Milano, operazione “sangue blu”: in manette 13 persone

MILANO – Nella giornata di ieri i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 13 persone, ritenute – a vario titolo – responsabili di associazione finalizzata al traffico di cocaina e spaccio.
Le indagini – che nascono dall’irruzione di un commando composto da 9 persone, alcune delle quali travisate ed armate di pistola e fucile, nel capannone della carrozzeria “New Car” di Novate Milanese (MI) e successivo pestaggio del conduttore – hanno consentito di comprendere come l’episodio delittuoso fosse riconducibile ad una faida tra gruppi criminali, insorta per contrasti sul controllo dello spaccio di cocaina su una vasta zona di Milano (in particolare nei quartieri di Comasina e di Quarto Oggiaro) e per debiti contratti per la compravendita dello stupefacente.
L’attività investigativa ha documentato l’esistenza e la piena operatività di un’associazione dedita al traffico di cocaina, che smerciava circa 1 kg. di droga a settimana, utilizzando basi logistiche per il deposito ed il confezionamento dello stupefacente che veniva consegnato a domicilio a clienti dimoranti nel comune di Milano.




Football Club Frascati, primi arrivi ufficiali per la prima squadra: c’è anche il bomber Romei

Frascati (Rm) – E’ una delle grandi novità dell’offerta sportiva del Football Club Frascati per la stagione 2019-20. La prima squadra del sodalizio dei presidenti Claudio Laureti e Stefano Lopapa sta cominciando a prendere forma. A disposizione del tecnico Mauro Fioranelli (un allenatore di grande esperienza e competenza che è conosciutissimo sul territorio) ci saranno alcuni giovani interessanti e altri elementi più esperti: dal mix dovrebbe uscire una squadra competitiva che potrà togliersi delle soddisfazioni. Tra i primi nomi ufficiali, uno dei più “rumorosi” è sicuramente quello dell’attaccante classe 1988 Emanuele Romei che la scorsa stagione ha vestito le maglie di Virtus Mole e Marino, alternandosi tra Seconda e Prima categoria. “Per me è un ritorno a Frascati dove ho giocato per quattro anni con la maglia della Gioc Cocciano, togliendomi tante soddisfazioni e segnando 86 reti – spiega Romei – Appena mi è arrivata la chiamata del Football Club Frascati non ci ho pensato un solo momento, anche se avevo qualche offerta pure da società di Prima categoria e Promozione: conosco bene l’ambiente e mi è piaciuto da subito il progetto prospettato dalla società che vuole risalire nel più breve tempo possibile”. Romei ritroverà Fioranelli a svariati anni di distanza. “Abbiamo lavorato assieme ai tempi del Casilina in Promozione: il mister faceva da secondo a Enrico Botti”. Per l’attaccante c’è anche un obiettivo personale importante da inseguire. “Ho segnato 178 gol nelle prime squadre dove ho giocato finora: mi piacerebbe toccare quota 200 al più presto, magari già entro la fine della stagione. Di fare gol non mi stanco mai…” sorride Romei. Assieme a lui il Football Club Frascati ha formalizzato gli accordi con gli esterni classe 1999 Lorenzo Bruni (che ha giocato anche in Promozione l’anno scorso), Alessandro Bocci e Camillo Corona, ma anche i difensori Giulio Costantini (classe 1999 reduce da un’esperienza nella Promozione friuliana), Marco Cignitti (classe 1992 ex Canarini Rocca di Papa), Alessandro Calicchio (classe 1999 anche lui in Promozione l’anno scorso) ed Emanuele Taraborelli (classe 1995, anche lui ex allievo di Fioranelli).




Sociale, musica in carcere: dal 23 luglio al via progetto “La mia Libertà”

Concerti di Vallesi, Ruggeri, Dolcenera, Cirillo-Zamma negli istituti penitenziari di Roma e provincia

Al via dal 23 luglio ‘La mia Libertà-Note in Carcere’, il progetto promosso dal vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, realizzato insieme all’agenzia Joe&Joe, per portare la musica negli istituti penitenziari di Roma e provincia grazie alla collaborazione di celebri artisti italiani.

Dolcenera, Enrico Ruggeri, Paolo Vallesi, Marcello Cirillo e Mario Zamma saliranno sul ‘palco’ delle carceri di Regina Coeli, Rebibbia femminile, Rebibbia Nuovo Complesso, Casa Circondariale di Civitavecchia e Casa Circondariale di Velletri.

