Volley F B2, la Vbc Viterbo riparte dalla grinta e dall’esperienza di Arianna Andreani

La Vbc Viterbo riparte da Arianna Andreani, classe 1987, libero di provata esperienza a cui coach Giandomenico ha voluto affidare la linea difensiva della nuova Vbc 2019/2020.
Cresciuta nelle giovanili del Narni, Arianna vi ha poi militato per dodici anni durante i quali ha collezionato ben tre promozioni in B1 prima di approdare a Cisterna di Latina (B2) per poi essere chiamata da Flavio Zambelli ad Orvieto dove ha disputato anche la serie superiore.
Il prossimo anno la Vbc Viterbo farà la sua prima ‘storica’ apparizione in un campionato nazionale, un palcoscenico importante che ti ha visto protagonista a più riprese. Uno straordinario mix di grinta ed esperienza il tuo, fondamentale per il sestetto di Giandomenico.
“Un gran traguardo quello che abbiamo raggiunto lo scorso anno, spero che la prossima stagione sarà lo stesso, certo gli obiettivi saranno diversi ma personalmente io punto sempre al massimo e se lavoreremo sodo sono sicura che potremmo toglierci grandi soddisfazioni anche quest’anno”.
A proposito del nuovo Coach, vi siete già incontrati? Cosa pensi di lui?
“Sono onorata di essere allenata da un allenatore così esperto che ha militato anche in campionati di serie A. Non ho ancora avuto modo di conoscerlo di persona ma abbiamo parlato per telefono ed ho avuto ottime impressioni, diciamo che vediamo la pallavolo nello stesso modo”.
Da neopromossa la Vbc avrà come primo obiettivo la salvezza. Pensi che si possa aspirare a qualcosa di più?
“Non si può sapere. Per ora voglio solo fare un grande in bocca al lupo a tutta la Vbc Viterbo, al coach e tutte le mie future compagne di squadra”.

Carriera
2002/2003 B2 Pallavolo Narni
2003/2006 B2 Sistematica Narni
2006/2007 C Bosica Terni
2007/2008 B2 Pallavolo Narni
2008/2009 B2 Sistematica Narni
2009/2010 B1 Pallavolo Narni
2010/2012 B2 Sistematica Narni
2012/2013 B2 Cisterna di Latina
2013/2014 B2 Zambelli Orvieto
2014/2015 B1 Zambelli Orvieto
2015/2016 B2 Todi Volley
2018/2019 C Vbc Viterbo
2019/2020 B2 Vbc Viterbo




Bracciano, il Sindaco Tondinelli duro con Acea: “Ci riprendiamo il servizio e presenteremo un esposto”

BRACCIANO (RM) – “Se Acea non risponderà a quest’ennesimo sollecito, presenteremo un esposto alle autorità competenti e faremo del tutto per riprenderci la gestione del servizio idrico”. Dure le parole del Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli che nonostante abbia inviato una diffida al gestore del servizio idrico soltanto pochi giorni fa è tornato a scrivere non solo all’Acea ma anche al ministero dell’Ambiente, a quello dei Trasporti, alla Regione Lazio e alla Prefettura di Roma.

La missiva dai toni perentori fa emergere una situazione orami arrivata allo stremo

Il sindaco denuncia gravi disservizi mai migliorati e la situazione di “completo abbandono e isolamento” da parte del gestore idrico: “Il Comune di Bracciano – si legge – sin d’ora è pronto, se ve ne fossero le condizioni, a tornare a gestire il proprio servizio idrico, per meglio tutelare la salute e gli interessi dei suoi concittadini”. Risale al 24 giugno scorso la lettera di sollecito del Sindaco ad Acea in cui si chiedeva un incontro urgente con i responsabili al fine di ripristinare immediatamente il servizio e far si che tali episodi non si ripetano più. Ma l’incontro non c’è mai stato. Nella lettera Tondinelli faceva presente che i disservizi sono presenti soprattutto nella zona di “Bracciano Nuova” ma anche nel centro storico e a Vigna di Valle. A distanza di tre anni dalla firma della convenzione con Acea la situazione generale di gestione del servizio idrico è gravemente peggiorata: “ Adesso l’amministrazione non ci sta più – conclude Tondinelli – se non lo hanno capito con le richieste formali, capiranno con l’esposto”.




