Rocca di Papa, gestione illecita rifiuti speciali: 5 denunce e sequestri

Sequestrati il 01 ottobre 2019, dai carabinieri forestale
• un’area nel comune di albano laziale di circa 3.200 m2 ove erano accumulati e Abbandonati, sul suolo e nel sottosuolo rifiuti speciali costituiti da imballaggi per Ortofrutta – cassette in legno e plastica – rifiuti ingombranti in ferro e legno – Divani, materassi, frigoriferi, televisori, lavatrici ecc.. Due veicoli fuori uso quali un camper caravan ed un cassone per camion e due veicoli Marcianti utilizzati per il trasporto dei rifiuti abbandonati. Denunciate all’a. G. 5 persone di cui 3 italiani e 2 stranieri coinvolti a vario titolo Nelle operazioni di trasporto e gestione illecita dei rifiuti speciali;

L’attività, nata dal continuo e costante controllo del territorio da parte dei carabinieri Forestale, ha consentito di individuare l’attività illecita resa ancor più grave dalla Combustione dei rifiuti abbandonati sul suolo.
Dalle prime stime si calcola che siano stati accumulati circa 7.000 m cubi
di rifiuti.

Gli indagati avevano messo in piedi un vero e proprio sistema di gestione illecita di rifiuti i quali se non più utilizzabili venivano sepolti o combusti e se recuperabili venivano rivenduti Conseguendo così un doppio introito sia per lo smaltimento che per la rivendita degli Imballagli riutilizzabili
L’intervento ha consentito di interrompere l’attività illecita ed avviare tutte le procedure amministrative per la rimozione dei rifiuti dall’area.




Milano, carceri: aumentano i casi di tubercolosi, in calo i malati di hiv

Ecco la fotografia scattata dalla SIMSPe sulle malattie: nei luoghi di reclusione. Rallenta la diffusione del virus hiv e si riduce quella dell’epatite C un detenuto su due è malato di epatite C. Aumentano invece i malati di tubercolosi.

IL XX CONGRESSO SIMSPE A MILANO – Si apre oggi a Milano, sino a domani, presso l’Auditorium Testori del Palazzo Lombardia, il XX Congresso Nazionale SIMSPE, Agorà Penitenziaria 2019, intitolato “Il carcere è territorio”. Circa 200 i partecipanti, provenienti da tutta Italia. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con Regione Lombardia e SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, è presieduto dal Dott. Roberto Ranieri. L’appuntamento rappresenta il momento di confronto fra quanti, a vario titolo, si occupano di sanità e di salute all’interno degli Istituti Penitenziari e vuole fornire spunti per una riflessione approfondita del fare Salute in carcere. Gli argomenti trattati riguarderanno, tra l’altro, il rapporto tra medicina penitenziaria e medicina di comunità, il rapporto tra carcere e salute pubblica, la salute mentale, le popolazioni detenute che necessitano di trattamenti particolari, come donne e stranieri.

IL CARCERE E’ TERRITORIO TRA INFETTIVOLOGIA E PSICHIATRIA – “Il carcere è territorio” è il tema appositamente scelto per la prima sessione di apertura di questa Agorà – dichiarano Luciano Lucanìa, Presidente SIMSPe e Roberto Ranieri, Presidente del Congresso – Ed è questo il nostro messaggio. Noi ci siamo: nel mondo variegato del SSN, all’interno dell’offerta assistenziale dei Distretti, in un segmento nuovo, dove multiprofessionalità e multiculturalità – sotto il profilo sanitario – espresse dai presidi aziendali interni agli istituti penitenziari, tutti unità operative dell’azienda sanitaria con la loro struttura ed i rispettivi livelli di direzione, garantiscono un servizio alla persona ed alla istituzione”.

