Velletri, “La mia libertà-Note in carcere”. Cangemi: “Stiamo realizzando il sogno di Franco Califano”

VELLETRI (RM) – Sulle note de “La mia libertà” si è aperto il concerto al carcere di Velletri, seconda tappa del progetto ‘La mia libertà-Note in carcere’ promosso dal vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, in collaborazione con l’agenzia Joe&Joe, dedicato a Franco Califano. A salire sul palco della casa circondariale, il cantante, musicista, celebre volto televisivo, Marcello Cirillo e l’eclettico Mario Zamma, attore e imitatore del Bagaglino.

“Una delle ultime esibizioni in pubblico di Califano fu proprio al carcere di Velletri, quando ero assessore regionale, e mi disse che avrebbe voluto portare la musica in tutti gli istituti. Stiamo realizzando il suo sogno e per questo ringrazio le direzioni delle carceri e gli artisti che hanno aderito a questa iniziativa” ha detto Cangemi dal palco, insieme al direttore Maria Donata Iannantuono, rivolgendosi ai detenuti che hanno accolto con una ovazione l’esibizione dei due artisti.

Zamma ha trascinati il pubblico prima
con un assaggio del suo ultimo lavoro teatrale, Sbussolati, e poi con una
esilarante carrellata di imitazioni portando sulla scena i suoi cavalli di
battaglia: da De Mita a Costanzo, fino a Ornella Vanoni fino a un toccante
Troisi. A tutta musica italiana la seconda parte dell’evento, protagonista
Marcello Cirillo e la sua band, con il contributo direttamente da Cuba, Irina
Arozarena. Cirillo ha distribuito una copia del testo ‘La mia libertà’ che i
detenuti e gli ospiti hanno cantato a squarciagola con l’artista accompagnandolo
in un crescendo di entusiasmo in tutti i brani che hanno riempito di musica e
partecipazione il teatro del carcere di Velletri. Prossima tappa della rassegna
‘La mia Libertà-Note in carcere’, l’istituto penitenziario Regina Coeli, lunedì
29 luglio alle ore 10 con il bis di Marcello Cirillo e Mario Zamma.




Ferrovie concesse, Habemus Delibera. E la nuova Carta dei Servizi

Fumata
bianca. Era ora. Pubblicata, sul Bollettino Ufficiale n. 60 – Supplemento 2, l’agognata
Delibera regionale adottata nella seduta di Giunta del 16 luglio 2019. La numero 479
per la precisione. Che revoca la messa a gara degli esercizi ferroviari decisa con
la “Deliberazione n. 255 del 5 giugno 2018” e stabilisce l’affidamento “in house alla società COTRAL S.p.A. dei servizi di trasporto pubblico sulle ferrovie
regionali Roma-Lido di Ostia e Roma-Viterbo
”.

E tanto ci voleva? Al riguardo, Osservatore d’Italia, esprime soddisfazione per aver dato rilievo alla questione di indubbio interesse collettivo, con l’articolo apparso il 23 luglio concepito in nome della trasparenza e del Diritto di Cronaca, costituzionalmente garantito. E ripreso nell’ultima puntata della trasmissione Roma di Sera condotto dal Andrea Bozzi, che la Redazione sentitamente ringrazia. Chiusa parentesi. Doverosa.

La delibera,
nata dall’iniziativa dell’assessore regionale alla mobilità Mauro Alessandri, evidenza che Cotral “è
società in house della Regione Lazio,
attualmente affidataria dei servizi di trasporto pubblico locale extraurbano
nel territorio regionale, in virtù della Deliberazione di Giunta regionale 28 ottobre 2011, n. 507, e del relativo contratto di servizio stipulato tra le parti”
e che, altresì, l’affidamento in house
alla stessa degli esercizi ferroviari, “rappresenta una scelta ordinaria – al pari
della procedura ad evidenza pubblica e dell’affidamento diretto – consentita
dal legislatore comunitario e nazionale”.