Tempi duri per i manipolatori affettivi: a Fregene Roberta Bruzzone spiega come riconoscerli e allontanarli

“Io non ci stò più” questo il titolo del libro con i consigli pratici per riconoscere un manipolatore affettivo e liberarsene scritto da Roberta Bruzzone la profiler più famosa d’Italia.

La psicologa forense e criminologa investigativa è intervenuta lo scorso sabato all’arena Fellini di Fregene, dove si è tenuta una presentazione del suo ultimo lavoro che è stato discusso insieme alla biologa e genetista forense Marina Baldi, all’avvocato Serena Gasperini e alla giornalista Chiara Rai.

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Ilvideo servizio trasmessoa Officina Stampa del 4/7/2019

All’evento era presente anche l’Avvocato specializzato in diritto penale e criminologia Anna Maria Anselmi assessora al Comune di Fiumicino con deleghe ai Servizi sociali, Pari Opportunità, Farmacie, cimiteri, Formazione e Lavoro. E di fronte al numeroso pubblico si sono dunque analizzati quelli che sono i segnali classici per riconoscere i manipolatori affettivi, le trappole che usano per farci fare ciò che vogliono quindi le strategie da mettere in campo per neutralizzarli e le tecniche per allontanarli definitivamente dalla nostra vita.

“Io non ci stò più” è un libro dunque rivolto a tutti, anche a chi pensa di non averne bisogno. E tutti, prima o poi, abbiamo a che fare con un manipolatore affettivo: qualcuno che dice di tenere a noi, ma finisce per farci fare sempre quello che vuole.

La manifestazione è stata introdotta da un momento musicale, molto apprezzato dal pubblico, con l’esibizione della pianista Kasia Chojnacka e del sassofonista Carmelo Iorio.




Giovanni dietro Falcone – quarta puntata: un uomo lasciato solo

Paolo Borsellino aveva capito tutto. Giovanni Falcone era stato lasciato solo. Lo Stato e la magistratura gli avevano voltato le spalle. Falcone inizia a morire il 19 gennaio 1988 quando il Consiglio Superiore della Magistratura gli preferisce Antonino Meli a capo dell’ufficio istruzione. È il 23 maggio 1992, ore 17 e 57. Mezza tonnellata di esplosivo apre una voragine di 140 metri sull’autostrada A29 che dall’aeroporto di Punta Raisi conduce a Palermo. (pausa). Il primo ad arrivare è Antonio Vassallo, un fotografo. Ma cosa è successo prima della strage. Antonio Vassallo fa il nome di Giovanni Battaglia… Sulla collina, dove oggi si legge in carattere la scritta No Mafia, vengono ritrovati mozziconi di sigarette, un pizzino con il numero di telefono di un uomo dei servizi segreti…

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 4/7/2019



Anguillara Sabazia, scuola di via Verdi: Bianchini-Stronati: “Ecco il riepilogo dei fatti occorsi”. Prima parte

Ad Anguillara Sabazia, dopo la chiusura del plesso scolastico di via Verdi, perché a rischio crollo, avvenuta lo scorso 23 maggio e dove oltre trecento bambini insieme al personale scolastico si sono ritrovati a dover evacuare gli edifici, il consigliere Comunale e capogruppo del Pd Silvio Bianchini e l’ex assessore all’Ambiente Enrico Stronati fanno un riepilogo per punti sull’intera vicenda “affinché rimanga traccia a futura memoria che chiunque potrà integrare”

Ecco i primi 12 punti proposti da Bianchini e Stronati:

