Processo Mediaset, rivelazione shock di un magistrato della Cassazione: “Fu un plotone d’esecuzione. Condannato a priori”

Forza Italia chiede una commissione d’inchiesta

Il processo Mediaset contro Berlusconi per frode fiscale “fu un plotone d’esecuzione”. L’ex premier sarebbe stato “trattato ingiustamente” e “condannato a priori” in una vicenda “guidata dall’alto”. Lo avrebbe detto il relatore in Cassazione, il magistrato Amedeo Franco, in una registrazione resa pubblica dal Riformista che ha scatenato una dura polemica politica, con Forza Italia che chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta. Mentre la Cassazione rivendica la propria imparzialità i gruppi azzurri in Parlamento lanciano l’hashtag #veritàperberlusconi, l’avvocato Franco Coppi (uno dei difensori di Berlusconi) dice di essere “sempre stato sorpreso da quella sentenza”.

“Franco – prosegue Coppi – è sempre stato considerato come un giudice preparato e un galantuomo. E’ evidente che si sia trovato in minoranza in camera di consiglio, una camera di consiglio dove, a sentire lo stesso relatore, non ci fu neanche discussione. Non va sottovalutato che in calce a quella decisione c’era la firma di tutti i giudici”. Il penalista poi aggiunge: “cosa abbia spinto Franco a raccontare tutto allo stesso Berlusconi, questo non lo so. Una cosa è certa: una cosa del genere nella mia carriera non mi era mai capitata”.

LA REPLICA DELLA CASSAZIONE – Il processo in Cassazione a Silvio Berlusconi – conclusosi con la perdita del seggio da senatore – si è svolto “nel pieno rispetto del giudice naturale precostituito per legge”. Lo sottolinea una nota della Cassazione in relazione relazione alle polemiche sull’assegnazione del fascicolo alla sezione feriale. C’era l’imminente scadenza della prescrizione, aggiunge la nota, e il fascicolo venne assegnato a un collegio “già costituito in data anteriore all’arrivo” degli atti in Cassazione. “La motivazione della sentenza è stata sottoscritta da tutti e cinque i magistrati componenti del collegio, quali coestensori della decisione”, rileva una nota della Cassazione in relazione alle polemiche sul verdetto che è costato il seggio da senatore a Silvio Berlusconi. “Non risulta altresì che il consigliere Amedeo Franco abbia formalizzato alcuna nota di dissenso”, conclude il comunicato.

FORZA ITALIA ALL’ATTACCO: “Nell’agosto del 2013 ingiustizia fu fatta. Quella contro Berlusconi non fu una sentenza ma una esecuzione politica, molto probabilmente pilotata da chi voleva estromettere il leader di Forza Italia dalla vita italiana. Quanto emerso nelle ultime ore è di eccezionale gravità. Il leader politico dell’allora opposizione, l’uomo che per 20 anni aveva ottenuto il consenso di decine di milioni di italiani, fu prima condannato per una presunta evasione fiscale di un’azienda di cui non era amministratore, e subito dopo espulso dal Parlamento e reso incandidabile. La storia del Paese, oltre che quella personale del Presidente Silvio Berlusconi, fu manipolata. La verità, lentamente, è in marcia, ma chi risarcirà Berlusconi? Chi ridarà al Paese una stagione politica cancellata con una sentenza?”. Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, rispetto alle rivelazioni. “Sí, Silvio Berlusconi senatore a vita, così come ha proposto la vice presidente del gruppo azzurro al Senato, Licia Ronzulli, è l’inizio di un doveroso risarcimento. Una proposta che sanerebbe un vulnus istituzionale che le notizie di oggi hanno ancora una volta confermato”. Così la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, nel corso di una conferenza stampa del Partito azzurro a Palazzo Madama. Una richiesta quella di Berlusocni senatore a vita che anche Salvini ritiene “fondata”.

“Le rivelazioni emerse sulla stampa a proposito della condanna di Silvio Berlusconi sono angoscianti. È la conferma della persecuzione giudiziaria da noi sempre denunciata e le stesse parole utilizzate dal relatore della causa in Cassazione Amedeo Franco dimostrano la gravità di quanto avvenuto. Adesso è necessario che emerga tutta la verità per tutelare il giudizio storico sulla persona e su un leader politico che ha dato tanto al Paese, ma anche tutti i cittadini che hanno a che fare con la giustizia e i tanti magistrati che compiono il loro dovere in maniera integerrima”, lo afferma in una nota Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.