HIV IN CARCERE TRA GESTIONE E CONTROLLO – I dati relativi all’HIV sono oggi confortanti perché l’assunzione dei farmaci antiretrovirali nei soggetti consapevoli ha ridotto in maniera notevole la trasmissione del virus anche in presenza di comportamenti a rischio. Infatti, la prevalenza di detenuti HIV positivi è discesa dal 8,1% del 2003 al 1,9% attuale. Questo avviene in modo particolare tra i tossicodipendenti, che rappresentano oltre un terzo della popolazione detenuta, certificato dal 34% di presenti per reati correlati a consumo e spaccio. “Questi dati – spiega Sergio Babudieri, Direttore Scientifico SIMSPe – indicano chiaramente che, nonostante i comportamenti a rischio come lo scambio delle siringe ed i tatuaggi non siano diminuiti, la circolazione di HIV non avviene più perché assente dal sangue dei positivi in terapia antivirale. Questi farmaci non sono in grado di eradicare l’infezione ma solo di bloccarla. Di fatto con l’aderenza alle terapie viene impedita l’infezione di nuovi pazienti”.

EPATITE C RESTA PRIORITA’- L’Epatite C è tuttora l’infezione maggiormente presente nella popolazione detenuta in Italia. Molti istituti italiani si stanno attenendo sempre di più alle indicazioni ministeriali, per raggiungere l’obiettivo dell’assenza di nuove infezioni da HCV entro il 2030. A questo consegue che, oramai, non c’è più diversità nel trattamento tra pazienti dentro e fuori le carceri ed abbiamo dimostrato come le persone oggi in cura raggiungano la guarigione in oltre il 95% casi, in modo indifferente se trattati in detenzione ovvero in libertà. “Un altro dato che sta emergendo dai nostri studi – aggiunge Babudieri – è che tra tutti i detenuti HCV positivi, solo poco più del 50% sono realmente viremici e, quindi, da sottoporre a terapie, rispetto al 70-80% atteso. Per molti di questi già guariti è anche ipotizzabile che abbiano eradicato il virus in maniera spontanea”.

TUBERCOLOSI – Risulta poi dai dati ufficiali del Ministero della Giustizia che un terzo della popolazione sia straniera, e, con il collasso di sistemi sanitari esteri, con il movimento delle persone, si riscontrano nelle carceri tassi di tubercolosi latente molto più alti rispetto alla popolazione generale. Se in Italia tra la popolazione generale si stima un tasso di tubercolosi latenti, cioè di portatori non malati, pari al 1-2%, nelle strutture penitenziarie ne abbiamo rilevati il 25-30%, che aumentano ad oltre il 50% se consideriamo solo la popolazione straniera. “Anche se stiamo parlando non di malattia attiva ma solo di contatti con il patogeno – conclude Babudieri – un detenuto su due risulta essere tubercolino positivo e questo sottintende una maggiore circolazione del bacillo tubercolare in questo ambito. È, quindi, indispensabile effettuare controlli estesi in questa popolazione, perché il rischio che si possano sviluppare dei ceppi multiresistenti è molto alto, con conseguente aumento della letalità nei pazienti in cui la malattia si sviluppa in modo conclamato”.




Pistoia: benvenuto al Maggiore Vincenzo Bulla

PISTOIA – Si è insediato a Pistoia il nuovo Comandante del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri. Si tratta del Maggiore Vincenzo Bulla, il quale ha acquisito nel corso della carriera
un’ampia esperienza all’interno dell’organizzazione territoriale dell’Arma dei Carabinieri, maturata soprattutto in Sicilia. Infatti, proviene dalla Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina (EN), che ha retto come Comandante negli ultimi quattro anni, svolgendo in modo particolare indagini in materia di associazione di tipo mafioso dedita ad estorsioni e al traffico di sostanze stupefacenti, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, inoltre ha Comandato la Compagnia Carabinieri di Cammarata (AG) svolgendo in modo particolare indagini in materia di prostituzione e stupefacenti, ancora ha Comandato la 2° Sezione del
Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Monreale, dove si è occupato di importanti e delicate indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sulle storiche famiglie mafiose dell’area e, prima ancora, è stato Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sora (FR).
Il Maggiore Bulla, 46 anni, ha frequentato il 39° Corso Applicativo presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, il 5° Corso di Tecniche Investigative presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative di Velletri e l’8° Corso di aggiornamento sempre presso la Scuola Ufficiali; è laureato in Giurisprudenza con relativa abilitazione all’esercizio della professione di avvocato e, inoltre, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna.
L’Ufficiale, che ha sostituito nell’incarico il Ten. Col. Giansaverio Alfieri destinato a ricoprire il prestigioso incarico di Insegnante di Tecniche Investigative presso la Scuola Marescialli di Firenze, oltre al Comando del Nucleo Investigativo, per il momento reggerà in sede vacante anche quello di Comandante del Reparto Operativo.




