Roma, freddato “Diabolik”, Fabrizio Piscitelli il capo ultrà della Lazio: l’ombra di qualche “sgarro”. E il raid di Casal Bertone?

Hanno sparato a Diabolik, il capo ultrà della Lazio Fabrizio Piscitelli, 53 anni, ucciso nel Parco degli Acquedotti. I motivi? Nell’ambiente di estrema destra si dice che avesse fatto qualche “sgarro” a persone che comandano soprattutto a Roma Est. Perché lui voleva farsi strada e forse spiazzare i comandanti di quella immensa zona romana. Ci sarebbe di mezzo anche il raid a sprangate degli ultras della Lazio nel bar dei ‘Roma’ a Casal Bertone.

I “Roma” sono un gruppo ultras della Curva Sud che espone la sua pezza con su scritto solo il nome della città e lo scudetto della squadra con la Lupa Capitolina. Dietro il bancone si trova spesso e volentieri uno dei capi del gruppo, titolare del locale. Ed è proprio lui che il giorno del Derby almeno quattro esponenti di spicco della tifoseria biancoceleste sono venuti a cercare, non trovandolo hanno menato a destra e a manca a sprangate, ferendo un uomo e devastando il locale. Poi si sono dati alla fuga a tutta velocità.

Gli ultras della Lazio hanno voluto mostrare i muscoli prima del derby, dopo che già a distanza erano volate parole grosse. “Se la venissero a prendere con noi”, aveva detto dalla trasmissione radio degli Irriducibili il leader Diabolik, al secolo Fabrizio Piscitelli.

Piscitelli aveva precedenti penali nel narcotraffico, è stato colpito alla testa. Aveva tentato la scalata al club, gli avevano sequestrato immobili e conti per due milioni di euro. Il killer era a piedi, con il volto coperto, vestito da runner per confondersi tra i tanti che fanno jogging. Era il capo degli “irriducibili”. Aveva anche tentato di scalare il club, con una campagna di intimidazione nei confronti del presidente Claudio Lotito.

È stata una esecuzione: gli hanno sparato alla nuca, dietro l’orecchio sinistro, in via Lemonia 273, nel Parco degli Acquedotti, dove abitava, a Roma, non lontano da dove le ruspe del comune si abbatterono sulle villette abusive dei Casamonica.

Diabolik è stato freddato mentre era seduto su una panchina. L’agguato è avvenuto alle 18,50. A dare l’allarme è stato un passante.

Nei rapporti della polizia, veniva descritto come un soggetto “pericoloso, prepotente, indifferente ai numerosi provvedimenti di polizia adottati nei suoi confronti”. Gli agenti della squadra mobile, diretti da Luigi Silipo, stanno ascoltando quanti erano presenti nella speranza che qualcuno ricordi anche solo un particolare utile a identificare l’assassino.

Nel 2016 invece Piscitelli aveva subito il sequestro di oltre 2 milioni di euro, compresa anche una villa a Grottaferrata (provvedimento poi annullato dalla Cassazione) dopo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia che lo vedevano coinvolto in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dalla Spagna.

Secondo gli inquirenti che indagavano all’epoca sulla vicenda, Piscitelli era ritenuto un soggetto “pericoloso” da oltre 25 anni, “vissuto costantemente all’insegna della prepotenza e della sopraffazione sul prossimo”.




Fiumicino, imbarcazione si schianta sugli scogli del vecchio faro

FIUMICINO (RM) – Nel primo pomeriggio di oggi una barca a vela di 12 metri circa, che transitava da Ostia in direzione di Civitavecchia, dopo aver strappato la vela centrale, in balia delle onde è andata a sbattere contro gli scogli del vecchio faro a Fiumicino.

Sull’imbarcazione erano presenti due persone, che hanno lanciato l’allarme. Sul posto sono subito intervenute la Capitaneria di Porto, la Protezione civile di Fiumicino, i Vigili del Fuoco e il 118, che hanno messo in sicurezza i due naufraghi. La barca, gravemente danneggiata, è affondata subito dopo.

Adesso l’area dovrà essere bonificata. Già da domani è previsto un primo intervento dei sommozzatori della Protezione civile di Fiumicino per la valutazione dei danni.




