in fogne da esplorare, ma
manca la varietà dimostrata da altri esponenti del genere. Il bestiario può
contare su oltre 70 nemici, ovviamente collegati alle varie divinità del Caos
che caratterizzano la cornice fantasy, più i vari boss. Tra le creature più
potenti e temibili spiccano ovviamente le incarnazioni delle divinità del Caos.
Questi combattimenti che pongono fine ai vari atti necessitano come un discreto
studio del terreno di gioco per evitare i pattern di fuoco, un giusto timing
delle pozioni e così via.

Per quanto riguarda l’endgame, Warhammer Chaosbane presenta
svariati livelli di difficoltà, che vanno anche ad aumentare esperienza, oro e
rarità degli oggetti guadagnati, le così dette boss rush, dungeon infiniti e
ovviamente la possibilità di affrontare il tutto in multigiocatore. Eko
Software ha già promesso aggiornamenti regolari che dovrebbero aumentare ulteriormente
la longevità. Considerate che una singola run a livello medio di difficoltà ha
una durata che si aggira fra le 8 e le 10 ore, quindi prima di finire il titolo
con un personaggio al livello più alto di difficoltà serviranno molte più ore e
tanta pazienza. A livello grafico il comparto tecnico si difende bene: grande
fluidità nei combattimenti e resa delle location sono infatti uno degli aspetti
più apprezzabili della produzione. Gli effetti delle magie, le esplosioni e il
comparto sonoro in generale poi completano il quadro donando una credibilità
generale alla produzione. Tirando le somme possiamo serenamente affermare che Warhamme:
Chaosbane è un classico hack and slash che per forza di cose strizza l’occhio
ai fan del celebre gioco di miniature di casa Games Workshop. Anche gli
appassionati del genere che non masticano molto l’argomento riusciranno a
trovare pane per i loro denti. La costruzione delle build è originale, seppur
non troppo complicata, e l’endgame e la possibilità di giocare online possono
convincere anche gli indecisi. La produzione Eko Software e Bigben Interactive
è più che degna di nota, quindi proprio per tale ragione crediamo che ogni
amante del genere fantasy, ma soprattutto dell’universo di Games Workshop
dovrebbe giocarlo.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 8

Gameplay: 7,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise




Nuovo iPhone con 3 cam, tutti i rumors aspettando il lancio ufficiale

Manca ancora qualche mese al lancio ufficiale dei nuovi
iPhone, ma come di consueto è già iniziato il tam tam delle indiscrezioni in
rete più o meno affidabili. Secondo il rumor riasciato dal produttore di
accessori Olixar, la futura linea di smartphone del colosso di Cuertino sarà
caratterizzata da un design quasi identico alla generazione precedente, ad
accezione della parte posteriore. Il comparto fotografico, infatti, avrà tre
fotocamere e sarà posizionato all’interno di un piccolo quadrante. Una scelta
stilistica evidente che potrà far parlare, come accadde inizialmente con la tacca
sul display introdotta per la prima volta sull’iPhone X nel 2017 e poi copiata
da altri produttori. Come se non bastasse arrivano anche le indiscrezioni per
l’iPhone del 2020. Secondo l’analista Ming-Chi Kuo ci saranno due modelli di
smartphone Apple: uno con connettività 5G e uno con Lte. Per quanto rigusarda
quindi tutti i futuri smartphone della “Mela morsicata” potrebbero essere
caratterizzati dal display Oled. Ci dovrebbe essere sempre una differenziazione
nelle dimensioni. Il modello più piccolo scenderebbe a 5.4 pollici rispetto
agli attuali 5.8 e il modello “Max” salirebbe da 6.5 a 6,7 pollici. Il
successore dell’attuale iPhone XR invece dovrebbe essere quello da 6.1 pollici,
con diagonale invariata. In ogni caso, come al solito, per saperne di più, ma
soprattutto per avere notizie più succose è necessario aspettare dopo l’estate.
Nel frattempo, prima di settembre, sarà come al solito un susseguirsi di
notizie più o meno attendibili, assurde, incredibili e talvolta stupefacenti. L’universo
Apple del resto è fatto anche di queste cose. Quindi, chiunque sia interessato
ai nuovi modelli di iPhone che come ormai è consuetudine dovrebbero essere
lanciati a inizio autunno, dovrà aspettare ancora qualche mese intrattenendosi
con le voci di corridoio che caratterizzano il periodo di pre lancio.

F.P.L.




