Commissione Giustizia del MISE: l’avvocato Angelo Lucarella designato per ASSOCONSUM

Angelo Lucarella, avvocato pugliese di Martina Franca, esperto di
contenzioso tributario, designato da poche ore per fare ingresso nella
Commissione “Giustizia e Legislazione”
istituita dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Si tratta di una delle otto Commissioni che il MISE ha istituito nell’ambito delle attività istituzionali del CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori); quest’ultimo nato di fatto con la famosa riforma del 1998 confluendo, successivamente, nel c.d. Codice del consumo del 2005.

L’Avv. Lucarella, da pochissimi mesi chiamato a presiedere la Consulta
Legale Nazionale di AssoConsum, precisa:

“Con comunicazione del
18 febbraio 2020 mi è stato notiziato di esser stato designato per far parte
della Commissione “Giustizia e Legislazione” istituita in seno al Ministero
dello Sviluppo Economico.

In attesa della ratifica
della nomina ministeriale, dopo aver assunto da qualche mese la presidenza della
Consulta Legale Nazionale Asso-Consum, non posso che sentirmi onorato di poter
rappresentare ai più alti livelli istituzionali le questioni giuridiche più
delicate e i problemi più diffusi e sentiti da parte dei cittadini. Spero che
il mio contributo in sede di Commissione Giustizia al MISE possa essere utile a
migliorare, pur nel piccolo, l’evoluzione normativa italiana nel prossimo
futuro”.




Renzi lancia “il sindaco d’Italia” e sulla situazione economica chiede abolizione del reddito di cittadinanza

Matteo Renzi parla a Porta a porta. Hanno provato a cacciarmi dalla
maggioranza, dice il leader di Italia Viva. “Non
ce l’hanno fatta ma ci hanno provato: hanno cercato di raccogliere i senatori
responsabili che vorrebbero prendere il nostro posto
. Ma se
vogliono farlo non c’è niente di male. Se il presidente del Consiglio o qualche
suo collaboratore vogliono sostituirci non c’è nulla di male, ma la prossima
volta farebbero meglio a riuscirci”. “Io
non voglio morire grillino
. Sono colpito dal modo in cui il Pd
ha inseguito i grillini. Non diventeremo la sesta stella’. Il casus belli resta
la giustizia con la prescrizione. Se non viene ritirata la proposta Bonafede e
se non ci sarà accordo, Renzi conferma la possibilità di presentare una mozione
di sfiducia.”Penso proprio che sarà così. Spero che ci sia buonsenso e si
arrivi all’accordo”. Ma la vera sfida è la proposta del leader di Italia
Viva sull’elezione diretta del premier. “Siccome
non si può andare avanti così con le scene che abbiamo visto, fermi tutti:
faccio un appello a tutte le forze politiche, a Zingaretti, Di Maio, Crimi,
Conte, Leu, Salvini, Berlusconi, Meloni. Dico: portiamo il sistema del sindaco
d’Italia a livello nazionale. Si vota una persona che sta lì cinque anni ed è
responsabile
. Per me la soluzione è l’elezione diretta del
presidente del Consiglio”. E a supporto della sua proposta: “Lancerò una raccolta di firme, insieme
al lavoro preparatorio che faremo
” con gli altri partiti,
“perché si arrivi al sindaco d’Italia”. “Ci sono due modi diversi” per fare la
riforma del premierato
: “Il primo è il modello del patto
del Nazareno che non toccava la forma di governo, per cui Berlusconi non votava
le mie leggi ma c’era un patto istituzionale per cambiare le regole. L’altra
ipotesi è l’esempio del governo Maccanico che non vide la luce nel 1996, è il
governo stesso a essere istituzionale o costituzionale”. Lo dice il leader
di Italia viva Matteo Renzi a Porta a porta. Che rilancia: “E’ secondario
il tema di chi fa il presidente del Consiglio se c’è il grande obiettivo della
grande riforma” del premierato. “Se portiamo a scegliere per una
persona che per cinque anni governa, l’Italia diventa competitiva. Evitiamo
l’indecorosa pagliacciata dello scontro quotidiano”. “Non butto la palla in tribuna perché
quand’anche cadesse il governo non si può votare fino all’autunno, quando mai
nella storia si è votato.
E’ presumibile pensare che almeno
fino al 2021 non si vota. Siccome non si può votare per un impedimento tecnico,
dico che è il momento di guardarsi negli occhi e
pensare prima agli italiani e poi ai partiti
” dice il
leader di Italia viva Matteo Renzi a Porta a porta lanciando la proposta di
riforma per l’elezione diretta del premier.