SOLIDARIETA’ DA SALVINI E MELONI – “Dopo le intercettazioni di Palamara contro il sottoscritto, spunta un altro audio di un magistrato che ammette l’uso politico della Giustizia: solidarietà a Silvio Berlusconi per il processo farsa di cui è stato vittima. È l’ennesimo episodio che ci ricorda la necessità di una riforma profonda”, lo dice il leader della Lega Matteo Salvini. “Quello che è stato documentato ieri sera da “Quarta Repubblica” sulla sentenza di condanna di Silvio Berlusconi è l’ennesima prova che in Italia esiste un pezzo di magistratura che fa politica e attacca avversari politici, invece di cercare la giustizia e dare risposte ai cittadini. Fa rabbrividire l’idea che la legge non sia uguale per tutti e che ci siano giudici che utilizzino il loro potere per colpire qualcuno. È un affronto a tutti quei servitori dello Stato che ogni giorno fanno il loro lavoro e sono in trincea per difendere i diritti degli italiani. Perché senza giustizia non c’è libertà”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

RENZI, FARE CHIAREZZA – “Ieri, Nicola Porro ha trasmesso uno scoop sul processo a Berlusconi. Non so quanto ci sia di vero in ciò che ieri è uscito a ‘Quarta Repubblica’: un magistrato della Cassazione che ha firmato quella sentenza espone dubbi molto forti sulla fondatezza giuridica di quella decisione. Non so dove sia la verità ma so che un Paese serio su una vicenda del genere – legata a un ex Presidente del Consiglio – non può far finta di nulla. Non ho mai appoggiato i Governi Berlusconi e Berlusconi non ha mai votato la fiducia al Governo Renzi (a differenza di altri governi anche di centrosinistra): quindi, per me Berlusconi è un avversario politico. Ma, proprio per questo, è doveroso fare chiarezza su ciò che esce dagli audio di quella trasmissione e nessuno può permettersi il lusso di far finta di niente”. Così Matteo Renzi nell’e-news.




Superbonus al 110% anche per seconde case? Ecco come funziona

Verso il superbonus al 110% anche per le seconde case, ad esclusione delle abitazioni signorili, di ville o castelli. Non solo: dei benefici potranno usufruire anche i proprietari delle cosiddette villette a schiera. La nuova formulazione dell’emendamento, che dovrebbe essere votato domani, riscrive l’articolo del Dl rilancio e prevede che le agevolazioni possano essere utilizzate al massimo per due unità immobiliari. Cambia anche la fisionomia dei benefici per gli interventi di efficienza energetica: i massimali di spesa vengono differenziati in base alla tipologia di immobile. Inoltre, le detrazioni vengono estese al Terzo settore.

Il Decreto Rilancio ha previsto l’innalzamento delle detrazioni dell’Ecobonus al 110% a partire dal primo luglio 2020, una grande occasione di rilancio per il settore immobiliare nel dopo emergenza Covid-19, ma soprattutto un’occasione unica per dare nuova vita alla tua casa.

Anche chi sceglie di demolire e ricostruire un’abitazione potrà usufruire del superbonus per gli interventi di efficientamento energetico. E’ quanto specifica la nuova formulazione dell’emendamento sul superbonus al dl Rilancio. La proposta di modifica dovrebbe essere votata domani in commissione.

“L’estensione alle cosiddette seconde case della parte di risparmio energetico del superbonus del 110 per cento (per quella di miglioramento sismico l’incentivo era già previsto) era una delle richieste di Confedilizia. Non condivisibile è, invece, l’esclusione di alcune categorie di abitazioni impropriamente considerate di lusso, che sarebbe addirittura devastante se essa – come sembra emergere dal testo dell’emendamento – riguardasse anche gli interventi sulle parti comuni del condominio”. Lo si legge in una nota di Confedilizia.

Con il Superbonus del 110% hai diritto a una detrazione fiscale al 110%. Due sono i pilastri principali del Superbonus: l’Ecobonus e il Sismabonus che, in particolari condizioni, e per particolari edifici godono entrambi di una aliquota al 110%.

Per quanto riguarda l’Ecobonus, tre sono gli interventi trainanti che godono dell’aliquota al 110%:

Cappotto termico: Interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo.
Sostituzione generatori di calore con caldaie a condensazione classe A (solo nei condomini centralizzati): interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato.
Sostituzione di generatore di calore con pompa di calore in classe A: Interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici di cui al comma 5 e relativi sistemi di accumulo di cui al comma 6, ovvero con impianti di microcogenerazione.Ecco la spesa massima che ti consente di usufruire della detrazione:




Scuola nel caos: più di 85 mila cattedre vacanti

Sono 85.150 le cattedre vacanti per l’anno scolastico 2020-2021, un vero record. Lo scorso anno erano 64.149. I dati sono forniti dalla Cisl scuola.

“Avremo un inizio anno complicato, alla ricerca di supplenti, soprattutto al Nord, ovvero nelle aree più colpite dal covid – spiega la segretaria della Cisl scuola Maddalena Gissi – Non si può procedere solo per concorsi, come è stato fatto negli ultimi 4 anni, ma è necessaria una procedura di reclutamento e stabilizzazione come avviene nella Pa e in tutti contesti lavorativi come chiede la Corte di Giustizia europea”.

