Ssd Roma VIII (calcio, I cat.), Dantimi è il nuovo capitano: “Una bella responsabilità”

Roma – Prosegue a gonfie vele la preparazione pre-campionato della Prima categoria della Roma VIII. La formazione di mister Fabrizio Fiaschetti conta i giorni che la dividono dall’esordio ufficiale del prossimo 6 ottobre contro il Time Sport Roma Garbatella. Intanto nel gruppo maggiore del club capitolino è andata in scena una “votazione interna” che ha assegnato la fascia di capitano a Claudio Dantimi, esperto centrocampista centrale classe 1989 che ormai da qualche stagione fa parte della Roma VIII. “Una decisione arrivata dai miei compagni che mi ha fatto indubbiamente piacere e che mi carica di ulteriori responsabilità – spiega Dantimi – In carriera mi è capitato poche volte di fare il capitano perché ho un carattere abbastanza “fumantino”, ma in questa stagione cercherò di essere più tranquillo in mezzo al campo. D’altronde sono uno dei giocatori più grandi di questo gruppo e quindi devo essere punto di riferimento per i compagni più giovani”. La stagione della Roma VIII sembra essere nata sotto buoni auspici anche se è presto per fare ogni tipo di valutazione. “Il gruppo mi piace, anche se abbiamo perso due elementi importanti come Romozzi e De Palma (che ha subito un grave infortunio, ndr) rispetto alla scorsa stagione che comunque è stata molto sofferta. C’è una grande voglia di riscatto da parte di tutto l’ambiente, la Roma VIII vuole tornare ad essere protagonista e a me non piace nascondermi: bisogna puntare a vincere, ma al tempo stesso dobbiamo rimanere coi piedi per terra”. Il capitano parla anche dei nuovi arrivi. “Sono arrivati ragazzi di qualità che ci potranno dare sicuramente una mano. Tra questi l’ultimo in ordine di ufficialità è l’attaccante Sanna che era inattivo da un po’, ma che conosco molto bene: è un giocatore che ha fatto categorie importanti in passato e che se sta bene può fare ancora la differenza”. La chiusura di Dantimi è sul girone. “Non mi è mai capitato di affrontare squadre dell’area tiburtina, ma da quello che sento non dovrebbe esserci una “ammazzacampionato”. Il raggruppamento sembra equilibrato e noi vogliamo essere tra le possibili protagoniste”.




Football Club Frascati, un tocco di internazionalità: venerdì scorso la sfida ai cinesi del Gao Xin

Frascati (Rm) – Un alto momento di internazionalità per il Football Club Frascati. Venerdì scorso, presso il campo “Otto Settembre”, è andata in scena una partita amichevole tra una mista di ragazzi del 2004 e 2005 del club tuscolano (guidati in panchina da mister Alessandro Rodo) e un gruppo giovanile (sotto età rispetto alla formazione tuscolana) del club professionistico cinese del Gao Xin di Pechino, coordinato dal tecnico italiano Angelo Rinaldi che in passato ha allenato, tra le altre, il Città di Marino in serie D e alcuni gruppi giovanili della Lazio. Al di là dell’amichevole, che ha offerto anche buoni spunti a livello tecnico, è stato un momento di incontro socio-culturale molto importante, uno dei tanti che il calcio ha la forza di offrire. Un’occasione talmente rilevante che ha portato anche il sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti a presenziare all’evento e a ricevere, prima dell’inizio del match, un gagliardetto e una maglia da parte dei dirigenti del Gao Xin di Pechino. Al campo “Otto Settembre” era presente ovviamente anche tutto lo “stato maggiore” dirigenziale e tecnico del Football Club Frascati: i presidenti Claudio Laureti e Stefano Lopapa, il direttore generale Gianfranco Di Carlo e il responsabile della Scuola calcio Lorenzo Marcelli che hanno accolto la delegazione cinese in maniera molto calorosa, con la promessa finale di rivedersi in un prossimo futuro. Il match internazionale contro il Gao Xin di Pechino è stato l’ideale “antipasto” per un altro appuntamento di prestigio che andrà in scena questa settimana: giovedì alle ore 15, infatti, una formazione giovanile mista del Football Club Frascati sfiderà nientemeno che l’Under 17 dell’As Roma. Un match che, indubbiamente, conferma gli ottimi rapporti che il sodalizio tuscolano ha instaurato con il club giallorosso con cui da questa stagione è affiliato a livello di Scuola calcio.