“Il progetto, intitolato come la canzone di Franco Califano, La mia Libertà, nasce da un’idea del cantautore romano –spiega Cangemi – Califano era molto sensibile al tema della detenzione e aveva espresso il desiderio, prima che ci lasciasse, di lavorare ad un progetto che portasse la musica nelle carceri del Lazio per essere vicini ai detenuti. La musica, come il teatro e lo sport, può contribuire al processo di rieducazione e per questo ringrazio gli artisti che, con grande sensibilità, hanno accettato di partecipare. Sono certo che sarà un’esperienza utile per tutti e mi auguro possa essere replicata anche nelle strutture penitenziarie delle altre province del Lazio”.

‘La mia Libertà-Note in Carcere’, parte martedì 23 luglio da Rebibbia femminile, alle ore 19.00, con il concerto di Paolo Vallesi, trionfatore del programma Ora o Mai Più; si prosegue con la coppia collaudata Marcello Cirillo, cantante, attore e conduttore, e Mario Zamma, volto storico del Bagaglino, che si esibiranno il 25 luglio (ore 14.00) a Velletri e il 29 luglio (ore 10.00) a Regina Coeli. A settembre, la chiusura estiva sarà affidata a Dolcenera (4 settembre ore 17.00), protagonista sul palco di Rebibbia Nuovo Complesso e ad Enrico Ruggeri, che suonerà i suoi cavalli di battaglia per i detenuti della Casa circondariale di Civitavecchia.




Caldo torrido, Anbi: “Riserve idriche sufficienti, ma vanno utilizzate con oculatezza”

Di fronte al caldo torrido di questa settimana, il sistema idrico italiano sta rispondendo in maniera adeguata, esaudendo le richieste per usi umano, agricolo e produttivo (forte innalzamento nei consumi di energia anche idroelettrica per il condizionamento degli ambienti); va, comunque, segnalata la repentina discesa dei livelli dei grandi bacini settentrionali con i laghi di Como e di Iseo, abbondantemente al di sotto della media stagionale.

Analogamente sta succedendo per il lago di Bracciano a servizio della città di Roma così come per gli invasi di Puglia, Calabria e Sicilia, le cui disponibilità idriche sono comunque superiori a quelle dello scorso anno. Diversamente va in Basilicata, dove mancano all’appello oltre 76 milioni di metri cubi ed in Sardegna (– 92 milioni di metri cubi); anche in Emilia Romagna, la situazione idrica è deficitaria seppur lievemente: nei bacini piacentini mancano un paio di milioni di metri cubi.

Per quanto riguarda i fiumi: il Po ha una portata inferiore alla media stagionale, ma superiore a quella dello scorso anno; l’Adige è fortemente condizionato dai rilasci da monte, ma la sua portata è largamente superiore a quella delle stagioni siccitose 2015 e 2017. In Piemonte il Tanaro ha più acqua dello scorso anno, diversamente però da Dora Baltea e Stura di Lanzo. In Emilia Romagna sia i fiumi Savio che Secchia sono in linea con la media stagionale e con portate superiori allo scorso anno.

“Sostanzialmente – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – la situazione, nonostante le precipitazioni violente ma idricamente scarse di questo periodo, è sotto controllo a dimostrazione della necessità di un’attenta regia a contemperare le diverse esigenze, nel rispetto delle priorità di legge, di fronte ai cambiamenti climatici.”




Samsung, a settembre arriva il Galaxy Fold

Samsung lancerà il Galaxy Fold a settembre. Lo annuncia la società sud coreana, sottolineando di essere impegnata a condurre gli ultimi test e di aver migliorato il design dello smartphone pieghevole.

Lo scorso mese di aprile Samsung aveva annunciato che avrebbe rimandato il lancio, inizialmente atteso il 26 aprile negli Stati Uniti a causa dei difetti riscontrati. Il colosso ha riposto molte speranze nel dispositivo pieghevole, con il quale punta ad arrivare fra le prime nel settore e imporsi. Il Galaxy Fold chiuso misura come uno smartphone da 4,6 pollici, mentre aperto è come un tablet da 7,3 pollici.




Professioni, Silvestroni (FdI): grande partecipazione alla Tavola Rotonda degli ordini professionali del Lazio

Si è tenuta alla Camera dei Deputati una importante Tavola Rotonda dove hanno partecipato molti Presidenti degli ordini professionali del Lazio.

