Governo Pd5, Conte scioglie la riserva e fa il bis: ecco i ministri

Nasce il governo Conte bis. Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, infatti, ha sciolto la riserva. Domani alle 10 ci sarà il giuramento.

“Forti di un programma che guarda al futuro dedicheremo le nostre migliori energie, le nostre competenze la nostra passione a rendere l’Italia migliore nell’ interesse di tutti i cittadini”: dice il premier incaricato Giuseppe Conte dopo aver annunciato al Quirinale la lista dei ministri.

Una squadra di 21 ministri affiancherà il presidente del Consiglio nel governo M5s-Pd

Al Movimento 5 stelle vanno 10 ministri, al Partito democratico 9, a Liberi e uguali 1, Roberto Speranza. Sono sette le donne, dunque un terzo sul totale: tra le donne il solo profilo tecnico del governo, Luciana Lamorgese che va al Viminale. Al M5s va anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

Secondo quanto si apprende da ambienti parlamentari di maggioranza, Conte sarà alla Camera per chiedere la fiducia la mattina di lunedì 9 settembre.

Luigi Di Maio agli Esteri, Roberto Gualtieri all’Economia: ecco tutti i nomi della nuova squadra di governo.

Soddisfatto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “Bene questa svolta, ora è tempo di cambiare l’Italia. Il Governo nasce nel Parlamento come il Governo precedente, abbiamo fermato Salvini e il solo annuncio di questa fase sta facendo tornare l’Italia protagonista in Europa. Il calo incredibile dello spread che si è già determinato significa soldi in più nelle tasche degli italiani. Noi siamo stati uniti e responsabili. Ora c’è un programma unico, di tutti, chiaro, e una squadra nuova. Il Governo è di forte cambiamento anche generazionale”.

“Abbiamo fatto un ottimo incontro. Abbiamo messo a punto un programma molto serio e condiviso”. Lo dice il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio al termine del tavolo sul programma a palazzo Chigi durato quasi tre ore, spiegando che “al centro del programma ci sono il lavoro e le famiglie. “Nel programma c’è scritto che serve una nuova legge sulla immigrazione, che superi la logica emergenziale e affronti il problema in modo organico”, afferma Delrio.

Cgil, Cisl e Uil chiedono che il nuovo governo avvii da subito un confronto costruttivo con le parti sociali e, con una forte svolta rispetto al passato, dia risposte alle proposte contenute nella piattaforma unitaria, definita “la stella polare”, che partono da lavoro, fisco e previdenza, in vista della prossima legge di Bilancio e non solo. Questo quanto sostenuto dai segretari generali della Cgil Maurizio Landini, della Cisl Annamaria Furlan e della Uil Carmelo Barbagallo nel corso della segreteria unitaria convocata dopo la pausa estiva.




Monserrato, Istituto San Vincenzo: al via il nuovo anno scolastico con la cerimonia di accoglienza dei nuovi docenti

MONSERRATO (CA) – Il primo giorno dell’anno scolastico all’Istituto San Vincenzo, scuola paritaria nel cuore della città, zona Monserrato, è stato caratterizzato, come negli anni precedenti, dall’originale cerimonia di accoglienza dei docenti che si è conclusa con la consegna del Progetto educativo, del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, del calendario scolastico accompagnati dall’omaggio di una rosa , da parte del preside Giuseppe Adernò, il quale continua la preziosa opera delle Figlie della Carità, con un gruppo di bambini di scuola dell’infanzia e primaria.
L’aver messo al centro dell’attività didattica la crescita armonica del bambino, qualifica il progetto della scuola paritaria che ha creato uno stile di serenità e di armonia che rendono gioiosa la permanenza a scuola dei bambini e rassicurano i genitori che affidano i piccoli a docenti qualificati e attenti alla crescita e allo sviluppo di ciascuno.

L’Istituto, che offre anche un servizio scolastico pomeridiano con refezione e attività di assistenza allo studio pomeridiano, da lunedì a venerdì, offre un qualificato servizio a tutti bambini della città, accogliendoli il sabato mattina con il progetto “Cantieri educativi”, assicurando ai genitori che lavorano un’assistenza ludica e didattica il sabato, quando quasi tutte le scuole statali sono chiuse.

Il Collegio dei Docenti ha introdotto in maniera sperimentale l’insegnamento dell’Educazione Civica in tutte le classi e continuerà il progetto didattico del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che consente ai piccoli di sentirsi cittadini attivi e partecipi alla ricerca del bene comune.
Particolare attenzione viene riservata all’educazione ambientale mediante il progetto “scuola natura” coordinato da Ivan Rizzotto e consente ad un gruppo di bambini di poter fare esperienza di contatto diretto con la natura nella fattoria della famiglia Grimaldi.

Il servizio, l’accoglienza dei bambini anche con difficoltà e alcuni bambini di colore, qualificano l’azione educativa dell’Istituto che mantiene la nobile tradizione della Casa di Carità, segno e testimonianza della pastorale intuizione del Card. Benedetto Dusmet, della generosa liberalità della baronessa Anna Zappalà e all’attivo dinamismo di Suor Anna Cantalupo, madre dei poveri.




Scuola, anno nuovo e problemi vecchi: quale futuro con il nuovo Governo?