Volley Club Frascati (Under 18 territoriale), il neo coach Vitozzi: “Essere qui è motivo d’orgoglio”

Frascati (Rm) – Ritorno… a casa. Riccardo Vitozzi è uno dei nuovi tecnici del Volley Club Frascati per la stagione 2019-20: la società gli ha affidato il gruppo dell’Under 18 femminile territoriale (la “vecchia” categoria Elite) e lui ha colto al volo l’occasione con grande entusiasmo. D’altronde fu giocatore a Frascati ed è nativo della cittadina castellana e, nel parlare del suo rientro, si percepisce chiaramente la soddisfazione di poter lavorare all’ombra del Tuscolo. “Diversi anni fa sono stato compagno di squadra dell’attuale presidente Massimiliano Musetti e dell’odierno direttore sportivo Alessio Graziani, anche se il mio rientro nasce quasi per caso: mia figlia Clarissa giocò un torneo a Frascati, poi mi chiesero di portarla ad allenare qui verso la fine dello scorso anno e da quel momento è nato un discorso con lo stesso Musetti che poi si è concretizzato in estate. Comunque, per me essere qui e poter allenare al fianco di tecnici giovani e dalle grandi qualità è motivo d’orgoglio” sottolinea Vitozzi che poi parla delle qualità del suo gruppo. “E’ una squadra decisamente rinnovata e variegata che tra l’altro giocherà pure il campionato di Prima divisione con alcune ragazze di esperienza. Ci sono elementi che già erano al Volley Club Frascati nella passata stagione e a queste si sono aggiunte atlete provenienti dal Città di Frascati, da Colonna (dove allenava lo stesso Vitozzi, ndr), dal San Nilo Grottaferrata e da Ciampino. La cosa più complicata sarà proprio quella di creare un’identità di squadra visto che queste ragazze arrivano da esperienze diverse. Stiamo lavorando formalmente da inizio agosto, ma il gruppo è al completo da un paio di settimane e c’è tanto da lavorare: in ogni caso si tratta di una bella sfida”. Vitozzi parla degli obiettivi nei due campionati. “La Prima divisione dovrà provare a centrare una tranquilla salvezza, mentre l’Under 18 è un’incognita perché dobbiamo conoscere il livello del girone e anche quello delle nostre ragazze in relazione alle avversarie. La disponibilità del gruppo, comunque, è totale: sabato scorso una parte della squadra si è allenata in maniera molto intensa al palazzetto di Vermicino, mentre un’altra ha affrontato la seconda amichevole pre-campionato (dopo il successo sulla Borghesiana, ndr) “pareggiando” 2-2 contro Morena. Sono contento dell’impegno e della abnegazione che stanno mettendo in campo le ragazze” conclude Vitozzi.




Fondazione Rugby Frascati, un successo il convegno “La donna nello sport: da novità a parità”

