Orlandi saluta la Lupa Frascati dopo 25 anni: “Ho bisogno di misurarmi con un nuovo ambiente”

Frascati (Rm) – I colori della Lupa Frascati hanno rappresentato un (grosso) pezzo della sua vita. Ma arriva un momento in cui si sente il bisogno, quasi la necessità, di allontanarsi da “casa” e vivere una nuova esperienza. Leonardo Orlandi non farà parte della società frascatana nella prossima stagione: dopo quindici anni da giocatore della “storica” Lupa (in cui ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile arrivando fino all’Eccellenza per poi tornare successivamente con la “nuova” Lupa, ripartita qualche anno fa praticamente da zero) e ben nove da tecnico l’effetto sarà sicuramente strano. “Dopo tanti anni ho bisogno di stimoli nuovi e di misurarmi con un ambiente diverso per capire a che punto sono del mio cammino. Il presidente Nicolanti ha provato fino all’ultimo a trattenermi, ma avevo preso questa decisione e non potevo tornare indietro”. Orlandi ripercorre la sua esperienza con la “nuova” Lupa: “Sono stato tra i primi a far parte di questo club, ripartito sotto il nome di Frascati Big M Sporting Club: dopo tre anni da giocatore, nel 2011 mi è stato affidato il ruolo di responsabile del settore Scuola calcio e dopo due anni ho iniziato ad allenare nell’agonistica, mentre nelle ultime due stagioni oltre a fare il tecnico ho avuto pure la responsabilità dell’intero settore giovanile agonistico. Ci siamo tolti davvero tante soddisfazioni: partendo da una Terza categoria siamo riusciti ad arrivare a traguardi molto importanti, con quello che secondo me è stato l’apice raggiunto nell’anno della fusione in cui avevamo una Promozione, una Juniores regionale, una prima squadra femminile oltre ad Allievi fascia A e fascia B regionali, Giovanissimi fascia A regionali e fascia B d’Elite oltre a 270 ragazzi di Scuola calcio. Per questo non posso che ringraziare persone fondamentali come Giancarlo Ventura, Riccardo Tomei e Matteo Filipponi, ma anche Ernesto Mastrantonio, i tecnici Mauro Fioranelli e Roberto Ferri, i direttori sportivi Massimiliano Caporicci e Massimo Cirinei, tutti gli allenatori della mia gestione da responsabile del settore agonistico e in particolare Francesco Bifolchi, Ezio Basile, Massimo De Luca, ma anche quelli della Scuola calcio Maurizio Brunelli, Emanuele Taraborelli e Marco Tosti, che tra l’altro è stato il mio vice nell’Under 14. Ma come dimenticare i dirigenti Massimo Lollobattista, Andrea Lazzarini e Vito Trentadue, l’amico Marco Peverieri e in special modo i ragazzi dei gruppi 2001, 2003 (con cui Orlandi ottenne il secondo posto e il ripescaggio in Elite nella stagione 2016-17, ndr) e i 2006 di quest’anno, con cui siamo stati primi in classifica per tutto il campionato prima di perdere la vetta due giornate prima dello stop. Un ringraziamento speciale, infine, lo voglio fare a mia moglie Natascia che mi è sempre stata vicina”. Inevitabile un accenno al futuro: “Ho ricevuto già delle proposte molto interessanti e sono orgoglioso di questo: vuol dire che qualcuno ha apprezzato il lavoro fatto nella Lupa Frascati. Nei prossimi giorni sceglierò la soluzione che mi affascina di più: dopo questo stop forzato prolungato per via dell’emergenza Coronavirus, ho una grandissima voglia di tornare sul campo”.