  1. Uno studio condotto da un Ing. esperto della materia informa che la scuola di Via Verdi non supera la verifica statica e di vulnerabilità sismica;
  2. Precauzionalmente la Sindaca ne ordina la chiusura;
  3. Il tecnico suggerisce di approfondire lo studio perché quello da lui condotto si basa su uno scarso livello di conoscenza (LC1) che ha fornito risultati, in particolare per la statica, che lui stesso ritiene siano contraddetti dalla storia della struttura che negli anni ha, invece, dimostrato di non avere problemi;
  4. Siamo in estate, la scuola é chiusa, quindi quale miglior momento per dare corso alle indicazioni del tecnico e chiarire la sorte della scuola e dei bambini che in essa dovrebbero essere ospitati?
  5. Perché l’Amministrazione non ha dato incarico (verifica in LC3) di approfondire le indagini, come chiesto peraltro dal professionista incaricato, in modo da accertare senza ombra di dubbio se la struttura è da dichiarare inagibile?
  6. La situazione determinatasi suggerisce all’Amministrazione di cavalcare l’emergenza scolastica ed avviare procedimenti urgenti per piazzare dei container presso uno dei campi di calcio comunali;
  7. L’importo del noleggio annuo é di poco inferiore a quello del loro acquisto (parliamo di centinaia di migliaia di euro);
  8. Il costo degli interventi computati dal tecnico di cui al punto 1. per procedere a lavori di adeguamento sismico del plesso di Via Verdi, sono inferiori al canone annuale dei container;
  9. Lo studio é stato “nascosto” per 30 giorni, per fare approfondimenti strumentali sulla struttura servirebbero 3 mesi. 1/3 del tempo perso per giocare a nascondino;
  10. La demolizione di una scuola realizzata negli anni 50, senza che vi sia stata una perizia tecnica (da parte del Genio Civile o Vigili del Fuoco, per esempio) che accerti la reale situazione strutturale con adeguata affidabilità (quindi basato su rilievo strumentale con livello di confidenza 3), non potrà che avere dei riflessi Amministrativi ed erariali.
  11. Altrettanto arduo é pensare di autorizzate la spesa necessaria a far fronte alla situazione in urgenza sulla base di una emergenza che fonda su una (corretta) interpretazione precauzionale delle conclusioni dello studio la cui finalità ed incarico era altro e non su un parere tecnico scientifico che affermi quanto é stato fatto;
  12. Più volte é stato tentato di offrire collaborazione, da tutte le forze, per affrontare questa situazione che, evidentemente, non può avere colori.

“Stasera – concludono Bianchini e Stronati – l’Amministrazione grillina incontrerá la cittadinanza presso l’ex Consorzio Agrario. Domani aggiorneremo questo riepilogo dei fatti sempre nell’ottica di fornire informazioni ai posteri nella speranza che tutto questo venga giudicato per ciò che realmente é, un modo sbagliato di gestire una emergenza che tale potrebbe essere ma di cui non v’é certezza. E i cittadini pagheranno.”




A Firenze la storia dell’Italia ebraica nell’arte del tessuto

Agli Uffizi fino alla fine di ottobre una mostra inedita con 140 opere tra arazzi, merletti, stoffe e addobbi

La storia degli ebrei italiani osservata da una prospettiva inedita e cromaticamente caleidoscopica, quella dell’arte del tessuto: è Tutti i colori dell’Italia ebraica, grande mostra dal 27 giugno al 27 ottobre nell’aula magliabechiana della Galleria degli Uffizi di Firenze.

Circa 140 opere, tra arazzi, stoffe, addobbi, merletti, abiti, dipinti ed altri oggetti di uso religioso e quotidiano, presentano per la prima volta la storia degli ebrei italiani attraverso una delle arti meno conosciute, ossia la tessitura, che nel mondo ebraico ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nell’abbellimento di case, palazzi e luoghi di culto.

Ne emerge un ebraismo attento alla tradizione, ma anche gioioso, colorato, ricco di simboli. Si riconosce inoltre il carattere interculturale e internazionale di questo popolo, soprattutto grazie all’eccezionale varietà dei motivi sui tessuti, dove il colore spesso predomina in maniera stupefacente.

