Professioni, Silvestroni (FdI): grande partecipazione alla Tavola Rotonda degli ordini professionali del Lazio

Si è tenuta alla Camera dei Deputati una importante Tavola Rotonda dove hanno partecipato molti Presidenti degli ordini professionali del Lazio.

L’evento, organizzato da Fratelli d’Italia, ha permesso a tutte le categorie professionali di confrontarsi su temi di comune interesse

“Oggi in un clima di ascolto e confronto – ha esordito Roberto Cuccioletta responsabile del Dipartimento  Professioni FDI del Lazio e tra gli organizzatori dell’evento – le più alte istituzioni dei diversi ordini professionali del Lazio hanno posto le basi per un cambiamento che tuteli non solo il professionista di ogni settore, ma anche l’utenza”-

Sento il dovere di ringraziare i presidenti degli ordini professionali regionali intervenuti – ha dichiarato l’On. Marco Silvestroni – per la testimonianza portata al tavolo di lavoro. Ho ascoltato con attenzione le istanze presentate dagli ordini degli avvocati di Roma e di Velletri, dagli ordini degli Ingegneri di Roma, di Latina, di Frosinone e di Velletri, dall’ordine degli Architetti di Roma, dall’ordine degli Pisicologi del Lazio, dall’ordine dei Geologi del Lazio, dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma, dal Collegio dei Geometri di Roma. Li voglio ricordare tutti perché le loro richieste di aiuto devono essere sostenute in ogni sede. Come sarà mio impegno dare ascolto a tutte le associazioni e federazioni intervenute di ogni categoria professionale. I professionisti chiedono certezza ed equo compenso, minore pressione fiscale, riordino e qualificazione professionale. È un dovere dare ascolto a chi rappresenta più del 10% del PIL della nazione” ha concluso il deputato di Fratelli d’Italia, Marco Silvestroni. 




Roma, metro A: i treni possono viaggiare con le telecamere rotte

ROMA – Novità nella circolazione dei treni nella Linea A della metropolitana, la più frequentata, introdotta dalla Direzione d’Esercizio con la D.O. 170 del 24 luglio. Secondo la quale, le segnalazioni riscontrate dai macchinisti agli impianti di videosorveglianza a circuito chiuso, di cui i convogli CAF (MA 300) sono dotati, non “dovranno essere prese in considerazione. Le corse dovranno in ogni caso svolgersi nel rispetto dei vigenti Regolamenti, Istruzioni, Disposizioni Operative ed Ordini di Servizio”.

Anche nella metropolitana, Atac ricorre a provvedimenti mirati che, di fatto, aggirano le criticità ma evitano l’apertura di guasti da parte del personale e, come conseguenza logica, la perdita delle corse. Insomma, la produzione innanzitutto, così almeno sembra, the show must go on. “Visto l’esito positivo delle verifiche e prove effettuate in data 25.05.2019 e 11.06.2019 – recita la nota -, ed il parere favorevole espresso dall’Ustif con nota prot. 140649 del 26.06.2019, si dispone la circolazione di un numero limitato di treni MA300 con impianto TVCC con funzioni degradate: non attiva la visualizzazione dell’area interessata dall’azionamento della maniglia di allarme passeggeri; non attiva la visualizzazione della fiancata del treno in fase di salita e discesa dei passeggeri”.

Pertanto,
“il personale di condotta” deve attenersi “a quanto prescritto dal Regolamento
Circolazione Treni in merito al segnale
di allarme
, in occasione di attivazione di una maniglia di allarme da parte
di un passeggero” nonché accertarsi “sempre, in partenza da una stazione, del
regolare incarrozzamento dei passeggeri, come previsto dal Regolamento
Circolazione Treni”. Questo fino al prossimo al 30 settembre (nodo al fazzoletto).

E, come
detto, le eventuali “segnalazioni di avaria TVCC sul SICAS [lo schermo nelle cabine guida, ndr] non
dovranno essere prese in considerazione” e, allo stesso tempo, le “eventuali
mancate visualizzazioni di una o più telecamere devono essere annotate sul
modello A0404 (T280)”. Il personale è, dunque, avvisato e non ha scusanti, al
solito. Punto. Ma, a lume di naso, non sarebbe stato meglio intervenire prima?

