Serie C Silver – Uisp XVIII Roma – Pallacanestro Veroli 2016

Veroli non sbaglia contro la Uisp XVIII Roma! Era un’occasione da non perdere per i ragazzi di Coach De Rosa che in un colpo solo allungano su una diretta concorrente e conquistano la terza vittoria consecutiva. La gara è stata tutt’altro che semplice e decisa solo nell’ultimo periodo quando Veroli ha saputo mettere in campo una maggiore esperienza, nei momenti cruciali del match. Solito approccio positivo per Fiorini e compagni che provano subito ad indirizzare la gara sui propri ritmi, ma sono comunque bravi i padroni di casa a restare a contatto e chiedere all’intervallo sul +1. È però un’altra Veroli quella vista nelle ultime uscite, che non interrompe il proprio gioco in fase offensiva e mostra una buona organizzazione difensiva che proprio nella gara contro UISP XVIII Roma è stata determinante nella vittoria finale. Certo che finalmente Coach De Rosa ed il suo assistente Magnone da qualche settimana possono finalmente lavorare con un Roster completo in tutti i suoi reparti e con le rotazioni allungate a 9 effettivi. Una situazione impensabile prima della sosta natalizia. La Società Verolana, infatti, oltre all’innesto di Santos Brum, può ora contate sul recupero dall’infortunio di Renzi e Galuppi, pedine fondamentale per dare fiato ai Senior Giallo-Rossi.

Neanche il tempo di festeggiare però, che i giocatori ciociari saranno di nuovo in campo giovedì 13 nel recupero infrasettimanale della gara contro il Basket Cassino.

Appuntamento per tifosi ed appassionati alle ore 19:45 presso la Tensostruttura PalaCoccia.

Uisp XVII Roma 68 – Pallacanestro Veroli 2016 76

Pall. Veroli: Fiorini G. 13, Fiorini M. 11, Vinci 5, Mauti 13, Iannarilli 2, Galuppi 5, Santos 21, Renzi 6, De Francesco, Fontana n.e, Coach De Rosa, Assistente Magnone, Preparatore Pagliarella

Dirigenti Cerro, Baldassarra, Igliozzi.




Coronavirus, può rimanere infettivo sulle superfici fino a 9 giorni

Il coronavirus può rimanere infettivo sulle superfici degli oggetti a temperatura ambiente fino a 9 giorni. In compenso non è molto resistente e bastano detergenti a base di candeggina o disinfettanti a base di alcol o acqua ossigenata per ucciderlo. A far luce è una revisione di studi, pubblicata sul Journal of Hospital Infection. Il periodo di incubazione del coronavirus potrebbe estendersi fino a 24 giorni, 10 in più di quanto indicato fino ad ora. Lo riporta il britannico Independent citando uno studio di ricercatori cinesi, co-firmato dal dottor Zhong Nanshan, il medico che scoprì il virus della Sars nel 2003 e che sta lavorando come consulente per affrontare l’attuale epidemia. Troppi falsi negativi in Cina dal test più diffuso per la diagnosi del coronavirus 2019-nCoV, ossia il test Nat (nucleic acid test) per la ricerca del materiale genetico del virus: la denuncia, riportata dalla stampa cinese e pubblicata sulla rete della Società internazionale per lo studio delle malattie infettive, arriva dal direttore dell’Accademia cinese delle Scienze mediche, Wang Chen. Il problema non riguarda l’Italia, dove nei test si esegue sempre una procedura di controllo, spiega Andrea Crisanti, ordinario di Malattie infettive dell’Università di Padova. “In Italia facciamo controlli positivi perché abbiamo un controllo positivo”, osserva l’esperto riferendosi alla sequenza sintetica del materiale genetico del coronavirus ottenuta nel suo laboratorio e messa a disposizione della comunità scientifica.

I bambini provenienti dalla Città Militare della Cecchignola sono senza febbre e in buone condizioni generali. Il primo test è risultato negativo per la ricerca del nuovo coronavirus”. Lo rende noto lo Spallanzani nel suo bollettino quotidiano. In caso di nuova negatività al secondo test, oggi pomeriggio, potranno tornare alla Cecchignola. Invece “la coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al virus, è tuttora ricoverata in terapia intensiva. Le loro condizioni cliniche sono stazionarie, con parametri emodinamici stabili. Continua il trattamento antivirale. La prognosi è tuttora riservata” . “Sono stati valutati, ad oggi, presso la nostra accettazione 53 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 38 risultati negativi al test, sono stati dimessi”. “Quindici pazienti sono tuttora ricoverati – è spiegato – 3 sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva ed il giovane proveniente dal sito della Cecchignola), 10 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato, 2 sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici”.




