Milano, antimafia: maxi sequestro alla ‘ndrangheta

La Polizia di Stato di Milano sta eseguendo un sequestro antimafia per un noto esponente della ‘ndrangheta di Garbagnate Milanese.

I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, in collaborazione con l‘Anticrimine di Reggio Calabria, coordinate dal Servizio Centrale Anticrimine, ha eseguito un ingente sequestro di beni a carico di un noto membro della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANTI, egemone nell’area jonica della provincia di Reggio Calabria.

Il destinatario del sequestro, disposto dal Tribunale di Reggio Calabria, su proposta congiunta del locale Questore e Procuratore della Repubblica, vive a Garbagnate Milanese da molti anni, comune dove sono ubicati i beni sequestrati.

Secondo le indagini patrimoniali svolte dalla Divisione Anticrimine di Milano, i beni sequestrati hanno un valore complessivo di circa 3 milioni di Euro




Roma, sgominata la piazza di spaccio di Tor Bella Monaca: in manette anche il fratello del boss Vincenzo Moccia

ROMA – A seguito di serrate e complesse indagini, dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Gruppo di Frascati stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 16 soggetti (di cui 2 donne e tre minori degli anni diciotto divenuti maggiorenni nel corso delle indagini), appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di sostanza stupefacente del tipo cocaina, nonché di detenzione illegale di armi comuni da sparo clandestine, radicata nella città di Roma con base operativa e logistica nel quartiere di Tor Bella Monaca.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, traggono origine dalla denuncia presentata da un uomo, vittima di continue estorsioni da parte di un malvivente, prossimo congiunto del defunto “boss” di Tor Bella Monaca Vincenzo Moccia, detto “Vincenzino”, deceduto in carcere nel 2008.

Nonostante il forte stato di paura, la vittima trovava il coraggio di denunciare ai Carabinieri le continue richieste estorsive. I successivi approfondimenti investigativi, svolti sotto le direttive della locale Direzione Distrettuale Antimafia, facevano emergere che l’estorsore era anche parte integrante di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti, costituito da malviventi residenti in zona, alcuni dei quali legati da vincoli di parentela, operante nella piazza di spaccio di via dell’Archeologia – luogo comunemente denominato nel quartiere , “ferro di cavallo” – tristemente noto alla cronache giudiziarie in quanto divenuta nel tempo una vera e propria roccaforte dello spaccio di stupefacenti, in particolare “cocaina”, luogo nel quale nel corso degli anni numerosi sono stati gli arresti già operati dai Carabinieri in flagranza di reato.




Dopo cinque anni di processi, la Cassazione ribalta tutto: Non è Mafia Capitale

Proprio così, dopo 5 lunghi anni di processo è arrivata la sentenza che ha tolto la parola “mafia” e ha ridimensionato la situazione.

Alessia Marini, la moglie di Massimo Carminati, “il nero”, scoppia in lacrime e poi dice di aver fatto la scelta giusta e cioè di abbandonare il suo legale di famiglia Bruno Naso per l’avvocato Alessandro Diddi: “Ho fatto la scelta giusta, mi riporto mio marito a casa”.

La Cassazione ha dichiarato esclusa l’associazione mafiosa nel processo “Mondo di mezzo”, ribattezzato Mafia capitale, dopo la sentenza d’appello che aveva invece riconosciuto l’articolo 416 bis. Cadono anche molte delle accuse contestate a Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. La sesta sezione penale aveva al vaglio la posizione di 32 imputati, di cui 17 condannati dalla Corte d’Appello di Roma, lo scorso anno, a vario titolo per mafia (per associazione a delinquere di stampo mafioso, o con l’aggravante mafiosa o, ancora, per concorso esterno). L’accusa, mossa dalla procura di Roma, ruotava attorno alla costituzione di una “nuova” mafia, con propaggini nel mondo degli appalti della Capitale. Mercoledì scorso la procura generale della Cassazione aveva chiesto la sostanziale convalida della sentenza d’appello.