Si parte dai tempi antichi e si arriva fino alla moda del Novecento e all’imprenditoria tessile moderna, affrontando temi chiave quali il ruolo della scrittura come motivo decorativo, l’uso dei tessuti nelle sinagoghe, il ricamo come lavoro segreto, il ruolo della donna. Protagoniste già nella Bibbia, anche nei secoli recenti le stoffe hanno la capacità di esprimere l’anima del popolo ebraico attraverso capolavori assoluti, spesso provenienti dal vicino e dal più lontano Oriente con cui gli ebrei italiani entravano in contatto per legami familiari e per commerci: si veda la spettacolare tenda (la parokhet), di manifattura ottomana del primo quarto del XVI secolo, prestata dal Museo della Padova Ebraica.

Le diverse comunità ebraiche italiane, in osmosi con la società circostante con cui si confrontavano, finivano per acquisire linguaggi ed espressioni artistiche locali: nelle opere tessili provenienti da Livorno, Pisa, Genova e Venezia, ad esempio, è manifesta l’influenza del vicino Oriente, molto diversa da quanto vediamo in quelle romane, fiorentine o torinesi, che si confrontavano con il gusto dei poteri dominanti in Italia.

Nel percorso della mostra è possibile ammirare alcuni pezzi rarissimi, provenienti da musei e collezioni straniere, che conducono idealmente il visitatore attraverso le feste ebraiche: tra questi i frammenti ricamati provenienti dal Museum of Fine Arts di Cleveland, le due tende dal Jewish Museum di New York e dal Victoria and Albert Museum di Londra che insieme a quella di Firenze formano un trittico di arredi (per la prima volta riuniti insieme) simili per tecnica e simbologia.

Straordinario e unico è un cofanetto a niello della fine del Quattrocento proveniente dall’Israel Museum di Gerusalemme che, come una specie di computer ante litteram ad uso della padrona di casa, tiene il conto della biancheria che via via era consumata dai componenti della famiglia.
Dagli abiti – in particolare quelli femminili – spesso si ricavavano le stoffe preziose per confezionare paramenti e arredi sinagogali, dove talvolta è possibile individuare le linee delle vesti e il loro uso originario.

Nel Ritratto del conte Giovanni Battista Vailetti di Fra Galgario, del 1720 (un prestito eccezionale dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia) il personaggio indossa una splendida marsina in prezioso broccato e nell’Allegoria dei cinque sensi di Sebastiano Ceccarini (1745), ad esempio, la veste della bambina è dello stesso tessuto della mappà Ambron realizzata a Roma nel 1791-92.

Splendidi i ricami, alcuni con ‘stemmi parlanti’ (gli ebrei non potevano ricevere un titolo nobiliare) entro fastose cornici barocche. Vere e proprie “pitture ad ago” che brillavano alle luci mobili delle candele e delle torce, in un trionfo di sete colorate, di fili d’oro e d’argento, sono opera delle abili mani delle donne che, pur rinchiuse tra le mura domestiche, esprimono una stupefacente inventiva e ampiezza di conoscenze.

Tra i tessuti più antichi in mostra, databili al Quattrocento, sono una tenda per l’armadio sacro proveniente dal Museo Ebraico di Roma, un’altra proveniente dalla Sinagoga di Pisa e un telo del ‘Parato della Badia Fiorentina’ che in origine ricopriva per le feste solenni tutte le pareti della chiesa. Sono tutti eseguiti in un velluto cesellato e tramato di fili d’oro nel motivo della ‘griccia’ – una melagrana su stelo ondulato – che è forse il disegno tessile più tipico del Rinascimento in Toscana.

Una scoperta sorprendente è l’Aron Ha Qodesh, un armadio sacro proveniente dalla più antica sinagoga di Pisa. Le decorazioni dipinte e le dorature del mobile, ora riscoperto come originale del XVI secolo, sono riemerse sotto le innumerevoli mani di tinta bianca che l’avevano deturpato.