Numeri, che ribadisce la sindacalista della Cisl, “non dipendono dall’attuale ministro. E’ l’effetto di una pianificazione insostenibile da parte del Ministero in questi ultimi 4 anni perché, come abbiamo più volte ribadito, le procedure assunzionali non hanno garantito la stabilizzazione di personale precario già in servizio da anni. Difatti anche per le assunzioni su quota 100 l’assenza di candidati a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento e da concorso ha reso impossibile la copertura di tutti i 4.500 posti autorizzati dal Mef riducendo di più di mille unità le assunzioni programmate”. Per Gissi dunque “la scuola, come avviene per il pubblico impiego, deve individuare delle formule di reclutamento che tengano conto dei futuri concorsi ma anche delle decine di migliaia di domande di pensione, evitando di lasciare a centinaia di migliaia di supplenti la gestione dell’attività didattica ordinaria”.




Disintegration, lo shooter strategico in tempo reale

Disintegration è un videogame particolare, può infatti essere classificato come un mix fra uno shooter e uno strategico in tempo reale con visuale principale in prima persona. Il titolo è ambientato in un futuro prossimo nel quale la Rayonne, la corporazione presieduta dal Tenente Colonnello Black Shuck, sta mettendo in atto “l’integrazione” ovvero un processo che consente di conservare il cervello umano all’interno di un corpo meccanico in stile robot, dando vita ad una sorta di “umano in un contenitore metallico”. Questa procedura, originariamente ideata per salvaguardare la razza umana, flagellata da anni di guerre, epidemie e carestie nell’attesa di un nuovo equilibrio, è diventata in poco tempo un’imposizione da parte di alcuni fanatici estremisti schierati apertamente contro l’idea di un ritorno alle origini arrivando a costringere gli ultimi esseri umani rimasti sulla Terra, i così detti “Naturali” a scegliere fra la trasformazione o la morte. Per evitare che avvenga tutto ciò, è stata costituita la Resistenza capitanata dall’ex pilota di gravicicli Romer Shoal che, con il prezioso aiuto della sua squadra di Fuorilegge, membri dell’equipaggio che hanno subito l’Integrazione ma che combattono contro la Rayonne, dovrà combattere i nemici per liberare i Naturali e far rinascere l’umanità come tutti la conosciamo. Chi gioca, ovviamente, vestirà i panni da protagonista di Romer Shoal pilotando un Graviciclo. Tale mezzo è un veicolo a levitazione gravitazionale armato fino ai denti ma che ha allo stesso tempo il comando tattico di una squadra di Fuorilegge, ognuno dotato di un’abilità speciale che potrà essere utilizzata singolarmente per abbattere il nemico o in combinazione con le abilità dei compagni di squadra per sviluppare una potenza di fuoco di grande portata. Insomma, in Disintegration non solo si spara, ma si comandano squadre sul campo di battaglia e si studia la strategia migliore per vincere. Il gioco è suddiviso in 12 missioni, ognuna delle quali è spezzettata in checkpoint intermedi. Ognuno di essi è preceduto da filmati ben fatti e da una sorta di briefing durante il quale verranno di volta in volta indicati gli obiettivi da raggiungere per poter guadagnare punti. Andando più nello specifico, questi consisteranno nel distruggere tutti i nemici a schermo utilizzando un’arma in particolare o una combinazione di armi fra quelle disponibili oppure difendere le installazioni terrestri dagli attacchi nemici o ancora terminare la missione in un tempo prefissato. Ovviamente al termine di ogni missione bisognerà liberare i Naturali, imprigionati in una sorta di gabbia, dai mercenari della Rayonne.