Ci sarà un nuovo processo d’appello per ricalcolare le pene per Salvatore Buzzi, Massimo Carminati e i principali imputati del processo al Mondo di mezzo dopo che la Cassazione ha dichiarato esclusa l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, riqualificata dalla Suprema Corte in associazione a delinquere ‘semplice’. Tra gli imputati per i quali dovrà essere ricalcolata la pena ci sono Luca Gramazio, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, e Franco Panzironi, ex ad dell’Ama. Inoltre, per quanto riguarda Buzzi, la Cassazione lo ha assolto da due delle accuse contestategli, di turbativa d’asta e corruzione, mentre per Carminati cade anche un’accusa di intestazione fittizia di beni. In conseguenza della riqualificazione del reato di associazione mafiosa in associazione a delinquere semplice, la Cassazione ha pure annullato alcuni risarcimenti nei confronti delle parti civili, tra cui associazioni antimafia.

“Non trovo giustificate le esultanze di qualcuno – ha commentato il procuratore generale della Capitale, Giovanni Salvi – visto che la Suprema Corte ha riconosciuto l’esistenza di associazioni, nei termini affermati dalla sentenza di primo grado, che aveva irrogato pene non modeste: due associazioni a delinquere che erano state capaci di infiltrare in profondità la macchina amministrativa e politica di Roma”. “Siamo in presenza di una sentenza molto complessa e per un commento più approfondito occorrerà leggere con attenzione il dispositivo e le motivazioni. Va detto che si ritorna all’esito di primo grado in cui non fu riconosciuta l’associazione di stampo mafioso, un elemento senza dubbio importante”.

“Buzzi su mia indicazione – lo ha detto l’avvocato difensore Alessandro Diddi – aveva ammesso alcune delle contestazioni. A Roma c’era un sistema marcio e corrotto e la sentenza di primo grado l’ha riconosciuto. La procura ha provato a sostenere la mafia. La Cassazione ha detto quello che avevamo sostenuto fin dall’inizio”.

“La Cassazione – ha detto il difensore di Massimo Carminati, l’avvocato Cesare Placanica – ha ritenuto la sentenza di appello giuridicamente insostenibile”.

“Ma vi pare possibile – ha detto il difensore di Riccardo Brugia e Matteo Calvio nonché ex difensore di Massimo Carminati, l’avvocato Giosuè Naso – che la mafia sia stata riconosciuta a Roma in questi ultimi 7 anni, cioè da quando c’era Pignatone, e prima tutti i procuratori della Repubblica e le forze di polizia non si erano mai resi conto dell’esistenza della mafia? La mafia è una cosa molto seria, molto grave, che paralizza un territorio, l’economia di un territorio, la libertà da un punto di vista politico, sociale, economico. A Roma c’è invece una cultura mafiosa, che è una cosa completamente diversa dall’associazione di stampo mafioso, cultura mafiosa”, anche nelle istituzioni. “Questo è stato un processetto, cioè un processo nel quale si è voluto enfatizzare, gonfiare, esagerare, dopare una realtà criminosa di margine per fare un processo nel quale si riconoscesse la mafiosità”, ha concluso il legale.

“Questa sentenza – commenta la sindaca di Roma, Virginia Raggi – conferma comunque il sodalizio criminale. È stata scritta una pagina molto buia della storia di questa città. Lavoriamo insieme ai romani per risorgere dalle macerie che ci hanno lasciato, seguendo un percorso di legalità e diritti. Una cosa voglio dire ai cittadini onesti: andiamo avanti a testa alta”.

“La Corte di Cassazione – scrive il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra – smentisce l’impianto della sentenza della Corte d’appello di Roma: Buzzi e Carminati nella capitale non avevano costituito un sodalizio di stampo mafioso che, mediante l’intimidazione solo paventata e la leva della corruzione, aveva in pugno tanti uffici dell’amministrazione comunale capitolina, ottenendo appalti ed affidamenti in maniera del tutto illecita. A Roma non c’era mafia. Secondo la Cassazione. Le sentenze si rispettano. Ma le perplessità, i dubbi, le ambiguità permangono tutte”.