Sul fronte dei lavoratori si leva la voce del profilo twitter ConduttoreMetrob, una volta ascoltati i colleghi della Linea A: “Ci risiamo, l’Azienda invece di risolvere i problemi, li sposta sul personale operativo. Secondo noi, in un sistema complesso, come la metropolitana, non ci dovrebbero essere falle nei sistemi a sussidio della sicurezza; sistemi utili in caso di presenza di borseggiatori o di criticità all’interno dei vagoni. Ovviamente ci atterremo alla disposizione odierna, la seguiremo, ma solleveremo ogni nostro dubbio secondo le procedure aziendali. Non vorremo fare la fine delle ferrovie concesse, che per il non adeguamento viaggiano a servizio ridotto. Vi terremo aggiornati sulle risposte che l’azienda ci darà”.




Carola Rackete, ricorso del procuratore di Agrigento contro la scarcerazione: per Matteo Salvini l’estate dei trappoloni

Ricorso in Cassazione del Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio contro la scarcerazione di Carola Rackete ordinata dal giudice Alessandra Vella, a proposito dell’ingresso forzato nel porto di Lampedusa da parte della nave ONG Sea Watch 3.

Avevamo allora ragione noi di scrivere che Carola aveva commesso numerosi reati nella sua azione di forza – coordinata con parlamentari dell’opposizione al governo – per sbarcare soltanto in Italia i migranti raccolti in mare, nonostante il divieto assoluto di avvicinarsi alle coste italiane da parte del Ministero dell’Interno.

Per il dottor Patronaggio, PM di Agrigento, la conclusione a cui è giunta il GIP Alessandra Vella è “contraddittoria, errata e non adeguatamente motivata”

Nel ricorso presentato in Cassazione, i magistrati spiegano perché la Rackete avrebbe dovuto rimanere ai domiciliari. Infatti, nella sua ordinanza del 2 di luglio il GIP avrebbe dovuto verificare se, rispetto alla condotta contestata alla capitana e alla sua nave, “il dovere di soccorso invocato potesse avere efficacia discriminante”. Secondo la Procura, il GIP si è limitato ad affermare tout court che “legittimamente Carola Rackete avesse agito perché spinta dal dovere di salvare i migranti. L’impostazione offerta dal Gip – scrivono i PM – sembra banalizzare gli interessi giuridici coinvolti nella vicenda, e non appare condivisibile la valutazione semplicistica offerta dal giudicante”. La scarcerazione, dunque, “è errata in ragione della tipologia di controllo che egli (il GIP) è chiamato ad effettuare in sede di valutazione di legittimità dell’arresto in flagranza operato dalla Polizia Giudiziaria”. In altre parole, il giudice Vella non poteva, data la regolarità dell’arresto in flagranza da parte della polizia, scarcerare la Rackete.

“Nel caso di resistenza operata da Carola Rackete – continua il PM Patronaggio – si dubita che l’adempimento del dovere di soccorso possa giungere anche a scriminare la condotta del 29 giugno scorso.” In altri termini, il soccorso ai finti naufraghi era già stato effettuato, e nessuno correva pericolo di vita. Aggiungiamo che gli stessi erano stati abbondantemente rifocillati e forniti di beni di prima necessità dalle autorità italiane – oltre al fatto che alcuni di essi, i più deboli, erano stati portati a terra per essere sottoposti a cure da parte dei sanitari. L’azione di forza, quindi, operata dalla capitana non aveva alcun motivo di essere, se non nell’ottica di una dimostrazione politica di trasgressione di regole sancite da un governo sovrano e democratico, per colpire l’odiato Matteo Salvini, tacciato di ogni infamità, ma soprattutto di ‘fascismo’.

Forse è fascista chiunque voglia risolvere i problemi dell’Italia, come è ancora – pur se in misura molto più ridotta – quello dei migranti, protetti da leggi e leggine che consentono a chiunque l’ingresso in Italia e la richiesta di asilo, anche se non aventi diritto