Frascati Scherma, Pacifico e il settore spada: “Che peccato la cancellazione di Riccione 2020”

Frascati (Rm) – Un (grosso) pezzo di vita dedicato al Frascati Scherma. Gino Pacifico, responsabile del settore spada del club tuscolano, ha chiuso in anticipo il suo 21esimo anno nella società del presidente Paolo Molinari. Un rapporto che non verrà interrotto nemmeno dall’emergenza sanitaria che ha condizionato il mondo negli ultimi mesi. “Il mio cuore è a Frascati – dice Pacifico, ritratto nella foto Bizzi/Trifiletti – Io vivo nel quartiere romano di Montespaccato e quindi sostengo dei viaggi quotidiani impegnativi per arrivare alla “Simoncelli”, ma lo faccio spinto da una grande passione e dalla voglia di fare qualcosa per i nostri ragazzi. Recentemente avevo ricevuto anche un’importante offerta, ma l’ho gentilmente declinata”. Nella stagione mozzata dal Coronavirus, le cose per il settore spada stavano andando abbastanza bene: “La cancellazione dei campionati italiani Gpg (categorie Under 14, ndr) è stato davvero un peccato per noi. Avevamo alcuni ragazzini nuovi in rampa di lancio e poi due ragazze che negli ultimi mesi avevano dimostrato di essere molto competitive: Giorgia Amati nella categoria Giovanissime e Carlotta Pasqua in quella delle Bambine. Loro sono l’esempio che, potendo lavorare sui ragazzi da piccolini, si possono ottenere buoni risultati anche nella nostra arma. In ogni caso torneremo in palestra, quando sarà possibile, con tanto “veleno” addosso e più determinati che mai”. E’ chiaro che il periodo di stop forzato potrà causare qualche danno: “Sarà importante la reazione caratteriale dei singoli atleti: i giovani riescono a mettere da parte paure e dubbi in poco tempo, magari sarà un po’ più complicato per noi maestri e soprattutto per quelli anziani come me” sorride Pacifico che poi parla di come il settore spada ha vissuto questo periodo di quarantena forzata: “Attraverso i nostri tecnici Gianluca Zanzot e Alessandro Fioravanti abbiamo portato avanti l’attività di lezioni online. Personalmente ho sentito alcuni ragazzi per capire come stavano vivendo queste settimane. La speranza è di riuscire a ripartire al più presto in maniera “normale” e tornare a fare ciò che più ci piace”.




Volley Club Frascati, Micozzi: “La mia prima esperienza nel maschile? Tante cose positive”

Frascati (Rm) – Il settore maschile del Volley Club Frascati ha fatto un ulteriore passo in avanti in questa stagione. Come da forte speranza (e ambizione) del presidente Massimiliano Musetti, sono nati alcuni gruppi di buona qualità che nel tempo possono riportare la società tuscolana a ottimi livelli anche con gli uomini. La conduzione tecnica dei gruppi maggiori di questa stagione, “mozzata” dall’emergenza sanitaria mondiale, è stata affidata a Gianluca Micozzi, allenatore abruzzese che era alla sua prima esperienza fuori dalla sua regione e nel settore maschile. “Sapevo a cosa andavo incontro e sono stato fin da subito molto sereno – spiega il tecnico – Qui ho trovato un ambiente positivo e molto caloroso e i ragazzi mi hanno dato grandi soddisfazioni sul campo. Avendo avuto esperienze solo nel settore femminile, mi sono dovuto “rimettere in gioco” sotto alcuni punti di vista, ma le risposte degli atleti e delle loro famiglie sono state eccellenti”. La prima squadra, nonostante la giovane età media, si è ben districata nel campionato di serie D e aveva infilato un tris di vittorie consecutive nel girone di ritorno, prima della sosta e della successiva cancellazione dei campionati. Molto bene anche i ragazzi dell’Under 16 (che sono stati “serbatoio” prezioso anche per la stessa serie D e per la Seconda divisione), capaci di approdare fino alle semifinali del tabellone conclusivo della categoria. “Siamo andati oltre le più rosee previsioni e per questo devo ringraziare tutti. La cosa che ha fatto la differenza è stata indubbiamente la compattezza dell’intero ambiente e in questo senso anche le famiglie dei nostri ragazzi hanno avuto un ruolo molto importante. E’ stato un peccato non aver terminato l’annata agonistica, ma siamo convinti di aver gettato delle basi notevoli in vista della prossima stagione”. Un’annata che vedrà Micozzi proseguire con ogni probabilità il suo rapporto con il Volley Club Frascati: “La società ha sempre palesato una grande voglia di riportare il settore maschile su ottimi livelli e l’anno prossimo si dovrebbe riuscire a formare anche un gruppo Under 19 oltre a quello dell’Under 17 che sarà lo stesso che si è ben comportato quest’anno nell’Under 16”.