San Raffaele, Ladaga (FI) su assoluzione Angelucci: “Inaccettabile quella giustizia che gioca con la pelle delle persone”

“In Italia la giustizia è lenta, ma arriva sempre. Sia in un caso che nell’altro”. Così Salvatore Ladaga, consigliere comunale veliterno di Forza Italia, e membro del CAL (Consiglio Autonomie Locali), commenta la sentenza di assoluzione con formula piena di Antonio Angelucci, deputato di Forza Italia.

“Conosco gli Angelucci da una vita: si tratta di gente per bene, che ha sempre fatto del lavoro e del fare impresa un obiettivo primario della propria vita. Ancora una volta il tempo è galantuomo e la giustizia, anche se tardi, arriva e ristabilisce le verità. Su certi filoni per la Procura di Velletri ormai sono sempre più le assoluzioni che non le conferme di condanna, ed è un aspetto che mi preoccupa, trattandosi del territorio dove vivo. Tuttavia chi ha subito un danno irreparabile è l’intera Città di Velletri, che all’improvviso si è trovata a perdere un contenitore di servizi alla persona di primaria importanza, oltre ad un volano non indifferente per l’economia del territorio. E’ chiaro che gli imprenditori, a differenza del pubblico, non possono perdere di vista il piano industriale e la rimuneratività del proprio apporto, ma da questo a farli passare tutti per presunti delinquenti ce ne passa”.

“Uno dei problemi più importanti che questo Governo dovrà affrontare è proprio la riforma della giustizia. Mi verrebbe molto facile parlare di Palamara, degli amici di Palamara e tutto quello che gira intorno a Palamara e i suoi amici, ma poichè sono uno che rappresenta le istituzioni e non vivo di tifo trovo giusto che le cose vengono interpretate in maniera obiettiva. Ci sono tanti magistrati che non meritano di essere immedesimati con quelli meno bravi e lo hanno dimostrato appieno. E’ inaccettabile quel tipo di giustizia che gioca con la pelle della gente e con l’economia dei territori. Facendo danni industriali, che a volte non basta una vita per rimettere a posto. Una giustizia che dimostra superficialità, che si limita ai copia incolla, in cui pochi guardano gli atti, e dove i collegi sono sempre di meno e gli organi monocratici sempre di più. Mi auguro che esempi come questo facciano diventare sempre più equi e meno faziosi e tifosi quelli che hanno il potere di distruggere persone, aziende e stati sociali. Perché quelli più fortunati riescono a sopravvivere e ad avere qualche minuto di gioia che non cancella però l’amarezza che hanno provato di fronte ad una sentenza ingiusta. Molti, invece, muoiono prima, anche per colpa di questioni che alcuni hanno trattato con superficialità. E penso alla signora Silvana, che purtroppo non c’è più e che dal mondo dei giusti spero possa gioire con noi per questa grande notizia”. Così il consigliere comunale veliterno di Forza Italia, Salvatore Ladaga, recentemente candidato alle Elezioni europee, a commento dell’assoluzione degli Angelucci.