1984 non è una data storica da ricordare, ma il numero dei nuovi dirigenti e delle scuole italiane che da quest’anno avranno un dirigente, dopo anni di reggenza, vincitore di un concorso che ancora attende il prossimo 17 ottobre la sentenza definitiva del Consiglio di Stato in merito al contenzioso che per mesi ne ha insidiato la regolarità, a seguito dei molteplici ricorsi che, ormai per prassi, accompagnano le procedure concorsuali del Ministero.

Oltre il 55% dei nuovi Dirigenti ha ottenuto una sede in una regione diversa da quella di residenza e sicuramente nei prossimi anni cercherà, anche in via contrattuale, di ottenere l’avvicinamento a casa e si riproporrà il problema della continuità didattica e organizzativa.

Anno nuovo e problemi vecchi. Si va avanti, adagio, ma sempre con difficoltà e mille emergenze anche a causa della complessa macchina burocratica che rallenta le procedure e i percorsi.

I docenti che, beneficiando della quota 100 sono andati in pensione hanno lasciato vuoti dei posti che però non vengono assegnati ai docenti precari storici bensì alle supplenze temporanee e lo Stato ne ha un beneficio economico. Già, sin dal primo giorno di scuola sono iniziativi gli scioperi chiedendo che tutti i posti vuoti siano riconosciuti come posti di “organico di diritto” e non “di fatto” e quindi da assegnare ai docenti che ne hanno facoltà.

La novità dell’anno scolastico era stata annunciata già a luglio con l’approvazione da parte del Senato della legge che introduce l’insegnamento dell’Educazione Civica, disciplina trasversale e con voto ed invece la ritardata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale comporta che la legge 92 entrerà in vigore dal 5 settembre e quindi valida come legge per il prossimo anno scolastico, mentre quest’anno si avvierà una forma di sperimentazione di tale insegnamento che comprende molteplici aspetti dell’educazione e della formazione del cittadino.

Il prossimo 16 settembre nel cortile di una scuola di L’Aquila il presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme al nuovo Ministro dell’Istruzione inaugurerà il nuovo anno scolastico

La Cerimonia intende mettere in risalto il lavoro svolto nelle scuole da dirigenti scolastici, docenti e studenti sui temi del degrado delle periferie urbane, dell’educazione ambientale, della legalità e del contrasto alle forme di bullismo e cyberbullismo e violenza. L’evento, che sarà trasmesso in diretta su Rai 1 con il programma “Tutti a scuola”, ed ospiterà le migliori esperienze educative e formative, realizzate dalle scuole italiane, dando spazio alle capacità creative e artistiche degli studenti su musica, teatro, danza, cinema, arte e moda.

Quale volto avrà la scuola italiana con il nuovo Governo?

E’ questo un interrogativo che permane sentendo ripetere dal presidente del Consiglio Conte di voler operare nel “segno della discontinuità” e quindi di passaggi innovativi e mutazioni d’indirizzi.

Rimane costante tra gli operatori scolastici la volontà di assicurare il traguardo di una scuola di qualità, e si auspica che le tensioni dei tanti docenti precari e insoddisfatti possano trovare la necessaria e indispensabile soluzione.

“La vita nuova della scuola, ha scritto Freinet, presuppone la cooperazione scolastica, cioè la gestione da parte degli utenti, educatori compresi, della vita e del lavoro scolastico”.
Il nuovo umanesimo si costruisce avviando i primi passi tra i banchi di scuola.

Giuseppe Adernò




Cooperativa sociale integrata Acapo, lavoratori a rischio licenziamenti: mancato accordo sugli esuberi con parti sociali e Regione Lazio

La Cooperativa sociale integrata aCapo annuncia con rammarico il mancato accordo con la Regione Lazio e le organizzazioni sindacali e, di conseguenza, la chiusura della procedura di licenziamento collettivo formalmente avviata il 24/06/2019. L’incontro dello scorso 2 settembre è stato purtroppo infruttuoso e lascia distanti le parti.

“Il ricorso a strumenti come il FIS e le posizioni dilatorie delle organizzazioni sindacali lascerebbero la Cooperativa ed i lavoratori in condizioni di incertezza non compatibili con le esigenze di riorganizzazione strutturale dell’impresa. – dichiarano da aCapo – Dispiace, però, che l’attuale scenario fosse stato ampiamente annunciato dalla Cooperativa a tutte le parti sociali da molto tempo. aCapo ha infatti più volte segnalato le gravi conseguenze che si sarebbero verificate per i lavoratori non direttamente impiegati sulle commesse e su quelli in condizioni di disagio più grave. Ora questa emergenza sociale si è concretizzata.”

In particolare, la Cooperativa segnala ancora la propria preoccupazione per il destino delle 32 persone con fragilità e ridotte capacità lavorative per le quali è stato richiesto un tavolo di confronto con gli assessorati del Lavoro e degli Affari sociali della Regione da oltre un anno. La richiesta, rinnovata anche lo scorso 2 agosto 2019, è ancora in attesa di risposta. Individuare un percorso alternativo al licenziamento per queste persone è un’emergenza sociale che deve essere gestita in modo condiviso. La Cooperativa aCapo è ancora disponibile, per tutti i 120 giorni previsti dall’espletamento della procedura, a trovare insieme una soluzione.