“Io e mia nonna”, un cortometraggio che parla di Alzheimer

‘Io e mia Nonna’ nasce dall’idea di Filippo Piluso e di Christian Negroni di voler raccontare la quotidianità di una nonna malata di Alzheimer tra scene da copione e scene improvvisate.

I protagonisti del Cortometraggio sono gli stessi della vita reale

Dal Corto promana tutta la difficoltà nel vedere accanto a sè una persona con una memoria atrofizzata, dai comportamenti infantili, accudita da badanti difficilmente in grado di reggere a lungo termine la durezza del lavoro. Da qui il fulcro della storia: sfogare la nostra frustrazione sulle persone che più amiamo perchè non riconoscono più i nostri volti, sottoporli a domande incalzanti per ricordare il poco che ancora hanno in memoria. Ma tutto ciò aiuta la loro malattia? Le neuroscienze dicono di no. E a prescindere dalle dovute differenze tra demenza senile e Alzheimer, solo la percezione di un ambiente amorevole e pacifico aiuta realmente queste persone, che nel loro inconscio sono così portate a vivere con più serenità. È fondamentale quindi domandarsi come gestire la convivenza.

Questo è il tema del corto

Mentre l’obiettivo è quello di dare una visione diversa: una revisione. Rendere migliore la vita del malato (la nonna) e di chi gli sta vicino (suo nipote Filippo Piluso).

Il progetto che per completarsi ha impiegato 3 anni è stato elaborato inizialmente da due ragazzi che successivamente sono diventati una troupe di dieci membri. I giovani coinvolti si dividono tra tirocinanti e professionisti del settore. L’attrezzatura è stata fornita dall’Istituto Rossellini di Roma.

Il primo fotografo Ludovico Paiela era ancora studente dell’Istituto all’inizio delle registrazioni, il secondo fotografo Michelangelo Fratianni si è laureato al Dams di Roma tre, il co-sceneggiatore Christian Negroni viene da Storia del Cinema alla Sapienza, così come il montatore-colorist e aiuto alla regia Gabriele Tramontozzi, coadiuvati da un professionista del settore, addetto all’audio Gianluca Tomei. La colonna sonora di William Correale, talentuoso musicista dei Fil the Wild Nichilism e studente di Medicina, e degli Amsterdam Klezmer Band, gruppo klezmer-balkan di Amsterdam, noto nello scenario musicale indipendente europeo.

Il Corto è stato candidato nel mese di aprile in diversi Festival di alcune città italiane tra cui Lenola, Grosseto e Sessa Aurunca e Visciano.

Essendo stato realizzato con un budget totale di 150 euro, il documentario non voleva avere delle pretese tecniche da grandi Festival ma lasciare comunque un contenuto forte da poter suscitare l’interesse dei vari soggetti nel settore delle malattie neurodegenerative.




Viterbo, a Palazzo dei Priori il convegno “Le Pietà di Michelangelo”: sabato 26 ottobre ore 15

Le Pietà di Michelangelo, se ne parlerà dettagliatamente e scientificamente sabato 26 ottobre, a partire dalle 15, nella sala Regia di Palazzo dei Priori. L’evento, che rientra tra le iniziative promosse dall’amministrazione comunale per la valorizzazione del museo civico Rossi Danielli, è frutto della collaborazione tra Comune di Viterbo e l’Accademia Nazionale di San Luca per l’organizzazione di due incontri sui collaboratori di Michelangelo, e, in particolare su Sebastiano del Piombo e Marcello Venusti. Il primo evento, quello di sabato 26 ottobre, sarà un convegno dedicato al caso forse più celebre di cooperazione della storia dell’arte, ovvero quello tra Sebastiano e Michelangelo. Cooperazione che ha condotto alla realizzazione della Pietà di Viterbo, della Resurrezione di Londra e della Flagellazione Borgherini. La Pietà di Viterbo è conservata all’interno del museo civico e sarà il fulcro attorno al quale ruoterà il convegno del prossimo sabato.