Poi Renzi risponde
direttamente a Conte sulla
situazione economica
. “Conte
vuole fare una cura da cavallo? Abolisca il reddito di cittadinanza
.
E’ un fallimento, se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l’1,7%
ha trovato lavoro e oggi
Gaetano Scotto, mafioso, è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di
cittadinanza
e metta i soldi per il taglio delle tasse alle
aziende”. “Occhio che arriva una recessione e allora i posti di
lavoro saltano. Allora in un clima normale forse Pd e Cinque stelle
respingerebbero la proposta dei commissari per far ripartire le opere ma in
questo clima straordinario dobbiamo finalmente sbloccare opere pubbliche per
cui i soldi ci sono già. Sono già finanziate e se partono creano ricchezza e
posti di lavoro”. 

L’apertura di Renzi
al tavolo delle riforme scatena il dibattito politica. Mentre Fraccaro (M5s) difende Bonafede,
Dario Franceschini, vicesegretario
del Pd commenta: “…mentre stavano per morire la rana chiese all’insano
ospite il perché del suo folle gesto. ‘Perché sono uno scorpione..’. rispose.
‘E’ la mia natura!'”. Così Dario Franceschini commenta, senza citarlo, le
parole di Matteo Renzi a Porta a porta. Il riferimento è alla fiaba di Esopo in
cui lo scorpione uccide la rana che lo sta portando in salvo. “Prendiamo atto delle affermazioni di Renzi sull’elezione
diretta del premier. Dopo anni, viene sulle nostre posizioni storiche. È ovvio
che Italia Viva, per essere credibile su questi temi, deve sciogliere il nodo
in merito al sostegno al governo Conte bis.
Renzi per essere
coerente e concreto deve far cadere questo esecutivo. Provvedimenti scandalosi
come lo stop alla prescrizione o il decreto intercettazioni non possono e non
devono andare avanti”. Lo afferma Mariastella Gelmini, capogruppo Fi. Il
leader di Iv raccoglie anche il no della Lega.”Avessimo un governo che fa
delle cose che non condivido, sarebbe un fatto. Ma
avere un governo che non fa nulla perchè litiga su tutto, è un dramma. Quindi
spero che si voti il prima possibile
e non esistono governini,
governicchi, accordi segreti, trucchetti di Palazzo. Prima
si vota, meglio è”
. Tace invece il premier Conte che si
trincera dietro un ‘no comment’ e fa sapere che deciderà nei prossimi
giorni 

Il decreto intercettazioni approda in Aula al
Senato senza il voto finale della Commissione giustizia.
Non è stato infatti trovata una intesa su
un emendamento della Lega (prima firma di Simone Pillon) la cui approvazione
era condizione del centrodestra per consentire di concludere regolarmente i
lavori della Commissione con il mandato al relatore. Ai fini pratici ciò non
muta le intenzioni del Governo che ha
posto la questione di fiducia in Senato che sarà espresso domani alle 12
.
Ad annunciarlo in Aula è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento
Federico D’Incà che ha posto la fiducia sul testo del decreto integrato dagli
emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia. La
presidente Maria Elisabetta Casellati ha convocato la Conferenza dei capigruppo
per decidere il prosieguo dei lavor
i.