Nelle tenute di Al Bano Carrisi va in scena il premio Nicola Fasano 2019

Saranno le Tenute di Al Bano Carrisi, a Cellino San Marco, ad ospitare la terza edizione del Premio “Nicola Fasano” – Grottaglie Città delle Ceramiche.
L’ evento si terrà il prossimo venerdì 6 settembre alle ore 20 proprio nella suggestiva ed affascinante Tenuta Carrisi, circa cento ettari di terreno che parlano del legame che Al Bano ha con la terra e con la natura, della sua storia familiare ed artistica.

Dopo il grande successo riscosso lo scorso anno nella location del Parco della Civiltà a Grottaglie, gli organizzatori della manifestazione, guidati dall’instancabile promotore Giuseppe Fasano, non casualmente hanno scelto le Tenute di Al Bano come sede del Premio di quest’anno.

Al Bano e Giuseppe Fasano sono legati da un’amicizia pluridecennale che non ha interrotto il legame tra la famiglie Fasano e Carrisi, già dai tempi un cui erano in vita Nicola Fasano e Carmelo Carrisi.
Il premio prende il nome “Nicola Fasano” proprio per l’operato di quest’ultimo, vero maestro della lavorazione della ceramica e bravo soprattutto nel tramandare l’arte della ceramica ai figli e ad altri ceramisti. Oggi il figlio Giuseppe si spende per continuare a far conoscere l’arte della lavorazione della ceramica ai giovani e coltiva questa sua forte passione con dedizione ed entusiasmo.
Ad essere premiati durante la serata saranno personaggi del mondo della cultura, del commercio, dell’imprenditoria e delle istituzioni.
La serata sarà condotta dalla giornalista Maria Liuzzi.
Giampiero Laera




Il destino della Ferrovia Roma-Viterbo (e dei pendolari) appeso a un filo

C’è grande attesa per il
confronto tra i Sindaci e l’assessorato regionale ai trasporti, in programma nella
giornata odierna. Sul tavolo le sorti, attuali e future, dell’esercizio
ferroviario della Roma-Viterbo
targato Atac, dopo le soppressioni
estive, in parte sostituite con bus, scaturite in seguito all’entrata in vigore
delle restrizioni alla circolazione dettate dall’ANSF. Come si procederà? Saranno riattivati i treni oppure si
continuerà coi bus?

Secondo indiscrezioni, l’Azienda
Capitolina dovrebbe presentare un nuovo orario che verta nella direzione
auspicata dai Comuni e dal Comitato
Pendolari RomaNord
,  almeno in parte,
sintetizzata nelle assemblee pubbliche e nella petizione online lanciata da
questi ultimi sulla piattaforma change.org
(per votare cliccare qui). Che in pochi giorni ha
raccolto all’incirca 1500 firme: segno
evidente che gli utenti preferiscono il treno per i propri spostamenti e, in virtù
di questo, desiderano conoscere dettagliatamente il cronoprogramma degli
interventi di raddoppio e riqualificazione. Punti cardini della vertenza del
Comitato.

L’orario, così come sarebbe stato
impacchettato da Atac, dovrebbe prevedere all’incirca 37 treni diluiti nella tratta extraurbana, di cui 16 tra Catalano e Viterbo, e 188 in quella
urbana. Ci sarebbe spazio anche per una novità, ovvero la reintroduzione degli
incroci, fissi, nelle stazioni di Castelnuovo
e di Vignanello.Soluzione che era stata abolita con la Disposizioneaziendale 146/19 del 5 luglio,perché
in contrasto con le rigide direttive dell’Agenzia, per via delle carenze
infrastrutturali degli impianti nella tratta extraurbana. Se tale circostanza
dovesse trovare conferma, sarebbe lecito porsi delle domande: come è stato possibile?
Cos’è cambiato da luglio ad oggi in quella tratta? Sono stati per caso installati
accorgimenti tecnologici capaci di controllare la circolazione treni?

Oltre a questo, l’assessore Mauro Alessandri dovrebbe evidenziare,
in quella stessa sede, gli interventi “finalizzati alla messa in sicurezza
della tratta extraurbana della ferrovia che la Regione Lazio ha avviato per il
miglioramento e la regolarità del servizio offerto ai viaggiatori. Tali
interventi consistono essenzialmente in: “Implementazione di un sistema di
segnalamento tipo SCMT (sistema di controllo della marcia del treno) sia a
terra che a bordo dei treni; Realizzazione di un sistema di blocco automatico
conta assi; Realizzazione di apparati che consentono di centralizzare il
controllo del traffico ferroviario in linea e nelle stazioni; Ammodernamento e
rinnovo dell’armamento e linea di contatto nelle stazioni per renderle
compatibili con i nuovi sistemi di sicurezza da realizzare; Potenziamento del
sistema di alimentazione elettrica mediante la realizzazione di nuove
sottostazioni elettriche e rinnovo di alcune tratte di linea di contatto
ammalorate”.

Circa 100 milioni il costo
complessivo degli interventi che, secondo l’assessore, dovrebbero essere
realizzati da RFI SpA ai sensi
dell’art. 47 comma 1 del Decreto-Legge 24 aprile 2017, n. 50. “A tal fine è in
corso di approvazione la convenzione che regola i rapporti tra Regione Lazio ed
RFI per la realizzazione dei suddetti provvedimenti”. “Inoltre, per quanto
concerne i rotabili, si sta procedendo all’invito alle 8 società che hanno
superato la fase di prequalifica a predisporre il progetto e l’offerta
economica secondo quanto previsto nel capitolato d’appalto. La gara in atto
prevede il rinnovo dell’intero parco rotabile: 12 treni sulla tratta urbana; 6
sulla tratta extraurbana; Manutenzione per 10 anni e materiale di scorta. I
treni sono previsti dopo 3 anni dall’aggiudicazione, nel frattempo si procederà
con revisione generale e revamping dei mezzi attualmente in servizio, con
eventuale acquisizione di ulteriori materiali qualora fosse necessario integrare
l’offerta di trasporto”.