Roma, bus di Tel Aviv noleggiati da Atac: un vespaio di polemiche

Si è conclusa a Palazzo Senatorio in Campidoglio la seduta della commissione trasporti, convocata, tempestivamente, dal presidente Pietro Calabrese nella mattinata di oggi, incentrata sulla risoluzione da parte di Atac del contratto di noleggio dei 70 bus di Tel Aviv.

Un caso che ha suscitato un vespaio di polemiche, sicuramente destinate ad aumentare, alla luce dei dettagli emersi nel corso dell’assise. A bloccare l’intera operazione, infatti, sarebbe stata “una diversa interpretazione delle normative europee”, e cioè il fatto che in Germania è stato possibile procedere all’immatricolazione di uno di quei bus, mentre in Italia no. “C’è stato il diniego del Ministero dei Trasporti” ha rimarcato l’assessora Linda Meleo.

Ad aprire la commissione Atac, che ricostruisce la vicenda: “Il Piano Industriale prevedeva e prevede per il 2019 che la superficie produca 94 milioni di km. Per arrivare a questa cifra si sarebbero dovuti inserire nuovi bus. Nel 2018, ad aprile e maggio, il Comune affida ad Atac l’appalto per l’acquisto di nuovi bus ma la gara era andata deserta. Successivamente il Comune, in agosto, si è appoggiato a Consip. Gli ordini vengono sottoscritti materialmente nel novembre 2018: si genera così all’epoca un punto di incertezza per Atac per quanto riguarda l’inserimento di nuovi bus. A ottobre, Atac sottopone ai commissari un piano B, la possibilità di noleggiare bus a breve termine. Si percorre così una strada nuova, progettando una gara per quello che è un mercato nuovo. Abbiamo pubblicato un avviso a manifestare interesse per il noleggio di 100 mezzi. È arrivato un numero di proposte inatteso, precisamente sette, da operatori nazionali: Di Maio officine Srl, Cialone Tour, BusItalia, Troiani Bus, Schiaffini Travel, Transervizi e Basco. A quel punto l’azienda entra nella logica di fare uno screening, creando una commissione di valutazione. Nel bando avevamo messo come requisito minimo che i mezzi fossero Euro 3, e quindi ci giungono anche bus molto anziani nelle varie proposte. La proposta di Basco prevedeva questi bus presenti a Tel Aviv, e disponibili per il noleggio. La nostra idea era di sostituire mezzi nostri ormai in difficoltà, e con basse prestazioni a livello di km fatti, con questi bus. Sono stati fatti dei sopralluoghi e sono state compiute delle schede tecniche. A seguito dei sopralluoghi abbiamo formulato l’offerta. Oltre a Basco, fra le proposte abbiamo accettato la quella di Cialone, mettendo a disposizione 38 mezzi di piccola grandezza che circolano da marzo”.

E ancora: “Il percorso con Basco è
stato seguito quotidianamente, l’azienda ci ha informato di ogni novità, anche
per lo sbarco dei primi 15 bus, approdati a Salerno. La Motorizzazione di Bari
li aveva ritenuti adeguati al collaudo tecnico. E qui si è creato l’intoppo.
Secondo la loro interpretazione della norma europea, possono essere
immatricolati mezzi previsti dalla legge attuale, e quindi non i mezzi in
questione. La norma comunitaria pone il tema dell’immatricolazione dei mezzi
che provengono da stati non EU, per evitare il fenomeno del dumping. Così Basco
ci comunica nuove date per la consegna. In prima battuta abbiamo deciso di
accettare il nuovo calendario. Avevamo l’idea di ottenere da Basco
documentalmente le prove dell’immatricolazione di un mezzo in Germania. E in
più l’azienda aveva già portato 44 mezzi in Italia. Atac non avrà danni economici
da questa vicenda”.  “Atac e la
cittadinanza – domanda il Presidente Calabrese- hanno avuto un danno. State
facendo attività per tutelarvi?” “Le attività sono in corso, e in
fase di chiusura, un’interlocuzione post-contratto con Basco per verificare le
condizioni in alternativa di un giudizio, a seguito del riconoscimento da parte
di Basco di un danno, proprio per evitare un possibile giudizio”.