Nello specifico, i relatori, introdotti e coordinati da Francesco Moschini, segretario generale dell’Accademia Nazionale di San Luca, affronteranno la pluridecennale meditazione sul tema iconografico della Pietà in Michelangelo. A intervenire saranno Claudio Crescentini (La “Prima” Pietà di Michelangelo), che getterà luce su una sua scoperta, il bozzetto in terracotta della Pietà di San Pietro, e accennerà alla storia di occultamento del manufatto connessa con le vicende del circolo degli Spirituali guidati dal cardinale Pole; Antonio Rocca (La Pietà di Viterbo, Michelangelo e Sebastiano), che si soffermerà sul contesto che generò la collaborazione tra Sebastiano Luciani e Michelangelo, anche valorizzando l’apporto teorico del cardinale Egidio da Viterbo; Lorenza D’Alessandro (La Pietà di Ragusa e le altre. Un esempio di technical art history) illustrerà invece il caso della Pietà di Ragusa, commissione ancora connessa con la cerchia del cardinale inglese e in particolare con la marchesa Vittoria Colonna; Marco Bussagli (Il tema della Pietà nell’opera di Michelangelo. Riflessioni iconografiche) si occuperà poi di ricucire l’intero discorso, fornendo un’interpretazione unitaria del tema e alcune inedite considerazioni iconografiche. Concluderà il convegno Claudio Strinati (Quanti anni ha, o dimostra, la Madonna nella Pietà di Viterbo?) che affronterà la tavola viterbese da un punto di vista inedito. Muovendo dall’età di Maria, l’insigne studioso proporrà una visuale del tutto originale. A fare i saluti istituzionali saranno il sindaco Giovanni Maria Arena e l’assessore alla cultura e al turismo Marco De Carolis.




Albalonga (calcio, serie D) in vetta, Louzada: “Continuiamo a lavorare, occhio al Tuttocuoio”

Albano Laziale (Rm) – L’Albalonga è vetta alla classifica del girone E di serie D. La formazione cara al presidente Bruno Camerini ha sbancato il campo del Foligno, inviolato da ben 33 partite tra Promozione, Eccellenza e quarta serie. Ad aprire le marcature nel 3-1 conquistato in terra umbra è stato l’esterno offensivo brasiliano classe 1994 Adriano Louzada, autore del secondo gol personale in questo campionato: “E’ stata una partita complicata contro un avversario sicuramente valido. Siamo partiti molto forte, ma poi gli umbri hanno reagito e hanno pareggiato i conti, sfiorando anche il sorpasso con un tiro salvato sulla linea da Santoni. Nella ripresa abbiamo ripreso a giocare e Casimirri ci ha portato di nuovo in vantaggio prima del gol decisivo di Magliocchetti che ha fiaccato le speranze dei nostri avversari”. L’Albalonga continua ad essere l’unica squadra laziale imbattuta dell’intera serie D: “E’ un dato che fa indubbiamente piacere come anche il primato in classifica, ma noi continuiamo a lavorare a testa bassa e a pensare semplicemente alla prossima partita”. Che metterà di fronte la testa e la coda del girone: al “Pio XII”, infatti, arriverà un Tuttocuio che sembra in piena crisi con appena due punti conquistati in otto incontri: “Non ci fidiamo assolutamente perché queste sono le partite più pericolose – avverte Louzada che ormai da oltre dieci anni è in Italia – In queste categorie nulla è facile e noi dovremo entrare in campo con la massima concentrazione. Già dal rientro di Foligno stiamo pensando a questa sfida”. L’inserimento di Louzada nel gruppo azzurro sembra procedere a gonfie vele: “Devo ringraziare la società che mi ha fatto sentire importante sin dal primo momento in cui sono arrivato qui. Il gruppo è giovane e mi ha accolto molto bene. Il reparto d’attacco? Ci sono tanti giocatori importanti, ma tra noi non c’è invidia: ci vogliamo bene e c’è sana concorrenza, questo è uno dei segreti dell’Albalonga”.