Comunque sia, al netto della
nuova cambiale sottoscritta da Alessandri in persona agli utenti, il volume
offerto dall’Azienda sarebbe inferiore a quello paventato dall’associazione TrasportiAmo, nel piano illustrato il 23 agosto durante la prima seduta
pubblica della Commissione Speciale di Studio istituita dall’Amministrazione di
Sant’Oreste per volere della Sindaca
Valentina Pini. Proposta accolta benevolmente
dallo stesso Comune, e dagli altri presenti, nonché dal Comitato Pendolari: “il
nostro orario è stato stilato nel rispetto delle direttive ANSF”, precisano, “del
numero del materiale rotabile, del numero del personale in forza nella
ferrovia, del Regolamento Circolazione Treni e, altresì, dei vincoli presenti
nella galleria tra Flaminio e Acqua Acetosa”.

Infatti, scorrendo il plico, i
treni extraurbani sono complessivamente 50
e quelli urbani 194. “Per dare
continuità al servizio e superare gli incroci, abbiamo previsto una rottura di
carico a Vignanello, in modo da avere 30 treni giornalieri nella tratta tra
Civita e Viterbo.  Però, prendiamo atto
della proposta Atac, che valuteremo, una volta ufficializzata, nelle sedi
opportune”. Ma siete stati quantomeno contattati? “No, e ce lo immaginavamo”,
rispondono dall’Associazione, “si vede che Regione e Atac sono allergici ai
confronti bilaterali, chi lo può dire. Noi continueremo la battaglia affianco
ai Comuni e al Comitato, affinché questa ferrovia non faccia la fine della
gloriosa Roma-Fiuggi”.

E dal Comitato Pendolari, è Fabrizio Bonanni a fare il punto della situazione: “L’importanza delle nostre iniziative è di aver riportato, dopo tanto tempo, la questione dei pendolari e della ferrovia al centro delle agende dei Comuni. Da una nostra statistica risulta che dal 1 luglio al 30 agosto, nonostante l’orario ultraridotto, si sono registrate continue soppressioni di treni extraurbani già carenti di loro. In pratica, in sessanta giorni solo in 6 di questi, ossia il 10%, abbiamo avuto una regolarità del servizio. Per il resto ogni giorno ce n’era una. Allo stato attuale delle cose, non essendoci novità tangibili e positivi per i pendolari, non riteniamo opportuno ulteriori incontri con gli enti preposti”. E cioè Atac e Regione. Poi aggiunge: “Anche nell’incontro a Rignano Flaminio che si è svolto ieri [3 settembre ndr] abbiamo incentivato i Comune a fare rete. È fondamentale. E di chiedere nella riunione in Regione di attivare il nuovo orario qualche giorno prima della riapertura delle scuole, mercoledì o al massimo giovedì prossimo, per evitare di fare lo stesso errore del 3 luglio. I pendolari devono avere il tempo di provare le modifiche, Atac deve imparare a conoscere la sua utenza che spesso tratta come bestiame su quei treni. Avevamo richiesto per tempo di essere invitati all’incontro come comitato pendolari, anche tramite i sindaci con i quali siamo in contatto continuo, ma ce l’hanno (guarda caso) rifiutato”.




Control, il nuovo incubo sovrannaturale di Remedy

Control è finalmente arrivato su Pc, Xbox One e Ps4. Il
titolo sviluppato da Remedy Entertainment, software house già ben nota per aver
prodotto capolavori del calibro di Max Payne, Alan Wake e Quantum Break,
irrompe sul mercato con una storia incredibile dove il sovrannaturale e l’alone
di mistero che avvolge la trama riescono a catturare il giocatore fin dai primi
minuti di gioco. Ma cos’ha di così speciale questo titolo? Andiamolo a scoprire
insieme. Jesse Faden è una ragazza di origini statunitensi che, a distanza di
tanti anni da un misterioso incidente durante il quale perse il fratello,
decide finalmente di fare chiarezza e si reca quindi al Federal Bureau of
Control, una struttura governativa impegnata nello studio di fenomeni
sovrannaturali.