Frascati (Rm) – Una mattina ricca di spunti di riflessione e di interventi preziosi per parlare del tema centrale del convegno “La donna nello sport: da novità a parità”. Questa è stata l’estrema sintesi dell’appuntamento svoltosi sabato scorso presso la prestigiosa cornice dell’auditorium delle Scuderie Aldobrandini e organizzato dalla Fondazione Rugby Frascati nell’ambito dei festeggiamenti per il 70esimo anniversario della storica società tuscolana della palla ovale. Un evento, svoltosi sotto gli occhi di grandi personaggi che hanno fatto la storia del rugby frascatano, che è stato moderato dal giornalista Paolo Cecinelli (appassionata voce del rugby in tv e non solo) e a cui hanno fornito il loro prezioso contributo diverse personalità di spicco. Prima di aprire la “tavola rotonda” del dibattito, sono stati chiamati sul palco l’assessore alla Cultura del Comune di Frascati Emanuela Bruni (col sindaco Roberto Mastrosanti che ha comunque presenziato all’appuntamento nel corso dello stesso) e poi a seguire il presidente della Fondazione Rugby Frascati Luigino Bellusci (che ha annunciato anche la prossima costruzione di una statua dedicata al rugby), la rappresentante del comitato regionale Fir Lazio Sabrina Miceli e Maria Cristina Tonna che guiderà la prima squadra femminile del Rugby Frascati Union 1949 nel suo storico primo campionato di serie A. Proprio le ragazze del sodalizio tuscolano, arrivate in massa all’interno dell’auditorium delle Scuderie Aldobrandini, sono state presentate una ad una da Cecinelli e hanno ricevuto l’applauso dei tanti presenti in sala e l’incoraggiamento per una stagione storica che inizierà già il prossimo 6 ottobre col match casalingo contro il Pisa. Chiusa la presentazione delle atlete che rappresenteranno la città di Frascati nel massimo campionato di rugby femminile, è stata aperta la tavola rotonda a cui hanno partecipato con preziosi e sentiti interventi Claudio Gori (ex rugbysta e attuale assessore al Bilancio del Comune di Frascati), Onorio Rebecchini (vice presidente della Federazione Italiana Rugby), la stessa Maria Cristina Tonna e poi Ivana Veronese (segretaria confederale Uil), Flaminia Bottacchiari (atleta olimpica di nuoto) e Marisell Mendez (ex allenatrice della nazionale venezuelana e attuale tecnico del Montevirginio in serie A femminile). Pur se invitati non sono potuti intervenire la deputata Maria Spena e il senatore Emanuele Dessì, impegnati in attività istituzionali. La Fondazione Rugby Frascati li ha comunque ringraziati per la loro costante disponibilità e il loro impegno a sostegno del mondo sportivo e rugbistico frascatano. Infine va ricordato il premio consegnato a Alessandro Molinari come primo autentico promotore del rugby femminile a Frascati.




Nasce “Short Family Web”, un premio per i video più significativi prodotti dai ragazzi

Gli aspiranti videomakers si sfidano grazie a SHORT FAMILY WEB un’ iniziativa promossa dal quotidiano L’Osservatore d’Italia e ideata da Massimiliano Galea, studente al primo anno dell’Istituto Professionale Cine Tv Roberto Rossellini.

Il concorso è rivolto ai ragazzi in età compresa tra i 14 e i 16 anni (prima fascia) e tra i 16 e i 18.

La competizione consiste nel creare il miglior video di massimo 1 minuto e mezzo con contenuti originali che saranno sottoposti al giudizio di una commissione.

I video più interessanti saranno selezionati, premiati e proiettati in occasione di un grande evento promosso dal quotidiano che si terrà in primavera a Roma alla presenza di istituzioni, studenti e aperto al pubblico.

I video devono pervenire entro e non oltre il 30 Aprile 2020 al seguente indirizzo email direzione@osservatoreitalia.it

L’oggetto della mail dovrà essere: Short Family web – video di ……

Insieme al video, dovrà essere inviata l’autorizzazione dei genitori del ragazzo o ragazza o di chi ne fa le veci. Il testo per l’autorizzazione è molto semplice. Esempio: I sottoscritti, genitori di….. nato a il, autorizziamo all’utilizzo e diffusione del video in oggetto finalizzato alla partecipazione al premio Short Family Web. Data e firma dei genitori o di chi ne fa le veci.

I video potranno essere spediti già dal giorno lunedì 23 settembre 2019.

Le singole produzioni saranno caricate a partire dal 1 dicembre sulla piattaforma YouTube del quotidiano l’Osservatore d’Italia.

La giuria potrà tenere conto anche delle visualizzazioni e gradimento ottenute a partire dalla pubblicazione del video il 1 dicembre 2019 fino al 30 Aprile 2020.




Umbria elezioni, Pd e M5s scelgono il presidente di Federalberghi Umbria Vincenzo Bianconi

Pd e M5s trovano l’intesa sul nome candidato per il patto civico alle Regionali in Umbria. Dopo il rifiuto di Francesca Di Maolo spunta il presidente di Federalberghi Umbria Vincenzo Bianconi. “Sono Vincenzo Bianconi – ha detto presentando la propria candidatura – imprenditore umbro di Norcia, come tanti sono innamorato della mia terra. E’ ora di ricostruire il futuro dell’Umbria perché è una regione straordinaria e civile che ha bisogno di fortissimi cambiamenti”. “Invito che – spiega – tante forze civiche, associative e politiche mi hanno rivolto”.