L’ultima boutade di questa situazione pare sia l’iscrizione all’ARCIGAY, che consentirebbe a chi si dichiara ‘dell’altra sponda’, di essere accolto, perchè in pericolo di vita nella sua nazione. In particolare la sinistra allo sbando, ai limiti del ridicolo, non avendo altri argomenti, ha voluto sfruttare questo ‘passaggio’ in mare per minare alla base la credibilità del ministro dell’Interno. “L’ordinanza di non convalida dell’arresto da parte del GIP – continua la Procura – è risultata essere viziata per violazione di legge, mancanza e contraddittorietà della motivazione, in quanto dopo avere operato complesse valutazioni in diritto, non ha provveduto correttamente a valutare gli elementi di fatto e di diritto relativi alla configurabilità della causa di giustificazione, né ha motivato adeguatamente le ragioni per le quali ha ritenuto di applicarla nel caso di specie.” In definitiva, l’ennesimo trappolone per scalzare Salvini e fargli perdere punti. Intanto la Rackete, figlia di cotanti genitori, ancorchè facoltosi – il padre pare sia un commerciante d’armi, e ben ammanigliato nel governo tedesco, tanto da suscitarne l’immediata reazione alla notizia dell’arresto della sua figliuola – è uccel di bosco, né mette conto di sapere dove sia, visto che di lei non sentiremo probabilmente più parlare. E comunque non crediamo voglia avere ancora il privilegio di calcare l’italico suolo.

Ormai, missione compiuta, impunità ottenuta, come da programma, ma Salvini ancora saldamente in sella, forse più di prima, nonostante le bordate dei buonisti che continuano a censurare le morti in mare. Come se dipendessero dagli Italiani, e non da chi mette in acqua, da barche di scafisti, i gommoni ad orologeria! Trappolone, dicevamo, che precede l’ultimo ancora ‘in progress’, quello della fornitura farlocca di petrolio russo. La magistratura indaga, ed è suo dovere, ma non c’è nulla su cui indagare, se non scoprire chi ha montato questo teatro dei pupi, sempre contro il più scomodo ospite del Viminale che l’Italia abbia mai avuto da decenni. Facendo due conti, certamente chi si è mosso per mandarlo a casa non è soltanto quella armata Brancaleone della cosiddetta ‘sinistra’ italica, che a questo punto appare davvero allo sbando – e, con una puntina di cattiveria, ci auguriamo che tale rimanga, visti i danni del passato più prossimo. Dietro le quinte del teatrino ci sono personaggi molto grossi, che vagamente conosciamo, per notizie ormai certe e consolidate, ma dei quali non si può scorgere neanche l’ombra.

Trovato il movente, trovato l’assassino. Se il movente è palese – cioè la caduta di Matteo Salvini – sappiamo benissimo chi è il mandante, o, meglio, chi sono i mandanti, molti dei quali anche i Italia: fanno parte dello stesso circolo, pardon dello stesso Club B., dove, una volta tanto, B. non sta per Berlusconi – né tanto meno per ‘lato B’. Un Club che di recente ha accolto nelle sue fila anche l’ex, ex, ex tutto, Matteo Renzi, la manina del quale qualche quotidiano bene informato ha voluto vedere nel copione della recita di cui sopra, relativa al petrolio russo fantasma. Ma non la regìa: per quello ci vuole ben altro che l’ex sindaco di Firenze. Siamo ragionevolmente certi che la Cassazione darà ragione al PM Patronaggio, e che il giudice Vella non subirà alcuna conseguenza per il suo ‘errore’, neanche un buffetto sulla guancia – magari, come in altri casi, una promozione. Non è forse la Magistratura italiana l’espressione stessa dell’autonomia e dell’indipendenza? E come possiamo noi giudicare i giudici, parafrasando il detto latino “Quis custodiet ipsos custodes?”

Siamo altrettanto ragionevolmente certi che Carola Rackete, la ‘Rasta’ d’assalto, non subirà alcuna conseguenza dalla sentenza della Cassazione, essendo già ora chissà dove, ma certamente non a rischio estradizione. Di solito le sentenze di Cassazione per i ricorsi del PM si fanno aspettare, e questo consentirà alla capitana di imboscarsi ancora di più, ma soprattutto di passare le vacanze in serenità, e non come una persona ‘braccata’ dallo Stato italiano, e latitante. E dopo agosto chi si ricorderà più di lei, dopo i flirt estivi fra ombrelloni, secchielli e palette? “Chi la slunga, la scampa” diceva mia nonna, di origine romagnola. Già dopo l’arresto Carola fu portata ‘in luogo segreto’, per la sua incolumità. Ma da chi la si doveva proteggere, se tutti le battevano le mani? Toghe rosse? Macchè, fantasie di Berlusconi. Né mai sapremo perché e come il GIP Alessandra Vella fosse proprio lì in quei momenti, per occuparsi della questione Sea Watch 3: il che sa tanto di imboscata. Ma, l’abbiamo detto, tutto secondo copione.