Coronavirus e rischio infiltrazioni mafiose nei circuiti produttivi: il Focus con il Prefetto Francesco Tagliente

La pandemia, incidendo profondamente su interi settori produttivi e occupazionali, sta causando una crisi economica che espone il nostro Paese a una fase di forte recessione. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’economia mondiale entrerà in recessione. Il Capo economista dell’FMI, ha aggiunto che la recessione generata dalla pandemia sarà la peggiore dalla Grande Depressione del 1929 e che l’incertezza su ciò che verrà dopo resta enorme. La crisi pandemica con la conseguente grave crisi occupazionale, economica e sociale, può alimentare gli appetiti e l’espansione delle organizzazioni criminali che possono cogliere questa crisi come occasione per ampliare il radicamento dei loro interessi criminali in settori strategici come quello della grande distribuzione, della finanza, della logistica, agricolo e via dicendo.

Facciamo il punto con il Prefetto Francesco Tagliente sulle crisi economica originata da questa emergenza pandemica e sul pericolo di infiltrazioni della criminalità nell’economia legale. In più occasioni Tagliente ha fatto riferimento alla esigenza di rilanciare i desk antimafia e antiusura interforze tra magistrati e forze dell’ordine. Desk anticorruzione in ambito comunale; partenariato territoriale, istituzionale e sociale.

Ha parlato anche della esigenza di rilanciare gli sportelli territoriali di ascolto delle associazioni delle categorie economiche e di volontariato e del Servizio di ascolto e sostegno per prevenire tragedie familiari originate da sofferenza economica. Un tema di estrema attualità sul quale abbiamo chiesto un approfondimento partendo da una valutazione sull’impegno delle istituzioni di governo, per evitare che le mafie possano cogliere le opportunità della crisi economica e degli investimenti pubblici per infiltrarsi nei vari settori produttivi, condizionando le attività economiche.

I titolari delle attività commerciali ed imprenditoriali hanno diritto ad investire sul territorio senza timore di subire condizionamenti ambientali o una concorrenza sleale. Se è vero che la crisi economica e i finanziamenti pubblici per la ripresa produttiva alimentano maggiori interessi della criminalità organizzata e il rischio concreto di infiltrazioni mafiose nei vari settori produttivi, i titolari delle attività commerciali ed imprenditoriali hanno diritto ad investire sul territorio senza timore di subire condizionamenti ambientali o una concorrenza sleale.

Al Viminale stanno mettendo in pista iniziative importanti in grado di anticipare la criminalità organizzata

L’istituzione dell’Organismo Permanente di Monitoraggio sul tema l’attenzione delle Autorità di pubblica sicurezza nazionali e provinciali è al livello massimo. Al Viminale stanno facendo un lavoro importante mettendo in pista iniziative, che non ricordano precedenti, in grado di anticipare e combattere, con cognizione di causa e competenza, le mafie e la criminalità organizzata.

Il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ritenendo fondamentale, in questo periodo, l’azione di prevenzione e contrasto dei tentativi della criminalità organizzata di penetrare il tessuto produttivo, ha impegnato i prefetti affinché diventino protagonisti del rilancio del territorio, monitorando il disagio sociale con una particolare attenzione rivolta al mondo delle imprese, anche al fine di favorire un rapporto ancora più agevole con le amministrazioni pubbliche.

Il Capo della Polizia Franco Gabrielli, nella veste di Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, ha istituito un Organismo Permanente di Monitoraggio presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale. Una struttura molto importante per assicurare una ricognizione e prevenzione a tutto campo dell’infiltrazione mafiosa nell’economia perché consente di procedere con un’accurata e preventiva ricognizione a tutto campo dell’infiltrazione mafiosa nell’economia italiana ed europea. Uno strumento prezioso per l’ascolto, la condivisione delle conoscenze e delle strategie di azione per intercettare, in via preventiva, gli interessi delle organizzazioni criminali di tipo mafioso. Peraltro, come organismo interforze, aperto a tutte le componenti sociali interessate, si pone come momento più alto del partenariato territoriale istituzionale e sociale di cui parlavamo prima.