La “motocicletta a levitazione” è la vera chiave di lettura del gioco di V1 Interactive: a differenza di quanto accade negli sparatutto tradizionali, in Disintegration non ci si può affidare solo alla propria potenza di fuoco, ma bisogna sfruttare la privilegiata posizione di guida per controllare le truppe di terra, in un inedito ibrido tra FPS e RTS. Il timore per un sistema di controllo troppo complicato viene fugato dopo pochi minuti, perché i comandi, ridotti al minimo indispensabile, sono tutti facilmente raggiungibili dalle dita. Il mix progettato da Lehto e i suoi funziona bene, specialmente nel single player. Il giocatore recita un ruolo attivo nella battaglia, ingaggiando i nemici con una delle due armi principali che equipaggiano il graviciclo; tuttavia mobilità, artiglieria e resistenza sono del tutto inadeguate per pensare di sterminare le orde avversarie senza l’ausilio delle unità terrestri. Queste ultime sono governate principalmente da una buona intelligenza artificiale: bisogna soltanto indicare il punto da raggiungere o il nemico su cui concentrare il fuoco e la CPU si occuperà di tutto il resto, senza che si verifichino fastidiosi problemi di pathfinding. A seconda della missione se ne possono controllare due, tre o quattro; ciascuna è contraddistinta da un’abilità specifica che, una volta selezionata, rallenta il tempo per consentire di scegliere con precisione l’area in cui utilizzarla. L’efficacia maggiore si ottiene combinandole: ad esempio, prima lanciando un campo che rallenta i nemici al suo interno e poi scaricandovi una raffica di mortaio. Spiegato in questo modo, il gameplay di Disintegration potrebbe apparire macchinoso, invece si rivela immediato e fluido, grazie ad un’interfaccia utente snella e intuitiva. Ne conseguono battaglie appassionanti, impegnative e non troppo frenetiche, ma altrettanto scevre di momenti morti. Il ritmo è la chiave essenziale per avere la meglio dei nemici, il cui grado di sfida diventa impegnativo a partire dal terzo dei quattro livelli di difficoltà; utilizzare al momento giusto la limitata spinta propulsiva del graviciclo, coordinare il fuoco sui nemici e orchestrare gli attacchi speciali sono le tecniche da padroneggiare per avere la meglio sull’IA dei nemici. Senza dubbio va promossa la freschezza del sistema di combattimento di Disintegration, in cui abbiamo letto una libera ispirazione a quello di un MOBA o di un Brutal Legend, con la convinzione che sarà di ispirazione anche a future produzioni.

https://www.youtube.com/watch?v=9ooBJeR7TaY

Per quanto riguarda la campagna per giocatore singolo, il canovaccio narrativo, pur con delle premesse fragili, riesce ad intrattenere per tutta la durata della campagna, grazie soprattutto all’ottima caratterizzazione dei personaggi. L’iniziale scetticismo sulle potenzialità carismatiche di un gruppo di robot ha rapidamente lasciato il posto alla simpatia che Romer Shoal e la sua stravagante ciurma di rinnegati hanno saputo trasmettere sia nelle cut-scene che durante le missioni stesse, dove non mancano battute irriverenti e doppi sensi che tuttavia non scendono mai nella volgarità. Un vero e proprio marchio di fabbrica in grado di far passare in secondo piano una certa ripetitività del sistema di gioco che offre ben poco oltre alle fasi di combattimento di cui si è già trattato. Le mappe lineari prevedono il tragitto dal punto A al punto B; nel mezzo una notevole quantità di unità memiche le cui fila vengono rimpinguate da frequenti rinforzi aerei. Nel tragitto si trovano poi casse contenenti punti esperienza e chip di potenziamento; possono esserci delle zone in cui il respawn è continuo sino a quando non si distrugge una struttura o passa un certo lasso di tempo; non manca nemmeno qualche boss di fine livello, ma, in linea di massima, non c’è molto altro da fare. Le missioni secondarie fornite dai compagni con cui interagire nel rifugio tra un livello e l’altro riguardano soprattutto lo stile di combattimento e pertanto non aggiungono varietà all’offerta della campagna per giocatore singolo che presenta un basso tasso di rigiocabilità. Per quanto riguarda il comparto online, possiamo dire che l’idea alla base del multiplayer è interessante, poiché esistono nove “crew”, ciascuna dotata di graviciclo e soldati specifici, alcuni dei quali introdotti nella campagna single player. C’è quindi la squadra di tank lenta ma con una grande capacità di assorbire danni, così come quella di sentinelle, veloci ma fragili. Nel mezzo un lodevole numero di combinazioni in grado di soddisfare la maggior parte degli stili di combattimento. Al momento ci sono tre modalità: Controllo Zona; Collezione, dove per fare punti bisogna raccogliere il case contenente il cervello dalle carcasse dei nemici abbattuti; Recupero, che è una sorta di cattura la bandiera. Gli sfidanti si affrontano sempre in due gruppi da cinque; in base agli obbiettivi ottenuti durante un match si ottengono dei punti con cui personalizzare esteticamente moto e abbigliamento, mentre al momento non sono previste classifiche. Se le premesse sembrano interessanti, nel passaggio dalla teoria alla pratica il combat system di Disintegration si annacqua per un paio di motivi in particolare. Il primo, e fondamentale, è che il focus della battaglia viene completamente spostato sui gravicicli: mentre nel single player le moto Rayonne compaiono di rado e la maggior parte della potenza di fuoco viene concentrata sulla miriade di unità terrestri, nella competitiva online il bersaglio principale è rappresentato dall’avversario in carne ed ossa. La frenesia degli scontri finisce col bistrattare le truppe di terra che già in partenza si vedono ovviamente “depotenziate” del rallentamento del tempo presente nel single player. In sintesi, la posizione critica che avevamo assunto dopo aver testato la beta tecnica di fine gennaio non si è modificata, nonostante alcune tangibili migliorie marginali relative all’interfaccia.

