Emergenza freddo Roma, attivati i presidi operativi

ROMA – In previsione dell’ondata di gelo che colpirà il territorio di Roma nelle prossime ore, sono stati attivati i presidi Operativi di Roma Capitale per affrontare l’emergenza freddo.

Il R.O.E., come Struttura Operativa di Volontariato di Protezione Civile, è stato attivato per l’allestimento di strutture d’accoglienza per i senza fissa dimora presso la Stazione Termini (Via Giolitti) e presso la Stazione Tiburtina (entrata Piazzale Spadolini), a partire da oggi fino al 10 gennaio incessantemente per H24 tutti i giorni.

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Con “Tolo Tolo” Checco Zalone sbanca e doppia se stesso

Parte col botto Tolo Tolo il nuovo film di Checco Zalone, che firma per la prima volta la regia (ma con il suo vero nome, Luca Medici). Piaccia o no. Incassi stellari, fa sapere dalla Taodue film il produttore Pietro Valsecchi: “Ha riunito gli italiani dentro le sale cinematografiche. Il nuovo decennio inizia bene per il cinema italiano grazie a questa iniezione di fiducia e di incassi che ricadono su tutto il sistema cinematografico”.

Distribuito dalla Medusa Film in 1210 sale italiane il 1
gennaio, ma in alcuni cinema anche la notte del 31, la pellicola ha sbancato il
botteghino. Raccogliendo 8,7 milioni di euro (8.668.232 per la precisione) e
175mila presenze, diventando il film con il miglior incasso di sempre nella storia
del cinema italiano nelle prime 24ore di programmazione. Un successo che consente
a Zalone di doppiare le pellicole americane, del calibro di Star
Wars: l’ascesa di Skywalker
, e battere se stesso. Suo, infatti, era il
record in Italia con Quo Vado? che solo nella giornata
del 1 gennaio 2016 aveva incassato 7.341.414 di euro. “Un risultato incredibile
che mi rende ancora più felice”, sono le parole di Valsecchi, “perché premia
l’opera prima di Checco come regista, una scommessa vinta non solo per gli
incassi ma anche per la riuscita del film, che ha saputo divertire ed emozionare
grandi e piccoli al di là di ogni divisione ideologica”.

Il film, sceneggiato da Zalone stesso e dal regista Paolo Virzì, racconta la storia di un imprenditore che, segnato dagli insuccessi e dai debiti, trova accoglienza in Africa. Ma una guerra lo costringerà a far ritorno in Italia, percorrendo la tortuosa rotta dei migranti. Lui, Tolo Tolo, granello di sale in un mondo di cacao. Lo stralunato personaggio di Checco, con il suo genuino cinismo e cafonaggine, stavolta affronta il delicato tema dell’immigrazione, con umanità e critica, facendo riflettere prima ancora di divertire. È un spaccato di una realtà profonda e spietata, filtrata con l’ironia attenta e anticonformista del poliedrico attore pugliese. Una garanzia.

Tolo Tolo è il quinto film di Checco che produco ed è il primo che
lo vede anche nel ruolo di regista”, riprende Pietro Valsecchi. “Si tratta di
un debutto dietro la macchina da presa che ho fortemente voluto; ora a film finito,
posso dire che non solo non si è trattato di un salto nel vuoto, ma di un
passaggio doveroso nella carriera di un artista completo come Checco. È un film
che manifesta, oltre al suo inarrivabile talento comico e musicale, anche
quelle qualità che in un regista fanno la differenza: la composizione della
scena, il lavoro con gli attori, l’attenzione ai dettagli che vedrete nel film
lo rendono l’opera di un vero regista. E queste qualità Checco le ha messe in
mostra in un progetto molto ambizioso, di estrema complessità sia artistica che
produttiva, e che proprio per questo motivo ha avuto una lunghissima
gestazione. Checco infatti si è costruito addosso ogni scena, in maniera direi
sartoriale, portando questa sua visione dalla pagina scritta al set e poi al
montaggio. E quello che ne è uscito è un film al cento per cento suo, con il
suo sguardo unico sulla realtà e il suo stile inimitabile di racconto”.