“Tale
strumento consente all’Autorità competente di poter contare su una maggiore
flessibilità nella gestione degli obblighi contrattuali di cui al contratto di
servizio con la Società, anche in virtù del controllo analogo che la stessa è
in grado esercitare sull’andamento della gestione” e che “tale precipua
caratteristica risulta di particolare importanza per l’Autorità competente, in ragione
dei rilevanti investimenti già programmati e finanziati sulle infrastrutture
sulle quali insistono i servizi oggetto di affidamento (cfr. delibere n. 158/2018
per la linea ferroviaria Roma-Viterbo e n. 67/2019 per la linea ferroviaria
Roma-Lido di Ostia) e che richiederanno consistenti modifiche nei programmi di
esercizio dei servizi di trasporto ferroviario ed automobilistico, sia nella
fase di realizzazione dei predetti investimenti, sia al termine degli stessi,
in virtù del previsto aumento di capacità della rete ferroviaria”.

“La
predetta forma di affidamento in house
consente altresì all’Autorità competente – prosegue il documento – di poter contare
sulle diverse sinergie derivanti dalla integrazione modale dei servizi di
trasporto regionale extraurbani automobilistici e ferroviari, in particolar
modo nelle predette fasi di realizzazione degli investimenti, nonché delle
necessarie rimodulazioni dei servizi di trasporto programmati a livello
regionale”. Sinergie che “consentono, pertanto, all’Autorità competente di poter
meglio gestire la fase di pianificazione dei predetti servizi, potendo contare
sulla già richiamata maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti
contrattuali (sia per il servizio automobilistico, sia per quello ferroviario)”
e, inoltre, consente “di poter gestire e modulare, durante l’intera durata dell’affidamento,
l’impatto degli oneri di carattere sociale derivanti dall’applicazione delle normative
di derivazione comunitaria e nazionale applicabili in tema di protezione dei
diritti dei lavoratori (cd. clausola sociale)”.

Esclusa dal nuovo affidamento la linea Termini-Giardinetti, ora limitata a Centocelle, in quanto “con nota n. 45706 del 28 dicembre 2018, Roma Capitale ha manifestato l’interesse nella gestione dell’infrastruttura, previa qualificazione della stessa quale rete urbana”. Il provvedimento ricorda ancora che “con Deliberazione di giunta regionale n. 449 del 9.7.2019, la Regione Lazio ha adottato il provvedimento di rigetto della proposta spontanea di project financing relativa all’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e gestione dell’infrastruttura di trasporto ferroviario Roma- Lido di Ostia”, che con la “determinazione dirigenziale n. G12290 dell’8 settembre 2017 è stata disposta l’esecuzione dei lavori per l’ammodernamento e il potenziamento della rete ferroviaria Roma-Viterbo, nella tratta extraurbana Riano-Morlupo” e che, infine, “con Deliberazione di Giunta regionale n. 446 del 2 agosto 2018, come modificata dalla successiva Deliberazione di Giunta regionale n. 67 del 12 febbraio 2019, è stata approvata la Convenzione regolante i rapporti tra la Regione Lazio, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A e ATAC S.p.A., e sono stati individuati gli interventi di ammodernamento della rete ferroviaria Roma-Lido di Ostia”.

L’obiettivo
“primario della Regione Lazio è di valorizzare il trasporto ferroviario, asse
portante del sistema regionale di trasporto pubblico locale e di perseguire
ulteriori miglioramenti nella qualità dell’offerta, in particolare nella
puntualità, nella regolarità, nella composizione e nell’efficienza del
materiale rotabile, nell’informazione in tempo reale e garantire, così, il più
elevato livello possibile di efficientamento del servizio e, conseguentemente,
una più adeguata tutela del cittadino/utente”. Da qui la scelta di “revocare la
Deliberazione di Giunta regionale n. 255 del 5 giugno 2018, che prevede l’affidamento
del servizio di trasporto relativo alle ferrovie regionali Roma-Lido di Ostia,
Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti mediante procedura ad evidenza pubblica e di procedere
all’affidamento in house alla società
COTRAL S.p.A. dei servizi di trasporto pubblico sulle ferrovie regionali
Roma-Lido di Ostia e Roma-Viterbo”.

Resta inteso che questa scelta, apprezzabile, non solleva la Regione dalle oggettive responsabilità, politiche, che ha in questa storia assurda. Troppe sono, anche alla luce delle mitigazione agli esercizi targate ANSF, le dimenticanze che hanno segnato e determinato il disfacimento delle linee, penalizzando utenti e lavoratori.