Us Palestrina, si dimette il presidente Augusto Cristofari

“Dopo oltre 10 anni di smisurata passione e dedizione ai colori arancio-verde, questa mattina ci sono giunte le dimissioni da parte del Presidente Augusto Cristofari. – Fanno sapere dall’Us Palestrina –  La decisione, – proseguono – che ha i crismi dell’irrevocabilità, è stata dolorosamente maturata a seguito dei fatti accaduti nel corso della partita svoltasi ieri 09 febbraio ore 11:00 tra US Palestrina 1919 ssarld – ASD Città di Valmontone, valevole per il campionato Under 14 Regionali Maschili Girone D.
Nell’occasione è stato autorizzato, contrariamente alle chiare disposizioni prefettizie (vedasi ordinanza n.84905/2011/Area I O.S.P.) e nonostante la contrarietà della Scrivente, l’accesso allo stadio del pubblico, mettendo così a repentaglio l’incolumità dello stesso ed esponendo al contempo sia la Società U.S. Palestrina 1919 ssarld sia il Presidente al concreto rischio di provvedimenti sanzionatori da parte delle competenti Autorità Amministrative e Giurisdizionali. Per queste ragioni – cocnludono – la Soc. tutta, si rammarica per l’accaduto e le conseguenti dimissioni del Presidente Cristofari”.




Iva e Fondo salva-stati: tutte bugie?

Quello che lo scorso sabato era in prima pagina su un ‘giornalone’ come ‘Il tradimento di Conte’ era prevedibile ed ampiamente previsto.

Riguarda l’aumento dell’IVA e il cosiddetto ‘Fondo salva-stati’, che prevede un versamento miliardario da parte degli Stati europei – compresa l’Italia – di una cifra pari a 700 miliardi di euro (praticamente 1.400 miliardi delle vecchie lire, un bilancio statale) ad un organismo sempre targato UE, che non si sa da chi sarà controllato e gestito, né si potrà intervenire sull’utilizzo dei denari del fondo.

E comunque i gestori del fondo godranno, per regolamento – ma chi li approva ‘sti regolamenti europei? – di una immunità totale, che non ha neanche il capo della BCE.

Roba da ex Unione Sovietica

Il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato, in quel giorno di giugno, a Bruxelles, segretamente, anche contro il parere del suo stesso governo, all’insaputa degli Italiani, e senza che il nostro Parlamento – esautorato ancora una volta da una sinistra che strepita ogni volta che vien messa la fiducia, purchè non la mettano loro – abbia potuto minimamente discutere il provvedimento, come si fa in una sana democrazia. Il ‘coup d’etat’ di Conte è stato attuato in segreto perché evidentemente lesivo degli interessi della nostra nazione e di tutti i cittadini, gli unici che dovranno versare nelle casse dello Stato i 125 miliardi e rotti necessari, così evitando che un’opposizione legittima potesse trovare mille motivi per negoziare una tale firma – e di motivi ce ne sarebbero stati. ‘Pizzicato’ da Salvini con le mani nella marmellata, abbiamo visto il premier veramente in difficoltà, in quei giorni. Fino a che un provvidenziale Gualtieri non lo ha cavato dai guai, asserendo, e mettendoci il suo bel faccione, che il provvedimento, pur se firmato, avrebbe ancora potuto essere discusso e rivisto. Cosa che a tutti è parsa da fantascienza, e che, puntualmente s’è scoperta non essere aderente alla realtà. In soldoni, la cifra che l’Italia – per meglio dire, Giuseppe Conte – s’è impegnata a versare alle già pingui casse europee è, in totale, di 125,40 miliardi di euro, una parte dei quali, cioè 14,33 miliardi, è già stata versata. La differenza fa 111 miliardi, che Conte si è impegnato, a nome di un governo mai interpellato, di un Parlamento debitamente esautorato, e di un popolo artatamente tenuto all’oscuro, a versare entro sette giorni a semplice richiesta. Viene da chiedersi da che parte stia il nostro presidente del Consiglio. In più, pare che quel denaro servirà più che altro ad acquistare titoli tossici detenuti dalle banche tedesche. Di tutti gli Stati EU solo la Francia e la Germania versano più di noi, rispettivamente 132,70 la patria di Macron, e 190,02 la Germania, che praticamente finanzia sè stessa. Ironia della sorte, denaro che l’Italia, per regolamento, non potrà utilizzare qualora il nostro Stato avesse bisogno d’essere ‘salvato’, a causa del suo alto debito pubblico. Viene da chiedersi come sono stati fatti i conti, visto che dei 700 circa miliardi in preventivo l’Italia da sola ne versa quasi un sesto: ma le nazioni dell’UE, dopo la Brexit, non sono 27…? Rimane il fatto che una manovra come questa fa cadere, oltre che la stima verso il personaggio, anche la sua dichiarazione d’esser lui ‘L’avvocato degli Italiani’.