“Mi prenderò qualche giorno per poi
lanciare una cura da cavallo per il sistema Italia – ha detto il premier Giuseppe Conte -.
Siamo in emergenza, e dobbiamo tutti lavorare, ciascuno chiaramente per le
responsabilità che si assume in base al ruolo che ha. Dobbiamo ragionare come
fossimo in emergenza, quando ragioniamo di emergenza riusciamo a coordinarci al
meglio. Non possiamo essere fanalino di coda ci sono delle situazioni anche
congiunturali. C’è l’emergenza coronavirus, ci sono le tensioni commerciali
internazionali…”. 

Una verifica in parlamento?
“Noi siamo concentrati” sull’azione di governo, “i titoli dei
giornali non mi appassionano. In questo momento siamo concentrati su una
priorità che è far crescere l’Italia”, ha aggiunto Conte, conversando con
l’ANSA, prima di lasciare il Senato, commentando l’ipotesi che si possa
stabilire un patto di legislatura sulle riforme.

LA PRECISAZIONE DEL PREMIER: “‘Questo Renzi?’ Non si dice ‘questo
Renzi’, è il senatore Matteo Renzi, leader di un partito di maggioranza, Italia
Viva”, ha detto Conte, ‘bacchettando’ benevolmente un cronista che gli
chiede se “questo Renzi” lo tenga “sulle spine”.

Intanto l’aula del Senato ha approvato la
risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni del premier Conte
sul
bilancio comunitario
. Il documento ha avuto 150 voti
favorevoli, 101 contrari e 13 astensioni. La mozione impegna il governo a
lavorare per “un bilancio europeo all’altezza delle sfide future”,
chiarendo che “la proposta del presidente Michel sul bilancio, nonostante
qualche leggero passo avanti rispetto al quadro negoziale della presidenza
finlandese, non appare ancora adeguata rispetto alle ambizioni
dell’Europa”.

LE COMUNICAZIONI DI CONTE A PALAZZO MADAMA IN
VISTA DEL CONSIGLIO UE

– “Il Parlamento non esiterebbe a bocciare un bilancio Ue inadeguato sulla
svolta verde e sugli altri temi all’ordine del giorno”, ha detto Conte,
intervenendo al Senato alla vigilia del Consiglio europeo. “L’Italia
è perfettamente consapevole di essere parte della casa comune europea ma non
siamo disposti ad accettare in nome di una rapida conclusione del negoziato un bilancio insufficiente per le
esigenze dei nostri cittadini. Sarebbe una sconfitta non tanto contabile, ma
politica”. 

“Rispetto all’ambizione
rilevata nel programma della commissione europea” guidata da Ursula von
der Leyen, nella proposta Michel sul quadro finanziario pluriennale “resta
poca traccia”.

“Quello di domani si
presenta come un vertice complesso e complicato per il fatto che la proposta
non rispetta le aspettative di dotare il bilancio Ue di strumenti
innovativi”, dice Conte. “La proposta che il presidente Michel ha
fatto circolare il 15 febbraio apporta alcuni, lievi, avanzamenti rispetto alla
proposta fatta durante la presidenza finlandese” ma “resta comunque
inadeguata” rispetto agli obiettivi dell’Unione, dice il premier.

“Alla luce
della difficoltà della politica nazionale, sui temi della politica continentale non è possibile alcuna divisione, sarebbe un
atto sbagliato”
, ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervenendo al
Senato dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte in vista del Consiglio
europeo straordinario.

“Lei al Consiglio europeo
ci rappresenta appieno”, ha aggiunto. “Il bilancio 2021-27 è un fatto
decisivo, ci giochiamo il futuro dell’Europa. Ci aspettano mesi economicamente
molto delicati. Ci sono potenze fuori dall’Europa che giocano una partita che
io definisco profondamente sbagliata, mi riferisco alla Turchia. La Turchia non
è un problema italiano, è un problema europeo.”