Latina, assunzione 23 medici specialisti. Simeone (FI): “Doveroso complimentarsi con l’Asl”

Sanità, assunzione di 23 medici specialisti nella Asl di Latina
“Apprendo con piacere che l’Asl di Latina ha proceduto in queste ore all’assunzione a tempo indeterminato di 23 medici specialisti, di cui 13 per la Chirurgia generale, 4 per la Neuropsichiatria infantile, altrettanti per la Radiologia, 1 per la Neonatologia, oltra ad un fisico sanitario”: a dichiararlo Giuseppe Simeone, presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare della Regione Lazio che definisce questo “un fatto estremamente importante che va nella direzione auspicata dal sottoscritto”.

“La mancanza di specialisti sta determinando in molti ospedali seri problemi di funzionamento, nei grandi centri urbani come pure nelle piccole realtà di provincia, dove c’è il rischio reale di chiudere servizi. Nel 2028, secondo una stima del sindacato dei medici dirigenti Anaao, per effetto dei pensionamenti spariranno infatti oltre 47mila specialisti. Urgono perciò soluzioni ed in tempi brevi.

Ecco perché – prosegue il capogruppo di Forza Italia in Regione – penso sia urgente intervenire anche sul sistema di reclutamento e a quello concorsuale. Ribadisco l’opportunità che si superi, anche per ciò che concerne i servizi infermieristici e sanitari, la cosiddetta ‘esternalizzazione’, attraverso la prosecuzione e l’incremento dei concorsi pubblici nelle aziende sanitarie per l’assunzione a tempo indeterminato delle figure necessarie all’assistenza e la cura delle persone.”

“Doveroso complimentarsi con l’Asl di Latina per questa accelerata impressa sull’aumento di personale medico. – ha proseguito il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio – Così come ritengo meritevoli di apprezzamento gli investimenti in strumenti diagnostici molto utili, non da ultimo gli apparecchi elettromiografi che verranno messi a disposizione della Neurologia universitaria dell’ospedale Fiorini di Terracina e della Uoc di Neurologia del Santa Maria Goretti di Latina. Queste sono le notizie che ci piace leggere e che vorremmo fossero diffuse quotidianamente. Occorre porre al centro dell’attenzione i cittadini che non possono essere considerati alla stregua di numeri, bensì come persone i cui diritti devono essere le nostre priorità. Ci auguriamo che possa davvero iniziare una nuova stagione per la sanità pontina, fatta di assunzioni e investimenti” conclude Simeone”.




Il presidente Mattarella rende omaggio alla memoria di Alcide De Gasperi

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato questa sera a Trento la mostra dedicata ad Alcide De Gasperi a palazzo Thun.

Dopo aver partecipato alle celebrazioni per il centenario della nascita di Chiara Lubich a Mariapolis, il presidente ha voluto rendere omaggio alla memoria dello statista trentino accompagnato dalla figlia di De Gasperi, Maria Romana, dal sindaco Alessandro Andreatta e dal commissario di Governo Sandro Lombardi.

Nella breve visita, il presidente si è soffermato sugli oggetti personali, le fotografie, i documenti che compongono l’esposizione permanente e ha firmato il Libro d’onore del Comune di Trento, riservato agli ospiti illustri della città, terzo presidente a  porre la firma dopo Giuseppe Saragat e Carlo Azelio Ciampi. Al termine della  visita con una breve ma intensa cerimonia il Sindaco Alessandro Andreatta ha consegnato al Presidente il Sigillo maggiore, la massima onorificenza concessa dalla città di Trento. L’antico sigillo maggiore è appeso ad una pergamena che porta la data 27 giugno 1422. Si tratta di un sigillo di 36 millimetri che reca l’iscrizione “ Silgillum secretum comunis Tridenti” e rappresenta la conferma dell’autonomia goduta dal comune di Trento nei confronti del principe vescovo tridentino.

Ad
attendere, all’esterno di Palazzo Thun, una piccola folla di persone che ha
applaudito con affetto il Presidente.

La
mostra, promossa dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione
con il Comune di Trento, ricostruisce la dimensione pubblica e privata di De
Gasperi ed è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9 alle 18. L’allestimento
restituisce l’idea di un archivio familiare in una forma stilizzata,
contemporanea, che valorizza i documenti esposti in originale. Oggetti,
biglietti, appunti, donati alla Fondazione Museo storico del Trentino da Maria
Romana De Gasperi, trovano posto nella sala, dove è visibile, tra l’altro,
l’edizione originale della Carta Costituzionale.