Se questo è l’avvocato, scusate, ma preferisco difendermi da solo

Ha un bel tuonare contro ‘l’uomo forte al governo’, il buon Giuseppi: in realtà è esattamente la parte che sta interpretando. Cioè, in pratica, l’uomo forte è lui, e questo è il ruolo che interpreta, pur criticandolo quando viene attribuito ad altri. Infatti chi, se non un ‘uomo forte’ che non deve dar conto a nessuno, sarebbe volato a Bruxelles, bruciando altro denaro dell’italico bilancio? Insomma, potremmo dire ‘un Macron della mutua’.  Anche il suo presenzialismo esasperato lo porta ad essere ovunque, abito blu, camicia sempre con lo stesso modello di colletto, cravatta blu, scarpe nere. Mentre Zingaretti gli fa da colonna sonora, promettendo alla leggera posti di lavoro, rinascita, ripresa economica e simili: ma non eravamo ‘fuori dal tunnel’ già ai tempi di Gentiloni? C’è un bel proverbio napoletano che recita così: “Chiacchiere e tabacchiere ‘e legno, ‘o Banc’ ‘e Napul’ non l’impegna”. E mentre Di Maio, avendo furbescamente rinunciato alla guida del partito – solo di nome ma non di fatto, comunque sotto la copertura di Casaleggio e Grillo  –  tutto fa tranne che il ministro degli Esteri: un mestiere che non s’improvvisa.

Altro argomento del giorno è la ‘rimodulazione’ dell’IVA

Anche qui gli Italiani sono stati gabbati. Ma anche questo era prevedibile e ampiamente previsto, ancorché negato a gola spiegata, considerando lo scarso spessore dei personaggi che abbiamo al governo – un governo ‘abusivo’, che ha una maggioranza solo in Parlamento. E che schiva le elezioni perché sa che andrebbe a casa. Dopo il ‘gran rifiuto’ di Salvini, e la creazione di questo manipolo governativo, tutti i tiggì trasmettevano i soliti messaggi politici di personaggi anche poco conosciuti – peones – che dichiaravano che avevano ‘scongiurato’ l’aumento dell’IVA: quella tassa che il cattivo Salvini avrebbe voluto aumentare, e che invece, con l’intervento di Sir Galahad, senza macchia e senza paura, era stata messa da parte. Come? Con magheggi economici che certamente una destra brutta, cattiva e fascista non avrebbe saputo mettere in atto. Loro, invece, i ‘buoni’, erano anche bravi, e avrebbero ‘messo dei soldi nelle tasche degli Italiani’: non come chi quei soldi li voleva togliere. Ma quando la coperta è corta, rimane solo la menzogna. La realtà oggi è che si affaccia una ‘rimodulazione’ dell’IVA, quella tassa che era – ed è – soltanto richiesta dall’UE (ce lo chiede l’Europa, ricordate?) e non da Salvini. Il quale, anzi si pronunziò contro l’aumento di una imposta che avrebbe ricadute a pioggia su qualsiasi bene primario o secondario. E toglierebbe soldi dalle tasche degli Italiani. Cosa significa ‘rimodulare’? è un altro termine che significa ‘aumentare’? Allora, come al solito, come nel caso della firma al MES, ci hanno presi in giro. Non hanno preso in giro soltanto quelli che votano a destra, ma anche i loro stessi elettori. E quando lo capiremo che di questa gente non ci si può fidare? Certamente non sappiamo ‘di chi’ fidarci. Ma almeno, se ti prendono in giro così spudoratamente, mandali a casa!




