L’Europa da una mano all’Italia sulla Tav e Conte dice sì: “Non realizzarla costerebbe di più che farla”

“Rappresento un governo appoggiato da due forze politiche che sul punto la pensano in maniera opposta. In gioco ci sono tanti soldi, che sono vostri, e vanno gestiti con la massima attenzione. Come farebbe un buon padre di famiglia”. Il premier Giuseppe Conte in diretta Facebook da Palazzo Chigi ha spiegato cosa sta cambiando sulla Tav. “Sono pervenuti dei fatti nuovi, elementi da tener conto nella risposta che dobbiamo dare” all’Europa “entro venerdì. L’Ue si è detta disponibile ad aumentare lo stanziamento dal 40% al 55%, questo ridurrebbe i costi” per l’Italia. ‘Non realizzarla -spiega Conte- costerebbe più che farla. La decisione di non realizzare l’opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell’accordo con la Francia’.

“A queste condizioni solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale” per fermare la Tav, visto che la ratifica dell’accordo è stata fatta dal Parlamento spiega Conte. 




Lazio, Lulic: “Pensiamo alla Supercoppa”

Il centrocampista biancoceleste Senad Lulic è intervenuto quest’oggi in conferenza stampa dal ritiro biancoceleste di Auronzo di Cadore.

Il nostro obiettivo resta lo stesso. La Lazio non è da ottavo posto come accaduto lo scorso. Dobbiamo imparare dai nostri errori per non confermare il piazzamento della passata stagione. La rosa di quest’anno è molto lunga, utile per raggiungere i nostri obiettivi e per giocarci la qualificazione in Champions League al meglio. Tra di noi c’è sempre stata serenità e tranquillità, il gruppo è spettacolare ed unito fuori e dentro il campo“.

Sui trasferimenti: “Sono arrivati calciatori di valore in questa finestra di mercato e speriamo che restino tutti i giocatori presenti oggi ad Auronzo: la competitività fa bene a tutti, solo così possiamo arrivare in fondo“.

Su Jony: “Speriamo ci possa dare una grande mano, è un calciatore forte. I giocatori forti fanno piacere a tutti, solo in questo modo si può migliorare”.

Negli ultimi anni noi e la Juventus ci siamo divisi le coppe. Stiamo pensando alla Supercoppa, ci farà piacere giocare un’altra competizione e speriamo di vincere, ora però dobbiamo pensare alla preparazione per il campionato. Lo scorso anno siamo partiti con Napoli e Juventus alle prime due giornate di Serie A TIM, ma prima o poi bisogna incontrare tutte le compagini del campionato. Le squadre che lavorano meglio durante la preparazione si troveranno pronte per le prime giornate“.

Attendiamo l’esito del calendario con la consapevolezza, comunque, che bisognerà sfidare tutte le squadre della Serie A. Milinkovic per noi è importante come tutte le altre pedine della rosa, lui sa cosa voglia dire giocare alla Lazio. Jony? Speriamo ci possa dare una grande mano, è un calciatore forte. I giocatori forti fanno piacere a tutti, solo in questo modo si può migliorare”.




Inter, Conte: “Prossima sfida a Nanchino con l’International Champions Cup 2019”

Dopo la sfida con il Manchester United, scocca ora il momento del secondo appuntamento nella International Champions Cup 2019 per l’Inter: i nerazzurri affronteranno all’Olympic Sports Center Stadium di Nanchino la Juventus. Antonio Conte ha risposto in conferenza stampa alle domande dei giornalisti: “Stiamo cercando di lavorare su dei concetti di gioco in fase di possesso e non possesso. Più si giocano partite, più si iniziano ad apprendere i concetti. Poi, chiaramente, si analizzano gli aspetti positivi, quelli negativi e si cercano di correggere queste situazioni. Giocare questo tipo di partite aiuta ad assimilare ancora di più i concetti che sto cercando di trasmettere alla squadra”.


L’accoglienza dei tifosi nerazzurri in Cina è stata molto calorosa: “Sono contento di essere conosciuto in Cina come mi dite, è per me motivo di orgoglio. Il mio soprannome significa che sono molto diretto? Penso sia positivo e importante essere schietti e diretti con i giocatori e anche con i tifosi”.

Godin e Vecino si sono aggregati alla squadra, Conte spiega la situazione di entrambi: “Matias veniva da un infortunio muscolare e quindi sta lavorando, ma stiamo andando molto cauti per rispettare i tempi di recupero anche se siamo molto vicini. Diego ha iniziato gli allenamenti con noi, sono due ottimi giocatori, molto uniti anche tra di loro e sono felice di averli a disposizione”.