Le
fotografie vengono mostrate nel loro formato originale, alcune stropicciate,
altre con i promemoria dei familiari, per diventare oggetti a loro volta capaci
di far entrare il visitatore, quasi fisicamente, all’interno della casa di
Alcide, della moglie Francesca e delle loro figlie.

Il
montaggio di alcuni filmati ufficiali dell’Istituto Luce, uniti ad altri girati
da trentini che con le loro cineprese amatoriali hanno documentato un
conterraneo diventato famoso, dà nuova vita ad Alcide De Gasperi, e restituisce
al pubblico il sapore degli anni cinquanta del XX secolo.

Separata
ma ben visibile ai visitatori, è possibile ammirare la scrivania personale
utilizzata quotidianamente da Alcide De Gasperi nell’abitazione di via
Bonifacio VIII a Roma (ora via Alcide De Gasperi) fino alla sua scomparsa.

Oltre
alla tradizionale visita guidata per tutte le fasce d’età, l’Area educativa
della Fondazione Museo storico del Trentino valorizzerà lo Spazio De Gasperi
inserendolo in più ampi progetti per le scuole, relativi alla storia
dell’autonomia trentina e della costituzione della Repubblica italiana. Le
attività si svolgeranno nella sala interrata, dove sono predisposte delle
grandi riproduzioni fotografiche e un montaggio di interviste a storici che
ricostruiscono la vicenda biografica e politica di Alcide De Gasperi.




Roma, Magliana: affrontano i carabinieri con un coltello per permettere la fuga dell’amico evaso dai domiciliari

ROMA – La scorsa notte, i Carabinieri della Stazione di Roma La Storta, dopo avere appreso che presso un’abitazione del quartiere della Magliana si trovava un soggetto evaso nel mese di aprile dello scorso anno dalla propria abitazione, nella quale stava scontando i domiciliari, hanno eseguito un blitz.

A complicare il tutto la strenua resistenza di altri tre soggetti, tutti con precedenti, che per consentire la fuga dell’amico, hanno prima minacciato con un coltello e poi aggredito i Carabinieri per impedirne l’acceso.

Si è dunque configurata la resistenza a pubblico ufficiale che ha consentito non solo di bloccare l’evaso ma anche di mettere le manette ai suoi “fiancheggiatori”. Nel corso dell’operazione  è stato poi possibile rinvenire, celati all’interno della abitazione, più di 2 Kg di oro tritato, probabile provento di attività illecita e la somma contante di più di 13mila euro. L’evaso è stato associato al carcere di Regina Coeli mentre i tre arrestati sono in attesa della celebrazione del rito direttissimo.




Rieti, spaccia nel parco pubblico vicino a una scuola: arrestato 24enne con precedenti

RIETI – Nel pomeriggio di ieri gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato E.F.,  ventiquattrenne nigeriano, sorpreso a spacciare sostanza stupefacente in un parco di Rieti.

Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Rieti hanno costatato la presenza sospetta del giovane nigeriano all’interno del parco pubblico di via della Cavatella, area verde frequentata da numerosi giovani e nei cui pressi si trova anche un istituto scolastico.

I poliziotti hanno quindi osservato i movimenti del giovane nigeriano sorprendendolo poi all’interno del parco mentre cedeva una dose di eroina ad in giovane tossicodipendente noto alle forze di polizia.

L’extracomunitario è stato quindi subito bloccato, arrestato e sottoposto a perquisizione personale che ha permesso di rinvenire e sequestrare 36 involucri di eroina, che teneva nascosti dentro un calzino, pronti per essere spacciati. All’interno dell’altro calzino venivano rinvenute e sequestrate varie banconote di vario taglio, per un totale di 290 euro, costituenti il provento dello stupefacente già spacciato.

Il nigeriano, che soggiorna irregolarmente sul
territorio nazionale e che è gravato da precedenti di polizia per estorsione,
lesioni personali, rissa, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, dopo
l’arresto è stato accompagnato presso la casa Circondariale di Rieti a
disposizione della locale Procura della Repubblica.