L’evento, organizzato da Fratelli d’Italia, ha permesso a tutte le categorie professionali di confrontarsi su temi di comune interesse

“Oggi in un clima di ascolto e confronto – ha esordito Roberto Cuccioletta responsabile del Dipartimento  Professioni FDI del Lazio e tra gli organizzatori dell’evento – le più alte istituzioni dei diversi ordini professionali del Lazio hanno posto le basi per un cambiamento che tuteli non solo il professionista di ogni settore, ma anche l’utenza”-

Sento il dovere di ringraziare i presidenti degli ordini professionali regionali intervenuti – ha dichiarato l’On. Marco Silvestroni – per la testimonianza portata al tavolo di lavoro. Ho ascoltato con attenzione le istanze presentate dagli ordini degli avvocati di Roma e di Velletri, dagli ordini degli Ingegneri di Roma, di Latina, di Frosinone e di Velletri, dall’ordine degli Architetti di Roma, dall’ordine degli Pisicologi del Lazio, dall’ordine dei Geologi del Lazio, dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma, dal Collegio dei Geometri di Roma. Li voglio ricordare tutti perché le loro richieste di aiuto devono essere sostenute in ogni sede. Come sarà mio impegno dare ascolto a tutte le associazioni e federazioni intervenute di ogni categoria professionale. I professionisti chiedono certezza ed equo compenso, minore pressione fiscale, riordino e qualificazione professionale. È un dovere dare ascolto a chi rappresenta più del 10% del PIL della nazione” ha concluso il deputato di Fratelli d’Italia, Marco Silvestroni. 




Roma, metro A: i treni possono viaggiare con le telecamere rotte

ROMA – Novità nella circolazione dei treni nella Linea A della metropolitana, la più frequentata, introdotta dalla Direzione d’Esercizio con la D.O. 170 del 24 luglio. Secondo la quale, le segnalazioni riscontrate dai macchinisti agli impianti di videosorveglianza a circuito chiuso, di cui i convogli CAF (MA 300) sono dotati, non “dovranno essere prese in considerazione. Le corse dovranno in ogni caso svolgersi nel rispetto dei vigenti Regolamenti, Istruzioni, Disposizioni Operative ed Ordini di Servizio”.

Anche nella metropolitana, Atac ricorre a provvedimenti mirati che, di fatto, aggirano le criticità ma evitano l’apertura di guasti da parte del personale e, come conseguenza logica, la perdita delle corse. Insomma, la produzione innanzitutto, così almeno sembra, the show must go on. “Visto l’esito positivo delle verifiche e prove effettuate in data 25.05.2019 e 11.06.2019 – recita la nota -, ed il parere favorevole espresso dall’Ustif con nota prot. 140649 del 26.06.2019, si dispone la circolazione di un numero limitato di treni MA300 con impianto TVCC con funzioni degradate: non attiva la visualizzazione dell’area interessata dall’azionamento della maniglia di allarme passeggeri; non attiva la visualizzazione della fiancata del treno in fase di salita e discesa dei passeggeri”.

Pertanto,
“il personale di condotta” deve attenersi “a quanto prescritto dal Regolamento
Circolazione Treni in merito al segnale
di allarme
, in occasione di attivazione di una maniglia di allarme da parte
di un passeggero” nonché accertarsi “sempre, in partenza da una stazione, del
regolare incarrozzamento dei passeggeri, come previsto dal Regolamento
Circolazione Treni”. Questo fino al prossimo al 30 settembre (nodo al fazzoletto).

E, come
detto, le eventuali “segnalazioni di avaria TVCC sul SICAS [lo schermo nelle cabine guida, ndr] non
dovranno essere prese in considerazione” e, allo stesso tempo, le “eventuali
mancate visualizzazioni di una o più telecamere devono essere annotate sul
modello A0404 (T280)”. Il personale è, dunque, avvisato e non ha scusanti, al
solito. Punto. Ma, a lume di naso, non sarebbe stato meglio intervenire prima?

Sul fronte dei lavoratori si leva la voce del profilo twitter ConduttoreMetrob, una volta ascoltati i colleghi della Linea A: “Ci risiamo, l’Azienda invece di risolvere i problemi, li sposta sul personale operativo. Secondo noi, in un sistema complesso, come la metropolitana, non ci dovrebbero essere falle nei sistemi a sussidio della sicurezza; sistemi utili in caso di presenza di borseggiatori o di criticità all’interno dei vagoni. Ovviamente ci atterremo alla disposizione odierna, la seguiremo, ma solleveremo ogni nostro dubbio secondo le procedure aziendali. Non vorremo fare la fine delle ferrovie concesse, che per il non adeguamento viaggiano a servizio ridotto. Vi terremo aggiornati sulle risposte che l’azienda ci darà”.