Pallanuoto femminile, A2: F&D Waterpolis, vittoria dopo una gara emozionante contro la Vis Nova (10-8)

Davanti ad un Evolution Fit Village gremito l’F&D Waterpolis ottiene la terza vittoria in tre gare del campionato di Serie A2 femminile e si porta a punteggio pieno in cima alla classifica del Girone Sud. Le ragazze di mister Di Zazzo hanno dato vita ad un match emozionante e ricco di capovolgimenti di fronte, complice l’aggressività della Roma Vis Nova, rimasta in partita fino alla fine e capace di dare filo da torcere a Minopoli e compagni.

Primo tempo molto equilibrato, per l’F&D Carrasco va subito il gol ma le ospiti pareggiano e sorpassano. Nel finale, però, ancora Carrasco riporta in parità il match. Nel secondo tempo le porte sembrano stregate, la compagine veliterna colpisce diversi legni e alla fine subisce il terzo gol: si va a metà gara sul 2-3, a sorpresa. Negli ultimi due quarti però non c’è storia e nonostante la strenua resistenza della Vis Nova grinta e carattere determinano il risultato in favore dell’F&D: grazie al 4-2 del terzo parziale e al 4-3 dell’ultimo parziale il punteggio finale recita un 10-8 sofferto ma meritato. A segno per le dieci marcature veliterne la cubana Carrasco con ben sei reti, Piscopo con una doppietta, Carosi e Rosini.

L’F&D Waterpolis rispetta il pronostico e si presenta al meglio al big match di domenica 16 febbraio: la squadra di mister Di Zazzo, infatti, sarà di scena a Tolentino contro un’altra squadra a punteggio pieno e tra le favorite per il salto in A1. Sarà un altro banco di prova molto difficile in un campionato dove nessuno regala nulla, come dimostrato dalle prime tre uscite stagionali.

F&D WATERPOLIS: MINOPOLI, CARRASCO (6), DE MARCHIS, ZENOBI, ROSINI (1), CAROSI (1), BERTINI, DE CUIA, APREA, PISCOPO (2), BAGAGLINI, MECCARIELLO.

ROMA VIS NOVA: CIARDI, LUPO, CICCONE G. (1), RAVETTA, RAPA (1), CICCONE A., FORTUGNO (1), VARGAS, RISERI (1), BOLDRINI (2), DI MARCANTONIO, AUGUSTI, LAMATE (2).




Anguillara Sabazia, Manciuria (AnguillaraSvolta): “Pentastellati allo sbando. Ormai si interrogano da soli”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – “L’ipocrisia pentastellata ci ha abituato a tutto, come nel caso dell’ex capo politico Giggino Di Maio, che dopo le sonore sconfitte elettorali, pur di ottenere visibilità, a giorni scenderà in piazza insieme agli altri ministri grillini contro il governo di cui fa parte ed è socio fondatore.

Ad Anguillara Sabazia gli amici di Grillo non vogliono essere da meno: a un anno dalla fine del mandato cominciano a presentare alla maggioranza di cui sono parte operativa, interrogazioni o altri strumenti di controllo di atti amministrativi che nel 2016 si erano ripromessi di risolvere tempestivamente”. Sergio Manciuria, Presidente di AnguillaraSvolta, commenta così le richieste di chiarimenti alla Giunta di Anguillara presentate dal consigliere alla scuola De Rosa riguardanti la piscina comunale e zona 167 Le Fontane.

“L’azione politica del consigliere semplice De Rosa non ci stupisce affatto, magari dopo il capolavoro di cui è stato capace sull’agibilità ed esecuzione dei containers di via Duca degli Abruzzi – ironizza il referente sabatino –  finge di interessarsi di due questioni che ad Anguillara conoscono anche i sassi, per dimostrare di essere all’oscuro di ciò che gli accade intorno. Come se  questo bastasse per non essere additato come l’unico incapace della ‘diversamente Amministrazione’ Anselmo”.

“Sappiamo benissimo che l’iniziativa del delegato alla scuola non è per nulla nobile – evidenzia il presidente – mentre lo sarebbe la soluzione dei problemi sui quali presenta ridicole interrogazioni. Probabilmente, scorgendo all’orizzonte le prossime elezioni amministrative, è alla spasmodica ricerca di risorse comunali per assecondare l’utopia del mega progetto sulla nuova scuola, piuttosto che dare corso immediato ai lavori sulle criticità statiche evidenziate nelle vulnerabilità.

In questa direzione abbiamo presentato osservazioni al piano triennale delle opere pubbliche senza urtare gli obiettivi di una Giunta in agonia e allo sbando, chiedendo solo di assegnare il mutuo per i plessi con le carenze strutturali, compresa Via Verdi ora in stato di abbandono”.