Palestrina (calcio, Eccellenza) non muore mai, Gallaccio da urlo: “Tre gol? Non sono così contento”

Palestrina (Rm) – Il Palestrina non muore mai. La squadra di mister Cristiano Di Loreto mantiene l’imbattibilità stagionale (e anche quella legata all’ormai lungo periodo di gestione dell’ex allenatore del Tor Sapienza, iniziato a febbraio scorso), ma c’è voluta una gran rimonta nel match interno di domenica contro il Formia. I pontini, infatti, hanno chiuso il primo tempo sul 2-0 e poi a inizio ripresa avevano triplicato i conti, ma a quel punto è uscito tutto il carattere dei prenestini, nonostante le assenze pesanti di Marini e Compagnone e gli infortuni dei giovani esterni difensivi Mascioli e Petroni. Il Palestrina ha messo tanto cuore, corsa e tecnica in campo, affidandosi alle doti realizzative dell’incredibile Michele Gallaccio, autore di una fantastica tripletta (il secondo gol su rigore) che lo ha portato a quota 11 reti in campionato. “Rimontare tre gol non è mai semplice, anche se addirittura ci rimane un po’ di rammarico per il finale di partita in cui ci è stato negato anche un rigore per fallo su Renzi e io stesso ho avuto l’opportunità di segnare la quarta marcatura di testa. Comunque la nostra è una squadra viva e lo ha dimostrato anche domenica scorsa, ma dobbiamo migliorare su alcuni aspetti come ad esempio le palle inattive”. Nel finale Gallaccio, che ha colpito anche due pali, ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema fisico: “Valuteremo in queste ore, ho sentito una fitta” dice l’attaccante che è stato autore di uno strepitoso avvio di campionato: “Onestamente non me l’aspettavo nemmeno io di poter segnare con questa continuità. Indubbiamente fa piacere, ma se si fa tripletta e non si vincono le partite la soddisfazione è decisamente inferiore. Devo ringraziare tutti i miei compagni e lo staff tecnico che mi mettono nella condizione di poter incidere e poi qui ho trovato un ambiente e una società che mi fanno lavorare benissimo”. Nel prossimo turno il Palestrina sarà ospite sul difficile campo del Casal Barriera: “Obiettivi? Non ce ne poniamo, vogliamo solo pensare a dare il massimo partita dopo partita e poi a dicembre vedremo in quale zona di classifica saremo” conclude Gallaccio.




Rocca Priora (calcio, Prom.) settebello, Nuzzi doppietta: “Dedicata a mio padre e a tutta la famiglia”

Rocca Priora (Rm) – Vola alto il Rocca Priora che, in quel di Torre Angela, trova anche la prima vittoria esterna della stagione e tra l’altro con il roboante punteggio di 7-2. Oltre al gol di Ponzo e ai sigilli di Halauca e Rocchi (in rete due volte a testa), la formazione castellana ha applaudito la doppietta dell’esterno (o anche centrale) di centrocampo classe 2001 Mattia Nuzzi. “Sono i miei primi gol in prima squadra dopo qualche aver collezionato qualche presenza lo scorso anno in Eccellenza con lo Sporting Genzano e li voglio dedicare a tutta la mia famiglia, ma in particolare a mio padre Alfio che mi ha sempre seguito e sostenuto – dice con evidente emozione – Tra l’altro il primo gol, nato da un assist di Bacchi, è stato davvero molto bello”. Nuzzi, poi, analizza la vittoriosa trasferta di Torre Angela: “La gara non è stata semplice e all’inizio siamo pure andati sotto, ma l’abbiamo ribaltata presto prima sul 3-1 e poi sul 4-2 con cui si è chiusa la prima frazione. All’intervallo il mister Paolo Lunardini ci ha spronato a conquistare questa vittoria e nella ripresa abbiamo dilagato fino al 7-2”. Il Rocca Priora è sesto, ma Nuzzi non si fa prendere da facili entusiasmo: “Siamo appena all’inizio della stagione e il nostro obiettivo non cambia: dobbiamo cercare di raggiungere al più presto la salvezza, anche se questo è un inizio di campionato molto positivo”. Il suo inserimento all’interno del gruppo castellano è stato semplice: “Ho trovato tanti ragazzi umili che mi stanno dando molti consigli. Ho legato tanto con Filiberto Trinca, ma mi trovo bene con tutti”. E poi c’è il “ruolo” di Paolo Lunardini che è un allenatore molto importante per la crescita di un giovane: “Con il mister c’è un buon rapporto, mi ha dato tanta fiducia fin da subito: è un allenatore che ti fa costantemente migliorare, oltre ad essere un grande motivatore” conclude Nuzzi. Il Rocca Priora, nel prossimo turno, tornerà ad esibirsi tra le mura amiche: al “Montefiore” arriverà la capolista Atletico Torrenova per un big match davvero elettrizzante.