Intanto il Comitato Pendolari RomaNord, il Comitato Pendolari Roma Ostia e ORT-Osservatorio Regionale sui Trasporti rendono noto la pubblicazione da parte di Atac della nuova Carta dei Servizi esclusivamente per le concesse, frutto, scrive in una nota Roberto Spigai, “del risultato di tre anni di lotte e lavoro della Triplice Intesa dei Comitati pendolari e blogger delle tre ferrovie regionali ex concesse. È la prima ed unica Carta della qualità dei servizi, fatta pensando veramente a cosa siano le nostre tre ferrovie. È il risultato di decine di documenti di analisi e proposta, di paginate di testi e di centinaia di osservazioni a margine, fatte sulle bozze che, via via, ATAC produceva per cercare di ridurre tutto ad un simulacro. Per noi è soprattutto la BASE per una piena attuazione dei principi sul controllo dal basso sulla quantità e quantità dei servizi pubblici, di cui le Carte sono uno strumento previsto da anni e poco attuato. Per noi è la BASE di quello che dovrà essere costruito per la nuova Carta 2020 con ATAC e, a quanto pare, dovrà essere anche la BASE per la prima Carta della qualità di COTRAL S.p.A. per i servizi ferroviari Roma Nord e Roma Lido”. Sul nuovo affidamento aggiunge ironico: “In attesa di vedere come COTRAL S.p.A. ottenga le autorizzazioni e le certificazioni come esercente di trasporto ferroviario, essendo oggi solo una società di autoservizi, vi auguriamo buone vacanze”.




Roma, operazione “Maat”, frode fiscale per oltre 320 milioni di euro: Guardia di Finanza smantella organizzazione criminale dedita alla vendita di crediti iva fittizi

ROMA – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e una serie di perquisizioni nelle province di Roma, Milano e Cosenza nei confronti di un sodalizio criminale dedito alla commissione di frodi fiscali e autoriciclaggio.

Contestualmente, hanno operato il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili intestati agli indagati e alle imprese agli stessi riconducibili fino all’ammontare di 2,2 milioni di euro.

Le indagini – che hanno visto le Fiamme Gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano Roma impegnate, per oltre un anno, nell’esame di dichiarazioni fiscali e di documentazione contabile e bancaria – sono partite da un controllo fiscale nei confronti di una società capitolina per poi allargarsi a macchia d’olio nei confronti di una fitta rete di imprese, completamente asservite agli scopi fraudolenti. Dagli accertamenti svolti, infatti, è emerso come gli indagati – sotto un’unica cabina di regia pilotata da un avvocato romano, individuato quale ideatore e dominus di tutta l’organizzazione_– fossero soliti costituire ad hoc società cartiere intestate a prestanome e aventi quale finalità quella di emettere fatture per operazioni inesistenti per consentire la generazione di crediti IVA fittizi.

Duecentocinquanta sono complessivamente le società fantasma individuate – quasi tutte con sede nella provincia di Roma – grazie alle quali l’organizzazione è riuscita, in soli 3 anni, a generare un’evasione all’IVA di 98 milioni di euro e crediti IVA per oltre 320 milioni di euro; crediti che, una volta “piazzati sul mercato”, venivano utilizzati per compensazioni tributarie (dirette o per conto terzi) o per l’ottenimento di rimborsi dall’Erario.

Le ricostruzioni operate hanno consentito di quantificare in circa 6,1 milioni di euro l’ammontare dei proventi illeciti accumulati dal principale indagato; parte dei quali è risultata essere stata reinvestita (in modo tale da ostacolare concretamente l’identificazione della relativa provenienza delittuosa) per l’acquisto di immobili, imbarcazioni, automobili, nonché per investimenti imprenditoriali e speculativi all’estero.

Dieci, invece, sono le persone allo stato iscritte nel registro degli indagati, tutte a vario titolo responsabili per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio. Nei confronti del professionista, a capo del sodalizio, il Giudice delle Indagini Preliminari ha disposto la misura cautelare personale in carcere.