“La messa in scena di abbaiare
alla luna per redimersi e distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dai
propri imperdonabili errori perpetrati sulla pelle dei bambini – ribadisce l’esponente politico – attesta
senza ombra di dubbio la pochezza politica e umana di un amministratore inviso
agli occhi dei cittadini. Piuttosto che intasare gli uffici con domande di cui
conosce già la risposta, spieghi cosa ha fatto lui per porvi rimedio visto che
dal 2016 addossa misfatti a chi lo ha preceduto nascondendo sistematicamente le
proprie colpe amministrative”.

“Vorremmo ricordare a questa
Giunta fallimentare, al netto delle diatribe interne – sottolinea Manciuria – che si erano obbligati a
trovare soluzioni sia per quanto riguarda il completamento della piscina – ricordando
che a metà 2018 è stata affidata nuovamente la progettazione della copertura e
i lavori avrebbero dovuto completarsi l’anno successivo – sia il completamento
della Zona 167 Le fontane dove, se non ricordiamo male, ci sono due terreni
ceduti senza aver ricevuto il corrispettivo da parte della Regione Lazio, ed i
bandi per l’assegnazione delle aree sono appesi alla nomina di una nuova commissione”.

“Visto che De Rosa è in vena di trasparenza – aggiunge Manciuria – faccia il piacere di interrogare la sua maggioranza anche sulla famosa Anguillara-Cesano data per quasi conclusa a settembre scorso, quando invece la variante puntuale è ancora in itinere, oppure illumini il suo collega consigliere Liberati sulla conclusione fantasma dei bandi per il famoso crossodromo e strutture sportive.

La politica seria – conclude il presidente di AnguillaraSvolta – si basa sui fatti, mentre quella degli incapaci e invidiosi sociali, una volta al comando, esclusivamente su giustificazioni, parole sterili e prive di un qualsivoglia riscontro concreto”.




Il Questore di Terni Roberto Massucci, insignito dal Presidente della Repubblica del titolo onorifico di Grande Ufficiale, diventa Socio nazionale dell’ANCRI

La tessera sociale gli è stata consegnata dal presidente dell’Ancri Tommaso Bove e dal prefetto Francesco Tagliente a margine della celebrazione della “Giornata dell’Amore per il Tricolore”, organizzata dalla Questura di Terni, in collaborazione con L’ANCRI e il Comune, in occasione dei festeggiamenti di San Valentino, il Santo patrono della città umbra e degli innamorati.

Il Prefetto Tagliente, motivando l’ingresso in ANCRI del Questore Roberto Massucci, ha richiamato il comune percorso professionale e modo di sentire i valori e i principi richiamati nella nostra Costituzione e l’applauditissimo intervento fatto poco prima alla platea dal Questore con richiami alle vicende più toccanti del suo percorso professionale che ha suscitato emozioni e profonde riflessioni sui valori e sulla importanza del Tricolore e degli altri simboli della Repubblica.

Tra i presenti nella sala blu di palazzo Gazzoli, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, i prefetti di Perugia e di Terni, i sindaci dei 33 comuni della provincia di Terni, il Questore di Perugia, i vertici della magistratura e delle Forze e corpi di Polizia dell’Umbria, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, Dirigenti, Funzionari, Agenti e amici provenienti da varie città, i rappresentanti delle comunità straniere residenti e, in primo piano, al centro delle attenzioni, oltre 100 studenti delle scuole “Casagrande – Cesi”, “Renato Donatelli” e “Sandro Pertini”.

Dopo il saluto del questore, Roberto Massucci, del prefetto Emilio Dario Sensi e del sindaco Leonardo Latini, del presidente dell’Associazione nazionale degli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Tommaso Bove e del prefetto Francesco Tagliente, la cerimonia – presentata dal giornalista Rai Marco Mazzocchi – è proseguita con l’esibizione della Fanfara della polizia di Stato, che ha eseguito l’Inno di Mameli, e con un’interpretazione del vice ispettore Stefano De Majo sul tema ‘La polizia e il Tricolore’. A concludere la giornata l’intervento del Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli




Il Giorno del Ricordo e il pericoloso integralismo ideologico: intervista al Prefetto Francesco Tagliente

Tagliente: Il 27 gennaio e il 10 febbraio, due date simbolo per l’intera collettività, scelte per ricordare la ferocia dell’uomo sull’uomo e per onorare tutte le vittime di quei tragici avvenimenti e le tragedie umane,
causate dalla guerra