“Ogni giorno con la schiena dritta – ha aggiunto – con determinazione e passione, cerco di migliorare le cose che mi circondano – sostiene Bianconi – Non mi sono mai tirato indietro dinnanzi alle sfide che la vita mi ha posto. Ed è per questo che ho deciso di accogliere l’invito a candidarmi a Presidente della Regione Umbria, invito che tante forze civiche, associative e politiche mi hanno rivolto”.

“Grazie – commenta il segretario del Pd Nicola Zingaretti – a Vincenzo Bianconi per la sua scelta. Una bella e forte candidatura. Sarà il candidato dell’Umbria, una terra meravigliosa. L’Umbria che non si arrende e che combatte per il suo futuro”. Così il leader Pd Nicola Zingaretti ringrazia il neo candidato alla presidenza dell’Umbria per il patto civico con M5S.

“L’accordo in Umbria tra Pd e M5S sulla candidatura di Vincenzo Bianconi a Presidente della Regione è un altro passo verso la creazione di un campo riformista in grado di battere la destra e cambiare l’Italia”, scrive su twitter il capo delegazione Pd al governo, Dario Franceschini.

Vincenzo Bianconi – approva anche Luigi Di Maio con un post su Facebook – è “una persona super competente, che non si arrende mai, che conosce e ama l’Umbria. L’Umbria può ripartire da Vincenzo, da quei luoghi che sono stati tremendamente segnati dalle tragedie del terremoto. Noi ci siamo e lo sosterremo con lealtà in campagna elettorale e poi in Giunta e consiglio regionale sui punti del programma. Quella che inizia oggi è una nuova sfida, una nuova avventura. Il nostro obbiettivo è quello di fare gli interessi dei cittadini”.

“Pd e grillini continuano a prendere in giro gli Umbri, cambiando ogni giorno squadra e candidati, una vergogna senza precedenti. Per fortuna fra 35 giorni l’Umbria cambierà, dopo cinquant’anni di sinistra: onestà, merito, efficienza, ricostruzione, infrastrutture, sicurezza e lavoro. Con tanti saluti a Renzi, Zingaretti e Di Maio”: dice il leader della Lega Matteo Salvini.




Napoli, tra costumi del teatro San Carlo e oggetti di porcellane di capodimonte arriva Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica”: una mostra (mozzafiato) da non perdere

NAPOLI – Da non perdere “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica” al Real Bosco e Museo di Capodimonte del capoluogo campano a cura di Sylvain Bellenger, l’exhibition è allestita fino al 21 giugno 2020 ed è organizzata in collaborazione con il Teatro San Carlo di Napoli, con gli “Amici di Capodimonte” e con la produzione e organizzazione della casa editrice Electa.

La mostra è allestita nell’Appartamento Reale, in ben 19 sale e si propone come una grande e magnifica scenografia di un’opera lirica ed è ideata dall’artista Hubert le Galì, i viaggiatori nel ripercorrere saranno immersi completamente nelle varie espressioni artistiche, in un tumulto di arte, ammireranno ben 150 costumi appartenenti alla sartoria del Teatro San Carlo, attualmente diretta da Giusy Giustino, oltre 1000 oggetti, fruiranno 300 celebri e famose in tutto il mondo Porcellane di Capodimonte.

A rendere l’experience, unica e di grande impatto emotivo i fruitori saranno accompagnati dalla musica grazie alle cuffie dinamiche, vivranno un’avventura unica, i viandanti saranno coinvolti completamente in un mondo incantato, vivranno i tempi di Carlo di Borbone e quelli di Ferdinando II, nella vita del settecento napoletano ed oltre. I viaggiatori ascolteranno nel girovagare nelle immense e le suggestive sale reali le musiche di Pergolesi, di Domenico Cimarosa, di Giovanni Paisiello, Leonardo Leo e Niccolò Jommelli. Vivranno nel ripercorrere l’Appartamento Reale le stesse emozioni dei viaggiatori del Grand Tour grazie anche alla tecnologia, infatti l’exhibition è una “sintesi di tutte le arti” e mette ben in mostra la pluridisciplinarità tipica della nostra contemporaneità.