L’operazione di servizio, nell’infliggere un duro colpo all’organizzazione criminale, testimonia il costante impegno profuso dal Corpo a tutela del sistema economico legale e a garanzia della pretesa erariale.




E la chiamavano Europa unita: fallimento e aborto di un sogno

La chiamavano Europa Unita. Sognavano un comune sviluppo economico e quindi il benessere. Tutti solidali nel ripudiare la guerra. Sani principi, eroici propositi ma, ahinoi, onirici traguardi, miseramente disattesi affidati a mediocri statisti, sconosciuti che si spostano tra Bruxelles e Strasburgo. Così del nobile progetto non è rimasto che un indigeribile e puro monetarismo

Il naufragio del sogno dei padri fondatori nel mare del vuoto politico

Qualora ci fosse stato bisogno di dare prova della mancanza di unità tra gli Stati membri, la guerra del dazio di Trump sarebbe bastata. Questa volta la leggendaria ricchezza del vecchio continente rischia veramente. Come ha reagito a questa minaccia la così detta “Europa Unita? Autonomamente ed in ordine sparso i leader di ciascun Paese si sono recati a Washington, ognuno a curare il proprio orticello. Molti si domandano come mai i paesi di Visegrad e i vecchi alleati non risultano ostili e non sono critici verso questa “Unione Europea”. Si capisce perfettamente. Prima perché in molti non hanno aderito alla moneta unica e poi perché l’europeismo di Orban, Kurz ed altri a loro vicini gli fa comodo nel tenere in piedi il mercato unico e più importante perché beneficiano generosamente della spartizione dei fondi di sviluppo.

L’agenda del “poi poi” e la politica immigrazione del “mai mai” europea

Capifila ostili a una vera politica dell’emigrazione, sono sempre i paesi Visegrad, quelli stessi a favore e fruitori della spartizione dei fondi di sviluppo. Poi ci sono i paesi del nord che molto egoisticamente si sentono abbastanza lontani dagli sbarchi e chiudendosi bene dentro le frontiere proprie si sentono al sicuro. Francia e Germania fanno coppia e pretendono di dire agli altri quello che non vogliono che altri dicano a loro. Intanto l’emigrato africano sogna di integrarsi in questa società europea così “moderna”, così “opulenta”, i barconi continuano a partire dalle coste libiche e le Ong fanno la spola tra un barcone e l’altro, poi fanno rotta, destinazione Lampedusa, mentre l’Europa sta a guardare. Ultimo episodio del comportamento scorretto che gli Stati commettono l’uno contro l’altro lo abbiamo letto giorni fa: Poliziotti belgi fermati in Francia con autobus pieno di migranti irregolari. Gli agenti volevano semplicemente riaccompagnare i profughi al confine ma per errore lo hanno superato di cinquanta metri.

L’ambiguità e il paradosso del ripudio della guerra

A questa “Europa Unita” due terribili guerre mondiali non hanno insegnato niente. Forze armate dei suoi singoli Stati si trovano attualmente stanziate in zone dei peggiori conflitti come Siria, Iraq, Afghanistan, Libia e non solo. Li chiamano “peace makers”, portatori di pace. Sarà ma molte armi di distruzione in quelle zone sone di fabbricazione di paesi europei. I commercianti e quindi i fornitori ai paesi in guerra, sono di cittadinanza europea. Come si può coniugare ripudio della guerra e fornitura di armi di distruzione? Solo in un modo. L’Europa Unita non è unita e i vari Stati operano in ordine sparsa.

Continuano a chiamarla “Europa Unita”

Ventotto Stati quasi sovrani, sfilano a testa bassa davanti a una Commissione europea, come i capponi di Renzo, presi da una furibonda litigiosità, non fanno altro che beccarsi l’un l’altro, senza rendersene conto che senza il reciproco aiuto, tutti rischiano di finire in pentola come i capponi manzoniani.