Rieti, blitz dei Nas: droga in un bar, bibite scadute, extra comunitari irregolari

Controlli straordinari del territorio sono eseguiti in questi primi giorni della
settimana dai Carabinieri della Compagnia di Rieti nel capoluogo reatino.
L’attività, svolta anche con la preziosa collaborazione dei Reparti Speciali
dell’Arma, in particolare del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Viterbo, del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Rieti e di un’unità antidroga del Nucleo Cinofili di Roma – Ponte Galeria, è stata in particolar modo incentrata sul controllo di attività commerciali per la verifica del rispetto della normativa in materia di tutela del lavoro nonché del rispetto delle norme igienico sanitarie.
Oggetto del controllo, un negozio di rivendita di generi alimentari etnici ubicato nel centro storico dove i militari, hanno riscontrato gravi carenze igienico- sanitarie che hanno portato alla contestazione di sanzioni amministrative per un importo di 1.000 euro oltre alla segnalazione alla locale ASL per le valutazioni di competenza in relazione all’adozione di eventuali provvedimenti di chiusura dell’attività.
È stato altresì sottoposto a controllo anche un bar del centro cittadino, dove, anche grazie all’ausilio dell’unità cinofila antidroga dell’Arma, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro complessivamente 43 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, suddivisi in più involucri ben occultati in diversi nascondigli all’interno del locale. È stata anche accertata la presenza di una lavoratrice la cui posizione è ad ora al vaglio dell’Ispettorato del Lavoro. È stata riscontrata, inoltre, la presenza di oltre 50 confezioni di bibite aventi termine minimo di conservazione oltrepassato. Tra gli avventori del locale, infine, i militari hanno
controllato ed identificato diversi soggetti extracomunitari, di cui quattro
sprovvisti di documenti, che, pertanto, al termine degli accertamenti del caso, sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria. Oltre alle sanzioni amministrative contestate a carico del titolare, quest’ultimo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.




Trevignano, incontro con Giorgio La Malfa e Massimo Franco per parlare di Keynes: il più grande economista del ‘900

TREVIGNANO (RM) – Nella Sala Consiliare del Comune di Trevignano Romano, sabato 5 ottobre 2019 alle ore 17.30 si torna a discutere di Keynes – il più grande economista del Novecento le cui teorie sono state alla base dello sviluppo nel dopoguerra – e dell’attualità del suo pensiero per rilanciare una positiva prospettiva economica e sociale.

Ne parleranno Giorgio La Malfa che ha curato la pubblicazione di un volume, pubblicato nella prestigiosa collana I Meridiani di Mondadori, dedicato alla Teoria Generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta di J. M. Keynes e lo scrittore ed editorialista del Corriere della sera, Massimo Franco.

La traduzione in italiano della Teoria Generale e di altri ventotto scritti di Keynes, alcuni finora mai tradotti in italiano, il saggio introduttivo (dal titolo Una saggezza nuova per una nuova era), la cronologia della vita di Keynes sono di Giorgio La Malfa. Le cinquecento annotazioni dellaTeoria Generale e degli altri scritti sono di Giorgio La Malfa e Giovanni Farese.
Presentato a maggio scorso all’Accademia dei Lincei alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte autorità istituzionali, accademiche ed economiche, il volume è stato al centro di dibattiti e confronti dell’autore con il Governatore della Banca d’Italia, con il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli, con il Prof. Sabino Cassese,

con il Prof. Pierluigi Ciocca, con il Prof. Giuliano Amato, con l’on. Luigi Zanda ed altri a Milano, Cosenza, Ravenna, Roma, Porto Santo Stefano, mentre più che positivi sono stati gli innumerevoli commenti e recensioni degli organi di stampa.

Un’opera unica nella vastissima letteratura sul grande economista inglese che intende riportare l’attenzione sul pensiero di Keynes, riproponendolo come guida per la ricerca di soluzioni ai complessi problemi economici, sociali e politici delle società contemporanee.