Per quanto riguarda l’aspetto grafico possiamo dire che la realizzazione tecnica, nel suo insieme è più che buona sia su Pc che su Xbox One che Ps4: il dettaglio grafico si attesta su ottimi livelli, la colonna sonora che è presente lungo il gioco è davvero ben fatta e i comandi sono oltremodo intuitivi! Non vi capiterà mai di fermarvi a pensare quali tasti utilizzare per effettuare un determinato tipo di attacco. Anche l’utilizzo combinato del graviciclo con visuale in prima persona e della squadra di terra non darà alcun tipo di problema diventando quasi “naturale” guidare il veicolo in aria e comandare le truppe a terra. Disintegration è il classico gioco che non può piacere a tutti a prescindere: se amate gli FPS ma non gli strategici in tempo reale allora avrete una piacevolissima sorpresa che vi terrà incollati allo schermo nonostante qualche piccola mancanza che, a nostro avviso, non influisce in modo esagerato sulla buona riuscita del gioco, se invece siete amanti del genere tattico rimarrete probabilmente delusi dalla semplicità della parte, strategica del gioco. E’ bene sottolineare che il gioco è esclusivamente in inglese per la parte audio con sottotitoli in varie lingue fra le quali l’italiano. Un doppiaggio audio nella nostra lingua non avrebbe di certo guastato, ma fortunatamente le scritte a piè di schermo fanno il loro lavoro. Tirando le somme, vale la pena dare una chanche a questo Disintegration? A nostro avviso sì. Lo sforzo fatto per miscelare due generi, unito a una grafica di livello e a una giocabilità interessante, fanno di questo prodotto un titolo da provare a tutti i costi. Nonostante non sia un videogame perfetto, di buone idee e di potenziale ne ha parecchio. Provare per credere.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8

Gameplay: 8

Longevità: 7,5

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise




Galaxy A31 il nuovo smartphone di Samsung

Samsung annuncia il nuovo smartphone Galaxy A31. Il dispositivo, dotato di una quadrupla fotocamera multiuso, un display immersivo Infinity-U e una potente batteria da 5.000 mAh, introduce avanzate funzionalità e innovazioni nella popolare serie Galaxy A. “La serie Galaxy A è sempre stata sinonimo di valore”, commenta Paolo Bagnoli, Head of Marketing della divisione Telefonia di Samsung Electronics Italia “Galaxy A31 prosegue su questa linea, offrendo caratteristiche premium a un prezzo accessibile”. Il display Infinity-U da 6,4 pollici di Galaxy A31 assicura un’esperienza completamente immersiva. Grazie all’ampio formato, il contenuto riempie lo schermo da un bordo all’altro. È possibile guardare video, giochi e live streaming con la qualità FHD+ della tecnologia Super AMOLED. Lo schermo è alloggiato in un sottile dispositivo con soli 8,6 mm di spessore, che si adatta perfettamente alla mano. Grazie all’incredibile fotocamera principale da 48 MP di Galaxy A31, è possibile scattare foto e riprendere video ad alta risoluzione con la massima chiarezza. Con il suo campo visivo di 123 gradi, la fotocamera Ultra-grandangolare da 8 MP permette di catturare ancora di più. La fotocamera Macro da 5 MP consente di eseguire scatti ravvicinati estremamente dettagliati, mentre la fotocamera di Profondità da 5 MP permette di scattare foto con la modalità Fuoco Live in grado di far risaltare al massimo il soggetto. Quando si è fuori casa, è fondamentale avere un dispositivo con una buona autonomia. La batteria da 5.000 mAh di Galaxy A31 offre tutta la potenza necessaria per guardare film in streaming, condividere contenuti e giocare. In caso di necessità, grazie alla tecnologia di Ricarica Rapida a 15W, basta ricaricare lo smartphone per 30 minuti per avere un’autonomia sufficiente per tutto il giorno. Galaxy A31 dispone di un avanzato processore Octa-core, 4GB di RAM e tecnologia Game Booster basata sull’intelligenza artificiale. La memoria interna da 64GB, espandibile fino a 512GB con microSD, permette di scaricare file in tutta libertà, senza preoccuparsi di esaurire spazio. Completamente integrato nell’hardware e nel software di Galaxy A31, Samsung Knox protegge il dispositivo dal momento in cui viene acceso. Il lettore di impronte digitali integrato nello schermo fornisce un’autenticazione biometrica ad alta tecnologia, consentendo di sbloccare lo smartphone con un semplice tocco e realizzare pagamenti con Samsung Pay in totale sicurezza. Galaxy A31 sarà disponibile dalle prossime settimane al prezzo di 299,90 euro nelle colorazioni Prism Crush Black e Prism Crush Blue.