Fra gli Stati membri una concorrenza senza quartiere

Così tutti i 28 aggiustano i loro comodi e non sdegnano di fare concorrenza l’un l’altro. Si citano alcuni esempi: Le retribuzioni nazionali minime sono una rappresentazione plastica di quanto siano distanti i paesi membri della tanto osannata Unione. Per fare chiaro il concetto secondo dati Eurofound/Eurostat, al primo gennaio 2019 queste retribuzioni minime variano dall’1,62 euro all’ora della Bulgaria alle 11,97 euro l’ora di Lussemburgo. Altro vulnus in questa Europa Unita è rappresentato dai differenti regimi fiscali adottati in piena autonomia dagli Stati membri. Spicca la pressione fiscale della Lituania al 20,9%, quella dell’Albania al 22,9%, la Croazia al 26,6%, così via per finire a sbattere in Italia che secondo l’Ufficio Studi della Cgil, nel 2019 rischia di sfiorare ed andare oltre il 43%. Onestà intellettuale vuole che si dica che l’Italia non è il Paese più tassato d’Europa. La Danimarca, la Svezia, la Finlandia e la Norvegia superano l’Italia ampiamente però garantiscono servizi efficientissimi, cosa che non sempre si può dire dell’Italia. Comunque tutto questo conferma che l’unione è solo una chimera.

Non finisce qui, si può andare ancora avanti

Sebbene l’Iva venga imposta in tutta l’Unione, sempre per non smentirci, ogni Stato membro fissa le proprie aliquote. L’osare a sindacare i vari sistemi dell’istruzione scolastica diventa un’impresa. A che età i bambini dei singoli Stati cominciano la scuola primaria? Quanto dura l’istruzione secondaria in Spagna, in Svezia, in Irlanda ed in Portogallo? Quali sono le materie obbligatorie? Le università? Andare avanti non conviene se non si vuole entrare in un labirinto. Il percorso diventa più arduo se si intraprende la strada del Welfare state, il benessere sociale. Se poi si vuole informarsi sul sistema pensionistico dell’Unione bisogna interpellare ogni singolo Stato. Non c’è un sistema comune. In Germania il sistema varia secondo categoria e settore produttivo. In Spagna c’è un unico regime, statale e obbligatorio, con pensione minima che sostituisce la vecchia “assistenza sociale”. In Italia un altro sistema ancora. Sempre un‘Europa che marcia disorganizzata in ordine sparso.

Nota dolente è la gestione dei sistemi sanitari negli Stati membri dell’Unione

Questi, del resto come ogni altra gestione, nell’Unione sono gestiti in modi molto diversi. Per fare un esempio basti dire che l’assistenza sanitaria tedesca non è gratuita ed è obbligatoria dal momento in cui si registra come residente nel Paese. Questo solleva il caso di immigranti non registrati come residenti! Cosa succede? Al lettore l’ardua risposta. Paese che vai usanza che trovi. Stato membro che vai sistemi autonomi che trovi. Così è se vi pare. Aveva più che ragione Bartali: L’è tutto sbagliato… l’è tutto da rifare.




Fiumicino, atti vandalici alla scuola di Passoscuro: identificati e denunciati 11 minorenni

FIUMICINO (RM) – I carabinieri della Compagnia di Civitavecchia al termine di una mirata attività investigativa, hanno denunciato in stato di libertà 11 minorenni di età compresa tra i 15 e 17 anni, per il reato di danneggiamento aggravato. I carabinieri della Stazione di Passoscuro hanno avviato le indagini dopo che ignoti, nelle notti del 19 e 22 luglio scorso, avevano messo a segno numerosi atti vandalici, all’interno e all’esterno della scuola elementare di Passoscuro.

I
militari hanno accertato che i danneggiamenti sono stati eseguiti da un gruppo
di giovanissimi che, nel corso dei due episodi vandalici, dopo essersi
introdotti all’interno dell’istituto, hanno imbrattato le pareti di alcune aule
e infranto i vetri di alcune finestre della palestra e delle porte delle uscite
di sicurezza al piano terra.

La
bravata non è rimasta impunita e i carabinieri, dopo aver identificato ben 11
minorenni, alcuni dei quali provenienti dalla Capitale, li hanno denunciati in
stato di libertà alla Procura della Repubblica per i Minorenni di Roma.