Carola Rackete, ricorso del procuratore di Agrigento contro la scarcerazione: per Matteo Salvini l’estate dei trappoloni

Ricorso in Cassazione del Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio contro la scarcerazione di Carola Rackete ordinata dal giudice Alessandra Vella, a proposito dell’ingresso forzato nel porto di Lampedusa da parte della nave ONG Sea Watch 3.

Avevamo allora ragione noi di scrivere che Carola aveva commesso numerosi reati nella sua azione di forza – coordinata con parlamentari dell’opposizione al governo – per sbarcare soltanto in Italia i migranti raccolti in mare, nonostante il divieto assoluto di avvicinarsi alle coste italiane da parte del Ministero dell’Interno.

Per il dottor Patronaggio, PM di Agrigento, la conclusione a cui è giunta il GIP Alessandra Vella è “contraddittoria, errata e non adeguatamente motivata”

Nel ricorso presentato in Cassazione, i magistrati spiegano perché la Rackete avrebbe dovuto rimanere ai domiciliari. Infatti, nella sua ordinanza del 2 di luglio il GIP avrebbe dovuto verificare se, rispetto alla condotta contestata alla capitana e alla sua nave, “il dovere di soccorso invocato potesse avere efficacia discriminante”. Secondo la Procura, il GIP si è limitato ad affermare tout court che “legittimamente Carola Rackete avesse agito perché spinta dal dovere di salvare i migranti. L’impostazione offerta dal Gip – scrivono i PM – sembra banalizzare gli interessi giuridici coinvolti nella vicenda, e non appare condivisibile la valutazione semplicistica offerta dal giudicante”. La scarcerazione, dunque, “è errata in ragione della tipologia di controllo che egli (il GIP) è chiamato ad effettuare in sede di valutazione di legittimità dell’arresto in flagranza operato dalla Polizia Giudiziaria”. In altre parole, il giudice Vella non poteva, data la regolarità dell’arresto in flagranza da parte della polizia, scarcerare la Rackete.

“Nel caso di resistenza operata da Carola Rackete – continua il PM Patronaggio – si dubita che l’adempimento del dovere di soccorso possa giungere anche a scriminare la condotta del 29 giugno scorso.” In altri termini, il soccorso ai finti naufraghi era già stato effettuato, e nessuno correva pericolo di vita. Aggiungiamo che gli stessi erano stati abbondantemente rifocillati e forniti di beni di prima necessità dalle autorità italiane – oltre al fatto che alcuni di essi, i più deboli, erano stati portati a terra per essere sottoposti a cure da parte dei sanitari. L’azione di forza, quindi, operata dalla capitana non aveva alcun motivo di essere, se non nell’ottica di una dimostrazione politica di trasgressione di regole sancite da un governo sovrano e democratico, per colpire l’odiato Matteo Salvini, tacciato di ogni infamità, ma soprattutto di ‘fascismo’.

Forse è fascista chiunque voglia risolvere i problemi dell’Italia, come è ancora – pur se in misura molto più ridotta – quello dei migranti, protetti da leggi e leggine che consentono a chiunque l’ingresso in Italia e la richiesta di asilo, anche se non aventi diritto

L’ultima boutade di questa situazione pare sia l’iscrizione all’ARCIGAY, che consentirebbe a chi si dichiara ‘dell’altra sponda’, di essere accolto, perchè in pericolo di vita nella sua nazione. In particolare la sinistra allo sbando, ai limiti del ridicolo, non avendo altri argomenti, ha voluto sfruttare questo ‘passaggio’ in mare per minare alla base la credibilità del ministro dell’Interno. “L’ordinanza di non convalida dell’arresto da parte del GIP – continua la Procura – è risultata essere viziata per violazione di legge, mancanza e contraddittorietà della motivazione, in quanto dopo avere operato complesse valutazioni in diritto, non ha provveduto correttamente a valutare gli elementi di fatto e di diritto relativi alla configurabilità della causa di giustificazione, né ha motivato adeguatamente le ragioni per le quali ha ritenuto di applicarla nel caso di specie.” In definitiva, l’ennesimo trappolone per scalzare Salvini e fargli perdere punti. Intanto la Rackete, figlia di cotanti genitori, ancorchè facoltosi – il padre pare sia un commerciante d’armi, e ben ammanigliato nel governo tedesco, tanto da suscitarne l’immediata reazione alla notizia dell’arresto della sua figliuola – è uccel di bosco, né mette conto di sapere dove sia, visto che di lei non sentiremo probabilmente più parlare. E comunque non crediamo voglia avere ancora il privilegio di calcare l’italico suolo.

