Albano Laziale, Orciuoli e Ferrarini su emergenza Coronavirus: “Valutare chiusura dei mercati per diminuire il contagio”

Sono state ore importanti quelle appena trascorse per i maggiori esponenti del centrodestra di Albano che stanno cercando punti di convergenza in vista delle prossime elezioni per un nuovo governo della Città.
Massimo Ferrarini (Fdi) e Matteo Mauro Orciuoli (Lega) hanno appena partecipato a una riunione di coalizione in videoconferenza dove si è parlato di questo difficile momento di emergenza Coronavirus: “Restando in tema di responsabilità – dicono Orciuoli e Ferrarini – invitiamo il sindaco Nicola Marini a voler valutare la chiusura dei mercati settimanali come del resto stanno facendo altri sindaci. Dispiace ovviamente per i commercianti ma siamo sicuri che comprenderanno. Riteniamo che in questo momento sia fondamentale concentrarci sulla diminuzione dei contagi. La chiusura dei mercati eviterebbe le aggregazioni di persone contribuendo alla diminuzione dei casi di Coronavirus. Riteniamo che in questo momento sia importante restare uniti nell’emergenza e apportare un contributo costruttivo in una situazione davvero difficile per tutti. Invitiamo dunque i cittadini a restare a casa come stiamo facendo anche noi e sconfiggere con responsabilità questa terribile malattia”.




Coronavirus, l’OMS dichiara la pandemia

“Abbiamo valutato che il COVID-19 può essere caratterizzato come una situazione pandemica”. Lo ha annunciato il capo dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing da Ginevra sull’epidemia di coronavirus. “L’Oms ha valutato questa epidemia giorno dopo giorno e siamo profondamente preoccupati sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione”. “Nei giorni e nelle settimane a venire prevediamo un aumento del numero di casi, del numero di morti e del numero di Paesi colpiti”, ha detto ancora il direttore generale dell’Oms.




Anguillara Sabazia, scuola di via Verdi. Manciuria (AnguillaraSvolta): “Che fine hanno fatto le attività amministrative previste nell’ordinanza di chiusura?”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Verifica puntuale per la sorveglianza e messa in sicurezza del Plesso Scolastico materna-primaria di via Verdi ad Anguillara Sabazia.

Questo quanto richiesto dal presidente di “AnguillaraSvolta” Sergio Manciuria che ha scritto al Commissario prefettizio, al Segretario comunale e al Responsabile Area Tecnica del Comune di Anguillara Sabazia nonché all’Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Procura della Repubblica Civitavecchia esponendo le “condizioni di abbandono e messa in sicurezza del plesso scolastico di via Verdi” per le quali Manciuria fa presente che ad oggi non risultano effettuate e comunicate alcune delle attività amministrative previste nell’ordinanza sindacale n° 61 del 22 Maggio 2019.

Infatti nell’ordinanza della ex prima cittadina oltre a decretare la chiusura del plesso scolastico si ordina l’attivazione del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) al fine di affrontare l’emergenza scolastica della struttura e vengono attivate le funzioni tra cui le predisposizioni tecniche e di aggiornamento degli scenari di rischio. Indicando anche che tutte le attività “verranno condotte nei locali dell’edificio posto in Piazza del Comune n. 1 allo scopo di creare le condizioni operative adeguate sul piano funzionale e logistico, più rispondenti alle esigenze manifestate, in quanto opportunamente dotati delle attrezzature e degli strumenti informatici adeguati e numericamente necessari”.

Nell’ordinanza viene anche specificato che le singole funzioni, nell’ambito delle proprie competenze, si attiveranno per il coinvolgimento immediato di tutti gli organi preposti interessati, delle forze dell’ordine ad associazioni di volontariato, opportunamente informando il Capo dell’Amministrazione”.