 Varcata però la
soglia della sede newyorkese del Bureau, denominata Oldest House, Jesse capisce
che qualcosa non va: la reception è deserta, alcuni monitor mostrano la scritta
rossa “Isolamento Interno Attivo” ed anche nei primi uffici che
incontra non c’è traccia di dipendenti. Più si addentra nella struttura, più la
cosa si fa strana: incontra lo strambo custode del palazzo che, con accento
finlandese, le dice di procedere per il suo colloquio di aiutante custode, e
mentre procede sembra parlare con una qualche voce nella sua mente, apparentemente
qualcuno del suo passato. Alla fine arriva fino all’ufficio del direttore del
Bureau, sente il rumore di uno sparo fuori la porta e, quando si precipita
all’interno, lo trova morto con la sua pistola a terra, come se si fosse
suicidato. Sì, sta senza dubbio accadendo qualcosa di strano ed è da qui che la
trama di Control prende vita. Ancora sotto choc per il suicidio del titolare
dell’agenzia, Jesse raccoglie la pistola del direttore per trovarsi
improvvisamente a puntarsela alla testa, dopo di che ha la visione di una
piramide capovolta con una voce, “il Consiglio”, che le spiega che
deve superare una sfida per dimostrare di avere le qualità giuste per diventare
il nuovo Direttore. Improvvisamente si trova quindi nel “piano
astrale”, un’area/percorso composta da parallelepipedi fluttuanti, nella
quale deve dimostrare di saper combattere una serie di nemici usando sia gli
attacchi corpo a corpo che l’Arma di Servizio, la particolare pistola che solo
i direttori del Bureau possono impugnare. Questa sezione è di fatto un breve
tutorial al sistema di combattimento di Control. Superata questa fase, Jesse
viene suo malgrado nominata direttore e, come se non bastasse, inizia anche a
sentire la voce del precedente direttore, che le dice che deve salvare il posto
dalla crisi che sta attraversando. Da questo punto proseguendo con l’esplorazione
della “Oldest House” si verrà a conoscenza del fatto che il luogo è stato
invaso da una presenza sovrannaturale chiamata Hiss, che si è impadronita di
tutti i dipendenti tranne che per quei pochi che indossano dei particolari corpetti
protettivi. Ovviamente Jesse non ha bisogno di tale apparecchio in quanto
sembra che la protagonista sia naturalmente immune al contagio dell’Hiss, cosa
che la rende la persona più adatta per combattere l’invasione; forse il fatto
che sia arrivata proprio in questo momento non è un caso. Questo è solo
l’inizio della storia di Control, nella quale nei panni di Jesse si inizieranno
a scoprire tutti i segreti del Bureau, incontrando alcuni dei personaggi di
spicco, sbloccando un po’ alla volta tutte le aree del palazzo e cercando di
venire a capo del mistero della scomparsa di suo fratello, Dylan. Il tutto
mentre si acquisiscono gradualmente nuove abilità utili a combattere le schiere
di esseri che l’Hiss manderà contro il giocatore, liberando una dopo l’altra le
zone dall’infezione per riprendere così il controllo della struttura. Insomma, la
trama di Control è tutt’altro che semplice e per comprenderla sarà necessario
svelare numerosi segreti e misteri.

Per far vivere questa avventura in maniera degna, i ragazzi
di Remedy hanno scelto un formato con il quale si trovano ormai a loro agio,
quello dell’action-adventure in terza persona, ma introducendo numerose novità
rispetto ai loro titoli precedenti come Quantum Break ed Alan Wake. Per prima
cosa c’è la struttura aperta della mappa, anzi delle mappe, infatti, se
inizialmente si potrà esplorare un solo piano della Oldest House, una volta che
si riuscirà a revocare il blocco di sicurezza interno ci si potrà spostare a
piacimento tra i vari piani dell’edificio. Ogni livello ospita una diversa
divisione: manutenzione, ricerca, contenimento ecc… e ognuno di questi piani ha
la sua mappa diversa dagli altri sia per planimetria che per estensione. In
ogni ambiente di Control ci si trova in un luogo in cui viene fatto pesante uso
di “Oggetti del Potere”, ossia particolari oggetti intrisi di potere
sovrannaturale, fatti per stravolgere le leggi della fisica e creare spazi
enormi in quello che esternamente sembra un normale palazzo newyorkese. Ecco
quindi che alcuni piani dell’edificio contengono silo giganteschi o enormi cave
sotterranee, mentre altri sembrano maggiormente dei “semplici” uffici
e laboratori di ricerca, anche se di semplice in questo posto c’è davvero ben
poco. Tutto ciò che abbiamo descritto, una volta sbloccato, diventa liberamente
esplorabile – con tanto di sistema di viaggio rapido costituito da dei punti di
controllo “purificabili” dopo aver combattuto i soldati dell’Hiss che
infestano l’area – più o meno liberamente a seconda del livello di accesso
ottenuto da Jesse e dei poteri posseduti. Gli sviluppatori hanno infatti
strutturato la mappa del gioco in modo tale che molte aree sono bloccate da
porte che richiedono un certo livello di sicurezza o magari si trovano burroni
enormi a separare due aree, raggiungibili solo con il potere di levitazione.
Jesse è infatti molto speciale: oltre ad essere immune dall’Hiss, può anche
controllare alcuni particolari oggetti, chiamati “Oggetti del Potere” per
guadagnare nuove abilità come, appunto, la Levitazione, la possibilità di
compiere veloci scatti, la capacità di crearsi un muro di detriti per
proteggersi dal fuoco nemico, la telecinesi per afferrare e scagliare con forza
gli oggetti e altri che vi lascio scoprire da soli. Non tutti questi poteri
sono obbligatori; alcuni vengono recuperati nel corso della storia principale,
ma altri sono acquisibili solo svolgendo delle missioni secondarie. La
struttura “open” della mappa ha infatti permesso al team di sviluppo di Remedy Entertainment
di inserire anche una serie di quest non obbligatorie, assegnate da alcuni
personaggi come il Custode o scoperte tramite la lettura dei documenti sparsi
per il gioco, che permettono di ottenere risorse, utilizzabili poi per
potenziare sia Jesse e relativi poteri che la sua arma, e nuovi poteri, oltre a
scoprire maggiori retroscena sulla storia del Bureau. Svolgere queste missioni,
così come esplorare a fondo ogni area che si attraversa, è inoltre utile per
trovare i tantissimi oggetti collezionabili – documenti e registrazioni audio e
video – che permetteranno ai giocatori più incalliti di ottenere il 100% di
completamento del gioco.