Ormai, missione compiuta, impunità ottenuta, come da programma, ma Salvini ancora saldamente in sella, forse più di prima, nonostante le bordate dei buonisti che continuano a censurare le morti in mare. Come se dipendessero dagli Italiani, e non da chi mette in acqua, da barche di scafisti, i gommoni ad orologeria! Trappolone, dicevamo, che precede l’ultimo ancora ‘in progress’, quello della fornitura farlocca di petrolio russo. La magistratura indaga, ed è suo dovere, ma non c’è nulla su cui indagare, se non scoprire chi ha montato questo teatro dei pupi, sempre contro il più scomodo ospite del Viminale che l’Italia abbia mai avuto da decenni. Facendo due conti, certamente chi si è mosso per mandarlo a casa non è soltanto quella armata Brancaleone della cosiddetta ‘sinistra’ italica, che a questo punto appare davvero allo sbando – e, con una puntina di cattiveria, ci auguriamo che tale rimanga, visti i danni del passato più prossimo. Dietro le quinte del teatrino ci sono personaggi molto grossi, che vagamente conosciamo, per notizie ormai certe e consolidate, ma dei quali non si può scorgere neanche l’ombra.

Trovato il movente, trovato l’assassino. Se il movente è palese – cioè la caduta di Matteo Salvini – sappiamo benissimo chi è il mandante, o, meglio, chi sono i mandanti, molti dei quali anche i Italia: fanno parte dello stesso circolo, pardon dello stesso Club B., dove, una volta tanto, B. non sta per Berlusconi – né tanto meno per ‘lato B’. Un Club che di recente ha accolto nelle sue fila anche l’ex, ex, ex tutto, Matteo Renzi, la manina del quale qualche quotidiano bene informato ha voluto vedere nel copione della recita di cui sopra, relativa al petrolio russo fantasma. Ma non la regìa: per quello ci vuole ben altro che l’ex sindaco di Firenze. Siamo ragionevolmente certi che la Cassazione darà ragione al PM Patronaggio, e che il giudice Vella non subirà alcuna conseguenza per il suo ‘errore’, neanche un buffetto sulla guancia – magari, come in altri casi, una promozione. Non è forse la Magistratura italiana l’espressione stessa dell’autonomia e dell’indipendenza? E come possiamo noi giudicare i giudici, parafrasando il detto latino “Quis custodiet ipsos custodes?”

Siamo altrettanto ragionevolmente certi che Carola Rackete, la ‘Rasta’ d’assalto, non subirà alcuna conseguenza dalla sentenza della Cassazione, essendo già ora chissà dove, ma certamente non a rischio estradizione. Di solito le sentenze di Cassazione per i ricorsi del PM si fanno aspettare, e questo consentirà alla capitana di imboscarsi ancora di più, ma soprattutto di passare le vacanze in serenità, e non come una persona ‘braccata’ dallo Stato italiano, e latitante. E dopo agosto chi si ricorderà più di lei, dopo i flirt estivi fra ombrelloni, secchielli e palette? “Chi la slunga, la scampa” diceva mia nonna, di origine romagnola. Già dopo l’arresto Carola fu portata ‘in luogo segreto’, per la sua incolumità. Ma da chi la si doveva proteggere, se tutti le battevano le mani? Toghe rosse? Macchè, fantasie di Berlusconi. Né mai sapremo perché e come il GIP Alessandra Vella fosse proprio lì in quei momenti, per occuparsi della questione Sea Watch 3: il che sa tanto di imboscata. Ma, l’abbiamo detto, tutto secondo copione.




Castel Gandolfo, la Sagra delle pesche sulle note di Faber

L’83esima edizione della Sagra delle Pesche di Castelgandolfo unirà la sua tipica e inebriante fragranza ai suoni profumati di Genova, della Sardegna, caratteristici della poesia di Fabrizio De Andrè.