Prefetto Tagliente, oggi è un’altra data importante… La necessità di non dimenticare le tragedie umane, causate dalla guerra, viene garantita anche con le celebrazioni delle solennità nazionali.
Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano- dalmata, delle vicende del confine orientale. Istituita con legge 30 marzo 2004 n. 92. Soltanto 15 giorni fa, il 27 gennaio, abbiamo celebrato la “Giornata della Memoria” per commemorare le vittime dell’Olocausto. Due date simbolo per l’intera collettività, dunque, scelte per ricordare la ferocia dell’uomo sull’uomo e per onorare le vittime di quei tragici avvenimenti.

Che cosa rappresenta il Giorno del Ricordo? Il Giorno del ricordo vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Coltivare la memoria di quanto è accaduto è indispensabile anche per ristabilire la verità storica.

Quattordici anni fa la prima celebrazione…
Sì. Il primo anno in cui si celebrò il Giorno del ricordo fu il 2005. Il 9 febbraio, l’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi, fece un comunicato, nel quale espresse la propria soddisfazione per l’istituzione della solennità:
rivolgendo il proprio pensiero «a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia» affermò che «Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni. Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del
secondo conflitto mondiale e dei drammi che ne seguirono».
A partire dal 2006 la ricorrenza viene celebrata annualmente dalle massime autorità politiche italiane con una cerimonia solenne, svolta spesso nel palazzo del Quirinale, al cospetto dei Presidenti della Repubblica
succedutisi negli anni, i quali, oltre a conferire le onorificenze alla memoria ai parenti delle vittime hanno pronunciato, in molti casi, emozionanti discorsi. Il Quirinale per la seconda celebrazione del Giorno del ricordo organizzò la prima delle cerimonie solenni che poi si succedettero di anno in anno.

Ripercorrere le tappe e riflettere sulle azioni e le parole, secondo lei Prefetto è importante? Senz’altro. E’ molto interessante rileggere alcuni passaggi del messaggio del Presidente della Repubblica Ciampi rispetto ai drammatici fatti delle foibe e dell’esodo: “L’odio e la pulizia etnica sono stati l’abominevole corollario dell’Europa tragica del Novecento, squassata da una lotta senza quartiere fra nazionalismi esasperati”. “La Seconda guerra mondiale, scatenata da regimi dittatoriali portatori di perverse ideologie razziste, ha distrutto la vita di milioni di persone nel nostro continente, ha dilaniato intere nazioni, ha rischiato di inghiottire la stessa civiltà europea”. “L’Italia, riconciliata nel nome della democrazia, ricostruita dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale anche con il contributo di intelligenza e di lavoro degli esuli istriani, fiumani e dalmati, ha compiuto una scelta fondamentale. Ha
identificato il proprio destino con quello di un’Europa che si è lasciata alle spalle odi e rancori, che ha deciso di costruire il proprio futuro sulla collaborazione fra i suoi popoli basata sulla fiducia, sulla libertà, sulla
comprensione”.

Queste parole, secondo Lei, hanno fatto breccia nelle coscienze? Non come avrebbe dovuto essere. Indubbiamente, legge istitutiva e celebrazioni istituzionali non sono stati sufficienti per placare polemiche e contromanifestazioni. Fin dalla prima celebrazione del Giorno del ricordo nel 2005 da diversi gruppi dell’estrema sinistra furono organizzate delle contromanifestazioni in occasione del 10 febbraio, con la
partecipazione di alcuni storici d’area.

Anche oggi, probabilmente da qualche parte in Italia ci saranno atti vandalici, manifestazioni, disordini…
Il 10 febbraio del 2007, da Questore di Firenze, ho dovuto a gestire una manifestazione di piazza molto critica, per la contestazione, diciamo un po’ vivace di un corteo diretto al Largo Martiri delle Foibe per la deposizione di una corona di fiori. Dovette interessarsi al caso anche il Ministro dell’Interno. Ancora oggi, in molte località dell’Italia si registrano atti di vandalismo contro vari simboli dell’esodo e delle foibe, spesso in prossimità delle celebrazioni del 10 febbraio. Vengono ancora prese di mira le targhe
innalzate in luoghi pubblici e i monumenti a memoria delle vittime.
E’ bene tenere presente che il 27 gennaio e il 10 febbraio, vanno considerate due date simbolo per l’intera collettività, scelte per ricordare la ferocia dell’uomo sull’uomo e per onorare tutte le vittime di quei tragici
avvenimenti e le tragedie umane, causate dalla guerra.