Il lavoro è stato molto lungo,
quasi nove mesi di riprese, e complesso, molte settimane di riprese in Kenya e nel
deserto del Marocco, ma anche a Malta e in tante città italiane, con tantissime
comparse: “non sarebbe stato possibile realizzare senza il grande lavoro di tutto
il reparto di produzione che merita un grazie per l’impegno e l’energia che ha
messo in ogni momento. Ora che il set è chiuso”, conclude il produttore, “posso
dire che valeva la pena aspettare quattro anni per avere un film così, un’opera
importante in cui Checco dimostra ancora una volta un talento davvero unico”.

Zalone e Sylla in una scena del film

Nel cast vede la partecipazione
di Barbara Bouchet nel ruolo della
Signora Inge, e di Nicola Di Bari in
quella di Zio Nicola. Affianco a Zalone, spicca l’attore senegalese Souleymane Sylla, che per la prima
volta si cimenta in una commedia. “Il mio personaggio si chiama Oumar”, spiega,
“un giovane ragazzo con molti sogni nel cassetto e fan dell’Italia e della sua
cultura: Pasolini, tutto il cinema italiano. Sogna di diventare regista. Un ragazzo
molto gentile, molto intelligente, e a volte come dire, un po’ troppo gentile…Lavorare
con Checco è stato molto stimolante, perché è come un gran direttore
d’orchestra che conosce alla perfezione la musica di un film comico, che ha il
senso della commedia, e anche a livello di ritmo sapeva sempre esattamente
quello che voleva, dove voleva andare. È stato quindi davvero stimolante
lavorare con lui. In più è estremamente simpatico e sorprendentemente molto
modesto”.

Sembrano archiviate le polemiche –
inutili – innescate all’uscita del singolo L’immigrato per presunti contenuti razzisti
del testo, alle quali Zalone, autore della canzone e della colonna sonora,
aveva comunque risposto per le rime nell’intervista rilasciata al Corsera: “L’unica
cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto. C’è sempre qualche
comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende». E ancora: «Se
riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei
Negramaro, mi arresterebbero. Oggi non potrei scherzare come facevo, che so, su
Tiziano Ferro, o sugli uominisessuali”.

Quando c’è qualità e raffinatezza, il cinema italiano conferma la sua supremazia.   David Nicodemi




“Ho un tumore e …mo?”

“Ho un tumore e …mo?”, è il libro di Vincenzo Schiano di Cola autore flegreo in provincia di Napoli che sta facendo nelle librerie sold out.
Il testo narra l’esperienza di vita dell’autore e della battaglia contro il cancro che all’improvviso ha scoperto di dover combattere.

Il libro, di cui i proventi sono devoluti in beneficenza, vuole essere un diario dove mette insieme le sue emozioni contrastanti, i suoi pensieri, le sofferenze e il valore del significato della vita.
Vincenzo Schiano di Cola insegna a combattere con ironia il “brutto male” e a pronunciare la parola tumore con il proprio nome con lo scopo di sconfiggere la malattia.
Parlando con l’autore si abbraccia appieno il significato della resilienza e si impara ad affrontare il cancro con forza, aiutato dall’ironia.