Una cabina di regia in grado intercettare qualsiasi segnale sintomatico del tentativo dei sodalizi mafiosi di trarre vantaggio da situazioni sociali e/o di disagio economico

E’ una cabina di regia idonea ad evitare che le mafie e il loro circolo vizioso di economia criminale possano infiltrarsi e cogliere le opportunità di radicamento e diffusione. Penso al monitoraggio di tutte le informazioni e conoscenze che si traducono in occasione di approfondimento investigativo sull’inquinamento economico mafioso, sui settori imprenditoriali e merceologici di elezione della criminalità organizzata, alle modalità di penetrazione nei circuiti economici e finanziari, ai tentativi di condizionamento dell’attività deliberativa relativa agli appalti pubblici.

Cabina di regia operativa per la gestione di questa fase emergenziale e nella successiva fase di ricostruzione e di rilancio dell’economia

Questo nuovo organismo è chiamato a sviluppare gli approfondimenti info-investigativi sia durante questo periodo emergenziale, sia nella successiva fase di ricostruzione e di rilancio dell’economia. In un’ottica preventiva, l’esigenza di individuare le linee evolutive, le dinamiche e i modelli operativi delle mafie va oltre l’emergenza economica causata dalla pandemia.

Il monitoraggio riguarda anche gli appalti, i subentri e le volture ripetute per la medesima licenza commerciale

Quest’organismo non trascura alcun settore economico. Pone in essere un attento monitoraggio anche dei tentativi di condizionamento dell’attività deliberativa relativa agli appalti pubblici, di acquisizione di rami di aziende, subentri e volture ripetute per la medesima licenza commerciale. Con la mobilitazione delle Forze di polizia e degli altri protagonisti che compongono questo Organismo penso che il Capo della Polizia Franco Gabrielli abbia inteso rivolgere una attenzione particolare alle filiere produttive a rischio di inquinamento mafioso, in cui la criminalità organizzata può divenire molto più pervasiva. Esistono settori economici sui quali è richiesta una specifica attenzione. L’enorme disponibilità finanziaria delle mafie e della criminalità organizzata, infatti, potrebbe essere utilizzata per colmare il deficit di liquidità di piccole e medie imprese ma anche di grandi soggetti economici, la cui operatività ha già subito un forte rallentamento.

Composizione della Cabina di regia

E’ l’organismo di partenariato istituzionale e sociale nazionale. E’ presieduto dal Vice direttore generale della pubblica sicurezza Direttore Centrale della Polizia Criminale il Prefetto Vittorio Rizzi e composto dai rappresentanti di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Corpo della Guardia di Finanza e del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, oltre a tutti gli esponenti delle forze di polizia impegnati all’estero e negli organismi internazionali.

E’ importante anche per il fatto che ai lavori della cabina di regia interforze potranno essere chiamati anche i referenti di enti e organismi pubblici e privati capaci di fornire un apporto conoscitivo e analitico qualificato.

L’attenzione al mondo carcerario

La partecipazione del personale della Polizia Penitenziaria alle riunione del nuovo Organismo Permanente di Monitoraggio presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, risulta di particolare rilievo per acquisire il patrimonio informativo veicolato dall’ambiente carcerario, che costituisce un osservatorio privilegiato delle dinamiche relazionali relative alle organizzazioni criminali.

Il rapporto della Cabina di regia con le realtà territoriali

Sul territorio ci sono moltissime associazioni di categoria e di impresa, osservatori del lavoro, uffici con i sensori sull’andamento del mercato e della legalità in grado di fornire elementi per una attenta riflessione sulla capacità delle mafie di penetrare nei circuiti economici e finanziari e condizionare l’economia del Paese e la sua organizzazione sociale. Il ruolo complementare di altri organismi sperimentati in alcune realtà territoriali anche per combattere le mafie, sul piano preventivo.

Per prevenire il pericolo di infiltrazioni della criminalità nell’economia, può essere utile rilanciare il partenariato territoriale istituzionale e sociale, gli sportelli territoriali di ascolto delle associazioni delle categorie economiche e di volontariato e del Servizio di ascolto e sostegno per prevenire tragedie familiari originate da sofferenza economica. I Desk antimafia e antiusura interforze tra magistrati e forze dell’ordine e i Desk anticorruzione in ambito comunale. Sono tutti complementari. Il nuovo “Organismo Permanente di Monitoraggio”, istituito dal Capo della Polizia per assicurare una ricognizione e prevenzione a tutto campo dell’infiltrazione mafiosa nell’economia, ha bisogno di ascoltare e vedere anche dove le orecchie e gli occhi dei rappresentanti dell’Organismo centrale, che siede presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, non possono arrivare.