Tav, bocciata la mozione M5s

La Tav spacca il governo: le mozioni sulla Torino-Lione arrivano nell’Aula del Senato per il voto. Bocciata la mozione dei Cinquestelle No Tavpassano tutte le altre mozioni a favore dell’opera: il Senato ha approvato quella del Pd con 180 sì, 109 contrari e un astenuto. La mozione Bonino ha ottenuto 181 sì, 107 no e un astenuto. Quella di FdI è passata con 181 sì, 109 no e un astenuto. Infine quella di FI ha preso un voto in più ottenendo 182 voti favorevoli, 109 no e 2 astenuti. Il ministro Toninelli all’ANSA: ‘Ho votato No, avanti sereno’.

La mozione del M5s contraria alla Tav è stata bocciata dal Senato con 181 no, mentre i voti favorevoli sono stati 110.

Al Senato era presente il vicepremier Matteo Salvini che ha cancellato l’iniziativa politica a Sabaudia (Latina) prevista in mattinata, prima tappa del suo tour agostano nel centrosud e il comizo ad Anzio (Roma) nel pomeriggio, sarebbe confermato invece l’evento a Sabaudia in serata. Anche il vicepremier Luigi Di Maio era presente in Aula. Si è seduto accanto ai ministri 5s Riccardo Fraccaro e Danilo Toninelli. Al momento dell’ingresso in Aula di Di Maio, l’altro vicepremier, era fuori. Al rientro, fra i due vicepremier non c’è stato alcun cenno di saluto.

La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il governo non ha più una maggioranza – ha scritto in una nota il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti –. Il presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata. L’Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani”. 

“Sono a favore della Tav ma ho votato per disciplina del gruppo, perché politicamente sarebbe stato molto più utile uscire dall’Aula“, ha detto il senatore del Pd Luigi Zanda, esprimendo dissenso sulla linea scelta dal gruppo in Aula. “Uscire poteva aiutare a fare emergere con più forza l’incompatibilità ormai conclamata tra Lega e M5s: c’erano ministri della Lega da una parte e M5s dall’altra. Ma sarebbe stato utile uscire dall’Aula anche per noi perché non mi è piaciuto vedere il voto Pd accostato a Lega, Fi e Fdi”.




Wolfenstein Youngblood, è il momento delle gemelle Blazcowicz

In Wolfenstein Youngblood, spin-off della nota saga shooter
che si rifà a sua volta al capolavoro degli anni ’90, il detto buon sangue non
mente la fa da padrone. Nel nuovo titolo di Bethesda per Pc, Xbox One, Switch e
PS4, sviluppato a quattro mani da Machine Games, autori della serie principale
e Arkane Studios, non si vestiranno più i panni del protagonista storico, B.J.
Blazcowicz, ma delle sue due figlie: le gemelle Jessie e Sophia. Detto questo,
a livello di trama, Wolfenstein: Youngblood trasporta i giocatori all’inizio
degli anni ‘80 e li catapulta in un nuovo universo dove far stragi di nazisti
sarà lo scopo principale. Ma che fine ha fatto Blazcowicz? Bene, dopo aver
contribuito a gettare le basi per la Seconda Rivoluzione Americana ed essersi
ritirato a vita privata insieme alla sua famiglia, il biondo protagonista della
saga scompare nel nulla, o quasi. Jess e Soph, questi i diminutivi con i quali
si fanno chiamare le gemelle, decidono quindi di mettersi sulle sue tracce
partendo dall’ultima posizione nota: Neo Parigi, una delle roccaforti più
importanti del Reich nel vecchio continente. Una volta giunte in città, le due gemelle
si vedono “costrette” a collaborare con la resistenza locale per ritrovare il
padre e a contribuire, più o meno volontariamente, alla liberazione della città
attraverso una serie di missioni, suddivise tra principali e secondarie, capaci
di tenere occupato il giocatore per almeno 15 ore con un intreccio narrativo
semplice ma comunque godibile e perfettamente integrato con il resto della
saga. Detto ciò, per gli appassionati della serie, questo Wolfenstein Youngblood
avrà un’aria piuttosto familiare in quanto la struttura del gioco ricalca in
modo abbastanza evidente quella di The New Colossus, con un hub centrale che
ricopre il ruolo di base operativa dal quale è possibile raggiungere le varie
zone della città e da dove prendono il via quasi tutti gli incarichi.