La mostra è stata presentata in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione del Direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, della Sovintendente del Teatro di San Carlo, Rossana Purchia, del Presidente Amici di Capodimonte, Enrico di Lorenzo, del Direttore generale arte, mostre e musei Electa e del Presidente Comitato Scientifico Regione Campania delle Arti e Cultura, Patrizia Boldoni.




Grottaferrata, a palazzo Grutter l’incontro per ricordare Marco Pannella

GROTTAFERRATA (RM) – A Palazzo Grutter di Grottaferrata si è tenuto il terzo incontro di cinque sul grande padre del Partito Radicale, Marco Pannella. A coadiuvare Daniele Priori, giornalista artefice di GrofferrataIncontra, Matteo Angioli militante del PR e amico di Pannella dai primi anni 2000. È sua la mano che sta dietro all’opera “Una libertà felice” firmata dal leader radicale ma uscita postuma alla sua morte.

L’intervista a Daniele Priori artefice di GrottaferrataIncontra

Un libro che ci aiuta a “riconoscere” Pannella partendo da alcune testimonianze rese durante gli ultimi mesi della sua vita. 180 pagine che cercano di fare una summa di tutte le battaglie dello scandalo integrabile per dirla con Pasolini: l’aborto, il divorzio, il voto ai diciottenni, l’esercito professionale, la legalizzazione della droga.

Matteo Angioli ricorda come anche gli ultimi momenti di vita abbiano significato per Pannella incontrare e conoscere persone

Un cerchio che si chiude a suggello di quel suo “amore sfrenato, autentico ed inesauribile per i cittadini”. Un interesse quello delle dinamiche sociali principiato sin da giovanissimo, alla fine degli anni 30 del ‘900, quando assiste a vari litigi tra il suo maestro di violino e la moglie o il forte sentimento di rammarico e dispersione per la piccola compagna ebrea che improvvisamente scompare. Tutti eventi che diverranno fondamentali come sua base di riflessione e azione.

Perché quando si parla di Pannella bisogna rifarsi doverosamente al termine azione. Già all’età 17 anni, giovane militante del Partito Liberale Italiano, vuole incontrare Benedetto Croce al quale immediatamente propone un’iniziativa su Trieste.

Fondamentali, poi, le sue lotte per il diritto alla conoscenza soprattutto come possibilità di avere una reale e quanto più libera informazione.
Insomma, anche se Pannella per molti può rappresentare un coacervo di contraddizioni o un tenore in una stanza silenziosa, a lui dobbiamo il diritto all’eresia, alla blasfemia intese come necessità di opporsi ad un’verità calata dall’alto.




Albano, Papa Francesco e le tre parole che aprono i cuori: conversione, casa, famiglia

Papa Francesco con la sua visita ad Albano Laziale ha aperto tanti cuori. Non si può dire che Albano non si sia data da fare per incontrarlo. Bandiere biancogialle nelle vie, folla entusiasta, 4-5mila persone, dicono le autorità locali e un affetto che non sfugge certo al Papa, il quale ringrazia pubblicamente.

Il sindaco Nicola Marini gli presenta i doni della città: oltre alle classiche chiavi, un libro che raccoglie le storie di chi viene aiutato dalle associazioni di volontariato della città e soprattutto il murale dipinto da Mauro Pallotta di fronte alla Cattedrale. Francesco, incuriosito, si ferma a guardare la sua figura, immaginata dall’artista mentre ripulisce il mondo dallo smog delle ciminiere calandosi come un operatore di edilizia acrobatica, e con il sorriso sulle labbra sembra approvare. «Un’omaggio alla Laudato si’», spiega Marini. In fondo è una conversione necessaria anche quella ecologica. Ugualmente cara al Pontefice.Vicino a lui il vescovo di Albano, Marcello Semeraro, che lo ha invitato perché anche per questa diocesi il 21 settembre ha un significato particolare e dietro, nei banchi, i presbiteri, anche loro forse con il pensiero orante alla propria chiamata. Fuori, sulla piazza, migliaia di fedeli che hanno accolto calorosamente il Vescovo di Roma, appena giunto. Proprio come in una festa di famiglia.