L’autore racconta con serenità di come sia nata l’idea di scrivere il testo, e di
quando ha scoperto la malattia, l’intento è di voler far conoscere l’esperienza della sua lotta personale un giorno al figlio piccolo, a parenti ed amici.
Il libro “Ho un tumore e…mo” vuol essere un diario di emozioni contrastanti che ha provato l’autore appena ha scoperto il tumore, ed in primis di rendere la propria esperienza un prezioso aiuto per chi vive un
momento così drammatico e soprattutto di far apprezzare ai lettori la vita giorno dopo giorno. Giuseppina Ercole




Usa – Iran: venti di guerra. Conte: “Massima attenzione ai nostri soldati in Medio Oriente”

Il premier Giuseppe Conte, a quanto spiegano fonti di Palazzo Chigi, assiste con forte preoccupazione all’escalation in Medio Oriente. Per questo il premier, in queste ore, sta facendo appello “alla moderazione, al dialogo, al senso di responsabilità delle parti”. C’è massima attenzione da parte del premier in queste ore per i militari italiani di stanza in Medio Oriente dopo l’escalation di tensione tra Usa e Iran: sspiegano le stesse fonti.

Massima allerta per i militari italiani all’estero (di Vincenzo Sinapi)

Il raid Usa in cui è rimasto ucciso il generale Qassem Soleimani espone a rischio anche i militari italiani schierati nelle aree in cui l’Iran potrebbe attuare la sua ritorsione e la Difesa innalza ovunque le misure di sicurezza dei contingenti, blindando le basi e limitando al minimo gli spostamenti. La decisione è dello stesso ministro Lorenzo Guerini, che da subito dopo l’attacco americano è in contatto continuo con il Coi, la struttura che gestisce tutte le operazioni fuori area, e con gli organismi di intelligence. In queste ore l’allerta è ai massimi livelli. Anche per quanto riguarda il fronte interno, la vigilanza è altissima. Non vengono segnalate minacce specifiche, ma sono stati potenziati alcuni servizi di controllo, in particolare quelli su siti riconducibili agli interessi americani e iraniani in Italia, come le rappresentanze diplomatiche o le sedi delle compagnie aeree. Il presidente del Copasir Raffaele Volpi si accinge a convocare i vertici dei servizi segreti per avere un quadro aggiornato della situazione.

Le ragioni dei rischi cui è esposta l’Italia, li spiega all’ANSA il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica, un ufficiale che di crisi internazionali ne ha viste parecchie. “Per la prima volta – afferma il generale – target dei raid Usa è stato non un ‘semplice’ terrorista, ma ma un personaggio politico di altissimo spessore. Ed avere attaccato il livello politico dell’avversario vuol dire avere innalzato l’escalation ad un gradino dove non si era mai arrivati prima. E’ stata varcata la linea rossa e non sappiamo cosa c’è dietro”. Secondo Camporini “è difficile dire cosa succederà ora, ma di sicuro l’Iran dovrà reagire, non può perdere la faccia. In che modo? Nei confronti delle truppe americane sul terreno, forse, ma le truppe Usa sono modeste. Oppure contro Israele, che è il principale alleato degli Stati Uniti nell’area. A questo riguardo ricordiamo che in Libano la situazione politica è a dir poco confusa, gli Hezbollah sono filo iraniani ed è ipotizzabile una ritorsione contro Israele che passa attraverso la ‘Linea blu’, dove sono schierati 12.000 uomini delle Nazioni unite e un migliaio di italiani che hanno il comando della missione. E poi non dimentichiamo che abbiamo 800 addestratori proprio in Iraq e 300 militari in Libia, dove c’è un nostro ospedale”. Un altro generale, Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e presidente della Fondazione Icsa, condivide le preoccupazioni di Camporini.

“Gli Usa con l’uccisione del generale Soleimani – afferma – hanno colpito un’icona, il simbolo della forza al servizio della teocrazia nata dalla rivoluzione. E’ uno step fondamentale e preoccupante di una escalation che dura da tempo e che si inserisce in un quadro già esplosivo con sullo sfondo la lotta secolare tra Iran ed Arabia Saudita, sciiti e sunniti”. “Si tratta – aggiunge – di un’ulteriore dissennata destabilizzazione dagli esiti incerti e senza apparente logica. Rabbia ed odio potrebbero essere difficilmente gestibili e le reazioni potrebbero essere di natura e dimensioni imprevedibili, anche per il nostro Paese”. Al Coi, il Comando operativo di vertice interforze, cioè la struttura della Difesa che gestisce tutte le operazioni italiane all’estero, c’è un filo diretto con i contingenti potenzialmente più esposti. Subito dopo l’attacco è stato fatto un punto di situazione con il ministro Guerini e con il capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, che si è concluso con la decisione di innalzare ovunque le misure di sicurezza e di limitare al minimo gli spostamenti al di fuori delle basi.