“Per quanto riguarda il mercato e per i nomi che circolano penso che saranno fatte delle riflessioni e saranno prese delle decisioni per il bene dell’Inter, tenendo conto di tutto, non solo del campo. C’è bisogno di tempo per creare una base solida per portare il club al livello a cui compete. I cambiamenti che sta portando la nuova proprietà sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda la mia esperienza, quella inglese mi ha arricchito professionalmente ma ora sono contento di essere tornato in Italia ed essere a capo di una squadra tra le più importanti”.

Dopo lo United, ora la sfida alla Juventus: “Sarà un’amichevole importante: è un momento in cui entrambe le squadre sono ancora in una fase di preparazione. Sia noi che loro cercheremo di giocare una buona partita e speriamo di vedere dei miglioramenti al di là del risultato. Effettivamente è la prima volta che incontro la Juventus da quando è finito il mio rapporto con loro. In passato era successo con altre squadre, Arezzo e Atalanta. Inutile dire che comunque provoca un’emozione umana, naturale. Al tempo stesso so che è un’avversaria e faremo di tutto per vincere. All’inizio sarà emozionante, poi ci sarà il fischio d’inizio e ognuno vorrà superare l’avversario”.

“In questo momento la Premier League è la più importante è più difficile da giocare e vincere, c’è grande competitività con sei squadre che partono con possibilità di vincere. In Inghilterra è molto molto difficile vincere un titolo. Il campionato italiano sta tornando a crescere e questo è molto importante, secondo me si stanno facendo dei miglioramenti sotto tutti i punti di vista, anche sulle infrastrutture. Io qui? Non sono mai stato vicino alla Juventus, non ho mai ricevuto una telefonata. È sempre stata l’Inter a mostrarmi grande interesse e grande affetto. Sento quindi una grande responsabilità per creare qualcosa di importante”.




Pordenone, guai per il capo di una baby gang

Il “capo” di una baby gang composta di giovanissimi residenti in provincia di Pordenone, è stato collocato in una comunità in esecuzione di misure cautelari eseguite dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone. Il ragazzino – poco più che 15enne – deve rispondere, a vario titolo, assieme a un 16enne, coindagato, di tentata rapina pluriaggravata, tentata estorsione in concorso, spaccio di sostanze stupefacenti, truffa e appropriazione indebita. I due aggredivano e vessavano alcuni coetanei e un adulto disabile. Il provvedimento restrittivo è stato richiesto dalla Procura per i Minori di Trieste e disposto dal Gip. I dettagli dell’inchiesta saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa convocata alle 11 dal Questore Marco Odorisio




Raffaele Cantone torna in magistratura: “Cambiato l’approccio culturale nei confronti dell’Anac e del suo ruolo”

Raffaele Cantone lascia l’Anac. Dopo oltre cinque anni alla presidenza dell’Anticorruzione, lo annuncia lui stesso in una lettera sul sito dell’Autorità. “Sento che un ciclo – si legge nel testo – si è definitivamente concluso, anche per il manifestarsi di un diverso approccio culturale nei confronti dell’Anac e del suo ruolo”. Cantone ha fatto richiesta per rientrare in magistratura, “che ho sempre considerato la mia casa”. “Tornerò all’Ufficio del massimario presso la Cassazione”. Lo annuncia Raffaele Cantone nella lettera in cui rende note le dimissioni dall’Anac. Nel testo Cantone ricorda come nei mesi scorsi avesse già presentato al Csm la candidatura per un incarico direttivo presso tre uffici giudiziari. Ma “nelle ultime settimane le dolorose vicende da cui il Csm è stato investito hanno tuttavia comportato una dilazione dei tempi tale da rendere non più procrastinabile una decisione”. Per questo, annuncia, “nella mattina di oggi, con alcuni mesi di anticipo, ho dunque avanzato formale richiesta di rientrare nei ruoli organici della magistratura: un atto che implica la conclusione del mio mandato di Presidente dell’Anac, che diverrà effettiva non appena l’istanza sarà ratificata dal plenum del Csm. Tornerò pertanto all’Ufficio del massimario presso la Corte di Cassazione” dove Cantone prestava servizio prima di essere designato alla guida dell’Anac.

La magistratura vive una fase “difficile”, che “mi impedisce di restare spettatore passivo”. Così Cantone nella lettera in cui annuncia che lascia l’Anac e rientra in magistratura. “E’ una decisione meditata e sofferta” ma “credo sia giusto rientrare in ruolo in un momento così difficile per la vita della magistratura”.  “Assistere a quanto sta accadendo, senza poter partecipare concretamente al dibattito interno – scrive Cantone – mi appare una insopportabile limitazione, simile a quella di un giocatore costretto ad assistere dagli spalti a un incontro decisivo: la mia indole mi impedisce di restare uno spettatore passivo, ancorché partecipe”.