Non stupisce dunque che le tre ore passate da Francesco nella cittadina dei Castelli Romani si iscrivano in queste coordinate. Conversione, casa e famiglia. Che sono poi anche le sottolineature dell’omelia del Papa, durante la Messa nella piazza Pia (era presente anche il cardinale Agostino Vallini, emerito di Albano e già vicario del Papa per Roma). «Come sarebbe bello se i nostri vicini e conoscenti sentissero la Chiesa come casa loro», dice infatti il Pontefice. Per poi aggiungere subito dopo: «Sia la Chiesa il luogo dove non si guardano mai gli altri dall’alto in basso; mai da giudici, sempre da fratelli. Non siamo ispettori delle vite altrui, ma promotori del bene di tutti». Fratelli, dunque, «mai nemici».

La piazza, brulicante di gente, e le vie tutto intorno alla Cattedrale, assorbono in silenzio le parole del Pontefice. Parole che rimandano alla vocazione-conversione di Zaccheo, secondo la pagina di Vangelo letta poco prima. E allora Francesco non si lascia sfuggire l’occasione per dire «anche al più lontano» che «Dio non ti dimentica»; che la Chiesa proprio per questo esiste, e che Gesù è il primo ad andare incontro ai peccatori. «Caro fratello, cara sorella – sottolinea infatti -, se come Zaccheo stai cercando un senso alla vita ma, non trovandolo, ti stai buttando via con dei “surrogati di amore”, come le ricchezze, la carriera, il piacere, qualche dipendenza, lasciati guardare da Gesù. Solo con Gesù scoprirai di essere da sempre amato e farai la scoperta della vita».

Tutti sono chiamati a fare altrettanto. E perciò il Pontefice chiede: «Per noi Gesù viene prima: c’è prima Lui o la nostra agenda, c’è prima Lui o le nostre strutture? Ogni conversione – spiega, infatti il Papa – nasce da un anticipo di misericordia, dalla tenerezza di Dio che rapisce il cuore. Se tutto quello che facciamo non parte dallo sguardo di misericordia di Gesù, corriamo il rischio di mondanizzare la fede, di complicarla e riempirla di tanti contorni: argomenti culturali, visioni efficientiste, opzioni politiche, scelte partitiche». L’essenziale, invece, ricorda Bergoglio, è «l’incontro vivo con la misericordia di Dio. Se questo non è il centro, se non sta all’inizio e alla fine di ogni nostra attività, rischiamo di tenere Dio “fuori casa” nella Chiesa, che è casa sua».

Casa e famiglia. Francesco insiste su questi concetti, legandoli ancora una volta all’esempio di Zaccheo, che dopo aver incontrato Gesù, dà la metà dei suoi beni ai poveri e restituisce il quadruplo di quanto ha rubato. «Sentendosi a casa, ha aperto la porta al prossimo», commenta. Anche la Chiesa deve fare lo stesso. Purtroppo, lamenta il Papa, «succede che le nostre comunità diventino estranee a tanti e poco attraenti. A volte subiamo anche noi la tentazione di creare circoli chiusi, luoghi intimi tra eletti. Ci sentiamo eletti. Ma ci sono tanti fratelli e sorelle che hanno nostalgia di casa, che non hanno il coraggio di avvicinarsi, magari perché non si sono sentiti accolti. Il Signore desidera che la sua Chiesa sia una casa tra le case, una tenda ospitale dove ogni uomo, viandante dell’esistenza, incontri Lui».




Anguillara Sabazia, Fioroni: “Quale futuro per i nostri disabili?”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – E’ ancora polemica ad Anguillara Sabazia sui tagli verticali operati sui servizi ai disabili, quest’ultimi fruitori della cittadella socio sanitaria. Una circostanza che ha visto ridurre sostanzialmente l’assistenza modificando l’orario di uscita dalle 16.30 alle 14.30 e riducendo gli operatori in servizio da 4 a 2.