A chi va il suo pensiero oggi?
Il nostro pensiero e la nostra vicinanza vanno, oggi, a tutti i familiari delle vittime degli efferati massacri delle foibe ed ai rappresentanti delle associazioni che mantengono viva la memoria di quella tragedia e
dell’esodo di intere popolazioni, portatrici di identità culturali e tradizioni che non devono essere cancellate Giornate come questa devono rappresentare momenti di riflessione perché situazioni così dolorose siano
per sempre consegnate al passato. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare chi fu ucciso o costretto ad abbandonare la propria terra per restare fedele alla propria identità culturale di lingua e tradizioni. È importante che tragedie come quelle delle Foibe e della Shoah rimangano stampate nella memoria collettiva affinché si consolidi, soprattutto nelle giovani generazioni, un profondo spirito di solidarietà, tolleranza e comprensione verso i propri simili, qualunque sia la loro estrazione geografica, storica, politica, religiosa e sociale.




Under 17 maschile, vince l’F&D Waterpolis. Di Zazzo: “Il gruppo viene prima di tutto ”

Under 17 maschile, vince l’F&D Waterpolis. Di Zazzo: “Il gruppo viene prima di tutto”

Vittoria importante per l’Under 17 dell’F&D Waterpolis, che supera il Maniampama 16-11 dopo una bella prestazione collettiva. La squadra di mister Cristian Di Zazzo si è subito portata avanti nel primo parziale, chiuso sul 6-2, per poi arrotondare nel secondo (4-2) e amministrare negli ultimi due, terminati 3-3 e 3-4. A segno Cugini (doppietta), Isopi (doppietta), Prati, Briganti (quattro reti), Di Santantonio (cinque reti), Ferrante e Fontana. Il primo a commentare nel post-partita è stato il capitano, Iacopo Di Santantonio: “Gara sulla carta non facile, il primo tempo lo abbiamo giocato alla perfezione, da squadra e con cervello, senza mai andare in difficoltà. Possiamo e dobbiamo migliorare in vista delle semifinali. Portiamoci questi tre punti a casa: testa bassa a lavorare e possiamo levarci tante soddisfazioni”. Anche Briganti, autore di un poker personale, ha commentato il match dei suoi: “Siamo stati concentrati all’inizio, poi dopo la metà del secondo tempo siamo andati un po’ in difficoltà subendo gol stupidi. Resta di buono il risultato ma abbiamo molto da migliorare soprattutto di testa. Dobbiamo ascoltare di più l’allenatore, essere più costanti nella concentrazione: se fossimo stati concentrati come nel primo tempo non sarebbe finita 16-11”. Il portiere Mastrangeli invece ha definito la partita “tosta, in attacco siamo stati quasi perfetti anche grazie al centroboa. In difesa qualche abbaglio di troppo ci ha fatto subire gol evitabili”. Mister Cristian Di Zazzo, al netto dell’autocritica dei suoi ragazzi, non può che essere soddisfatto: “Faccio i complimenti ai ragazzi, al giro di boa siamo a punteggio pieno e potremo lavorare con tranquillità per crescere tutti insieme sia tatticamente che fisicamente per farci trovare pronti. Oggi alcuni atteggiamenti non mi sono piaciuti, si deve migliorare e si deve avere rispetto del gruppo: il gruppo prima di tutto, anche dell’allenatore”.

F&D WATERPOLIS: Mastrangeli, Cugini (2), Isopi (2), Prati (1), Rei, Cedroni, Briganti (4), Di Santantonio (5), Ferrante (1), Crespi, Fontana (1), Schiavi, Voncina.

MANIAMPAMA: Zarlenga, Arcivieri F., Valente (1), Capitani (2), Galuppi (5), Arcivieri C. (3), Martini, Izzo, Trionfera, D’Itri, Quaglieri, Croce.