F.P.L.




Namco Museum Archives 1 e 2, un tuffo nel passato

Namco Museum Archives 1 e 2 sono dei tioli dedicati esclusivamente a chi ha vissuto gli anni ’80, periodo magico del gaming, e ha nostalgia di quei vecchi videogame con cui è cresciuto. Namco Museum Archives propone 11 giochi in ambo i volumi che ne compongono la produzione. Si tratta di un insieme di titoli scelti fra: produzioni già uscite nelle precedenti edizioni, titoli inediti e giochi che non hanno mai avuto una localizzazione in occidente, quali Dragon Spirit e Mappyland. Il primo volume della raccolta comprende: Galaxian, Pac-Man, Xevious, Mappy, Dig Dug, The Tower of Druaga, Sky Kid, Dragon Buster, Dragon Spirit: The New Legend, Splatterhouse: Wanpaku Graffiti, e Pac-Man Championship Edition; mentre il secondo volume offre: Galaga, Battle City, Pac-Land, Dig Dug II, Super Xevious, Mappy-Land, Legacy of the Wizard, Rolling Thunder, Dragon Buster II, Mendel Palace, e Gaplus. Un agglomerato di produzioni che, seppur storiche per certi versi, non troviamo rappresenti il meglio della, oltre, cinquantennale carriera di Namco. In ogni caso, anche se il rapporto qualità prezzo di Namco Archive Museum non è oggettivamente il suo punto di forza, (ogni raccolta costa circa 40 euro) discorso diverso va fatto per il confezionamento di queste raccolte antologiche che, pur non offrendo alcuna proposta particolarmente innovativa, riescono a donare un’esperienza di gioco più che accettabile. I menù sono molto semplici e chiari, ci si sposta orizzontalmente attraverso i vari titoli presenti, si può visionare una breve anteprima prima di iniziare a giocare e si possono scegliere alcune opzioni grafiche atte a simulate i monitor a tubo catodico, celebri un paio di decadi fa. Ogni produzione presente in Namco Museum Archives presenta la possibilità di salvare liberamente, creando dei punti di interruzione con cui il giocatore potrà riprendere la partita esattamente nel punto in cui l’aveva interrotta precedentemente. La oramai nota, nel campo delle emulazioni ufficiali, funzione “rewind” è presente anche in queste due raccolte. Tale funzione permette al giocatore di ritornare indietro nel tempo in caso di game over accidentali, ricominciando a giocare pochi secondi prima dell’errore appena compiuto. Una feature questa che in molti avrebbero desiderato una trentina di anni fa.

In linea generale, l’esperienza di gioco è nel complesso gradevole, l’interfaccia di gioco è pulita, minimale e tutto e studiato per mettere i giochi al primo posto eliminando ogni tipo di orpello aggiuntivo, presente in altre raccolte antologiche. In termini di longevità e qualità dei titoli è davvero complesso esprimersi in merito a produzioni uscite nei mitici anni ottanta. Namco Museum Archives è un titolo pensato per gli amanti del retrogaming, per quei giocatori interessati nel preservare sulle macchine da gioco attuali, i classici del passato nella loro versione migliore. Se siete quindi parte di questa categoria di giocatori, e il prezzo elevato non è un deterrente, indubbiamente sarete felici dalla produzione della software house nipponica. Tirando le somme possiamo dire che Namco Museum Archive 1 e 2 ci offrono due raccolte di buona qualità, ma con due difetti evidenti: il prezzo e la lista dei titoli a disposizione. Questo implica automaticamente che le raccolte non sono destinate al grande pubblico, ma più indirizzate a quei giocatori che non possono fare a meno di conservare nella propria collezione digitale queste perle del passato. Se siete amanti del retrogaming e il prezzo non vi spaventa non dovete avere dubbi su questo acquisto. Personalmente avrei voluto, visto il prezzo, una quantità maggiore di titoli o una unificazione delle due raccolte. Un’esperienza di gioco molto più che buona, inficiata da una strategia di mercato quantomeno discutibile. Un must have per gli appassionati, ma che difficilmente attirerà il grande pubblico. Insomma, se siete dei nostalgici, se avete desiderio di rivivere quelle atmosfere che si respiravano a casa propria o di amici oltre 30 anni fa, allora queste raccolte siamo certi facciano per voi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica 6