“Il nostro Paese – afferma infatti Giorgio La Malfa – deve rimettersi in moto e riprendere un cammino interrotto da troppi anni eper questo dobbiamo rilanciare il pensiero di Keynes ed orientare l’azione politica verso programmi correttivi del sistema di mercato. Abbiamo infatti di nuovo bisogno che la presenza autorevole della mano pubblica integri e corregga il mercato nelle sue determinazioni spontanee, somministrando interventi con competenza e accortezza”.

A fare gli onori di casa sarà il Sindaco di Trevignano Romano, Claudia Maciucchi che introdurrà con il suo intervento l’iniziativa inserita nel quadro delle occasioni che la cittadina lacustre offre già da anni ospitando personalità che contribuiscono ad arricchire il patrimonio delle scienze economiche, politiche, culturali e sociali italiane.




Roma, Tor Bella Monaca: boom di allacci abusivi a reti elettriche e idriche

ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, con la collaborazione dei tecnici ATER Roma, ACEA ATO 2 e ARETI S.P.A., dopo le segnalazioni giunte da parte di cittadini del quartiere che avevano indicato la presenza di numerosi allacci abusivi, che nel tempo hanno anche provocato numerosi principi di incendio dei locali contatori, con gravi rischi per l’incolumità degli occupanti degli interi stabili, hanno eseguito un’attività di controllo negli stabili, ai civici 30 e 50 di via Santa Rita da Cascia.

Qui sono state effettivamente riscontrate decine di allacci abusivi, sia alla rete elettrica, sia a quella idrica, che hanno portato alla denuncia a piede libero di 16 persone con l’accusa di furto aggravato.

In particolare, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca hanno denunciato 4 persone per furto di energia elettrica condominiale ai danni dell’ente ATER Roma, altre 11 denunciate per furto di energia idrica ai danni della società ACEA ATO 2 (una di queste si era anche allacciata abusivamente alla rete elettrica condominiale ai danni dell’ente ATER Roma) e una persona è stata denunciata per furto di energia elettrica ai danni della Società ARETI S.p.a.

Ulteriori violazioni della stessa natura sono state commesse dagli occupanti di altri 18 appartamenti degli stessi immobili ispezionati oggi e che devono però essere ancora identificati.




Roma, rifiuti. E’ allarme su tutta la linea: si rischia l’emergenza sanitaria

ROMA – Bisogna trovare una soluzione al più presto per il problema dei rifiuti di Roma, altrimenti “si rischia l’emergenza sanitaria”. E’ l’allarme lanciato dall’Ordine dei Medici di Roma e provincia, in una nota. “Il caos in cui versa l’Ama con le ennesime dimissioni dell’ennesimo Cda e la nomina di un nuovo responsabile preoccupa l’Ordine dei medici di Roma e provincia”, affermano il presidente e il vicepresidente Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti. Va evitato che “si creino cumuli di immondizia in ogni strada, nei pressi di scuole, ospedali, luoghi pubblici”.

L’Ordine dei medici di Roma e provincia continua “a monitorare costantemente la situazione. La raccolta dei rifiuti nella Capitale d’Italia – proseguono il presidente e il vicepresidente Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti – si regge, e male, su un fragilissimo equilibrio basato principalmente sulla buona volontà delle Regioni vicine ad accogliere, seppur a caro prezzo, i nostri residui. Non c’è spazio dunque per improvvisi blackout del ciclo di raccolta e smaltimento. Come Ordine dei Medici – proseguono – abbiamo e sentiamo il dovere di rivolgere un appello a tutti i soggetti che ne hanno la responsabilità affinché si siedano intorno a un tavolo e trovino una soluzione in breve tempo. L’Ordine è disponibile a fare la sua parte e incontrare i vertici dell’Ama. Occorre evitare che in breve tempo si creino nella Capitale d’Italia cumuli di immondizia in ogni strada, nei pressi di scuole, ospedali, luoghi pubblici e che un simile degrado diventi attrattivo per gli animali. Non c’è tempo da perdere” concludono Magi e Bartoletti.