Frascati Scherma: Garozzo e la Vecchi vincono a Bastia, Toldo quinto ai mondiali militari

Frascati (Rm) – Sono tornati in pedana i big della scherma nazionale e all’appello non potevano mancare i tanti campioni del Frascati Scherma. Nello scorso fine settimana si è disputata la prima prova Open di qualificazione nazionale nella cittadina umbra di Bastia e gli atleti del club tuscolano sono stati subito protagonisti. Nel fioretto maschile Daniele Garozzo ha sbaragliato la concorrenza: il campione olimpico in carica ha faticato tanto contro il giovane compagno di società Guillaume Bianchi (ottimo quinto alla fine), battuto all’ultima stoccata 15-14 nei quarti di finale. In semifinale altra battaglia col compagno di Nazionale Alessio Foconi, sconfitto sempre in extremis per 15-14 e infine nell’ultimo atto è arrivato il successo per 15-10 su Edoardo Luperi delle Fiamme Oro.
Tra le donne, ha solo sfiorato il successo Alice Volpi, battuta in finale dall’altra azzurra Elisa Di Francisca col punteggio di 15-6. In semifinale la fiorettista aveva avuto la meglio su Martina Favaretto delle Fiamme Oro, sconfitta per 15-8. Nella stessa arma quinto posto per Arianna Errigo, frenata ai quarti di finale proprio dalla Volpi, e sesto posto per Camilla Mancini, sconfitta nello stesso turno da Martina Batini col punteggio di 15-9. Nella sciabola, è arrivato un beneagurante successo nella prima prova stagionale anche per Irene Vecchi: l’atleta toscana ha sconfitto in finale Martina Criscio (Esercito) col punteggio di 15-10, mentre in semifinale aveva avuto la meglio della sua ex compagna di società Loreta Gulotta con un tirato 15-13. Nei quarti, invece, la Vecchi si era sbarazzata di Benedetta Taricco (Aeronautica) col punteggio di 15-8. Ottavo posto conclusivo, invece, per Rossella Gregorio, uscita a testa alta sempre nei quarti di finale per mano della stessa Criscio col punteggio di 15-13.
Ai mondiali militari di scena a Wuhan (in Cina) ha sfiorato la medaglia il fiorettista brasiliano Guilherme Toldo che si è fermato al quinto posto e ai quarti di finale per “colpa” della sconfitta per 15-11 rimediata dal francese Pauty, poi argento iridato. Si era fermata agli ottavi, invece, la corsa di Valerio Aspromonte e Damiano Rosatelli. Infine nel torneo satellite di Zagabria (in Croazia) è arrivato un altro buon risultato per il fiorettista spagnolo Carlos Llavador, piazzatosi al secondo posto.