Sonoro: 7,5

Gameplay: 7,5

Longevità: 7

VOTO FINALE: 7

Francesco Pellegrino Lise




THEVIC20, torna il mitico computer classe 1981

THEVIC20 è pronto a far sognare tutti i nati negli anni ’80. Ritorna un altro classico senza tempo in una versione full-size del VIC-20. Sviluppato da Retro Games Ltd. e distribuito da Koch Media, THEVIC20 è una rivisitazione completamente autorizzata del computer di casa più venduto quasi 40 anni fa. Dopo il suo lancio nel 1981, l’originale VIC-20 è diventato il primo computer a vendere un milione di unità e ancora oggi occupa un posto speciale nel cuore dei suoi ex proprietari. THEVIC20, di dimensione standard, ha una tastiera completamente funzionante, include un joystick classico micro-switch che si inserisce ad una delle quattro porte USB e si collega ad una qualsiasi TV moderna tramite HDMI. È dotato di tre modalità: avvio direttamente in VIC-20 BASIC originale, C64 BASIC o Games Carousel per giocare ad uno dei 64 titoli integrati a 50Hz o 60Hz, con filtri CRT / modalità schermo opzionali. Oltre alle classiche modalità BASIC VIC-20 e C64, i 64 giochi preinstallati includono classici VIC-20 e C64 come – Arcadia e Laser Zone (VIC-20), California Games, Paradroid e Boulder Dash (C64); più tutte le nuove aggiunte come Metagalactic Llamas, Subspace Striker, Mega Vault e Gridrunner (VIC-20); insieme allo sparatutto pubblicato recentemente Galencia (C64) e l’avventura classica Planet of Death (C64) per farti rivivere i giorni di gloria dei veri giochi da tastiera! Puoi persino caricare e salvare i tuoi giochi VIC-20 e C64 tramite un’unità USB flash e accedere a titoli multi-disco. “Siamo davvero entusiasti di lavorare ancora una volta con Koch Media per offrire nuovi giochi retrò tra i più amati di sempre su due dei più iconici computer domestici di tutti i tempi che si fondono in quest’ultima incarnazione della gamma THEC64, questa volta con la tastiera completamente funzionante ed in classico stile VIC-20 ”, ha dichiarato Paul Andrews, Managing Director di Retro Games. THEVIC20, variante del THEC64 arriverà nei negozi il 23 Ottobre 2020.

F.P.L.




Albano Laziale, usura e traffico di droga: confisca due milioni di euro a pregiudicato Perciballi

ALBANO LAZIALE (RM) – Passa definitivamente allo Stato il patrimonio, del valore stimato di oltre 2 milioni di euro, riconducibile a Massimiliano PERCIBALLI (classe 1968), pregiudicato per usura e traffico di stupefacenti.

La Corte d’Appello di Roma ha infatti confermato la confisca di primo grado, emessa a novembre del 2018, di 15 unità immobiliari situate a nord di Roma e nella zona dei “Castelli romani” – tra cui una prestigiosa villa ad Albano Laziale – già sequestrate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nel 2017 su disposizione della Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino.

I meticolosi accertamenti economico-patrimoniali eseguiti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Velletri, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, avevano evidenziato, oltre alla caratura criminale di Perciballi, la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati al Fisco e le ricchezze nella sua disponibilità, accumulate grazie ai proventi delle attività criminose perpetrate nel tempo.

Oltre alla confisca, la Corte d’Appello ha disposto nei confronti del proposto la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 5 anni.

L’esecuzione del provvedimento ablativo riveste un rilevante valore sociale perché restituisce alla collettività i beni illecitamente acquisiti dalla criminalità.




Crispiano, ruba una collanina a un ragazzino: arrestato

CRISPIANO – Un ventiquattrenne armato di un coltello a scatto aggredisce un ragazzino facendosi consegnare una catenina d’oro.

Immediata la denuncia dei genitori del minore ed altrettanto celere la risposta dei Carabinieri della Stazione di Crispiano che coadiuvati da quelli dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Massafra riescono a rintracciarlo e ad arrestarlo.

Dopo la rapina si era allontanato facendo perdere le proprie tracce. Nel corso delle ricerche è stato intercettato a bordo di una autovettura e bloccato dopo un breve inseguimento. Ora è in attesa del processo ai domiciliari.

Giampiero Laera




Pisa, l’Ancri omaggia il Prof. Franco Mosca, benemerito della sanità e della Repubblica italiana

In occasione del trigesimo della scomparsa del Grande Ufficiale prof Franco Mosca, l’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI), e la Fondazione ARPA, ricordano il prof Franco Mosca con le testimonianze degli associati, e di alcuni rappresentanti delle istituzioni e mondo accademico che hanno avuto il privilegio di conoscerlo nella veste Benemerito della sanità e della Repubblica italiana.

L’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) il cui presidente nazionale è Tommaso Bove opera, per finalità statutarie, per divulgare i simboli, i principi e i valori della Costituzione italiana nei diversi campi dell’agire umano, delle professioni, della ricerca,della cultura e delle arti, del servizio nello Stato, nell’azione sociale, umanitaria e filantropica, dell’ambiente, della biodiversità e della salute, della famiglia, della scuola, del lavoro e dello sviluppo economico.