Le sezioni tematiche della mostra giungono ai giorni nostri, passando attraverso il collezionismo tessile dell’Ottocento, di cui fu massimo esponente Giulio Franchetti, che ha donato la sua raccolta al Museo del Bargello, ma anche l’imprenditoria – in particolare di quella pratese con la famiglia Forti-Bemporad – e la creatività di alcune famose stiliste.
L’esposizione termina con un capolavoro assoluto, il merletto lungo otto metri disegnato da Lele Luzzati per il transatlantico Oceanic. È un collage di pezzi antichi e moderni che riproduce I fasti e le immagini della Commedia dell’Arte Italiana, in un medium inusitato, che unisce l’antica manualità a un’incredibile forza espressionista.

Come afferma il direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt: “è una rassegna di amplissimo respiro su un tema mai affrontato prima. Il visitatore rimarrà sorpreso dalla varietà e ricchezza degli oggetti esposti, che spaziano dai solenni parati liturgici ai doni diplomatici, dagli abiti ai ricami, dai ritratti al prêt-à-porter e molto altro: sono le fitte, preziose trame del popolo ebraico in Italia”.

La presidente della fondazione per il Museo Ebraico di Roma Alessandra Di Castro, commenta: “La produzione ebraica dei tessuti, come anche degli argenti e di altre tipologie di arti decorative, è intimamente legata alla storia dell’arte italiana in una dimensione più generale; ha risentito nei secoli dei cambiamenti di gusto della civiltà artistica italiana e a sua volta li ha determinati, influenzati. E per questa ragione la mostra riguarda tutti e accende le luci della ribalta su un patrimonio comune – incredibile per qualità e quantità – che va valorizzato, promosso, tutelato e soprattutto raccontato perché lo si conosca in tutta la sua ricchezza”.




Ssd Roma VIII (calcio, I cat.), ecco le prime sei ufficialità: arrivano pure Cusanno e Porcarelli

Roma – La Roma VIII lo aveva annunciato in tempi non sospetti: “Ripartiremo con la volontà di essere di nuovo protagonisti al vertice”. Il club capitolino ha messo a segno i primi colpi ufficiali per la sua nuova Prima categoria, affidata ancora alla guida di mister Fabrizio Fiaschetti. Si tratta di giocatori di ottimo livello, tre dei quali provenienti dall’Atletico Torrenova e dunque Promozione. E’ sicuramente un colpo importante quello legato a Kristian Cusanno, esterno d’attacco classe 1991 che ha fatto molto bene anche nella seconda categoria regionale e che rappresenta un “lusso” per la Prima. Sempre dal “Tre Torri” si spostano pure l’altro esterno classe 1991 (difensivo o anche offensivo) Eugenio Russo e il difensore centrale classe 1997 Reinold Alliaj. Ma un altro colpo importante la Roma VIII lo mette a segno nel reparto offensivo: c’è l’intesa con l’attaccante classe 1994 Mirko Porcarelli che ha segnato tantissimo negli ultimi anni di Prima categoria e che nella passata stagione ha vestito la maglia del Valle Martella. Ci sono anche due innesti per la linea mediana: dalla Dinamo Labico arriva il centrale classe 1998 Alessio Verna, mentre l’altro è un ritorno estremamente gradito, quello del classe 1992 Giordano Riccardi che nell’ultima annata ha vestito la maglia dell’Atletico Monteporzio. I nuovi arrivati affiancheranno quelli che sono i confermati ufficiali della vecchia rosa: i due giovani portieri Clemente Supino e Danilo Spalletti, i difensori Luca Patrizi, Andrea Conte, Riccardo Di Mena, Giuliano Ciornoliuc e Samuele Speranzini, i centrocampisti Gianluca Salusest, Claudio Dantimi, Alessandro Fabiani, Francesco Buonocore e Marco Pizzo e gli attaccanti Roberto Ciferri e Carlos Antunes. Ovviamente il lavoro del direttore sportivo Roberto Fagotti non è ancora concluso: il ds e la Roma VIII stanno facendo una serie di ulteriori valutazioni sia sul fronte dei nuovi arrivi, sia riguardo altri elementi della vecchia rosa.