Allarme anche dei presidi: “Come segnalato da molti presidi di Istituti comprensivi e scuole superiori romane, sia in zone centrali della città sia in periferia la situazione dei rifiuti abbandonati presso gli edifici scolastici o all’interno dei cortili sta aggravandosi di giorno in giorno”, così in una nota l’Associazione nazionale presidi di Roma. “Qualora non venga preso in attenta considerazione organizzativa l’appello dei medici e delle scuole chiediamo che ogni Asl di zona si attivi per verificare lo stato igienico-ambientale ed eventualmente proceda alla richiesta di chiusura degli istituti”.




Milano, le spose del futuro scelgono il matrimonio green

Presentato a Milano “Yes I Do”, il progetto che porta in Italia il trend del noleggio di abiti da sposa di lusso. Il servizio permetterà, inoltre, di trovare in un unico luogo tutti i professionisti necessari per una cerimonia da favola, dalla “bridal fashion renter” fino all’insegnante di wedding yoga. Un’idea innovativa che permetterà di ridurre lo stress, evitare perdite di tempo e rendere più sostenibili le nozze.

Organizzare tutti i dettagli di un matrimonio perfetto in poco tempo, senza correre da una parte all’altra della città, tenendo lontani attacchi d’ansia, fastidiose perdite di tempo e, soprattutto, strizzando un occhio alla sostenibilità. Un sogno? Non più, dal momento che a realizzarlo ci ha pensato DressYouCan, la startup milanese che ha portato in Italia il fenomeno del bridal fashion renting, un trend già in voga dall’altra parte dell’Oceano. Se fino ad ora con DressYouCan Bridal era possibile noleggiare favolosi abiti firmati dagli stilisti più prestigiosi, sia classici, bianchi e vaporosi sia fuori dagli schemi, divertenti e moderni, da oggi il progetto si amplia grazie all’innovativa idea di “Yes I do”. Sarà, infatti, possibile trovare in un unico spazio tutti i professionisti di cui hanno bisogno le future spose per organizzare un matrimonio unico in ogni dettaglio, lasciando da parte lo stress che spesso precede il grande giorno. Il progetto, presentato a Milano nella sede di DressYouCan Bridal, in corso di porta Ticinese, nasce dalla necessità di soddisfare un’esigenza che fino ad oggi non trovava espressione, quella trovare un abito da sposa di lusso a noleggio. Non solo, le future spose potranno anche concentrare l’intera organizzazione dell’evento in unico luogo, un bisogno avvertito soprattutto dalle donne che lavorano fino a tardi e vivono in una grande città. “Si sta diffondendo anche in Italia una nuova tendenza, quella del noleggio degli abiti da sposa – spiega Caterina Maestro, fondatrice di DressYouCan – a scegliere il fashion renting per il giorno del sì sono soprattutto donne che prestano particolare attenzione alle scelte consapevoli, che decidono di non acquistare un vestito che verrà indossato una sola volta nella vita. Grazie al nostro servizio, inoltre, le spose possono ricevere l’abito sul luogo della cerimonia, in tutta comodità, con un processo semplice e veloce. Con “Yes I do” vogliamo rendere ancor più facile la vita alle donne che stanno per fare il grande passo e offrire loro un’esperienza a 360 gradi”.