Castel Gandolfo, la Sagra delle pesche sulle note di Faber

L’83esima edizione della Sagra delle Pesche di Castelgandolfo unirà la sua tipica e inebriante fragranza ai suoni profumati di Genova, della Sardegna, caratteristici della poesia di Fabrizio De Andrè.

Venerdì 26 luglio a partire dalle 21, nel ventennale della scomparsa del poeta cantautore genovese, Castelgandolfo attraverso la rilettura della Compagnia dei Musici diretta dal maestro Mario Alberti (voce e chitarra) ha scelto proprio le note di Faber per aprire il fine settimana più festoso dell’anno.

Palcoscenico naturale e prestigioso del raffinato evento sarà piazza della Libertà che già tre anni fa ha assistito a un apprezzatissimo antipasto della versione di De Andrè resa dal maestro Alberti, vero cultore e appassionato studioso oltre che notevole interprete  del mondo di Faber.

Quest’anno lo spettacolo sarà totale e l’intera Compagnia dei Musici sarà in scena per offrire a Castelgandolfo il tributo a Fabrizio De André – il Poeta degli Ultimi, questo il titolo scelto per un progetto artistico su cui, peraltro, la Compagnia dei Musici continua a operare riflessioni e intuizioni legate alla biografia dell’autore di Bocca di Rosa e agli incontri, noti e meno noti, con altri grandi protagonisti della cultura, della poesia e della musica del secondo Novecento.  

Sul palco di Castelgandolfo  oltre al frontmanMario Alberti, voce e chitarra, ma anche mandolino e armonica, ci saranno  altri tre musicisti (Franco Menichelli alla chitarra e alla tromba, Patrizia Servida al pianoforte, Martina Nasini ai flauti)  la corista Debora Cetroni , la danzatrice Noemi Chicca e la voce recitante dell’attrice Daniela Sistopaolo.

Alcuni brani saranno introdotti da testi originali scritti dal maestro Alberti come fregio e in piena coerenza con la poetica di De Andrè.

La serata è patrocinata dalla Regione Lazio, dalComune di Castelgandolfo e dalla Pro Loco di Castelgandolfo, con la collaborazione delConsorzio Pro Loco Antiche Vie di Roma e delConsorzio Pro Loco Castelli Romani.  L’ingresso al concerto è libero.




Tivoli, alla stazione fanno piazza pulita dei pezzi per la nuova ferrovia: due ladri in manette

TIVOLI (RM) – Ieri mattina, i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato due cittadini romani, un 54enne e un 23enne, entrambi senza occupazione e con precedenti, sorpresi a fare razzia di materiale e attrezzi, all’interno di un cantiere ferroviario in via Cesurni.

Transitando lungo la via, i Carabinieri hanno notato i due uomini mentre stavano caricando su un furgone, a loro in uso, due carrucole metalliche con tiranti e corde in acciaio della lunghezza di circa 15 metri. Il materiale, che era custodito in un’area cantiere, è risultato di proprietà della società che sta realizzando il raddoppio della linea ferroviaria tra le stazioni FS di Lunghezza e Guidonia Montecelio.

Tutta la refurtiva è stata recuperata dai Carabinieri e restituita.

Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Rocca Priora, continua la guerra agli scarichi illeciti di rifiuti: nuove denunce e multe

“Grazie al sistema delle fototrappole mobili posizionate sul nostro territorio non c’è tregua per chi commette scarichi illeciti nel Comune di Rocca Priora”. Commenta così la Sindaca Anna Gentili i nuovi casi di denunce e multe scattate nei giorni scorsi a seguito di episodi di smaltimenti abusivi di rifiuti avvenuti a Rocca Priora.

Per i responsabili, ripresi dalle fototrappole, è scattato subito il reato di violazione delle norme ambientali. Mediante scrupolose indagini condotte dal Comando della Polizia locale di Rocca Priora, si è risalito agli autori a cui la Polizia Locale ha ordinato di rimuovere tutti gli inerti, ripristinare lo stato dei luoghi e conferire i rifiuti presso una discarica autorizzata.