3T Frascati Sporting Village, U13 e U15 ok a Pescara. Casaburi neo responsabile settore pallanuoto

Frascati (Rm) – Si è conclusa mercoledì sera l’avventura dell’Under 13 e dell’Under 15 del 3T Frascati Sporting Village al torneo internazionale “Waterball Festival 2019” tenutosi a Pescara, presso la prestigiosa piscina delle “Naiadi”. I gruppi tuscolani, allenati rispettivamente da Rino Fabiano e Andrea Casaburi, hanno fatto comunque una buona figura piazzandosi al 15esimo e al decimo posto. “Al di là del risultato, è stata una grandissima esperienza per i nostri ragazzi – dice Casaburi – Hanno potuto confrontarsi con squadre provenienti da tutta Italia e anche dall’estero: alla manifestazione, infatti, hanno preso parte anche una squadra francese e una selezione spagnola. E’ stato il modo migliore per concludere una stagione sicuramente positiva per questi due gruppi: l’Under 13 si è piazzata al sesto posto nel campionato regionale, mentre l’Under 15 ha chiuso quarta”. Proprio Casaburi è stato scelto dal 3T Frascati Sporting Village per ricoprire l’anno prossimo il delicato ruolo di responsabile tecnico dell’intero settore pallanuoto. “Sarà la mia prima esperienza di questo tipo dopo tanti anni da allenatore, anche se ovviamente continuerò anche a guidare alcuni gruppi – sottolinea Casaburi – Devo ringraziare il presidente Massimiliano Pavia per questa importante opportunità: ho collaborato con questo club per diversi anni e per me ormai si tratta di una seconda casa”. Il nuovo responsabile del settore pallanuoto fissa i “cardini” del lavoro che sta per cominciare. “Il 3T Frascati Sporting Village lavorerà con grandissima attenzione sui suoi gruppi del settore giovanile per preparare i ragazzi ad un futuro sbarco in prima squadra: i risultati sono la conseguenza della crescita individuale e tecnica dei nostri atleti. Nel settore maschile daremo grandissima attenzione sia all’Under 17 (composta da atleti nati nel 2003 e 2004, ndr) che all’Under 15 (nati 2005 e 2006, ndr), che allenerò in prima persona, sia all’Under 13 (nati nel 2007 e 2008, ndr) e all’Acquagol, che continueranno ad essere guidate da Rino Fabiano. L’Under 17, in particolare, servirà ai nostri ragazzi per giocare un campionato da protagonisti nella categoria di appartenenza, ma anche per prepararsi ad un eventuale sbarco nella prima squadra che disputerà il campionato di Promozione. Nel settore femminile partiremo dall’Under 15 (nate nel 2005 e 2006, ndr), anche quella allenata direttamente dal sottoscritto: queste ragazze giocheranno un campionato nazionale e inizieranno a lavorare per costituire “il cuore” della futura prima squadra. In ogni caso da settembre chi volesse far parte del 3T Frascati Sporting Village può recarsi nella nostra piscina del 3T a Tor Tre Teste (uno dei tre centri della famiglia sportiva del club tuscolano assieme a quello dello Sporting Village di Frascati e del Time Out di Formello, ndr) per sostenere provini ed essere inseriti nei vari gruppi del settore maschile e femminile” conclude Casaburi.




Bracciano, la Tosca di Giacomo Puccini inaugura la rassegna estiva operistica:

L’appuntamento è per mercoledì 10 luglio 2019 alle ore 21:00 in piazza Mazzini 14/a Castello Odescalchi. L’ingresso è gratuito

BRACCIANO (RM) – Apertura in grande stile per la seconda edizione di “Bracciano Opera sotto le stelle” con la Tosca di Giacomo Puccini, un capolavoro italiano e tra le opere liriche più conosciute e apprezzate al mondo.

“L’amministrazione Tondinelli ha fortemente voluto riportare a Bracciano la Cultura con la maiuscola – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Sociali Claudia Marini – e aprire la stagione con un’opera simbolo della lirica made in Italy, ricca di colpi di scena e di momenti di pathos che saranno ancora più vissuti e sentiti grazie all’orchestra che si esibirà dal vivo nella splendida cornice di Castello Odescalchi”.