Il presidente di AnguillaraSvolta fa dunque presente che il plesso scolastico di via Verdi continua ad essere in completo stato di abbandono evidenziando l’assenza totale di sorveglianza e manutenzione che ne accentua lo stato di supposto pericolo, dichiarato ad Horas dalla ex sindaca, con il distacco dal manto di copertura di tubazioni, si presume
elettriche o di tutela dai fulmini. E oggi, dopo che a maggio del 2019 oltre trecento bambini, insieme al personale scolastico, si sono ritrovati a dover evacuare gli edifici a seguito dell’ordinanza emanata dalla ex sindaca Sabrina Anselmo per poi ritrovarsi a dover far lezione all’interno di containers, il presidente Manciuria chiede a gran voce e con urgenza di avviare le procedure con le prove sismiche e statiche in LC 3, ovvero più prove sui materiali e sulle strutture tali da rendere più credibile il coefficiente statico, al fine di stabilirne l’effettivo utilizzo prima del nuovo anno scolastico 2020-2021.

L’Ordinanza 61 del 22/05/2019




Emergenza coronavirus, inosservanza prescrizioni: 15 persone denunciate tra Roma, Castel Gandolfo e altri comuni

ROMA – Nel corso dei servizi di controllo del territorio tesi alla verifica del rispetto delle misure urgenti decise dal Governo in tema di gestione e contenimento del virus, nelle ultime ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno ulteriormente denunciato 15 persone per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.

Nel comune di Roma, i Carabinieri hanno denunciato 4 cittadine romene, tra i 22 e 38 anni, sorprese in strada, in violazione del D.P.C.M.

Un 25enne romano, invece, è stato fermato dai Carabinieri e, oltre a non fornire alcun motivo valido della sua presenza in strada, ha opposto resistenza ai militari, nel tentativo di eludere i controlli. Oltre alla denuncia per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” dovrà rispondere anche di resistenza a Pubblico Ufficiale.

A Formello, i Carabinieri hanno denunciato due persone, una 47enne sorpresa a passeggiare nel centro cittadino e un 23enne fermato a bordo della sua autovettura in marcia su viale Africa, entrambi senza alcun motivo.

A Castel Gandolfo, in via Pio XI, i Carabinieri hanno fermato due 19enne a bordo di un’autovettura. Alla richiesta di motivare la loro presenza in strada, i giovani non hanno fornito motivate esigenze e sono stati denunciati a piede libero.

Nel comune di Roiate, i Carabinieri hanno deferito un 38enne di Bellegra, allontanatosi dal comune di residenza senza motivo.

Due studentesse, una residente a Sezze e una a Tivoli, sono invece state sorprese nel comune di Valmontone e, alla richiesta dei Carabinieri, hanno riferito di essere uscite per incontrarsi con altri amici. Anche per loro è scattata la denuncia per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.

I Carabinieri, infine, hanno denunciato anche un 38enne di Colleferro sorpreso per le vie cittadine senza autorizzazione e un cittadino di Segni, di 36 anni, sorpreso nel comune di Colleferro.

A Labico, i Carabinieri hanno fermato per un controllo un 34enne a bordo di un’autovettura che, in mancanza di motivate esigenze, è stato denunciato per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.




Albano laziale, l’ospedale Regina Apostolorum dotato di rianimazione aspetta ancora l’autorizzazione della Regione Lazio. Silvestroni (FdI): “Una imperdonabile imprudenza”

ALBANO LAZIALE (RM) – Marco Silvestroni deputato per Fratelli d’Italia interviene su quella che ancora oggi è la mancata autorizzazione da parte della Regione Lazio in merito all’apertura del reparto di rianimazione dell’Ospedale di Albano Laziale Regina Apostolorum.