“È nostro impegno e dovere – conclude la Sindaca – mantenere alta l’attenzione, giorno e notte, perché la nostra città e i nostri boschi non si meritano di essere inquinati da pratiche incivili. Viviamo nel cuore del Parco dei Castelli Romani e abbiamo un Capitale Naturale di inestimabile valore e siamo decisi a difenderlo dall’abbandono illecito di rifiuti. Ringrazio tutto il Comando di Polizia Locale di Rocca Priora per aver curato le volta le indagini, l’aspetto sanzionatorio e vigilato sul ripristino dello stato originario dei luoghi deturpati. Un lavoro che si sta dimostrando efficace grazie anche alla professionalità dell’azienda Arcatron che sta curando gli aspetti logistici e tecnologici del sistema di videosorveglianza e foto trappole”.




Rocca Priora (calcio), Giovannetti presenta la nuova Promozione: “Ecco nuovi e confermati”

Rocca Priora (Rm) – Il Rocca Priora è pronto a ritornare in Promozione. La società castellana ha già praticamente definito l’organico che sarà a disposizione del confermatissimo tecnico Paolo Lunardini in vista della nuova “sfida” nella cadetteria regionale. E’ il direttore sportivo della prima squadra Natale Giovannetti a parlare dei movimenti del club castellano. “Il grosso del gruppo che ha vinto il campionato di Prima categoria è stato riconfermato. Sono rimasti Verolini, De Bernardo, Graziani, Adriano Rosi, Cristiano Rocchi, Magretti, Casagrande, De Paolis, Sabelli, Ponzo, Franchi, Gianmarco Rocchi, Halauca, Ansini e Francesco Lunardini, mentre dalla vecchia Under 19 salirà anche Davide Rosi. A loro abbiamo aggiunto alcuni innesti importanti come quelli dell’ex capitano dell’Albalonga Filiberto Trinca (centrocampista che lo scorso anno ha militato nel Real Rocca di Papa, ndr) e dell’attaccante Daniel Bacchi (proveniente dal Città di Valmontone, ndr). Assieme a loro è arrivato pure l’esterno offensivo Cristian Pieragostini dal Colle di Fuori e una serie di giovani come Daniele Fortini, Mattia Nuzzi, Gabriele Valente, Francesco Di Biagi (tutti dallo Sporting Genzano, ndr) ed Emanuele Cecchetti (dall’Atletico Lariano, ndr). Voglio comunque ringraziare tutti i ragazzi che non fanno più parte di questo gruppo, ma che hanno dato tanto per la causa del Rocca Priora nella passata stagione. Il 19 agosto la squadra comincerà la preparazione in sede, poi saremo presenti il 26 agosto alla festa dei calendari dove ci verrà consegnato anche il premio per la vittoria dello scorso campionato. Il primo obiettivo dev’essere quello di una tranquilla salvezza nel girone che con ogni probabilità sarà il C: abbiamo piena fiducia nelle capacità gestionali e nell’esperienza di mister Paolo Lunardini”. Arrivato nello scorso mese di novembre, Giovannetti si è perfettamente integrato nella nuova realtà. “Devo veramente ringraziare tutti i dirigenti, i tecnici, i ragazzi e anche i tifosi (che nell’ultima partita dello scorso anno gli hanno dedicato uno striscione e diversi cori, ndr) per il modo in cui mi hanno accolto. Mi sono sentito subito a casa e questo mi ha fatto grande piacere. Torno a vivere un campionato di Promozione a distanza di oltre dieci anni dall’ultima volta con la Roma VIII: sono innamorato del mondo del calcio e cercherò di mettere la mia passione al servizio del Rocca Priora anche quest’anno”.




Frascati Scherma: fiorettiste d’argento ai mondiali, la Errigo aggiunge anche un bronzo individuale