L’assessore Claudia Marini

“Siamo lieti – ha detto il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli – di poter proseguire con la rassegna estiva operistica consegnando alla cittadinanza un calendario ricco di appuntamenti, tutti ad ingresso gratuito. A partire dal 10 luglio fino al 6 settembre ci saranno ben otto appuntamenti con l’Opera ma allo stesso tempo avremo altre rassegne di alto spessore artistico perché il nostro obiettivo è quello di richiamare a Bracciano un “turismo eccellente” offrendo una tangibile progettualità anche sotto il profilo dell’intrattenimento culturale. Più Bracciano volerà alto e più risposta avremo in termini di visitatori e di rilancio della nostra splendida Città. Vi aspettiamo numerosi per la Tosca che sono sicuro sarà un autentico successo”.

“A Bracciano quest’anno l’Amministrazione Tondinelli ha messo in cantiere tantissimi eventi che saranno di volta in volta ampiamente comunicati e promossi : “Abbiamo altre importanti rassegne – ha aggiunto l’assessore Marini – come la Musica dal Mondo, le Tradizioni Popolari e la Musica Popolare delle regioni italiane ma anche moda, festival , concerti e liscio. Sarà mia cura aggiornare di volta in volta la cittadinanza con le specifiche dei singoli eventi, gli orari e i particolari. Per il momento abbiamo voluto comunicare alla cittadinanza le date e gli eventi per fissare in calendario tutti gli appuntamenti”.




Racconti inenarrabili di mezz’estate: politici in barca… in cerca di gloria

Non certo di letteratura che si vuole trattare oggi, perché quello che commentiamo, nonostante descriva scenari tragi-comici, rappresenta le disavventure di superstiti, più precisamente di naufraghi, sempreché non li si voglia classificare come derelitti.

Comunque li si voglia considerare rimangono sempre dei sopravissuti all’agonia di un partito politico.

Sono tre uomini in barca, Orfini, Del Rio e Faraone, con una voglia matta di alzare la vela e prendere il largo, invece si sono trovati, loro malgrado, arenati ed impantanati in una storia che acutizza e impoverisce sempre più il già modesto bacino dei consensi della corrente ideologica a cui appartengono.

A fargli compagnia sulla barca è precipitato Riccardo Magi sognando lidi più gloriosi dopo il flop di +Europa.

In questa solenne occasione non poteva mancare Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, conosciutissimo come Maestro Cerimoniere in materia di emigrazione.

“Posti esauriti” si è sentito dire Zingaretti al telefono ed ha dovuto rimandare l’exploit a Lampedusa. Matteo Renzi è arrivato fuori tempo massimo e si è visto sulla banchina contemplando il tramonto e la decadenza degli eventi.

Sono questi racconti che proprio ci volevano, in parte comici, leggeri, spensierati da assaporare e che fanno coinvolgere sentimentalmente. Figure di spicco, altri insignificanti, movimenti nazionali, una eroina in cerca spasmodica di notorietà e una tifoseria da ultras curva sud.

E’ molto strano eppure ritornano in mente alcuni versi della canzone “Sempre” di Mario Castellucci, divinamente interpretata da Gabriella Ferri: “Ognuno è un cantastoria /Tante facce nella memoria /Le parole di tanta gente. /Tanto buio tanto colore /Tanta noia tanto amore /Tante sciocchezze tante passioni /Tanto silenzio tante canzoni”.
Canta bene Gabriella. Quanti cantastorie in giro per l’Isola ! Quanto buio nella politica odierna e quante nefandezze che di tanto in tanto affiorano, vengono in superficie con tutto il tanfo di una cloaca in ebollizione. Casi come gli orrori degli affidi di quelli di una scuola di Reggio Emilia, un vero ventaglio del male che corrompe e corrode il tessuto sociale italiano.
Quanto buonismo, falsità, moralismi da lungo predicati per rinfacciare agli altri, lì, in quella scuola si è presentata la nudità dei fatti crudi, con nomi e cognomi. Quanti silenzi, quante facce nella memoria! Quanta retorica, quante sciocchezze!
Quando è che si smette di adoperare i bambini come scudo, come merce, come cause per commuovere, per impietosire le anime? I bambini muoiono se diventano merce per guadagni, ideologia gay o finti abusi», dice giustamente don Noto, il sacerdote in prima fila contro la pedofilia.
Proprio di oggi lo scandalo delle “fake Onlus” che vede coinvolti alcuni come (“Volontari senza frontiere”, “Milano Solidale”, “Amici di Madre Teresa” e “Area solidale”.