Roma, appica incendio a tre negozi sotto casa sua: arrestato 44enne con precedenti

ROMA – La scorsa notte, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un 44enne romano, con precedenti, per il reato di incendio aggravato.

L’uomo, senza alcun apparente motivo, ha appiccato il fuoco alle serrande di un bar, una tabaccheria e un’officina meccanica, in totale 6, tutte in via Vercelli, dopo averle cosparse di liquido infiammabile, dandosi alla fuga a seguito delle urla di alcuni passanti, che hanno anche prontamente spento le fiamme, e degli inquilini dei condomini circostanti.

I Carabinieri sono intervenuti sul posto riuscendo a rintracciare il 44enne nella sua abitazione, nella stessa via. E’ stato trovato in possesso di una bottiglia con residui di liquido infiammabile e con i vestiti ancora impregnati della stessa sostanza.

L’arrestato, su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, è stato portato in carcere a Regina
Coeli.




Anguillara Sabazia, Minnucci (Pd): “Regione rilancia incubatoio ittico”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – “L’inaugurazione dell’incubatoio ittico regionale di Anguillara Sabazia è frutto del grande impegno messo in campo dalla Regione Lazio per offrire all’impianto una nuova vita, dopo anni di attività a singhiozzo. Da oggi la struttura di via Trevignanese torna ad essere un punto di riferimento non solo per i pescatori locali ma anche per tutti i cittadini a nord della capitale” ha detto il consigliere PD della Regione Lazio, Emiliano Minnucci, che questa mattina è intervenuto all’inaugurazione dell’incubatoio ittico regionale di Anguillara Sabazia.

“Prima il mio emendamento alla Legge di Stabilità 2019 poi l’impegno determinante dell’Assessore Enrica Onorati : l’impianto in questi ultimi anni è stato oggetto di una ristrutturazione complessiva che ha portato all’adeguamento e messa a norma dell’impianto elettrico, la ristrutturazione del tetto, il rifacimento dell’intonaco interno e l’istallazione di una cella frigorifera.

Lavori fondamentali che hanno permesso all’impianto di riprendere la sua attività con l’obiettivo di salvaguardare la popolazione di coregone, di luccio e di persico reale.

Il rilancio dell’incubatoio ittico – ha concluso Minnucci – sarà determinante per la valorizzazione e la promozione del prodotto ittico lacustre e di una filiera produttiva che contribuirà a favorire la crescita del territorio, non solo sul piano economico e occupazionale ma anche sul piano ambientale”.




Tuscania, pensionato preso a pugni e derubato da malvivente in pieno centro

TUSCANIA (VT) – Un pregiudicato di Tuscania ieri in serata ha aggredito a pugni un pensionato del luogo, per rapinarlo del suo telefonino.

Il fatto è accaduto in piazza Mazzini, dove il malvivente ha aggredito violentemente l’anziano strappandogli il telefonino.

Immediatamente i carabinieri della stazione di Tuscania, avvertiti dalla centrale operativa della compagnia che aveva ricevuto la richiesta di soccorso, sono intervenuti.

I militari si sono attivati immediatamente e sono riusciti a risalire al malvivente. Dopo averlo rintracciato quest’ultimo ha tentato di opporre resistenza cercando di scappare, ma i carabinieri della stazione lo hanno bloccato e messo in sicurezza.

L’uomo è stato quindi immediatamente arrestato e portato presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare.

Nel frattempo i sanitari del 118, avvertiti dai militari, hanno trasportato la vittima della rapina presso l ‘ospedale di Viterbo dove il pensionato è entrato in codice giallo a causa delle lesioni riportate.




Virus cinese, le vittime salgono a 41: tre casi in Francia

La Cina ha ordinato misure a
livello nazionale per identificare i casi sospetti del coronavirus su treni,
aerei e autobus poiché il bilancio delle vittime e il numero di pazienti è
aumentato in maniera spropositata: 41
le vittime, 15 i decessi nelle ultime ore
. Pechino ha
esteso il cordone sanitario volto a circoscrivere l’infezione, precisando che i
provvedimenti riguardano ora 56 milioni di persone.

Un primo caso del coronavirus è stato confermato in Australia, ultimo Paese in ordine di
tempo ad essere raggiunto dal contagio. Il paziente, un uomo sulle cui
generalità non sono stati diffusi dettagli, era giunto una settimana fa a
Melbourne da Wuhan, la città cinese epicentro dell’epidemia. Secondo il
responsabile della sanità pubblica australiana, Brendan Murphy, le autorità
dello Stato di Victoria ha applicato “strettamente i protocolli, e messo
il paziente in isolamento”.