Un ospedale dotato di reparto di rianimazione con tanto di richiesta – ad oggi rimasta senza riscontro – inoltrata alla Regione circa 15 giorni fa per avere i respiratori che in questo particolare momento di emergenza da coronavirus potrebbe rilevarsi fondamentale per la salute dei cittadini, specialmente dell’intera area dei Castelli Romani. “Dobbiamo usare tutte le nostre energie per affrontare l’emergenza sanitaria. – dichiara l’onorevole Silvestroni – Prima di tutto dobbiamo mettere tutte le strutture sanitarie nelle condizione di operare al meglio in sicurezza e al massimo delle potenzialità. Spero e mi auguro che anche l’ospedale Regina Apostolorum ad Albano Laziale sia stato messo dalla Regione Lazio in condizione di sostenere l’emergenza. Il reparto di rianimazione dell’ospedale Regina Apostolorum, dotato ovviamente di respiratori, con questa emergenza dovuta dai contagi da coronavirus spero non abbia trovato intralci burocratici da parte della Regione. Se così fosse sarebbe una imperdonabile imprudenza da parte della Regione Lazio in quanto lasciare reparti di rianimazione chiusi a causa della burocrazia vorrebbe dire che si pensa ad altro invece di tutelare per prima la salute dei cittadini”.




Positivo al coronavirus, va a fare la spesa al supermercato: rischia 12 anni di carcere

Nonostante fosse stato trovato positivo al coronavirus faceva tranquillamente la spesa in un supermercato invece di rimanere in autoisolamento. Sarebbe un inserviente dell’ospedale di Sciacca la persona indagata dalla locale Procura che ha aperto una inchiesta per concorso colposo in epidemia e inosservanza delle normative disposte per far fronte all’emergenza Coronavirus. L’inchiesta è nata dopo una denuncia e la magistratura ha avvisato del caso l’autorità sanitaria. Il reato di epidemia colposa nella forma aggravata è punito fino a 12 anni.




Coronavirus, Cina pronta a inviare personale sanitario in Italia

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha tenuto ieri un colloquio telefonico con il suo omologo e consigliere di Stato cinese, Wang Yi, ribadendo l’amicizia tra i due Paesi e i nuovi progressi attesi in termini di rapporti bilaterali nella lotta all’epidemia di COVID-19.

In questa occasione, Di Maio ha informato Wang circa gli ultimi sviluppi dei contagi e sulle attività di prevenzione e contenimento dell’epidemia in corso nel territorio italiano, ringraziando la Cina per la sollecitudine e il sostegno offerto all’Italia, un fatto che dimostra appieno la tradizionale amicizia tra i due popoli.

Sottolineando la gravità dell’attuale situazione nella penisola, il ministro degli Esteri ha ribadito la grande attenzione posta dal governo all’esperienza cinese nel contrasto al nuovo coronavirus, da cui Roma sta apprendendo molto, adottando forti misure per prevenire la diffusione della malattia.

L’Italia, ha sottolineato Di Maio, sta affrontando una carenza di forniture e attrezzature mediche, ma spera che la Cina possa contribuire a far fronte a questa urgenza.

I cinesi d’oltremare che vivono in Italia, ha aggiunto il ministro, hanno svolto un ruolo attivo nella lotta all’epidemia. Il nostro Paese, ha quindi promesso Di Maio, continuerà a prendersi cura della loro salute e sicurezza.

Il ministro degli Esteri e consigliere di Stato cinese, Wang Yi, ha per parte sua ribadito la piena comprensione da parte della Cina delle sfide che l’Italia si trova ad affrontare, in qualità di Paese amico e partner strategico globale.

L’epidemia, ha osservato Wang, non conosce frontiere e rappresenta un comune nemico dell’umanità. Il ministro cinese ha così chiesto la solidarietà della comunità internazionale per contrastare il virus.

A sostegno della visione di una comunità umana unita dal futuro condiviso, ha proseguito Wang, la Cina si impegna non solo a fare di tutto per garantire la salute e la sicurezza dei cinesi, ma anche a contribuire alla salute pubblica globale.

Non molto tempo fa, la Cina ha donato almeno 20 milioni di dollari all’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per sostenere la cooperazione internazionale nella lotta ai contagi di COVID-19.Il Paese, ha aggiunto il ministro cinese, offre inoltre aiuti, nei limiti delle proprie possibilità, a quelle nazioni dove la situazione dell’epidemia è più grave o le condizioni sanitarie sono insufficienti.