Milano, operazione “sangue blu”: in manette 13 persone

MILANO – Nella giornata di ieri i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 13 persone, ritenute – a vario titolo – responsabili di associazione finalizzata al traffico di cocaina e spaccio.
Le indagini – che nascono dall’irruzione di un commando composto da 9 persone, alcune delle quali travisate ed armate di pistola e fucile, nel capannone della carrozzeria “New Car” di Novate Milanese (MI) e successivo pestaggio del conduttore – hanno consentito di comprendere come l’episodio delittuoso fosse riconducibile ad una faida tra gruppi criminali, insorta per contrasti sul controllo dello spaccio di cocaina su una vasta zona di Milano (in particolare nei quartieri di Comasina e di Quarto Oggiaro) e per debiti contratti per la compravendita dello stupefacente.
L’attività investigativa ha documentato l’esistenza e la piena operatività di un’associazione dedita al traffico di cocaina, che smerciava circa 1 kg. di droga a settimana, utilizzando basi logistiche per il deposito ed il confezionamento dello stupefacente che veniva consegnato a domicilio a clienti dimoranti nel comune di Milano.




Football Club Frascati, primi arrivi ufficiali per la prima squadra: c’è anche il bomber Romei

Frascati (Rm) – E’ una delle grandi novità dell’offerta sportiva del Football Club Frascati per la stagione 2019-20. La prima squadra del sodalizio dei presidenti Claudio Laureti e Stefano Lopapa sta cominciando a prendere forma. A disposizione del tecnico Mauro Fioranelli (un allenatore di grande esperienza e competenza che è conosciutissimo sul territorio) ci saranno alcuni giovani interessanti e altri elementi più esperti: dal mix dovrebbe uscire una squadra competitiva che potrà togliersi delle soddisfazioni. Tra i primi nomi ufficiali, uno dei più “rumorosi” è sicuramente quello dell’attaccante classe 1988 Emanuele Romei che la scorsa stagione ha vestito le maglie di Virtus Mole e Marino, alternandosi tra Seconda e Prima categoria. “Per me è un ritorno a Frascati dove ho giocato per quattro anni con la maglia della Gioc Cocciano, togliendomi tante soddisfazioni e segnando 86 reti – spiega Romei – Appena mi è arrivata la chiamata del Football Club Frascati non ci ho pensato un solo momento, anche se avevo qualche offerta pure da società di Prima categoria e Promozione: conosco bene l’ambiente e mi è piaciuto da subito il progetto prospettato dalla società che vuole risalire nel più breve tempo possibile”. Romei ritroverà Fioranelli a svariati anni di distanza. “Abbiamo lavorato assieme ai tempi del Casilina in Promozione: il mister faceva da secondo a Enrico Botti”. Per l’attaccante c’è anche un obiettivo personale importante da inseguire. “Ho segnato 178 gol nelle prime squadre dove ho giocato finora: mi piacerebbe toccare quota 200 al più presto, magari già entro la fine della stagione. Di fare gol non mi stanco mai…” sorride Romei. Assieme a lui il Football Club Frascati ha formalizzato gli accordi con gli esterni classe 1999 Lorenzo Bruni (che ha giocato anche in Promozione l’anno scorso), Alessandro Bocci e Camillo Corona, ma anche i difensori Giulio Costantini (classe 1999 reduce da un’esperienza nella Promozione friuliana), Marco Cignitti (classe 1992 ex Canarini Rocca di Papa), Alessandro Calicchio (classe 1999 anche lui in Promozione l’anno scorso) ed Emanuele Taraborelli (classe 1995, anche lui ex allievo di Fioranelli).




Sociale, musica in carcere: dal 23 luglio al via progetto “La mia Libertà”

Concerti di Vallesi, Ruggeri, Dolcenera, Cirillo-Zamma negli istituti penitenziari di Roma e provincia

Al via dal 23 luglio ‘La mia Libertà-Note in Carcere’, il progetto promosso dal vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, realizzato insieme all’agenzia Joe&Joe, per portare la musica negli istituti penitenziari di Roma e provincia grazie alla collaborazione di celebri artisti italiani.

Dolcenera, Enrico Ruggeri, Paolo Vallesi, Marcello Cirillo e Mario Zamma saliranno sul ‘palco’ delle carceri di Regina Coeli, Rebibbia femminile, Rebibbia Nuovo Complesso, Casa Circondariale di Civitavecchia e Casa Circondariale di Velletri.