Tre casi di coronavirus confermati in Francia:
sono i primi
in Europa
. Lo annuncia il governo francese. Un caso è a
Bordeaux, nel sud-ovest, l’altro a Parigi, ha annunciato in tv la ministra
della Salute, Agnes Buzyn. “Il paziente di Bordeaux ha 48 anni – ha detto
la ministra – è rientrato dalla Cina, dove è passato da Wuhan. Si è fatto
visitare ieri. Da ieri è ricoverato in una camera isolata. E’ stato in contatto
con una decina di persone dopo il suo arrivo in Francia”. L’uomo è di
“origini cinesi”, ma residente in Gironda, la regione di Bordeaux. Si
trovava in Cina per motivi professionali. Si sa poco del paziente ricoverato a
Parigi, all’ospedale Bichat, a parte il fatto che anche lui è rientrato dalla
Cina.

Si tira un sospiro di sollievo non solo a Bari ma probabilmente anche a
Parma
per due donne rientrate da Wuhan, in Cina, e ricoverate per sintomi sospetti
che hanno fatto scattare tutte le procedure e le analisi legate al nuovo
coronavirus cinese. Nel primo caso, barese, i test sul coronavirus hanno dato
esito negativo. Mentre nel caso di Parma per ora è stata accertata nella
paziente la presenza di virus influenzale di tipo B: le analisi proseguono ma
la donna sta bene, sta già migliorando e i medici sono ottimisti.

In Cina, nel frattempo, sono saliti ad 897 i
casi accertati di contagio
del nuovo coronavirus
nCOV-2019
, mentre i morti
si sono attestati a quota 41.
Tra le quasi 40 province, regioni e municipalità speciali che
compongono amministrativamente il Paese, solo il Tibet
risulta ancora privo di casi.

Tredici, intanto, le città dov’è stato imposto lo stop ai
trasporti pubblici: Xianning, Xiaogan, Enshi, Zhijiang, Jingzhou, Huangshi,
Qianjiang, Xiantao, Chibi, Ezhou, Huanggang e Lichuan, oltre alla città
epicentro dell’epidemia, Wuhan, nella provincia dell’Hubei, portando così
ad
oltre 41 milioni
il numero di cittadini coinvolti dalle misure
per contrastare l’emergenza. In molte città è stata disposta anche la chiusura
di luoghi aperti al pubblico come teatri o locali. Chiusi, ad esempio, i
ristoranti McDonald
a Wuhan, Ezhou, Huanggang, Qianjiang e Xiantao. Così come, a partire da
domani, ha deciso di chiudere temporaneamente i battenti Disneyland Shanghai. Anche a Pechino la forte
preoccupazione per la diffusione dell’epidemia ha indotto le Autorità ad
adottare misure drastiche: la Città
proibita
è stata chiusa e tutti i festeggiamenti per il Capodanno cinese annullati.
Stop alle celebrazioni anche nella regione semi-autonoma di Macao. Interdette, infine,
alcune sezioni della Grande
Muraglia
.

L’italiano a Wuhan: bloccato
qui, città spettrale

Tra i
milioni di cittadini isolati, ci sono anche una ventina di italiani, tra
residenti, studenti e turisti, che si trovano a Wuhan. Tra loro, Lorenzo Di
Berardino, studente abruzzese rimasto bloccato dentro un campus universitario,
che racconta all’Ansa di una città spettrale, letteralmente deserta.

L’origine del nuovo virus

Il virus 2019-nCoV è arrivato all’uomo dai serpenti: sarebbero questi gli
animali nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli,
si sarebbe ricombinato e poi passato all’uomo. Lo indica l’analisi genetica
pubblicata sul Journal of Medical Virology da Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao,
Junjie Zai, e Xingguang Li, delle università di Pechino e Guangxi. La ricerca è
stata condotta su campioni del virus provenienti da diverse località della Cina
e da diverse specie ospiti.