“Tutta da definire – dichiara il consigliere comunale Antonio Fioroni – la triste storia che ha visto coinvolte le famiglie utenti della cittadella socio sanitaria per i servizi riguardanti la disabilità grave. Alla data odierna, dopo il cambio di gestione del servizio, ancora non si ha contezza di quale futuro spetti a queste famiglie. Ricordate che Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri? Qui si toglie ai poveri per motivi tutti da dimostrare.  Nel caso in esame, le famiglie dei ragazzi disabili hanno subito un furto – da un punto di vista orario e di servizi sia chiaro – sottolinea Fioroni – senza aver ben noto l’intento di questa mossa. E’ comprensibile che i nostri concittadini stiano vivendo un periodo di angoscia, preoccupazione e smarrimento perché – oggettivamente – la pratica della nuova gestione di un servizio così delicato doveva essere già chiarita in fase di affidamento ma a oggi è ancora ricoperta da veli di incertezze e vuoto amministrativo. Dopo il passaggio di gestione dalla storica Ceos alla nuova Cooperativa, – prosegue il consigliere comunale – la prima mossa è stata immediata e simbolica: un taglio drastico delle ore di servizio erogate, passando da un termine stabilito alle 17.30 al nuovo orario che prevede il rientro a casa dei ragazzi già alle 14.30. Ben 3 ore giornaliere decurtate, con la logica conseguenza di uno stravolgimento nella vita delle famiglie che accudiscono i nostri ragazzi, sia da un punto di vista personale che professionale. Grazie alla resistenza e partecipazione delle famiglie unite in una battaglia comune, si è ottenuta una proroga dell’orario precedente (17.30) fino al 15 settembre in attesa di redarre proposte progettuali sul futuro di questo fondamentale servizio, dando per scontato che l’orario venga mantenuto. La tanto attesa data è passata e trovo estremamente irrispettoso che il Vice Sindaco Sara Galea ancora non sia stata in grado di dare sacrosante risposte a questi genitori che altro non si aspettano che venga loro restituito un servizio già esistente. Non per se stessi, ma per i loro figli già abbastanza svantaggiati.
Il 17 luglio del 2019, il consiglio comunale ha approvato – prosegue l’esponente di opposizione – grazie ai soli voti dell’opposizione vista l’assenza in massa dell’amministrazione – una mozione da me depositata in cui si impegna e obbliga il Sindaco a ripristinare l’orario come da precedente gestione, oltre che a mantenere l’apertura anche il sabato e confermare la quantità organica degli operatori presenti delegati all’assistenza dei ragazzi. In quella sede il Vice Sindaco – ribadisce Fioroni – motivò la scelta della decurtazione oraria sostenendo che in questo modo si sarebbero potuti accogliere anche i disabili medio-lievi e che le due realtà non possono coesistere. Questa sembra un’affermazione del tutto strumentale. La Cittadella socio-sanitaria è fortunatamente uno spazio molto ampio e soprattutto dotato di più ambienti indipendenti fra loro, quindi, se proprio si sente la necessità di evitare la coesistenza, basterebbe usare più locali nello stesso orario. Come in una qualunque scuola ogni classe ha la sua aula, così ogni servizio dedicato alla disabilità può avere uno suo ambiente esclusivo. La disattenzione e il disconoscimento di questa amministrazione di fronte a ciò, acuisce sofferenza e solitudine, sentimento che spesso accompagna, per tutta la vita, chi si trova a vivere sulla propria pelle il dramma della disabilità. Quanto sta avvenendo nel servizio semiresidenziale è il contrario di ciò che un buon amministratore dovrebbe fare nei confronti dei propri cittadini più fragili. Spero con tutto il cuore – conclude il consigliere di minoranza – che nel breve termine si riesca a dare risposte definitive a queste famiglie così forti e determinate nel preservare il benessere dei loro cari più svantaggiati. A loro va la mia più sincera comprensione e supporto.”




Conte taglia la destra e fa dispetto agli italiani

Il fallimento del governo giallo-verde e quanto è successo di seguito è in linea con la storia della Repubblica.