Frascati Sporting Village, il presidente Pavia lascia la gestione del 3T di Roma dopo 10 anni di successi

Frascati (Rm) – Il presidente del Frascati Sporting Village ha lasciato dopo ben dieci anni la gestione del 3T di Roma, uno dei tre poli sportivi della famiglia del club tuscolano assieme a quello di Frascati e al “Time Out” di Formello. Un centro molto importante situato nel quartiere capitolino di Tor Tre Teste da cui è partita la storia sportiva di Pavia, come ricorda il direttore sportivo del club Udo Paolantoni che da otto anni fa parte dello staff dirigenziale. “Il presidente ha fatto grandi sforzi per far crescere la struttura e ha ottenuto indiscutibili risultati nel mondo della pallanuoto (dove il club è arrivato anche ad avere una prima squadra nella A2 femminile e una nella B maschile, ndr), ma anche del nuoto e del salvamento. Il 3T è diventato velocemente un vero e proprio punto di riferimento per i giovani del territorio appassionati di quelle discipline e ovviamente per le loro famiglie. Sono stati dieci anni fruttuosi anche grazie al lavoro di persone dello staff dirigenziale e tecnico come Luana Saltarelli, Andrea Casaburi e Rino Fabiano (con quest’ultimo che continuerà a far parte della famiglia sportiva del Frascati Sporting Village lavorando nel centro di Formello, ndr) e in generale di tutte le persone che hanno fattivamente partecipato alla crescita del 3T. In questo momento, riuscire a seguire con la medesima attenzione tre centri di questo livello è diventato praticamente impossibile e quindi il presidente ha deciso di dedicarsi a quelli di Frascati e di Formello”. Con “l’addio” al 3T, si chiude (al momento) anche l’avventura del club di Pavia nel mondo della pallanuoto: “Continueremo a lavorare sul nuoto, sul salvamento (che ad oggi vede il Frascati Sporting Village al decimo posto nella classifica italiana per società, ndr) e sul sincronizzato per ciò che concerne le discipline natatorie, oltre che sul tennis e sul padel – spiega Paolantoni – L’impegno della nostra società sarà ancora maggiore sui due centri che abbiamo in gestione: insomma il Frascati Sporting Village non lascia, ma ha voglia di continuare a crescere e ottenere nuove soddisfazioni nello sport agonistico”.




Maltempo, prosegue l’emergenza al nord ovest

Persistono i temporali, anche di forte intensità, su Liguria, Piemonte e Lombardia. Lo indica una nuova allerta meteo della Protezione civile, che segnala la possibilità di frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Valutata allerta arancione per rischio idrogeologico su gran parte della Lombardia; gialla sul resto della Lombardia, su gran parte di Liguria e Piemonte e sulla Valle d’Aosta.

Scuole di ogni ordine e grado chiuse anche ad Alessandria, che si aggiunge a una serie di comuni della provincia, colpita dal forte maltempo che è proseguito anche nella tarda serata. Lo ha disposto il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Ad Alessandria c’è apprensione per la piena del fiume Bormida, attesa nella nottata, con valori vicini al livello di pericolo, anche se non dovrebbe esservi rischio per le persone: già questa sera è stato chiuso un ponte e sono state evacuate le aree golenali. A Casalcermelli il fiume Orba ha già abbondantemente superato la soglia di pericolo, posta a 4,5 metri, raggiungendo i 5,78 metri. Evacuate alcune abitazioni a Casalnoceto, un comune di un migliaio di abitanti vicino alla provincia di Pavia. Sono rimaste senza energia elettrica 1.400 utenze in una decina di paesi, informa la Protezione civile provinciale. In alcune zone dell’Alessandrino oltre 250 mm di pioggia in 6 ore, con picchi di 60-80 mm in un’ora. Sul nord del Piemonte, in 6 ore il Lago Maggiore è cresciuto di 15 centimetri, il lago d’Orta di 6 cm.