Al di là dell’interessante storia personale di Jesse sono
probabilmente i personaggi “secondari” ad essere il vero fiore all’occhiello di
Control. Il burbero e misterioso inserviente Ahti, l’ex Direttore Trench e il
Dr. Darling sono alcuni esempi di una recitazione di altissimo livello in grado
di trasmettere a pieno la profondità di comprimari caratterizzati con notevole
maestria. Sia che si ami immergersi nella lore sia che si preferisca vivere la
trama in maniera lineare senza divagare più di tanto dall’azione, Controlnon
tradirà le aspettative in quanto ce n’è davvero per tutti i palati e la
longevità stessa dell’esperienza può passare dalle 10 ore al superare senza
alcun problema le 20. Una volta terminata la storia si resterà comunque nel
palazzo dell’Agenzia con la possibilità di completare le missioni non ancora
ultimate, quindi non serve necessariamente fare tutto prima dei titoli di coda;
Remedy prevede peraltro diverse espansioni nei prossimi mesi che introdurranno
probabilmente nuove aree dell’edificio e nuovi poteri, quindi ci sarà più di
un’opportunità per tornare a giocare.  Mantenendo
la cura nella narrazione e la grande capacità nella costruzione di universi e
lore abitati da esseri e personaggi complessi e affascinanti, il team
finlandese si è spinto oltre la propria zona di comfort abbracciando una
sperimentazione che ha dato vita ad aree che per level design, impatto visivo e
di gameplay ricordano i migliori lavori di Arkane Studios. Che si tratti di un
misterioso frigorifero da non perdere assolutamente di vista, della missione
Specchio Riflesso, del Labirinto del posacenere, o della “piccola”
deviazione alla ricerca dell’enigmatico Ahti, i momenti memorabili sono davvero
parecchi e si insinuano sia nella storia principale che nelle missioni
secondarie. Altro aspetto davvero ben riuscito è il combat system. I
combattimenti di Control si trasformano presto in un’apoteosi di distruzione
tra sparatorie, utilizzo di poteri e corse frenetiche sul campo di battaglia,
il tutto reso ancor più spettacolare non solo dagli effetti visivi di poteri ed
esplosioni, ma anche dall’enorme distruttività dell’ambiente che vede
praticamente qualsiasi elemento frantumarsi, scomporsi e rispondere fisicamente
alle sollecitazioni, creando un tripudio di frammenti e particelle che permeano
la scena durante gli scontri più intensi. A differenza dei precedenti titoli
Remedy, in cui il numero dei nemici in ogni scontro era tutto sommato
contenuto, qui possiamo trovare orde anche molto numerose di nemici, con
un’ampia varietà di tipologie che spazia dai soldati semplici ad esseri
esplosivi fino a quelli capaci di fluttuare nell’aria e lanciare attacchi
telecinetici o quelli protetti da uno scudo di detriti che sparano granate e
missili i quali possono essere rimandati indietro al mittente grazie all’utilizzo
dei poteri telecinetici della protagonista. Detto ciò va ricordato che control,
pur mantenendo il parlato in inglese, è localizzato in italiano nei testi, così
da permettere a tutti di godersi la trama. Certo, l’effetto non è lo stesso di
un doppiaggio, ma sicuramente i sottotitoli aiutano molto chi non parla la
lingua inglese.

Per quanto riguarda l’aspetto grafico, Control utilizza lo
stesso motore grafico utilizzato per Quantum Break, il Northlight, che ha permesso
agli sviluppatori di dar vita alla grande distruttività ambientale del titolo e
non dà cenno di cedimento neanche nei combattimenti più caotici, ma la resa
grafica pur mantenendo una certa suggestività non dà il massimo in quanto a
pulizia dell’immagine, mantenendo quella “sgranatura” dei materiali
che era presente anche nel precedente titolo di Remedy. Inoltre il fatto che il
gioco non supporti l’HDR è un vero peccato, perché le ambientazioni avrebbero
letteralmente brillato in questo formato. Da sottolineare poi che quando si
riavvia il gioco da una pausa o da una sospensione della console, il motore
arranca un po’ producendo cali di frame-rate che però durano solo un paio di
secondi. Nulla da dire invece sulle animazioni facciali, che si attestano
sempre a livelli eccellenti. Tirando le somme, con Control Remedy Entertainment
e 5050 Games hanno portato su Pc e console un vero e proprio capolavoro. Infatti,
tralasciando il fatto che manca il doppiaggio in italiano e che la grafica non
sia proprio sempre perfetta, la storia proposta è un vero e proprio capolavoro.
Lasciarsi sfuggire Control sarebbe un vero errore, infatti produzioni così
valide da un punto di vista narrativo raramente riescono a essere lanciate sul
mercato. Le grandi qualità di questo titolo sicuramente lo eleggono a uno delle
produzioni più interessanti attualmente in commercio.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 8