Il popolo cinese, ha osservato Wang, non dimenticherà il prezioso sostegno offerto dall’Italia alla Cina nel momento più difficile della lotta al nuovo coronavirus. Il Paese, ha aggiunto il ministro cinese, resterà ora fermamente al fianco del popolo italiano.

Il ministro degli Esteri cinese ha aggiunto che, nonostante la Cina stessa abbia ancora bisogno di una grande quantità di materiale sanitario, il Paese, superando le proprie difficoltà, offrirà assistenza all’Italia mettendo a disposizione prodotti medicali, comprese mascherine per il viso, e accelererà e migliorerà le esportazioni di forniture e attrezzature per soddisfare le urgenti necessità italiane.

Se l’Italia lo richiederà, ha proseguito Wang, la Cina è disposta a inviare personale sanitario in Italia per aiutare a contrastare il nuovo coronavirus. Secondo il ministro, anche le città e le province, così come le imprese cinesi che godono di rapporti di amicizia e gemellaggio con le controparti italiane offriranno il proprio sostegno e aiuti all’Italia.

La battaglia comune contro il nuovo coronavirus, ha spiegato Wang, contribuirà ad approfondire le relazioni bilaterali tra i due Paesi e a rafforzare l’amicizia tra i rispettivi popoli.

La Cina, ha aggiunto il ministro, apprezza il fatto che la controparte italiana abbia prestato grande attenzione alla salute e alla sicurezza dei cittadini cinesi in Italia e spera che Roma continuerà a offrire loro il necessario aiuto e sostegno. Fianco a fianco, ha concluso Wang, Cina e Italia prevarranno infine sull’epidemia.




Call of Duty Modern Warfare, arriva Warzone, la battle royale free to play

Call of Duty Modern Warfare: Warzone è una nuova, rivoluzionaria esperienza gratuita per tutti. Per poter giocare, infatti, non sarà necessario acquistare una copia completa del titolo (qui la nostra recensione), ma basterà scaricare dallo store il grosso file (quasi 100 giga) e il gioco è fatto. L’update è disponibile in tutto il mondo su PlayStation 4, Xbox One e PC. Ma che cos’è Warzone? Semplice, è un’esperienza battle royale del tutto inedita in cui fino a 150 giocatori possono fare squadra con i propri amici e scendere nella città immaginaria di Verdansk, un’enorme arena di combattimento online ricca di azione e divertimento senza fine. Al lancio, i giocatori si uniranno e combatteranno in trio in due epiche modalità: una nuova versione della celebre Battle Royale survival con modalità di gioco nuove e innovative e una nuovissima modalità originale chiamata Malloppo, dove le squadre si sfidano per raccogliere più denaro nella partita.

Come appena accennato, nella modalità Battle Royale presente
nel pacchetto “Warzone”, ci si dovrà lanciare nell’enorme mondo di Verdansk con
150 giocatori divisi in squadre da tre e combatti per essere l’ultimo
sopravvissuto in un colossale scontro a fuoco. In questa modalità di gioco, i players
di tutti i livelli e con tutti gli stili di gioco troveranno nuovi modi di
giocare ed essere premiati nella modalità sopravvivenza. I players possono inoltre
raccogliere denaro durante il gioco per acquistare equipaggiamenti,
potenziamenti da campo, serie di uccisioni o gettoni per resuscitare i compagni
di squadra caduti, presso le stazioni di acquisto situate in tutta la mappa per
cambiare il corso della guerra. Le squadre possono accettare contratti,
intraprendere mini-missioni opzionali durante la partita situate in tutta la
mappa che offrono ricompense epiche al loro completamento, tra cui un bottino
raro, denaro nel gioco, PE e PE Armi per aiutare la squadra ad avere la meglio
sulla concorrenza. Se si cade in una partita, non significa che si è fuori dai
giochi. Nella Battle Royale di Warzone, ci sono diversi modi in cui i giocatori
possono tornare sul campo di battaglia: Il Gulag è un modo tutto nuovo di
guadagnare una seconda possibilità di sopravvivenza nella Battle Royale. Dopo
essere stati eliminati, i giocatori verranno portati nel Gulag per affrontare
un altro giocatore caduto in uno scontro a fuoco in cui il vincitore avrà una
possibilità di tornare nuovamente nella partita. Inoltre, i giocatori possono
guadagnare denaro sufficiente nel gioco per acquistare un kit per tornare in
vita guarendo sé stessi dopo essere stati abbattuti da un avversario. I
giocatori possono anche riportare in vita i compagni di squadra caduti
guadagnando abbastanza denaro durante la partita in modo da acquistare un
riscatto per un membro del team nelle stazioni di acquisto sparse sulla mappa.