” Il Comune è stato messo al
corrente all’epoca di tutto ciò?”, chiede Calabrese stesso. “Verbalmente
sì. Per me sono sempre state informazioni riservate”, risponde la Meleo. “Faccio
questa domanda – rimbecca il primo – perché ormai spesso capita che ci siano
fughe di notizie importanti, che portano un danno”. “Atac è una vittima delle
fughe di notizie – dicono dall’ex-municipalizzata -, anche a Basco non ha fatto
bene”. A questo punto interviene – perentoria – la consigliera Ilaria
Piccolo
(PD): “il 17 maggio lascio
un’interrogazione alla sindaca riguardante questa vicenda. Non mi è mai giunta
la risposta. L’opposizione chiede e domanda, ma non giungono risposte. Non
si tratta di una fuga di notizie. Due mesi senza risposta
.”

Atac fa inoltre sapere che i
sopralluoghi tecnici a Tel Aviv dal 7 al 9 gennaio e che il 16 “si è chiusa l’attività
di valutazione, stilando risultati delle verifiche. Se Basco aveva
disponibilità dei mezzi, già prima del contratto fatto con noi, non lo
sappiamo.” “A noi interessa capire – riprende l’assessore – dove non ha
funzionato il meccanismo. I primi a pagarne saranno i cittadini. Ci serve
capire cosa non ha funzionato come avrebbe dovuto. Mi sono rapportata con i
vertici dell’Amministrazione ogni giorno”. “C’è da dire che da questa vicenda –
gli fa eco il consigliere Roberto De Palma del M5S viene fuori un grave danno d’immagine per la città. Mi era
giunta tempo fa una segnalazione da parte di un sindacato di Atac per quanto
riguarda delle criticità dei nuovi bus, come la postazione dell’autista che non
sarebbe così sicura, perchè mancherebbe la cabina con lo sportello che oggi
vediamo su tutti i mezzi. Mi hanno segnalato anche problemi per quanto riguarda
le aperture e le chiusure delle porte”. “Se avessimo fatto un bando – risponde
Atac -, inserendo i requisiti dei mezzi romani, non avremmo ricevuto risposte.
Se avessimo preteso le stesse caratteristiche dei mezzi attualmente circolanti,
non saremmo andati lontani. Siamo noi la particolarità, no gli altri paesi”. Dalla
maggioranza il consigliere Carlo Maria
Chiossi
sottolinea che “nel piano industriale approvato trovo la stima dei
km di superficie stabiliti in 94 milioni. Questo numero non verrà raggiunto.
Come intenderà affrontare il problema Atac?” Siamo impegnati a mettere in
strada il prima possibile i 127 bus pronti per la consegna grazie alla gara
fatta con Consip. Arriveranno a breve”.

“Questa commissione arriva tardi –
incalza la Piccolo -, mi sembra che i due attori principali della questione
abbiano fatto il massimo. Il fatto qui è il problema dell’interpretazione della
norma europea. È nostro dovere il dare soluzioni. Siamo in grado come Roma
Capitale di richiedere al Ministero un’interpretazione chiara? Vorrei chiedere
ai nostri
colleghi parlamentari un’interrogazione al Ministero per avere un foglio di
carta con scritto il perché di questa incomprensione
.” Mentre Enrico Stefàno (M5S) ammette: “Per
colpa di questa diversa interpretazione della norma, siamo a questo punto. Non
voglio difendere Atac o Basco. Secondo me è stata utile la relazione di Atac.
In attesa di avere i bus presi con Consip, avremmo avuto intanto dei mezzi
noleggiati e già pronti. Qui ci sono molte vittime. Un po’ tutti abbiamo
commesso degli errori”.

“Atac con noi si è comportata
sempre in maniera perfetta – attacca la Basco -, le vittime della vicenda sono
proprio Atac e la stessa Basco. È una storia triste per l’azienda e dispiace
per il non aver potuto mettere su strada questi mezzi. I bus non
sono israeliani, ma di produzione svedese, quindi europei
. Stiamo
parlando di Euro 5 che avrebbero sostituito bus di Euro 3. Viene fuori una
situazione un po’ surreale. Per fare un sunto, di questi iniziali bus giunti in
Italia da Israele, ne è stato lasciato immatricolato uno solo, con targa
italiana quindi. Agli altri era stata invece revocata. La domanda che sorge è
perché agli altri 11 mezzi è stata revocata l’immatricolazione? E soprattutto, perché
in Germania hanno interpretato in un modo la norma europea, mentre in Italia è
stata interpretata in maniera opposta?

In chiusura di commissione Atac
riferisce che “la situazione dei guasti dell’aria condizionata, tema affrontato
nella commissione di qualche giorno fa. L’azienda rivela di aver diminuito i
guasti dei mezzi di circa 60 unità al giorno”.

Si ringrazia #DirettamenteRoma per la puntuale rendicontazione