“Il progetto, intitolato come la canzone di Franco Califano, La mia Libertà, nasce da un’idea del cantautore romano –spiega Cangemi – Califano era molto sensibile al tema della detenzione e aveva espresso il desiderio, prima che ci lasciasse, di lavorare ad un progetto che portasse la musica nelle carceri del Lazio per essere vicini ai detenuti. La musica, come il teatro e lo sport, può contribuire al processo di rieducazione e per questo ringrazio gli artisti che, con grande sensibilità, hanno accettato di partecipare. Sono certo che sarà un’esperienza utile per tutti e mi auguro possa essere replicata anche nelle strutture penitenziarie delle altre province del Lazio”.

‘La mia Libertà-Note in Carcere’, parte martedì 23 luglio da Rebibbia femminile, alle ore 19.00, con il concerto di Paolo Vallesi, trionfatore del programma Ora o Mai Più; si prosegue con la coppia collaudata Marcello Cirillo, cantante, attore e conduttore, e Mario Zamma, volto storico del Bagaglino, che si esibiranno il 25 luglio (ore 14.00) a Velletri e il 29 luglio (ore 10.00) a Regina Coeli. A settembre, la chiusura estiva sarà affidata a Dolcenera (4 settembre ore 17.00), protagonista sul palco di Rebibbia Nuovo Complesso e ad Enrico Ruggeri, che suonerà i suoi cavalli di battaglia per i detenuti della Casa circondariale di Civitavecchia.




Caldo torrido, Anbi: “Riserve idriche sufficienti, ma vanno utilizzate con oculatezza”

Di fronte al caldo torrido di questa settimana, il sistema idrico italiano sta rispondendo in maniera adeguata, esaudendo le richieste per usi umano, agricolo e produttivo (forte innalzamento nei consumi di energia anche idroelettrica per il condizionamento degli ambienti); va, comunque, segnalata la repentina discesa dei livelli dei grandi bacini settentrionali con i laghi di Como e di Iseo, abbondantemente al di sotto della media stagionale.

Analogamente sta succedendo per il lago di Bracciano a servizio della città di Roma così come per gli invasi di Puglia, Calabria e Sicilia, le cui disponibilità idriche sono comunque superiori a quelle dello scorso anno. Diversamente va in Basilicata, dove mancano all’appello oltre 76 milioni di metri cubi ed in Sardegna (– 92 milioni di metri cubi); anche in Emilia Romagna, la situazione idrica è deficitaria seppur lievemente: nei bacini piacentini mancano un paio di milioni di metri cubi.

Per quanto riguarda i fiumi: il Po ha una portata inferiore alla media stagionale, ma superiore a quella dello scorso anno; l’Adige è fortemente condizionato dai rilasci da monte, ma la sua portata è largamente superiore a quella delle stagioni siccitose 2015 e 2017. In Piemonte il Tanaro ha più acqua dello scorso anno, diversamente però da Dora Baltea e Stura di Lanzo. In Emilia Romagna sia i fiumi Savio che Secchia sono in linea con la media stagionale e con portate superiori allo scorso anno.

“Sostanzialmente – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – la situazione, nonostante le precipitazioni violente ma idricamente scarse di questo periodo, è sotto controllo a dimostrazione della necessità di un’attenta regia a contemperare le diverse esigenze, nel rispetto delle priorità di legge, di fronte ai cambiamenti climatici.”




Samsung, a settembre arriva il Galaxy Fold

Samsung lancerà il Galaxy Fold a settembre. Lo annuncia la società sud coreana, sottolineando di essere impegnata a condurre gli ultimi test e di aver migliorato il design dello smartphone pieghevole.

Lo scorso mese di aprile Samsung aveva annunciato che avrebbe rimandato il lancio, inizialmente atteso il 26 aprile negli Stati Uniti a causa dei difetti riscontrati. Il colosso ha riposto molte speranze nel dispositivo pieghevole, con il quale punta ad arrivare fra le prime nel settore e imporsi. Il Galaxy Fold chiuso misura come uno smartphone da 4,6 pollici, mentre aperto è come un tablet da 7,3 pollici.