Warzone presenta anche la nuovissima modalità di combattimento
su larga scala Malloppo, in cui la libertà e la varietà di gameplay della
Battle Royale incontra l’azione frenetica di Call of Duty. In Malloppo, le
squadre si lanciano in una gara ricca di azione per raccogliere quanto più
denaro possibile nel gioco, facendo razzia dele casse di rifornimento,
eliminando gli avversari, completando i contratti o controllando le posizioni
fondamentali dei depositi di contanti in tutta la mappa. Ogni giocatore riceve
respawn illimitati, i propri loadout personali, le serie di uccisioni e altro
ancora, mentre utilizzano strategie di squadra multiple per proteggere e
accrescere la propria raccolta di denaro nel gioco. Esistono diversi modi di
ottenere la vittoria, creando un’infinità di momenti epici e adottando approcci
creativi per vincere questa gara sul campo di battaglia. Call of Duty: Warzone
supporta il crossplay e presenta una progressione unificata in Call of Duty:
Modern Warfare. Per i giocatori che possiedono già la versione completa di
Modern Warfare, tutti i contenuti già guadagnati – inclusi gli oggetti del
Battle Pass, Operatori, armi e oggetti di personalizzazione – verranno
trasferiti su Warzone e tutti gli avanzamenti guadagnati in questa nuova
modalità di gioco verranno conteggiati nella progressione complessiva di Modern
Warfare. Per i giocatori che non possiedono la versione completa di Modern
Warfare, tutti i progressi e gli oggetti che guadagnati in Warzone saranno
ricompensati nel titolo, nel caso in cui decidessero di acquistarlo. La nuova
battle royale condivide lo stesso negozio di oggetti e il sistema Battle Pass
di Modern Warfare che include un nuovo operatore, armi, progetti armi, skin
operatore, gettoni XP e molto altro. Il sistema Battle Pass consente ai
giocatori di sbloccare due nuove armi funzionali gratuite, fino a 300 punti
COD, schede telefoniche e molto altro semplicemente giocando. Coloro che
vogliono portare il loro gioco a un livello completamente nuovo possono
acquistare il Battle Pass della seconda stagione per 1.000 punti Call of Duty
per avere accesso e sbloccare fino a 100 livelli di nuovi contenuti, con lo
sblocco immediato dell’iconico operatore delle forze speciali, il tenente Simon
“Ghost” Riley. Anche il Defender Pack di Call of Duty Endowment
(C.O.D.E.) è tornato nel Call of Duty Store per un periodo di tempo limitato e
comprende undici oggetti digitali nel gioco, tra cui la variante estetica della
pistola Defender, una mimetica per armi e un orologio. Il 100% dei proventi
netti di Activision ricevuti dal Pack va direttamente alla Call of Duty
Endowment, un’organizzazione no profit che aiuta i veterani negli Stati Uniti e
nel Regno Unito a trovare lavori civili di alta qualità.

Francesco Pellegrino Lise




Roma, prendono alla leggera le disposizioni sul Coronavirus: pioggia di denunce

ROMA – I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno ulteriormente rinforzato la presenza di militari sul territorio per far fronte alle esigenze imposte dalla situazione di emergenza epidemiologica da COVID-19.