La maniglia, la sedia e la lampadina. Tre simboli per far sentire lo Stato vicino, accessibile e disponibile

Se vogliamo combattere le mafie, sul piano preventivo, dobbiamo creare le condizioni affinché chi dovesse trovarsi in una condizione di disagio, di difficoltà economica, di pericolo o di bisogno senta lo Stato vicino, accessibile e disponibile ad erogare un servizio il più rispondente possibile alle aspettative. Per far comprendere meglio questa esigenza piace simboleggiare l’impegno delle istituzioni con la
maniglia, la sedia e la lampadina.

  • La maniglia per significare l’esigenza di garantire la pronta accessibilità ai servizi di polizia nell’arco delle 24 ore;
  • la sedia o poltrona per significare la necessità di creare le migliori condizioni di comunicazione e di ascolto facendo ricorso agli elementi della psicologia della testimonianza e della comunicazione;
  • “la lampadina sul comodino” per significare l’esigenza di far sentire le istituzioni e le amministrazioni a distanza di gomito.

Il partenariato territoriale istituzionale e sociale

Inutile negare che i cittadini lamentano vari problemi a cominciare dal degrado urbano, l’illegalità diffusa, l’abusivismo, la microcriminalità, la corruzione e salendo la scala della pericolosità arriviamo fino a mafie e criminalità organizzata. Ogni reato rappresenta una grave ferita per chi lo subisce, ma è anche un colpo alla vivibilità cittadina, all’offerta turistica, all’economia cittadina. Giustamente i cittadini rivendicano il diritto a vivere in sicurezza così come gli operatori economici chiedono di poter lavorare e investire senza il timore di subire condizionamenti ambientali. Ma strettamente connesso al tema della sicurezza urbana c’è quello del decoro, perché l’ambiente determina il comportamento sociale. Un idoneo sistema di illuminazione di una zona critica è già un deterrente forte per alcune forme di reato e incide sulla percezione della sicurezza. Ecco perché sono convinto che accanto alle politiche di prevenzione da sviluppare con le Forze di Polizia e i Vigili Urbani sia necessario un uso intelligente delle tecnologie esistenti e un loro potenziamento, oltre che un maggiore coinvolgimento dei cittadini. E’ ovvio che per conoscere a fondo le problematiche della città ed individuare le cause di situazioni devianti o di quelle che determinino semplici percezioni d’insicurezza bisogna andare nelle aree periferiche o ritenute a rischio, dove l’occhio e le orecchie dei rappresentanti delle istituzioni e dell’Amministrazione non riescono a volte ad arrivare. Parlo del partenariato territoriale con incontri presso i Commissariati o Municipi. Ambienti fisici nelle aree più problematiche, dove ciascun attore chiamato sulla scena della sicurezza reciti la propria parte nel pieno rispetto delle competenze e delle scelte operative che è necessario mettere in campo. L’obiettivo è quello di creare il contatto diretto, dare un volto, “personalizzare” il rapporto mettendo a confronto i cittadini con la “squadra” delle istituzioni e delle amministrazioni, ed Enti chiamati ad erogare i servizi.

Gli sportelli territoriali di ascolto (aziendali, sindacali, di associazioni di categorie economiche e di volontariato) rappresentano il più prossimo strumento di supporto per le persone in condizioni di disagio

Sono importanti perché consentono di affrontare le situazioni di disagio sul nascere, analizzarne le cause e provare a trovare una soluzione. Se l’ascolto viene assicurato da persone competenti esperti in psicologia della comunicazione, in questo periodo di crisi economica, sociale ed occupazionale, rappresentano una misura di prevenzione di particolare rilevanza. Gli sportelli territoriali vanno rilanciati e la loro attività monitorata da un organismo di raccordo provinciale, anche perché se istituiti nelle aree in cui si avvertono situazioni di forti criticità sociali ed economiche consentono alle istituzioni di essere sempre più vicine, accessibili e disponibili alle esigenze di chi si trova in un momento di fragilità. Per i casi complessi di particolare gravità i Centri di ascolto territoriali si possono configurare anche come l’elemento di raccordo tra le persone bisognose di aiuto e un auspicabile “Servizio di ascolto e sostegno per i soggetti che versano in situazioni di disagio” istituito a livello provinciale. Il Servizio di ascolto e sostegno per i soggetti che versano in situazioni di grave disagio”