Come già accaduto con l’aviaria e la Sars, anche questa volta
l’indice è puntato sui mercati
di animali vivi
, molto comuni in Cina dove, accanto agli
animali allevati, si vendono animali selvatici
come, appunto, serpenti e pipistrelli. E ora è quindi chiaro che il 2019-nCoV è
un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di un altro che arriva
dai serpenti e che da questi ultimi sarebbe passato agli esseri umani,
adattandosi al nuovo ospite e acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a
uomo.

In 3 mesi il test di un vaccino

Sono almeno cinque i team internazionali coinvolti nell’impresa
di mettere a punto un vaccino contro il nuovo virus cinese, con l’obiettivo di
ottenere il prima possibile quello che normalmente richiede almeno due o tre
anni di lavoro. I primi test sull’uomo potrebbero arrivare in tempi record,
“meno di tre mesi, a fronte dei 20 del vaccino sperimentale per la
Sars”. A dirlo è uno dei massimi esperti di immunologia, Anthony S. Fauci, direttore
dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (Niaid) del
National Institutes of Health, l’agenzia del governo degli Stati Uniti
responsabile della ricerca e della salute pubblica.

“I progressi della tecnologia collegati alla Sars hanno
notevolmente compresso i tempi per il suo sviluppo”, scrive Fauci nel suo
ultimo saggio pubblicato sulla rivista scientifica Jama. Nel testo si
sottolinea come gli attuali studi stiano sviluppando antivirali e test
diagnostici per rilevare rapidamente l’infezione partita da Wuhan. E,
soprattutto, come stiano adattando gli approcci utilizzati con la Sars, per lo
sviluppo di vaccini candidati. La ricerca vede impegnate equipe di esperti del National Institutes of Health,
dell’Università
del Queensland
, in Australia, e delle aziende statunitensi Moderna Therapeutics e Inovio Pharmaceuticals. Ognuno
dei team principali verificherà un approccio diverso allo sviluppo del vaccino,
mentre a finanziare gli studi è la Coalizione per la preparazione alle epidemie
e l’innovazione (Cepi).

In un’iniziativa indipendente, anche Novavax,
che ha già lavorato sulla Sars, si è messa al lavoro per studiare
un’immunizzazione contro il coronavirus cinese. Così come ha dichiarato di
essere intenzionata a fare anche l’Agenzia
federale russa
per la tutela dei consumatori e della salute.
Per ora, il primo beneficio lo hanno avuto le aziende coinvolte, che hanno
visto salire con percentuali a due cifre le loro quotazioni in Borsa.




Bari, sequestrate sei biciclette elettriche modificate: 4 utilizzate da pregiudicati

BARI – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile e delle Compagnie di Bari San Paolo, Bari Centro e Modugno, nel corso dei controlli alla circolazione stradale effettuati nei giorni scorsi, hanno sottoposto a sequestro con la finalità della successiva confisca, 6 biciclette elettriche dotate di potenza superiore a quella consentita, aventi caratteristiche tecniche tali da essere considerate dei veri e propri ciclomotori.

Una volta modificate alcune
biciclette elettriche sono in grado di raggiungere anche i 60 Km/h, perdendo
così le caratteristiche della biciletta cosiddetta “a pedalata assistita” e
rientrando nella categoria dei ciclomotori per i quali la vigente normativa
prevede: l’immatricolazione, il certificato assicurativo, la targa, l’obbligo
per il conducente di indossare il casco protettivo e, non per ultimo, la patente
di guida. Tutte violazioni che sono state contestate ai
contravventori.

I controlli dei Carabinieri
continueranno in questo settore anche perché l’uso di biciclette “modificate”
potrebbe  agevolare i soggetti sottoposti a misure limitative della libertà di
movimento che, utilizzando tali mezzi come dei veri e propri ciclomotori,
potrebbero riuscire così a spostarsi autonomamente in città, raggirando le
prescrizioni a loro imposte ed eludendo più facilmente gli accertamenti da parte
delle Forze dell’Ordine.

Nell’ambito dei controlli, due
pregiudicati su due bici elettriche, dopo essere stati fermati dai militari
operanti, si sono dati alla fuga per non farsi sequestrare il mezzo e sono stati
sanzionati ai sensi dell’art. 192 del C.d.S. “Obblighi verso funzionari,
ufficiali e agenti”  e denunciati penalmente ai sensi dell’art. 650 del C.P.
“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.

I sequestri delle biciclette hanno
comportato l’elevazione di verbali al Codice della Strada per oltre 30 mila
euro.