Giornata Nazionale della Bandiera 2020. Tagliente: “Impegniamoci tutti a promuovere il decoro del Tricolore”

“Per festeggiare la Giornata Nazionale della Bandiera, sarebbe bello, almeno per il 7 gennaio, da italiani, fare tutto quello che ci è richiesto o consentito per evitare di vedere la Bandiera italiana, esposta anche su edifici pubblici, in pessime condizioni d’uso, strappata, lacerata, scolorita o sporca”. Lo dice il Prefetto Francesco Tagliente

“L’Associazione insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) – prosegue Tagliente – e impegnata a fare la propria parte. Celebra la “Festa del Tricolore” rendendo omaggio alla Bandiera con una solenne cerimonia organizzata alla Scuola Superiore di Polizia con un concerto della Banda musicale della Polizia di Stato.

Il 7 gennaio è obbligatorio esporre la Bandiera della Repubblica e quella dell’Unione europea su tutti gli edifici sede di uffici pubblici ed istituzioni. Anche sugli altri edifici non pubblici è consentita l’esposizione.

Ricordo – scrive ancora Tagliente – che per legge le Bandiere devono esposte in buono stato e correttamente dispiegate.

Abbiamo davanti ancora qualche giorno, il tempo utile per procedere ad un’attenta verifica sui vessilli esposti, avendo cura di controllare sia la corretta esposizione nel rispetto delle regole protocollari, sia che gli stessi non si presentino logori, scoloriti, strappati, sporchi o male avvolti intorno all’asta. In vista del 7 gennaio sarebbe la sostituzione di eventuali bandiere in stato di degrado.

La raccomandazione – conclude – vale sia per le sedi di edifici pubblici che per quelli sede di alberghi ed altre attività che pur non essendo tenuti decidono di esporre il Tricolore.”




Roma, Frascati e Rocca di Papa: controlli dei carabinieri. 2 persone in manette e una denunciata

ROMA – Due persone sono state arrestate mentre una terza è stata denunciata a piede libero. Ieri pomeriggio i carabinieri della Compagnia di Frascati hanno eseguito un servizio di controllo finalizzato al contrasto dei reati predatori e dello spaccio di sostanze stupefacenti, tra Roma, Frascati e Rocca di Papa e oltre ad aver identificato 85 persone e controllato 55 veicoli al termine di un servizio di osservazione, hanno deciso di eseguire una verifica all’interno dell’abitazione di un 28enne romano, già noto alle forze dell’ordine, che, alla vista dei militari, ha tentato di disfarsi di una busta gettandola dalla finestra. I carabinieri l’hanno immediatamente recuperata, rinvenendo al suo interno 279 dosi di cocaina, per un peso complessivo di 155 g, e 1.310 euro, ritenuti provento dell’attività illecita. L’arrestato è stato portato in caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo.

In manette è finito
anche un 55enne romeno, in esecuzione di un ordine per la carcerazione, emesso
in data 17 dicembre 2019 dalla Corte di Appello di Roma – Ufficio esecuzioni
penali, dovendo scontare la pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione per violenza
sessuale. I Carabinieri hanno condotto l’uomo nel carcere di
Rebibbia.

Infine, un 21enne di
Frascati è stato denunciato per evasione perché, nonostante fosse sottoposto
agli arresti domiciliari, è stato sorpreso fuori la sua abitazione, senza
nessuna autorizzazione.