Un Servizio già sperimentato con successo a Pisa, offerto gratuitamente dai 52 sottoscrittori, con l’impegno ad ascoltare e sostenere i casi più critici delle persone in difficoltà che si erano già rivolte ai Centri di ascolto territoriali dove non era stato possibile assicurare direttamente la prestazione assistenziale necessaria.

Un “Servizio” assicurato da oltre 50 istituzioni, amministrazioni, enti e associazioni di volontariato come: Agenzia delle Entrate, Equitalia, INPS, INAIL, Ordine Professionali (avvocati, commercialisti), Associazione Bancaria ed altri professionisti che fanno parte della rete, allo scopo di valutare congiuntamente e tempestivamente gli interventi che, nei limiti del quadro normativo vigente, consentano di portare a soluzione i problemi all’origine del disagio. Bisogna lavorare per intercettare anche il rumore del silenzio, garantendo l’ascolto specializzato soprattutto a quelle categorie sociali che versano in una condizione di sofferenza economica, incolpevole, tale da non potersi permettere nemmeno di rivolgersi a uno psicologo, un avvocato o a un commercialista.

I Desk antimafia già sperimentati a Roma e a Pisa

Il Prefetto Tagliente quando era Questore di Roma aveva avvertito il pericolo della criminalità organizzata e già nel 2011 propose l’istituzione di un desk interforze tra magistrati e forze dell’ordine. L’attivazione fu decisa il 28 ottobre del 2011, dopo un vertice svoltosi presso la Procura, coordinato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, responsabile della direzione distrettuale antimafia di Roma e presieduto dall’allora Procuratore Capo Giovanni Ferrara.

Da prefetto di Pisa, appena 16 giorni dopo l’insediamento, Francesco Tagliente, ritenendo fortemente probabile l’interesse delle associazioni criminali ad inserirsi in mondo sommerso e silente nel tessuto socio-economico pisano, convoca una riunione di coordinamento allargata alla Magistratura fiorentina (con l’allora Procuratore della Repubblica Giuseppe Quattroccchi) e pisana (Procuratore Ugo Adinolfi), oltre alla DIA, chiedendo di costituire presso la Procura della Repubblica un “desk antimafia”.

Il Desk antimafia è ritenuto importante dal Prefetto Tagliente perché consentirebbe un approccio investigativo più dinamico dei sistemi tradizionali, dove anche il “chiacchiericcio”, i semplici sospetti raccolti dagli organi di polizia, potrebbero diventare materia di indagine.

Con il desk interforze antimafia più chiacchiere possono diventare un indizio da non sottovalutare, utile alla Procura antimafia”. Obiettivi del Desk antimafia sarebbero anche quelli di consentire l’elaborazione di una strategia comune tra le forze dell’ordine, evitando possibili sovrapposizioni nella lotta alla criminalità organizzata e alle mafie.