Le bride to be che si rivolgeranno al servizio “Yes I Do” troveranno negli spazi di DressYouCan, nel cuore di Milano e a due passi dalle Colonne di San Lorenzo, un wedding team pronto a soddisfare ogni loro esigenza e ad accontentare anche il più difficile desiderio. Le bridal fashion renter aiuteranno la futura sposa a trovare il vestito bianco perfetto, attingendo da una vasta gamma di modelli a noleggio, che include anche abiti da sposa curvy. Completano l’infallibile squadra, scelta con cura e precisione dalla startup milanese, professionisti del settore quali il wedding photographer “Ordine della Giarrettiera”, il flower designer “Dahlia design”, gli esperti di bomboniere e stationary “TheLight Factory”, le insegnanti di wedding yoga dell’ACADance Marry Me”, la make up artist Fabienne Rea e persino una location da sogno, la Masseria San Nicola Savelletri di Brindisi. Inoltre, per far vivere alla futura bride to be un’esperienza ancor più emozionale, potranno essere inseriti all’interno dell’appuntamento servizi personalizzati come, ad esempio, la consulenza d’immagine. Gli spazi di DressYouCan Bridal potranno poi diventare il luogo perfetto per un divertente addio al nubilato, realizzato ad hoc secondo esigenze e gusti. Ad allietare la presentazione del progetto “Yes I Do” ci ha pensato il DJ Lele di Mitri, mentre il catering dell’evento è stato curato da Smart Cooking della pasticceria “Le torte son desideri”.




Roma, al Teatro Eliseo di Roma il Premio Penisola Sorrentina

Mario Esposito, Luca Barbareschi e Danilo Rea proclameranno i vincitori dell’edizione 2019

ROMA – Il Teatro Eliseo di Roma, diretto da Luca Barbareschi, ospiterà il 9 ottobre alle ore 11.00 la cerimonia ufficiale di proclamazione e presentazione alla stampa dei vincitori della 24a edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, riconoscimento posto sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo ed inserito nel cartello degli eventi di rilevanza nazionale della Regione Campania.
Saranno Luca Barbareschi (direttore artistico dell’Eliseo e presidente della sezione teatro del Premio), Danilo Rea (presidente della sezione musica) e Mario Esposito (direttore generale del Premio), ad annunziare i vincitori delle diverse categorie: teatro, musica, giornalismo, giovani.
“Sosteniamo le tradizioni perché le tradizioni poi si sostengano. È il detto vittoriano su cui è costruito il Premio Penisola Sorrentina. È un premio che ha una sua istituzionalità e una grande serietà”, dichiara Barbareschi. “In un momento così difficile come il nostro in cui si tende a sdrammatizzare, io sono un vecchio che crede nelle istituzioni, avendole anche frequentate, auspicando un profondo investimento nella cultura”, conclude il direttore dell’Eliseo.
Durante la conferenza stampa sarà consegnato un premio per la carriera narrativa allo scrittore Raffaele Lauro, Prefetto della Repubblica, introdotto dal critico letterario siciliano Patrizia Danzè.
Lo spettacolo di premiazione si svolgerà al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento il 26 ottobre prossimo.
Tra le star attese in costiera sorrentina anche il soprano di fama internazionale Svetlava Kasyan, recente protagonista dell’” Aida” all’ Arena di Verona, con la direzione di Daniel Oren.




Pomezia, studenti della Finlandia in visita al Liceo Pascal

Una delegazione di studenti della Finlandia è a Pomezia nell’ambito di uno scambio culturale con il Liceo Pascal. I ragazzi dei due istituti scolastici sono stati accolti in sala consiliare dall’Assessore Miriam Delvecchio che ha raccontato loro la storia di Pomezia e si è poi soffermata sul funzionamento del Consiglio comunale.

“È importante che le giovani generazioni conoscano da vicino i meccanismi di funzionamento della democrazia del nostro Paese, anche a livello locale – ha commentato l’Assessore Delvecchio –. I ragazzi, cittadini di domani, con i loro diritti e doveri sono parte integrante del tessuto civile e sociale. Grazie a questo progetto Pomezia è diventata parte attiva di interscambio culturale, che ha promosso l’istruzione e avvicinato gli studenti di due importanti Paesi europei, come l’Italia e la Finlandia”.

Accompagnati dai rispettivi docenti, in questi giorni i ragazzi hanno potuto apprezzare le bellezze del nostro territorio; al termine della visita nel Palazzo comunale si sono recati presso il Museo civico archeologico Lavinium.