Qualcuno, molto caro agli italiani, usava dire: “E non finisce qui”e Magda di Verdone memoria, con quella voce esasperata , ci pare ancora essere presente supplicando: “Non ce la faccio più”!

Tante storie, tanti silenzi e tanta corruzione. Ovunque si può leggere che l’attuale scandalo che investe il CSM, centro di potere che per spartirsi le nomine esternamente allo stesso Consiglio, è di una gravità senza precedenti e sta scuotendo l’Italia. A giudizio a Perugia figurerebbe anche l’ex presidente ANM.

Lo scandalo si allarga a macchia d’olio e si salvi chi può

Si rasenta il ridicolo. Gian Carlo Perego, vescovo di Ferrara vuole dedicare il porto di Lampedusa alla “capitana” paragonandola a Garibaldi.
Ma per cortesia! Caro Monsignore, non sarebbe meglio dedicarsi al Vangelo e a pascere il gregge?

“Battere il ferro finché è caldo”, pensava l’opposizione a Salvini

Lo scandalo CSM è targato PD ed è scoppiato nel momento sbagliato quando il partito, frantumato non dava segni di vita. C’è chi dice che Zingaretti ci sia ma non si vede. Renzi c’è, gira il mondo e pensa a Zingaretti. Calenda impegnato con Cuperlo nel difficile compito d’inventare un nuovo PD. Intanto, zitti zitti e mogi mogi, mentre aspettano l’ispirazione, stanno seduti sulla riva del fiume aspettando di vedere passare il corteo funebre dell’avversario politico per non diventare: “Come un vecchio ritornello /Che nessuno canta più”.

All’improvviso gli è piovuta dal cielo l’avventura Carola e vincendo lo smarrimento e l’incertezza si sono buttati sul carro vincente del momento, la barca della buona speranza.

La storia non finisce qui perché il gesto gli verrà a costare caro quando gli italiani entreranno nuovamente nella cabina elettorale. Salvini se la ride sotto i baffi mentre i vari Giannini, Lilly, Mughini,i Fazio e la sinistra chic continuano ad aspettare “ Il sole che sorge”.

Auguri e lunga vita.




Roma, movida nel mirino: a caccia nei quartieri di Testaccio, San Saba e Aventino

ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno messo in atto mirati dispositivi di controllo alla circolazione stradale, anche con etilometro e drug-test, al fine di garantire maggiore sicurezza lungo le strade dei quartieri Testaccio, San Saba e Aventino nei pressi dei luoghi di ritrovo dei giovani frequentatori della Movida.

I Carabinieri hanno denunciato un 44enne, originario della provincia di Cosenza ma residente nella Capitale, per guida in stato di ebbrezza. L’uomo è stato notato a bordo di uno scooter mentre procedeva a zig-zag lungo via delle Terme di Caracalla ed è stato fermato. Al termine dei controlli è risultato positivo agli accertamenti alcolemici.

In via del Campo Boario, invece, i Carabinieri hanno fermato un 28enne romano, già noto alle forze dell’ordine, poi denunciato per false attestazioni a Pubblico Ufficiale. Durante le operazioni di identificazione, l’uomo ha tentato di eludere gli accertamenti, prima riferendo di non avere al seguito i documenti, poi fornendo ai militari generalità false. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile, però, non si sono fatti abbindolare dalle sue scuse e, approfondendo le verifiche sulla sua auto sono riusciti a risalire alla sua vera identità, scoprendo che la sua patente di guida era stata sospesa dalla Prefettura di Reggio Emilia, per precedenti violazioni.