Il Desk anticorruzione

Facendo riferimento al rischio di corruzione negli apparti amministrativi, Tagliente ritiene importante l’istituzione di un organo collegiale per mettere a fattor comune tutte le conoscenze delle varie articolazioni interessate e sviluppare azioni congiunte finalizzate alla trasparenza, alla prevenzione delle possibili infiltrazioni della criminalità e dei fenomeni di corruzione nei vari settori degli apparati amministrativi. Il contributo dell’Amministrazione comunale ai fini della lotta alla corruzione e alle mafie può essere decisivo, oltre che con il supporto alla magistratura e agli altri organismi governativi, con una azione diretta a prevenire ogni possibile forma di condizionamento degli amministratori locali, funzionari e impiegati comunali o addirittura di collegamenti diretti o indiretti degli stessi con la criminalità, nonché con più incisive misure per favorire la prevenzione e il contrasto di usura, gioco illegale, riciclaggio, traffico di stupefacenti e altre forme di illegalità. I Sindaci delle città ritenute a rischio potrebbero istituire un organo collegiale, un Desk anticorruzione presieduto dal Sindaco o da un suo delegato, al fine di mettere a fattore comune tutte le conoscenze delle varie articolazioni interessate. Potrebbero così assicurare una più efficace prevenzione e al contrasto delle possibili infiltrazioni della criminalità nei vari settori commerciali ed imprenditoriali ritenuti sensibili, anche attraverso il continuo monitoraggio dei subentri e delle volture ripetute per la medesima licenza commerciale e con il monitoraggio degli appalti. Per Tagliente alle riunioni del Desk dovrebbero partecipare gli Assessorati, i Dipartimenti, i Municipi, gli Enti e le Società partecipate che fanno capo al Comune, i rappresentanti delle associazioni delle categorie economiche e altri organismi di volta in volta ritenuti utili compresi i rappresentanti dei cittadini, nonché, in veste di consulente, un rappresentante dell’Avvocatura del comune. Obiettivo del desk sarebbe quindi quello di creare una rete che riduca il rischio di corruzione e gli appetiti della criminalità organizzata. Per il Prefetto si potrebbero valutare collegialmente anche i sospetti per segnalarli agli organi deputati a sviluppare le indagini. La sola conoscenza del ruolo del Desk anticorruzione potrebbe scoraggiare gli appetiti della criminalità.




Genzano, degrado e erba incolta…non solo

Genzano con mascherine e guanti a terra. Genzano con l’erba incolta, con le strade piene di buche. Genzano dove i residenti si lamentano per pessime condizioni del paese e per le difficoltà che incontrano i commercianti a risollevarsi.

L’ex sindaco Flavio Gabbarini non ha mai mancato di fare una severa critica e quando i cittadini si rivolgono a lui anche tramite la pagina Facebook, risponde cosciente dell’impossibilità di influire sull’ordinaria amministrazione del commissario prefettizio: “Dal comune rispondono che va tutto bene – dice Gabbarini – . I rifiuti si raccolgono, l’erba la stanno tagliando è così via…
Stanno fuori dalla realtà cittadina. Per quanto riguarda le mascherine so che le stanno distribuendo solo a chi ha superato gli 80 anni(1300 persone , circa). Delle altre mascherine non ho notizia”. E tra la notizia della riapertura del mercato settimanale c’è anche il via libera alla concessione gratuita del suolo pubblico: una boccata d’ossigeno per tutti anche se il problema del decoro e del verde pubblico rimane: Genzano va alle elezioni e si auspica che chi salga sullo scranno si rimbocchi adeguatamente le maniche. I parchi e le strade aspettano una manutenzione a 360°




Palermo, tre bimbe vittime di madre violenta: arrestata e portata in carcere 26enne

I Carabinieri di Alia a conclusione di attività d’indagine svolta secondo le linee seguite dai colleghi della “Rete Antiviolenza Carabinieri di Palermo”, per contrastare la violenza di genere e sostenere le vittime vulnerabili e i minori, hanno dato esecuzione ad ordinanza di applicazione di misura cautelare di custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese. I militari hanno arrestato una 26enne, che all’interno delle mura domestiche, maltrattava le figlie minori, la più grande delle quali di soli 4 anni.

Le bimbe erano sottoposte a continue vessazioni, ed un insostenibile regime di vita familiare, inoltre, la donna picchiava, insultava e minacciava di morte la più piccola, alla presenza delle altre.

L’arrestata è stata tradotta presso la casa circondariale Lorusso Pagliarelli, mentre le minori sono state collocate presso una struttura protetta.