Di fatti, ad eccezione dei due governi presieduti da Romano Prodi, quello caduto nel 1998 e quello nel 2008, vennero ambedue sfiduciati sia alla Camera che al Senato, tutti gli altri, compreso quest’ultimo, sono stati l’esito di una crisi extraparlamentare.
L’attuale crisi giallo-verde è stata causata da ragioni politiche all’interno della maggioranza che sosteneva il governo. Le ragioni che sono state fornite a giustificazione parlavano dell’impossibilità di far approvare dei provvedimenti ritenuti improrogabili, traendone poi le conseguenze politiche e ritirando la fiducia al proprio presidente.
La crisi era extraparlamentare e da quell’istante in poi è subentrato il Presidente della Repubblica che avvalendosi della sua prerogativa, ha messo in moto il circuito democratico. Una matassa intricata da sbrogliare per mano dello stesso Presidente Mattarella.
Il 5 aprile 1960, in corso ad una polemica con il presidente del Senato, Mezzegora, l’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi si avvalse delle sue prerogative facendo valere la sua interpretazione..

In quel caso si dovette redimere tra “crisi parlamentare” e crisi
extraparlamentare” e deliberare di conseguenza.
Oggi, quasi sessanta anni dopo, un altro presidente della Repubblica è venuto chiamato a decidere se sciogliere il parlamento e concedere nuove elezioni come la grande maggioranza del paese chiedeva, oppure fare quello che ha fatto, e cioè , dare l’incarico per la formazione di un
nuovo governo.
Il Colle ha nominato il presidente del Consiglio dei Ministri del governo uscente con l’incarico di trovare una maggioranza differente da quella sostenuta dal governo sfiduciato.
A questo punto le scelte sono ritornate in mano a Conte, presidente del governo uscente a dirigere i giochi.
Davanti a Conte si è presentata una prateria da esplorare, scelte da sondare, valutare e ponderare.
Davanti all’esploratore si è aperta una piazza affollata da: Movimento Cinque Stelle – Lega di Salvini – Partito Democratico – Forza Italia – Fratelli d’Italia – LEU – Piu’Europa e poi le liste ed i gruppi degli autonomi, degli
ambientalisti, dei verdi, degli ecologisti – pro Italia, pro Europa, gialli, verdi, rossi e di tutto e di più. Per una lettura più facile, davanti a Conte si sono aperti due percorsi, uno a destra e l’altro a sinistra.

I padri spirituali dell’avvocato del popolo, da Bruxelle, Strasburgo e non solo, hanno sorretto la sua coscienza, benedicendo e spingendo le sue decisioni.
Qui torna in mente la scena di Ulisse mentre navigava davanti ai pericolosissimi scogli delle sirene.
All’equipaggio fece mettere della cera nelle orecchie per non cadere vittime dell’incantesimo e lui si fece legare all’albero della nave.

Narra Omero nell’Odissea che le sirene ammaliavano i naviganti con il loro canto per poi divorarli.
Ahinoi Conte non si è fatto legare e soffocando la sua “coerenza” non ha messo cera nelle orecchie del suo equipaggio, nonostante ciò nessuno a sentito la voce alta e sonante che si sollevava dalle piazze. Chiuso nel palazzo con l’orecchio rivolto verso le sirene che ammaliavano da
oltre i confini, finalmente aveva deciso.
Non si trattava più di piani programmatici, di cambiamento, di svolta. Una ed una sola l’aspirazione: salvare l’Italia dal “salvinismo”.
Errore grave, il “salvinismo” non è una persona, è una sollevazione emergenziale da analizzare, capire e seguire.
Cosi decidendo Conti ha tagliato la destra per fare dispetto agli italiani
Quella decisione è stata “la resurrezione” per tanti partitini che ormai stavano andando in decomposizione.

E’ l’ennesima prova dello stato comatoso della democrazia.
Una signora ha chiesto : Ormai cosa ne faccio della scheda elettorale?
La tenga da conto, signora. Non si sa mai perché come la
moneta da 2 euro la scheda elettorale sta diventando una
scheda rara, la tenga, un giorno varrà una fortuna.

Emanuel Galea