Ancri, varato il progetto nazionale: “Cittadini virtuosi” eroi del quotidiano

“Nel corso della storia, in tempi d’incertezza, il mondo cerca eroi. Nel 2019 la ricerca di eroi è aumentata vertiginosamente”. Inizia con queste parole il breve video riassuntivo con cui Google, il motore di ricerca per internet più utilizzato al mondo, fa un bilancio degli argomenti più ricercati dai suoi utenti nel corso dell’anno appena concluso.

L’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) ha varato un progetto nazionale “Cittadini virtuosi” per premiare il coraggio e dare voce al bene che non fa rumore, alle buone notizie che vengono trascurate ed esprimere plauso e solidarietà ai piccoli eroi di ogni giorno.

Tante storie, infatti, di quelle che la cronaca relega in poche righe nella colonna “brevi” nascondono gesti di grande coraggio, onestà e solidarietà.

Nel discorso di fine anno il Presidente Mattarella ha espressamente fatto riferimento alla cultura del civismo da diffondere tra i giovani ed ogni giorno si registrano lodevoli esempi di senso civico che l’Associazione dei Benemeriti della Repubblica intende rendere evidente, attraverso la consegna di un premio e di un ufficiale segno di riconoscimento.

L’ANCRI si pone a fianco delle persone che compiono gesti di grande audacia, onestà e solidarietà, valorizza e premia gli esempi positivi perché possano essere anche di stimolo da altri e produrre un effetto emulativo.

“Chi sono questi eroi?” Ed ecco una panoramica molto varia, che comprende non solo le stelle dello sport, gli uomini e donne che si sono impegnati nell’ambito scientifico, ma anche gli eroi della “porta accanto”, come le tante persone che compiono con dedizione il proprio lavoro, anche in situazioni di pericolo.

Tra questi “eroi del quotidiano” non mancano le storie di mamme e di papà che si prendono cura con affetto dei loro figli, tanto da diventare per loro modelli affidabili e credibili. Cittadini che in diverse occasioni, dando l’allarme hanno messo in condizione gli agenti del pronto intervento di arrestare autori di furti e di rapine o di salvare delle vite in operazioni di soccorso pubblico.

Eroi sono anche quanti impiegano il loro cuore, il loro coraggio, il loro sguardo per guarire, per entrare in sintonia, per comunicare con gli altri, “perché vivere la propria vita per qualcosa di più grande di se stessi è un viaggio da eroi”.

Lo scorso 20 dicembre il Presidente Mattarella ha conferito a trentadue cittadini italiani l’onorificenza al merito della Repubblica Italiana per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente. Leggere le loro storie è una boccata di ossigeno: si riscopre la bellezza del nostro Paese, insieme a quella forza e a quelle risorse che permettono al popolo italiano di affrontare con la schiena diritta le tante difficoltà che lo angustiano.

Nel discorso di fine anno è stato elogiato il gesto eroico del Sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, che nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo, sacrificando così la propria vita.

“L’Italia vera è una sola: è quella dell’altruismo e del dovere” ha detto il Presidente Mattarella e il progetto dell’ANCRI, che opera per diffondere i principi e i valori della Costituzione italiana, specialmente quelli incarnati nei simboli della Repubblica, ne coglie gli aspetti salienti.

Con il progetto “Cittadini virtuosi” il presidente Nazionale dell’ANCRI, Tommaso Bove e il Prefetto Francesco Tagliente, delegato nazionale ai rapporti istituzionali, impegnano tutti gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica ad un’azione costante a tutela della persona, della famiglia, del lavoro, dello sviluppo economico nei diversi campi dell’agire umano, delle professioni, del servizio allo Stato, nella costante ricerca del miglior bene comune.

Con un po’ più di coraggio, allora, un po’ più di fantasia e creatività, con un supplemento di passione e di amore, forse essere “eroi del quotidiano” non è poi un obiettivo così arduo, né così impossibile.

di Giuseppe Adernò