Longevità: 8,5

Gameplay: 9,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise 




Huawei: il 19 settembre arriva il Mate 30, ma resta l’incognita Google

Huawei Mate 30 arriva il 19 settembre, la notizia è
ufficiale. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi l’azienda cinese ha diramato
gli inviti per la presentazione della nuova serie di smartphone su cui però
resta ancora l’incognita Google. Per effetto del bando dell’amministrazione
Trump, infatti, il dispositivo al momento non potrà avere a bordo l’ecosistema
di Big G, compresi app e servizi Android. Se le cose dovessero restare così
fino all’evento di presentazione, Huawei potrebbe optare per una soluzione
diversa, ossia: adottare una versione modificata, “open source”, di Android
oppure mettere in pista il suo nuovo sistema operativo HarmonyOS, lanciato ad
agosto. Restano quindi i dubbi su una data di commercializzato nei mercati
internazionali. Sull’invito della presentazione del Huawei Mate 30, che si
terrà a Monaco di Baviera, c’è scritto “Rethinking Possibilities”,
“ripensare a delle possibilità” che fa ben capire lo spirito
dell’evento e il momento di cambiamento che il colosso della telefonia mobile
sta attraversando in questo periodo. Huawei con il lancio del suo Mate 30 sembra
dunque intenzionata ad andare per la sua strada con o senza Google che ha
bisogno di ottenere una licenza dal Dipartimento del Commercio degli Stati
Uniti per stipulare nuovi accordi con la società asiatica. Per quanto riguarda
invece le caratteristiche del dispositivo, è atteso uno smartphone con schermo
grande e sul retro un comparto fotografico con ben quattro obiettivi disposti
all’interno di una grande protuberanza circolare. Quindi il Huawei Mate 30
dovrebbe offrire prestazioni fotografiche di alto livello e ampio spazio per
utilizzare il dispositivo al meglio. Per capire come andrà a finire non resta
altro che attendere il 19 settembre.

F.P.L.




Sant’Agata di Militello, auto storiche che passione: conto alla rovescia per la gara tra “pezzi di storia”

SANT’AGATA DI MILITELLO (ME) – Domenica 8 settembre “Sicilia Old Car” protagonista dell’organizzazione di una gara agonistica di regolarità tra “pezzi di storia” a Torrenova, comune adiacente a Sant’Agata di Militello in provincia di Messina. Ogni partecipante riceverà il regolamento della gara accompagnato da uno zainetto contenente prodotti tipici locali. Ci saranno premi per le tre auto più antiche, premio al primo classificato equipaggio femminile e premi ai primi cinque della classifica generale. Encomiabile l’iniziativa di premiare le donne che partecipano a questo tipo di gara che in passato ha visto raramente la partecipazione del gentil sesso.

Per iniziativa di un appassionato di auto d’epoca, esiste dal 2018 a Sant’Agata di Militello l’Associazione Sicilia Old Car

Il presidente fondatore è Filippo Sauta, che da sempre ha la passione per la conservazione di auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo. Le finalità dell’associazione sono di carattere culturale, sportivo, agonistico e di promozione turistica del territorio. L’iniziativa è volta anche a valorizzare il patrimonio di auto storiche presenti in Sicilia e datate entro gli anni Settanta.

Auto d’epoca: una passione molto diffusa in Sicilia

Nell’isola i possessori di auto storiche sono veramente tanti, lo dimostra il fatto che per ogni iniziativa organizzata si registra il “tutto esaurito” nel giro di pochi giorni e il presidente Sauta ha fatto sapere che è costretto a malincuore a rifiutare spesso alle adesioni dell’ultima ora per mancanza di posti. L’Associazione Sicilia Old Car si è data regole ferree in merito alla partecipazione degli eventi da essa promossi, le auto dei partecipanti devono rispondere a determinati requisiti che ne attestano il valore storico, pertanto avviene una selezione minuziosa, che garantisce e valorizza solo le auto che sono state restaurate e conservate perfettamente. Una associazione che si autofinanzia con l’adesione degli iscritti e con piccole quote per la partecipazione degli eventi, anche se non manca il supporto di sponsor locali particolarmente sensibili a questo tipo di iniziative che danno visibilità e prestigio al territorio e conseguente ritorno economico.

I percorsi e le location consentono di dare valore al territorio per la scelta degli itinerari e delle gare, mirati anche a far conoscere la storia di antichi borghi o siti monumentali di cui la Sicilia è ricca in maniera diffusa. Non viene tralasciata neanche lo stimolo emozionale che provoca la vista dei paesaggi che dal mare si allargano ai boschi Nebroidei. Oltre che dal presidente Filippo Sauta, l’Associazione è composta dal vicepresidente Basilio Truglio e dal tesoriere Giuseppina Catania, la commissione tecnica è presieduta da Nino Foti e da Nuccio Gorgone.




Settembre Grottaferratese: tutto pronto per un mese di eventi tra cultura, fede, tradizione e attualità

GROTTAFERRATA (RM) – Al via il prossimo sabato 7 settembre l’edizione 2019 del tradizionale Settembre Grottaferratese, nutrito cartellone di eventi culturali, tradizionali, religiosi e folkloristici mirato a unire la memoria dell’antica fiera d’autunno con i festeggiamenti in onore del fondatore e patrono della città, San Nilo, in programma a fine mese.

A fare da ideale trait d’union una serie di appuntamenti ideati come connettore tra storia e attualità, passato e presente.