Questi ultimi non si discostano molto dagli standard del
genere e prevedono la raccolta di specifici oggetti, l’attivazione di meccanismi,
il salvataggio di alcuni personaggi e via discorrendo. A questo si sommano poi
dei veri e propri “raid” ambientati negli edifici cardine del Reich, conosciuti
come Brother, e alcune missioni generate casualmente durante l’esplorazione. E’
bene sottolineare poi che in questo Wolfenstein Youngblood, parlando con uno
specifico NPC è inoltre possibile attivare alcune sfide, giornaliere e
settimanali, o scegliere di rigiocare alcune delle missioni principali, così da
ottenere ulteriori ricompense che possono poi essere spese, proprio come
capitava nel precedente capitolo, per migliorare l’arsenale in possesso o per
attivare dei bonus temporanei che consentono di incrementare per un una decina
di minuti il tasso di raccolta delle munizioni o il livello massimo di salute e
corazza. Nulla vieta inoltre ai giocatori di esplorare liberamente le varie
zone di Neo Parigi per scaricare un po’ di proiettili sui nazisti che
pattugliano le strade della capitale di Francia, per andare alla ricerca di
collezionabili o per sfruttare alcune armi speciali, ottenibili nel corso
dell’avventura, per aprire nuovi passaggi e contenitori inaccessibili fino a
quel momento. E’ bene sottolineare che Wolfenstein: Youngblood è prima di ogni
cosa un esperimento in funzione del futuro terzo capitolo, volto ad accettare
una totale integrazione dell’elemento cooperativo ed innumerevoli meccaniche
ruolistiche. Infatti durante l’intera avventura i giocatori saranno
accompagnati dalla sorella non selezionata, che può essere controllata sia
dall’I.A., non particolarmente sviluppata ma comunque più che sufficiente, che
da un compagno in carne ed ossa, che può essere reclutato tramite invito
diretto o sfruttando il classico matchmaking. Nel secondo caso è inoltre
fondamentale sottolineare che l’edizione Deluxe del gioco contiene il Buddy
Pass, ossia un contenuto aggiuntivo per chi possiede il gioco completo che gli
permette di invitare nella propria partita qualsiasi altro giocatore, senza che
questi debba necessariamente acquistare il titolo. A livello di giocabilità
Wolfenstein Youngblood garantisce lo stesso feeling dei suoi predecessori e
permette nuovamente ai giocatori di decidere di volta in volta quale approccio
utilizzare per superare una situazione, ma con qualche opzione in più. Si può scegliere
infatti per un’incursione silenziosa, sfruttando le capacità di occultamento
delle due protagoniste e la loro letalità negli scontri ravvicinati, tentare di
aggirare gli avversari trovando scorciatoie e passaggi alternativi, magari
sfruttando il doppio salto acrobatico per raggiungere punti altrimenti
inaccessibili, o passare alle maniere forti riversando quintali di proiettili
sugli avversari, che come da tradizione si differenziano notevolmente gli uni
dagli altri per livello di difficoltà, aspetto e punti deboli.

 Insomma, in
Wolfenstein Youngblood le modalità di approccio, le cose da fare e le
possibilità di scegliere come proseguire nell’avventura sono davvero tante. E’
importante sottolineare che la presenza di due protagoniste ha permesso agli
sviluppatori di offrire due diversi stili di gioco, soprattutto nella prima
parte della storia, quando le differenze fra le protagoniste sono più marcate.
Prima di avviare una partita, infatti, si deve infatti decidere quale delle due
sorelle impersonare e selezionare alcuni tratti distintivi, che andranno poi a influire
sull’arma di base e sulle abilità speciali in possesso. C’è da dire però che armi
e abilità peculiari non sono ad appannaggio esclusivo di una delle due sorelle
e potranno comunque essere ottenute nel gioco o sbloccate attraverso un
classico skill tree suddiviso in sezioni dove è possibile spendere i punti
abilità accumulati completando le missioni o salendo di livello. La crescita
del personaggio, oltre a garantire un incremento di alcune caratteristiche
base, è fondamentale quando si tratta di scegliere quali incarichi affrontare e
va ad influire dinamicamente sugli avversari che le due sorelle Blazkowicz
incontrano per le strade della città, così da garantire al giocatore il giusto
livello di sfida in quasi tutte le situazioni. Dal punto di vista estetico
questo Wolfenstein Youngblood si attesta su ottimi livelli, fluidità d’azione,
esplosioni e resa grafica del mondo di gioco sono veramente resi bene e sono
veramente appaganti. Il doppiaggio in italiano e l’avvincente colonna sonora
poi rendono l’esperienza ludica estremamente godibile. Tirando le somme, l’ultima
fatica di Bethesda è davvero un buon titolo, un gioco che diverte sia chi si
avvicina all’universo della famiglia Blazcovicz per la prima volta, ma
soprattutto che appassionerà i fan della serie.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise




Rignano Flaminio, colpo al chiosco: due arresti

I Carabinieri della Stazione di Rignano Flaminio hanno
arrestato due cittadini romeni di 30 anni, già conosciuti alle forze dell’ordine, con l’accusa di furto aggravato all’interno di un bar di Sant’Oreste, nei pressi del bunker di Soratte.
La segnalazione è partita in piena notte da un cittadino: due sconosciuti avevano forzato la finestra del chiosco e stavano portando via la cassa e svariati prodotti custoditi all’interno.
Poco dopo, i Carabinieri sono riusciti ad intercettare i ladri mentre fuggivano a bordo di un’autovettura. Al termine di un breve inseguimento, i militari li hanno bloccati recuperando l’intera refurtiva del valore complessivo di oltre 2.000 euro.
A seguito di immediati accertamenti, è emerso che gli arrestati erano già stati fermati dai Carabinieri il mese scorso, quando si erano resi responsabili di 3 furti in villa sempre nella zona di Sant’Oreste.
Anche in quell’occasione, i Carabinieri della Stazione di Rignano Flaminio erano riusciti a recuperare la maggior parte della refurtiva sottratta.
Nei confronti dei due ladri sono stati disposti gli arresti domiciliari.




Tc New Country Frascati (nuoto), Tavelli: “Che brava la Bellani nelle finali dei campionati italiani”

Frascati (Rm) – Il Tc New Country Frascati applaude Sofia Andrea Bellani. L’atleta classe 2003 ha partecipato ai campionati italiani estivi che si sono svolti allo Stadio del nuoto di Roma nei giorni scorsi, gareggiando nella categoria di competenza (quella dei Juniores). Sofia è scesa in vasca giovedì nelle specialità dei 200 delfino e 400 misti, poi sabato si è cimentata sui 100 delfino. Il responsabile tecnico del settore nuoto del Tc New Country Frascati, Daniele Tavelli (che ha seguito l’atleta tuscolana assieme all’altro allenatore Davide Cordasco), traccia un bilancio dell’esperienza della Bellani nella prestigiosa kermesse. “Era la sua prima volta ai campionati italiani estivi (in vasca lunga, ndr) dopo la partecipazione a quelli invernali. Sofia ha saputo gestire in maniera eccellente l’impegno delle tre gare a livello di spreco di energie fisiche e mentali, nonostante l’emozione fosse palpabile. Sui 200 delfino è riuscita a fare una buona prestazione piazzandosi al 18esimo posto finale, partendo dal 19esimo tempo tra i vari partecipanti. Ancor meglio è andata nei 400 misti dove è riuscita a fare il suo personale ed è passata dall’iniziale 30esima posizione alla 14esima. Nella prova dei 100 delfino non è riuscita a migliorare il suo tempo, ma anche in quel caso è passata dalla 16esima posizione “di partenza” al 14esimo posto conclusivo. Siamo comunque contentissimi del suo comportamento nella finale dei campionati italiani e più in generale della stagione che è riuscita a fare e che, obiettivamente, era difficile aspettarsi su questi livelli. Ora si prenderà qualche giorno di meritato riposo e poi da settembre riprenderà gli allenamenti assieme ai suoi compagni con l’obiettivo di dare continuità a queste prestazioni”. Ma nel gruppo agonistico allenato da Tavelli e da Cordasco ci sono anche altri ragazzi con buone potenzialità. “Solo per fare alcuni nomi, direi che Martina Cannone è in ripresa dopo un periodo personale non semplice. Pure Chiara Del Giudice ha delle qualità così come Martina Di Bisceglia o anche Simone Miron e Gianmarco Gindre tra i ragazzi, ma potrei citarne altri ancora”. La scuola di nuoto del Tc New Country Frascati continua a sfornare talenti…