Civitavecchia, spaccio: un santamarinellese si scaglia contro gli agenti

Denunciati dalla Polizia di Stato 2 italiani per detenzione ai fini di spaccio,  oltraggio resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.
 Alcuni giorni fa gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Civitavecchia, diretto
da Paolo Guiso, hanno denunciato 2 italiani per detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti nonché per oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Gli agenti, poco dopo le 23 di sabato scorso, transitando sull’Aurelia Antica, nel comune di
Santa Marinella, hanno notato una vettura ferma a bordo strada con due persone
all’interno e si sono avvicinati per un controllo.
Gli occupanti del veicolo, sin da subito, sono apparsi particolarmente nervosi, quindi i
poliziotti insospettiti da tale atteggiamento hanno deciso di approfondire i controlli,
rinvenendo, nascosti tra i sedili della macchina, un involucro di marijuana, uno contenente
cocaina ed un coltello con una lama di 15 cm.
Successivamente, durante le perquisizioni presso le abitazioni dei due uomini, il 51enne
santamarinellese si è scagliato contro gli agenti ingiuriandoli, minacciandoli ed
ostacolandoli nell’attività in corso e per questo è stato denunciato in stato di libertà
per resistenza a pubblico ufficiale.
Mentre, la perquisizione effettuata presso il domicilio del 42enne romano, domiciliato a
Santa Marinella, ha permesso di sequestrare 1,2 Kg di marijuana.
La prosecuzione delle indagini ha consentito agli agenti di individuare nel comune di Sutri
una “stalla” nella disponibilità di quest’ultimo che, dove, prontamente perquisita,  sono
state rinvenute al suo interno di circa 1.500 piantine di marijuana, già essiccate
e  illegalmente detenute, in quanto, malgrado l’uomo sostenesse di avere effettuato una
coltivazione “legale”, egli non aveva alcuna autorizzazione e certificazione come previsto
dalla normativa vigente.
Lo stupefacente veniva pertanto sequestrato ed il giovane denunciato all’A.G. per la
detenzione a fini di spaccio.
Proseguono le indagini finalizzate ad accertare la percentuale di principio attivo presente
dello stupefacente presente nelle piante, poiché in caso di superamento dei limiti legali (da
0,2 a 0,6 thc) la posizione del 42enne si potrebbe aggravare.




Claudio Durigon ospite a “Ci vediamo a via Veneto”: fase 2 tra economia e ripresa

L’onorevole Claudio Durigon, deputato, componente commissione Lavoro e coordinatore della Lega di Roma e provincia, ospite a “Ci vediamo a via Veneto” per l’intervista con Chiara Rai.

Una puntata, quella di sabato 23 maggio 2020 che sarà trasmessa dall’esterno dello storico locale dell’Harry’s Bar, direttamente dalla strada della “Dolce Vita”.

La trasmissione, può essere seguita direttamente su questa pagina oppure su YouTube  su Facebook o su Instagram a partire dalle ore 18 di Sabato 23 maggio 2020

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Trento, più suolo pubblico per locali con tavolini all’aperto

Approvate quasi una settantina di richieste di ampliamento dei
plateatici

Sono in corso i sopralluoghi dei plateatici cittadini da parte della Polizia Locale
per dare la possibilità agli esercenti in possesso del titolo di occupazione, di
poter gestire gli spazi con le nuove normative di distanza Covid-19.
Questa operazione, accompagnata da una concreta semplificazione burocratica
per il rilascio della concessione per gli spazi extra (basta una mail di richiesta
sopralluogo), permette alla nostra cittá, di offrire spazi all’aperto in totale
sicurezza e con un elevato standard di qualitá dell’accoglienza, da sempre fiore
all’occhiello della nostra bella cittá.
Sono piú di 200 i plateatici standard  autorizzati e  circa 80 le domande di
occupazione “extra” arrivate ad oggi.
Le richieste, tutte già verificate con sopralluogo, verranno autorizzate nel corso
della prossima settimana tramite mail da parte degli uffici di competenza.
La quasi totalitá degli ampliamenti é stata accolta, mentre solo in qualche isolato
caso, per motivi fisici di spazio non é stato possibile concedere ulteriore spazio.
La cittá si sta trasformando in un accogliente salotto, commenta l’Assessore
Stanchina, é importante fare un appello a tutti per avere in questo delicato
momento, grande senso di responsabilitá e di condivisione. Le persone per
ritornare a fruire dei servizi della cittá hanno bisogno di sicurezza, ed é questo il
primo aspetto sul quale tutti, con grande impegno dobbiamo concentrarci.
Le richieste di ampliamento plateatici potranno ancora pervenire fino al giorno
Venerdí 5 giugno 2020 e non oltre all’indirizzo @mail:
paola.fedrizzi@comune.trento.it