APERTURA CON CE STEVA NA VOTA E LA COMMEMORAZIONE DEL BOMBARDAMENTO DELL’8 SETTEMBRE 1943 – Proprio la rievocazione storica dell’antica Fiera d’autunno sarà l’evento che inaugurerà il Settembre Grottaferratese. L’appuntamento per tutti sarà al Parco Traiano alle ore 10,30.

E’ prevista per l’occasione la presenza del sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti e dei rappresentanti dell’associazione omonima – Ce steva ‘na vota che assisteranno al corteo in costume d’epoca che percorrerà Corso del Popolo e si concluderà con la benedizione alla manifestazione da parte di padre Luca dell’abbazia di San Nilo.

Ce steva ‘na vota ha in programma appuntamenti anche nelle giornate di domenica 8 settembre, venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 settembre. Tutti al Parco Traiano.

Domenica 8 settembre alle 15 in piazzetta Eugenio Conti, alla presenza dei primi cittadini di Grottaferrata e Frascati, è in programma la commemorazione delle vittime del bombardamento delle due città. Nell’occasione sarà scoperta una lapide commemorativa e saranno consegnati degli attestati a familiari delle vittime.

DAL PREMIO STREGA A GROTTAFERRATA – Numerosi gli appuntamenti nel corso del mese, presso la biblioteca comunale. Inizio davvero di prestigio per gli incontri con l’autore lunedì 9 settembre alle ore 18 che vedrà ospite a Grottaferrata, presso la sede della biblioteca Bruno Martellotta in viale Dusmet, la scrittrice Nadia Terranova, finalista del Premio Strega 2019 che presenterà il suo libro “Addio fantasmi” a cura del Circolo di Lettura Un libro al mese.

Un altro finalista dello Strega del 2013, lo scrittore Paolo Di Paolo sarà invece a Grottaferrata martedì 10 settembre alle 18 dove, presso la sede di rappresentanza di Palazzo Grutter darà il via al ciclo #GrottaferrataIncontra, rassegna di dibattiti e presentazioni tra attualità, politica e cultura.

Paolo Di Paolo presenterà il libro “Cialtroni”, antologia di articoli di Indro Montanelli edita da Rizzoli di cui egli stesso è curatore. L’appuntamento arriva non casualmente nell’anno in cui cade il 110° anniversario della nascita del più grande giornalista italiano del Novecento.

Gli altri appuntamenti con #GrottaferrataIncontra saranno: domenica 15, sabato 21, martedì 24 e domenica 29 settembre. Tutti alle ore 18 a Palazzo Grutter.

BIBLIOTECA BRUNO MARTELLOTTA PROTAGONISTA – Numerosi gli appuntamenti non solo letterari presso la biblioteca comunale di viale Dusmet. Si passerà dal jazz in programma giovedì 12 alle 21 col quintetto di Frank Antonucci che proporrà il programma dal titolo “Gershw-in-swing”, alle mostre d’arte, ai convegni su conoscenza e benessere, fino a proiezioni cinematografiche e a conferenze su storia e territorio.

LA NOTTE BIANCA DEI BAMBINI E IL TRIDUO PER SAN NILO – Da sabato 21 settembre, poi, con la Notte Bianca delle Bambine e dei Bambini anche le strade del centro storico inizieranno definitivamente ad animarsi in attesa delle suggestive e solenni celebrazioni in onore di San Nilo, patrono e fondatore di Grottaferrata che sarà celebrato, come tradizione, tra il 23 e il 26 settembre con la processione solenne su Corso del Popolo della reliquia del Santo e poi la Divina liturgia officiata dal Vescovo, Monsignor Marcello Semeraro.

TORNA IL FESTIVAL DELLA BIRRA – Dal 25 al 29 settembre, quindi, in piazzale San Nilo tornerà per la seconda edizione il Festival della Birra, a cura dell’associazione Birra & Co che concluderà idealmente la festa patronale con uno spettacolo pirotecnico.




Volley F B2, Elena Caporossi di nuovo in campo

Torna a vestire la maglia della Vbc, e questa volta in B2, Elena Caporossi, diciassette anni, centrale, 186 cm. di altezza, uno dei tanti gioiellini prodotti dal prestigioso vivaio di via Gran Sasso.
Dopo aver esordito giovanissima in serie C nel 2016, lo scorso anno Elena è stata costretta ad un prolungato periodo di stop per i postumi di un incidente d’auto per fortuna oggi completamente risolti.

Dopo una stagione praticamente ‘da spettatrice’ finalmente torni a giocare e lo fai addirittura in B2. Raccontaci le tue sensazioni.
“Non è stato facile stare un anno ferma ma ora sono più carica che mai per iniziare questo nuovo percorso. Sono emozionatissima e contenta di far parte di questa squadra. Mi impegnerò tantissimo per dare il meglio di me”.

Sarai, assieme a Chiara Di Valerio, una delle più giovani del gruppo. Qual è il tuo obiettivo principale per questa stagione?
“Il mio obiettivo è riuscire a perfezionare le tecniche acquisite negli anni precedenti per poter giocare al meglio”.

Che scuola frequenti e, soprattutto, come impieghi il tuo tempo libero?
“Frequento il quarto anno del liceo linguistico Mariano Buratti. Avendo poco tempo libero tra lo studio e gli allenamenti quel poco che rimane lo dedico agli amici e alla musica”.