La Fondazione Arpa è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (O.N.L.U.S.) nata nel 1992 da una iniziativa del Prof. Franco Mosca all’epoca Direttore della Divisione di Chirurgia generale e Trapianti dell’Università di Pisa, per promuovere la ricerca e la formazione nei vari campi della Sanità. Attuale presidente onorario del Sodalizio è Andrea Bocelli.

Grazie alla sensibilità istituzionale dimostrata da Andrea Giuliani, vicepresidente della emittente “Radio Incontro”, che ha accolto con entusiasmo la richiesta dell’ANCRI di avere uno spazio per uno speciale, alle 13,03 e alle 19.03 di martedì 30 giugno, subito dopo il Giornale Radio, per una riflessione collettiva in occasione del trigesimo della scomparsa.

Il servizio, con la regia di Andrea Giuliani, sarà condotto da Paolo Ghezzi, delegato nazionale ANCRI alla protezione civile e all’ambiente e Presidente dell’Associazione Laureati Ateneo Pisano(ALAP) e da Piero Iafrate neo delegato ai rapporti istituzionali della sezione ANCRI di Pisa.

Sono attesi i videomessaggi di dell’Ufficiale Tommaso Bove, presidente nazionale dell’ANCRI; del Prefetto Francesco Tagliente, nella veste di Delegato Nazionale ANCRI per i rapporti istituzionali; del Prof. Luca Morelli, Professore Associato di Chirurgia Generale dell’Università di Pisa; del Prof. Paolo Mancarella, Rettore dell’Università di Pisa; del Prof. Massimo Augello, Rettore Università di Pisa dal 2010 al 2016; del dott. Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa dal 2008 al 2018; del dott. Andrea Pieroni, Consigliere Regionale, già Presidente della Provincia di Pisa; di Antonio Mazzeo, Consigliere Regionale Toscana; di Antonio Cerrai, delegato regionale ANCRI Toscana e Presidente Croce Rossa Italiana Pisa; di Mario Cerrai, Presidente sezione ANCRI Pisa; del Prof. Fabrizio Michelassi; Direttore Istituto di Chirurgia Generale del New York Presbyterian Hospital – Weill Cornell Medicine; del Prof. Mauro Ferrari, Professore Ordinario di Chirurgia Vascolare, Direttore del Centro Endocas; della Prof.ssa Virginia Messerini, Consigliera dell’Associazione Laureati Ateneo Pisano(ALAP); del Prof. Ugo Faraguna, Professore Associato di Fisiologia, Presidente Associazione ex allievi SSSUP; del Dott. Francesco Sani, Direttore Pubbliche Relazioni Fondazione ARPA; del Renato Raimo, Attore e testimonial Fondazione ARPA; del Dott. Sandro Sgalippa, Presidente Rotary club Pisa; del Prof. Paolo Dario, Professore Ordinario di Bioingegneria SSSUP del Prof. Giuseppe Turchetti, Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese –SSSUP; del Prof. Eugenio Ripepe, Professore Emerito di Filosofia della Politica dell’Università di Pisa; del Dott. Vincenzo Di Nubila, Magistrato presso Ministero della Giustizia e della Dott.ssa Etta Pratellesi




Latina, ospedale Goretti. Simeone (FI): “Primo in Italia nella cura dell’infarto”

“Con enorme soddisfazione apprendo che il S.M. Goretti di Latina è risultato il primo ospedale in Italia per il trattamento dell’infarto miocardico acuto secondo la classifica stilata dalla Società Italiana di Cardiologia e Emodinamica. Un successo reso ancor più prestigioso dal fatto che l’ospedale di Latina si colloca anche fra i primi dieci in Europa, quarto in Italia e primo nel Lazio per angioplastiche coronariche. Si tratta di un traguardo che il Goretti ha inseguito da molto tempo. Siamo davanti ad un’eccellenza che ha prodotto risultati importanti in termini di vite salvate, sul piano dell’efficienza e della qualità del sistema. Il riconoscimento di queste ore è il frutto di un’azione certosina portata avanti da diversi anni. In particolare l’ente Provincia di Latina ha creduto fortemente in questo importante servizio per tutta la comunità pontina. La rete per l’infarto miocardico acuto, operativa dal 2012 nella provincia di Latina, offrendo ai cittadini un servizio efficiente e all’avanguardia è considerato un modello da esportare in tutta Italia. Non va dimenticato il lavoro iniziato già con l’approdo a Latina del dottor Edoardo Pucci, per alcuni anni primario dell’Emodinamica e della Cardiologia del Goretti.
Onore al merito del dottor Francesco Versaci che ha saputo raccogliere la sua eredità, centrando obiettivi importanti e tali da dare lustro alla sanità pontina, portandola al vertice del panorama nazionale per quanto concerne la cura dell’infarto. E scusate se è poco” Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare