Ostia, clan Spada: 17 condanne e tre ergastoli. Riconosciuta associazione mafiosa

Diciassette condannati, tra cui tre ergastoli, e sette assolti. E poi il riconoscimento dell’associazione mafiosa. E’ quanto deciso dai giudici della Corte d’Assise di Roma nel maxiprocesso ad appartenenti al clan Spada. Ergastoli per i capi Carmine Spada, detto Romoletto, e Roberto Spada, già condannato per la vicenda della testata ad un giornalista della Rai, e per Ottavio Spada, detto Marco.
Condanne per complessivi 147 anni di carcere per reati di associazione di stampo mafioso, omicidio, estorsione e usura.
“Questa sentenza riconosce che sul litorale di Roma c’è la mafia. Si può parlare di mafia a Roma. Ringrazio magistratura e forze dell’ordine e soprattutto quei cittadini che denunciano la criminalità. Io sono qui per stare accanto a quei cittadini.
Restituire fiducia ai cittadini onesti che per troppo tempo hanno avuto paura”, così la sindaca di Roma Virginia Raggi che ha ascoltato la sentenza nell’aula bunker di Rebibbia.




Guidonia, iniziativa di Fratelli d’Italia: elettrocardiogramma gratuito

Sabato 28 settembre dalle 8.30 in Guidonia Centro, via Alessandro Guidoni 14 presso il Circolo di Fratelli d’Italia della terza Città del Lazio sarà possibile sottoporsi all’esame diagnostico di elettrocardiogramma e visita cardiologica. Tutto gratuitamente: è organizzato dall’Avis comunale di Tivoli in collaborazione con ASD Alessandro Guidoni, presieduta da Sirio Veroli e dal Circolo Grazio Ammaturo di Fratelli d’Italia, che con un sostanziale gruppo di amici, da anni, sono disponibili sul territorio per concretizzare gratuitamente l’impegno civile, sociale e sportivo. Il consigliere di FdI della Città, Giovanna Ammaturo , ci ha confermato: “ Ringrazio l’AVIS Comunale di Tivoli e l’ASD di Sirio Veroli con cui abbiamo potuto concretizzare questo progetto. Un programma semplice complementare ad altri già effettuati ed alcuni che sono in preparazione rappresentano un gesto di consapevolezza e civiltà solo per preservare la salute e mantenersi in forma.

Fedeli da sempre a che la politica si accomuni con visioni, identità e finalità di servire la cittadinanza come già era avvenuto con la raccolta di sangue a Giugno scorso abbiamo pensato di concretizzare gratuitamente l’impegno civile, sociale e sportivo del nostro Partito. Dietro l’azione c’è consapevolezza oltre il significativo sprone per preservare la salute e mantenersi in forma da parte di tanti che non hanno opportunità economiche. Riteniamo che la politica debba sempre prestare attenzione alla Comunità traducendo le parole in atti concreti.
L’esame diagnostico dell’elettrocardiogramma non è associato ad alcun rischio. Al contrario si potrà controllare la frequenza cardiaca, se il ritmo è regolare o meno, intensità e tempistica dei segnali elettrici mentre attraversano le diverse parti del cuore. I medici prescrivono l’elettrocardiogramma per rilevare e studiare molti problemi cardiaci, come infarti, aritmie,
insufficienza cardiaca e altro. Chi vorrà potrà prenotarsi al numero di cellulare 320.0406448.

IL CONSIGLIERE di FRATELLI D’ITALIA Giovanna Ammaturo




Tc New Country Frascati, il ds Molinari: “Con Marte e Giudizi abbiamo uno staff tecnico di altissimo livello ”

Frascati (Rm) – Una lunga (e gloriosa) tradizione non basta, se non viene alimentata quotidianamente. Ed è quello che da tempo sta mettendo in pratica il Tc New Country Frascati, storico circolo del territorio dei Castelli Romani e Roma sud. La scuola tennis della struttura sportiva di via dell’Acquacetosa Anagnina può contare da tempo su due dei più bravi maestri in circolazione nel Lazio, vale a dire Marco Marte e Matteo Giudizi. Ne è convinto il direttore sportivo (e anche lui maestro di alta qualità) Marcello Molinari che non risparmia elogi. “Marco e Matteo sono indubbiamente tra i tecnici più bravi e apprezzati del nostro territorio e rappresentano assolutamente un punto di forza per il Tc New Country Frascati. Grazie a loro, nel corso degli anni, sono nati e cresciuti talenti tennistici notevoli e la loro presenza all’interno dello staff tecnico del circolo tuscolano è una vera garanzia anche per chi vuole entrare a far parte della nostra scuola tennis. Loro si occupano principalmente dell’attività agonistica e anche pre-agonistica e del perfezionamento, assieme al sottoscritto e all’ultimo arrivato all’interno dello staff Francesco Pitone”. Quest’ultimo è uno dei quattro allenatori istruttori su cui il Tc New Country Frascati fa affidamento. “Gli altri tre sono Federica Cucca, Sonia Milazzo e Annalisa Ricci che si prendono cura principalmente del baby tennis e dell’avviamento alla nostra disciplina, mettendo a disposizione dei più piccoli la loro competenza e la loro passione” sottolinea Molinari. Per tutte le informazioni sui vari corsi tennistici organizzati dal Tc New Country Frascati ci si può rivolgere al numero di telefono della segreteria 06-9409244 oppure 06-9409241 oppure recarsi direttamente al circolo in via dell’Acquacetosa Anagnina, oltre che consultare il sito internet ufficiale www.newcountryclub.it dove si può leggere nei dettagli lo svolgimento delle varie attività.




Tc New Country Frascati, il ds Molinari: “Con Marte e Giudizi abbiamo uno staff tecnico di altissimo livello”

Frascati (Rm) – Una lunga (e gloriosa) tradizione non basta, se non viene alimentata quotidianamente. Ed è quello che da tempo sta mettendo in pratica il Tc New Country Frascati, storico circolo del territorio dei Castelli Romani e Roma sud. La scuola tennis della struttura sportiva di via dell’Acquacetosa Anagnina può contare da tempo su due dei più bravi maestri in circolazione nel Lazio, vale a dire Marco Marte e Matteo Giudizi. Ne è convinto il direttore sportivo (e anche lui maestro di alta qualità) Marcello Molinari che non risparmia elogi. “Marco e Matteo sono indubbiamente tra i tecnici più bravi e apprezzati del nostro territorio e rappresentano assolutamente un punto di forza per il Tc New Country Frascati. Grazie a loro, nel corso degli anni, sono nati e cresciuti talenti tennistici notevoli e la loro presenza all’interno dello staff tecnico del circolo tuscolano è una vera garanzia anche per chi vuole entrare a far parte della nostra scuola tennis. Loro si occupano principalmente dell’attività agonistica e anche pre-agonistica e del perfezionamento, assieme al sottoscritto e all’ultimo arrivato all’interno dello staff Francesco Pitone”. Quest’ultimo è uno dei quattro allenatori istruttori su cui il Tc New Country Frascati fa affidamento. “Gli altri tre sono Federica Cucca, Sonia Milazzo e Annalisa Ricci che si prendono cura principalmente del baby tennis e dell’avviamento alla nostra disciplina, mettendo a disposizione dei più piccoli la loro competenza e la loro passione” sottolinea Molinari. Per tutte le informazioni sui vari corsi tennistici organizzati dal Tc New Country Frascati ci si può rivolgere al numero di telefono della segreteria 06-9409244 oppure 06-9409241 oppure recarsi direttamente al circolo in via dell’Acquacetosa Anagnina, oltre che consultare il sito internet ufficiale www.newcountryclub.it dove si può leggere nei dettagli lo svolgimento delle varie attività.




Ssd Roma VIII (calcio, Under 14 prov.), Pecoraro: “Gruppo competitivo, ma non amo i proclami”

Roma – L’Under 14 provinciale della Roma VIII promette bene. Un gruppo nuovo per la società capitolina, ma che in realtà… si conosce bene. Il motivo lo spiega mister Elio Pecoraro, uno che da giocatore esordì in serie A con la maglia della Roma a metà degli anni Ottanta (collezionando cento presenze tra i professionisti con le maglie di Varese, Juve Domodossola e Ostiamare) e che anche da allenatore ha fatto una lunghissima trafila. “L’organico è composto per la stragrande maggioranza da ragazzi che erano al Giardinetti, da dove tra l’altro arrivo anche io. La collaborazione che esiste tra i vertici dirigenziali della Roma VIII e quelli del Giardinetti ha portato diversi ragazzi dal centro sportivo di via dei Ruderi di Torrenova a quello di via Torbellamonaca: l’organico è completo con un paio di alternative per ogni ruolo e credo si possa fare un buon campionato, anche se a me non piacciono i proclami. Dev’essere sempre il campo a dare il suo verdetto”. Le prime amichevoli hanno confermato le sensazioni positive di Pecoraro. “Abbiamo pareggiato con la Pro Roma e vinto con club di ottimo livello come Lepanto Marino e Città di Ciampino. Davanti a noi c’è ancora quasi un mese di lavoro prima di cominciare con le gare ufficiali e da quel momento si farà sul serio. L’intento è quello di dare quanto più spazio possibile a tutti, anche se ormai siamo nel settore agonistico e le dinamiche sono differenti da quelle della Scuola calcio”. Proprio l’impatto con un campionato “vero” è l’incognita che si porta dietro l’Under 14 della Roma VIII. “Bisognerà vedere come i ragazzi si adatteranno alle dimensioni del campo a 11, ma questo è un discorso che vale per tutti”. L’allenatore spende parole importanti per il suo nuovo club. “Arrivando da una società organizzatissima come Giardinetti, ci poteva essere qualche timore. Invece qui il patron Virzi e tutti i dirigenti hanno fatto un lavoro enorme e non ci fanno mancare nulla, basti pensare alla costante presenza sul campo del direttore tecnico Roberto Petricone, personaggio di grande esperienza”. Dopo l’amichevole odierna a Palestrina, l’Under 14 provinciale della Roma VIII tornerà in campo per un nuovo test sabato alle 15,30 in casa contro il Testaccio.




Città di Monteporzio (calcio, II cat.), il dt Conte: “Buona la prima ufficiale, teniamo alla Coppa”

Monte Porzio (Rm) – Buona la prima per il Città di Monteporzio. La squadra di mister Danilo Centioni (che ha ottenuto una deroga federale per andare in panchina, in attesa di completare il corso per ottenere il patentino) ha battuto per 1-0 il Doganella nella prima giornata del triangolare valido come primo turno della Coppa Lazio di Seconda categoria. In panchina, per l’occasione, è andato Alfredo Conte, 70 anni compiuti lo scorso 18 marzo e una lunghissima esperienza da tecnico (le ultime esperienze sono state quelle del Casilina in Eccellenza e dell’Atletico Monteporzio in Prima, tre anni fa). Ora il Città di Monteporzio gli ha affidato il ruolo di direttore tecnico e Conte sembra aver molto apprezzato. “Era una cosa che volevo fare da tempo e che avevo anche proposto ad altri club. Qui, invece, ho subito sentito una grande fiducia e sono contento di ricoprire questo ruolo, tra l’altro nel paese dove vivo da oltre quindici anni: metterò a disposizione del Città di Monteporzio e dei suoi talentuosi ragazzi la mia esperienza”. Conte analizza la gara di Coppa col Doganella. “Siamo stati bravi dal punto di vista tattico e abbiamo sfruttato una buona forma fisica. Nel primo tempo ci sono state occasioni da entrambe le parti, poi a metà ripresa è arrivato il gol decisivo di Simone Centioni (il figlio del tecnico Danilo, ndr), uno dei tanti ragazzi del 2000 che fanno parte di questo organico: basti pensare che domenica scorsa abbiamo finito la partita con ben nove di loro in campo. Uno degli aspetti che mi ha colpito è stato vedere la grande partecipazione di tutti, anche di coloro che erano in panchina, al momento del gol decisivo. Questi giovani hanno qualità tecniche e morali e possono togliersi soddisfazioni importanti”. Conte parla anche del rapporto con Danilo Centioni. “Avrei voluto allenarlo perché è stato un ottimo giocatore, ma non c’è stata mai l’occasione. Poi anche da allenatore ha mostrato le sue qualità e sono certo che potrà farsi apprezzare ulteriormente”. Domenica prossima il Città di Monteporzio tornerà in campo per il secondo e decisivo match di Coppa Lazio in casa del Giulianello. “Ci teniamo a questa competizione e proveremo ad andare avanti”.




Accordo di Malta sui migranti? Valido solo 6 mesi e se aumentano i ricollocati si può sospendere

“Il meccanismo” per il ricollocamento dei richiedenti asilo concordato a Malta “sarà valido per almeno sei mesi, e potrà essere rinnovato”, ma nel frattempo occorrerà “andare avanti sulla riforma del Sistema comune d’asilo, sulla base di un’iniziativa della Commissione”. Se “nei sei mesi il numero dei ricollocati dovesse aumentare in modo sostanziale, gli Stati che partecipano si riuniranno per consultazioni. Durante le consultazioni il meccanismo potrà essere sospeso”, si legge nel documento.

Occorre “assicurare che questo meccanismo temporaneo” per la ripartizione dei richiedenti asilo “non apra nuove strade irregolari verso le coste europee ed eviti la creazione di nuovi fattori di attrazione”. E’ quanto si legge si legge nel documento dell’accordo raggiunto a Malta. A questo fine, tra le misure previste ci sono una serie di regole per le navi delle ong: “le navi devono essere registrate secondo la legge nazionale dello Stato di bandiera. Dove possibile, le imbarcazioni per il salvataggio saranno registrate come tali. L’amministrazione dello stato di bandiera assicurerà che tali imbarcazioni siano qualificate in modo adeguato ed equipaggiate per condurre tali operazioni”.




Maxi operazione antimafia: arrestate 70 persone e sequestri per 35 milioni di euro

Una maxi operazione, con una settantina di arresti e
sequestri per 35 milioni di euro, è in corso da alcune ore in più province
d’Italia.

La Procura della Repubblica di Brescia, Direzione Distrettuale Antimafia – nell’ambito di una lunga e complessa indagine convenzionalmente denominata “LEONESSA”, condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato – ha accertato l’operatività di una cosca mafiosa di matrice stiddara, con quartier generale a Brescia, che ha pesantemente inquinato diversi settori economici attraverso la commercializzazione di crediti d’imposta fittizi per decine di milioni di euro. 

La Stidda, nella sua versione settentrionale  “in giacca e cravatta”, pur mantenendo le “antiche” modalità mafiose nell’agire quotidiano si è dimostrata capace di una vera e propria “metamorfosi evolutiva,” sostituendo ai reati tradizionali nuovi business, utilizzando quale anello di congiunzione tra i mafiosi e gli imprenditori i “colletti bianchi”, i quali individuavano tra i loro clienti (disseminati principalmente tra Piemonte, Lombardia, Toscana, ma anche nel Lazio, Calabria, Sicilia) quelli disponibili al risparmio facile.

L’indagine – che per il suo spessore ha visto il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dello SCICO della Guardia di Finanza e – ha parallelamente disvelato anche numerosi reati tributari e fenomeni corruttivi.

La stidda

Secondo il collaboratore di giustizia Leonardo Messina, nella metà degli anni ottanta numerosi mafiosi della provincia di Caltanissetta, che erano stati legati al boss Giuseppe Di Cristina ed anche “messi fuori confidenza”, cioè espulsi dalle loro cosche, organizzarono dei propri gruppi criminali, assoldando specialmente bande di microcriminalità minorile e malavitosi comuni:
«Le “stidde” sono un’espressione di Cosa Nostra. Un uomo messo fuori confidenza che punge altri uomini diventa “stidda” […] C’è stata una rottura perché in alcuni paesi si sono create due Famiglie. Uno di questi paesi è Riesi, centro storico per Cosa Nostra. Si è creato un gruppo dietro Di Cristina ed un gruppo dietro ai Corleonesi. Quelli di Di Cristina hanno creato il congiungimento di tutte le “stidde”. Prima la “stidda” non aveva agganci con tutti mentre i riesani sapevano cosa vuol dire e quanti uomini d’onore nei paesi erano messi fuori confidenza. A questo punto hanno aggregato a loro Ravanusa, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Enna ed altri paesi creando una corrente. Si conoscono tra di loro, sono gli uomini d’onore, buttati fuori, che combattono Cosa Nostra; è la stessa mafia e non un’altra organizzazione che viene da fuori»

Nel 1987 a Gela iniziò un violento conflitto tra la banda stiddara capeggiata dall’ex pastore Salvatore Iocolano e i gruppi mafiosi appoggiati al boss latitante Giuseppe “Piddu” Madonia (rappresentante mafioso della provincia di Caltanissetta): sempre il collaboratore Leonardo Messina dichiarò che «prima Niscemi e Gela erano un’unica Famiglia perché c’erano pochi uomini d’onore. […] A Gela [Giuseppe Madonia] aveva affiliato a Cosa Nostra Salvatore Polara […]; man mano qualcuno se lo sono affiliato, a qualcuno hanno fatto la guerra»; la faida iniziò con l’uccisione degli stiddari Salvatore Lauretta e Orazio Coccomini, uomini di Iocolano, ed in seguito i clan stiddari e mafiosi assoldarono numerosi minorenni come killer: tra il 1987 e il 1990 avvennero oltre cento omicidi nella sola Gela, che culminarono nella cosiddetta «strage di Gela» (27 novembre 1990), in cui tre agguati scattati simultaneamente in diversi punti della città provocarono otto morti e undici feriti. Il conflitto si estese anche a Niscemi e Mazzarino e si allargò nella provincia di Agrigento (specialmente a Racalmuto, Palma di Montechiaro, Canicattì e Porto Empedocle), dove bande di fuoriusciti si armarono contro le cosche locali per il controllo degli affari illeciti e, nel giro di tre anni, vi furono più di trecento omicidi nella zona, che culminarono nella cosiddetta «strage di Porto Empedocle» (4 luglio 1990), in cui vennero trucidati tre mafiosi e feriti altri tre dal clan stiddaro dei Grassonelli.

Il 21 settembre 1990 il giudice Rosario Livatino venne ucciso lungo la strada statale Caltanissetta-Agrigento da alcuni stiddari di Canicattì e Palma di Montechiaro: il delitto venne compiuto per vendicare la severità delle sentenze del giudice e per lanciare un segnale di potenza militare verso Cosa Nostra.

Nel 1999 un gruppo di fuoco mafioso eseguì a Vittoria, in provincia di Ragusa, la cosiddetta «strage di San Basilio», avvenuta nel bar di un’area di servizio, in cui furono uccisi tre esponenti della Stidda di Vittoria, su ordine della cosca Emmanuello di Gela, che voleva eliminare i temibili alleati degli stiddari gelesi ed intendeva estendere attività criminali in quel territorio, dove la presenza di Cosa Nostra è tradizionalmente assente.

Attualmente, fatta eccezione per Palermo, esiste una cellula della Stidda nelle province della Sicilia centrale e orientale e anche in alcune regioni del nord. Le indagini nell’Italia settentrionale hanno confermato che oltre alle attività tradizionali, la Stidda si occupa anche di organizzare bande di rapinatori e di altre attività. Questo la porta a essere una mafia che cerca di mettere le mani in ogni attività illegale, al fine di trarne i maggiori guadagni possibili. Cellule della Stidda sono rintracciabili anche all’estero, come in Germania, segnale di come questa organizzazione criminale si stia evolvendo e rafforzando.