Frascati (Rm) – Un mondiale senza grandissimi squilli e senza la medaglia più importante. La kermesse iridata conclusa ieri a Budapest (in Ungheria) non ha regalato l’alloro più pesante agli atleti del Frascati Scherma impegnati con la Nazionale italiana, comunque autori di due piazzamenti sul podio a squadre (argento nel fioretto femminile e bronzo nel maschile) e di uno nelle gare individuali (bronzo della Errigo). Dalla prova a squadre di fioretto femminile è arrivato il risultato migliore: Alice Volpi, Arianna Errigo e Francesca Palumbo (affiancate da Elisa Di Francisca) hanno ottenuto la medaglia d’argento. Le tre atlete che s’allenano a Frascati hanno dato un contributo pesante al “Dream Team”, anche se non sono riuscite a portare a casa l’oro. L’Italia ha iniziato il suo percorso con la Romania, battuta 43-20, poi si è sbarazzata dell’Ucraina agli ottavi (45-25) e ai quarti non ha avuto grossi problemi nello sconfiggere il Giappone (44-25). In semifinale è stata decisamente più dura la sfida con la Francia, piegata per 45-37, mentre nell’atto conclusivo le azzurre hanno ceduto al cospetto della Russia per 43-42 nel minuto supplementare. Sempre dal fioretto è arrivato il bronzo a squadre degli uomini con Daniele Garozzo e compagni (Andrea Cassarà, Alessio Foconi e Giorgio Avola) che l’hanno spuntata nella finale di “consolazione” con la Russia, battuta 45-32. Con lo stesso punteggio l’Italia aveva perso in semifinale contro la Francia dopo aver comodamente battuto Hong Kong, Danimarca e Messico nei turni precedenti. Delusione, infine, per le sciabolatrici Rossella Gregorio e Irene Vecchi che, assieme a Martina Criscio e Sofia Ciaraglia, si sono dovute accontentare di un amaro quarto posto: fatali le sconfitte in semifinale con la Russia (37-45) e quella per il bronzo contro la Corea del Sud (35-45).
Nelle prove individuali l’impresa maggiore l’ha fatta la stessa Arianna Errigo. La fiorettista lombarda ha conquistato la sua quarta medaglia di bronzo iridata della carriera, fermata solamente in semifinale dalla francese Pauline Ranvier al termine di un incontro dai tanti “volti”. Dopo la partenza sparata della transalpina (7-0), c’è stato l’allungo della stessa Ranvier fino al 13-7. A quel punto sono uscite fuori la classe e l’orgoglio della Errigo che ha impattato i conti fino al 13-13 prima di cedere nelle ultime due stoccate. In precedenza la fiorettista, che da poco ha sposato il suo maestro frascatano Luca Simoncelli, aveva messo in fila la slovacca Kitti Bitterova per 15-2, l’ungherese Kata Kondricz col punteggio di 15-11, la compagna di società Francesca Palumbo per 15-7 e ai quarti la statunitense Lee Kiefer con un combattuto 15-13. Buon dodicesimo posto per la stessa Palumbo che conferma il suo spessore internazionale, mentre la prova individuale ha lasciato parecchio amaro in bocca ad Alice Volpi. La campionessa iridata in carica, dopo aver dominato il primo match contro la colombiana Juliana Pineda Valencia (sconfitta con un eloquente 15-1), ha perso ai sedicesimi contro la sorprendente spagnola Maria Teresa Diaz col punteggio di 15-13 e si è dovuta accontentare del 17esimo posto. Non è andata meglio nella prova maschile a Daniele Garozzo: il campione olimpionico a Rio2016 ha concluso al nono posto dopo aver ceduto negli ottavi di finale al cospetto del connazionale Andrea Cassarà, mentre nella sciabola femminile Rossella Gregorio e Irene Vecchi non sono riuscite a fare meglio rispettivamente del 15esimo e 20esimo posto. Va ricordato che della spedizione azzurra in terra ungherese hanno fatto parte anche i maestri del Frascati Scherma Fabio Galli (fioretto), Lucio Landi e Andrea Aquili (sciabola).




Tc New Country Frascati protagonista ai campionati regionali di nuoto e con Bellifemine nel tennis

Frascati (Rm) – Sono giorni da applausi per i giovani atleti del Tc New Country Frascati. I tesserati del club tuscolano sono stati protagonisti sia nel nuoto che nel tennis. Nella prima disciplina, sono arrivate tante soddisfazioni nei campionati regionali estivi che si sono tenuti tra lo Stadio del Nuoto e il centro federale di Pietralata a Roma. A brillare è stata soprattutto la stella di Sofia Andrea Bellani che nella categoria Juniores è riuscita a conquistare ben tre medaglie: un doppio argento sui 100 e 200 delfino e un terzo posto nei 400 misti. Tra l’altro la Bellani parteciperà ai prossimi campionati italiani (di scena sempre allo Stadio del Nuoto di Roma) gareggiando il primo agosto sui 200 delfino e sui 400 misti e il 3 agosto nella specialità dei 100 delfino. “Sofia ha fatto un autentico exploit, è stata davvero bravissima confermando i notevoli progressi compiuti ultimamente – dice il tecnico Daniele Tavelli che assieme a Davide Cordasco ha seguito i ragazzi del Tc New Country Frascati in gara – Ora preparerà l’appuntamento dei campionati italiani, ma senza avere alcuna pressione di risultato addosso: lei è una ragazza molto tosta dal punto di vista mentale”. La Bellani è stata l’unica atleta del Tc New Country Frascati ad andare a medaglia nei campionati regionali, ma non è stata la sola a meritare gli applausi di Tavelli. “Nel complesso le cose sono andate molto bene. Vorrei sottolineare pure la prova di Simone Miron, che nella categoria Ragazzi ha disputato le finali sui 200 dorso e 200 misti, sfoderando buone prestazioni anche su 100 dorso, 400 misti e 100 rana. Molto brave anche Chiara Del Giudice tra le Junior e Martina Cannone tra le Cadette, ma pure Gianmarco Gindre tra gli Junior è stato protagonista di una prova di tutto rispetto. Siamo contenti, in generale, della crescita del nostro gruppo di ragazzi facilitata anche dalla costante e preziosa collaborazione delle famiglie di questi giovani atleti durante la stagione”.
Le ottime notizie per il Tc New Country Frascati, come detto, non si sono limitate al nuoto: Alessandro Bellifemine è stato autore di una serie di ottime partite nell’Open di Bracciano. La corsa del promettente tennista del circolo tuscolano si è fermata solo all’ultimo atto, al cospetto di Marco Viola.




Nemi, dalla Regione Lazio 180 mila euro per la scuola materna

NEMI (RM) – Arrivano ben 180 mila euro dalla Regione Lazio destinati alla messa a norma e in sicurezza del plesso. Nello specifico il contributo potrà essere impiegato per l’adeguamento delle prestazioni energetiche e impiantistiche e per il miglioramento delle condizioni per l’accessibilità dei disabili e di sicurezza.

Lo stanziamento rientra nei contributi per interventi di carattere edilizio finalizzati all’adeguamento tecnico – impiantistico, all’efficientamento energetico ed alla messa in sicurezza statica delle scuole per l’infanzia ed asili nido di proprietà comunale, ai sensi del decreto legislativo 13 aprile 2017, n.65.

“Un risultato importante per la comunità di Nemi – commenta Giovanni Libanori, consigliere comunale di maggioranza a Nemi e consigliere della Città Metropolitana – soprattutto perché siamo riusciti a ottenere una cifra importante, nell’ambito dei finanziamenti che la Regione ha stanziato ai Comuni della provincia, che servirà per migliorare la scuola dei più piccoli”




Bibbiano, Case famiglia nel mirino: 4 dei 7 bambini tornano dai genitori naturali

Entro i primi di agosto verrà approvata la proposta della Lega sulla commissione d’inchiesta delle Case famiglia”. Lo annuncia dalla piazza del municipio di Bibbiano, paese emiliano finito al centro dell’inchiesta sugli affidi illeciti, il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Andremo fino in fondo, non solo sui 10mila bambini portati via alle famiglie in Emilia-Romagna, ma in tutta Italia. E’ una vergogna che ci sia chi fa business persino sulla pelle dei bambini”, ha aggiunto.

Invito chiunque sia a conoscenza di altri abusi, ovunque in Italia, di segnalarli al ministero dell’Interno, se vuole anche dietro anonimato e faremo tutte le verifiche del caso”. E’ l’appello rivolto da Matteo Salvini dalla piazza di Bibbiano, paese al centro dello scandalo sui presunti affidi illeciti. Il vicepremier chiede dunque di rivolgersi al Viminale, per evitare il ripetersi di situazioni simili. “Non avrò pace finchè l’ultimo bambino sottratto ingiustamente alla propria famigluia non tornerà a casa da mamma e papà”.

Intanto oggi quattro dei sette bambini coinvolti nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, sugli affidi, della Procura di Reggio Emilia sono tornati a vivere con i genitori naturali. La decisione del tribunale per i Minorenni di Bologna a quanto si apprende, non è recentissima ed è emersa nelle verifiche e nei controlli avviati dagli uffici giudiziari minorili su segnalazione della Procura reggiana di anomalie e illeciti da parte dei servizi sociali della Val d’Enza