Rocco Della Corte

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Ssd Roma VIII (calcio, I cat.), Alliaj e la prima gioia: “Non volevamo assolutamente perdere”

Roma – La Prima categoria della Roma VIII esce con un buon punto dal match di Tor Lupara, pareggiato per 1-1. La squadra capitolina, dopo essersi vista negare un netto rigore a Ciferri nel primo tempo, è andata sotto a metà ripresa e ha pareggiato a sette minuti dal termine grazie alla prima rete stagionale di Reinold Alliaj, difensore centrale classe 1997 arrivato in estate dall’Atletico Torrenova: “Sono molto contento per questo gol, non volevamo assolutamente perdere questa partita e non lo avremmo meritato anche se è stato un match complicato come ci aspettavamo. D’altronde tutte le avversarie mettono qualcosa in più contro di noi, sapendo che stanno affrontando la capolista. Noi siamo stati bravi a rimanere in partita anche quando siamo passati in svantaggio e con tanta determinazione abbiamo raggiunto l’1-1: una sconfitta ci avrebbe tolto un po’ di entusiasmo e quindi ci prendiamo questo punto con soddisfazione anche se nel finale abbiamo pure rischiato di vincerla”. La Sanpolese ha approfittato della “frenatina” della Roma VIII e ha agganciato i capitolini in vetta al girone: “Ma cambia poco per noi, dobbiamo solamente proseguire sulla nostra strada, consci di avere un organico molto importante e tante alternative – rimarca Alliaj – Serve mantenere alta la concentrazione durante le gare ufficiali e allenarci con impegno e intensità durante la settimana”. Il giovane difensore parla della sua esperienza alla Roma VIII: “Mi ha voluto qui il patron Valerio Virzi con cui avevo giocato tempo fa e sono contento della scelta fatta. Mi trovo bene con il gruppo e sono contento dello spazio che mi sto ritagliando: anche nel reparto dei centrali difensivi c’è tanta qualità, basti pensare alla presenza di gente come Di Mena e Pianelli”. Nel prossimo turno la formazione capitolina di mister Dino Di Julio ospiterà lo Sporting Guidonia ultimo della classe con appena due punti in carniere… “Non bisogna sottovalutare nessuno, ma al di là dell’avversario noi dobbiamo scendere in campo pensando a giocare il nostro calcio” conclude Alliaj.




Colleferro (calcio, Promozione), altra vittoria. Cerroni: “I play off? Se le vinciamo tutte…”

Colleferro (Rm) – La Promozione del Colleferro ha confermato il suo ottimo momento anche nel match di ieri mattina sul campo del Rocca Priora. La squadra di mister Antonio Battistelli ha vinto 2-0, dando continuità ad una serie di buone prestazioni fatte nell’ultimo mese in cui sono arrivate quattro vittorie (13 punti nel girone di ritorno, il miglior rendimento del girone assieme al Monte San Giovanni Campano in questo “scorcio”). “Non era una partita semplice – dice l’attaccante classe 1992 Samuele Cerroni, a bersaglio con il rigore del 2-0 dopo il vantaggio realizzato da Bernabei sempre nel corso della ripresa – Di fronte avevamo un avversario scorbutico che già all’andata ci aveva fermato sul 2-2 e che comunque è in una buona situazione di classifica. nel primo tempo la gara è stata equilibrata e con poche opportunità, ma ero molto fiducioso di poterla vincere. Nella ripresa abbiamo inciso di più cogliendo un prezioso successo”. La formazione rossonera è attualmente al sesto posto solitario, anche se le prime tre della classe rimangono un po’ lontane nonostante il k.o. della Lupa Frascati nello scontro diretto di Ferentino: “Purtroppo abbiamo perso un po’ di terreno nella prima parte di stagione – osserva Cerroni – Ma abbiamo il dovere di provarci fino alla fine, poi tireremo le somme e vedremo dove saremo arrivati. Se riuscissimo a fare un filotto di vittorie i giochi si potrebbero riaprire”. L’attaccante ha segnato il suo 14esimo gol con la maglia del Colleferro che aveva già vestito qualche anno fa: “Sono stato nella squadra dei vari Neri, Corrado e Morelli e mi ha fatto piacere poter tornare in questa stagione: ringrazio mister Battistelli e il direttore sportivo Di Cori per avermi dato questa possibilità e i miei compagni che mi stanno mettendo nelle condizioni di fare una buona annata anche a livello personale”. Nel prossimo turno per il Colleferro ci sarà una partita altamente stimolante, quella con il Città di Monte San Giovanni Campano capolista: “Conosco diversi giocatori che sono stati miei compagni di squadra all’Anitrella nella passata stagione, so che hanno qualità e che sono un grande gruppo. Noi, però, proveremo a metterli in difficoltà con le nostre armi anche se non so se avremo a disposizione un giocatore importante come Amici che è uscito anzitempo nel match di ieri. In ogni caso chi scenderà in campo darà il massimo per provare ad allungare questo momento molto positivo”.