In questo contesto, le pattuglie di Carabinieri stanno dedicando parte della normale attività di controllo del territorio alla verifica delle misure urgenti decise dal Governo in tema di gestione e contenimento del virus, a partire dalla motivata circolazione di persone e veicoli in strada.

All’interno del GRA, nella sola giornata di ieri, sono state denunciate a piede libero dai Carabinieri 5 persone, tutte per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità: 4 persone – un romano, due originari della provincia di Oristano, ma residenti a Roma e un cittadino tunisino, di età compresa tra i 53 e i 59 anni – sorpresi dai Carabinieri della Stazione Roma Bravetta seduti ai tavoli esterni di un bar, regolarmente chiuso, mentre bevevano e mangiavano senza rispettare le prescrizioni imposte dal Decreto.

Un giovane 23enne, nato a Parigi, ma residente a Roma, è stato fermato dai Carabinieri della Stazione Roma Macao mentre era a bordo di uno scooter. Alla richiesta dei militari di esibire l’autocertificazione prevista per giustificare il suo spostamento, il giovane attestava di essere in circolazione per raggiungere l’abitazione di alcuni amici per una cena. Anche per lui è scattata la denuncia a piede libero ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale.

A largo di Vigna Stelluti, infine, i Carabinieri della Stazione Roma Ponte Milvio hanno denunciato a piede libero un cittadino peruviano di 51 anni, il quale, trovato a circolare a bordo di uno scooter, non ha saputo fornire una legittima giustificazione circa il motivo del suo spostamento, in violazione del D.P.C.M. dell’8 marzo scorso.

Sempre ieri, sul litorale, i Carabinieri hanno denunciato la titolare di un ristorante di Acilia che è stata trovata con il proprio esercizio commerciale aperto oltre le 18. Conseguentemente l’esercizio è stato fatto sgomberare ed è stata inoltrata formale comunicazione al Comune di Roma per l’emissione del provvedimento di sospensione dell’attività; a carico della donna è scattato anche il suo deferimento all’Autorità Giudiziaria di Roma, per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.

A Fiumicino, nella tarda serata di ieri, i Carabinieri hanno controllato e denunciato nei pressi di villa Guglielmi una coppia per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” poiché, nonostante fossero residenti a Cerveteri, si trovavano con l’auto a Fiumicino senza una legittima giustificazione.

Sempre per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” sono state deferite altre 3 persone dai Carabinieri di Ladispoli: il primo, un cittadino bulgaro residente a Cerveteri, è stato fermato dai militari a Ladispoli mentre circolava con la propria auto, senza un giustificato motivo; gli altri 2 sono stati controllati nella notte mentre girovagavano a Ladispoli a bordo del proprio mezzo, al di fuori del proprio comune di residenza.

A Vitinia, invece, i Carabinieri hanno individuato e denunciato, per deturpamento e imbrattamento di cose altrui, 3 giovani romani che, all’interno della locale stazione metropolitana, avevano precedentemente imbrattato le pareti interne dello scalo, con della vernice spray, realizzando le scritte “COVID-19”.




Roma, picchia la moglie per l’ennesima volta: arrestato

ROMA – Ieri sera, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un uomo di 65 anni, italiano con precedenti, per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

A seguito di una segnalazione giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti presso l’abitazione della coppia in via dell’Acqua Marcia, dove hanno sorpreso l’uomo, dopo aver picchiato la compagna, una cittadina peruviana di 51 anni.

La donna, che presentava evidenti ecchimosi al volto, è stata subito soccorsa dal personale medico e portata al pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini dove è stata medicata.

Da successivi accertamenti dei militari, è emerso che l’uomo si era già reso responsabile di episodi di violenza denunciati dalla compagna il 6 febbraio scorso presso la Stazione Carabinieri di Santa Maria del Soccorso.