Venerdì 26 luglio a partire dalle 21, nel ventennale della scomparsa del poeta cantautore genovese, Castelgandolfo attraverso la rilettura della Compagnia dei Musici diretta dal maestro Mario Alberti (voce e chitarra) ha scelto proprio le note di Faber per aprire il fine settimana più festoso dell’anno.

Palcoscenico naturale e prestigioso del raffinato evento sarà piazza della Libertà che già tre anni fa ha assistito a un apprezzatissimo antipasto della versione di De Andrè resa dal maestro Alberti, vero cultore e appassionato studioso oltre che notevole interprete  del mondo di Faber.

Quest’anno lo spettacolo sarà totale e l’intera Compagnia dei Musici sarà in scena per offrire a Castelgandolfo il tributo a Fabrizio De André – il Poeta degli Ultimi, questo il titolo scelto per un progetto artistico su cui, peraltro, la Compagnia dei Musici continua a operare riflessioni e intuizioni legate alla biografia dell’autore di Bocca di Rosa e agli incontri, noti e meno noti, con altri grandi protagonisti della cultura, della poesia e della musica del secondo Novecento.  

Sul palco di Castelgandolfo  oltre al frontmanMario Alberti, voce e chitarra, ma anche mandolino e armonica, ci saranno  altri tre musicisti (Franco Menichelli alla chitarra e alla tromba, Patrizia Servida al pianoforte, Martina Nasini ai flauti)  la corista Debora Cetroni , la danzatrice Noemi Chicca e la voce recitante dell’attrice Daniela Sistopaolo.

Alcuni brani saranno introdotti da testi originali scritti dal maestro Alberti come fregio e in piena coerenza con la poetica di De Andrè.

La serata è patrocinata dalla Regione Lazio, dalComune di Castelgandolfo e dalla Pro Loco di Castelgandolfo, con la collaborazione delConsorzio Pro Loco Antiche Vie di Roma e delConsorzio Pro Loco Castelli Romani.  L’ingresso al concerto è libero.




Tivoli, alla stazione fanno piazza pulita dei pezzi per la nuova ferrovia: due ladri in manette

TIVOLI (RM) – Ieri mattina, i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato due cittadini romani, un 54enne e un 23enne, entrambi senza occupazione e con precedenti, sorpresi a fare razzia di materiale e attrezzi, all’interno di un cantiere ferroviario in via Cesurni.

Transitando lungo la via, i Carabinieri hanno notato i due uomini mentre stavano caricando su un furgone, a loro in uso, due carrucole metalliche con tiranti e corde in acciaio della lunghezza di circa 15 metri. Il materiale, che era custodito in un’area cantiere, è risultato di proprietà della società che sta realizzando il raddoppio della linea ferroviaria tra le stazioni FS di Lunghezza e Guidonia Montecelio.

Tutta la refurtiva è stata recuperata dai Carabinieri e restituita.

Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Rocca Priora, continua la guerra agli scarichi illeciti di rifiuti: nuove denunce e multe

“Grazie al sistema delle fototrappole mobili posizionate sul nostro territorio non c’è tregua per chi commette scarichi illeciti nel Comune di Rocca Priora”. Commenta così la Sindaca Anna Gentili i nuovi casi di denunce e multe scattate nei giorni scorsi a seguito di episodi di smaltimenti abusivi di rifiuti avvenuti a Rocca Priora.

Per i responsabili, ripresi dalle fototrappole, è scattato subito il reato di violazione delle norme ambientali. Mediante scrupolose indagini condotte dal Comando della Polizia locale di Rocca Priora, si è risalito agli autori a cui la Polizia Locale ha ordinato di rimuovere tutti gli inerti, ripristinare lo stato dei luoghi e conferire i rifiuti presso una discarica autorizzata.

“È nostro impegno e dovere – conclude la Sindaca – mantenere alta l’attenzione, giorno e notte, perché la nostra città e i nostri boschi non si meritano di essere inquinati da pratiche incivili. Viviamo nel cuore del Parco dei Castelli Romani e abbiamo un Capitale Naturale di inestimabile valore e siamo decisi a difenderlo dall’abbandono illecito di rifiuti. Ringrazio tutto il Comando di Polizia Locale di Rocca Priora per aver curato le volta le indagini, l’aspetto sanzionatorio e vigilato sul ripristino dello stato originario dei luoghi deturpati. Un lavoro che si sta dimostrando efficace grazie anche alla professionalità dell’azienda Arcatron che sta curando gli aspetti logistici e tecnologici del sistema di videosorveglianza e foto trappole”.