Sono tutti tornati in stazione i treni coinvolti nell’emergenza maltempo tra Liguria e Piemonte. Lo si apprende da Ferrovie, secondo cui solo un convoglio sta ancora tornando verso Torino. I tratti interessati riguardano: Genova-Torino, Genova-Milano e Genova-Ovada

A Rossiglione, nell’entroterra di Genova, è critica la situazione per il maltempo con numerosi allagamenti: il Comune sulla propria pagina Facebook invita i cittadini a restare in casa e a non mettersi in movimento per nessuna ragione, segnalando che sono in corso interventi dei vigili del fuoco del soccorso alluvionale. Il comune invita anche a lasciare libere le linee telefoniche per le sole richieste di aiuto e segnalazioni. A Rossiglione, comunque, per adesso c’è da registrare solo una frana con terra e detriti su un condominio, evacuato per precauzione facendo sfollare i circa 30 residenti. Nello smottamento, che viene attentamente monitorato, è rimasto ferito anche un anziano in modo non grave: L’uomo è stato trasportato in ospedale dal 118 a causa del lieve trauma toracico subito, con una ferita alla spalla. Sempre a Rossiglione è in corso l’evacuazione di un secondo condominio, che coinvolge altre 20 famiglie. Gli sfollati vengono sistemati in una palestra condominiale. In nottata nell’area sono però attese altre forti piogge e c’è allerta per la situazione al limite del torrente Stura.

Peggiora la situazione del maltempo nella provincia di Alessandria. A Serravalle Scrivia è stato chiuso il casello della A7 ‘Milano-Genova’ in uscita. A Gavi è esondato il torrente Nerone ed è stato chiuso il guado sul fiume Lemme che è uscito dagli argini anche a Fraconalto, ai confini con la Liguria. Una Fiat Panda 4×4 guidata da un ultrasessantenne è stato travolta dall’acqua e si è capottata. L’uomo, bloccato e preso dal panico, è riuscito comunque a dare l’allarme ed è stato poi soccorso da vigili del fuoco e carabinieri. Disagi anche per i treni: sospeso il traffico ferroviario tra Novi Ligure e Arquata Scrivia, sulla linea Genova-Torino, in direzione del capoluogo ligure, per l’allagamento della sede ferroviaria. Ritardi fino a 30 minuti per i convogli diretti a Torino. Sospesa la circolazione anche sulla Genova-Acqui Terme tra Rossiglione (Genova) e Ovada.

Resta attivo il Centro operativo del Comune di Milano per monitorare il livello dei fiumi Seveso e Lambro. Prevista una nuova intensificazione delle precipitazioni. L’allerta meteo prevede l’attivazione delle squadre di Protezione civile e delle pattuglie della Polizia locale. Anche la squadra del Servizio idrico MM sarà pronta a intervenire in caso di necessità.

Due frane in via Rubens a Vesima con tre sfollati, una frana in via costa d’Erca in località Fabbriche con uno sfollato e una frana lungo la strada che va a San Carlo di Cese. Sono i principali danni provocati dal maltempo a Genova illustrati dal sindaco Marco Bucci  nel centro operativo della Protezione civile.

Allagamenti e fiumi carichi d’acqua nella Bergamasca, dove si registrano decine di alberi pericolanti e decine di interventi dei vigili del fuoco in tutta la provincia. Impressionanti le portate dei fiumi Serio e Brembo, carichi di acqua. Il monitoraggio delle portate è costante. I vigili del fuoco sono intervenuti per allagamenti sulle strade e alberi pericolanti in tutta la provincia, tra cui una strada a Verdello e sull’Asse interurbano a Bonate Sotto per l’allagamento della galleria San Roberto.

Qualche frana e numerosi allagamenti si sono verificati nel Savonese, una delle province più colpite dalla perturbazione che ha colpito alle prime luci dell’alba il centro e il ponente ligure. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco. A Laigueglia si sono verificati alcuni allagamenti così come in tutto il ponente savonese, soprattutto nella zona di Alassio, Albenga, Borghetto e Loano. A Savona caduti alcuni alberi, mentre i rii San Rocco a Ceriale e Fasceo a Albenga sono esondati ma presto rientrati negli argini. Allagamenti anche nell’Imperiese: a Oneglia si è allagato anche qualche ufficio a piano terra del tribunale dove stanno lavorando i vigili del fuoco con le idrovore. Verso le 7, i pompieri sono dovuti intervenire anche negli uffici postali di via Spontone, chiudendone una parte, per il crollo di calcinacci dal controsoffitto dovuto probabilmente a infiltrazioni d’acqua.