Dopo l’arrestato il 35enne è stato portato in carcere a Regina Coeli, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Coronavirus, attesa la chiusura del Brennero, Salvini: “Tutta Europa sia zona rossa”

E’ attesa in mattinata la ‘chiusura’ del Brennero, come annunciato ieri dal cancellieri austriaco Sebastian Kurz. I controlli sanitari, ieri ancora a campione, diventano serrati. Potranno lasciare l’Italia solo automobilisti in possesso di un certificato medico che poi dovranno stare in auto-isolamento per due settimane. I tir potranno, per il momento, invece transitare dopo la misurazione della temperatura corporea del camionista.

Oggi nuovo Cdm sull’emergenza coronavirus. Sul tavolo lo scostamento dal pareggio di bilancio, che sarà poi votato in giornata dal Parlamento. Voto che avverrà scaglionato per rispettare le norme sanitarie. E ieri la positività di un primo parlamentare, il deputato Pedrazzini del misto: lui e io suoi vicini di scranno non parteciperanno alla seduta odierna.

E arriva un nuovo appello da Matteo Salvini intervistato dal Corsera che torna criticare il governo dopo l’incontro di ieri, ribadendo che una drastica chiusura avrebbe senso anche dal punto di vista economico. “Però, occorre uno stato che sappia dire: tu chiudi tutto e io ti copro”. Adesso sia tutta l’Europa a diventare zona rossa, non solo perché il coronavirus è una minaccia da affrontare con determinazione, ma anche “per evitare lo squallore delle guerre commerciali che si stanno preparando”.

Intanto ieri, al ventesimo giorno dell’era del coronavirus, l’Italia ormai in quarantena da Aosta a Palermo supera la quota simbolo di 10mila contagiati, 1.004 dei quali guariti, e fa registrare il più alto numero di vittime: 168 in un solo giorno, 135 dei quali in Lombardia. Ma non solo. L’aumento del numero complessivo dei malati – 590 in più rispetto a lunedì, per un totale di 8.514 – molto più contenuto rispetto ai giorni precedenti, è dovuto al ritardo dei risultati dei test effettuati dalla Lombardia: dunque non c’è ancora alcun rallentamento del virus.

Ecco perché dalle Regioni del Nord, Lombardia e Veneto su tutte, è arrivato un nuovo appello per un’ennesima stretta: “chiudete tutto per 15 giorni”. I governatori vogliono che restino in funzione solo i servizi essenziali mentre negozi (ad eccezione di quelli di generi alimentari, farmacie e parafarmacie) e attività produttive vengano chiuse subito. “E’ il tempo della fermezza – sono le parole, chiarissime, di Fontana – Bisogna chiudere tutto adesso per ripartire il prima possibile. Le mezze misure non servono”. 

Intanto si registra, però un dato positivo. Zero nuovi contagi: è il dato di ieri che riguarda il Comune di Codogno, ormai famoso in tutto il mondo dopo aver fatto registrare il primo ricoverato da coronavirus riconosciuto in Italia. E immediato è arrivato il commento di Francesco Passerini, sindaco della città oltre che presidente della Provincia di Lodi. “Siamo particolarmente felici di questo che ci sembra un grande risultato ma vogliamo dire che noi, che siamo stati zona rossa del lodigiano, la quarantena l’abbiamo fatta seriamente, e certamente è per questo che adesso assistiamo al calo che speravamo”.

Tutti i 268 passeggeri a bordo del traghetto di una compagnia italiana proveniente da Palermo, arrivato ieri al porto di La Goulette di Tunisi, sono stati posti in isolamento domiciliare e verranno monitorati secondo le nuove norme sanitarie. Lo ha detto la direttrice generale dell’Osservatorio nazionale delle malattie nuove ed emergenti, Nissaf Ben Alaya. Si è trattato dell’ultimo arrivo di una nave passeggeri in Tunisia dall’Italia prima dell’entrata in vigore della sospensione, fino al 4 aprile prossimo, delle linee marittime passeggeri tra i due Paesi disposto dalle autorità tunisine come misura per limitare la diffusione del coronavirus.